mercoledì 31 agosto 2011

Epilessia e possessione diabolica

 

Epilessia e possessione diabolica

Tanti casi si presentano  a noi come casi di malattia, in realtà c’è la presenza del maligno. Altre volte noi notiamo una presenza del maligno, ma dobbiamo  andare a scovare la  malattia che è di supporto alla presenza del maligno. Qui c’è una simbiosi tra epilessia e possessione diabolica. Abbiamo la descrizione delle fasi dell’epilessia: la fase cronica, la fase forte. La bava. Però vi sono anche dei fenomeni molto più rari . Perché questo fanciullo viene sbattuto nel fuoco (Marco 9, 14-29). Il discernimento può assodare qual è la causa prima di quella situazione: se è la malattia oppure se è il diavolo che produce l’epilessia. Il comando perentorio di Gesù fa capire che si tratta di una liberazione. Gesù infatti comanda: “Spirito sordo e muto, io te l’ordino”. E il diavolo, sentendo la potenza di Gesù lo prende per mano e lo alza.
Il padre aveva domandato un aumento di fede, Gesù gliela offre subito e si presta a fare la liberazione. Quando tornano a casa, i discepoli dicono a Gesù: Signore, tutte le volte che abbiamo comandato agli spiriti immondi essi hanno obbedito. Tu ci hai dato il potere su tutti i demoni: come mai questa volta non siamo riusciti a scacciarlo? Nell’interpretazione di Matteo c’è aggiunto, nella risposta di Gesù: “Per la vostra poca fede. Se avreste fede pari a un granellino di senape, potrete dire a questa montagna: spostati da qui a lì, ed essa si sposterà”. Occorre una fede viva quindi, una fede tale, dice Gesù, che potremmo sradicare una montagna e trapiantarla altrove. Sradicare una montagna per trapiantarla altrove. Gesù vuole che siamo commensali di Dio al punto tale che possiamo agire con Lui. Vuole che la Sua vita sia in noi. Matteo e Marco, nel riportare le parole di Gesù, ci fanno però notare entrambi che ci sono dei diavoli che resistono al comando. Ci vuole una preghiera intensa e – Gesù  in Matteo aggiunge – il digiuno per scacciarli: “Questo genere di demoni si può scacciare solo con il digiuno e la preghiera” (Mt. 17,21). Più con queste due cose, che con un esorcismo. Con la sua affermazione, Gesù sottolinea la diversità degli spiriti. Ogni spirito differisce da un altro spirito. Anzi: come dice bene San Tommaso, ogni spirito è una specie a parte. Ci sono spiriti sensibili alla preghiera, spiriti sensibili al segno della Croce, spiriti sensibili a un atto di umiliazione davanti a Dio, all’invocazione della Madonna, spiriti sensibili al Sangue di Cristo. Ciò che producono nella persona non è uguale, i sintomi sono diversi, comuni ma anche diversi.  Ci sono spiriti di paura, di vendetta, di malattia.                                                                   (Ad esempio vi sono diverse preghiere che non sopportano i demoni: )


PREGHIERE CHE NON SOPPORTANO I DEMONI –
in aggiunta dal libro degli esorcisti

Non sopportano Preghiera di San Michele:

Asmod – demonio dell’odio

Albatros – demonio della gola e del torace

Arok – dem.. che fa diventare scemo

Alzus - dem.. delle articolazioni

Ajrol – dem.. della nuca

Elvaroth – dem.. dei muscoli

Elmador – dem.. degli arti

Emaus – dem.. delle caviglie

Ilbarol – dem.. del nervo sciatico

Lucifero – capo di tutti i demoni

Tuberoch – dem.. delle spalle

Zais – dem.. delle malattie

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Non sopportano le preghiere a San Giuseppe:

Asmodeo – dem.. del sesso e dell’impurità

Afragol – dem.. della discordia tra marito e moglie

Alfarot – dem.. delle viscere

Astrarom – dem.. del successo che fa diventare cicchi

Aroth – dem.. della schiena

Almingo – dem.. del fondoschiena

Alfat – dem.. del fegato

Almar – dem.. dei tendini

Anatros – dem.. dei nervi dei piedi

Emol – dem.. della gola

Emador – dem.. della rotula

Elchemer – dem.. della pelle

Imador – dei nervi del corpo

Ulvar – dell’utero e della pancia

Uterh – dei fianchi

Zelcol – dell’osso cervicale

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Non sopportano la Consacrazione a S. Michele”principe nobilissimo”.
Almarok – dem.. della luna piena
Iron – dem.. che fa diventare pazzi

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Non sopporta la Santa Messa:
Alvar – dem.. dell’alcool e ubriachezza

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Non sopportano il credo:
Almarengo – dem.. della divinazione
Astrarth – dem.. degli occhi
Belzebul – demm della discordia

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Non sopportano la sequenza dello Spirito Santo:
Emadus – dem.. della rovina economica
Legione e Levaier – delle fatture; non sopporta anche il canto “Vieni Spirito di Dio” e lo stesso non lo sopporta satana.

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Non sopportano il Santo Rosario:

Alkar – dem… delle piegature del ginocchio
Demonio del suicidio

Elvar – dem.. che non fa studiare

Elvados – delle ovaie

Elvaros – del polpaccio

Ilvastor – della carne

Olmar – della cassa toracica

Tenebros – della testa

Ulderic – delle legature dei nervi,; non sopporta anche la preghiera Signore Gesù

Ulrerig – del rancore

Uner – dei capelli

Zeus – della mente

Zeur – delle dita
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Almaroth – dem.. dello stomaco non sopporta la preghiera a S. Giuseppe- la preghiera a S.Michele e il Santo Rosario.

Arston – dem.. della colonna vertebrale non sopporta preghiere contro il maleficio

Almador – dem.. dello sterno non sopporta la coroncina della divina provvidenza.

Anime dannte – non sopportano l’eterno riposo recitato 100 volte

Andrapos – dem.. dell’intestino non sopportano la coroncina della divina misericordia

Elvarist – dem.. delle corde vocali non sopporta la Salve Regina

Elbaroth – dem.. delle ossa delle dta non sopporta la preghiera per spezzare le forze sataniche

Imar – dem.. del tallone non sopporta la preghiera a S. Giuseppe e la preghiera per spezzare ogni maleficio e il S. Rosarioolmar – dem.. delle tube non sopporta i Vespri

Odar – dem.. del menisco non sopporta “Signore Gesù”

Rugatth – dem.. delle natiche / Vespri

Ruval – dem.. dell’avambraccio/ “O Dio Creatore e difensore”

Spiriti nauti e sordi – non sopportano le mani consacrate dei Sacerdoti in genere allo stomaco e alla schiena e la S. Comunione.

Ruath – dem.. dei muscoli del collo e delle spalle /coroncina a S. Antonio

Ulbador – dem.. delle coscie / Santa Messa
Urath – dem.. dei centri nervosi /preghiera riparatrice

Umar – dem.. dell’orta / Croce Santa

Ulcar – dem.. delle costole /adorazione Eucar.. la Consacrazione a Gesù Sacramentato

Ural – dem.. della mandibola / S. Antonio giglio giocondo

Modificato da reginapacis - 16/12/2010, 20:27
Nel discernimento dobbiamo capire di quali spiriti immondi la persona è affetta e adattare conseguentemente il nostro metodo di liberazione. Alle  volte bisogna fare l’esorcismo, ma usare altri mezzi.
L’esortazione che dobbiamo cogliere dalla bocca del Maestro è: dobbiamo compiere questo ministero nel digiuno e nella preghiera.
La comunione con Dio è la nostra forza, perciò dobbiamo essere perseveranti nella preghiera.
Che cosa intende fare il diavolo quando ci attacca?
Distruggere il volto di Dio in noi. Noi siamo fatti a immagine di Dio, Uno e Trino. Il diavolo vuole impedirci di assomigliare a Cristo, il prototipo di tutti i figli di Dio, il primogenito dei figli di Dio. Vuole impedirci di vivere come Gesù. Perché questo è il decreto del Padre: (Romani 8,29) che tutti siamo conformi al Figlio. San Paolo, nella lettera ai Filippesi, dice: io sono in ansia finché non si formi il Cristo in voi. Noi siamo Cristo in formazione e il maligno vuole impedire questa conformità con Cristo. Voleva distruggere Cristo, ora tenta di distruggere quelli che tendono ad assomigliare a Lui. Ma non può riuscirci. Ci può riuscire in parte, fino a un certo punto. E adesso vediamo che cosa non può fare il maligno. Certamente egli attenta a tutto. Vuole distruggerci completamente, vuole sgretolarci. Vuole farci diventare come lui, che è uno spirito sgretolato. Può sviarci, diàbolos, dalla via che Dio ha assegnato a noi per diventare Vita in Lui.
Ma non può distruggere il volto di Dio in noi.
Il diavolo non può entrare nel nostro spirito, non ha accesso nello spirito.  Questo è importante. Può avere accesso nella seconda sfera, quella psicologica, può avere accesso a quella fisica, corporea, può offuscare (parzialmente) le facoltà superiori, e così può offuscare l’intelletto, cioè il volto di Dio dentro di noi, può impedire la memoria ontologica, quella che ci fa ricordare che veniamo da Dio, può mettere alla volontà degli impedimenti. Ma non può penetrare nell’intimo, nella nostra volontà profonda, per cui a noi rimane sempre il libero arbitrio, la libertà di decisione. Il sacrario di Dio, la nostra anima, non può essere invasata dal nemico. Siamo possesso di Dio, per cui nelle facoltà superiori non può penetrare: nella sfera spirituale non può, per cui l’uomo tende sempre alla comunione di Dio, porta il volto di Dio, e lui non può impedire al volto di Cristo in noi di splendere. E allora tutta l’attività del maligno è nelle tre facoltà corruttibili. Cioè nella memoria psicologica, nell’immaginazione, nell’affettività; e in tutta la sfera fisica: le pulsioni del corpo, le malattie del corpo, le persecuzioni corporee. Questi sono il suo campo. Ma non può andare oltre. Questo ci deve dare consolazione.
Una seconda consolazione è questa. Ricordate Giobbe. Satana chiede a Dio di provare Giobbe. E Dio glielo permette. Lo prova prima nei beni materiali, poi negli affetti, una terza prova è nella sfera corporea. Però ogni volta chiede permesso a Dio. E solo dopo attacca Giacobbe. Dunque il maligno si muove nei limiti stabiliti da Dio. Noi non siamo in balìa del nemico. E’ chiaro che quando noi ci allontaniamo da Dio, quando andiamo oltre la soglia del lecito, con pratiche non consentite, ecco che forniamo al nemico l’opportunità di aggredirci; ma finché siamo con il Signore, questo pericolo non esiste. E se esiste, è per volontà di Dio, è una prova di Dio che serve alla nostra redenzione o alla redenzione del mondo.
Serve per la nostra santificazione. Pensate alle prove dei Santi: a quelle di San Pio, di Sant’Antonio Abate, di San Francesco. Ma questo non rientra nel nostro discorso: perché altre sono le prove di Dio, altri sono i pericoli in cui possiamo trovarci a causa di peccati nostri o dei peccati di altri. Ricordiamoci però che quando siamo con Dio il nemico ci può tentare fino a un certo punto. E Dio non permette che siamo provati oltre le nostre forze.
 Come si muove il nemico? Parliamo delle turbe psicologiche. Abbiamo delle porte di  entrata. Sono porte attraverso cui il nemico può infilarsi, ma non sempre entra: può farlo per mezzo di una deviazione sessuale, uno stupro, un aborto. Sono porte di entrata, ma non necessariamente entra attraverso esse. Per cui diciamo che sono porte che espongono. Il nemico entra attraverso il peccato altrui o il peccato nostro. Un primo passo di infezione maligna, è una ferita. Un trauma che noi abbiamo ricevuto: nel momento del concepimento, nell’infanzia, nell’adolescenza, in età scolare, anche in età adulta. Ci può essere un trauma per una cosa che ci impressiona fortemente e si imprime in noi; ed è come una scalfittura, un graffio. Per cui abbiamo una scalfittura alla memoria, una scalfittura all’immaginazione, all’affettività: le tre facoltà corruttibili. Quando queste scalfitture sono leggere, si chiamano le ferite della vita. Vanno trattate con la preghiera di guarigione interiore, vanno trattate in via sacramentale, oppure con l’auto-guarigione, con l’auto-liberazione, attraverso la frequenza ai sacramenti. Ma può succedere qualche volta che questa ferita ricevuta possa ammalignare, cioè: il nemico può approfittare di questa ferita per inoculare dentro di noi sentimenti negativi. E allora cominciamo con l’astio, con il rancore, con il sentimento penoso. E’ una prima fase di ferita che può ammaliare e diventare successivamente un legame.
Un legame è come un laccio che fissa una persona in una data situazione. Può venire per tanti motivi. Una ferita, come abbiamo detto, può diventare anche legame. Per esempio uno stupro può diventare legame con lo stupratore. Poi ci sono legami che possono essere prodotti da altri fattori, soprattutto in materia di pratiche occulte: le pratiche occulte producono tutte legami, quando sono protratte, quando sono praticate a lungo. Come le dipendenze: le dipendenze da alcool, droga; tutte queste forme, pratiche a lungo, producono legami. Le magie producono legami; tutti i fatti esoterici producono legami. Il legame da che cosa è contraddistinto? Dalla resistenza di ordine spirituale,  non semplicemente psicologica. Per  esempio un dubbio ostinato che resiste anche per anni e non si scioglie con nessun colloquio, resiste a tutte le preghiere di guarigione interiore. C’è un legame occulto. Seconda caratteristica: la settorialità. Il legame è settoriale: non è un’infestazione di tutta la persona; è un settore soltanto, ed è delimitato a un’attività. Una persona legata nel dubbio persistente può essere eccellente nell’esercizio della carità, può essere anche un bravo predicatore, può fare tanto bene, però è legato, e in quel settore non può agire.
La terza caratteristica è la compulsività.
La persona è legata in un punto, è inchiodata, come fissata, non può muoversi, non può farci niente; è in quello stato suo malgrado, vorrebbe uscirne e non può uscire, è come compulsata a stare legata. Poi c’è il legame dinamico: il legame ha un suo dinamismo, cioè ha un processo di sviluppo. Se non si slega il legame, se non si cerca di liberarsene, può crescere, diventare molto forte e dare e dare luogo a infestazione del Maligno. Le cause che producono il legame sono tante. I legami più facili sono dovuti alle pratiche esoteriche, alla frequenza dei maghi e dei fattucchieri; ma sono apportatori di legami anche lo stupro coatto, l’aborto coatto, un omicidio oppure una ferita profonda, un vincolo sessuale. La prima fonte del legame è il peccato; e allora bisogna sciogliere la causa del legame, del peccato. Se sono pratiche occulte bisogna interrompere le pratiche occulte; se si tratta di un maleficio bisogna procurare lo scioglimento del maleficio. Bisogna conoscere la causa del legame e poi procedere allo slegamento attraverso la preghiera di liberazione o attraverso l’esorcismo se il legame è molto forte.
Andiamo oltre. Abbiamo parlato della ferita, abbiamo parlato del legame (ricordo che sono vincoli che non riguardano la sfera psicologica ma spirituale; si tratta di influssi di spiriti demoniaci, influssi di spiriti cattivi) . Parliamo adesso dell’infestazione o infezione, che è una turba di grado diverso. Possiamo cominciare a disquisire dell’oppressione: l’oppressione locale, ambientale, che può influire sul nostro stato di salute; possiamo parlare dell’oppressione di un gruppo (anche un gruppo può essere oppresso e quest’oppressione penetrare, farsi sentire).
Queste forme di oppressione si trattano in altra maniera e non comportano la penetrazione del maligno dentro noi. Ma ci sono anche le oppressioni personali. Noi possiamo essere oppressi personalmente: l’oppressione è caratterizzata da una confusione interiore; è soprattutto l’immaginazione che viene turbata: l’immaginazione, la memoria, l’affettività, vengono turbate, perché le tre facoltà corruttibili sono sempre attaccate congiuntamente. Ma è soprattutto l’immaginazione che viene attaccata, la fantasia che viene attaccata con idee deliranti. E l’uomo così oppresso dal nemico può cadere in tantissime turbe.
Questo ci offre l’occasione per parlare delle turbe psicologiche, che sono una croce anche di coloro che praticano la preghiera di liberazione. Nonché degli esorcisti (che sono tenuti a mandare le persone dallo psicologo, in caso di dubbio), perché ci vuole molto discernimento per comprendere le turbe psichiche che appartengono all’isteria, alla psicastenia, alla melanconia o anche ad altre malattie il cui dominio appartiene agli psichiatri. Perché c’è una certa somiglianza tra i fenomeni isterici, psicastenici, melanconici e di altre malattie mentali, e gli altri fenomeni che avvengono nell’oppressione e nella fissazione maligna. Per cui il compito primo nostro  è di fare il discernimento per vedere ciò che appartiene alla natura e ciò che appartiene invece al maligno. Ho avuto in mano uno scritto di uno psichiatra, ho parlato anche con molti psichiatri, ne abbiamo parlato a lungo nel Congresso Internazionale degli esorcisti; non bisogna essere così drastici come tanti psichiatri: tutto si spiega con la psichiatria. No. Neanche però bisogna essere creduloni: tutto è demonio. Per cui bisogna avere una chiarezza a riguardo, per distinguere ciò che è opera del maligno e ciò che è opera invece della nostra natura fragile. Però mi diceva un grande psichiatra che in tutte le malattie in cui è interessato lo psichiatra deve essere anche interessato l’esorcista, perché spesso c’è un’infezione maligna in persone che sono affette da malattia.
Comunque bisogna stare attenti: per esempio in alcuni casi una prima forma, la “dannato-mania”. Persone che si credono dannate. Sono persone pie, persone religiose; si credono dannate. Non c’è nessun colloquio, nessun ragionamento per svincolarle da questa apatia, chiamiamola così. Si credono dannate. E’ una forma che va curata dallo psichiatra, ma anche dal sacerdote oppure dal gruppo di liberazione, puntando sulla misericordia di dio. Però ci sono, di questi individui che soffrono di dannato-mania. Ne ho incontrati almeno due.
Poi c’è una demono-mania estrema. Qualcuno può credersi disturbato dal diavolo quando invece non lo è, per cui bisogna stare attenti a distinguere i sintomi di questa cosiddetta demono-mania da una vera tribolazione che viene prodotta dal maligno. Abbiamo anche una demono-mania interna e tocchi del maligno, pizzicotti, bruciori, soprattutto quando è una demono- mania sessuale. Bisogna sondare bene per capire se c’è la presenza del maligno. Ci può essere qualche caso in cui il diavolo approfitta, e allora si può fare una preghiera di appoggio, una disinfezione di appoggio, una preghiera di liberazione o anche un esorcismo di appoggio, per aiutare la persona a liberarsi, se il diavolo è in quella persona. Qui gioca comunque il discernimento. Bisogna stare attenti a queste turbe psichiche perché possono trarre in inganno, e non procedere subito a preghiere di liberazione ma piuttosto a preghiere di guarigione interiore, a preghiere di consolazione , o altre forme di preghiere  per non fissare nell’individuo quell’idea che lui è affetto da forze diaboliche.
Più difficile, invece, è il discorso quando si tratta delle “presenze”. Il discorso delle presenze è stato trattato nel Congresso Internazionale degli Esorcisti, a Roma. Che cosa sono queste presenze? Quando ci troviamo di fronte a queste presenze? Quando c’è il maligno e quando non c’è il maligno? Bisogna stare molto attenti, per non essere tratti in inganno, non  confondere l’oppressione psicologica con l’oppressione demoniaca, non confondere l’infestazione psicologica delle facoltà con l’infestazione del maligno. E allora come comportarsi di fronte a queste presenze? Con cautela. Perché il maligno è un mistero, il mistero di iniquità resta un mistero.
Adesso dovremmo passare a trattare il tema dei malefici, ma la materia che stiamo sviluppando è molto vasta. Non abbiamo ancora detto niente dell’ossessione, della possessione, dei segni di ossessione, dei segni di circumsessione, dei segni di possessione, dei segni di soggezione diabolica. Vorrei narrarvi qualche episodio prima di passare oltre. Qualche episodio che riguarda persone appartenenti al mondo delle sette sataniche, perché le sette sataniche comportano infestazione del maligno, comportano casi di difficile soluzione. L’ultimo che mi è capitato è Giuseppe. Giuseppe è un ragazzo di vent’anni, appartiene a una setta satanica composta di nove persone. Cosa fanno? Praticano messe nere, celebrazioni. Lui era adibito a trafugare ostie. Mi diceva che le trafugava nel convento dei Cappuccini, dove era chierichetto; sapeva dov’era la chiave, per cui andava e trafugava le ostie. Quello che avveniva non ve lo dico, però c’era il sacrificio. Il sacrificio di persone. E questo sacrificio comportava la compera di bambini da sacrificare. Centomila lire, un bambino che avevano degli zingari e che loro avevano comperato. Oppure giovanetti che sacrificavano: scoperchiavano le tombe, mettevano al posto delle ossa del defunto le ossa di quella persona uccisa e sacrificata. Poi celebravano riti, mangiavano sangue, ecc, Comunque: questo ragazzo viene da me. Tremava, aveva dato un calcio a una ragazza che era stata prescelta per essere sacrificata, ma la ragazza gli aveva assestato una altro calcio, per cui lui era dovuto andare all’ospedale. Viene dall’ospedale condotto al padre: ecco ti porto questo mio figlio. E incomincia così la preghiera. Era posseduto da Abù, uno spirito cattivo. Uno spirito tremendo di odio: contro il padre, contro la madre, contro il fratello. Inoltre il ragazzo era alterato, non sapeva cosa fare; era anche in pericolo, atterrito, perché quelli della setta lo cercavano, e lui pensava che sarebbe stato vittima dio loro. Ho fatto diversi esorcismi su di lui; si è liberato. Bellissima la liberazione! Quando si è liberato, subito ha cominciato a gridare: “Padre nostro che sei nei cieli!”.  Aveva ritrovato suo padre: “Chiamatemi mio padre, chiamatemi mia madre, chiamatemi mio fratello!”. Abbiamo chiamato la madre e il fratello: abbracci. Prima non li poteva vedere. Era stato liberato da questo spirito cattivo che portava l’odio contro il padre, la madre e il fratello. Ho continuato la cura, perché non bisogna lasciare solo chi è liberato, in quanto lo spirito cattivo può tornare ancora; per cui c’è bisogno dell’accompagnamento spirituale.
Diciamo ora qualche cosa prima sulle maledizioni, poi sui malefici.
La maledizione arriva. Non sempre ma spesso. Mi spiego. Le Scritture ci dicono due Parole: la maledizione della madre ricade sul figlio. Se la madre ha maledetto con ragione- la madre non deve mai maledire, ma se il figlio ha dato un motivo di maledizione – la maledizione della madre arriva. E’ detto nelle Scritture. Così come arriva anche la maledizione del povero oppresso contro il datore di lavoro, dice la Scrittura. Il Signore lo ascolta. Così si spiegano nell’anamnesi che noi facciamo, nella diagnosi, tanti disastri di ditte che falliscono, di affari che vanno male, di disastri economici. Sono maledizioni di oppressi, poveri oppressi che, angariati, hanno gridato contro il loro padrone, hanno maledetto il proprio padrone e il signore li ha ascoltati, come dice la Scrittura. Le maledizioni non sempre però arrivano. Quando noi siamo in grazia di Dio, siamo protetti dalle maledizioni, che cadono, ci scivolano sopra.
Ci sono le maledizioni generazionali. Questo è un capitolo a parte in cui non voglio entrare, perché il discorso è molto lungo. Ad ogni modo spesso si sciolgono attraverso l’Eucarestia, le celebrazioni Eucaristiche. Le Messe di guarigione genealogica. Sono Messe in suffragio delle anime degli antenati. Questo atto di carità verso i nostri antenati giova molto a noi e rientra nel mistero della solidarietà. Perché la Celebrazione Eucaristica ha una forza potente di scioglimento delle maledizioni, sia generazionali, sia locali, sia anche personali. Comunque vi esorto a non maledire mai, papà e mamma; non maledite mai i figli, né i figli dei figli, perché queste maledizioni possono dare dei risultati negativi. Per cui abituatevi sempre a benedire i figli e mai a maledirli. E’ anche importante non opprimere i poveri, non opprimere gli operai, perché questi possono maledire e dio potrebbe anche ascoltare queste maledizioni, le quali poi ricadono sulle aziende di cui fanno parte.
Ma passiamo adesso al maleficio. Che cos’è un maleficio? Cos’è una fattura, che è il modo più in uso di fare un maleficio? Il maleficio consiste nel fare del male; gli antichi dicevano: ope daemonis, cioè con l’aiuto del maligno. I malefici appartengono alla sfera della magia; c’è una magia bianca, c’è una magia rossa, c’è una magia nera. Il maleficio appartiene alla magia nera; la magia rossa è la magia amatoria. Si va dal mago e si chiede che un fidanzamento sia rotto, che una persona sia attratta, che un legame maritale sia rotto. Si fanno tanti e tanti malefici con la cosiddetta magia rossa. La magia bianca serve per propiziare un bene ( don Amorth dice che anche questa in realtà è magia nera. Per l’esperienza che abbiamo, condividiamo la sua opinione perché è sempre magia nera. N.dA). comunque: il maleficio vero e proprio appartiene alla magia nera, si fa quando vogliamo un male o un cambiamento drastico di una persona. Il maleficio comporta tre cose. Innanzitutto ci vuole il materiale che deve essere usato. Devono usare un materiale  scelto, in orario appropriato: questo comporta perdite  di tempo; comporta anche pratiche brutte, di adorazione di satana, quando si tratta di un vero mago e di un vero maleficio. Come abbiamo detto, il maleficio in genere si fa con una fattura. La fattura ha bisogno di tre cose: Innanzitutto la volontà di nuocere a qualcuno. Chi vuole fare un maleficio va dal mago, va dalla maga e dice: io voglio nuocere a questa persona, voglio una fattura che procuri questo male, una malattia, procuri un rovescio di fortuna, procuri uno slegamento di un legame legittimo (matrimonio) i causi anche la morte. Una fattura a morte costa parecchi milioni. Comunque c’è sempre la volontà di nuocere da parte dell’operatore che si presta, da parte del mago che dietro compenso opera il male e si mette d’accordo col maligno. Secondo: ci vuole l’oggetto che viene caricato di sentimenti perversi, perché l’oggetto è come il test da cui emanano delle onde negative. Quando più piccolo è l’oggetto, tanto più pericoloso è, perché sfugge a un controllo. La carica sull’oggetto, la carica della fattura – che può essere un pupazzo ma può essere anche un piccolo oggetto – comporta una preghiera a satana, quando è un vero maleficio. L’oggetto è caricato di sentimenti pericolosi e tanto più riesce pericoloso, quanto più caricato. Per cui il mago vuole del tempo, per esempio un mese, per caricare una fattura di sentimenti perversi e pregare il maligno perché lo aiuti. Terzo: ci vuole il diavolo, che attraverso un oggetto si rende presente e nuoce alla persona contro cui è stata confezionata la fattura, esercita un influsso negativo sulla persona. Ecco perché la definizione del vero maleficio è “arte di nuocere agli altri con l’intervento del demonio”. Ci vogliono queste tre cose: la volontà di nuocere, l’oggetto con cui si nuoce e l’invocazione al diavolo perché attraverso quest’oggetto nuoccia alla persona. Tre attacchi di perversione.
Dove viene collocata la fattura? Può essere collocata per esempio sotto il guanciale, sotto il letto, o dentro il materasso; può essere collocata in un luogo dove la persona può essere facilmente raggiunta dalle onde negative che emanano dall’oggetto fatturato. Queste onde negative sono brutte, tremende. L’altro giorno ho scaricato un oggetto, una veste nuziale su cui era stata fatta una fattura, e appena ho cominciato con l’acqua benedetta, con la formula contro la fattura, si è sprigionata una puzza tremenda. Quelli che mi stavano attorno cominciavano a barcollare: era lo spirito cattivo presente. Gli elementi caricati si sprigionavano, per cui ho dovuto prendere delle precauzioni, ho dovuto procedere alla disinfestazione dell’ambiente, poi prendere quella  veste nuziale, quel velo, e bruciarlo, in modo che non potesse nuocere più. Prima si scongiura e poi si brucia. Questi malefici sono frequenti, però non tutti arrivano. Come si scioglie un maleficio? Il maleficio può essere bloccato, perché la fattura deve essere rinnovata se si vuole la sua efficacia. Ecco perché i maghi chiedono che una persona vada sempre da loro e spillano denaro, denaro, denaro. Riducono all’elemosina. La fattura perde la sua efficacia col tempo, però quando la persona si espone, perché non protetta dalla grazia di dio, gli effetti sono deleteri, e bisogna ricorrere alla preghiera di liberazione, più facilmente all’esoterismo, quando si tratta di diavoli presenti, spiriti cattivi legati proprio a quell’oggetto. Allora bisogna ricorrere all’esorcismo reale.
Il catechismo della chiesa Cattolica, al paragrafo 1673, ci dice che l’esorcismo si può fare su una persona o su un oggetto: oggetto mobile e immobile. Oggetto immobile: un luogo. Oggetto mobile: un anello, per esempio. La chiesa quindi distingue tra l’esorcismo personale, l’esorcismo locale e l’esorcismo reale. Quest’ultimo è fatto sulla res, sulla cosa. Perché una cosa può essere infestata dal maligno, e “caricata” dal maligno, nuocere. Per cui occorre procedere alla sua disinfestazione. Facevamo l’esempio dell’anello. Può essere “caricato”  facendo il maleficio a colui che lo porta: “Sia maledetto, abbia questa disgrazia, quest’altra disgrazia!”. E allora bisogna disinnescare la forza malefica legata a quell’anello. E’ attraverso il discernimento, attraverso la preghiera, attraverso la pratica, che noi possiamo venire in aiuto a tutte le persone che sono malediciate.
Siamo entrati in una mondo misterioso ma reale. Oggi molta gente va dai maghi: si dice che parecchi milioni di italiani vanno dai maghi; il lucro è molto alto, più della FIAT, più delle grandi internazionali. Il fatturato è molto alto, le tariffe sono molto alte. Io sono edotto delle tariffe perché ho in mano i documenti, le ricevute dei maghi, e perché ho avuto tanti casi di persone ridotte all’elemosina. Ci vuole molto tempo per riabilitare queste persone, guarirle, riammetterle tra i figli di Dio e ridare loro la gioia….