GLI
EPISODI E GLI ANNI CHE HANNO MAGGIORMENTE SCONVOLTO
PADRE AMORTH
DOMANDE
DEL GIORNALISTA A PADRE AMORTH
Domanda : Per anni lei ha fatto l’esorcista: quali sono
gli episodi che l’hanno maggiormente sconvolto?
Risposta – Tanti. Credo che
nessun’altra professione permetta di vedere gli abissi del male, della
sofferenza, della miseria umana come quella dell’esorcista. A volte assistevano
ai miei esorcismi dei medici, psichiatri
che svolgevano la loro attività nei manicomi, tra persone che avevano smarrito
la ragione. Erano quindi abituati a vedere di tutto. Ma osservando ciò che accadeva
agli ossessi durante gli esorcismi, impallidivano: non avevano neppure
immaginato che potessero esistere reazioni simili.
Ho visto ragazze esili e
deboli spaccare con le loro mani i banchi di noce della Chiesa, senza nessuno
sforzo apparente. Una volta, mentre esorcizzavo una donna, questa, all’improvviso,
schizzò dal banco facendo un salto all’indietro di almeno dieci metri, cadendo
a testa in giù. Non osavo guardarla, e mi vedevo già davanti al commissario di
polizia, a spiegargli come si era rotto l’osso del collo… Invece non successe
nulla, non si fece nulla. Ho sentito contadini, che non avevano nemmeno
frequentato la terza elementare, parlare in latino, in greco, in aramaico. Un
giovane, mentre si avviava per venire in Chiesa, cominciava a gonfiarsi e
diventava come un pallone. Spesso gli ossessi durante l’esorcismo mi parlavano
di cose segrete riguardanti la mia vita privata.
Ma il caso che forse mi ha
più impressionato riguarda una bambina di undici anni, Rosetta. Lo ricordo
anche perché ogni volta che mi portavano quella bambina per gli esorcismi
provavo una tristezza immensa. Mi chiedevo perché il Signore avesse permesso a
satana di tormentare quell’innocente creatura, e non sono mai riuscito a
trovare una risposta capace di tranquillizzare il mio spirito.
Rosetta era espansiva,
serena, vivace, di intelligenza normale. Sua madre venne da me e mi raccontò
certi fatti. I quadri, in casa, che cadevano tutti, contemporaneamente, la
bambina che mostrava intolleranza per le orazioni serali, per la Messa. Poi
cominciò a mugolare, agitarsi, sputare in faccia ai parenti. I medici che la
esaminarono non scoprirono niente di anormale. I sedativi somministrati
risultarono inefficaci. La madre era tentata di credere che la piccola fosse
vittima dell’odio di una persona nemica.
Durante le crisi Rosetta
ripeteva il nome di una persona che poteva averle fatto il maleficio, ma io non
l’ascoltavo, non credo mai a queste indicazioni anche se, nelle mie preghiere,
invoco la Madonna perché aiuti gli eventuali nemici dell’indemoniato a deporre
il loro odio e a ravvedersi, perché quando viene a mancare l’odio che ha
provocato la possessione, è più facile che satana se ne vada.
Sotto esorcismo, Rosetta
entrava in crisi e sviluppava una forza fisica enorme. Mi sputava in faccia e
sembrava incapace di parlare, Mentre da sana discorreva speditamente, durante
le crisi sembrava sordomuta. Una volta riuscì a biascicare tra i denti: “Io
sono il demone muto”. Ma la cosa più impressionante è che girava come una
trottola, anche per un’ora di seguito, se la si lasciava fare. Puntava un
tallone per terra e cominciava a ruotare vorticosamente. C’erano quattro uomini
a tenerla ferma, più suo padre. Allora credevo che fosse necessario non
permettere agli ossessi di agitarsi tanto: temevo si facessero del male. Poi ho
capito che i veri indemoniati non si fanno male, neanche quando continuano a picchiare
la testa contro uno spigolo di marmo. In tutta la mia lunga attività di
esorcista non ho mai messo un cerotto, mai fatto un impacco a un’ecchimosi.
Eppure alle volte le loro ossa fanno un rumore spaventoso quando sbattono
contro i gradini o quando strisciano per terra, tra i banchi, come coccodrilli
feriti.
Rosetta venne in Chiesa
sei-sette volte. Le crisi erano sempre più furenti, ma gli effetti delle
benedizioni e delle preghiere sempre migliori. Ogni volta, alla fine dell’esorcismo,
i cinque uomini erano stremati dalla fatica, mentre neppure dopo tanto sforzo
fisico, sembrava appena ridestata da un buon sonno. E’ guarita perfettamente.
Ormai è grande e credo si sia sposata.
Dal libro: E’ lui a far
paura al demonio
– Padre Amorth in lotta col
male