L'intrusione magica - Contaminazione e manipolazione
Dal Libro L’inganno
della magia Leoluca Pasqua
Per molti è
un fatto pacifico, quasi naturale, andare a Messa la domenica, frequentare le
attività parrocchiali o di qualche gruppo e poi recarsi anche da qualche mago
per un qualsiasi consiglio, dal cartomante per una previsione del futuro, dal
chiromante per la lettura della mano, o dal pranoterapista-guaritore per
risolvere i problemi di salute.
Tutto ciò
non è considerato peccato, perché in molti c’è la convinzione che la persona
contattata abbia una sua vita di fede
che in qualche modo dà garanzia e credibilità al suo lavoro.
Tale
mentalità magica traspare anche dall’uso di una particolare terminologia che fa
parte del vocabolario magico-superstizioso e che tradisce il retroterra culturale
della persona con i suoi interessi e le sue frequentazioni.
Espressioni
quali “mi sento carico di energie negative”, “a casa mia tutto va male penso
che ci siano delle negatività” o ancora “quella persona è positiva, mi
trasmette una energia vitale”, confermano come la persona ha assunto, anche
inconsapevolmente, una terminologia sincretista dove lo Spirito Santo viene
confuso con “l’energia vitale o spirituale indefinita” di chiara derivazione
New Age; gli angeli diventano quei compagni di viaggio con cui dialogare che si
fanno vivi tutte le volte che si chiamano in aiuto e certamente non si tratta
di potenti esecutori dei comandi divini come ci insegna la Sacra Scrittura, ma
hanno un loro autonomia e una loro personale potenza. (La New age da agli
angeli dei nomi che non fanno parte degli angeli buoni della Sacra Scrittura,
ma sono nomi satanici).
Lo stesso
discorso vale per i santi, anche loro considerati nella loro autonomia senza
nessun riferimento a Dio, che vengono “chiamati”, invocati, “evocati”, non perché
intercedano presso il signore, ma perché esaudiscano subito i propri desideri e
le proprie richieste. Se la risposta non è immediata allora si può sempre
cambiare santo, tanto prima o poi si troverà quello più potente magari con l’ausilio,
non solo della preghiera, ma anche di qualche rituale e di qualche oggetto che
possa attirare la sua benevolenza.
In diverse
persone di diverse provenienze e ceti sociali che, per motivi culturali e per
la mancanza di una adeguata formazione, si sono costruiti una fede tutta
personale basata su concezioni a limite dell’ortodossia mescolate a elementi
tipici delle tradizioni popolari spesso intrise di superstizioni.
Il
risultato: la distorsione della fede e la costruzione di una falsa immagine di
Dio, una concezione magica della preghiera e dei sacramenti, un uso improprio
dei segni e degli oggetti sacri, il cui significato viene completamente
alterato in quanto vien distrutta quella valenza simbolica che permette di
rendere presente Dio, e di accedere a una nuova forma si esistenza che supera
quella fisica e terrena e apre all’ineffabile esperienza del soprannaturale.