lunedì 21 maggio 2012

La potente e sorprendente lettera del Vescovo Miccichè


Padre Giulio Maria Scozzaro

Domenica 20 maggio 2012
La potente e sorprendente lettera di ieri del Vescovo Miccichè, dopo avere subito una punizione incredibile e impensabile. Da ieri non è più il Vescovo di Trapani, è stato sollevato non per motivi disciplinari o per il danno economico commesso da un Prete della diocesi, la sua rimozione è senza un motivo. Nella sua lettera forte e che chiarisce ogni dubbio, afferma che i vertici della Chiesa lo avevano già deciso prima ancora di capire la verità sul furto commesso da un Prete, malizioso anche nel contraffare la firma del Vescovo Miccichè come ha scoperto la magistratura. E per i magistrati il Vescovo Miccichè è parte lesa, è stato lui ad aver subito danni in ogni senso.
Ma alcuni Cardinali della gerarchia della Chiesa hanno forzato la verità per ottenere la sua rimozione. Il motivo? Il Vescovo Miccichè non appartiene alla massoneria ecclesiastica. È sufficiente come motivazione per rimuoverlo, con un atto inconsueto e sorprendete? Per loro ogni pretesto è una verità!!! Del Vescovo Miccichè rimangono le lotte contro la massoneria nella città di Trapani.
Per il Giubileo del 2000 scrisse una lettera alla diocesi in cui evidenziava con preoccupazione il condizionamento della massoneria nella città. In tutti gli anni della sua presenza a Trapani ha sempre detto nelle omelie e scritto nelle lettere ai fedeli, che Chiesa e massoneria sono inconciliabili.
Atti coraggiosi da vero apostolo di Dio del Vescovo Miccichè, ma si è scontrato e ha dovuto fare i conti soprattutto con quella massoneria che invece è all’interno della Chiesa e che oramai condiziona tutto. Ma questi potenti ne avranno per poco tempo, Gesù non permetterà che la sua Chiesa rimanga così avversata da nemici interni, lupi famelici travestiti da agnelli.
Questo scriveva il Vescovo Miccichè alla diocesi nel 2000 per il Giubileo: “Non è possibile una vera conversione senza un’attenta e vera presa di coscienza del peccato personale, ecclesiale e sociale”.  Già solo queste parole indisposero qualcuno, ma solo dopo il 2008 cominciarono gli attacchi subdoli contro lui per allontanarlo dalla diocesi e metterla nelle mani di un altro affiliato alla massoneria ecclesiastica. E così sarà!!!
Senza alcuna sorpresa ho potuto notare che il Vescovo Miccichè nella sua lettera di ieri, scrive determinate cose molto gravi su quei Cardinali e Vescovi che non seguono più Dio e che io avevo già scritto nel mio libro “La corruzione nella Chiesa” di un anno fa. Riporto alcuni passaggi molto forti della lettera di saluto alla diocesi del Vescovo Miccichè:

(…) come fulmine a ciel sereno in un momento in cui finalmente la verità era venuta a galla con la conferma del mio retto agire in Vaticano, mi viene comunicato che la Santa Sede ha proceduto alla mia rimozione dalla cura pastorale della Diocesi di Trapani. Nella lettera inviatami dal Nunzio Apostolico in Italia, però, non si fa menzione delle motivazioni che stanno alla base del provvedimento adottato.
Pertanto, per quanto possa apparire incredibile, non mi è dato sapere i motivi che avrebbero reso necessario un atto così platealmente punitivo: motivi che secondo la legge canonica devono essere gravissimi ma che certamente sono falsi.
(…) la Magistratura ha ravvisato l’assoluta insussistenza delle accuse. E la stessa Santa Sede ha dichiarato perfettamente corretto il mio agire contro don Antonino Treppiedi.
Ma è chiaro che il complotto che si è mosso contro di me non aveva solo riferimenti locali ma ha trovato sponde, purtroppo, anche in più alti livelli della Chiesa dove il verdetto contro di me era stato scritto prima di qualsiasi effettiva verifica.
Un complotto che ha coagulato forze interne ed esterne alla Chiesa.
È chiaro che i miei superiori (della Santa Sede) non hanno saputo o voluto capire cosa stava succedendo in questa diocesi, lasciando il clero e soprattutto il popolo di Dio in balìa di calunnie meschine di cui l’opinione pubblica è stata abbondantemente nutrita.
(…) il danno subito non solo dalla mia persona ma da tutta la Chiesa di Trapani venga ristabilito almeno civilmente e penalmente. Ma quello che mi preme soprattutto è respingere ogni tentazione di superbia e non chiedere nulla per me ma per voi, porzione di Vigna del Signore, che con tutti i miei limiti ho cercato di servire fedelmente negli ultimi 14 anni dando vita ad iniziative e realtà che mai si erano viste nella Chiesa Trapanese.
Forse pago anche per questo?
Pago per aver denunciato la cultura mafiosa presente anche al nostro interno invitando ad un serio esame di coscienza durante il Giubileo?
Pago per aver denunciato la cappa della massoneria?
Pago per non aver fatto accordi con nessun politico per avere contributi ed elargizioni?
Pago per essermi esposto dove la Chiesa non si era mai esposta?
Pago per aver dovuto imporre una condanna al presbitero che si è reso responsabile di situazioni censurabili?
Con quanto mi sta accadendo sento il dovere di avvertire i fratelli vescovi: non osate agire contro chi è troppo legato ai potenti della terra perché altrimenti ne pagherete le conseguenze!
Non ho accettato nessun altro compromesso né la richiesta fattami qualche giorno fa, all’improvviso, di mie dimissioni: quando si mette mano all’aratro non ci si tira indietro, fino alla fine, anche a costo di passare, agli occhi dei potenti e dei maligni, come un perdente. Sono fiero di essere un perdente agli occhi del mondo. Pregare sarà la pace per la mia anima.
Pregherò perché il fumo di Satana, così come diceva Paolo VI, che sembra essersi impossessato di alcuni settori della Chiesa, non prevalga sul Corpo di Cristo.
Carissimi figli e fratelli, nei momenti più difficili sappiamo che la Croce di Cristo ci sostiene e ci riporta all’essenziale. Come ha detto una volta Benedetto XVI: “A volte ci sentiamo sotto torchio come i grappoli d’uva che vengono pigiati completamente. Ma sappiamo che uniti a Cristo diventiamo vino maturo. Dio sa trasformare in amore anche le cose pesanti e opprimenti della nostra vita”.

Questo è un estratto della lettera che certamente metterà ancora più agitazione nei cuori induriti di quanti lo hanno falsamente accusato alla Santa Sede e ne hanno richiesto la rimozione. Qualcuno mi ha chiesto se poteva inviare la lettera del Vescovo Miccichè ad altri via email, certo che si può, è la sua lettera ufficiale dopo la batosta improvvisa ed incomprensibile piombata addosso a lui.
Voglio che in tutti voi ci sia una distinzione tra la massoneria ecclesiastica che vuole distruggere la sana dottrina della Chiesa, presentando un falso Gesù e una falsa Chiesa nella dottrina modernista e protestante, dalla massoneria civile che incorpora anche molte persone che non hanno nulla contro la Chiesa ma vi appartengono per convenienze sociali. È sempre sbagliato farne parte ma almeno non combattono la Chiesa e non causano danni ingiusti e contro la verità.
Oggi la liturgia ci ricorda l’Ascensione del Signore, ci richiama a questa straordinaria verità: tutti siamo chiamati verso il Cielo, a salire in Paradiso al termine della nostra vita, ma sono molti quelli che invece scenderanno nei piani bassi in compagnia di tutti i diavoli e lì rimarranno eternamente. Se per un poco di tempo i cattivi di questo mondo si considerano vittoriosi e dominatori, verrà il momento della verità che trionferà interamente e straordinariamente.
Sono molti quelli che non salgono al Cielo ma si dannano eternamente, hanno rovinato le loro anime e rese deforme a causa di peccati contro la giustizia, la verità, l’amore verso il prossimo.
Anche se nei nostri cuori perdoniamo tutti e preghiamo per i nostri nemici, la Giustizia di Dio sarà implacabile contro coloro che avranno reso un martirio la vita dei buoni e degli onesti. Soffrono i buoni per un po’ di anni, ma ricevono in eredità la vera felicità e la gloria che dura per l’eternità. Soffrono i buoni ma la loro sofferenza è preghiera sublime gradita a Gesù, e Lui in cambio trasfigura le loro anime e le arricchisce di Grazie.
Vi assicuro che ne vale la pena soffrire per un po’ di anni e guadagnare molti meriti davanti a Gesù, che servono per purificarci e per abbellire di incalcolabili doni la nostra vita. È mortificante subire ingiustizie e diffamazioni diaboliche, ma si ricevono grandi Grazie se si rimane sereni anche perché verrà il momento del trionfo già in questa vita.
Tutti siamo chiamati in Paradiso, non tutti però vivono nella verità, nella giustizia e nell’amore, e perdono ogni possibilità di salvare eternamente le loro anime. Noi continuiamo ad amare tutti e a purificare i nostri cuori, distaccandoci da ogni peccato volontario e dai comportamenti che si oppongono al Vangelo.
Sforzatevi, cari figli, e riceverete incalcolabili Grazie e consolazioni in questa vita e poi l’eternità di gloria e felicità.

Continuiamo le intense preghiere alla Madonna con la recita giornaliera del Santo Rosario per me, per vincere l’attacco portato da satana, sciogliendo questo nodo oppressivo. Chi mi vuole bene, preghi molto per me.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.

venerdì 18 maggio 2012

ANGELI DECADUTI - GIUDA NON SI E’ SALVATO



 ANGELI DECADUTI  
GIUDA NON SI E’ SALVATO
Il non credere più alla presenza di satana deriva dal fatto che ormai il mondo è pieno di satana e l’unico modo che lui, il menzognero, ha per vincere sull’uomo, è di farsi negare.
Sotto tutte le favole, sono cose da Medioevo; il diavolo è l’invenzione dei preti. Questa è la battaglia che satana ha quasi vinto in questo nostro secolo: il farci credere e dire che lui non esiste!
L’uomo che dice : “satana non esiste”, vuole semplicemente giustificare il suo cattivo operato.
Negare l’esistenza di satana, vuol dire dare del bugiardo non solo a chi materialmente ha scritto, ma anche a Dio, e a questo punto il giochino è fatto.
Padre Candido Amantini Esorcista:
“Qualche tempo fa, invitato ad una cena di catechisti, presenti il parroco e il cappellano della parrocchia, si parlava della infinita Misericordia di Dio, e qualcuno asserì pure di essere certo della salvezza di Giuda Iscariota.
Intervenendo nella discussione dissi chiaramente il mio parere corretto della Chiesa, che rispecchia il contenuto dei Vangeli, è cioè che Giuda non si è salvato perché  non ha chiesto, a differenza di Pietro, perdono al Signore per la sua gravissima colpa:
(Valtorta, pag. 149- vol. X)
“Sol che Giuda mia avesse gettato uno sguardo di pentimento io gli avrei ottenuto il perdono da Dio …                                                           Da mesi peccava e nessuna mia parola, nessuno atto mio, valse a fermarlo, tanto era forte la sua volontà di peccare …”
Troppi credono che Giuda abbia commesso cosa da poco. Alcuni giungono anzi a dire che egli è un benemerito perché senza di lui la Redenzione non sarebbe venuta e che perciò egli è giustificato al cospetto di Dio. In verità vi dico che se l’inferno non fosse già esistito, ed esistito perfetto nei suoi tormenti, sarebbe stato creato per Giuda ancor più orrendo ed eterno, perché di tutti i peccatori e i dannati egli è il più dannato e peccatore …
Ha egli non volle pentirsi …
Ha unito bestemmie, resistenze alle voci della grazia. Ha resistito a tutto. Ha voluto resistere. Ha voluto tradire. E’ la volontà quella che conta nelle cose, sia nel bene che nel male. (Valtorta, pag. 302- vol IX)
Infatti Dio vuole tutti salvi e perciò non si salva solo colui che non vuol salvarsi.                                                        Nel Vangelo di Luca, cap. 22, 3 leggiamo: “Allora satana entrò in Giuda, detto Iscariota, che era nel numero dei dodici”.
Dal Vangelo di Giovanni, cap. 13, 27 leggiamo:”E’ allora, dopo quel boccone, satana entrò in lui”.
Tutto ciò porta ad una sola considerazione, che Giuda volontariamente ha aperto il suo cuore a satana, e compie così le opere malvagie, era ladro e lussurioso e superbo ed è stata questa la sua rovina. A questo possiamo aggiungere anche la testimonianza rivelata durante un esorcismo. Il demonio è costretto dall’esorcista a dire la verità in nome di Maria SS.ma e di Gesù. Il 6 marzo 1982 fu fatto un esorcismo, dove il demonio si presenta con il nome di Giuda Iscariota; l’esorcista gli chiede di dire la verità e solo la verità nel nome di Maria SS.ma e questa è la risposta:
“Io ero superbo. La superbia fu il mio peccato capitale, la mia principale colpa. Quando io andai dall’Alto, questo non fu come scopo primo e ultimo la strada dell’umiltà e non fu come di conseguenza il motivo principale per associarmi all’Alto. Io volevo salire! Arrivare in alto. Soltanto questo fu il motivo principale di associarmi all’Alto! Io mi lasciai consacrare Apostolo con questa superbia nel cuore. Io ero troppo superbo per pentirmi dei peccati. Poi venne la disperazione, perché io sapevo di aver tradito il Sangue Innocente! L’Alto ebbe perfino compassione perché io ero così disperato …
Egli mi avrebbe voluto aiutare volentieri, ma era troppo tardi, troppo tardi, ormai, magari io non fossi mai nato, mai … mai nato! Chiunque spezzi il suo cuore pentito e si getti nella polvere, questi viene perdonato! Ma non lo volli, perché la superbia strapesava terribilmente, perché i maligni e l’inferno mi avevano ormai fra le unghie, sicché io non potevo più … non volli più! Io accuso me stesso! Io mi accuso! Non dite, non ripetete: egli è disperato. (La disperazione non è il peccato principale) di regola. La superbia è il peccato (primo), il peccato capo, principale. Un pover’uomo disperato, tentato e spinto dai demoni, non è colpevole egli solo, quando sono gli altri uomini a spingerlo alla disperazione!  Me una persona superba, un uomo ostinato, che non ha nessuna compassione degli altri, che giudica e senza esitazione ingiustamente pronuncia la condanna su di loro, senza lasciarli parlare, colui che giudica con durezza di cuore, costui può essere ormai già caduto!      lo devo dire, è molto pericoloso. Io l’ho provato sul mio proprio corpo! Questo mi portò all’impiccagione. Semplicemente io non potevo identificarmi con l’Umiltà! Essa non si accordava al mio tipo! Non mi si addiceva! Io l’ho condannata. Io non volli essere umile …   Io vorrei per mille volte, mille anni subire i tormenti più tremendi, pene agonie di morte e tormenti sulla croce, solo pur di poter di nuovo uscire dall’inferno e di avere ancora una possibilità, di ottenere anche solo l’ultimo posto in Paradiso …                                    Io sono costretto e senza via d’uscita, soprattutto perché io ero apostolo.  Poiché la consacrazione e l’ufficio sacerdotale è a me congiunto, per questo io ardo mille volte di più … Io lo devo dire …
Avvertite i Vescovi, avvertite i sacerdoti per amo di Dio e del Cielo! Avvertiteli … E forse pure anche un semplice portinaio, se egli è consacrato, ha una incredibile responsabilità davanti all’Alto! “
Si capisce allora che affermare e credere che Giuda si sia salvato equivale a non considerare quella GIUSTIZIA di cui tutti, dico tutti, abbiamo paura; vogliamo solo credere nella bontà e nella Misericordia di Dio, ma purtroppo per noi, dove finisce la Misericordia di Dio, inizia la Giustizia di Dio. Non si deve tacere la verità perché è un offesa verso Gesù, perché lasciando volutamente nell’errore chi dell’errore fa una bandiera per poter fare e suoi comodi, e ciò non è bene perché poi, in definitiva, queste persone portano l’errore non solo nei loro cuori e non vogliono correggersi, ma lo portano anche negli altri e la rovina delle loro anime è enorme. Dire la verità di chi sparge eresie non è giudicare, ma è carità verso il prossimo. Mentre dire cose non vere per diffamare le persone è peccato grave.
Così tutti quelli che si considerano cattolici e spargono eresie e più   in Alto sono, questi sono traditori di Cristo e daranno conto a Dio, perché il consacrato ha una grande responsabilità davanti a Dio, ed   è responsabile delle anime a loro affidate.
Satana è profondo conoscitore della materia, è furbo, intelligentissimo ed è puro spirito, per cui non fa nessuna fatica ad apparire nella forma che vuole. Prende forme di oggetti, animali, persone, ufo …
La Sacra Bibbia è piena di episodi che parlano della reale presenza del demonio nel mondo, ma a tutti i quali non credono e quindi non comprendono il Sacrificio di Cristo, consiglio di andare a trovare quei pochi esorcisti che lavorano dalla mattina alla sera per poter liberare queste povere creature indemoniate o vessate dal demonio, perché un conto è parlarne e un altro conto è assistere ad un vero esorcismo. Provare per credere. Più un esorcista prega e vive santamente, più avrà effetto l’esorcismo.
L’insegnamento della Bibbia, della Patristica, con il magistero della Chiesa Cattolica è chiaro ed inequivocabile :Angeli e demoni sono esseri spirituali dotati di personalità, volontà e libertà; satana non è “L’IDEA ASTRATTA DEL MALE”, come qualche teologo moderno afferma in aperto contrasto con gli insegnamenti che specie Gesù ha voluto sottolineare nei Santi Vangeli. Quindi chi non crede a questa realtà, per quanto terribile essa sia, non comprenderà l’opera Redentrice di Cristo e di conseguenza farà anche fatica a credere in Cristo.
Il IV Concilio Lateranese recita così: “ Il diavolo (ossia satana) e gli altri demoni per natura furono creati buoni da Dio; ma essi sono diventati cattivi per loro colpa”. Gli angeli buoni esistono, come gli angeli cattivi come vi è scritto nella Sacra Scrittura e nei documenti del Concilio. Il problema è che soprattutto i cattolici non leggono più e questo dato di fatto porta a delle inevitabili conseguenze. I Santi Arcangeli Michele - Chi come Dio?, Gabriele - il portatore,Raffaele -    il guaritore, sono stati dimenticati, non vengono più pregati, non sono più invocati. Il Cielo vuole che in questo tempo finale vengano invocati gli angeli … in questo tempo spaventoso, nel tempo del tempo finale, quando l’Anticristo ormai sarà all’opera, già da lui iniziata. E pensare che, dopo il Concilio, la preghiera che Leone XIII, aveva ordinato di recitare alla fine della Santa Messa è stata abolita. San Michele è il capo degli angeli, il suo nome vuol dire” CHI COME DIO?” e deriva dal fatto che ci viene raccontato dell’Apocalisse di   San Giovanni al cap. 12, 7-9.
Sul Gargano, a Monte Sant’angelo, sorge un santuario dedicato a San Michele Arcangelo.                                     Questo fatto corrobora tutto ciò che nella Bibbia si dice di San Michele. La sua realtà, la sua presenza, come quella di San Gabriele, o di San Raffaele, o di tutti gli angeli che vi sono iscritti nella Sacra Scrittura e costante nella nostra società. Attenti, invece a chi parla e scrive di angeli che non riguardano gli angeli elencati nella Sacra Scrittura e che non tratta la Chiesa Cattolica. La New Age scrive di angeli, di nomi non elencati nella Sacra Scrittura, e tali nomi sono satanici; sono veri imbroglioni.
Se poi noi, con i nostri occhi umani non lo vediamo, perché troppo poco spirituali, o se lo SCIMMIOTTATORE di Dio si nasconde per vincere la sua battaglia, affinché ciascuno di noi dica: “Gli angeli, buoni o cattivi non ci sono, sono solo immagine del bene e del male”, allora dico che l’idea non ha nome, non può avere nome.
Bisogna fare poi un’altra considerazione, che a mio modestissimo parere è fondamentale, e cioè che esiste una gerarchia Celeste che è a dir poco impressionante. Si parla di Troni, Dominazioni, Principati, Potestà, Serafini, Arcangeli, Angeli, Cherubini. Sono categorie di Angeli, a cui spettano compiti diversi. E come esiste questa suddivisione per gli Angeli buoni, esiste per gli angeli che hanno seguito satana nella ribellione a Dio.
 I demoni non sono tutti uguali

Nerone aveva fatto parte un giorno del secondo ordine del coro dei Cherubini, gli Angeli dell’Orazione.Più o meno pari come forza erano poi Giuda ed Abu Gasch, che si consideravano appartenenti alle Potenze del Cielo, non era facile invece catalogare Erode e Barabba, che tuttavia appartenevano all’ordine degli Angeli inferiori, probabilmente del penultimo coro, mentre Caino riconosceva nettamente di far parte del coro più basso. Giuda al confronto di Caino è più superiore, potente generale, al  cui comando si mettevano in movimento armate intere, mentre Caino caporale poteva comandare al massimo un paio di demoni. I diavoli si distinguono chiaramente in base al loro di “specializzazione”, così per esempio i furti do Ostie erano una caratteristica dell’influsso di Giuda, i tagli erano tipici di Abu Gasc, le profanazioni invece di Nerone. I diavoli sono divisi a legioni, si pensa allora a sette leggioni che avevano come fondamento di tale suddivisione i sette vizi capitali. Secondo questo concetto, per esempio Nerone dovrebbe appartenere alla legione dell’impurità. Caino invece da solo, per esempio, non è in grado di procurare dei tagli, tutt’al più poteva farlo se Abu Gosch lo aiutava. Viceversa, non era tra i compiti di Abu Gosch quello di identificare nei compiti di Giuda. Poi non tutti i diavoli vanno presi in considerazione per un caso di possessione. La possessione come è stata già messo in evidenza, rappresenta per i diavoli una condanna molto dura, tanto dura che non viene inflitta a tutti. Mentre dunque l’incarnazione rappresenta una profonda unione interiore, sostanziale del Verbo con l’uomo, nel caso della possessione un diavolo è unito esternamente ad una persona, come Paolo al suo soldato romano di guardia (A 28, 16).
Il diavolo è costretto quindi ad orientarsi all’uomo, deve adeguarsi alle limitate possibilità del suo corpo, può trasmettere i suoi ricchi pensieri soltanto servendosi del modesto vocabolario di un uomo, svolge un ruolo modesto, mortificato, spesso addirittura ridicolo e soprattutto deve attendere finché Dio non scioglie questo vincolo attraverso un intervento esterno. A questa situazione si riferivano gli amari lamenti dei diavoli quando dicevano: “Non avendo riconosciuto il Verbo, ora noi spiriti entrati nell’uomo dobbiamo adeguarci alle sue capacità e forze. Noi non possiamo dirigere, non possiamo andare al di là di tali limiti, siamo legati a questo corpo. Dobbiamo sperimentare in lui la seconda morte (l’inferno) e questo finché lo vuole il Nazareno (Belzebù). Per i diavoli non è un piacere vivere in una persona è una punizione, oscurità e notte. E’ terribile pure per lucifero sentirsi unito ad un uomo. Questa è punizione, umile sottomissione di fronte All’Altissimo. Il fatto di parlare attraverso gli uomini non è una benedizioni (di Dio), per loro è una vergogna più grande questa sottomissione. Giuda spinge al tradimento ed al sacrilegio. I singoli diavoli hanno fatto notare di essere rispettivamente quel demonio che un giorno spinse il Caino della Bibbia, oppure Giuda o Erode a commettere il peccato. Per loro era una dura punizione doversi riconoscere colpevoli davanti agli uomini. –
Nella possessione, il demonio agisce violentando e riducendo all’impotenza l’intelletto e la volontà della persona. Ogni singolo diavolo influisce ed imprime sul corpo del posseduto, quando i fenomeni si manifestano evidenti in tutta la loro chiarezza, un determinato elemento caratteristico. Questo vale per il cambiamento della voce, una specialmente per l’espressione del volto: da essa, infatti, Caino, Giuda, Abu Gosch erano riconoscibili esteriormente. Inoltre essi mostrano anche altre caratteristiche diverse.
L’invidia è considerata il quarto dei 7 vizzi capitali, Quindi Caino dovrebbe alla quarta legione ed è il più basso del coro degli angeli.
Bisogna pronunciare l’esorcismo Battesimale hai bambini, ma farlo bene che può danneggiare, alle volte ho saputo che è avvenuto una possessione nel bambino per aver fatto male l’esorcismo il sacerdote. (Caino).
Caino pare essere uno dei pochi diavoli che possono entrare in una persona fin dall’infanzia, cosa che invece veniva espressamente negata agli altri.
Caino ha il compito di preparare la venuta degli altri diavoli, soprattutto di Giuda (si diviene poi vagabondi e fuggiaschi).
Caino: è lo spirito dell’incompatibilità, che continuamente aizza e semina zizzania. Ha anche il compito di umiliare.
Quando Caino scende nell’anima è come un acquazzone, espressione che sta ad indicare la tempesta violenta, al contrario di Giuda, “quale scende come una pioggia fine e penetra dovunque; si stende sull’anima come uno scroscio di pioggia”.
Giuda aveva fatto parte del coro delle “ Potenze del Cielo” ed era stato assegnato alla seconda legione a causa della sua avidità. Giuda è il demonio del tradimento e dei sacrilegi.
Erode e Barabba”: (contro i preti per prigione). – Questa coppia di demoni ha delle caratteristiche molto meno chiare. Essi appartenevano tutti e due al penultimo coro e, a quanto pare, anche ambedue alla sesta legione, quella dell’ira.
Erode: ipocrisia religiosa.
Barabba: falso giudizio.
“Un’anima posseduta da Erode e Barabba fù spinta a preparare la trappola per i preti. Falsi giudizi, grandi processi contro la moralità”.
Avvento: Erode.
Settimana Santa: Giuda.
Sono volgari anche dall’espressione del volto del posseduto. (Barabba era strabico)
Abu Gosch
Per la sua volgarità dell’aspetto e delle espressioni, Abu Gosch non è da meno dei due diavoli precedenti. A causa della sua ferocia, anche questo veniva considerato apparentemente alla legione dell’ira.
In quanto a potere egli era pari a Giuda, insieme al quale aveva fatto parte del coro delle Potenze Celesti. (Causa tagli al posseduto) e lui diceva duramente l’esorcismo:”Dalle persone nelle quali entri io deve scorrere sangue”.
Abu Gosch significa” : Padre del mucchio, capo bandito.
Abu Gosch, si riferisce al cattivo ladrone che fu crocifisso con Gesù e morì senza pentirsi. E’ il più rozzo di tutti i diavoli.
Nerone: secondo coro degli angeli e alla terza legione, l’impurità. Ha il compito delle profanazioni si presenta pure con bilancia in mano:”scopo di far cadere coloro che vogliono aiutare il posseduto”.
Belzebù: “è molto vivace ed intelligente, solo raramente volgare nelle sue espressioni. Quand’è arrabbiato sputa l’esorcista. Straordinariamente fiero, particolarmente dopo sconfitte subite, per cui in questo senso andava bene nella prima legione (quella della fierezza).
Egli apparteneva al coro più alto degli Arcangeli e non era tanto inferiore a lucifero. Per indicare la sua colpa egli diceva: “Io un tempo dovevo annunciare agli uomini l’incarnazione, ma non volli farlo”.
Ora capo condottiero degli angeli ribelli, conbattè contro Michele.
Lucifero: A lui devono obbedienza. Ma anche lui è legato come loro e non può fare ciò che vuole:” finché lo vuole il Nazareno”.
Lucifero era stato un tempo l’angelo più alto, quello che stava più di ogni altro vicino a Dio. Per ciò in lui la pena dell’essere stato cacciato da Dio è più grande che per tutti gli altri diavoli, cosicché nessuno degli altri riesce a capirlo completamente in questo particolare.
Il suo portamento è principesco. Non si abbassa a piccoli tormenti ad esempio dei tagli al posseduto; è un affare che riguarda gli altri. Lui dà un senso di freddo che fa rabbrividire.
Anche lui viveva tutto preso dal pensiero dell’incarnazione, contro la quale protesta. Il fatto che Cristo nella sua Incarnazione si fosse abbassato a diventare Bambino rappresentava per lui, che invece si era ribellato, il rimprovero più grande. Lucifero: odio contro il Nazareno.
Per lucifero il prete Cattolico rappresenta il Nazareno. Per lui il prete è colui che porta nelle mani il Nazareno.
Caino è il diavolo dell’invidia. Genera nel mondo la lotta di classe.
Giuda è il diavolo dei sacrilegi e del tradimento. Il suo influsso si manifesta nelle molte comunicazioni indegne e nelle tante uscite dei Monasteri e caduti e dei tanti laici che escono dalla Chiesa Cattolica. Tutti costoro tradiscono Cristo.
Nerone è il diavolo dell’impurità. Basta rivolgere uno sguardo al nostro mondo ipersessualizzato, per capire come e quando egli operi.
Erode è il diavolo del’ipocrisia religiosa.
Barabba è il diavolo dell’iniquo giudizio.
Abu Gosch è il diavolo dello spargimento di sangue, della guerra e dell’assassinio.
Belzebù è il diavolo della guerra sistematica condotta contro la Chiesa, degli attacchi concentrati contro di essa in tutti i campi. Il XX secolo è un tempo di persecuzione di cristiani, quale il mondo non aveva mai prima conosciuto in questa asprezza.
Lucifero è il Signore che tutti devono servire e che tutto dirige, dal suo cenno dipendono tutti i diavoli. Egli vuole costruire il proprio regno: il mondo intero deve diventare il regno di satana.
Il 31 Ottobre è il compleanno di satana.
I satanisti fanno sedute spiritiche per far scendere satana e i suoi morti, torna sulla terra. Il loro dio della morte : Somin.
La festa do Alloween, festa pagana, satanica, facevano offerte di pecore nere, gatti neri, cavalli, uomini. Facevano sacrifici di neonati, che secondo loro allontanava il male. Si vestivano tipo di streghe per allontanare il male.
Il loro dire “scherzetto, dolcetto”, era un lanciare la maledizione alle famiglie che non li esaudivano quando facevano richieste. –
Dracula è esistito, abitava in Trasilvania, ed ha massacrato molta gente, che li aiutava al suo castello con la scusa di far festa e beveva poi il loro sangue. Ma Dracula persona umana non di quelli che fanno vedere i film, agiva malvagiamente perché faceva parte di satana, infatti fino ad oggi ci sono delle sette che si comportano stile Dracula, si fanno pure trapiantare dei denti appuntiti come bei fil di Dracula.

PREGHIERE CHE NON SOPPORTANO I DEMONI
Non sopportano Preghiera di San Michele:

Asmod – demonio dell’odio
Albatros – demonio della gola e del torace
Arok – dem.. che fa diventare scemo
Alzus - dem.. delle articolazioni
Ajrol – dem.. della nuca
Elvaroth – dem.. dei muscoli
Elmador – dem.. degli arti
Emaus – dem.. delle caviglie
Ilbarol – dem.. del nervo sciatico
Lucifero – capo di tutti i demoni
Tuberoch – dem.. delle spalle
Zais – dem.. delle malattie
----------------------------------------------------
Non sopportano le preghiere a San Giuseppe:

Asmodeo – dem.. del sesso e dell’impurità
Afragol – dem.. della discordia tra marito e moglie
Alfarot – dem.. delle viscere
Astrarom – dem.. del successo che fa diventare cicchi
Aroth – dem.. della schiena
Almingo – dem.. del fondoschiena
Alfat – dem.. del fegato
Almar – dem.. dei tendini
Anatros – dem.. dei nervi dei piedi
Emol – dem.. della gola
Emador – dem.. della rotula
Elchemer – dem.. della pelle
Imador – dei nervi del corpo
Ulvar – dell’utero e della pancia
Uterh – dei fianchi
Zelcol – dell’osso cervicale
-----------------------
Non sopportano la Consacrazione a S. Michele”principe nobilissimo”.

Almarok – dem.. della luna piena
Iron – dem.. che fa diventare pazzi
-------------------------------
Non sopporta la Santa Messa:

Alvar – dem.. dell’alcool e ubriachezza
-------------------------------------------
Non sopportano il credo:
Almarengo – dem.. della divinazione
Astrarth – dem.. degli occhi
Belzebul – demm della discordia
--------------------------------------------------
Non sopportano la sequenza dello Spirito Santo:

Emadus – dem.. della rovina economica
Legione e Levaier – delle fatture; non sopporta anche il canto “Vieni Spirito di Dio” e lo stesso non lo sopporta satana.
-------------------------------------------
Non sopportano il Santo Rosario:
Alkar – dem… delle piegature del ginocchio
Demonio del suicidio
Elvar – dem.. che non fa studiare
Elvados – delle ovaie
Elvaros – del polpaccio
Ilvastor – della carne
Olmar – della cassa toracica
Tenebros – della testa
Ulderic – delle legature dei nervi,; non sopporta anche la preghiera Signore Gesù
Ulrerig – del rancore
Uner – dei capelli
Zeus – della mente
Zeur – delle dita
-------------------------------------
Almaroth – dem.. dello stomaco non sopporta la preghiera a S. Giuseppe- la preghiera a S.Michele e il Santo Rosario.

Arston – dem.. della colonna vertebrale non sopporta preghiere contro il maleficio
Almador – dem.. dello sterno non sopporta la coroncina della divina provvidenza.
Anime dannte – non sopportano l’eterno riposo recitato 100 volte
Andrapos – dem.. dell’intestino non sopportano la coroncina della divina misericordia
Elvarist – dem.. delle corde vocali non sopporta la Salve Regina
Elbaroth – dem.. delle ossa delle dta non sopporta la preghiera per spezzare le forze sataniche
Imar – dem.. del tallone non sopporta la preghiera a S. Giuseppe e la preghiera per spezzare ogni maleficio e il S. Rosarioolmar – dem.. delle tube non sopporta i Vespri
Odar – dem.. del menisco non sopporta “Signore Gesù”
Rugatth – dem.. delle natiche / Vespri
Ruval – dem.. dell’avambraccio/ “O Dio Creatore e difensore”
Spiriti nauti e sordi – non sopportano le mani consacrate dei Sacerdoti in genere allo stomaco e alla schiena e la S. Comunione.
Ruath – dem.. dei muscoli del collo e delle spalle /coroncina a S. Antonio
Ulbador – dem.. delle coscie / Santa MessaUrath – dem.. dei centri nervosi /preghiera riparatrice
Umar – dem.. dell’orta / Croce Santa
Ulcar – dem.. delle costole /adorazione Eucar.. la Consacrazione a Gesù Sacramentato
Ural – dem.. della mandibola / S. Antonio giglio giocondo


mercoledì 16 maggio 2012

"L'ANIMA CHE NON VIVE IN GRAZIA, E' COME QUESTO FIORE APPASSITO"


 
"L'ANIMA CHE NON VIVE IN GRAZIA,
E' COME QUESTO FIORE APPASSITO"


Il fiore ha bisogno di essere annaffiato per non farlo morire. L'anima è come il giardino che bisogna coltivare, pulire, estirpare l'erba cattiva...
L'uomo che non vive in grazia è sempre in continua agitazione, sempre insoddisfatto e continua a volere avere per colmare il vuoto in sè. E' come un'anima affamata, solo che mangia cibo cattivo che poi lo fa stare male e più affamato di prima. L'uomo_donna, in latino (HOMO - MATRONA), che vive in peccato il suo volto e i suoi occhi diventano cupi. Un anima in grazia, che prega... emana luce dagli occhi, dal volto, anche il linguaggio e il suo agire diviene luce, pur se ogni tanto cade per debolezza e si rialza.


"SANTA TERESA D’AVILA (Castello interiore)"


Sì, sappiamo di avere un’anima, perché l’abbiamo sentito e perché ce l’insegna la fede, ma così all’ingrosso, tanto vero che ben poche volte pensiamo alle ricchezze che sono in lei, alla sua grande eccellenza e a Colui che in essa abita.

E ciò spiega la nostra grande negligenza nel procurare di conservarne la bellezza. Le nostre preoccupazioni si fermano tutte alla rozzezza del castone, alle mura del castello, ossia a questi nostri corpi.

6 – Mi diceva ultimamente un gran teologo che le anime senza orazione sono come un corpo storpiato o paralitico che ha mani e piedi, ma non li può muovere. Ve ne sono di così ammalate e talmente avvezze a vivere fra le cose esteriori, da esser refrattarie a qualsiasi cura, quasi impotenti a rientrare in se stesse.

Abituate a un continuo contatto con i rettili e gli animali che stanno intorno al castello, si son fatte quasi come quelli, e non sanno più vincersi, nonostante la nobiltà della loro natura e la possibilità che hanno di trattare nientemeno che con Dio.

Se queste anime non cercano d’intendere la loro immensa miseria e non vi pongono rimedio, avverrà che per non volger lo sguardo a se stesse, si trasformeranno in altrettante statue di sale, come avvenne alla moglie di Lot per essersi voltata indietro.

1 – Prima di andare innanzi, vi prego di considerare come si trasformi questo castello meraviglioso e risplendente, questa perla orientale, quest’albero di vita piantato nelle stesse acque vive della vita che è Dio, quando s’imbratti di peccato mortale.

Non vi sono tenebre così dense, né cose tanto tetre e buie, che non ne siano superate e di molto. Il Sole che gli compartiva tanta bellezza e splendore è come se più non vi sia, perché, pur rimanendo ancora nel suo centro, l’anima tuttavia non ne partecipa più.

Conserva sempre la capacità di goderlo, come il cristallo di riflettere i raggi, ma intanto non vi è più nulla che le sia di merito; e finché dura in quello stato, non le giovano a nulla per l’acquisto della gloria neppure le sue buone opere, perché, non procedendo esse da quel principio per cui la nostra virtù è virtù – voglio dire da Dio, da cui, anzi, si allontanano – non gli possono essere accette.

Infatti, chi commette un peccato mortale intende di contentare,non Dio, ma il demonio; e siccome il demonio non è che tenebra, la povera anima si fa tenebra con lui.

2 – So di una persona [Parla di se stessa, ndr] a cui il Signore volle far vedere lo stato di un’anima in peccato mortale.

Secondo lei, sarebbe impossibile, comprendendolo bene, che alcuno potesse ancora peccare, anche se per fuggirne le occasioni dovesse soffrire i maggiori tormenti immaginabili.

Da ciò le venne un ardentissimo desiderio che tutti se ne persuadessero. E io ora vi scongiuro, figliuole, di pregar molto il Signore per coloro che si trovano in questo stato, trasformati in una stessa tenebra con le loro opere.

Come da una fonte limpidissima non sgorgano che limpidi ruscelli, così di un’anima in grazia: le sue opere riescono assai grate agli occhi di Dio e degli uomini, perché procedenti da quella fonte di vita nella quale essa è piantata come un albero, e fuor dalla quale non avrebbe né freschezza né fecondità. Quell’acqua la conserva, impedisce che inaridisca e le ottiene frutti saporosi, ma se l’anima l’abbandona di sua colpa per mettersi in un’altra dalle acque sudice e fetenti, non sgorgherebbe da lei che la stessa abominevole sporcizia.

3 – Si deve intanto considerare che la fonte, o, a meglio dire, il Sole splendente che sta nel centro dell’anima, non perde per questo il suo splendore né la sua bellezza. Continua a star nell’anima, e non vi è nulla che lo possa scolorire. Supponete un cristallo esposto ai raggi del sole, ravvolto in un panno molto nero: il sole dardeggerà sulla stoffa, ma il cristallo non ne verrà illuminato.


4 – Anime redente dal sangue di Gesù Cristo, aprite gli occhi e abbiate pietà di voi stesse! Com’è possibile che, persuase di questa verità, non procuriate di togliere la pece che copre il vostro cristallo? Se la morte vi sorprende in questo stato, quella luce non la godrete mai più!...

O Gesù! ... Che orrore vedere un’anima priva di questo lume! Come rimangono le povere stanze del castello!

Che turbamento s’impossessa dei sensi che ne sono gli abitanti!

n che stato di accecamento e mal governo cadono, le potenze che ne sono le guardie, i maggiordomi e gli scalchi!

Ma siccome l’albero è piantato nella stessa terra del demonio, che altro ne può venire?

persona spirituale meravigliarsi non tanto di ciò che faccia un’anima in peccato mortale, quanto di ciò che non faccia.

Ci liberi Iddio, nella sua misericordia, da male così funesto, il solo che quaggiù possa meritare questo nome, degno di castighi che non avranno mai fine.

In ciò, figliuole mie, dobbiamo esser sempre timorose, né mai desistere dal pregare Iddio di liberarcene, perché se Egli non custodisce la città, invano lavoriamo noi, che siamo il nulla medesimo.

Discernimento degli spiriti e dei veri dai falsi profeti.


Discernimento degli spiriti e dei veri
dai falsi profeti.
                    

                                          

                                                                                                                                                                                                                                                                  

“Nel soprannaturale vi sono due correnti: quello che viene da Dio e quello che viene dal nemico di Dio.
Esteriormente sono quasi identici, perché Satana sa simulare.
Ma questi sono i segni che distinguono i miei: pace profonda; ordine nel manifestarsi dei fenomeni; accrescimento delle facoltà naturali di intelligenza e memoria; ricordo di ciò che si è visto ed udito con perfetta esattezza.
Nel soggetto si verifica una volenterosa fretta di fare ciò che dico, che fa elevare in maniera rapida ma duratura e superiore alle comuni volontà di santificarsi; non è mai contento del bene raggiunto, ma lavora instancabilmente per giungere a perfezione più grande, non per orgoglio ma per amore di Me. In quelli che non sono miei, ma sono falsi contemplativi e strumenti del demonio, manca anzitutto questa instancabile metamorfosi, mentre si beano di ciò che hanno. Talora, all’inizio, hanno avuto realmente doni da me; ma poi cominciano a provare l’orgoglio di essere qualcosa, che cresce smisuratamente fino a diventare mostruoso. Si mettono l’aureola di false luci. Sfruttano la celebrità per incoronarsi.
Si contemplano e si sentono già a posto e già arrivati; si accecano ed Io mi ritiro, perché ormai, anche se non lo vedono, in loro parla Satana. Preferiscono la bella veste, la celebrità ed i battimani alla croce, la nudità, le spine, il nascondimento, l’assiduo operare in se stessi… Sono istrioni della santità e Dio li abbandona al padre della Menzogna e delle Tenebre.
Un segno evidente: anche se in apparenza non regrediscono, è visibile anche ai superficiali che non migliorano. Osservate il vaso! Osservate se è umile all’eccesso, se è santamente operoso all’eccesso. Se vedete che la sua evoluzione al bene è lenta o manca, aprite gli occhi. Apriteli due volte se vedete che ha piacere ad essere notata. Apriteli settanta volte se la trovate superba ed in menzogna…”. Ecco un altro passo dove si parla del discernimento degli spiriti, specie di Satana: “Non è possibile fare errore tra Dio e Satana, fra voci celesti e voci infernali, se chi le ode tiene presente non le delizie delle parole, ma gli effetti che esse producono. Satana può scimmiottare Dio nell’eloquio, ma non può comunicare quella grazia e pace che sempre producono le parole divine o di spiriti di luce. Non può produrre grazia e santità, perché le sue parole sono sempre mescolate ad insinuazioni che non possono essere accolte da un’anima in grazia. E non può produrre senso di pace, perché l’anima in grazia trasale di orrore per le voci infernali, e anche se l’individuo non ha altri segni per riconoscere chi è lo spirito che parla, basta questo brivido d’anima per dare all’uomo il segnale che è la Tenebra quella che in quel momento si manifesta”.

MARIA VALTORTA (Quaderni ‘45-50, 214-218).