lunedì 12 marzo 2018

IL MIO NOME È LEGIONE








IL MIO NOME È LEGIONE

Il rituale impone che nei casi di possessione il demonio sia costretto a dire il suo nome. È molto importante. Quando lo rivela, infatti, mostra la sua debolezza. Se questo avviene, significa che l'esorcismo sta producendo il suo effetto. Se questo nome non è biblico, inoltre, è più facile da sconfiggere. Facciamo così a imitazione di Gesù, che rivolto all'indemoniato di Gerasa (Cfr. Marco 5,9) ha chiesto :Come ti chiami?. La risposta è stata: Mi chiamo Legione perché siamo in molti.
È capitato anche a me una volta, durante un esorcismo con Padre Amorth, di sentire la stessa cosa. Ed è un paradosso, in fondo, che attraverso il maligno che si rivela all'opera, abbiamo indirettamente la conferma della verità del Vangelo e di quanto testimoniato dai discepoli di Cristo e dalle prime comunità cristiane.
Alcune volte i demoni hanno nomi biblici o dati dalla tradizione biblica, come Satana, Lucifero, Belzebu' o Asmodeo. In questo caso la resistenza che oppongono all'esoterista e alla luce del bene risulta forte.
Satana ha assegnato a determinati demoni la "cura" di specifico territori, nazioni, città e culture. Accade così che queste creature maligne cerchino di portare gli abitanti di queste zone su strade lontane da Dio (si può pensare al libro di Ezechiele 8,12).
Altre volte i nomi indicano direttamente lo scopo perseguito, come "distruzione, perdizione, rovina", oppure dei mali, come "insonnia, terrore, discordia, invidia, gelosia, lussuria".
Vai ai piedi della croce ordinava Padre Gabriele e sarà Cristo il Signore a darti la destinazione. Questo perché Gesù ha ricevuto da Dio il potere del giudizio finale. Quando escono da un'anima, i demoni sono destinati il più delle volte all'inferno. Nel libro di Tobia si racconta il caso di Asmodeo che viene incatenato nel deserto dell'Arcangelo Raffaele. È specializzato nell'attacco alla famiglia: è lui che uccide i sette mariti di Sara prima che possono unirsi a lei nel rapporto coniugale. Spesso si rende presente nel corso degli esorcismi. Lo ricordo in alcuni rituali eseguiti da Amorth e Bamonte a cui ho assistito anch'io. C'era , in particolare, una coppia di giovani molto innamorata che desiderava sposarsi. Era tale e il loro reciproco attaccamento che non ritenevano un ostacolo nemmeno la necessità per lei di ricorrere agli esorcismi per liberarsi dalla tirannia di un essere diabolico. È facile immaginare che questo non gradisse affatto che i fidanzati volessero incamminarsi verso la celebrazione di un sacramento. Era infuriato e intimava al mio maestro di impedire le nozze, altrimenti avrebbe ucciso la ragazza. Ovviamente era una minaccia del menzognero, che non si è mai realizzata. Tutti gli angeli cattivi adesso sono demoni, ma il diavolo è uno solo, Satana, il principe delle tenebre.
Non sappiamo quante di queste creature ci siano, ma di quelle di cui abbiamo parlato sappiamo il nome.
A volte, Durante gli esorcismi di Padre Amorth, ne ho sentiti alcuni strani, mai scritti. Una persona può essere posseduta anche da più presenze. Di solito inizia a rivelarsi quella più debole e può succedere che si tradiscano tra di loro:
Asmodeo non vuole che io parli. Più alto è nella gerarchia demoniaca, più è difficile scacciarlo .
Un demonio muto, come ha detto anche Gesù ai suoi discepoli, e in assoluto il più difficile da scacciare. Asmodeo è potente, mentre Astaroth, che non è biblico, non così tanto.
Per abbattere le resistenze dei più forti, Padre Gabriele aveva prodotto un adattamento del rito dell'esorcismo: la domanda "Chi sei?" La poneva al termine, perché sosteneva che il luogo iter composto da litanie, lettura della Parola di Dio, preghiere e benedizioni, aveva l'effetto di indebolirli. Perché un demonio sia in grado di operare una possessione più forte di un altro non ci è dato di sapere. Questa è consentita solo per oermissione di Dio, che non vuole il male delle sue creature, ma le lascia libera e responsabili anche di avvicinarsi al male e bruciarsi. Dalla Scrittura sappiamo però che possono possedere una persona solo nel fisico e mai nell'anima, se l'individuo stesso non la mette in gioco.
Nel libro di Giobbe troviamo la vicenda di un uomo giusto che viene vessato con disgrazie e mali molto gravi. L'Onnipotente non vuole il male dal suo servo, ma mette alla prova la sua fedeltà.


Padre Cesare Truqui