giovedì 19 marzo 2020

SINTOMI DEI MALEFICI


SINTOMI DEI MALEFICI

Attacchi contro il sonno

Come abbiamo già accennato, l’azione malefica si concentra soprattutto durante le ore notturne, in special modo dalle 3 alle, 5 per minare il riposo della vittima e per destabilizzarla.
La testa è oggetto principale di questi attacchi sia di giorno che di notte.
Gli oggetti fatturati vengono immessi o si materializzano nei cuscini per produrre i loro effetti malefici e, rimanendo a contatto con la testa durante il sonno, scatenano degli effetti ancora più devastanti.

Quali sono i sintomi?

I sintomi sono diversi: difficoltà nell’addormentarsi, svegliarsi molto presto, avere spesso incubi come ad esempio sensazione di precipitare dall’alto, di guidare una macchina di cui si è perso il controllo, vivere situazioni di terrore da cui non si può fuggire.
Nella fattura a volte ricorrono tutti questi sintomi, altre volte solo alcuni, varia da persona a persona.
Nella testa c’è il centro di comando di tutte le funzioni del corpo: minando questo centro si destabilizza la persona nel suo insieme. Attaccando il suo sonno si attacca la sua salute, e inizia la distruzione di quella vita che si vuol colpire indebolendo a poco a poco nel soggetto la capacità di resistere all’azione perversa del demonio.
In questo modo si riesce a portare la persona colpita dove si vuole, in alcuni casi anche alla morte.
La perdita del sonno danneggia non soltanto il corpo, ma anche la psiche: la vittima è debilitata, facile da manovrare e da attaccare.
Chi è vittima di questi attacchi, dovrebbe stare il minor tempo possibile nella sua camera da letto e nel suo letto.
Dovrebbe cercare di uscire dal suo ambiente, incontrare altre persone, allontanarsi dalla trappola.

Gravi disturbi allo stomaco

Spesso oggetti maleficiati vengono fatti ingerire alla vittima designata affinché producono i loro effetti malefici dall’interno del suo corpo. Più l’oggetto si trova a contatto con il predestinato, maggiore è la sua potenza malefica.
Spesso si rinvengono tali oggetti anche nei paraggi della casa, nei cuscini, in ufficio, nell’auto …
Tuttavia abbiamo visto che l’effetto più distruttivo lo si ottiene facendoli ingerire alla vittima, dall’interno del suo corpo: l’attacco malefico è continuo, senza alcuna interruzione, rispetto alle casistiche precedenti.
In genere si tratta di oggetti di piccole dimensioni, o solidi o liquidi, in modo che non sia difficile farli ingerire alla vittima.
A volte viene usato il sangue delle mestruazioni, che viene fatto essiccare per poi essere sciolto nel caffè o in altre bevande; o nell’acqua per poi essere introdotto, con l’aiuto della siringa, nel cibo, o per esempio anche in un cioccolatino che viene offerto.
Il soggetto colpito inizia così ad avere difficoltà di digestione, problemi intestinali, senso di angoscia che parte dallo sterno per arrivare fino alla gola e alla testa.
Per combattere questi attacchi occorre ricorrere all’acqua santa, al sale e all’olio esorcizzati con cui condire i propri cibi.

Forte avversione al sacro

Un altro sintomo che prova chi viene colpito da un maleficio è una forte avversione al sacro. Lo scopo del maleficio è quello di far allontanare la vittima da Dio, strappare al signore le anime che gli appartengono, per portarle al principe del male. Quindi, più la vittima si avvicina al sacro, più questi malefici tentativi vengono contrastati.
Occorre, pertanto, che chi è vittima di queste azioni nefande, si avvicini alla Chiesa, alla Santa Messa, alla Confessione e all’Eucarestia.
Questo attacco si manifesta sotto forma di una crescente insofferenza alla preghiera, alle pratiche religiose, determina un continuo distrarsi durante la recita delle preghiere o durante la Santa Messa, e si prova disagio a stare in Chiesa.
I sintomi principali che disturbano la preghiera sono anche l’incapacità di concentrarsi, sbadigliare in continuazione, bisogno di ridere e una forte sonnolenza.

Dal Libro: Satana esiste – Don Antonio Mattatelli

lunedì 10 febbraio 2020

CHARLIE-CHARLIE CHALLENGE


CHARLIE-CHARLIE CHALLENGE
Testimonianza di Fra Benigno esorcista
Dal libro: il diavolo esiste

Giorgio. E’ un ragazzino di dodici anni. A scuola ha fatto insieme a dei compagni il gioco “Charlie-Charlie Challenge”, una vera seduta spiritica che si è diffusa tra bambini e adolescenti qualche anno fa. Il giorno successivo la madre di Giorgio è venuta a parlarmi, era molto agitata, e mi ha detto che durante la notte il letto del bambino aveva scosse e sobbalzava. Il figlio era spaventatissimo.

LE ARTI MARZIALI


LE ARTI MARZIALI
Testimonianza di Fra Benigno
Dal libro: Il diavolo esiste

Cosimo. E’ un giovane di ventotto anno che, oltre alla droga e alla passione per Marylin Manson, ha praticato arti marziali come Karatè, qi gong, kung fu. Cosimo ha una forte possessione. Durante gli esorcismi, otto uomini alti e robusti fanno fatica a contenerlo. Durante le crisi di possessione mostra una forza terribile: riesce a piegare i paletti di ferro della segnaletica stradale. Mostra una forza che è ben superiore a quella che può essersi procurato con gli esorcismi fisici in palestra.
Dietro le pratiche di origine orientale di qualsiasi genere (terapeutiche, energetiche, anche sportive) c’è sempre il rischio di un riferimento più o meno esplicito a una religione pagana. Le posizioni del corpo che si assumono durante dette pratiche non sembrano essere sempre neutre. Così pure non sembrano essere neutri i “mantra” o le parole che vengono pronunciate. Assumendo certe posture o pronunciando certe parole, possono, essere invocate (che lo si sappia o no) divinità pagane. Si corre il rischio di aprire delle porte ai demoni o di esporre la nostra vita alle loro influenze negative.
Il discorso vale per tutte le “terapie alternative”, sulle quali non mi dilungo. Faccio notare solamente che spesso tali terapie sono esercitate con delle tecniche che possiamo definire “magiche”. E’ il caso, per esempio, del Reiki.
Spesso queste pratiche sono collegate anche ad attività di natura occulta. Quasi sempre sono sorrette da una certa filosofia orientale, che è assolutamente contraria o non compatibile con la fede cattolica e con la salvezza proposta da Gesù cristo che è l’unico Salvatore, la via, la Verità e la vita. Non voglio demonizzare tutto. Invito solo a una corretta informazione, alla prudenza e a un sano discernimento.

Alle persone che vengono da me con disturbi e che hanno praticato certe discipline, chiedo che tali pratiche, poiché “oggettivamente” sono mancanze gravi contro il primo comandamento, siano fatte materia di confessione nel sacramento della penitenza. Chiedo inoltre che si faccia una “rinuncia formale” ad esse con il rinnovo delle promesse battesimali e la rinuncia a satana e alle sue seduzioni.
Voglio ora fare un accenno ai riti satanici, messe nere e consacrazione sataniche. Sono molto più diffusi e in espansione di quanto possiamo pensare.
Le messe nere e i riti satanici sono fatti con sacrifici offerti a satana o ad altri spiriti malvagi o con patti stipulati con loro. Spesso questi riti avvengono con spargimento di sangue, e sembra non solo di animali, ma anche di esseri umani (feti, bambini, ragazze vergini), come pure con riti sessuali orgiastici, senza distinzioni di sesso, incesti, atti di pedofilia o zoofilia. Molto spesso avvengono anche sacrilegi e profanazione dell’Eucarestia.
Tra i molteplici casi che potrei citare ne presenterò tre. Mi scuso per la crudezza dei particolari che porterò. Voglio comunque precisare che quello che il demonio afferma sotto esorcismo, normalmente non può essere preso in considerazione. Egli, infatti, per natura è menzognero. Tuttavia, a volte è costretto a dire la verità per volere di Dio. Noi possiamo sapere che ha detto la verità solo davanti a riscontri. Pertanto, tutto quello che riferirò solo davanti a riscontri. Pertanto, tutto quello che riferirò ha solo la probabilità di essere veritiero, non avendo avuto in seguito alcun riscontro.

mercoledì 15 gennaio 2020

TESTIMONIANZA DI DON GIANFRANCO PESSINA ESORCISTA


TESTIMONIANZA DI DON
GIANFRANCO PESSINA ESORCISTA

I demoni rubano un bambino dal ventre di una donna incinta

Nel 1973 fui mandato come missionario in Africa.
Un giorno, però, successe qualcosa che mi mise in crisi. Il padre esorcista della diocesi era di passaggio nella mia missione. Quel giorno venne da me una donna e mi disse: “Voglio vedere Padre Riccardo (così si chiamava l’esorcista)”. Le risposi:”Non se ne parla neanche. Il Padre deve tornare in città2. La donna insistette e si ostinò nella sua richiesta:”Devi farmi vedere Padre Riccardo. Voglio parlare con lui”. “Perché)”. Le chiesi. “Vedi, padre, due anni fa ero incinta di sei mesi. Gli spiriti mi hanno portato via il bambino dal ventre e io lo rivoglio”. “Hai abortito?”, le chiesi. “No. C’è stato aborto. Il bambino è sparito dal mio ventre. Me lo hanno portato via gli spiriti”.
Mi trattenni dal riderle in faccia. Pensai subito che quella donna fosse stata affetta da quella che è chiamata “gravidanza isterica”. Poiché quella donna insisteva, le dissi di aspettare e andai dal padre. Gli riferii, sorridendo con ironia e come in una barzelletta, quanto la donna mi aveva detto. Il Padre si fece serio e mi disse con aria decisa:”La voglio vedere subito”. Rimasi stupefatto, non dissi niente e chiamai la donna. Il Padre incominciò l’esorcismo. La donna entrò immediatamente in trance. Si presentarono degli spiriti che dichiararono di essere stati mandati per rubare il bambino dal ventre di quella donna. Il Padre ordinò con autorità agli spiriti di restituirle la gravidanza e portò a termine l’esorcismo. Io assistevo allibito. Poi il Padre tornò in città e quella donna tornò a casa sua.
Dopo due giorni lei si presentò di nuovo a me, felice e contenta, esibendo il grosso pancione di una donna incinta. Era venuta per ringraziarmi. La mandai, per accertamenti, al dispensario e mi fu confermato che il bambino che portava in grembo era proprio di sei mesi. A suo tempo partorì un bel bambino sano.

Dal libro: Il diavolo esiste davvero -  di Fra Benigno

UN CORPO MARTORIATO


UN CORPO MARTORIATO
Dal libro: Il diavolo esiste davvero
Fra Benigno

Durante gli anni della possessione diabolica comparvero sul corpo di Roby diversi segni, che le procuravano intensi dolori.
° Una Croce sulla fronte
° Un’altra, tra due semicerchi, nella zona cervicale;
° Un’altra nella zona addominale altra;
° Qualcosa come una piaga sul dorso dei piedi e sulla piegatura delle braccia;
° Un’altra croce, questa volta capovolta, nella zona addominale bassa, anche questa tra due semicerchi, con ustione – così diagnosticò un medico – di terzo grado;
° Tagli profondi su tutto il dorso, che si ripresentavano periodicamente e che emettevano sangue, senza però che si producesse infezione alcuna.

Roby fortunatamente non andò mai in nessuna struttura pubblica per farsi medicare. Medici e infermieri avrebbero sporto denuncia per torture procuratele da qualcuno dei familiari. Nessuno di loro avrebbe preso in considerazione l’ipotesi di un disturbo diabolico.
Un’amica di Roby mi dichiarò per iscritto che un giorno, con i propri occhi, vide Roby che usciva dalla doccia a dorso nudo. Non vi si vedeva ferita alcuna. Improvvisamente, però, cadde a terra come svenuta e comparvero sul suo dorso diversi tagli sanguinanti.
Inoltre, su due pareti della sua stanza da letto comparve una scritta in greco.
Si trattava di una richiesta di aiuto fatta a satana: Papè satan alepte (satana tu che sei il principio, vieni in mio soccorso). Roby non ha mai conosciuto il greco. Ha appena la quinta elementare.
Successivamente, sempre nella stanza da letto comparvero, su una parete, una stella a cinque punte e una croce con un serpente ad essa attorcigliato. C’è da pensare che a scrivere quella richiesta in greco sia stata la stessa Roby. Se ci fosse stata nella sua stanza una telecamera, lo avrebbe registrato.
Ma il fatto che tale scritta fosse in greco, e che lei avesse appena la quinta elementare, fa capire che, se era stata materialmente lei a scrivere, ciò era davvero in uno stato di trance di natura diabolica. In altri termini, era stato il diavolo che, servendosi del suo corpo, dopo aver sospeso in lei le facoltà di intelligenza, volontà e memoria, aveva scritto quella richiesta di aiuto.

Un giorno, poi, mentre di pomeriggio era a letto, Roby si sentì come afferrare da una presenza invisibile. Lasciò subito il letto, mentre scoppiava il televisore, che inondò di puzza di bruciato la sua casa. Sentì, quindi, una voce che le diceva: Ritorneremo, con più violenza, al nono giorno.

Riceveva inoltre, da questa esperienza invisibile, delle bastonate, che lasciavano dei lividi sul suo corpo. Interiormente si sentiva come distrutta, rotta e confusa, usando le sue parole. Un giorno trovò, sotto la porta di casa, una foto con degli spilli conficcati e, all’esterno, appena alla porta, una collana d’argento con un crocifisso.

ESPERIENZE UMILIANTE
Ciò che maggiormente umiliò Roby fu una triste esperienza: quella di essere violentata da una presenza invisibile. Il fenomeno ebbe inizio dopo la comparsa di quel segno di croce nella zona fra il petto e il collo (gennaio 2000) e si ripeteva, purtroppo, ogni giorno, anche da sveglia. Spesso, più volte al giorno.
Una volta, quella presenza lasciò impressa, nella zona addominale bassa, una croce capovolta, con ustione.
Con gli esorcismi si ebbe, in questo senso, un miglioramento, attraverso due fasi:
1.   Quella presenza, a eccezione di una sola volta, non ebbe più potere decisionale. Fu costretta a chiedere a Roby il consenso per unirsi sess… a lei, consenso che non le fu mai dato. Però, a questo diniego, vendicandosi, la percuoteva violentemente con tagli profondi su tutto il dorso (una trentina circa). Ogni volta, tuttavia, che si verificava questo fenomeno, accadeva anche – secondo la testimonianza rilasciatemi da Roby – che le apparisse Gesù. Non le diceva nulla, ma la contemplazione di quel volto sofferente le infondeva tanta forza interiore e le faceva sopportare con pazienza eroica quella che, per lei, era una vera tortura;
2.   Quella presenza non ebbe più potere di chiedere a Roby di concedersi sess..
3.   Gli esorcismi, dunque, anche se non procuravano molto quella particolare forma di vessazione diabolica, cui ella era sottoposta, fino a  ottenere la scomparsa totale.

TI DARO’ I ROTTAMI DI LEI

Pare che lo spirito maligno che disturbava Roby avesse di mira la distruzione del suo matrimonio.
Come già detto, la donna viveva separata dal marito, che abitava in una città del nord Italia. Ebbene, quando in un occasione di un esorcismo chiesi al signore che lo facesse tornare con la moglie, accade che quest’ultima, con sua grande meraviglia, ricevesse, dopo tanto tempo, una telefonata da lui. Le faceva sapere che aveva deciso di tornare a casa per trascorrere alcuni giorni con lei. Durante quella permanenza, però, non riuscirono ad avere rapporti coniugali. I marito mi raccontò che una volta che aveva tentato di farlo, fu redarguito aspramente dalla nuova personalità, emersa nella moglie, la quale, allontanando, disse con odio infernale che gli avrebbe dato Rory solo dopo averla ridotta a uno straccio: Ti darò, disse, i rottami di lei. E aggiunse: Ormai il cerchio è chiuso. Perciò non puoi averla!.

CONSACRATA A SATANA
Negli esorcismi, in momenti diversi, la nuova personalità emergente mi dichiarò:
° che Roby era posseduta da lucifero, Asmodeo e da alcune legioni;
° che a morte di quella possessione c’era del sangue fatto bere a lei, a sua insaputa, dopo una messa nera
° che Roby, sempre a sua insaputa, era stata consacrata a satana dopo un rito satanico;
° che il documento di quella consacrazione era stato redatto con il sangue mestruale di lei e sepolto in una parte del cimitero;
° che c’era un segno di quella consacrazione: una piaga cicatrizzata, che si trovava nella zona del costato destro.
Menzogne? Non lo so. So soltanto che un giorno, alla fine dell’esorcismo, fui autorizzato da Roby, già uscita dalla trance, a fare, in suo nome, una rinuncia: Io, Roby, in forza del mio battesimo rinuncio a ogni potere di satana. Rinuncio, anche, a un’eventuale consacrazione, che di me abbiano fatto a satana.
Subito riemerse lo spirito maligno e le reazioni furono violentissime. Mi gridava che Roby non poteva fare quella rinuncia. La ripetei più volte e le reazioni furono sempre le stesse. Quindi consacrai Roby alla Santissima Trinità. Subito avvenne la sua liberazione, anche se temporanea, e lei poté ritornare serena a casa.
Un altro giorno, prima di iniziare l’esorcismo, chiesi a Roby di poter fare ancora una volta, in suo nome, una rinuncia e qualche preghiera. Ricevuto il consenso, cominciai: Io, Roby, in forza del mio battesimo rinuncio alla “messe nere”, alle sette sataniche, alla consacrazione che di me hanno fatto a satana.
Anche questa volta emerse subito lo spirito maligno che, reagendo violentemente, mi disse: Zitto! Non lo può dire!. Ripetei quella rinuncia più volte, ricevendo risposte varie, con l’uso di termini a me sconosciuti e incomprensibili, che comunque trascrivo: Non può, Yaca. Non può!.
Continuai con la preghiera, sempre a nome di Roby: signore Gesù, tu hai trionfato sul diavolo nel deserto e sulla croce, e con la tua risurrezione gloriosa lo hai vinto per sempre. In te anch’io trionfo su di lui con la potenza del tu santo nome.
Reagendo e gridando, lo spirito maligno riformulò quest’ultima mia espressione, dicendo: “In me! In me! In me!”. “Io Roby”, aggiunsi, “mi consacro a te, Padre, a te, Figlio, a te, Spirito santo”. “Non può, vecchio”, mi gridò, “no! Mai! Imminuèi”. Signore Gesù”, continuai, “ con la tua risurrezione tu hai vinto il diavolo per sempre, sigillando così la sua fine e il suo destino”. “Zitto! No! No! No!”, fu il suo orlo. “Signore Gesù”, conclusi, “tu hai trionfato su di lui e Roby ha trionfato in te”. “No! Lei in noi. Vecchio, dillo: Estamì”.
Una volta che avevo pregato san Pio da Pietrelcina, perché intercedesse presso il Signore affinché venisse spezzato ogni legame di Roby con le eventuali sette sataniche, le reazioni dello spirito maligno furono violentissime, le reazioni dello spirito maligno furono violentissime e i “no” ripetuti diventarono assordanti.

TRE RICHIESTE ABERRANTI

Un giorno Roby, prima che io iniziassi l’esorcismo su di lei, con molta difficoltà, poiché temeva eventuali vendette, mi confidò che, da un anno circa, ogni volta che doveva venire da me per l’esorcismo, il maligno le faceva tre richieste, ingiungendole di accettarle. Le richieste era queste
° che si presentasse ad avere rapporti sess… con lui;
° che lo adorasse;
° che consacrasse suo figlio Vincenzo a lui.

Al suo rifiuto la colpiva su tutto il dorso con una trentina di tagli profondi, che le procuravano tanto dolore e la perdita di molto sangue. Un giorno, però il maligno, oltre a colpire Roby, la violentò, anche senza il suo consenso. Le disse che solo lui poteva salvarla e le intimò, ancora una volta, di consacrarsi a lui, cosa che Roby rifiutò di fare. La visione, poi, di Gesù le diede tanto conforto e tanta forza.

OFFRI LE TUE SOFFERENZE

Un certo Gabriele, giovane posseduto, mi fece sapere che, durante l’esorcismo, aveva sentito una voce che gli diceva: “Dì a Roby (e lui non conosceva Roby) che offra le sue sofferenze per le anime del purgatorio”.  Fantasie? Può essere!
Sta di fatto, però, che nella settimana seguente, dopo l’esorcismo, Roby, che non sapeva niente di quanto mi aveva detto Gabriele, mi disse che, verso la fine dell’esorcismo, le era accaduto qualcosa di nuovo: aveva sentito delle persone che soffrivano e si lamentavano, e una voce che le diceva: “Offri le tue sofferenze per loro”. Collegai le due cose e compresi l’autenticità dell’esperienza di Gabriele. Esortai, perciò, Roby a offrire quelle sofferenze, procuratele dal maligno, in suffragio delle anime del purgatorio, cosa che lei fece.

PRESENZA SI SAN PIO DA PIETRELCINA

Durante gli esorcismi potei constatare come san Pio da Pietrelcina avesse preso a cuore la causa di Roby.
Ciò cominciò ad affiorare nella recita delle Litanie dei Santi, prevista dal Rito; lo spirito maligno, presente in lei, si agitava violentemente e reagiva tutte le volte che, pregandole, invocavo questo Santo.
Un giorno, alla fine di un esorcismo su di lei, non essendo ancora avvenuta la liberazione, mi rivolsi al santo del Gargano, chiedendo un suo intervento. Vedendo la spavalderia, la tracotanza e l’aggressività dello spirito maligno – un’aggressività divenuta addirittura violenza - , stanco di contrastarlo, gli chiesi che assestasse dei calci allo spirito maligno in corrispondenza di quella zona del corpo di Roby, dove mi sembrava ci fosse una sua azione malefica. Quindi, ponendomi in stato di attesa, pregavo in silenzio. A un certo punto cominciai a notare l’effetto dei calci, che giungevano allo spirito maligno. In maniera ritmica il corpo, da lui posseduto, si contorceva e le grida assordanti manifestavano il suo grande dolore.
In un’altra circostanza chiesi a san Pio che intervenisse poggiando la sua mano piagata su quel segno, presente nel costato di Roby, che a detta dello spirito maligno sarebbe stato il segno della sua consacrazione a lui. Mi fermai, anche questa volta, in attesa di questo suo intervento e in silenzio pregavo il Santo. Nel giro di pochi secondi, con un leggero crescendo, divenne visibile l’azione di san Pio, perché i lamenti e le contorsioni aumentarono a dismisura per poi avere un rapido crollo e cessare del tutto.
Accostando, infine, al corpo di Roby un guanto di San Pio: “Toglilo”, mi disse e aggiunse queste parole a me incomprensibili: “Laichì; ailacà nòi mèi”.

UNA CHIESA ORANTE DIETRO L’ESORCISTA

Quando iniziai a praticare gli esorcismi su Roby, non ottenevo nulla (ma lo stesso accadeva per gli altri), così, a un certo punto ero costretto, per la stanchezza, a fermarmi. Ciò era dovuto, probabilmente, al fatto che dietro di me non c’erano persone impegnate, con la loro preghiera, a sostenere la mia attività.
Quando, in seguito, coinvolsi diversi monasteri e persone a pregare per la liberazione dei posseduti, cominciai a notare che, con gli esorcismi, avveniva sempre la liberazione, anche se temporanea. Il maligno, non sopportando più le preghiere dell’esorcismo, era costretto ad andarsene. Nel caso specifico di Roby, con l’esorcismo lei veniva sempre liberata, anche se temporaneamente, e avvertiva dei benefici sempre maggiori: all’inizio riusciva a stare bene solamente il pomeriggio del giorno in cui riceveva la preghiera; in seguito, questo beneficio si protraeva per novi giorni e, successivamente, fino all’esorcismo successivo, nel quale riemergeva lo spirito maligno. Verso la fine, più volte si verificò anche che negli esorcismi Roby risultasse libera, per cui riusciva a partecipare alla preghiera esorcistica senza entrare in trance.


MANDAMI VIA

Il 27 Ottobre 2007, durante l’esorcismo a Roby, si era manifestata in lei la presenza di Asmodeo, che mi supplicò, nella sua sofferenza, di farlo andare via: “Mandami via”, mi disse.
“Perché non te ne vai)”, chiesi.
“Il capo non me lo permette”, fu la sua risposta.
E io: “Disobbedisci e vai via”.
“Non posso, mi farebbe soffrire di più”.

COSA VUOI DA ME?

Per gli spiriti maligni presenti in Roby l’esorcismo era un vero tormento. A volte mi dicevano: “Lasciaci”, oppure:”No, basta”. Queste parole mi ricordavano quel che essi dicevano a Gesù, quando interveniva con i suoi esorcismi:”Che cosa abbiamo noi in comune con te, Figlio di Dio? Sei venuto qui prima del tempo per tormentarci?” (Mt 8,29).
Nell’ultimo anno della possessione diabolica di Roby, più volte vidi piangere satana, il quale in uno stato di profonda sofferenza mi chiedeva: “Perché fai questo?”, cioè perché combatti contro di me con quest’arma potente dell’esorcismo, che mi causa tanta sofferenza?