mercoledì 11 luglio 2018

POSSESSIONE, OSSESSIONE, INFESTAZIONE


POSSESSIONE, OSSESSIONE, INFESTAZIONE

La possessione diabolica è la forma più grave. Il demonio s’impadronisce di una persona e agisce usando il corpo: tramite la bocca pronuncia bestemmie e insulti; esercita una forza sovrumana con le membra, che dimena furiosamente o piega per strisciare; le riempie la mente di empietà e di concetti contrari al Vangelo.
Occorre tenere ben presente che il diavolo può impossessarsi del corpo, ma non dell’anima, a meno che l’individuo stesso  non lo consenta. Per cui, com’è accaduto a molti santi, si può essere invasi fisicamente, ma rimanere spiritualmente illuminati e vicini a Dio.
Una domanda che mi fanno spesso è come sia la vita di un posseduto. Non è detto che i disturbi siano continui. Può stare molto male in alcuni momenti ( critici ), quando il maligno manifesta la sua presenza prendendo il controllo intellettivo e mentale della sua vittima, alienandola dalla realtà circostante e dai suoi affetti. Al di fuori della crisi può condurre l’esistenza di sempre.
Per farmi capire uso il paragone  dell’automobile: se ho una macchina, posso usarla tutti i giorni per andare al lavoro o al supermercato, ma posso anche lasciarla in garage. E’ mia: quando decido di servirmene, basta girare la chiave di accensione. Forse è una similitudine un po’ impropria, ma è quello che fa il demonio con la persona che decide di abitare.
Liberare da una vera possessione è un percorso lungo, che richiede quasi sempre molto tempo e una serie ripetuta di esorcismi. Una sola volta ho visto padre Bamonte risolvere questo problema in poche sedute, ma solo perché la causa risaliva a un maleficio che era stato messo in atto poco prima. Un turista italiano era andato messo in atto poco prima. Un turista italiano era andato in viaggio in Perù; come tanti si era innamorato dell’artigianato locale e aveva acquistato numerosi souvenir da portare a casa per familiari e amici. Aveva comprato anche un liquore contenuto in una bottiglia la cui forma riproduceva il coltello rituale usato dai sacerdoti Inca e Aztechi per aprire il petto e strappare il cuore delle vittime nel corso dei sacrifici umani che erano diffusi in tutte le civiltà precolombiane dell’America centrale e meridionale. All’imbarco del volo di ritorno, il turista,  non potendo portare con sé sostanze liquide per le norme di sicurezza vigenti negli aeroporti, prima di disfarsi del contenuto della bottiglia, incautamente, ha voluto assaggiare il liquore. Questo era stato oggetto di un maleficio nel corso di un rito satanico, proprio allo scopo di favorire la possessione di una vittima inconsapevole. Ed era toccato a lui.
All’arrivo in Italia aveva cominciato a comportarsi come non aveva mai fatto prima, con manifestazioni stranissime di alterazione della voce e della personalità. La sua famiglia era cattolica praticante e capì che questi fenomeni andavano al di là di qualsiasi spiegazione razionale o di natura psicologica. Lo portarono da padre Bamonte che, pronunciando una serie di benedizioni, indusse il malcapitato in stato di trance così che il demonio manifestò subito la sua presenza.
Il sacerdote era riuscito a liberare lo sprovveduto turista in una sola seduta, ma è un fenomeno rarissimo e si deve al fatto che il caso è stato trattato immediatamente.
L’ossessione diabolica si ha quando il demonio fa nascere nella mente di un individuo pensieri ossessivi invincibili, che non lo abbandonano in nessun momento della giornata e si presentano anche nei sogni. Non avendo nessuna possibilità di condurre una vita normale, la persona diventa gradualmente preda del pessimismo, che può sfociare nella disperazione e anche nel desiderio di morire per porre fine a quel tormento. Non sono rari, in questo caso, i tentativi di suicidio.
Infine, ci sono le infestazioni diaboliche, che non colpiscono direttamente gli esseri umani, ma case, oggetti, animali. Nel Rito degli esorcismi sono previste anche queste ipotesi. Secondo alcuni esorcisti, in queste circostante la formula migliore è quella di Papa Leone XIII contro satana e gli angeli ribelli.
Se una casa è infestata i ( sintomi ) si traducano in colpi agli usci e ai soffitti, specialmente di notte; finestre e porte che si aprono e chiudono da sole, senza che nessuno vi si avvicini; luci che si accendono e spengono in modo autonomo, e lo stesso per il televisore e tutti i dispositivi elettrici. A questi fenomeni si aggiungono gli oggetti su cui un mago ha prodotto un maleficio, magari su commissione di un falso amico o di un parente invidioso: letti, cuscini, bambole feticcio della vittima.
Possono subire la stessa sorte anche le immagini sacre, che in questo caso vanno bruciate o distrutte.

MALEFICIO
Il diavolo arreca danni alle persone, e in particolare dei malefici, per mezzo dei quali gli uomini si rendono intermediari di satana per danneggiare qualcuno. Questo ruolo dell’individuo non contraddice il mistero della provvidenza divina: come infatti questa permette , in vista del nostro bene, che altri pecchino o ci spingano al peccato, può consentire che i nostri simili si uniscano al diavolo per farci del male fisicamente.
Dio non impedisce tali malefici, ma dona la forza per sopportare le sofferenze che da essi sono causate.
Le pene sono inevitabili nella vita, ma, ripeteva padre Amorth, un cuore che si sforza di essere in comunione con Gesù affronta meglio le difficoltà.
Spesso mi chiedono se è possibile fare un maleficio e qual è la sua natura.
Il demonio cerca di imitare Dio e così le sette sataniche scimmiottano la gerarchie ecclesiastiche, celebrano messe nere, hanno una bibbia satanica. Così come nella Chiesa cattolica ci sono i sacramenti – mezzi efficaci della grazia di Cristo - , le persone che servono satana operano attraverso malefici. Si tratta di riti, gesti, formule che imitano l’efficacia sacramentale al contrario: per provocare del male, non del bene.
Alcuni possono essere efficaci, quando il demonio vuole agire attraverso queste persone e le loro opere e se Dio lo permette. Allo stesso modo in cui posso incaricare qualcuno di uccidere un essere umano, posso chiedere a un demonio di fare del male. Tutti e due danneggeranno quel poveretto. Si può  picchiare qualcuno o fare un incantesimo d’amore oppure una fattura per rovinare la salute o io lavoro.
Non tutti i malefici sono efficaci. E meno male! Non bastano galline sgozzate, capelli o terra di cimitero. Il male, spiegava padre Amorth, proviene dall’azione demoniaca e non tanto dal materiale usato. Non è sufficiente un  ( miscuglio di schifezze ) per ridurre un uomo o una donna in potere di qualcun altro: è necessario che il demonio voglia sfruttare il rito magico e chi crede nella sua efficacia.
Il maleficio agisce attraverso oggetti particolari preparati a questo scopo può essere diretto o indiretto. Tutti hanno in mente, perché abbondano in alcuni film, i pupazzi che vengono trafitti con spilli o chiodi per procurare del male alla vittima che viene rappresentata simbolicamente. Si possono usare anche foto o indumenti. L’effetto è quello di un transfert: la sofferenza viene procurata in maniera indiretta.
Altre volte invece, come nel caso del turista italiano in viaggio in Perù, il maleficio avviene attraverso una sostanza o un materiale che si pone negli alimenti della persona o a contatto con questa, magari all’interno di cuscini e materassi.
A volte gli oggetti su cui è stato esercitato il maleficio – amuleti o altro – vengono vomitati durante l’esorcismo, oppure appaiono dove prima non c’erano. Una volta, alla fine di una seduta compiuta da Padre Amorth abbiamo trovato sul tavolo un piccolo chiodo. Eravamo entrambi sicuri che un attimo prima su quella superficie non ci fosse niente. Il mio maestro lo ha spruzzato di acqua benedetta e l’ha portato via, Lo ha avvolto in un fazzoletto per non toccarlo. A dire il vero, mi è venuta voglia di tenere quel chiodo come ( ricordo ). Ma è meglio non tenere con sé cose del genere: sono più pericolose di elementi radioattivi.
Di solito gli esorcisti, quando ne accertano l’estrema pericolosità, le bruciano all’aperto mentre pregano e poi buttano le ceneri dove scorre acqua: fiumi, mare, fognature.
L’effetto che si vuole produrre è la sofferenza della persona che ne è vittima . Contro di lei si invocano una gamma di scompensi, che vanno dal mal di testa o di stomaco, all’insonnia, alla depressione, con un’escalation che produce al dissesto finanziario, alla malattia, alla morte, al suicidio, quando non alla repulsione per il sacro  e alla possessione diabolica.
Spesso ciò che si vuole provocare è la  separazione dagli affetti: più volte di quanto non si creda l’invidia e l’astio di una suocera nei confronti della moglie del  figlio la spinge a ricorrere a questi mezzi. Altre volte, al contrario, si cerca a tutti i costi di ottenere l’innamoramento di qualcuno. Senza pensare che così facendo si apre la porta al demonio mettendo in pericolo la propria anima. Quando la fede e la pratica religiosa si affievoliscono, le persone invertono la rotta e si dirigono verso surrogati: magia, cartomanzia, strane pratiche.
Come mi ricordava Padre Amorth citando le ricerche dell’antropologa Cecilia Gatto Trocchi, in Italia sono dieci milioni le persone che frequentano sedicenti maghi. Invece di fidarsi di Dio, confidano nell’occultismo. Tra l’altro è una forma di business, perché il mercato del maleficio può comportare esborsi anche di migliaia di euro, con formule contrattuali uguali a quelle dei negozi normali: metà subito e metà quando si vedono gli effetti. Solo che in questo caso non si parla di comprare mobili o prenotare un servizio di catering, ma di procurare sofferenze a un essere umano. La cartomanzia, tuttavia, è una forma di superstizione condannata dalla Chiesa. Anche la chiromanzia, cioè la presunta capacità di leggere il futuro nelle mani.
Prevedere ciò che accadrà non è opera dell’uomo, solo Dio può farlo. E’ a Lui che occorre affidarsi, cercando il bene delle persone, non il loro male. Gesù ha detto: Amate i vostri nemici e non vorrebbe mai che ci alleassimo con il demonio pur di raggiungere il nostro scopo.
Se non altro bisognerebbe stare attenti, perché l’effetto di un maleficio e della fiducia nel diavolo, che è l’ingannatore per definizione, si può ritorcere contro chi lo cerca.