venerdì 9 settembre 2011

Testimonianza di una vittima


Testimonianza di una vittima
Questa testimonianza viene da un medico che, per anni, ha praticato la medicina alternativa, giungendo infine ad essere sommerso da molti problemi spirituali. Era molto convinto di ciò che faceva, tanto da considerare ogni possibile critica fatta "con i paraocchi". Infine un giorno ebbe occasione di rendersi conto della propria situazione. Questa testimonianza andrebbe letta con molta attenzione, per poi rifletterci sopra:
Sono un medico generico ed ho praticato per sette anni la medicina orientale (Agopuntura, medicina ayurvedica e shiatsu). Devo innanzitutto precisare che la motivazione che mi ha spinto a praticare queste discipline orientali non consisteva tanto nell'interesse economico, quanto nella curiosità, nel desiderio di conoscenza senza confini, che si accompagnava ad un altrettanto illimitato desiderio di onnipotenza.
All'inizio del corso medico mi veniva spiegato il concetto di "Medicina Olistica" (il medico orientale è un "tuttologo", cioè un terapeuta che cura tutte e tre le componenti dell'uomo: spirito, anima e corpo). Durante le lezioni tenute da colleghi specialisti nelle varie branche della medicina occidentale, mi sorprendeva però vedere come si passasse facilmente da un piano puramente scientifico ad un piano appartenente al campo della parapsicologia. Ciò suscitava in me, naturalmente, vivaci reazioni di protesta, accolte dal corpo docente con noncuranza.
Ad esempio: un giorno mi arrabbiai perché si doveva partecipare ad una esercitazione sui poteri della "piramide". Qualcuno dei discenti avrebbe dovuto fare da cavia collocandosi sotto una piramide lignea per sperimentare l'effetto "terapeutico" di tale oggetto su una qualche affezione del proprio organismo. Naturalmente la piramide in questione doveva avere le stesse dimensioni scalari della piramide di Cheope, sul conto della quale esiste una risaputa tradizione magica ed esoterica, più che "terapeutica".
Andando avanti con gli studi ho tuttavia dimenticato, o meglio, sminuito, l'importanza di certi episodi come questo della piramide e di certi atteggiamenti, di un docente in particolare, che una volta, durante un'altra esercitazione, con la semplice "energia del pensiero" riuscì a condizionare il tono muscolare dei miei arti superiori.
Ricordo che ero disteso sul lettino da visita e l'insegnante di kinesiologia applicata (disciplina che valuta il tono e la forza di vari muscoli del corpo in relazione ai cosiddetti "meridiani" della medicina tradizionale cinese), non avendo a disposizione rimedi omeopatici del caso in questione si limitò a pensare all'azione di tali rimedi. Fu sufficiente questo comportamento perché le mie braccia acquistassero e perdessero completamente la forza muscolare durante i vari test kinesiologici.
Agopuntura ed Omeopatia sono medicine energetiche accomunate cioè dall'energia vitale o "Qi". Nella mia testa era purtroppo invisibile la sottile ragnatela dell'Occultismo in cui ero rimasto intrappolato e le cui maglie sono rappresentate dalla Pranoterapia, dalla Magia bianca, rossa, o nera, dalla radioestesia (uso del pendolino), dalla chiromanzia, ecc. Anzi, pensavo con orgoglio che l'Agopuntura e l'Omeopatia avessero una connotazione scientifica, che le differenziasse nettamente dalla Pranoterapia e da realtà simili alla Pranoterapia, come la radioestesia.
Rimanevo tuttavia perplesso di fronte al fatto che sia l'Agopuntura sia la Pranoterapia sfruttassero il prana, che altro non è che la traduzione sanscrita del termine cinese Qi. Mi rassicurava il passaggio delle Qi attraverso i meridiani, che, mi era stato insegnato, avevano una ben precisa collocazione anatomica. In seguito però la realtà anatomica di questi vasi cosiddetti energetici mi risultò del tutto infondata, e soprattutto mi risultò infondata la miriade di tecniche che conducevano ad uno stesso punto di approdo: la guarigione del paziente od il suo "sentirsi meglio" ("you will be better" è appunto il motto della kinesiologia moderna).
Dal punto di vista puramente epistemologico devo allora ammettere che tutta la medicina orientale e in generale tutta la medicina cosiddetta energetica o bioenergetica è medicina non scientifica, in quanto non dimostrabile o meglio, per dirla con Karl Popper o Dario Antiser (sostenitori della moderna epistemologia) non falsificabile. Si tratta cioè di discipline che per la loro stessa natura non possono essere sottoposte al vaglio del metodo cartesiano.
In ultima analisi non sono paragonabili alla scienza, ma alla ideologia, cioè ad una realtà inconfutabile e dogmatica. Per questa loro stessa natura si pongono quindi sullo stesso piano del Cristianesimo, con il quale sono peraltro in completa antitesi.
Riprendo la trattazione delle "crepe" del tessuto complesso della cosiddetta medicina alternativa. Chiarita la pseudo scientificità della medicina orientale e di gran parte della medicina alternativa in generale, mi soffermerò ora sulla connotazione profondamente anticristiana di tutte le tecniche e discipline ispirate al concetto di bioenergetics o energia vitale. Quest'ultima chiamata, come ho già accennato, "Ki, o "ai", o "Prana", è strettamente ancorata alla filosofia del Taoismo, che nega ogni forma di trascendenza, facendo confluire tutta la realtà nel concetto del Tao, in cui scompare ogni distinzione fra bene o male.
A questo proposito nel Taoismo si può riscontrare la stessa dialettica del materialismo storico di Marx e Engels. Infatti morale cristiana e morale illuminista non solo convivono nello stesso concetto di Tao assoluto, ma trapassano gradualmente l'una nell'altra senza una netta linea di confine. Questo spiegherebbe la corruzione morale di chi si dedica alla medicina esoterica e bioenergetica.
Personalmente ho sperimentato l'antitesi netta tra la mia etica di cristiano e le discipline insegnatemi nella scuola di medicina orientale.
Ad esempio nulla vieta ai maestri di shiatsu di avere rapporti sessuali con le pazienti trattate, senza badare al loro stato civile o, peggio ancora, alla loro età. Nella mia esperienza medico-ambulatoriale mi accorgevo del grande potere ipnotico dell'Agopuntura e della medicina tradizionale cinese in generale, dal fatto che le pazienti, soprattutto giovani donne, erano letteralmente incantate dal mio modo di fare durante l'attività medico-professionale. Si era creato cioè un transfert ipnotico indistruttibile, che andava oltre il semplice rapporto medico-paziente, come quello che si può stabilire semplicemente fra un medico di base e un suo qualsiasi assistito.
Pensieri di adulterio e violente tentazioni sono stati all'ordine del giorno per un certo numero di anni, fino a quando l'opera di un Sacerdote esorcista mi ha liberato dall'influsso negativo del Taoismo sulla mia vita spirituale.
Il giorno dopo il primo esorcismo il continuo viavai di giovani pazienti nel mio ambulatorio cessò improvvisamente, e questo fu un segno della divina Provvidenza, che mi fece molto riflettere e considerare in senso critico tutto il mio operato di medico agopuntore e nello stesso tempo di medico di medicina generale.
Infatti, fino ad allora mi ero dedicato alla cosiddetta medicina integrata, o meglio olistica, senza considerarne né i pericoli, né le contraddizioni intrinseche ad essa. La mia coscienza di cristiano "sulla carta" era letteralmente sconvolta dai danni da me provocati a catena sulla vita spirituale di tutti quelli che, uomini e donne, si erano sottoposti ad un trattamento di medicina tradizionale cinese.
Ho accennato anche agli uomini, perché su questi ultimi, benché non ci fosse alcuna influenza di tipo sessuale, si estendeva, o meglio si esercitava, un influsso indipendente dalla mia volontà, sempre di tipo ipnotico, che li portava ad essere succubi del mio operato.
È stato dopo il primo esorcismo, al quale ne sono seguiti naturalmente degli altri, che ho cominciato a rendermi conto, a livello cosciente, della pericolosità di tutte le discipline mediche bioenergetiche, le quali svuotano la parte conscia della persona, facendo emergere ed imperare in essa tutti gli impulsi dell'inconscio e del subcosciente. Quest'ultimo è la parte dell'inconscio che si manifesta durante i sogni e che quindi dovrebbe rimanere sopito durante la veglia. In realtà durante tutti i sette anni in cui mi sono dedicato alla medicina esoterica era come se non ci fosse alcuna linea di demarcazione fra l'attività onirica e l'attività dello stato di veglia.
Mi sono trovato cioè nella stessa condizione dell'individuo psicotico in cui, per dirla con il filosofo Schopenhauer, che considera la follia come un lungo sogno e il sogno come una breve follia, non esiste soluzione di continuità fra realtà e fantasia.
Devo dire ora, a posteriori, che mi è andata bene riguardo agli effetti che la medicina esoterica poteva produrre sulla mia psiche e che veramente ho "scherzato a lungo con il fuoco". Purtroppo, nonostante non ci sia stata alcuna azione demolitrice sulla mia psiche da parte dell'Esoterismo, tuttavia mi rendo conto ora, a posteriori, che la mia vita spirituale ne è risultata gravemente compromessa. È così che si spiegano tutti i miei insuccessi nel tentativo di testimoniare quella che ora considero solo una fede "intellettuale", che non cambiava né il mio né l'altrui animo, ma anzi era motivo di scandalo per me e per il prossimo, a causa della mia totale incoerenza e durezza di cuore. Ho ancora moltissimo da raccontare, ma per ora mi fermo qui.
In precedenza ho ricordato l'attinenza della medicina energetica al campo della parapsicologia, adesso desidero ancor meglio evidenziare i legami tra queste due discipline.
Durante una esercitazione di bioenergetica medica, in particolare di kinesiologia applicata, un medico, docente di un centro studi di Bologna, passò a circa 10 cm di distanza dal mio corpo, disteso sul lettino da visita, il palmo della sua mano, percorrendo, come lui asseriva, in senso controcorrente energetica il meridiano del fegato; 10 cm sono all'incirca la medesima distanza alla quale una mia paziente pranoterapeuta passò successivamente le mani sopra il corpo di un'altra mia assistita durante un esperimento che volli effettuare nel mio ambulatorio, dopo aver conseguito il diploma di Bioenergetica Medica.
In quest'ultima circostanza ho potuto sperimentare di persona il potere magico della Pranoterapia, che non ha nulla a che fare con la scienza, in quanto il famoso "fluido" dei pranoterapeuti non è altro che "energia termica di origine occulta", che si sprigiona in particolari occasioni da persone che presentano sempre una personalità disturbata, anche se i disturbi possono essere più o meno allo stato latente.
Nella circostanza di Bologna si verificò un indebolimento generalizzato di tutti i miei gruppi muscolari, nel mio ambulatorio la paziente "cavia" avvertì dapprima il calore, poi all'improvviso, freddo pungente. Quest'ultima sensazione fu avvertita nel momento stesso in cui io, come medico sperimentatore, mi misi a pregare interiormente, in silenzio, per non interrompere la sensazione di caldo avvertita dalla donna che stava sul lettino.
La pranoterapeuta, che stava operando sopra tale paziente, rimase esterrefatta, perché le avevo mandato a monte la seduta, che oggi con buone ragioni posso considerare un rito magico, alla pari di quello compiuto durante l'esercitazione da me prima ricordata, in cui l'energia che scorreva lungo il canale energetico del fegato in senso antimeridiano aveva provocato l'indebolimento di tutta la mia muscolatura. Volendo fare una battuta di spirito, direi che l'unica differenza tra un caso e l'altro consisteva nel fatto che nella scuola ero un "apprendista stregone", mentre nel mio ambulatorio ero uno "stregone diplomato", da poco però riconvertito al Cristianesimo.
AI momento attuale mi è molto chiara l'equivalenza della Pranoterapia e della kinesiologia applicata: entrambe si trovano sullo stesso piano della Magia, cioè sullo stesso livello di qualcosa che non, è dimostrabile scientificamente, né è moralmente etico, in quanto anziché essere a servizio dell'essere umano, pone quest'ultimo in balia di forze occulte di cui egli stesso diventa "medium" nelle relazioni interpersonali. Nella stessa logica diventa lapalissiana la correlazione tra l'Omeopatia ad alte diluizioni (in cui cioè viene ampiamente superato Il numero di Avogadro e quindi nella soluzione non esiste neppure una singola molecola del rimedio omeopatico iniziale, ma solo la cosiddetta "energia del rimedio In questione) e l'Agopuntura esoterica di Van Ghi in cui bastano uno o due aghi per sortire l'effetto terapeutico per il quale in genere sono necessari almeno una decina di aghi.
Nell'epoca in cui invece ero studente di Bioenergetica Medica c'era, per me, una sostanziale differenza fra la Pranoterapia e la disciplina da me studiata in quanto quest'ultima mi veniva presentata con una parvenza di scientificità. Inoltre mi si parlava sempre di "medicina integrata" cioè della possibilità di affiancare la medicina alternativa alla medicina occidentale classica. Succedeva in pratica a me in quel periodo quello che accade a coloro che si avvicinano a movimenti pseudo religiosi come quello di Scientology o del New Age.
In questi momenti inizialmente, infatti, viene mostrata totale compatibilità tra la fede cristiana e la dottrina pseudo religiosa della setta; successivamente però l'adepto si accorge di perdere progressivamente quei principi, quei fondamenti della religione cristiana che, purtroppo, conosceva solo superficialmente e diventa conseguentemente un apostata. Così in campo medico il neofita della Medicina Esoterica rimane intrappolato nella tagliola della concezione olistica dell'uomo, di cui si prenderà cura sotto l'aspetto somatico, psichico e spirituale (così almeno gli viene insegnato); diventa così medico e pseudo Sacerdote. A poco a poco le classiche conoscenze mediche imparate all'Università impallidiranno di fronte ai poteri magici che egli verrà via via acquistando ed egli stesso arriverà ad asserire di essere diventato una divinità.
A questo proposito mi ricordo di un episodio, in cui uno dei vari docenti di Medicina Alternativa affermò di sentirsi un dio in terra vero e proprio, per il fatto di avere a disposizione tutto lo scibile esoterico e nel contempo tutto il bagaglio culturale delle sue specializzazioni medico-universitarie ufficiali, che gli consentivano di curare qualsiasi paziente con ammirevole disinvoltura e sicuro successo.
Riaffiora qui il delirio di onnipotenza del superuomo di Nietzsche che non è più solo artefice del proprio destino, ma diventa addirittura manipolatore del destino altrui. Sono cioè io, medico-mago, a decidere come guarirti e che cosa guarirti.
Se cioè ritengo che la causa di tutti i tuoi mali fisici sia uno squilibrio dell'anima, allora ti somministrerò tutti quei rimedi omeopatici ad alta diluizione (vere e proprie "bufale" farmacologiche, o forse meglio, vere e proprie pozioni magiche) in grado di riequilibrarti la psiche e conseguentemente ... il soma!!!
Altri episodi che purtroppo ho percepito più tardi come "stonature esoteriche" fanno riflettere sulla grande pericolosità della maggioranza delle tecniche mediche alternative per l'equilibrio psichico della persona.
Tale pericolosità è direttamente proporzionale al coinvolgimento dei docenti delle predette discipline, in pratiche culturali orientali, o di ispirazioni orientale, come lo Yoga mentale e la Meditazione Trascendentale dagli stessi insegnanti descritte come "pratiche divine".
Ora posso dire con certezza che ciò che mi impediva, durante la frequenza al corsi di Medicina Alternativa, di prendere posizione contro le eresie mediche propinate, o per lo meno di valutare criticamente quello che mi veniva insegnato, era il transfert ipnotico che si era stabilito tra il corpo docente e noi "poveri allocchi": medici neolaureati in cerca di una occupazione dignitosamente remunerata, che eravamo lì, nelle aule a bere fino in fondo il calice del veleno esoterico che ci veniva propinato. E lo stesso transfert ipnotico che in un secondo tempo si sarebbe instaurato tra noi "giovani maghi", neo-diplomati, ed i disgraziati pazienti che sarebbero finiti nelle nostre mani di "guaritori".
Ecco così spiegata la catena diabolica destinata a protrarsi all'infinito del transfert ipnotico-medianico terapeuta-paziente. Quest'ultimo poi "miracolosamente guarito", diventa a sua volta anello di tale catena ed aggancia da parte sua, attraverso la sua opera di propaganda, pazienti da sottoporre alle cure esoteriche del medico alternativo.
Oggi purtroppo si vive in un'era di nomadismo sanitario, come di nomadismo religioso. Si passa cioè disinvoltamente da un credo o movimento religioso all'altro, così come si passa da uno specialista all'altro, perché ci si è abituati ad un clima di relativismo che investe tutti i settori della vita sociale. Non c'è più un punto di riferimento certo, "un centro di gravità permanente" come direbbe Franco Battiato.
Unico punto di riferimento più stabile degli altri è il principio del piacere, che viene ricercato con ogni mezzo ed in ogni campo. E come se l'umanità avesse subìto una vera e propria regressione psicologica alla fase orale analitica (vedi Melania Klein) della psicanalisi, in cui l'essere umano bambino non desidera che soddisfare con immediatezza le sue pulsioni istintuali.
Ecco quindi spiegata la motivazione per cui un'alta percentuale di persone si rivolge al medico alternativo: un tuttologo in grado di risparmiare al paziente tutta la trafila di analisi, visite specialistiche, indagini strumentali, tickets sanitari. Una figura sanitaria nuova che molto spesso lavora in équipe, insieme ad altri medici esoterici ed utilizza apparecchiature (apparecchiature di Voli, Nora, ecc.) in grado di fare ai malcapitati pazienti "accurati check-up bioenergetici" basandosi su principi magici ed occulti della medicina tradizionale cinese.
A volte tali check-up vengono fatti alla maniera dei famosi medici agopuntori cinesi cosiddetti "scalzi" senza l'ausilio di alcuna apparecchiatura, ma sfruttando solamente i test più semplici, con quelli della Kinesiologia applicata, che si fonda sempre sulla teoria dei meridiani Agopunturali, e peggio ancora praticando l'esame dei polsi, per il quale si fa affidamento soltanto sul grado di sensitività del terapeuta esoterico.
Quest'ultimo, dulcis in fundo, potrà addirittura evocare le potenze spiritiche collegate con i vari punti dell'Agopuntura, pronunciando ad alta voce in cinese il nome degli stessi punti. Perché, testuali parole di un docente della scuola della medicina integrata di Bologna:
"La pronuncia ad alta voce dei punti Agopunturali nella lingua originale produce un effetto più rilevante sul paziente".

lunedì 5 settembre 2011

I giovani sacerdoti vorrebbero, ma i vescovi…




I giovani sacerdoti vorrebbero, ma i vescovi…
Memorie di un esorcista


  

- Tornando al problema della “successione” o comunque del bisogno di trovare nuovi esorcisti, Le vorrei chiedere, don Gabriele: non ci sono giovani sacerdoti interessati a questo ministero?

+ Molte volte ci sono giovani sacerdoti che sentono questo problema, vorrebbero darsi da fare, e il vescovo glielo proibisce. Poi abbiamo certi esempi negativi …
Voglio dire: capita che un vescovo tolga la facoltà di esorcizzare ai praticissimi ed esperti esorcisti che lavorano nella sua diocesi, e dia poi facoltà a quattro novelli alle prime armi! Un’assurdità! E questo avviene quando anche il Nuovo rituale ricorda che fra le doti richieste, o suggerite, a un sacerdote per essere nominato esorcista c’è la caratteristica che deve essere pratico di esorcismi! Quindi il vescovo in questione avrebbe dovuto dire, a questi quattro:<>.

Io – e non lo ripeterò mai abbastanza – ho avuto una grande grazia! Vedi quel quadro lì? E’ Padre Candido Amantini, per trentasei anni esorcista alla Scala Santa. Sono stato nominato dal Cardinale Poletti come aiutante di padre Candido, per cui ho avuto la grazia di fare esperienza seguendo un grande maestro. Era un sant’uomo, e aveva anche dei carismi particolari; anche da una fotografia riusciva a fare la diagnosi. Purché si vedessero bene gli occhi.

Ho tanti sacerdoti che vengono da me, e ne ho anche alcuni molto portati; ma ce né uno particolarmente in gamba, a cui non hanno dato facoltà di fare esorcismi. Per dare la facoltà infatti si devono radunare tutti i vescovi della diocesi, e presentare loro i singoli casi. Siccome questo sacerdote è avversato da uno dei vescovi ausiliari, il vescovo si è opposto. E purtroppo è bastato che ci fosse uno degli ausiliari a dire no, e allora il processo di incarico si è fermato. E questo sacerdote sarebbe un grande esorcista, veramente molto, molto in gamba. Ma mi aiuta comunque, sempre. Due volte alla settimana viene ad aiutarmi; ma li faccio sempre comunque, ma non agli “ urlatori” (anche se faccio qualche eccezione). Due volte alla settimana, al martedì e al venerdì, vado alla chiesa dell’Immacolata, e ho sempre da otto a dieci persone che mi aiutano, con la preghiera e con le mani, e ho il lettino … E c’è sempre questo sacerdote, che è giovane, sui trentaquattro anni. In quei giorni viene sempre il caso più difficile che abbiamo: una persona furente. Questo sacerdote ha chiesto al vescovo della diocesi a cui appartiene questa donna il permesso di fare esorcismi su questa persona; e il vescovo l’ha concesso. Molte volte i vescovi danno la facoltà per una persona specifica. E così fa esorcismi. Questa donna è un tipo tremendo: per come urla, e si muove, con una forza tremenda, formidabile; bisogna legarla, tenerla. Ci sono parecchi demoni dentro di lei. Normalmente sono di più di uno … Quando ci sono poi pezzi grossi sono più numerosi … Alcuni sono quasi sempre presenti : satana, lucifero, asmodeo – terribile! – lilith, belzebul …

Satanisti in Vaticano

Satanisti in Vaticano

Domande a Padre Amorth

In precedenza, don Gabriele, mi ha detto che alcune sètte sono meno serie, mentre altre sono assai più terribili …

+ Certamente, alcune sono terribilmente serie. E purtroppo ce ne sono dappertutto. Ritengo anche in Vaticano.

Anche in Vaticano?

+ Sì, anche in Vaticano ci sono membri di sètte sataniche.
E chi è coinvolto? Si tratta di preti o di semplici laici?


+ Ci sono preti, monsignori e anche cardinali!

Mi perdoni, don Gabriele, ma Lei … come lo sa?

+ Lo so dalle persone che me l’hanno potuto riferire perché hanno avuto modo di saperlo direttamente. Ed è una cosa “confessata” più volte dal demonio stesso sotto obbedienza durante
gli esorcismi …
 

Il Papa ne è stato informato?

+ Certo che ne è stato informato! Ma fa quello che può … E’ una cosa agghiacciante. Tenga
presente poi che Benedetto XVI è un Papa tedesco, viene da una nazione decisamente avversa a credere a queste cose … In Germania infatti praticamente non ci sono esorcisti … eppure il Papa ci crede : ho avuto occasione di parlare con lui tre volte, quando ancora era prefetto alla Congregazione per la Dottrina della Fede. Altroché se ci crede! E ne ha anche parlato esplicitamente in pubblico parecchie volte. Ci ha ricevuto, come associazione di esorcisti, ha fatto anche un bel discorso, incoraggiandoci e elogiando il nostro apostolato. E non dimentichiamo che del diavolo e dell’esorcismo moltissimo ne ha parlato Giovanni Paolo II …


Allora è vero quello che diceva Paolo VI : che il fumo di satana è entrato nella Chiesa …

+ E’ vero, purtroppo, perché anche nella Chiesa ci sono adepti alle sètte sataniche. Questo particolare del “fumo di satana” lo riferì Paolo VI il 29 giugno 1972. Poi, siccome questa frase ha creato uno scandalo enorme, il 15 novembre dello stesso anno 1972 ha dedicato tutto un discorso del mercoledì al demonio, con frasi fortissime. Però non ha avuto conseguenze pratiche, questo suo discorso. Certo, ha rotto il ghiaccio, sollevando un velo di silenzio e censura che durava da troppo tempo, però non ha avuto conseguenze pratiche. Ci voleva uno come me, che non valeva niente, che non era niente, per spargere l’allarme, per ottenere conseguenze pratiche …

POSSEDUTO SIN DALLINFANZIA

POSSEDUTO SIN DALLINFANZIA


E’ questo il caso di un ragazzo che, nella prima infanzia, fu affidato in custodia alla nonna paterna a pare che questa l’abbia consegnato agli spiriti maligni. A cinque anni fece la Prima comunione e cominciò a frequentare la Chiesa parrocchiale come chierichetto e come ministrante di fiducia del parroco.
Proseguì così fino ai tredici - quattordici anni. Il lunedì di Pasqua il giovane ha la visione di una croce
luminosa; una voce gli dice:<< Soffrirai molto>>. Da allora accusa fenomeni strani sul suo corpo:
flagellazione, graffiature al costato, segni iconografici alle mani e ai piedi. Seguono apparizioni di Gesù edella Madonna.
La lacrimazione di un quadro del Sacro Cuore attira l’attenzione di molta gente che si assiepa intorno a lui.
Il fenomeno diventa di pubblico dominio, i giornali locali ne parlano, interviene perfino la curia Vescovile.
Si istituisce un regolare processo di indagine sui fatti straordinari; ma presto il tutto viene archiviato perché emergono – a quanto pare – segni di non attendibilità. Però i fenomeni di lacrimazioni sanguigne dei quadri continuano e il giovane resta al centro dell’attenzione di una cerchia di amici. L’anno successivo lo scenario dei fenomeni prende un’altra piega. Il ragazzo si incontra con uno pseudo carismatico, che fa preghiere su di lui. Il giovane ha delle levitazioni e la gente che va a trovarlo cade talvolta, durante le preghiere, in una forma di riposo nello spirito. Il giovane si allontana dalla frequenza ai Sacramenti; rompe ogni rapporto con
lo pseudocarismatico.
Un giorno, non ricordo la data con esattezza, alcuni amici mi conducono il giovane per un discernimento sull’origine dei fenomeni straordinari, e per un consiglio sul comportamento da tenere. Il ragazzo appare sorridente, ingenuo, pulito, sereno, tranquillo. Mi narra i fenomeni di lacrimazione dei quadri e mi mostra il quadro del Sacro Cuore, che estrae dalla custodia e che lui espone alla vista della gente, quando si mette in preghiera. Il quadro presenta segni vistosi di lacrimazioni di sangue che è raggrumato nel vetro. Domando a degli amici il parere della curia Vescovile: mi rispondono che essa aveva delle riserve sull’origine soprannaturale dei fenomeni. Prego il giovane di non dare molta importanza a quei fatti, di non esporre il quadro, di non pregare in pubblico e di usare prudenza in attesa che il Signore manifesti la sua volontà al riguardo. L’anno successivo entrano in scena il parroco e il viceparroco di una parrocchia vicina, ai quali il padre del giovane si era rivolto per chiedere aiuto, dato che il figlio stava male e il suo parroco non voleva interessarsi di lui. I due sacerdoti si prendono cura del giovane e fanno su di lui preghiere di liberazione, perché sembra
disturbato dal demonio. Finché un bel giorno me lo conducono, convinti che abbia bisogno di esorcismi.
Ho fatto su di lui cinque esorcismi, dal dicembre di quell’anno.
Primo esorcismo. Sono presenti i due sacerdoti che accompagnano il ragazzo, insieme ad altre persone venute con loro. C’è anche un piccolo gruppo di carismatici. All’inizio del colloquio il viso del giovane è sereno; dopo pochi minuti, qualche rutto e segni di disagio. Mi dice che i fenomeni strani gli sono incominciati fin dalla prima infanzia, qualche anno prima della Prima Comunione (ricevuta quando aveva appena cinque anni). L’Ostia aveva quasi sempre sapore di “sangue marcio”. Durante la consacrazione, alla
Messa, gli venivano parole di bestemmia e durante la Comunione aveva immagini impure.
I fenomeni strani cominciarono all’età di tredici anni: levitazione, stigmate, segni iconografici sul corpo, statue che si spezzavano r grondavano sangue, stiramenti del corpo, paresi, visioni, petali e boccioli di rosa che gli fuoriuscivano dalla bocca. Procedo cautamente con un esorcismo esplorativo. Il giovane cade per
terra, si rotola, scalcia violentemente, digrigna i denti, mi sputa addosso, tenta di aggredirmi, ha la voce rauca e gli occhi rossi, pieni di odio. Procedo nell’esorcismo con formule imperative. L’acqua benedetta lo brucia.
A stento è tenuto a terra da quattro persone. Le reazioni diventano ancora più violente quando si nomina la Vergine di un santuario mariano locale. Dopo un quarto d’ora, subentra la quiete. In fase di ripresa, il paziente all’improvviso sferra un nuovo attacco, colpendo di sorpresa; viene domato con facilità. Ora riesce a pregare con l’esorcista, ma è molto stanco. Salutandolo si mostra contento, ma fa qualche rutto.
Secondo esorcismo. Sono presenti le stesse persone della prima volt, e si ripetono gli stessi fenomeni. Un calcio imprevisto mi colpisce una gamba.
Terzo esorcismo, nel febbraio dell’anno seguente. Il parroco che l’accompagna mi porta sei o sette quadri di varia grandezza che rappresentano il Sacro Cuore o la Madonna. Sono orribili sfigurati e pieni di sangue raggrumato, durante le lacrimazioni. Raccomando di rinchiuderli nelle custodie e di metterli da parte, lontano dalla vista dei curiosi. Durante l’esorcismo le reazioni sono meno violente delle volte precedenti, ma il paziente rimane molto pericoloso e occorrono uomini muscolosi per tenere l’energumeno. Fatto nuovo: parla in lingue diverse.
Quarto esorcismo, nel marzo dello stesso anno, alla presenza di una quindicina di sacerdoti, convenuti per il corso pastorale di demonologia. Il demonio si manifesta e dice : <>. Le reazioni sono meno violente. La ripresa avviene dopo meno tempo. Il ragazzo non ricorda tutto quello che è successo; nota soltanto come se un anello lo legasse alla caviglia.
Quinto esorcismo, nel successivo mese di maggio. Sono presenti quasi tutti i sacerdoti e i pochi laici che frequentano il corso di demonologia. Le reazioni del ragazzo sono ancor meno violente. Ho un dialogo con il demonio che afferma che il ragazzo è suo fin dall’infanzia e non lo lascerà.
Ho chiesto al parroco che accompagna il giovane una breve relazione. Eccola :<I fenomeni di questo periodo sono : oggetti che volano, distruzioni di mobili, graffiature di muri, acre odore di zolfo. Il giovane soffre di attrazione del corpo, come se fosse spinto da una forza invisibile. Gli amici devono trattenerlo con la forza sul letto. C’è una conflittualità di dialogo fra lui e una presenza invisibile.
Egli dice : “No, non lo voglio, non lo farò mai; vattene satana”. Ho visto omaggi floreali: petali e boccioli di rosa escono dalla sua bocca; sul suo corpo compaiono segni iconografici, come il monogramma dell’Ostia(IHS) e il volto accennato di un uomo nella parte superiore del corpo …
La vita cristiana è sporadica e non mi persuade il suo comportamento … Ora dopo il primo incontro con l’esorcista e con le preghiere di liberazione, sembra che le reazioni si siano attutite. Permangono disturbi notturni, brividi di freddo, sensazioni di qualche cosa di viscido che lo avvolge e gli dice:” Sei nostro”>>.

La Chiesa non parla abbastanza




La Chiesa non parla abbastanza

Ma la chiesa,secondo lei,mette sull’avviso a sufficienza i fedeli sui pericoli legati a ciarlatani,maghi e cartomanti?
Purtroppo no!si dice che sui giornali la pagina più letta sia quella dell’oroscopo. Parte della chiesa è il vero problema,perché molti preti non ci credono,e in seminario non si studiano più tre trattati fondamentali. Nel primo trattato,il De Deo creante,si studiava la creazione di Dio,e come Dio abbia creato gli angeli,il peccato degli angeli e demoni … Non si studia più. Un secondo trattato era quello di morale. Quindi si proibiva l’andare da maghi e cartomanti … Con il riferimento alla Bibbia:non lascerai vivere chi fa magia. Li lapidavano. Gesù fu accusato di essere un mago:<< Tu agisci in nome di belzebù>>. E Lui risponde:<>. Nel trattato tutte queste cose: andare da maghi,cartomanti e cosi via ,erano messe in luce e condannate. Bene,tutto questo oggi non si studia più. Il terzo trattato era di spiritualità. In quel testo si parlava di vita spirituale,beninteso,ma anche degli assalti del demonio,e si parlava anche di esorcismi. Si insegnava esplicitamente questa materia. Sono tre trattati,di cui non si parla praticamente più, neanche nelle università Pontificie. Uno esce dal seminario,diventa sacerdote,senza aver mai sentito parlare del demonio,mai sentito parlare di esorcismi,e tantomeno del pericolo di maghi e altre scienze occulte. O di possessioni diaboliche. E quindi non ci crede,non ne predica mai. Ho avuto tante volte sacerdoti venuti ad assistere ai miei esorcismi,che mi hanno detto:<>.
Gesù li faceva per strada gli esorcismi. Adesso bisogna farli di nascosto.

domenica 4 settembre 2011

La gaya bandiera


 La gaya bandiera

Il Congresso Internazionale dei produttori di bandiere informa: "l’arcobaleno ha 25 anni ed è gay”. Pacifisti europei visti da Castro street.
San Francisco. Anche in California sono arrivate le immagini degli italiani fasciati nei drappi arcobaleno.
Al che gli americani hanno pensato che Roma
fosse diventata di nuovo la capitale mondiale del “gaypride”, la sfilata dell’orgoglio omosessuale.
Quel drappo lesbo-gay
A San Francisco la bandiera arcobaleno è come il prezzemolo. Ed è dal 1978 che è il simbolo di Lgbt, il movimento “lesbian, gay, bi e trans sessuale”.
Questa sua bandiera fu creata da Gilbert Baker, inizialmente a otto colori:
rosa, rosso, arancione, giallo, verde, blu, indaco e violetto, a simboleggiare rispettivamente sessualità, vita, salute, sole, natura, arte, armonia e spirito.
Era il 25 giugno 1978. Qualche mese dopo, nel novembre 1978, Dan White assassinò George Moscone, l’ultimo grande sindaco “italiano” di San Francisco e il suo supervisore Harvey Milk, uno dei primi politici a dichiararsi apertamente omosessuale.
Milk divenne un martire nell’ambiente lesbian-gay e la bandiera arcobaleno fece la sua prima comparsa ufficiale nel corso della veglia funebre del politico, ridotta a sette colori per la difficoltà del fornitore di stampare il “rosa acceso”
richiesto da Baker. Nel 1979 Baker ordinò cinquemila bandiere alla Paramount Flag Company, questa volta nella versione definitiva, a sei colori, perché anche il blu che lui voleva era difficile da ottenere in una produzione su larga scala.
Oggi, secondo la rivista Gaze (il nome è un’omofonia, il gioco di parole preferito dagli americani; in questo caso un verbo simile a “guardare” ma che si pronuncia allo stesso modo del plurale di gay, gays) la bandiera arcobaleno
è riconosciuta dal Congresso Internazionale dei produttori di bandiere come simbolo del movimento dei gay e delle lesbiche.
Saluti da Castro-street
Ma cosa pensano a San Francisco dell'uso pacifista della “loro” bandiera? Nel rione “Castro”, il “quartier-generale” dei gay californiani, la domanda appare stramba e surreale. Però l’America non fa mai preclusioni ideologiche.
«La nostra bandiera - spiega Josh, 30 anni, che sta organizzando un torneo di biliardo in un bar che di arcobaleni ne espone addirittura due - ha tanti colori
proprio perché vuole essere inclusiva. La usano anche i pacifisti europei? è un buon messaggio». Estella, una bella ragazza lesbica di 24 anni dall’aspetto
latino, conferma: «Come succede in questo bar, chiunque è il benvenuto nel movimento». Jeff, 22 anni, gestisce una libreria su Market Street nella quale la sezione più fornita è, appunto, quella dedicata ai gay/lesbian studies. «Mi sta
bene che la usino altri gruppi». Contrario invece è Ed, pensionato gay:
«L’arcobaleno è il nostro simbolo e nessuno dovrebbe toccarcelo». Ma il giovane Tim lo corregge e azzarda un legame tra il vessillo e la canzone Over the rainbow, dal musical Il mago di Oz.
Una cosa è certa: «Sarebbe un errore considerare il Lgbt come un movimento di sinistra» spiega a Tempi Alan Klein, uno dei responsabili dell’organizzazione che celebrerà il 25esimo della bandiera arcobaleno il prossimo 25 giugno a Key West, Florida. «Nel movimento ci sono molti gay e lesbiche che hanno posizioni politicamente conservatrici». Ed è altrettanto certo, come ci dice un passante
incuriosito dalle nostre chiacchiere, che «sarebbe divertente vedere qualche vescovo cattolico sventolare la bandiera gay».
Ma per il momento, questo è uno dei pochi divertimenti che ci sono preclusi qui a “Frisco”.
E in Italia?

Il doppio inganno...
Il doppio inganno delle varianti della "bandiera della pace"
Dopo quello che abbiamo visto sull'origine di questa bandiera... soffermiamoci sulle varianti che si trovano in commercio della bandiera in questione.
Prendere ancora più in giro, sbeffeggiare, il messaggio cristiano!
Prendere ancora più in giro, sbeffeggiare, il messaggio cristiano! La colomba della Pace che porta un ramoscello di ulivo... sopra un simbolo che attacca il cristianesimo.
Tipico esempio di scimmiottatura satanica!
Inserire il nome PACE sopra un simbolo anticristiano, all'insaputa dei cristiani, è un chiaro segno di come l'attacco al cristianesimo sia giunto a livelli impensabili. Chi non vuole accettare questo discorso, invece, dirà che è stato
adottato questo termine perché all'epoca delle prime bandiere in Italia, negli anni '60, le macchinette fotografiche e soprattutto le cineprese televisione erano in bianco e nero. Quindi il messaggio della bandiera non sarebbe stato
capito da chi guardava le immagini. Sarà anche così... ma alla fine chi voleva sbeffeggiare il vero Re della Pace ha trovato comunque il sistema per farlo!


Biografia di Helena Petrovna Blavatsky
H. P. Blavatsky (1831-1891), è stata una delle figure più straordinarie del XIX secolo.
L’influenza della sua vita, dei suoi scritti ed insegnamenti è stata importante ed ha sicuramente influito sullo ”spirito” del nostro tempo.
Le tre citazioni che seguono, tratte da opere di studiosi accademici non iscritti alla Società Teosofica, possono senz’altro fornire un’idea della vastità dell’influenza di Madame Blavatsky.
“…M.me Blavatsky… si eleva come la sorgente del pensiero occulto moderno;
essa fu sia l’iniziatore che il divulgatore della maggioranza dei termini e delle idee che si sono riunite un secolo dopo nel movimento New Age. La Società
Teosofica, di cui fu la cofondatrice, è stata la maggiore sostenitrice della filosofia occulta in occidente e la sola più importante strada dell’insegnamento orientale all’occidente”. (J. Gordon Melton, New Age Almanac, Detroit, Michigan, Gale Research Inc. 1991, pag. 16).
“La teosofia occupa un posto centrale nella storia dei nuovi movimenti spirituali. Attraverso le opere della Blavatsky ed alcuni dei suoi seguaci ha avuto una grande influenza al di fuori della sua organizzazione… L’importanza della Teosofia nella storia moderna non dovrebbe essere sottostimata. Le
opere della Blavatsky ed altri non solo hanno ispirato parecchie generazioni di occultisti ma il movimento ha avuto un ruolo rimarchevole nella restituzione ai popoli delle colonie in Asia del 19° secolo, della loro eredità spirituale” (Robert S. Ellvood, “Religions and Spiritual Groups in modern America”, ’89 p. 63).
“Helena Petrovna Blavatsky… è sicuramente fra le menti più originali e percettive del suo tempo. Sepolte nella massa disordinata delle sue due maggiori opere giacciono in forma rudimentale la prima filosofia dell’evoluzione
psichica e spirituale apparse nel mondo moderno. Con tutta la critica scagliatasi contro di lei, H.P.B. emerge come un talento riproduttivo del nostro tempo… Dopo tutto essa è fra gli ardenti trascinatori moderni dell’idea irreale (visionaria). Nello stesso momento storico in cui Freud, Pavlov e James hanno iniziato a formulare la secolarizzata e materialista teoria della mente, che ha così velocemente dominato il pensiero moderno occidentale, H.P.B. ed i suoi compagni Teosofi liberavano dalle tradizioni occulte delle religioni esotiche una dimenticata psicologia del superconscio e dell’extrasensoriale. Madame Blavatsky potrebbe essere accreditata per aver posto le basi dello stile di una
moderna letteratura occulta”. (Theodore Roszak, “The Unfinished Animal: The Aquarian Frontier and The Evolution of Consciousness, N.Y. Harper and Row,1975, pag. 118 e seg.).
La vita di H.P.B., come essa preferiva chiamarsi, fu molto avventurosa. Finora sono state pubblicate varie sue biografie. Fra tutte merita una citazione quella di Sylvia Cranston, dal titolo di: “Helena Blavatsky – La straordinaria vita ed il pensiero della fondatrice del movimento teosofico moderno”, pubblicata in Italia da Armenia. Questa biografia brilla per il suo approccio di tipo scientifico e per la neutralità, che finiscono per dare il giusto risalto all’eccezionalità della figura di H.P.B.. Negli archivi della Società Teosofica ad Adyar esiste il passaporto di H.P.B. che documenta, anche se parzialmente, le date ed i paesi
da lei visitati; inoltre sono state raccolte varie testimonianze di persone che ebbero l’opportunità di incontrarla nei vari periodi della sua esistenza. Da tutti questi elementi si può ricostruire la biografia "della sfinge del XIX secolo”,
come fu definita a suo tempo da un giornalista americano.
Helena Petrovna von Hahn, nacque di sette mesi in Ukraina nel sud della Russia, ad Jekaterinoslav (attuale Dniepropetrovsk), importante porto fluviale sulle rive del Dniepr, il 12 agosto 1831 alle ore 1 e 42 minuti o, secondo il
calendario ortodosso allora in uso, nella notte tra il 30 e il 31 luglio.
Era la primogenita del colonnello comandante dell’artiglieria imperiale russa Peter Hahn von Rottenstern, discendente di antica nobiltà prussiana di Meclemburgo emigrata in Russia. La madre, Helena Andreevna, nata Fadeeva,
celebre romanziera soprannominata “la George Sand russa” era a sua volta discendente dalla nobile famiglia ugonotta Bandre du Plessy, emigrata dalla Francia a causa delle persecuzioni religiose. Ai suoi otto anni la famiglia di
Helena si trasferì a Saratov sul Volga dove il nonno Fadeev era Governatore della Provincia. Il 6 luglio 1842, a 28 anni, la madre di Helena morì di tubercolosi, lasciando tre orfani: Helena, Vera e Leonida. Da allora la loro educazione fu affidata alla nonna materna, Principessa Helena Paulovna
Dolgorukova Fadeeva, discendente della più antica nobiltà russa. Helena Fadeeva era nota per la sua grande erudizione e per le sue diverse pubblicazioni sulle scienze naturali, botanica, archeologia, numismatica; era, inoltre, socia corrispondente della Società Geografica Britannica.
A sua volta il nonno era un noto cultore di discipline occulte e possedeva una vasta biblioteca di opere rare su magia, alchimia e scienze occulte in generale.
A tal proposito H.P.B. scrisse: “Prima dei miei 15 anni lessi tutti questi libri con il più intenso interesse e tutte le diavolerie medievali trovarono rifugio nella
mia testa”.
Helena era una bambina eccezionale e già in tenera età era consapevole d’essere diversa da coloro che la circondavano. Il suo possesso di certi poteri psichici sconcertava la sua famiglia ed i suoi amici. Allo stesso tempo insofferente verso qualunque autorità e profondamente sensibile, essa era
dotata in molti campi: in quello linguistico, in quello musicale (era infatti una pianista di talento), in quello artistico; essa era, inoltre, un’impavida cavallerizza e fu sempre in stretto contatto con la natura. In età giovanile
Helena sentì che era in qualche modo destinata ad una vita di servizio ed era consapevole di possedere una guida ed una protezione speciale.
Quasi diciottenne sposò un uomo di mezz’età, Nikifor von Blavatsky, Vice Governatore della Provincia di Yerivan, con uno stato d’animo ribelle di indipendenza e, forse, con un piano per liberarsi del suo ambiente.
Il matrimonio siffatto non significò nulla per lei e non fu mai consumato. Dopo pochi mesi essa fuggì e viaggiò in lungo e in largo, in Turchia, Egitto e Grecia, con il denaro fornitole da suo padre.
Nel suo ventesimo compleanno, nel 1851, trovandosi a Londra, incontrò l’individuo che essa aveva conosciuto nelle sue visioni psico-spirituali di bambina. Un Iniziato orientale originario di Rajput, il Mahatma Morya o “M”, come esso fu conosciuto negli anni seguenti tra i teosofi.
Questi le indicò una parte del compito che ad essa era riservato e da quel momento Helena accettò pienamente la sua Guida. Più tardi, lo stesso anno, Helena s’imbarcò per il Canada e, dopo avventurosi viaggi in varie parti degli
Stati Uniti, Messico, Sud America e Indie occidentali, giunse via Città del Capo e Ceylon in India, nel 1852. Il suo primo tentativo di entrare in Tibet fallì. Essa, quindi, ritornò in Inghilterra via Java nel 1853.
Nell’estate del 1854, si recò nuovamente in America, attraversando le Montagne Rocciose.
Alla fine del 1855 partì per l’India via Giappone e gli stretti. In questo viaggio, riuscì ad entrare in Tibet attraverso il Kashmir e il Laddak.
Nel 1858 Helena fu in Francia e in Germania, quindi ritornò in Russia nel tardo autunno dello stesso anno, dove restò per un breve soggiorno presso sua sorella Vera a Pskov. Dal 1860 al 1865 visse e viaggiò attraverso il Caucaso;
nel mentre soffrì di una grave crisi psico-fisica che le consentì di prendere piena coscienza del proprio psichismo. Lasciò nuovamente la Russia nell’autunno del 1865 e viaggiò ampiamente attraverso i Balcani, la Grecia, la Siria, l’Egitto e l’Italia.
Nel 1868 raggiunse il Tibet via India. In questo viaggio Helena Petrovna Blavatsky incontrò il Maestro Koot Hoomi “K.H.” e per la prima volta soggiornò nella sua casa nel Piccolo Tibet. Alla fine del 1870 tornò a Cipro ed in Grecia.
Imbarcatasi per l’Egitto, naufragò vicino l’isola di Spetsai il 4 Luglio 1871.
Salvata dall’annegamento andò al Cairo dove cercò di formare una Società dello Spirito che però presto fallì. Dopo ulteriori viaggi attraverso il Medio Oriente, tornò per un breve periodo dai suoi parenti a Odessa, in Russia, nel
Luglio del 1872. Nella primavera del 1873 ad Helena venne indicato di andare a Parigi prima ed a New York dopo; sbarcò il 7 Luglio 1873.
H.P. Blavatsky aveva 42 anni.
Ad avviso dei Mahatma essa era il migliore strumento disponibile per il lavoro che essi avevano in mente, vale a dire offrire al mondo una nuova rappresentazione, sebbene solo in un breve profilo, dell’antica Theosophia “La saggezza accumulata nel corso delle Ere, provata e verificata da generazioni di profeti”, quel corpo di verità del quale religioni grandi e piccole sono nient’altro che rami di un unico albero. Il suo obiettivo era sfidare da una parte le
fortificate credenze ed il dogmatismo tipico di alcuni ambienti religiosi occidentali e, dall’altra, le vedute, ugualmente dogmatiche, della scienza dei suoi giorni. Una spaccatura, tuttavia, era apparsa recentemente nella duplice
struttura di quelle “fortificazioni” mentali. Fu causata dallo spiritualismo a quel tempo in auge in America.
Per citare le parole di H.P.B.: “Io sono stata mandata per fornire la prova dei fenomeni e della loro realtà e per mostrare la fallacia della teoria spiritualistica dello spirito”.
Nell'ottobre del 1874 H.P.B. fu messa in contatto con il colonnello Henry Steel Olcott, un uomo di genuino valore che aveva acquistato considerevole fama durante la guerra civile; aveva servito il Governo U.S.A. con distinzione ed era, allo stesso tempo, praticante avvocato a New York. Incontrò anche William Quan Judge, un giovane avvocato irlandese che avrebbe pure giocato un ruolo nel futuro lavoro teosofico. Il 7 settembre 1875, insieme con alcune altre eminenti figure, fondò una società che essi scelsero di chiamare La Società Teosofica, istituita per diffondere gli antichi insegnamenti della Teosofia, ovvero la saggezza concernente il Divino, che è stata la base spirituale di altri
grandi movimenti del passato quali il Neo-Platonismo, lo Gnosticismo e le scuole Misteriche del mondo classico. Il discorso inaugurale del Presidentefondatore Colonnello Olcott, fu pronunciato il 17 Novembre 1875, una data che
viene considerata quella ufficiale della fondazione della Società. Partendo da una generalizzata esposizione degli obiettivi, vale a dire Riordinare e diffondere lo scibile delle leggi che governano l'Universo, i fondatori presto li espressero più specificatamente, dopo alcuni cambiamenti di second'ordine, nella formulazione di quegli obiettivi base da perseguire:
1) Formare un nucleo di fratellanza universale dell'Umanità, senza distinzione
di razza, credo, sesso, casta o colore.
2) Incoraggiare lo studio comparato di religioni, filosofie e scienze.
3) Investigare le leggi inesplicate della natura e i poteri latenti nell'uomo.
Nel settembre 1877 si ebbe un potente impatto sui lettori e sull'opinione pubblica per la pubblicazione della prima opera monumentale di H.P.
Blavatsky: Iside svelata che venne distribuita da J.W. Bouton nella città di New York. Le mille copie della prima edizione furono vendute in 10 giorni. Il New York Herald Tribune considerò l'opera come una delle più rimarchevoli produzioni del secolo. Molti altri giornali e riviste si espressero in termini simili.
Iside svelata descrive a grandi linee la storia, lo scopo e lo sviluppo delle scienze occulte; la natura e le origini della magia, le radici della cristianità, gli errori del dogmatismo cristiano e le errate credenze della enunciata scienza
ortodossa, contro lo sfondo dei segreti insegnamenti che scorrono, come un filo d'oro attraverso i secoli passati emergendo, di quando in quando, nei vari
movimenti mistici degli ultimi 2000 anni. L'8 luglio 1878, H.P. Blavatsky venne naturalizzata cittadino statunitense; un evento che fu pubblicato su vari quotidiani. Nel dicembre dello stesso anno H.P.B. e il Colonnello Olcott partirono per l'India via Inghilterra. Arrivati a Bombay nel febbraio 1879,
stabilirono il loro Quartier Generale Teosofico in quella città. Subito dopo il loro sbarco furono contattati da Alfred Percy Sinnett, successivamente Editore del giornale governativo The Pioneer di Allahabad. Questo contatto presto si
dimostrò di estrema importanza. Dopo un viaggio nell'India nord-occidentale, i fondatori ritornarono a Bombay dove diedero vita, nell'ottobre del 1879, ad una rivista strettamente teosofica,denominata The Theosophist (ancor oggi pubblicato), con H.P.B. come editore. La Società Teosofica ebbe poi un rapido sviluppo ed attrasse alcune persone straordinarie sia in India che altrove.
Nel 1880 i fondatori soggiornarono a Ceylon (Sri Lanka) dove il Colonnello Olcott pose le fondamenta del suo successivo compito: stimolare la rinascita del Buddhismo. I due fondatori divennero, nel contempo, ufficialmente
buddisti. Nel settembre ed ottobre 1880 H.P.B. ed il Colonnello Olcott fecero visita ad A.P. Sinnett ed a sua moglie Patience a Simla nel nord dell'India. Il serio interesse di Sinnett per gli insegnamenti e per il lavoro svolto dalla
Società Teosofica indussero H.P. Blavatsky a stabilire un contatto epistolare fra Sinnett ed i due Adepti che avevano patrocinato la Società, i Mahatma K.H. ed M. Sulla base di questa corrispondenza Sinnett scrisse Il Mondo Occulto (1881) e Buddismo Esoterico (1883) che ebbero entrambi un'enorme influenza, contribuendo notevolmente a generare un pubblico interesse nei riguardi della teosofia. Le repliche e le spiegazioni fornite dai Mahatma sulle domande poste
da Sinnett vennero incorporate nelle loro lettere scritte nel periodo tra il 1880 e il 1885. Queste furono pubblicate nel 1923 con il titolo Lettere dei Mahatma ad A.P. Sinnett. Le lettere originali dei due Maestri sono conservate a Londra
nella British Library, dove possono essere vedute previa concessione di un permesso speciale rilasciato dal Dipartimento dei Manoscritti Rari.
Nel maggio 1882 fu acquistato un vasto podere ad Adyar (nel sud dell'India vicino a Madras) dove, alla fine dell'anno, fu trasferita la Sede Centrale della Società Teosofica. Questo centro divenne presto il punto irradiante di un'attività teosofica di ampiezza mondiale. Madame Blavatsky ed il Colonnello Olcott si impegnarono in viaggi verso lontane regioni, fondarono sedi e gruppi, ricevettero visitatori, mantennero un'enorme corrispondenza con tutti coloro
che richiedevano informazioni ed arricchirono il loro giornale con argomenti estremamente eruditi, il cui scopo principale fu di rivitalizzare gli interessi sopiti di una parte dell'India nei confronti del valore spirituale delle proprie
antiche scritture. Il Colonnello Olcott nel febbraio 1884 partì per Londra per presentare una petizione al governo britannico in favore del Buddismo di Ceylon. H.P.B. che allora non godeva di buona salute andò con lui in Europa.
Dopo un soggiorno di quasi 5 mesi a Parigi ed a Londra, H.P.B. andò a far visita alla famiglia Gebhard ad Elberfeld, in Germania, durante la fine dell'estate e l'inizio dell'autunno del 1884 e fu attivamente impegnata a scrivere la sua seconda opera La Dottrina Segreta. Nel frattempo le fu lanciato un attacco diffamatorio da parte di Alexis ed Emma Coulomb (due membri del suo staff ad Adyar). La Blavatsky rientrò ad Adyar il 21 dicembre 1884, per conoscere i dettagli della situazione. Essa voleva citare in giudizio la coppia, già cacciata da Adyar per le sue rozze diffamazioni su di lei concernenti la supposta fraudolenta produzione di fenomeni psichici. H.P.B., a seguito anche di alcune incomprensioni con alcuni dirigenti della Società Teosofica, rassegnò le dimissioni da Segretario incaricato della corrispondenza della Società. Il 31 marzo 1885 partì per l'Europa per non far più ritorno sul suolo indiano.
L'attacco dei Coulomb, come è stato successivamente ed ufficialmente provato, non aveva il benché minimo solido fondamento. Nel frattempo, la S.P.R.
(Società di Ricerche Psichiche) di Londra aveva designato una speciale commissione per indagare in merito ai reclami di Madame Blavatsky.
Successivamente, nel dicembre 1884, Richard Hodgson, un membro della Commissione di inchiesta della Società di Ricerca dei fenomeni psichici, si recò in India per indagare sul caso e riferire riguardo alle affermazione dei Coulomb.
Basandosi sulle conclusioni di Hodgson la Commissione S.P.R., nel suo rapporto finale del dicembre 1885, bollò Madame Blavatsky come uno dei più istruiti, ingegnosi ed interessanti impostori della storia. Tale rapporto è stato la
base della maggior parte dei successivi attacchi contro Helena Petrovna Blavatsky.
Va altresì rilevato che recentemente la stessa Società di Ricerche Psichiche ha stabilito l'inattendibilità di tale rapporto, rivalutando quindi pienamente H.P.B.
che certo non ne aveva bisogno ma che comunque, seppure ex post, vede riconosciuta la sua forza ed il suo valore. Del resto, già nel 1963, Adlai Waterman (pseudonimo di Walter A. Carrithers Jr.), nel suo lavoro definitivo intitolato Necrologio: Il rapporto Hodgson su M.me Blavatsky, analizzò e confutò gli assunti di Hodgson contro Madame Blavatsky. Una più recente confutazione dei capi d'accusa rivolti contro H.P.B. è offerta dal libro di Vernon Harrison intitolato H.P. Blavatsky e l'S.P.R.: un esame del rapporto Hodgson del 1885. H.P.B., dopo aver lasciato l'India per l'Europa soggiornò inizialmente in Italia e poi, nell'agosto 1885, a Wurzburg in Germania, dove lavorò su La
Dottrina Segreta. Nel luglio 1886 si trasferì ad Ostenda in Belgio e nel maggio 1887, in seguito all'invito dei teosofi inglesi, si trasferì in una piccola casa ad Upper Norwood, Londra. Dopo il suo arrivo in Inghilterra le attività teosofiche
si misero rapidamente in moto. La Loggia Blavatsky aveva formulato ed avviato le idee teosofiche rendendole pubbliche. H.P.B. fondò nel settembre 1887 Lucifer, una rivista mensile progettata, come affermato sul suo
frontespizio, per illuminare le cose misteriose celate dalle tenebre. Nello stesso mese H.P.B. si trasferì al 17 di Lonsdowne Road, Holland Park, Londra.
Dopo un soggiorno di quasi 5 mesi a Parigi ed a Londra, H.P.B. andò a far visita alla famiglia Gebhard ad Elberfeld, in Germania, durante la fine dell'estate e l'inizio dell'autunno del 1884 e fu attivamente impegnata a scrivere la sua seconda opera La Dottrina Segreta. Nel frattempo le fu lanciato un attacco diffamatorio da parte di Alexis ed Emma Coulomb (due membri del suo staff ad Adyar). La Blavatsky rientrò ad Adyar il 21 dicembre 1884, per conoscere i dettagli della situazione. Essa voleva citare in giudizio la coppia, già cacciata da Adyar per le sue rozze diffamazioni su di lei concernenti la supposta fraudolenta produzione di fenomeni psichici. H.P.B., a seguito anche di alcune incomprensioni con alcuni dirigenti della Società Teosofica, rassegnò le dimissioni da Segretario incaricato della corrispondenza della Società. Il 31 marzo 1885 partì per l'Europa per non far più ritorno sul suolo indiano.
L'attacco dei Coulomb, come è stato successivamente ed ufficialmente provato, non aveva il benché minimo solido fondamento. Nel frattempo, la S.P.R.
(Società di Ricerche Psichiche) di Londra aveva designato una speciale commissione per indagare in merito ai reclami di Madame Blavatsky.
Successivamente, nel dicembre 1884, Richard Hodgson, un membro della Commissione di inchiesta della Società di Ricerca dei fenomeni psichici, si recò in India per indagare sul caso e riferire riguardo alle affermazione dei Coulomb.
Basandosi sulle conclusioni di Hodgson la Commissione S.P.R., nel suo rapporto finale del dicembre 1885, bollò Madame Blavatsky come uno dei più istruiti, ingegnosi ed interessanti impostori della storia. Tale rapporto è stato la
base della maggior parte dei successivi attacchi contro Helena Petrovna Blavatsky.
H.P.B. continuò a scrivere la sua grande opera, che aveva finalmente completata e pubblicata in due grossi volumi nell' ottobre/dicembre 1888. Fra i suoi infaticabili collaboratori per la trascrizione e pubblicazione dei manoscritti furono Bertram e Archibal Keightly il cui sostegno finanziario fu anche di grande aiuto. La Dottrina Segreta fu il coronamento dell'opera letteraria di H.P.
Blavatsky. Il primo volume riguarda principalmente l'evoluzione dell'Universo.
L'ossatura di questo volume è costituita da sette stanze, tradotte dal libro di Dzyan, con commentario e spiegazione di H.P.B. In questo volume vi è pure un'estesa delucidazione dei simboli fondamentali contenuti nelle grandi religioni e mitologie del mondo. Il secondo volume contiene una ulteriore serie di stanze da Il libro di Dzyan che descrive l'evoluzione dell'Umanità.
Nell'ottobre del 1888, Madame Blavatsky costituì la Sezione Esoterica (o scuola) della Società Teosofica per un più profondo studio della Teosofia affrontato da studenti consacrati e scrisse per loro Tre E.S. istruzioni. Nel 1889
H.P.B. pubblicò La chiave della Teosofia, una chiara esposizione sotto forma di domande e risposte riguardo l'etica, la scienza, la filosofia e sullo studio del
fine per cui la Società Teosofica è stata fondata; nonché la gemma mistico devozionale chiamata La Voce del Silenzio contenente brani estratti e tradotti da un testo sacro orientale: Il libro dei precetti d'oro che essa aveva imparato
a memoria durante il suo addestramento in Oriente.
Nel luglio 1890, H.P.B. stabilì il Quartier Generale Europeo della Società Teosofica al n° 19 di Avenue Road, St. John s Wood, London dove morì l'8 maggio 1891 a causa di una violenta influenza epidemica scoppiata in Inghilterra. I suoi resti furono cremati nel Surrey. Per il bagaglio culturale dei
suoi scritti ed insegnamenti, la sua vita ed il forte carattere, la sua missione e lo straordinario psichismo, H.P. Blavatsky è destinata ad essere riconosciuta nel tempo in tutto il suo valore e originalità, come una sincera e grande divulgatrice dei principi e del sapere della Fratellanza degli Adepti Trans-
Himalaiana. Potremmo concludere dicendo di H.P.B.: una persona autentica e sincera e totalmente al Servizio dell'Unità della Vita e della Fratellanza Universale senza distinzioni.