LA
SUPERSTIZIONE DI VANA OSSERVANZA
Si
ha la vana osservanza quando qualcuno attribuisce a certe cose un
potere per nulla basato sulla loro natura, potere che esse dovrebbero
possedere indipendentemente dall'azione dell'uomo, il quale orienta
di conseguenza il proprio comportamento.
Chi la pratica pensa
che il semplice contatto con determinate cose comporti felicità o
infelicità. La sua attività si limita al cercare di entrare in
contatto con ciò che porta fortuna (per esempio, un amuleto) e a
evitare di incontrare o fare ciò che porta sfortuna (per esempio,
non mettersi in viaggio in certi giorni, non entrare in camera
d'albergo che portano il numero 17, evitare d'incontrare certi
animali).
Vediamo un elenco di alcune di tali
superstizioni.
Cose che potrebbero sfortunate:
-
il gatto nero che ci attraversa la strada;
- incontrare una
civetta,
- passare sotto una scala,
- rompere una bottiglia
d'olio,
- spaccare uno specchio,
- incrociare le braccia
quando si dà la mano a una persona;
- aprire l'ombrello in
casa;
- poggiare il cappello sul letto;
- avere in regalo
fazzoletti;
- Se si è in gravidanza, tenere le gambe incrociate
oppure attaccare un bottone a un indumento avendolo addosso;
-
comprare o avere in regalo una carrozzina prima della nascita del
bambino;
- iniziare un'attività o un viaggio o prendere
decisioni in certi giorni della settimana o del mese(per esempio, il
martedì o il venerdì,
e in particolare il venerdì
17; è famosa quella stupidissima frase: Nè di venere nè di marte,
nè si sposa nè si parte);
- avere a che fare con il 13 o il
17; (a tal proposito è da segnalare l'ncredibile prassi
superstiziosa molto diffusa negli Stati Uniti, ma anche in altre
nazioni, di non segnare nei palazzi come tredicesimo o
diciassettesimo piano quello che è effettivamente di tredicesimo o
il diciassettesimo piano, ma di chiamarlo dodicesimo/bis o
sedicesimo/bis e similmente di non dare alla diciassettesima poltrona
degli aerei il numero 13 o il 17, trasformandole in 12/bis o
16/bis).
COSE CHE POTREBBERO FORTUNARE O CHE
PROTEGGEREBBERO DALLA SFORTUNA:
- incrociare le dita;
-
toccare ferro quando si parla di qualcosa di rischioso o mentre passa
un carro funebre o anche mentre si sente il suono di una sirena;
oppure per le stesse cose descritte, toccarsi i genitali (va
segnalata anche l'abitudine superstiziosa, molto diffusa nel
linguaggio comune, di dire: "Tocchiamo ferro", oppure
"Facciamo le corna");
- portare il cornetto rosso o
d'oro, appeso a una catenina al collo oppure al polso o in tasca o
dietro la porta di casa o allo specchietto retrovisore della
macchina;
- tenere in casa o portare in auto, come amuleto, un
pupazzetto in plastica che rappresenta un gobbo il quale porta un
cappello cilindrico, ha in una mano il ferro di cavallo e con l'altra
fa il gesto delle corna rivolte in giù, e nella parte inferiore,
invece delle cosce e delle gambe, finisce a firma
di cornetto rosso;
- incontrare un gobbo, meglio ancora se gli
si tocca la gobba;
- mettere dietro la porta di casa aglio,
granturco o un ferro di cavallo a scopo protettivo;
- portare
oggetti al collo come ciondoli
di avorio di elefante, coralli, ambre nere, zanne, manine nere, segni
zodiacali, quadrifogli, coccinelle, elefantino ecc.) gli stessi
indumenti che si indossavano in circostanze particolarmente
positive del proprio passato;
- mangiare uva secca o lenticchie
nella notte del passaggio dal vecchio al nuovo anno, con la
convinzione che questo ci assicurerà nel nuovo anno tanti soldi da
contare;
- gettare una moneta in certe fontane esprimendo un
desiderio;
- vederla stella cadente ed esprimere un desiderio:
-
trovare un quadrifoglio;
- avere rami di vischio in casa
l'ultimo giorno dell'anno;
- indossare indumenti intimi di
colore rosso l'ultimo giorno dell'anno;
- l'elefantino o gnomo
portafortuna per lavoro o denaro.
SACRO E SUPERSTIZIONE
-
Ferro da cavallo emazzo d'aglio davanti la porta;
- usare
semplice sale e acqua benedetta in modo superstizioso senza
fede.
(Padre Francesco Bramante esorcista)