SATANA
CONTRO LE VIRTU' TEOLOGALI
- Discernimento spirituale
attraverso il fine.Le tentazioni sono riconoscibili non solo per i
loro antecedenti, ma anche per le loro finalità, che sono quelle del
demonio. Essendo nemico di Dio, egli agisce contro Dio. Cerca dunque
di allontanare l'uomo da Dio, di rompere i suoi legami con lui. Lo fa
con suggestioni o idee contrarie alla verità, contro le quali
l'apostolo Paolo metteva in guardia:”Se anche noi stessi o un
angelo dal cielo vi predicasse un vangelo diverso da quello che vi
abbiamo predicato, sia anatema!” -
SATANA CONTRO LE VIRTU'
TEOLOGALI
Egli cerca di pervertire
l'organismo spirituale, dato da Dio ad ogni cristiano, per l'unione
d'amore con Lui.
Questo organismo della
vita divina in noi sono le virtù soprannaturali e i doni dello
Spirito Santo che ne rinforzano l'efficienza.
Le tentazioni del demonio
si riconoscono, in primo luogo, perché si oppongono alla vera vita
in Dio alla quale ci tengono legati le tre virtù teologali: la fede,
la speranza e la carità. Questi legami spirituali, messi in noi dal
Battesimo, ci rendono partecipi della Sua conoscenza (con la fede),
del Suo dinamismo (con la speranza) , del Suo amore (con la carità)
. Egli trasmette in noi progressivamente questa Conoscenza e questo
Amore che sono l'atto stesso della Sua vita e della Sua felicità. Il
demonio neutralizza, devia in qualche modo questo delicato organismo
spirituale.
- Contro la fede, egli spinge non solo verso l'incredulità, la bestemmia, il dubbio, ma anche verso l'interesse per le false scienze, la magia, le superstizioni ed anche verso le vane curiosità che distolgono da Dio e formano la nostra conoscenza fuori della Sua luce, ad esempio anche la curiosità di interessarsi nel credere agli ufo, alla curiosità di seguire i falsi veggenti, ecc...Così, induce i teologi a non essere altro che fedeli seguaci delle scienze umane, fino a dimenticare l'oggetto formale della loro ricerca che è Dio. Allora, queste scienze non sono più per essi strumenti della vera conoscenza, se non sono usate alla luce di Dio. Diventano come l'automobilista che sorresse di notte con tutte le luci spente.Queste tentazioni sono tanto più sconcertanti in quanto possono operare in due sensi opposti:- da una parte, il dubbio e l'incredulità: tentazioni per difetto;- l'altra, una vana credulità che dà credito a segni illusori o a ideologie esaltanti: eretiche o estranee alla fede.E' la tentazione per eccesso.
- Egli cerca ugualmente di distruggere la speranza, attraverso la quale confidiamo sulla potenza benefica di Dio in noi:- sia con la disperazione (a volte fino al suicidio);- sia con la presunzione : quando ci induce a tentare il Cielo, o a sperare cose vane o irraggiungibili.Così, Hitler ha gloriosamente brillato e poi è caduto nell'ombra per la sua fugace presunzione: esaltato per le sue conquiste e le acclamazioni delle folle e poi suicida nella disperazione.Satana riesce a installare nelle anime l'impressione illusoria che Dio non ci ama, ma non può fare niente per noi, che la vita non ha senso, che “l'inferno sono gli altri”.
- Per quanto riguarda la carità, lo scenario è diverso: il demonio può tentare solo per difetto (egoismo, durezza di cuore ecc.) , ma non per eccesso. Nell'ordine dell'Amore divino, che è infinito oltre ogni misura, non esiste l'eccesso. Ma l'avversario può suggerire ogni sorta di deviazioni: amore incontrollato, deviato, possessivo, adulterio, volto verso un attivismo superficiale e disordinato. Quante persone amate male sulla terra! Satana fa ardere anche gelosia e rancori, odio e violenze, che rivoltano tutta l'energia dall'Amore contro l'amore.
- Contro i doni dello Spirito Il demonio è l'avversario dello Spirito Santo e combatte i suoi sette doni.- Contro la sapienza, che è luce dell'ordine divino nelle nostre strade, egli suggerisce spinte scriteriate o abiette, l'energia distruttrice degli ideologi e dei bellicosi, persino quella dei gaudenti e dei truffatori ecc.- Contro l'intelletto, diffonde la confusione: inebetisce l'animo attirandolo nelle fallaci seduzioni del “fumo”, della droga, del sesso contro natura ecc.. La fa sprofondare nell'abbrutimento e nella sterilità.- Contro il consiglio, che ci rende accorti per scegliere rettamente, egli mette in campo miraggi che sconvolgono la vita, in modo a volte brillante, ma a danno del soggetto e della comunità umana.- Contro la fortezza di Dio, ferma e paziente, estranea al rigore degli stoici, spinge alla rinuncia, alla debolezza colpevole, all'inattività, ma anche alla violenza, alla prepotenza, perfino al suicidio, che riesce tuttavia a camuffare come segno di forza. La cultura giapponese ha elevato il suicidio al rango di arte nobile: il carachiri- Contro il dono della scienza, che è il discernimento del bene e del male, onde respingere il peccato, egli suggerisce l'illusione di false scienze che non conducono verso l'amore.- Contro la pietà, egli tenta di persuadere che la preghiera è impossibile, che è da rimandare a domani, o ancora che la religione è ridicola e perversa: oppio del popolo, debolezza di schiavo o nevrosi, secondo le ideologie egregiamente sparse fra i maestri del dubbio. In breve, rende la pietà odiosa e rappresenta Dio come lontano, estraneo, tremendo o addirittura “perverso”, secondo il titolo provocatorio di un teologo d'avanguardia.- Contro il timore di Dio, suggerisce l'insolenza del libertinaggio oppure una paura servile. Si compiace di tenere imprigionate persone sante nei tormenti, senza via di uscita dagli scrupoli.
e) Contro i carismi
Il demonio combatte anche
i carismi, di cui Dio gratifica i suoi servi, con la presunzione
oppure il dubbio, a volte alternativamente, poiché la presunzione
conduce in breve allo sconforto.
Cristiani ferventi – che
hanno avuto occasionalmente, per iniziativa di Dio, una grazia
autentica – se ne ritengano autori e proprietari. Dicono: “Io ho
il dono del discernimento” o “il dono delle lingue” o “ della
guarigione” o altri ancora, come se fosse cosa loro, e se ne
servono in modo artificiosa o in cattiva fede, per la loro gloria, ad
esempio.
La lotta contro la
tentazione richiede molta umiltà, modestia, discernimento e consigli
illuminati.
f) Contro le virtù morali
Il demonio combatte anche
le virtù morali, chiamate anche virtù “cardinali”, in quanto la
vista si articola e si equilibra su di esse, come una porta sui suoi
cardini (in latino cardines).
Queste quattro virtù
della prudenza, della giustizia, della fortezza e della temperanza,
il demonio le sconvolge per intaccarne l'ordine e la santità:
- a.) abbassa la prudenza a imprudenza o pusillanimità;
- b.) la giustizia a ingiustizia, o indifferenza nei confronti dell'equità:
- c.) la fortezza a violenza o arrendevolezza, come abbiamo visto;
- d.) la temperanza ad ascetismo nocivo o, più spesso, a dissolutezze di ogni sorta: alimentari o sessuali soprattutto. Anche la droga è una forma di dissolutezza.
Queste virtù umane
costituiscono un giusto mezzo, o meglio una linea discriminatoria tra
due versanti pericolosi; Satana tenta di farci cadere da una parte o
dall'altra. Egli suggerisce ora l'imprudenza rovinosa degli
avventurieri, ora la pigrizia delle braccia incrociate. Può
trattarsi, secondo i casi, di ingiustizia, fatta, però, di violenza
e di vendetta e che crea così nuovi disordini.
g.) Attacchi caotici
Le sètte sataniche
giungono fino ad esaltare i vizi, in particolare i peccati capitali
come le vie maestre della libertà e della felicità. Satana scatena
la forza mortale dei tiranni e l'apatia dei servi di Dio. Da un lato
suscita una fame insaziabile, alimentare o sessuale, e dall'altro
l'ebrezza del digiuno o del masochismo; fa esplodere l'esaltazione e
poi fa sprofondare nella depressione.
Satana provoca l'ansietà:
questa paura senza fondamento che distrugge l'uomo e ogni gioia di
essere o di agire. Ci vuole tanto amore, saggezza e perseveranza per
superare questo flagello, che il demonio riesce a conservare in noi,
senza lasciare apparentemente altre alternative se non l'abbrutimento
o l'euforia stupida delle droghe calmanti. Quando ho passato per
lungo tempo questa specie di agonia, istintivamente non ho mai fatto
uso degli ansiolitici, sia pur leggeri, che mi erano stati
prescritti. Pur non sapendo bene dove andavano a finire e senza
intravedere alcuna via d'uscita, cercavo solo la vera via d'uscita,
se Dio me la voleva concedere.
Satana alimenta il
desiderio di possedere, di potere e anche di sapere, sotto forma di
egoismo. Distoglie questi valori umani dal loro fine. Questi che sono
mezzi, li fa diventare fini a se stessi. Li disumanizza e scatena in
questo modo i me statori e gli apprendisti stregoni.
Egli fa sprofondare
sottilmente nella mediocrità. Crea i tiepidi che il Signore “vomita
dalla sua bocca” (Ap 3,16). Trasforma la santità somma dei poveri
in lotte di classe rovinose o in ritualismo superstizioso. In
particolare, si compiace di degradare l'uomo nel male o nel
grottesco.
Questi criteri
permettono di discernere l'azione del demonio a livello spirituale.
Prima di proseguire nella nostra riflessione, è opportuno
distinguere questo livello spirituale da quello materiale.
Gli esorcisti sono
pressati da questo problema; coloro che si rivolgono a loro, infatti,
sono molte volte spinti dai mali che li tormentano. Può trattarsi di
malattie che sconvolgono, di rovesci di fortuna, di una serie di
insuccessi, di case invase dagli spiriti (gli inquilini sospettano
“una fattura”); può trattarsi di una morìa generale del loro
bestiame, se sono contadini, senza che il veterinario riesca ad
individuarne la causa, o di malattie che spesso disorientano il
medico. Tali umiliazioni materiali (esterne o corporali) sono da
imputarsi al demonio? Le cause di tali mali sono perlopiù naturali e
il sacerdote si guarderà dal cimentarsi troppo presto in un
esorcismo che distoglierebbe la persona dalla sua iniziativa
responsabile e lo terrebbe nell'alibi di un demonio contro il quale
ci vorrebbe un intervento magico.
L'esorcista aiuta dunque
il suo paziente a partire da lontano, a individuare le cause naturali
possibili ed i mezzi per rimediare ai danni e a rivolgersi a Dio con
confidenza e ad intensificare la sua lotta spirituale contro il
peccato e il tentatore: questo procura spesso risultati positivi
inattesi.
L'identificazione
specifica del demonio è messa fuori dubbio nella misura in cui
disgrazie materiali sono legate a segni spirituali: antecedenti (non
solo patti con il demonio, ma pratiche occultistiche o magiche, che
spesso contaminano), oppure opposizione a Dio e ai segni
soprannaturali indicati nelle pagine precedenti.
In effetti, il demonio
si preoccupa meno di provocare disgrazie che non il male morale e
spirituale. Questa osservazione era indispensabile prima di
affrontare le forme estreme e paradossali dell'influenza del demonio.