L’INFLUSSO
DEL DEMONIO
Sulla
volontà umana
Abbiamo visto che
accidentalmente l’azione degli spiriti incide sull’intelletto ma
non giunge a coinvolgere la volontà.
L’Aquinate nega all’angelo
la capacità di muovere la volontà umana all’atto, quindi il
demonio non può influire sulla volontà dell’uomo attraverso gli
oggetti in modo da poterlo precipitare nel peccato. La libertà si
impone anche a Satana:
Sebbene il potere del demonio
sia semplicemente maggiore del potere dell’uomo, tuttavia sotto un
certo aspetto non è maggiore, cioè quanto agli atti del libero
arbitrio, che non possono essere costretti: poiché di questi atti
l’uomo stesso è il padrone e non il demonio; e così l’uomo può
resistere alla sua tentazione.
Il demonio dovrà agire
dall’esterno e dovrà ricorrere alla persuasione, facendo sorgere
nell’uomo quei sentimenti che potranno influire sulla volontà solo
come disposizione anteriori.
Il demonio può conoscere i
nostri pensieri?
La soluzione che Tommaso
d’Aquino dà al quesito si presenta nel seguente modo.
L’intelletto non può
esplicitare la sua attività senza servirsi di ciò che proviene dai
sensi.
E’ vero che l’intelletto è
assolutamente spirituale ma è anche vero che nel presente stato di
cose la sua attività è subordinata all’attività di altre facoltà
direttamente collegate a organi corporali, cioè le facoltà
sensitive.
Quindi questo materiale
esistente in noi sotto forma di particolari modificazioni organiche,
per essere usato nell’intelletto, deve venire spiritualizzato,
spogliato cioè, attraverso un processo di astrazione, di tutto ciò
che sa di sensibile, particolare: la filosofia tomistica parla di
fantasma o specie sensibile nel primo caso, di specie intelligibile
dopo il processo di astrazione.
Un volta pronto, interviene la
volontà per orientare l’intelletto a servirsene in modo o
nell’altro, e formulare così in concreto un determinato pensiero.
Il demonio, in forza della sua
natura angelica, conosce la natura dei nostri pensieri meglio di
qualsiasi uomo e anche di noi stessi:
Il demonio, che vede l’anima
in se stessa, la conosce meglio dell’uomo, che ne indaga la natura
attraverso i suoi atti, i demoni manifestano i pensieri degli uomini
in quanto li conoscono per mezzo di alcuni indizi corporei, lo stesso
segno corporeo, in generale, può riferirsi a molti effetti. Ma
tuttavia, nei casi particolari, ci sono alcune differenze, che il
demonio può percepire meglio dell’uomo.
In questo modo indiretto è
certo che il demonio può conoscere alcuni pensieri umani.
Gli rimane tuttavia preclusa
la possibilità di entrare nel intimo della nostra intelligenza e
volontà; il demonio non conosce l’uso attuale che facciamo dei
nostri pensieri e dei nostri moti interiori: “Quantunque il demonio
conosca alcune cause dei nostri pensieri, tuttavia non le conosce
tutte poiché non conosce il movimento della volontà”.
Nel fondo dell’anima dove
non può penetrare il demonio, né il senso naturale, né
l’intelletto, risiede sostanzialmente il Maestro divino: dentro il
cuore gli spiriti non hanno possibilità di accesso.
Riepilogando il pensiero di
Tommaso possiamo dire che il demonio può agire: direttamente sui
corpi quanto il moto locale, indirettamente sui sensi e sulla
fantasia.
Dalla fantasia l’influsso si
estende all’intelletto e alla volontà.
Quindi il potere concesso a
satana verso di noi è ridotto a una pura mutazione locale degli enti
corporei perché l’influsso diretto sulle potenze spirituali
dell’uomo gli è negato.