venerdì 22 marzo 2019

UN CASO DI DISCERNIMENTO DI SAN FILIPPO NERI SU UNA PRESUNTA SUORA MISTICA


UN CASO DI DISCERNIMENTO   
DI SAN FILIPPO NERI SU UNA 
PRESUNTA SUORA MISTICA

Dal libro: Ecco io vedo i cieli aperti – Ediz. OCD

Un caso di discernimento

A questo proposito, è istruttivo l’episodio occorso a San Filippo Neri allorché ebbe l’incarico di verificare l’autenticità di una presunta mistica:
C’era una volta, ma davvero, non come si dice a principio di certe storielle, una suora che passava per santa e se ne dicevano cose meravigliose in Roma e anche fuori si raccontavano miracoli e predizioni del futuro, come se essa leggesse in un libro stampato. Si presentava poi con una faccia, con un atteggiamento da parere una di quelle madonne, spiccata da una tavola di altare, che fanno piangere e che innamorano. Parlava poi con tanta unzione da compungere il peccatore più ostinato. Qualcuno però, che aveva veramente lo spirito di Dio, sentiva al fiuto che quella suora non era una santa, magari era una divota di quelle che si trovano dappertutto, ma non si poteva addurne prove. La cosa fu riferita al Pontefice, che pregò Filippo di vedere che c’era di vero in quella faccenda. Il Santo accettò e, un bel giorno, si presentò al convento della suora con le scarpe bagnate ed infangate, quali potevano essere in una Roma dove non esisteva ancora il servizio di nettezza urbana. Dopo le prime parole convenzionali di presentazione, Filippo si sedette in parlatorio. Alla suora, che domandava la ragione della visita e che, forse, si aspettava l’inizio di una di quelle conversazioni mistiche che fanno andare in solluchero le divotelle sentimentali, disse con affettata sgarbatezza: “La prego di tirarmi dai piedi queste scarpe infangate e pulirmele ben bene e poi passeremo al resto”. Che rispose la suora, il documento da noi consultato non lo dice e, forse parole non ne disse, tanto restò male, ma il volto e tutto l’atteggiamento manifestavano una ribellione risentita, offesa. Naturalmente non solo non levò le scarpe, ma fece chiaramente capire che Filippo se ne poteva andare.
Il Santo infatti andò via presto e riferì al Papa che quella suora era tutt’altro che una santa, perché le mancava la base della santità cioè l’umiltà.

Nascondimento

Ancora: mancano certamente di umiltà quei veggenti che spasimano dal desiderio di divulgare le loro rivelazioni. Assistiamo, nei nostri tempi, a un fenomeno relativamente nuovo: vari falsi veggenti che si fanno pubblicità da sé. Non trovando, ovviamente, adeguato ascolto da parte dei vescovi, allora si affidano alla pubblicazione dei loro messaggi spargendoli, grazie alle moderne tecnologie, in tutto il mondo. Alcuni, per dare maggior credito alle loro rivelazioni, esibiscono le loro fotografie in posizione estatiche o vantano addirittura una somiglianza fisica col Redentore, con la Madonna o con qualche arcangelo.
E’ segno d’orgoglio e per conseguenza d’illusione, la gran voglia di divulgare le grazie che si ricevono. L’umiltà invece induce a nasconderle, salvo il caso assai raro di vera utilità.