mercoledì 4 luglio 2018

LA VESSAZIONE E LA TENTAZIONE


LA VESSAZIONE E LA TENTAZIONE

Molti Santi sono stati vessati fisicamente dal demonio. Santa Teresa di Gesù racconta nella sua Vita di figure abominevoli che la sferzavano e che solo l’acqua benedetta poteva scacciare, mentre San Paolo della Croce vedeva il diavolo sotto forma di un gigante orribile o di un uccello nero di aspetto terrificante. Questo non lo lasciava dormire, levandogli le coperte e trascinandolo a terra per riempirlo di botte.
Anche il Santo Curato D’Ars e San Giovanni Bosco vivevano notti terribili lottando con il maligno che li tormentava in mille modi. Forse il caso più famoso è quello di Padre Pio.
Il Santo di Pietrelcina veniva regolarmente bastonato dal demonio, che il povero frate chiamava con i nomi più svariati: Barbablù, nemico, infelice, brutto, animalaccio, triste cosaccio, insidiatore maligno, principe delle tenebre, quando ne parlava ai suoi padri spirituali.
Barbablù scriveva in una lettera non si vuole dare per vinto.
Ha preso quasi tutte le forme. Da vari giorni in qua mi viene a visitare assieme con altri suoi satelliti armati  di bastoni e di ordigni di ferro e, quel che è peggio, sotto le proprie forme. Chi sa quante volte mi ha gettato dal letto trascinandomi per la stanza. Ma pazienza! Gesù, la Mammina, l’angioletto, San Giuseppe e il padre San Francesco sono quasi sempre con me.
E in un altro testo : Ormai sono sonati ventidue giorni continui che Cristo permette a costoro di sfogare la loro ira su di me. Il mio corpo, padre mio, è tutto ammaccato per le tante percosse che ha contato fino al presente per mano dei nostri nemici.
La vessazione è una delle azioni visibili del diavolo sulle persone.
Anche a me è capitato un caso di questo tipo. Un uomo, che possiamo chiamare Alberto, mi contatta perché ritiene che il fratello, Carlo, sia posseduto. La loro famiglia è di origine calabrese, ma da qualche decennio vivono tutti in Svizzera: emigrati che hanno costruito la loro agiatezza economica grazie all’intenso lavoro e sopportando con costanza anche le inevitabili avversità.
Una storia come tante, da queste parti.
Rispondo che li incontrerò volentieri e fissiamo un appuntamento nella Chiesa della missione di Samedan. Arrivano in sei: il signore che ha chiamato, la presunta vittima, la cognata di entrambi, moglie di un terzo fratello e non so più quale altro familiare. Nella mia stanza non ci stiamo e devo mandarli al centro comunale.
Carlo, in realtà, come mi accorgo presto, soffre di forma di depressione. In famiglia avevano vissuto da poco un evento traumatico: una loro cugina era stata uccisa dal marito. L’assassino, dopo il delitto, aveva chiamato Alberto, cui era legato da profonda amicizia. Senza dare spiegazioni gli aveva chiesto se in caso di necessità si sarebbe preso cura dei suoi figli. Dopo essersi assicurato della disponibilità dell’amico, si era suicidato.
E’ chiaro come questa vicenda avesse sconvolto tutti.
Carlo, operaio in una fabbrica nei dintorni di Zurigo, con vent’anni di un lavoro ripetitivo e abbastanza monotono alle spalle, era entrato in depressione. La morte violenta della cugina, con le ripercussioni familiari che ne erano conseguite, aveva dato la stura ai problemi di lavoro che lo opprimevano.
D’altra parte, anni prima anche Alberto aveva avuto gli stessi problemi psicologici: in famiglia si può dire che ci fosse una certa familiarità con questa patologia.
E’ sempre lui ad accennarmi che da ragazza la cognata Maria, che li ha accompagnati a Samedan, quando si trovava ancora in Italia era stata oggetto di un maleficio.
La faccio chiamare e la donna mi racconta la sua storia.
In Calabria esiste, o perlomeno esisteva nel passato, la pratica da parte delle donne di lanciare la maledizione su una persona, pronunciando la formula di malocchio davanti a una chiesa e denudandosi contemporaneamente un seno. Lo scrittore Corrado Alvaro, nel saggio del 1931 intitolato La Calabria, descrive in modo dettagliato le tradizioni, le credenze e le superstizioni della sua terra. Una madre misconosciuta, picchiata o scacciata dai suoi figli, attirava la maledizione su di loro scoprendosi il petto e posando la fronte sulla terra.
Questa “sanzione biblicamente terribile” era stata lanciata anche verso Maria, che forse aveva attirato l’invidia di qualche megera su di sé perché in Svizzera la sua famiglia aveva raggiunto un grado di benessere che, a quel tempo, in paese mancava. L’auto, i vestiti, perfino i regali che portava ai parenti quando tornava in Italia per le ferie estive avevano provocato rancore e sentimenti malevoli.
Fatto sta che, da allora, la donna avvertiva voci e presenze silenziose, come delle ombre che scivolavano nella sua vita di tutti i giorni provocandole inquietudini e il timore che qualcosa di malefico fosse anche dentro di lei.
Decido di iniziare la preghiera di esorcismo su entrambi, Carlo e Maria. Sono consapevole che il primo non ha problemi di manifestazioni demoniache, ma lo coinvolgo ugualmente per rassicurarlo e offrirgli tranquillità. Come mi aspettavo, è lei a reagire. Mentre è raccolta in silenzio sotto la mia stola viola con la quale ho coperto tutti e due, improvvisamente comincia a tossire forte e sbadigliare, anche se non  entra nello stato di trance.
Interrompo la preghiera dopo la prima formula. Ho capito che la natura del problema che la tormenta è la vessazione. Il demonio la perseguita con vari segni per spaventarla.
Oggi la donna è ancora seguita dal suo parroco in Calabria e spero che possa superare presto le sue sofferenze.
Anche il caso di Nadia po’ essere interpretato come vessazione.
L’esorcista a cui si era rivolta la prima volta buttava acqua benedetta addosso per vedere le sue reazioni ed eventualmente prendere di sorpresa il demonio: forse è per questo che poi si è rivolta a me.
Non era la prima volta che ascoltavano una storia come quella di Nadia. La donna era andata a un ritiro di tipo spirituale, organizzato da un gruppo di laici, in cui si recitavano preghiere di liberazione collettive: non era molto convinta di fare questa esperienza, ma il marito aveva insistito. Uno dei sacerdoti presenti le aveva imposto le mani, ma invece di una benedizione ne aveva ricevuto un maleficio. Da quel momento avvertiva la forte pressione di una mano sulla gola e sulle tempie, fino a sentirsi soffocare.
Può accadere. Anche un sacerdote, a sua insaputa, può diventare strumento del demonio. I presbiteri presenti all’incontro compivano esorcismi al di fuori della giurisdizione della loro diocesi, nella quale avevano ricevuto lo speciale mandato del vescovo.
Non bisogna mai venir meno alle regole. Queste sono fatte per aiutare, non per limitare: è il bene della Chiesa nella sua interezza che va perseguitato.
Più tardi Nadia avrebbe saputo che diverse persone presenti a quel ritiro, compresa una bambina, avevano visto uno strano personaggio aggirarsi per le stanze dell’edificio in cui si trovavano: tutti ricordavano la sua presenza, ma ognuno lo descriveva in modo diverso. L’unica cosa in comune era la sensazione di inquietudine e disagio che avevano provocato incrociando il suo sguardo. Parlando con lei e pregando insieme, go capito che non era posseduta, ma sicuramente veniva vessata dal demonio.
La vessazione diabolica, come quella sperimentata da quella donna, si verifica quando il demonio, anche senza impossessarsi della persona, le infligge i mali più vari. E’ accaduto, oltre che a Padre Pio, al Curato D’Ars, s Santa Gemma Galgani, a San Giovanni Vianney e a una schiera di altri eletti dal Signore: il demonio li batteva, li perseguitava con apparizioni mostruose e li colpiva in vari modi infliggendo loro dolori lancinanti, senza riuscire però a indebolire la loro fede.
I fenomeni di vessazione sono di varia natura e le vittime possono essere colpite nella salute, negli affetti, negli affari, nella carriera e sul lavoro. In qualunque forma si presentino, sono fenomeni dolorosi e difficili da sopportare, anche perché durano a lungo nel tempo. La fatica di un tormento che sembra non avere fine può condurre alla ribellione nei confronti di Dio e ad allontanarsi da Lui, ed è proprio ciò che satana spera e persegue.
Il principe delle tenebre ha vari modi per cercare di far smarrire all’uomo la strada che lo conduce al Padre. Il mezzo ordinario è quello della tentazione. Spingendo l’uomo a compiere il male e a vivere in uno stato di peccato, i demoni possono riuscire a trascinarlo dove vivono loro stessi, cioè all’inferno. Sarebbe la vendetta perfetta contro Gesù, che ha dato la sua vita affinché tutti possano accedere al paradiso.
Satana può mettere in atto misure straordinarie che colpiscono le persone o le cose; capita spesso quando gli indovini stessi si mettono in condizioni di pericolo frequentando  maghi e cartomanti o, peggio, partecipando a riti satanici. Le varie forme di questa attività diabolica, che hanno una gamma molto varia di intensità e di gravità, sono quattro.