CHI PENSA
DI SCACCIARE IL DEMONIO SENZA LA FEDE AVRA’ DELLE CONSEGUENZE
CON IL DEMONIO
Nel Vangelo si narra che Giovanni e un altro apostolo
riferiscono a Gesù di aver incontrato un tale che cacciava il demonio nel suo
nome e gliel’hanno proibito perché non è dei nostri. E Gesù li rimprovera
dicendo: Avete fatto male a proibirglielo.
Mentre negli Atti degli apostoli si narra il fatto che i
sette figli di sveva, che era un ebreo, hanno provato a fare la stessa cosa,
dicendo: Nel nome di quel Gesù invocato dal San Paolo, vattene Satana, e il
demonio si è scagliato su di loro, li ha denudati, li ha insanguinati e fatti
scappare via. Come mai questo comportamento in apparenza contraddittorio? Nel
primo caso è come se Gesù dicesse: Lasciate fare, mentre nel secondo è come se
dicesse: No, non si deve fare.
La mia risposta è stata questa: nel primo caso c’era la buona
fede, la volontà di credere nel nome di Gesù; nel secondo caso invece c’era
solo l’orgoglio, solo la superbia di dire: Anche noi riusciamo a cacciare i
demoni.
Quindi i sette figli di Sceva invocavano il nome di Gesù come
avrebbero invocato quello di qualsiasi mago, non c’era la fede. E’ per quello
che la cosa è andata a finir male.