IL
CASO DI TERESA
A
partire dai primi anni del 2000 iniziò ad avere disturbi di vario
genere: sentiva delle voci che le dicevano di non andare più in
chiesa, era sempre nervosa, aveva sbalzi d'umore. Un uomo molto bello
e ben elegante si presentava a lei, le diceva di chiamarsi Asmodeo e
la carezzava, e ciò anche mentre si trovava in chiesa.
Poi,
inspiegabilmente cominciò a provare attrazione sessuale nei
confronti dei figli e di uomini consacrati al Signore, come pure un
forte una forte repulsione verso il marito. Successivamente,
iniziarono a comparirle graffi sulla gola, sui seni, sull'addome. E
infine delle croci, rovesciate e sanguinanti, su varie parti del
corpo. La donna, che andava regolarmente a Messa, sentiva una forza
esterna che al momento della Comunione la faceva andare verso il
sacerdote.
A quel punto entrava in trance: prendeva
l'ostia consacrata, in bocca le causava bruciori vari, e poi la
sputava fuori dalla chiesa. Fino al 2000 incolpava Dio di non averla
protetta, quando per due anni, la ragazzina, era stata molestata
sessualmente. E per questo si era allontanata dalla pratica
religiosa. Poi, però, aveva ricominciato a pregare a frequentare la
parrocchia, ma proprio da allora iniziarono i suoi guai. Fu
esorcizzata per due anni, con oltre cinquanta sedute. L'ultimo
esorcista fu fatto. L'ultimo esorcismo fu fatto il 7 Aprile, quando
da qualche giorno era morto Giovanni Paolo II e l'indomani ci
sarebbero stati i suoi funerali solenni in Piazza San
Pietro.
L'esorcista, prima di iniziare l'esorcismo, invocò più
volte l'intercessione del Papa polacco, perché ottenesse dal Signore
la liberazione definitiva di Teresa. Verso la fine dell'esorcismo,
uscendo dalla trance e fissando una parte della stanza, Teresa iniziò
a parlare sottovoce con qualcuno. Poi improvvisamente, si alzò in
piedi e disse di essere stata liberata e che a darle questa bella
notizia era stato proprio Karol Wojtyla. La donna disse che in
quell'angolo della stanza vide proprio lui, Giovanni Paolo II,
sorridente, vestito di bianco, che le chiese di preghiere insieme in
modo che potesse essere libera libera dal demonio. Rimasero a pregare
per un po', finché il Papa polacco non le si avvicinò per imporle
le mani sul capo. Poi, sempre sorridendo, si allontanò. Ebbene, da
allora tutti i suoi disturbi Ci saranno del tutto.
Dal
libro: Il mio nome è satana