POSSESSIONE,
OSSESSIONE, INFESTAZIONE
La possessione
diabolica è la forma più grave. Il demonio s’impadronisce di una persona e
agisce usando il corpo: tramite la bocca pronuncia bestemmie e insulti;
esercita una forza sovrumana con le membra, che dimena furiosamente o piega per
strisciare; le riempie la mente di empietà e di concetti contrari al Vangelo.
Occorre
tenere ben presente che il diavolo può impossessarsi del corpo, ma non dell’anima,
a meno che l’individuo stesso non lo
consenta. Per cui, com’è accaduto a molti santi, si può essere invasi
fisicamente, ma rimanere spiritualmente illuminati e vicini a Dio.
Una domanda
che mi fanno spesso è come sia la vita di un posseduto. Non è detto che i
disturbi siano continui. Può stare molto male in alcuni momenti ( critici ),
quando il maligno manifesta la sua presenza prendendo il controllo intellettivo
e mentale della sua vittima, alienandola dalla realtà circostante e dai suoi
affetti. Al di fuori della crisi può condurre l’esistenza di sempre.
Per farmi
capire uso il paragone dell’automobile:
se ho una macchina, posso usarla tutti i giorni per andare al lavoro o al
supermercato, ma posso anche lasciarla in garage. E’ mia: quando decido di
servirmene, basta girare la chiave di accensione. Forse è una similitudine un po’
impropria, ma è quello che fa il demonio con la persona che decide di abitare.
Liberare da
una vera possessione è un percorso lungo, che richiede quasi sempre molto tempo
e una serie ripetuta di esorcismi. Una sola volta ho visto padre Bamonte
risolvere questo problema in poche sedute, ma solo perché la causa risaliva a un
maleficio che era stato messo in atto poco prima. Un turista italiano era
andato messo in atto poco prima. Un turista italiano era andato in viaggio in
Perù; come tanti si era innamorato dell’artigianato locale e aveva acquistato
numerosi souvenir da portare a casa per familiari e amici. Aveva comprato anche
un liquore contenuto in una bottiglia la cui forma riproduceva il coltello
rituale usato dai sacerdoti Inca e Aztechi per aprire il petto e strappare il
cuore delle vittime nel corso dei sacrifici umani che erano diffusi in tutte le
civiltà precolombiane dell’America centrale e meridionale. All’imbarco del volo
di ritorno, il turista, non potendo
portare con sé sostanze liquide per le norme di sicurezza vigenti negli
aeroporti, prima di disfarsi del contenuto della bottiglia, incautamente, ha
voluto assaggiare il liquore. Questo era stato oggetto di un maleficio nel
corso di un rito satanico, proprio allo scopo di favorire la possessione di una
vittima inconsapevole. Ed era toccato a lui.
All’arrivo
in Italia aveva cominciato a comportarsi come non aveva mai fatto prima, con
manifestazioni stranissime di alterazione della voce e della personalità. La
sua famiglia era cattolica praticante e capì che questi fenomeni andavano al di
là di qualsiasi spiegazione razionale o di natura psicologica. Lo portarono da padre
Bamonte che, pronunciando una serie di benedizioni, indusse il malcapitato in
stato di trance così che il demonio manifestò subito la sua presenza.
Il sacerdote
era riuscito a liberare lo sprovveduto turista in una sola seduta, ma è un
fenomeno rarissimo e si deve al fatto che il caso è stato trattato
immediatamente.
L’ossessione
diabolica si ha quando il demonio fa nascere nella mente di un individuo
pensieri ossessivi invincibili, che non lo abbandonano in nessun momento della
giornata e si presentano anche nei sogni. Non avendo nessuna possibilità di
condurre una vita normale, la persona diventa gradualmente preda del
pessimismo, che può sfociare nella disperazione e anche nel desiderio di morire
per porre fine a quel tormento. Non sono rari, in questo caso, i tentativi di
suicidio.
Infine, ci
sono le infestazioni diaboliche, che non colpiscono direttamente gli esseri
umani, ma case, oggetti, animali. Nel Rito degli esorcismi sono previste anche
queste ipotesi. Secondo alcuni esorcisti, in queste circostante la formula
migliore è quella di Papa Leone XIII contro satana e gli angeli ribelli.
Se una casa
è infestata i ( sintomi ) si traducano in colpi agli usci e ai soffitti,
specialmente di notte; finestre e porte che si aprono e chiudono da sole, senza
che nessuno vi si avvicini; luci che si accendono e spengono in modo autonomo,
e lo stesso per il televisore e tutti i dispositivi elettrici. A questi
fenomeni si aggiungono gli oggetti su cui un mago ha prodotto un maleficio,
magari su commissione di un falso amico o di un parente invidioso: letti,
cuscini, bambole feticcio della vittima.
Possono
subire la stessa sorte anche le immagini sacre, che in questo caso vanno
bruciate o distrutte.
MALEFICIO
Il diavolo
arreca danni alle persone, e in particolare dei malefici, per mezzo dei quali
gli uomini si rendono intermediari di satana per danneggiare qualcuno. Questo
ruolo dell’individuo non contraddice il mistero della provvidenza divina: come
infatti questa permette , in vista del nostro bene, che altri pecchino o ci
spingano al peccato, può consentire che i nostri simili si uniscano al diavolo
per farci del male fisicamente.
Dio non
impedisce tali malefici, ma dona la forza per sopportare le sofferenze che da
essi sono causate.
Le pene sono
inevitabili nella vita, ma, ripeteva padre Amorth, un cuore che si sforza di
essere in comunione con Gesù affronta meglio le difficoltà.
Spesso mi
chiedono se è possibile fare un maleficio e qual è la sua natura.
Il demonio
cerca di imitare Dio e così le sette sataniche scimmiottano la gerarchie
ecclesiastiche, celebrano messe nere, hanno una bibbia satanica. Così come
nella Chiesa cattolica ci sono i sacramenti – mezzi efficaci della grazia di
Cristo - , le persone che servono satana operano attraverso malefici. Si tratta
di riti, gesti, formule che imitano l’efficacia sacramentale al contrario: per
provocare del male, non del bene.
Alcuni
possono essere efficaci, quando il demonio vuole agire attraverso queste
persone e le loro opere e se Dio lo permette. Allo stesso modo in cui posso
incaricare qualcuno di uccidere un essere umano, posso chiedere a un demonio di
fare del male. Tutti e due danneggeranno quel poveretto. Si può picchiare qualcuno o fare un incantesimo d’amore
oppure una fattura per rovinare la salute o io lavoro.
Non tutti i
malefici sono efficaci. E meno male! Non bastano galline sgozzate, capelli o
terra di cimitero. Il male, spiegava padre Amorth, proviene dall’azione
demoniaca e non tanto dal materiale usato. Non è sufficiente un ( miscuglio di schifezze ) per ridurre un uomo
o una donna in potere di qualcun altro: è necessario che il demonio voglia
sfruttare il rito magico e chi crede nella sua efficacia.
Il maleficio
agisce attraverso oggetti particolari preparati a questo scopo può essere
diretto o indiretto. Tutti hanno in mente, perché abbondano in alcuni film, i
pupazzi che vengono trafitti con spilli o chiodi per procurare del male alla
vittima che viene rappresentata simbolicamente. Si possono usare anche foto o
indumenti. L’effetto è quello di un transfert: la sofferenza viene procurata in
maniera indiretta.
Altre volte
invece, come nel caso del turista italiano in viaggio in Perù, il maleficio
avviene attraverso una sostanza o un materiale che si pone negli alimenti della
persona o a contatto con questa, magari all’interno di cuscini e materassi.
A volte gli
oggetti su cui è stato esercitato il maleficio – amuleti o altro – vengono vomitati
durante l’esorcismo, oppure appaiono dove prima non c’erano. Una volta, alla
fine di una seduta compiuta da Padre Amorth abbiamo trovato sul tavolo un
piccolo chiodo. Eravamo entrambi sicuri che un attimo prima su quella
superficie non ci fosse niente. Il mio maestro lo ha spruzzato di acqua
benedetta e l’ha portato via, Lo ha avvolto in un fazzoletto per non toccarlo.
A dire il vero, mi è venuta voglia di tenere quel chiodo come ( ricordo ). Ma è
meglio non tenere con sé cose del genere: sono più pericolose di elementi
radioattivi.
Di solito
gli esorcisti, quando ne accertano l’estrema pericolosità, le bruciano all’aperto
mentre pregano e poi buttano le ceneri dove scorre acqua: fiumi, mare,
fognature.
L’effetto
che si vuole produrre è la sofferenza della persona che ne è vittima . Contro
di lei si invocano una gamma di scompensi, che vanno dal mal di testa o di
stomaco, all’insonnia, alla depressione, con un’escalation che produce al
dissesto finanziario, alla malattia, alla morte, al suicidio, quando non alla
repulsione per il sacro e alla
possessione diabolica.
Spesso ciò
che si vuole provocare è la separazione
dagli affetti: più volte di quanto non si creda l’invidia e l’astio di una
suocera nei confronti della moglie del
figlio la spinge a ricorrere a questi mezzi. Altre volte, al contrario,
si cerca a tutti i costi di ottenere l’innamoramento di qualcuno. Senza pensare
che così facendo si apre la porta al demonio mettendo in pericolo la propria
anima. Quando la fede e la pratica religiosa si affievoliscono, le persone
invertono la rotta e si dirigono verso surrogati: magia, cartomanzia, strane
pratiche.
Come mi
ricordava Padre Amorth citando le ricerche dell’antropologa Cecilia Gatto
Trocchi, in Italia sono dieci milioni le persone che frequentano sedicenti
maghi. Invece di fidarsi di Dio, confidano nell’occultismo. Tra l’altro è una
forma di business, perché il mercato del maleficio può comportare esborsi anche
di migliaia di euro, con formule contrattuali uguali a quelle dei negozi
normali: metà subito e metà quando si vedono gli effetti. Solo che in questo
caso non si parla di comprare mobili o prenotare un servizio di catering, ma di
procurare sofferenze a un essere umano. La cartomanzia, tuttavia, è una forma
di superstizione condannata dalla Chiesa. Anche la chiromanzia, cioè la
presunta capacità di leggere il futuro nelle mani.
Prevedere
ciò che accadrà non è opera dell’uomo, solo Dio può farlo. E’ a Lui che occorre
affidarsi, cercando il bene delle persone, non il loro male. Gesù ha detto:
Amate i vostri nemici e non vorrebbe mai che ci alleassimo con il demonio pur
di raggiungere il nostro scopo.
Se non altro
bisognerebbe stare attenti, perché l’effetto di un maleficio e della fiducia
nel diavolo, che è l’ingannatore per definizione, si può ritorcere contro chi
lo cerca.