UN CORPO MARTORIATO
Dal
libro: Il diavolo esiste davvero
Fra Benigno
Durante gli anni della possessione diabolica comparvero
sul corpo di Roby diversi segni, che le procuravano intensi dolori.
° Una Croce sulla fronte
° Un’altra, tra due semicerchi, nella zona cervicale;
° Un’altra nella zona addominale altra;
° Qualcosa come una piaga
sul dorso dei piedi e sulla piegatura delle braccia;
° Un’altra croce, questa
volta capovolta, nella zona addominale bassa, anche questa tra due semicerchi,
con ustione – così diagnosticò un medico – di terzo grado;
° Tagli profondi su tutto il
dorso, che si ripresentavano periodicamente e che emettevano sangue, senza però
che si producesse infezione alcuna.
Roby fortunatamente non andò
mai in nessuna struttura pubblica per farsi medicare. Medici e infermieri
avrebbero sporto denuncia per torture procuratele da qualcuno dei familiari.
Nessuno di loro avrebbe preso in considerazione l’ipotesi di un disturbo
diabolico.
Un’amica di Roby mi dichiarò
per iscritto che un giorno, con i propri occhi, vide Roby che usciva dalla
doccia a dorso nudo. Non vi si vedeva ferita alcuna. Improvvisamente, però,
cadde a terra come svenuta e comparvero sul suo dorso diversi tagli
sanguinanti.
Inoltre, su due pareti della
sua stanza da letto comparve una scritta in greco.
Si trattava di una richiesta
di aiuto fatta a satana: Papè satan alepte (satana tu che sei il principio,
vieni in mio soccorso). Roby non ha mai conosciuto il greco. Ha appena la
quinta elementare.
Successivamente, sempre
nella stanza da letto comparvero, su una parete, una stella a cinque punte e
una croce con un serpente ad essa attorcigliato. C’è da pensare che a scrivere
quella richiesta in greco sia stata la stessa Roby. Se ci fosse stata nella sua
stanza una telecamera, lo avrebbe registrato.
Ma il fatto che tale scritta
fosse in greco, e che lei avesse appena la quinta elementare, fa capire che, se
era stata materialmente lei a scrivere, ciò era davvero in uno stato di trance
di natura diabolica. In altri termini, era stato il diavolo che, servendosi del
suo corpo, dopo aver sospeso in lei le facoltà di intelligenza, volontà e
memoria, aveva scritto quella richiesta di aiuto.
Un giorno, poi, mentre di
pomeriggio era a letto, Roby si sentì come afferrare da una presenza invisibile.
Lasciò subito il letto, mentre scoppiava il televisore, che inondò di puzza di
bruciato la sua casa. Sentì, quindi, una voce che le diceva: Ritorneremo, con
più violenza, al nono giorno.
Riceveva inoltre, da questa
esperienza invisibile, delle bastonate, che lasciavano dei lividi sul suo
corpo. Interiormente si sentiva come distrutta, rotta e confusa, usando le sue
parole. Un giorno trovò, sotto la porta di casa, una foto con degli spilli
conficcati e, all’esterno, appena alla porta, una collana d’argento con un
crocifisso.
ESPERIENZE UMILIANTE
Ciò che maggiormente umiliò
Roby fu una triste esperienza: quella di essere violentata da una presenza
invisibile. Il fenomeno ebbe inizio dopo la comparsa di quel segno di croce
nella zona fra il petto e il collo (gennaio 2000) e si ripeteva, purtroppo,
ogni giorno, anche da sveglia. Spesso, più volte al giorno.
Una volta, quella presenza
lasciò impressa, nella zona addominale bassa, una croce capovolta, con ustione.
Con gli esorcismi si ebbe,
in questo senso, un miglioramento, attraverso due fasi:
1. Quella
presenza, a eccezione di una sola volta, non ebbe più potere decisionale. Fu
costretta a chiedere a Roby il consenso per unirsi sess… a lei, consenso che
non le fu mai dato. Però, a questo diniego, vendicandosi, la percuoteva
violentemente con tagli profondi su tutto il dorso (una trentina circa). Ogni
volta, tuttavia, che si verificava questo fenomeno, accadeva anche – secondo la
testimonianza rilasciatemi da Roby – che le apparisse Gesù. Non le diceva nulla,
ma la contemplazione di quel volto sofferente le infondeva tanta forza
interiore e le faceva sopportare con pazienza eroica quella che, per lei, era
una vera tortura;
2. Quella
presenza non ebbe più potere di chiedere a Roby di concedersi sess..
3. Gli
esorcismi, dunque, anche se non procuravano molto quella particolare forma di
vessazione diabolica, cui ella era sottoposta, fino a ottenere la scomparsa totale.
TI DARO’ I ROTTAMI DI LEI
Pare
che lo spirito maligno che disturbava Roby avesse di mira la distruzione del
suo matrimonio.
Come
già detto, la donna viveva separata dal marito, che abitava in una città del
nord Italia. Ebbene, quando in un occasione di un esorcismo chiesi al signore
che lo facesse tornare con la moglie, accade che quest’ultima, con sua grande
meraviglia, ricevesse, dopo tanto tempo, una telefonata da lui. Le faceva
sapere che aveva deciso di tornare a casa per trascorrere alcuni giorni con
lei. Durante quella permanenza, però, non riuscirono ad avere rapporti coniugali.
I marito mi raccontò che una volta che aveva tentato di farlo, fu redarguito
aspramente dalla nuova personalità, emersa nella moglie, la quale,
allontanando, disse con odio infernale che gli avrebbe dato Rory solo dopo
averla ridotta a uno straccio: Ti darò, disse, i rottami di lei. E aggiunse:
Ormai il cerchio è chiuso. Perciò non puoi averla!.
CONSACRATA A SATANA
Negli
esorcismi, in momenti diversi, la nuova personalità emergente mi dichiarò:
°
che Roby era posseduta da lucifero, Asmodeo e da alcune legioni;
°
che a morte di quella possessione c’era del sangue fatto bere a lei, a sua
insaputa, dopo una messa nera
°
che Roby, sempre a sua insaputa, era stata consacrata a satana dopo un rito
satanico;
°
che il documento di quella consacrazione era stato redatto con il sangue
mestruale di lei e sepolto in una parte del cimitero;
°
che c’era un segno di quella consacrazione: una piaga cicatrizzata, che si
trovava nella zona del costato destro.
Menzogne?
Non lo so. So soltanto che un giorno, alla fine dell’esorcismo, fui autorizzato
da Roby, già uscita dalla trance, a fare, in suo nome, una rinuncia: Io, Roby,
in forza del mio battesimo rinuncio a ogni potere di satana. Rinuncio, anche, a
un’eventuale consacrazione, che di me abbiano fatto a satana.
Subito
riemerse lo spirito maligno e le reazioni furono violentissime. Mi gridava che
Roby non poteva fare quella rinuncia. La ripetei più volte e le reazioni furono
sempre le stesse. Quindi consacrai Roby alla Santissima Trinità. Subito avvenne
la sua liberazione, anche se temporanea, e lei poté ritornare serena a casa.
Un
altro giorno, prima di iniziare l’esorcismo, chiesi a Roby di poter fare ancora
una volta, in suo nome, una rinuncia e qualche preghiera. Ricevuto il consenso,
cominciai: Io, Roby, in forza del mio battesimo rinuncio alla “messe nere”,
alle sette sataniche, alla consacrazione che di me hanno fatto a satana.
Anche
questa volta emerse subito lo spirito maligno che, reagendo violentemente, mi
disse: Zitto! Non lo può dire!. Ripetei quella rinuncia più volte, ricevendo
risposte varie, con l’uso di termini a me sconosciuti e incomprensibili, che
comunque trascrivo: Non può, Yaca. Non può!.
Continuai
con la preghiera, sempre a nome di Roby: signore Gesù, tu hai trionfato sul
diavolo nel deserto e sulla croce, e con la tua risurrezione gloriosa lo hai
vinto per sempre. In te anch’io trionfo su di lui con la potenza del tu santo
nome.
Reagendo
e gridando, lo spirito maligno riformulò quest’ultima mia espressione, dicendo:
“In me! In me! In me!”. “Io Roby”, aggiunsi, “mi consacro a te, Padre, a te,
Figlio, a te, Spirito santo”. “Non può, vecchio”, mi gridò, “no! Mai! Imminuèi”.
Signore Gesù”, continuai, “ con la tua risurrezione tu hai vinto il diavolo per
sempre, sigillando così la sua fine e il suo destino”. “Zitto! No! No! No!”, fu
il suo orlo. “Signore Gesù”, conclusi, “tu hai trionfato su di lui e Roby ha trionfato
in te”. “No! Lei in noi. Vecchio, dillo: Estamì”.
Una
volta che avevo pregato san Pio da Pietrelcina, perché intercedesse presso il
Signore affinché venisse spezzato ogni legame di Roby con le eventuali sette
sataniche, le reazioni dello spirito maligno furono violentissime, le reazioni
dello spirito maligno furono violentissime e i “no” ripetuti diventarono
assordanti.
TRE RICHIESTE ABERRANTI
Un giorno Roby, prima che io
iniziassi l’esorcismo su di lei, con molta difficoltà, poiché temeva eventuali
vendette, mi confidò che, da un anno circa, ogni volta che doveva venire da me
per l’esorcismo, il maligno le faceva tre richieste, ingiungendole di
accettarle. Le richieste era queste
° che si presentasse ad avere rapporti sess… con lui;
° che lo adorasse;
° che consacrasse suo figlio Vincenzo a lui.
Al suo rifiuto la colpiva su
tutto il dorso con una trentina di tagli profondi, che le procuravano tanto
dolore e la perdita di molto sangue. Un giorno, però il maligno, oltre a
colpire Roby, la violentò, anche senza il suo consenso. Le disse che solo lui
poteva salvarla e le intimò, ancora una volta, di consacrarsi a lui, cosa che
Roby rifiutò di fare. La visione, poi, di Gesù le diede tanto conforto e tanta
forza.
OFFRI LE TUE SOFFERENZE
Un certo Gabriele, giovane
posseduto, mi fece sapere che, durante l’esorcismo, aveva sentito una voce che
gli diceva: “Dì a Roby (e lui non conosceva Roby) che offra le sue sofferenze
per le anime del purgatorio”. Fantasie?
Può essere!
Sta di fatto, però, che
nella settimana seguente, dopo l’esorcismo, Roby, che non sapeva niente di
quanto mi aveva detto Gabriele, mi disse che, verso la fine dell’esorcismo, le
era accaduto qualcosa di nuovo: aveva sentito delle persone che soffrivano e si
lamentavano, e una voce che le diceva: “Offri le tue sofferenze per loro”.
Collegai le due cose e compresi l’autenticità dell’esperienza di Gabriele.
Esortai, perciò, Roby a offrire quelle sofferenze, procuratele dal maligno, in
suffragio delle anime del purgatorio, cosa che lei fece.
PRESENZA SI SAN PIO DA PIETRELCINA
Durante gli esorcismi potei
constatare come san Pio da Pietrelcina avesse preso a cuore la causa di Roby.
Ciò cominciò ad affiorare
nella recita delle Litanie dei Santi, prevista dal Rito; lo spirito maligno,
presente in lei, si agitava violentemente e reagiva tutte le volte che,
pregandole, invocavo questo Santo.
Un giorno, alla fine di un
esorcismo su di lei, non essendo ancora avvenuta la liberazione, mi rivolsi al
santo del Gargano, chiedendo un suo intervento. Vedendo la spavalderia, la
tracotanza e l’aggressività dello spirito maligno – un’aggressività divenuta
addirittura violenza - , stanco di contrastarlo, gli chiesi che assestasse dei
calci allo spirito maligno in corrispondenza di quella zona del corpo di Roby,
dove mi sembrava ci fosse una sua azione malefica. Quindi, ponendomi in stato
di attesa, pregavo in silenzio. A un certo punto cominciai a notare l’effetto
dei calci, che giungevano allo spirito maligno. In maniera ritmica il corpo, da
lui posseduto, si contorceva e le grida assordanti manifestavano il suo grande
dolore.
In un’altra circostanza
chiesi a san Pio che intervenisse poggiando la sua mano piagata su quel segno,
presente nel costato di Roby, che a detta dello spirito maligno sarebbe stato
il segno della sua consacrazione a lui. Mi fermai, anche questa volta, in
attesa di questo suo intervento e in silenzio pregavo il Santo. Nel giro di
pochi secondi, con un leggero crescendo, divenne visibile l’azione di san Pio,
perché i lamenti e le contorsioni aumentarono a dismisura per poi avere un
rapido crollo e cessare del tutto.
Accostando, infine, al corpo
di Roby un guanto di San Pio: “Toglilo”, mi disse e aggiunse queste parole a me
incomprensibili: “Laichì; ailacà nòi mèi”.
UNA CHIESA ORANTE DIETRO L’ESORCISTA
Quando iniziai a praticare
gli esorcismi su Roby, non ottenevo nulla (ma lo stesso accadeva per gli
altri), così, a un certo punto ero costretto, per la stanchezza, a fermarmi.
Ciò era dovuto, probabilmente, al fatto che dietro di me non c’erano persone
impegnate, con la loro preghiera, a sostenere la mia attività.
Quando, in seguito,
coinvolsi diversi monasteri e persone a pregare per la liberazione dei
posseduti, cominciai a notare che, con gli esorcismi, avveniva sempre la
liberazione, anche se temporanea. Il maligno, non sopportando più le preghiere
dell’esorcismo, era costretto ad andarsene. Nel caso specifico di Roby, con l’esorcismo
lei veniva sempre liberata, anche se temporaneamente, e avvertiva dei benefici
sempre maggiori: all’inizio riusciva a stare bene solamente il pomeriggio del
giorno in cui riceveva la preghiera; in seguito, questo beneficio si protraeva
per novi giorni e, successivamente, fino all’esorcismo successivo, nel quale
riemergeva lo spirito maligno. Verso la fine, più volte si verificò anche che
negli esorcismi Roby risultasse libera, per cui riusciva a partecipare alla
preghiera esorcistica senza entrare in trance.
MANDAMI VIA
Il 27 Ottobre 2007, durante
l’esorcismo a Roby, si era manifestata in lei la presenza di Asmodeo, che mi
supplicò, nella sua sofferenza, di farlo andare via: “Mandami via”, mi disse.
“Perché non te ne vai)”, chiesi.
“Il capo non me lo permette”, fu la sua risposta.
E io: “Disobbedisci e vai via”.
“Non posso, mi farebbe soffrire di più”.
COSA VUOI DA ME?
Per gli spiriti maligni
presenti in Roby l’esorcismo era un vero tormento. A volte mi dicevano: “Lasciaci”,
oppure:”No, basta”. Queste parole mi ricordavano quel che essi dicevano a Gesù,
quando interveniva con i suoi esorcismi:”Che cosa abbiamo noi in comune con te,
Figlio di Dio? Sei venuto qui prima del tempo per tormentarci?” (Mt 8,29).
Nell’ultimo anno della
possessione diabolica di Roby, più volte vidi piangere satana, il quale in uno
stato di profonda sofferenza mi chiedeva: “Perché fai questo?”, cioè perché
combatti contro di me con quest’arma potente dell’esorcismo, che mi causa tanta
sofferenza?