mercoledì 15 gennaio 2020

UN CORPO MARTORIATO


UN CORPO MARTORIATO
Dal libro: Il diavolo esiste davvero
Fra Benigno

Durante gli anni della possessione diabolica comparvero sul corpo di Roby diversi segni, che le procuravano intensi dolori.
° Una Croce sulla fronte
° Un’altra, tra due semicerchi, nella zona cervicale;
° Un’altra nella zona addominale altra;
° Qualcosa come una piaga sul dorso dei piedi e sulla piegatura delle braccia;
° Un’altra croce, questa volta capovolta, nella zona addominale bassa, anche questa tra due semicerchi, con ustione – così diagnosticò un medico – di terzo grado;
° Tagli profondi su tutto il dorso, che si ripresentavano periodicamente e che emettevano sangue, senza però che si producesse infezione alcuna.

Roby fortunatamente non andò mai in nessuna struttura pubblica per farsi medicare. Medici e infermieri avrebbero sporto denuncia per torture procuratele da qualcuno dei familiari. Nessuno di loro avrebbe preso in considerazione l’ipotesi di un disturbo diabolico.
Un’amica di Roby mi dichiarò per iscritto che un giorno, con i propri occhi, vide Roby che usciva dalla doccia a dorso nudo. Non vi si vedeva ferita alcuna. Improvvisamente, però, cadde a terra come svenuta e comparvero sul suo dorso diversi tagli sanguinanti.
Inoltre, su due pareti della sua stanza da letto comparve una scritta in greco.
Si trattava di una richiesta di aiuto fatta a satana: Papè satan alepte (satana tu che sei il principio, vieni in mio soccorso). Roby non ha mai conosciuto il greco. Ha appena la quinta elementare.
Successivamente, sempre nella stanza da letto comparvero, su una parete, una stella a cinque punte e una croce con un serpente ad essa attorcigliato. C’è da pensare che a scrivere quella richiesta in greco sia stata la stessa Roby. Se ci fosse stata nella sua stanza una telecamera, lo avrebbe registrato.
Ma il fatto che tale scritta fosse in greco, e che lei avesse appena la quinta elementare, fa capire che, se era stata materialmente lei a scrivere, ciò era davvero in uno stato di trance di natura diabolica. In altri termini, era stato il diavolo che, servendosi del suo corpo, dopo aver sospeso in lei le facoltà di intelligenza, volontà e memoria, aveva scritto quella richiesta di aiuto.

Un giorno, poi, mentre di pomeriggio era a letto, Roby si sentì come afferrare da una presenza invisibile. Lasciò subito il letto, mentre scoppiava il televisore, che inondò di puzza di bruciato la sua casa. Sentì, quindi, una voce che le diceva: Ritorneremo, con più violenza, al nono giorno.

Riceveva inoltre, da questa esperienza invisibile, delle bastonate, che lasciavano dei lividi sul suo corpo. Interiormente si sentiva come distrutta, rotta e confusa, usando le sue parole. Un giorno trovò, sotto la porta di casa, una foto con degli spilli conficcati e, all’esterno, appena alla porta, una collana d’argento con un crocifisso.

ESPERIENZE UMILIANTE
Ciò che maggiormente umiliò Roby fu una triste esperienza: quella di essere violentata da una presenza invisibile. Il fenomeno ebbe inizio dopo la comparsa di quel segno di croce nella zona fra il petto e il collo (gennaio 2000) e si ripeteva, purtroppo, ogni giorno, anche da sveglia. Spesso, più volte al giorno.
Una volta, quella presenza lasciò impressa, nella zona addominale bassa, una croce capovolta, con ustione.
Con gli esorcismi si ebbe, in questo senso, un miglioramento, attraverso due fasi:
1.   Quella presenza, a eccezione di una sola volta, non ebbe più potere decisionale. Fu costretta a chiedere a Roby il consenso per unirsi sess… a lei, consenso che non le fu mai dato. Però, a questo diniego, vendicandosi, la percuoteva violentemente con tagli profondi su tutto il dorso (una trentina circa). Ogni volta, tuttavia, che si verificava questo fenomeno, accadeva anche – secondo la testimonianza rilasciatemi da Roby – che le apparisse Gesù. Non le diceva nulla, ma la contemplazione di quel volto sofferente le infondeva tanta forza interiore e le faceva sopportare con pazienza eroica quella che, per lei, era una vera tortura;
2.   Quella presenza non ebbe più potere di chiedere a Roby di concedersi sess..
3.   Gli esorcismi, dunque, anche se non procuravano molto quella particolare forma di vessazione diabolica, cui ella era sottoposta, fino a  ottenere la scomparsa totale.

TI DARO’ I ROTTAMI DI LEI

Pare che lo spirito maligno che disturbava Roby avesse di mira la distruzione del suo matrimonio.
Come già detto, la donna viveva separata dal marito, che abitava in una città del nord Italia. Ebbene, quando in un occasione di un esorcismo chiesi al signore che lo facesse tornare con la moglie, accade che quest’ultima, con sua grande meraviglia, ricevesse, dopo tanto tempo, una telefonata da lui. Le faceva sapere che aveva deciso di tornare a casa per trascorrere alcuni giorni con lei. Durante quella permanenza, però, non riuscirono ad avere rapporti coniugali. I marito mi raccontò che una volta che aveva tentato di farlo, fu redarguito aspramente dalla nuova personalità, emersa nella moglie, la quale, allontanando, disse con odio infernale che gli avrebbe dato Rory solo dopo averla ridotta a uno straccio: Ti darò, disse, i rottami di lei. E aggiunse: Ormai il cerchio è chiuso. Perciò non puoi averla!.

CONSACRATA A SATANA
Negli esorcismi, in momenti diversi, la nuova personalità emergente mi dichiarò:
° che Roby era posseduta da lucifero, Asmodeo e da alcune legioni;
° che a morte di quella possessione c’era del sangue fatto bere a lei, a sua insaputa, dopo una messa nera
° che Roby, sempre a sua insaputa, era stata consacrata a satana dopo un rito satanico;
° che il documento di quella consacrazione era stato redatto con il sangue mestruale di lei e sepolto in una parte del cimitero;
° che c’era un segno di quella consacrazione: una piaga cicatrizzata, che si trovava nella zona del costato destro.
Menzogne? Non lo so. So soltanto che un giorno, alla fine dell’esorcismo, fui autorizzato da Roby, già uscita dalla trance, a fare, in suo nome, una rinuncia: Io, Roby, in forza del mio battesimo rinuncio a ogni potere di satana. Rinuncio, anche, a un’eventuale consacrazione, che di me abbiano fatto a satana.
Subito riemerse lo spirito maligno e le reazioni furono violentissime. Mi gridava che Roby non poteva fare quella rinuncia. La ripetei più volte e le reazioni furono sempre le stesse. Quindi consacrai Roby alla Santissima Trinità. Subito avvenne la sua liberazione, anche se temporanea, e lei poté ritornare serena a casa.
Un altro giorno, prima di iniziare l’esorcismo, chiesi a Roby di poter fare ancora una volta, in suo nome, una rinuncia e qualche preghiera. Ricevuto il consenso, cominciai: Io, Roby, in forza del mio battesimo rinuncio alla “messe nere”, alle sette sataniche, alla consacrazione che di me hanno fatto a satana.
Anche questa volta emerse subito lo spirito maligno che, reagendo violentemente, mi disse: Zitto! Non lo può dire!. Ripetei quella rinuncia più volte, ricevendo risposte varie, con l’uso di termini a me sconosciuti e incomprensibili, che comunque trascrivo: Non può, Yaca. Non può!.
Continuai con la preghiera, sempre a nome di Roby: signore Gesù, tu hai trionfato sul diavolo nel deserto e sulla croce, e con la tua risurrezione gloriosa lo hai vinto per sempre. In te anch’io trionfo su di lui con la potenza del tu santo nome.
Reagendo e gridando, lo spirito maligno riformulò quest’ultima mia espressione, dicendo: “In me! In me! In me!”. “Io Roby”, aggiunsi, “mi consacro a te, Padre, a te, Figlio, a te, Spirito santo”. “Non può, vecchio”, mi gridò, “no! Mai! Imminuèi”. Signore Gesù”, continuai, “ con la tua risurrezione tu hai vinto il diavolo per sempre, sigillando così la sua fine e il suo destino”. “Zitto! No! No! No!”, fu il suo orlo. “Signore Gesù”, conclusi, “tu hai trionfato su di lui e Roby ha trionfato in te”. “No! Lei in noi. Vecchio, dillo: Estamì”.
Una volta che avevo pregato san Pio da Pietrelcina, perché intercedesse presso il Signore affinché venisse spezzato ogni legame di Roby con le eventuali sette sataniche, le reazioni dello spirito maligno furono violentissime, le reazioni dello spirito maligno furono violentissime e i “no” ripetuti diventarono assordanti.

TRE RICHIESTE ABERRANTI

Un giorno Roby, prima che io iniziassi l’esorcismo su di lei, con molta difficoltà, poiché temeva eventuali vendette, mi confidò che, da un anno circa, ogni volta che doveva venire da me per l’esorcismo, il maligno le faceva tre richieste, ingiungendole di accettarle. Le richieste era queste
° che si presentasse ad avere rapporti sess… con lui;
° che lo adorasse;
° che consacrasse suo figlio Vincenzo a lui.

Al suo rifiuto la colpiva su tutto il dorso con una trentina di tagli profondi, che le procuravano tanto dolore e la perdita di molto sangue. Un giorno, però il maligno, oltre a colpire Roby, la violentò, anche senza il suo consenso. Le disse che solo lui poteva salvarla e le intimò, ancora una volta, di consacrarsi a lui, cosa che Roby rifiutò di fare. La visione, poi, di Gesù le diede tanto conforto e tanta forza.

OFFRI LE TUE SOFFERENZE

Un certo Gabriele, giovane posseduto, mi fece sapere che, durante l’esorcismo, aveva sentito una voce che gli diceva: “Dì a Roby (e lui non conosceva Roby) che offra le sue sofferenze per le anime del purgatorio”.  Fantasie? Può essere!
Sta di fatto, però, che nella settimana seguente, dopo l’esorcismo, Roby, che non sapeva niente di quanto mi aveva detto Gabriele, mi disse che, verso la fine dell’esorcismo, le era accaduto qualcosa di nuovo: aveva sentito delle persone che soffrivano e si lamentavano, e una voce che le diceva: “Offri le tue sofferenze per loro”. Collegai le due cose e compresi l’autenticità dell’esperienza di Gabriele. Esortai, perciò, Roby a offrire quelle sofferenze, procuratele dal maligno, in suffragio delle anime del purgatorio, cosa che lei fece.

PRESENZA SI SAN PIO DA PIETRELCINA

Durante gli esorcismi potei constatare come san Pio da Pietrelcina avesse preso a cuore la causa di Roby.
Ciò cominciò ad affiorare nella recita delle Litanie dei Santi, prevista dal Rito; lo spirito maligno, presente in lei, si agitava violentemente e reagiva tutte le volte che, pregandole, invocavo questo Santo.
Un giorno, alla fine di un esorcismo su di lei, non essendo ancora avvenuta la liberazione, mi rivolsi al santo del Gargano, chiedendo un suo intervento. Vedendo la spavalderia, la tracotanza e l’aggressività dello spirito maligno – un’aggressività divenuta addirittura violenza - , stanco di contrastarlo, gli chiesi che assestasse dei calci allo spirito maligno in corrispondenza di quella zona del corpo di Roby, dove mi sembrava ci fosse una sua azione malefica. Quindi, ponendomi in stato di attesa, pregavo in silenzio. A un certo punto cominciai a notare l’effetto dei calci, che giungevano allo spirito maligno. In maniera ritmica il corpo, da lui posseduto, si contorceva e le grida assordanti manifestavano il suo grande dolore.
In un’altra circostanza chiesi a san Pio che intervenisse poggiando la sua mano piagata su quel segno, presente nel costato di Roby, che a detta dello spirito maligno sarebbe stato il segno della sua consacrazione a lui. Mi fermai, anche questa volta, in attesa di questo suo intervento e in silenzio pregavo il Santo. Nel giro di pochi secondi, con un leggero crescendo, divenne visibile l’azione di san Pio, perché i lamenti e le contorsioni aumentarono a dismisura per poi avere un rapido crollo e cessare del tutto.
Accostando, infine, al corpo di Roby un guanto di San Pio: “Toglilo”, mi disse e aggiunse queste parole a me incomprensibili: “Laichì; ailacà nòi mèi”.

UNA CHIESA ORANTE DIETRO L’ESORCISTA

Quando iniziai a praticare gli esorcismi su Roby, non ottenevo nulla (ma lo stesso accadeva per gli altri), così, a un certo punto ero costretto, per la stanchezza, a fermarmi. Ciò era dovuto, probabilmente, al fatto che dietro di me non c’erano persone impegnate, con la loro preghiera, a sostenere la mia attività.
Quando, in seguito, coinvolsi diversi monasteri e persone a pregare per la liberazione dei posseduti, cominciai a notare che, con gli esorcismi, avveniva sempre la liberazione, anche se temporanea. Il maligno, non sopportando più le preghiere dell’esorcismo, era costretto ad andarsene. Nel caso specifico di Roby, con l’esorcismo lei veniva sempre liberata, anche se temporaneamente, e avvertiva dei benefici sempre maggiori: all’inizio riusciva a stare bene solamente il pomeriggio del giorno in cui riceveva la preghiera; in seguito, questo beneficio si protraeva per novi giorni e, successivamente, fino all’esorcismo successivo, nel quale riemergeva lo spirito maligno. Verso la fine, più volte si verificò anche che negli esorcismi Roby risultasse libera, per cui riusciva a partecipare alla preghiera esorcistica senza entrare in trance.


MANDAMI VIA

Il 27 Ottobre 2007, durante l’esorcismo a Roby, si era manifestata in lei la presenza di Asmodeo, che mi supplicò, nella sua sofferenza, di farlo andare via: “Mandami via”, mi disse.
“Perché non te ne vai)”, chiesi.
“Il capo non me lo permette”, fu la sua risposta.
E io: “Disobbedisci e vai via”.
“Non posso, mi farebbe soffrire di più”.

COSA VUOI DA ME?

Per gli spiriti maligni presenti in Roby l’esorcismo era un vero tormento. A volte mi dicevano: “Lasciaci”, oppure:”No, basta”. Queste parole mi ricordavano quel che essi dicevano a Gesù, quando interveniva con i suoi esorcismi:”Che cosa abbiamo noi in comune con te, Figlio di Dio? Sei venuto qui prima del tempo per tormentarci?” (Mt 8,29).
Nell’ultimo anno della possessione diabolica di Roby, più volte vidi piangere satana, il quale in uno stato di profonda sofferenza mi chiedeva: “Perché fai questo?”, cioè perché combatti contro di me con quest’arma potente dell’esorcismo, che mi causa tanta sofferenza?