DON
LUIGI VILLA
[13 parte]
In
ricordo di Don Luigi Villa, pubblichiamo una sua breve biografia
scritta dall'Ing. Franco Adessa, suo collaboratore da tanti anni, e
pubblicata sul sito Pontifex
di Franco Adessa
Su
richiesta di molte persone dall’Italia e dall’estero, e dopo più
di vent’anni di collaborazione con questo coraggioso Sacerdote, ho
deciso di scrivere questa breve biografia di don Luigi Villa, perché
ritengo non sia più possibile tacere sulla indescrivibile e
interminabile persecuzione subìta da questo anziano, fedele e
incorruttibile Ministro di Dio!
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Un
altro tentativo... di assassinio
Diversi mesi dopo la
pubblicazione dello studio sul Tempio satanico a Padre Pio, avrei
dovuto accompagnare don Villa da un suo “amico” prete, ma, per un
contrattempo, non potei farlo, e venni sostituito da un nostro
anziano collaboratore.
L’incontro col sacerdote fu
breve, ma caratterizzato da una situazione imbarazzante per i
presenti per i quali, l’incomprensibile agitazione, la tensione e
lo strano comportamento del prete visitato, fu tanto opprimente che,
dopo che egli ebbe servito dei biscotti, cioccolatini e un tè,
giudicato “sgradevole” dall’unica persona che l’aveva bevuto,
i due visitatori salutarono e se ne andarono. Don Villa non aveva
bevuto né assaggiato nulla, mentre a fare gli onori di casa fu solo
il suo anziano autista.
Saliti in macchina, don Luigi
chiese all’autista di recarsi da un suo amico avvocato che abitava
proprio nelle vicinanze e, dopo pochi minuti, si trovarono seduti
nella sua sala.
Mentre don Villa e l’avvocato colloquiavano,
l’autista iniziò a sentirsi in modo strano: vedeva come attraverso
un vetro infranto che si muoveva e, pian piano, sentiva di non
riuscire più a muovere le gambe, i piedi, le braccia e le mani.
Respirò profondamente, per cercare di superare queste sensazioni,
ma, ad un certo punto, lo fecero coricare sul divano della sala e lo
osservarono preoccupati. L’autista non perse mai conoscenza, ma
continuava a vedere in modo frammentato e con gli arti superiori e
inferiori paralizzati. Dopo un quarto d’ora, si sentì meglio, si
alzò e disse di essere già in grado di guidare.
Cosa
sarebbe successo, se i due non si fossero recati subito
dall’avvocato?
Avrebbero dovuto percorrere diversi chilometri
su una strada stretta, affiancata da robusti alberi da entrambi i
lati, oltre i quali vi erano, da una parte, un fiume; dall’altra,
un fossato d’acqua. Inoltre, la strada è sempre trafficata con
transito anche di mezzi pesanti.
E cosa sarebbe potuto accadere
se l’autista si fosse trovato alla guida del veicolo, invece che
comodamente seduto su una sedia, in una sala?
Quando due
persone, che hanno un totale più di cento sessant’anni, i giornali
non avrebbero potuto far altro che prendere atto che certi incidenti
capitano anche a persone molto più giovani. Poi, quale altro
sospetto sarebbe potuto nascere se si fosse saputo che i due
“infortunati” erano appena usciti da una casa in cui abita una
famiglia che conosce l’anziano sacerdote da svariati decenni?