DAL LIBRO ESORCISTI RISPONDO – DOMANDE A PADRE FRANCESCO BAMONTE
Talvolta,
si è sentito dire che durante gli esorcismi si interroga il demonio. Non ritiene
che “si chiacchieri” troppo con il demonio?
Non si parla con il demonio, ma nel nome di Gesù gli vengono
dati comandi imperativi. Nella fase iniziale degli esorcismi, al fine della
liberazione della persona, è però legittimo fare dei test che permettono di
capire se la persona ha bisogno di esorcismi. Si pongono delle domande a quello
che sembra essere il demonio, esclusivamente per cercare di capire s ci si
trova di fronte a uno sdoppiamento di personalità, a un’azione dell’inconscio
della persona o a una reale entità spiritual. In vari casi, senza porre
domande, non sarei mai riuscito a capire se era o non era il demonio.
Non si tratta di colloquiare con il demonio, ma di ordinargli
di dare alle risposte alle domande che gli sono poste, per comprendere se esse
sono attribuiti a un’intelligenza che non corrisponde a quella della persona e
per verificare se possiede conoscenze che quella persona non ha. Quando si
associa l’avversione furiosa al sacro con la conoscenza di lingue che la
persona non sa, conoscenza dei Santi a cui appartengono le reliquie presentate,
conoscenza di alti concetti teologici da parte di persone che a stento si
ricordano qualcosa dl catechismo, conoscenza della vita di persone mai viste,
in particolare dei loro peccati, ecc., allora la possibilità di trovarsi di fronte
a uno spirito demoniaco è molto probabile.