mercoledì 13 marzo 2019

CHI E’ IN STATO DI POSSESSIONE NON PUO’ STARE IN LUOGHI NEGATIVI


CHI E’ IN STATO DI POSSESSIONE NON PUO’
STARE IN LUOGHI NEGATIVI

Domande a Padre Stanislao

Cronista - Quindi, chi ha problemi, se si trova in un ambiente “negativo” sta peggio …

Padre Stanislao – Chi è in uno stato di possessione è molto sensibile e, trovandosi in un ambiente sfavorevole, può rimanere turbato e sentire il bisogno di scappare. Ad esempio la partecipazione a celebrazioni di liberazione e guarigione, in cui si trovano persone con problemi morali e spirituali di varia natura, non sono raccomandabili per coloro che hanno la certezza di essere posseduti. Certamente queste Messe possono svolgere un’ottima funzione diagnostica, possono evidenziare il problema, ma ritengo che avuta la certezza della possessione sia opportuno rivolgersi all’esorcista per un appuntamento privato e riservato.
Mi baso come sempre sull’esperienza personale; non sto affermando che le preghiere di guarigione e liberazione siano nocive; il problema è che i casi di possessione necessitano, per l’appunto, di una cura particolare.
Una preghiera fatta sbadatamente, magari con comando imperativo, da qualche presente, può peggiorare la situazione dei demonopatici, senza constare poi che maghi e fattucchieri potrebbero infiltrarsi, senza contare poi che maghi e fattucchieri potrebbero infiltrarsi durante riunioni molto affollate per “scaricare le negatività”, come dicono loro, svolgendo misteriosi riti. Ci sono poi i curiosi che, magari, anziché pregare, si soffermano a guardare le povere persone disturbate da malefici come fossero fenomeni da baraccone …
Insomma, bisogna essere prudenti. Il diavolo è astuto e cerca sempre una via per farla franca. E quando è alle strette diventa più audace, come un pesce che, dopo aver abboccato, in procinto di essere tolto dall’acqua da di tutto per rompere la lenza.
Anna (la donna posseduta), all’inizio mi diceva che quando tornava da grossi raduni stava peggio di quando era andata. Don Gabriele confermava pienamente questo, ma diceva che ogni preghiera poteva dare sollievo e quindi ai casi più leggeri consigliava di andarci comunque. Io, invece, anche ai casi leggeri sconsiglio di partecipare. Così come ho sempre sconsigliato di andare in giro tra cappelle e cappelline pur di ricevere una preghiera o una parola: è meglio avere un unico sacerdote di riferimento per non fare confusione. Capisco bene e fa qualunque cosa, ma purtroppo i tempi di Dio non sono i nostri e non si ottiene tutto come per magia.
Quanto ho detto non deve scoraggiare dall’andare a sostenere gli esorcisti con la propria orazione o dal frequentare gruppi di preghiera che intercedono per la liberazione delle persone disturbate. Non è affatto dannoso se si vive una vita sacramentale, anzi è di grande aiuto!
Ricordo, inoltre, tanto a coloro che soffrono nello spirito quanto ai collaboratori dei sacerdoti, l’importanza del sacramento della Riconciliazione: non c’è esorcismo che tenga di fronte alla confessione!
Come il demonio ha riferito a San Nicola di Flue : “La sconfitta più grande che ci ha inflitto Dio è il sacramento della confessione, perché se un’anima in peccato mortale ci appartiene, con una confessione ben fatta, subito ci viene strappata”.
La liberazione della schiavitù del peccato ottenuta per i meriti della Passione e Resurrezione di Gesù Cristo manda letteralmente in bestia il demonio!
Chi prega e vive in grazia di Dio non può essere attaccato: forse indebolito, forse impaurito, ma non attaccato, salvo eccezioni di alcune anime sante, ma quelle sono permissioni particolari.
Se crediamo in Dio e in Lui confidiamo, non dobbiamo temere nulla.

Dal libro Padre Amorth – La mia battaglia con Dio contro satana