Mai prima di questi
decenni la Chiesa si è trovata in una confusione così inquietante, molti
parlano di una lotta al suo interno per il potere e l’affermazione di una
dottrina incerta.
Trascrivo le
affermazioni di alti Prelati, preoccupati per i movimenti interni alla Chiesa.
Il Sinodo sulla
famiglia è alle porte e il capo del Sant’Uffizio, Cardinale Gerhard Müller,
avverte: “La riforma protestante iniziò allo stesso modo, con il Sinodo qui si
rischia lo scisma nella Chiesa”.
Affermazione
atomica, riferita in questo caso per il bene della Chiesa. Il Cardinale
Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, Gerhard Ludwig Müller,
avverte che c’è il rischio di uno scisma interno alla Chiesa Cattolica ora che
il Sinodo ordinario sulla famiglia è alle porte (i lavori inizieranno tra un
mese esatto e si protrarranno per tre settimane).
Chi ha detto queste
parole è il custode della sana dottrina della Chiesa Cattolica, colui che aiuta
il Papa a riaffermare in ogni tempo gli insegnamenti di Gesù, ma qui assistiamo
ad un dissenso proprio da parte del Cardinale Müller nei confronti del Papa.
Perché il Papa ha
voluto il Sinodo e gli argomenti che saranno discussi nel Sinodo, faranno
tremare le colonne del Bernini.
Ancora il Cardinale
Müller continua e precisa: “Non dobbiamo farci ingannare quando si ha a che
fare con la natura sacramentale del matrimonio, la sua indissolubilità, la sua
apertura alla procreazione, e la complementarietà fondamentale dei due sessi”.
Lo ha detto
intervenendo a Ratisbona, città di cui è stato Vescovo dal 2002 al 2012, prima
di essere chiamato a Roma da Benedetto XVI.
Sono tante le
discussioni nate per difendere o dissociarsi dalle iniziative prese da Papa
Francesco, certo la sua proposta ripetuta ieri all’Angelus avrà causato
turbamento in molti parroci, frati e suore.
Non possiamo
immaginare le reazioni.
Queste le sue
parole. “In prossimità del Giubileo della Misericordia, rivolgo un appello alle
parrocchie, alle comunità religiose, ai monasteri e ai santuari di tutta Europa
ad esprimere la concretezza del Vangelo e accogliere una famiglia di profughi”.
È un gesto
bellissimo aiutare i profughi, dare ospitalità, cibo, vestiario a chi ha
bisogno, perché tutti dobbiamo amarci, ma già numerosi Religiosi lamentano
l’ospitalità di una famiglia musulmana o più persone musulmane in un convento o
una parrocchia o un monastero cristiano.
Questa accoglienza
nei conventi e nei monasteri disturberebbe la vita comunitaria, trasformerebbe
il senso personale della preghiera, causerebbe lo svilimento della preghiera o
comunque una grande confusione spirituale nella vita comunitaria dei Religiosi.
Non c’è dubbio che
dobbiamo aiutare quelli che soffrono, però la preoccupazione di molti Prelati è
il ridimensionamento della preghiera cattolica e della vita cristiana che
devono condurre i Religiosi che vivono nelle Comunità.
Quanti riescono a
superare questa fase non avranno problemi, mentre altri potranno rimanere
disorientati e storditi.
Lo afferma
addirittura un Cardinale ungherese.
Anche se ha espresso
una motivazione valida ma non propriamente religiosa, è sempre forte la sua
affermazione. Ieri sera la stampa ha diffuso questo comunicato: «Il Cardinale
ungherese Peter Erdoe, Arcivescovo di Esztergom, risponde negativamente
all'invito di Papa Francesco a tutte le parrocchie a ospitare una famiglia di
profughi.
Dice infatti ai
giornalisti che la Chiesa Cattolica ungherese “non può accogliere i migranti
per dare loro assistenza, in quanto questo comportamento potrebbe essere
qualificato come illegale, come un traffico di esseri umani”».
Dopo la sua, si
alzeranno molte altre voci di dissenso e questo, con mio grande dolore,
indirizzerà molti Prelati verso lo scisma.
Con grande
sofferenza mi ritornano in mente le parole oggettivamente irreprensibili del
capo del Sant’Uffizio, Cardinale Gerhard Müller di tre giorni fa: “La riforma
protestante iniziò allo stesso modo, con il Sinodo qui si rischia lo scisma
nella Chiesa”.
Da mesi si pensa a
questo Sinodo con preoccupazione, anche se nulla è scontato e non deve crearsi
una specie di panico da Sinodo. Preghiamo perché Dio illumini i partecipanti e
si arrivi a decisioni univoche.
Anche se c’è un
grande silenzio, molti Consacrati temono che il Sinodo di ottobre provochi
dissapori nella gerarchia e non si arrivi ad una decisione collegiale.
I contrasti saranno
pericolosi per l’unità della Chiesa. Preghiamo con molto amore e con costanza,
perché lo Spirito Santo guidi tutti.
Ieri campeggiava un
titolo disarmante su un quotidiano, che ci fa raggelare: “La guerra dei due
Papi. Presto ci sarà la resa dei conti”.
Non diamo mai pieno
credito agli articoli ma quando sono circostanziati e documentati, infondono
sicuramente la necessità della lettura attenta.
Estrapolo queste
righe dall’articolo di Caterina Maniaci di “Libero”:
“Cinque ottobre
2015: inizia il Sinodo sulla famiglia, seconda sessione. E si apre una pagina
quasi epocale per la Chiesa intera. In gioco c'è, soprattutto, la sfida posta
dalla modernità: le rivoluzioni copernicane in fatto di famiglia, unioni
civili, sesso, identità, valori, migrazione e accoglienza, devono essere
accolte o respinte, oppure, ancora, mediate? E quanto potranno incidere sulla
struttura stessa della Chiesa...
Cambierà il modo di vivere il sacerdozio? Sono questioni centrali e su di esse, com'è già successo molte volte nel corso della sua storia millenaria, le posizioni si radicalizzano. A poche settimane dalla convocazione sinodale il confronto si è trasformato a volte in scontro acceso.
Cambierà il modo di vivere il sacerdozio? Sono questioni centrali e su di esse, com'è già successo molte volte nel corso della sua storia millenaria, le posizioni si radicalizzano. A poche settimane dalla convocazione sinodale il confronto si è trasformato a volte in scontro acceso.
Per tutta l'estate
ha molto fatto discutere la pubblicazione di alcuni libri, in vista del Sinodo.
Due raccolgono interventi di cardinali e vescovi che si oppongono alle correnti
di cambiamento della dottrina e della pastorale matrimoniale, che hanno nel
cardinale Walter Kasper il loro esponente di spicco.
Un altro libro che
ha fatto molto discutere si intitola “Dio o niente”, l'ha scritto il cardinale
guineano e carismatico Robert Sarah, prefetto della Congregazione per il culto
divino, è uscito in Francia lo scorso febbraio e, visto l'enorme interesse che
ha suscitato, sta per uscire in altre nove edizioni. Inclusa quella italiana.
Il libro è stato
presentato qualche giorno fa a Ratisbona, in Germania (luogo “evocativo” per il
pontificato di Joseph Ratzinger). Era presente il cardinale Gerhard Müller,
prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, che ha rilasciato
dichiarazioni forti, come ha ricordato ieri “Il Foglio”.
Ossia, a quanti
sostengono che in discussione ci sia solo la prassi pastorale, che può essere
modificata e adeguata ai tempi correnti, non certo la dottrina, il porporato ha
ricordato che “si dovrebbe essere molto vigili e non dimenticare la lezione
della storia della Chiesa”, visto che è stato sulla questione della separazione
tra dottrina e pastorale che è poi sorta la rivoluzione protestante del 1517.
Insomma, è stata evocata la grande ombra dello scisma».
Insomma, è stata evocata la grande ombra dello scisma».
Padre Giulio Maria Scozzaro