mercoledì 22 dicembre 2010

MAGIA:COSA DICONO PAPI E VESCOVI?





MAGIA:COSA DICONO PAPI E VESCOVI?


Il Cardinale Piovanelli, Arcivescovo di Firenze , durante una trasmissione di "Radio Monte", il 21 novembre del 1994 affermò: "I maghi in Italia sono il doppio dei preti, il mistero del male non è una fantasia, ma una realtà e la sua presenza lucida, che organizza distruzione e morte, si accampa in mezzo agli uomini. E' troppo grande il rischio che molti cristiani confondano la superstizione con la fede" (Dal quotidiano La Repubblica del 22 novembre del 1994). Per non andare troppo indietro nel tempo cito gli ultimi due pronunciamenti molto importanti degli ultimi due Papi. Domenica 17 febbraio 2002, prima domenica di Quaresima, Giovanni Paolo II ha parlato della "subdola azione di satana", sia nell'omelia nella parrocchia di San Enrico alla periferia nord-est di Roma, che nel discorso dell'Angelus: <>, il demonio, "principe di questo mondo", continua anche oggi la sua subdola azione. Ogni uomo, oltre che dalla propria concupiscenza e dal cattivo esempio degli altri, è tentato anche dal demonio e lo è ancor più quando meno se ne avvede. Quante volte con leggerezza egli cede alle fallaci lusinghe della carne e del maligno, e sperimenta poi, amare delusioni. Occorre rimanere vigilanti per reagire con prontezza ad ogni attacco...>>.

Nell'udienza generale di mercoledì 15 novembre 1972 Paolo VI alla domanda "Quali sono oggi i bisogni maggiori della Chiesa?" ha così risposto: <

Papa Giovanni Paolo II ha detto: "Il demonio esiste, ha un suo regno, ha un suo programma, che esige una stretta logica dell'azione, una logica tale che il regno del male possa reggere, anzi, che possa svilupparsi negli uomini ai quali è indirizzato. La lotta tra il regno del male, dello spirito maligno en il regno di Dio, non è cessata, non è finita. In questa tappa la lotta perdura nelle generazioni sempre nuove della storia umana" (Dal quotidiano La Stampa del 27 Marzo 1981).

Sempre Giovanni Paolo II, il 24 Maggio del 1987, in visita al Santuario di San Michele Arcangelo a Monte Sant'Angelo in Puglia, nel corso dell'omelia, tra l'altro ha detto: "Questa lotta contro il demonio, che contraddistingue la figura dell'Arcangelo Michele, è attuale anche oggi, perché il demonio è tuttora vivo e operante nel mondo. Infatti il male che è in esso, il disordine che si riscontra nella società, l'incoerenza dell'uomo, la frattura interiore della quale è vittima, non sono solo le conseguenze del peccato originale, ma anche effetto dell'azione infestatrice ed oscura di satana, di questo insidiatore dell'equilibrio morale dell'uomo".

Il paragrafo 1673 del Nuovo Catechismo della Chiesa Cattolica così spiega: "Quando la Chiesa domanda pubblicamente e con autorità, in nome di Gesù Cristo che una persona o un oggetto sia protetto contro l'influenza del maligno e sottratto al suo dominio, si parla di esorcismo...l'esorcismo mira a cacciare i demoni o a liberare dall'influenza demoniaca, e ciò mediante l'autorità spirituale che Gesù ha affidato alla sua Chiesa".

Il vescovo di Los Tequez , in Venezuela, Monsignor Mario Moronja Rodriguez , in un articolo pubblicato il 22 febbraio del 1997 dall'Osservatore Romano, organo della Santa Sede, sulla proliferazione del satanismo, ha scritto tra l'altro: "La Chiesa non può sentirsi indifferente davanti a tale fenomeno presente nella nostra società. I pastori e i responsabili della pastorale, non possono pensare che forse si tratti di un fenomeno lontano dalle proprie comunità o ritenere che siano altri a dare delle risposte. Il problema rimane davanti a noi e non possiamo restare indifferenti o semplicemente estranei ad esso. In seno all'azione pasquale della Chiesa si richiede che tutti approfondiscano e s'impegnino in attività che tocchino direttamente o indirettamente il fenomeno e le sue manifestazioni. Alcune azioni possono essere certamente preventive, altre curative, tuttavia l'indifferenza non può essere certamente l'atteggiamento della Chiesa davanti a questo problema". Il vescovo di Isernia e Venafro, Monsignor Andrea Gemma, in una lettera pastorale del 29 giugno del 1992 ha scritto tra l'altro: "Non sanno i ministri sacri che proprio la loro indifferenza costringe spesso i semplici e sprovvisti, a ricorrere a maghi e fattucchieri o ad altre pratiche aberranti, che sono (ahimè) lo strumento privilegiato per l'intervento del demonio e il suo trionfo?"

IL PIRATA





IL PIRATA

Sono venuto a conoscenza di un recente caso di possessione diabolica altamente istruttivo per le conferme di fede fornite all'esorcista dal demonio durante le preghiere di liberazione; conferme strappategli dall'esorcista dopo ripetuti ordini in nome di Dio, della Madonna e della Santissima Trinità. Il diavolo, infatti, resiste il più possibile alle domande che gli esorcisti gli pongono per il bene dell'anima posseduta o delle anime in generale in quanto la verità (soprattutto se a conferma della Parola di Dio) è per lui sempre controproducente e risponde spesso a monosillabi quando le verità sono per lui "scottanti". Il Signore dell'universo, a cui i demoni sono sottomessi, si serve a volte anche del principe della menzogna per illuminare l'umanità. Non dobbiamo dimenticare che il Vangelo ci insegna che i demoni riconoscevano pubblicamente la realtà divina di Gesù, tant'è che il Signore doveva zittirli affinchè non la rivelassero prima del tempo. [1]
Una ragazza, dopo circa dieci anni di strani fenomeni che hanno interessato lei e la mamma, si è rivolta, grazie ad alcune preghiere, ad una conoscente che l'ha condotta da un esorcista.
Quanto segue è il racconto della vicenda; i nomi dei personaggi sono stati cambiati per ovvie ragioni di tutela della riservatezza.
Attilia confidò all'esorcista che, da quando il padre aveva abbandonato lei e la mamma per andarsene con la sua migliore amica, la loro vita cambiò improvvisamente. Entrambe iniziarono un andirivieni dagli ospedali per malattie che gli stessi medici non riuscivano a comprendere. Tali ricoveri erano spesso accompagnati da fenomeni talmente strani che persino una compagna di stanza di Attilia si mise a pregare con insistenza l' Ave Maria in quanto turbata dagli episodi che colpivano Attilia (ascensori che si guastavano quando dovevano trasportarla in sala operatoria, operazioni che provocavano ulteriori interventi operatori, macchinari che si rompevano ecc.). Le poverette ricevevano anche dal congiunto che le aveva abbandonate delle lettere intrise di odio e di maledizioni che aggiungevano al dolore fisico anche quello morale. Dopo alcune negative esperienze presso gli operatori dell'occulto (in un caso consigliati anche da un sacerdote!), finalmente approdarono in un gruppo di preghiera che affidò Attilia ad un esorcista.
Arrigo Muscio


Sabato 12 febbraio 2000 - primo esorcismo

Assieme all'esorcista vi erano anche alcune persone fidate e di provata fede e preghiera per aiutarlo nel compito di scacciare i demoni.
L'esorcismo iniziò con la preghiera del Santo Rosario comunitario di protezione dei presenti, dei loro familiari e di liberazione di Attilia e della mamma (assente in quanto anziana e malata). Alla terza decina Attilia iniziò a provare un senso di soffocamento e a non ricordare le preghiere del Rosario. Alla fine dell'orazione i presenti invocarono con un canto lo Spirito Santo ed effettuarono il canto in lingue. Attilia iniziò ad assumere un aspetto diverso e sofferente (alla fine confidò ai presenti che la preghiera in lingue la faceva star male).
Durante la preghiera di Leone XIII recitata dall'esorcista, Arturo spruzzava il viso di Attilia con acqua di Lourdes, mentre gli altri partecipanti recitavano a bassa voce, in continuazione, il Santo Rosario.
L'esorcista iniziò ad inframmezzare la recita dell'esorcismo di Leone XIII e dei salmi con delle domande, imponendo le mani a Attilia ed ungendola, con dei segni di croce sulla fronte, con olio benedetto.
Esorcista: "In nome di Gesù Cristo ti ordino di dire quanti siete".
Attilia iniziò ad inghiottire ed a muovere il labbro come un cammello, mentre all'interno della bocca, vicino alle gengive, si vedeva dell'inspiegabile sostanza nera che pareva inchiostro. Ma non rispose.
Esorcista: "In quanti siete? Te lo ordino in nome della Santissima Trinità? Indica con la mano quanti siete?"
Attilia, dopo circa quindici minuti di letture di salmi, intervallate da ordini impartiti nel nome di Dio, faticosamente indicò con le dita che dentro di lei c'erano tre presenze.
Esorcista: "Siete anime dannate o angeli decaduti?"
"Non te lo dico!", rispose Attilia assumendo un atteggiamento sardonico e incrociando le braccia in segno di sfida.
Alla fine, dopo ripetuti inviti nel nome di Dio, di Maria Santissima e della Santissima Trinità, l'anima dannata disse d'essere stato, quand'era in vita, un pirata. Affermò d'essere stato ucciso, e d'aver lanciato un urlo di terrore quando finì all'inferno.
Esorcista: "Quante persone vanno all'inferno? Rispondi in nome dello Spirito Santo di verità!"
"Tante!" rispose il pirata.
"Qual è il peccato principale che ai giorni nostri porta le persone all'inferno?" lo incalzò l'esorcista.
"La lussuria! E l'ateismo!", rispose l'anima dannata ormai chiaramente manifestatasi.
L'anima dannata sbuffava in continuazione e mostrava un'evidente sofferenza quando Arturo, su invito dell'esorcista, spruzzava il volto di Attilia con acqua di Lourdes, cercando di togliersela.
"Chi ha voluto che Attilia capitasse da noi?", gli chiese l'esorcista.
"Gesù!", rispose il diavolo dopo ripetuti inviti e spruzzate sul viso di acqua di Lourdes.
"Pregano Attilia e la sua mamma?" continuò l'esorcista.
"Sì!" disse il pirata.
"Che cosa devono fare affinchè tu vada via?"
"Occorre che preghino il rosario!"
"E' vero che non puoi nulla nei confronti di chi prega il Rosario intero devotamente e quotidianamente?" continuò imperterrito l'esorcista.
"E' vero!" confermò l'anima dannata.
"Perché la Madonna ha pianto a Civitavecchia nelle mani di un vescovo?"
"Perché non c'è più religione nel mondo!"
"Che cosa bisogna fare per uscire da questa situazione?", chiese l'esorcista.
"Occorre pregare. Soprattutto in famiglia. Guardare meno televisione e pregare di più. Soprattutto il Rosario", rispose il diavolo.
"E' vero che molti programmi televisivi sono tuoi? Rispondi in nome di Gesù Cristo!"
"E' vero!", rispose con un sorriso sardonico il diavolo.
Attilia, continuando a sbuffare, allungò le gambe e diede qualche colpo ritmico col piede.
"Come mai in Europa vi è una massiccia immigrazione musulmana?"
"Perché certi politici la favoriscono per distruggere i valori cattolici [2]", rispose il demonio.
"Ci sono dei preti che ti appartengono? Che militano nella setta della Bestia [3]? Rispondi in nome di Dio!!".
"Sì. Molti!", rispose compiaciuta l'anima dannata assumendo una inspiegabile fattezza del volto, impossibile da riprodurre naturalmente. Evidentemente si trattava del viso dell'anima dannata che si manifestava ormai sempre più chiaramente.
"Com'è l'inferno?! E' come l'ha mostrato la Madonna a Fatima?", continuò l'esorcista.
"Peggio!"
"Allora appartengono a te quanti propagano invece un'idea di un inferno soft; non in sintonia con quanto scritto nella Bibbia e mostrato dalla Madonna? Rispondi in nome della Madre della Verità!"
"Sìì!"
"Il capitolo 12 dell'apocalisse si riferisce all'apparizione della Madonna a Fatima?"
"Sì!"
"E il dragone rosso simboleggia l'eresia profetizzata a Fatima? Cioè il comunismo? Rispondi in nome della Madre della Verità".
"Sì!"
"E' qui presente la Madonna? Indicala!"
Il demonio, tramite Attilia, segnò con la mano la posizione sopraelevata in cui la Madonna si trovava e affermò che gli impartiva gli ordini.
Incalzato dall'esorcista mostrò inoltre la posizione, vicino all'esorcista stesso, in cui si trovava S.Michele Arcangelo invocato durante le preghiere.
"E' vero che i castighi sono alle porte?"
"E' vero", confermò satana.
"Che cosa bisogna fare per bloccarli?"
"Pregare il Rosario", replicò il diavolo, dopo ripetute spruzzate di acqua di Lourdes.
"E' vero che la Madonna salverà quanti pregano il Rosario intero con devozione?"
"E' vero", rispose il demonio confermando indirettamente le promesse legate alla recita quotidiana del Rosario intero.
Poi l'esorcista cominciò a pregare il Salmo 91 ed al punto "…mille cadranno al tuo fianco e diecimila alla tua destra; ma nulla ti potrà colpire…" disse al diavolo: "Confermi, diversamente da quanto fanno credere alcuni, che voi non potete nulla nei confronti di quanti dimorano all'ombra dell'Onnipotente: di quanti, cioè, vanno devotamente a Messa, Lo pregano, seguono i Suoi comandamenti, Lo invocano e si affidano a Lui?"
"Sììì!!" affermò il demonio, annuendo col capo e mostrando d'essere costretto da una volontà superiore ad avvalorare l'eterna Parola di Dio.
L'esorcista poi citò le parole della Scrittura "…sono caduti nella fossa davanti a me…" ed intimò all'anima dannata di rispondere nel nome del Santo Spirito di verità: "E' vero che se qualcuno ordisce una fattura nei confronti di chi prega devotamente, è lui stesso invece a cadere nella fossa scavata davanti al destinatario della fattura?!".
Anche stavolta il pirata fu costretto a confermare suo malgrado.
"E' già nato l'anticristo?"
"Non ti rispondo!", rispose l'anima dannata con una risata.
"La Madonna lo ha affermato a La Salette. Confermalo in nome di Dio!"
"Sì!"
"Quando te ne andrai?"
"Io non me ne vado!", reagì arrogantemente il diavolo.
"Ma tu chi sei?! Per dire non me ne vado! Sei un nulla di fronte all'Onnipotenza di Dio! E' vero?" lo rimproverò l'esorcista.
"E' vero, sono una nullità!" ammise dimesso il demonio.
"Tant'è che Gesù con uno sguardo fa tremare l'inferno".
"Sììì!"
"Nell'Apocalisse si parla di una piaga dolorosa e maligna che comparirà sugli uomini che recano il marchio della bestia e si prostrano davanti alla sua statua. Si tratta di una piaga fisica? Rispondi nel nome di Dio!" lo interrogò l'esorcista.
"Non te lo dico!" replicò sogghignando l'anima dannata.
"Invece lo devi dire in quanto si tratta di Sacra Scrittura. Rispondi in nome di Maria Santissima!"
"Sììì!"
Attilia, alla fine, indicò con le dita il numero 2 e chiarì che si trattava di mesi. Dichiarò poi che erano rimasti in due in quanto un'anima dannata era fuggita. Confermò inoltre che erano entrati in Attilia da 10 anni tramite l'intervento di un mago.
Terminato l'esorcismo Attilia non ricordava nulla di quanto detto ed era convinta che fosse trascorso solo un quarto d'ora anziché un'ora e mezza. Non ricordava neppure d'aver gettato a terra la Bibbia lasciata un attimo dall'esorcista sul tavolino.

Sabato 19 febbraio 2000 - secondo esorcismo

Attilia ritornò dall'esorcista per un ulteriore momento di preghiera. Raccontò che era riuscita a confessarsi e a pregare meglio. Le erano scomparsi molti dolori anche se alla vista del padre si erano acuiti alcuni disturbi. La mamma invece di uno dei partecipanti aveva avuto in giornata uno strano aumento di pressione arteriosa e Simone, che aveva accompagnato Attilia dall'esorcista assieme a Mauro, aveva lamentato un forte mal di denti. Segni di piccole ritorsioni diaboliche, comunque, prontamente neutralizzate dalle preghiere. Il Signore permette, infatti, certi "disturbi" per stimolare i componenti ad una vigile e costante preghiera di protezione (soprattutto del Rosario) senza la quale il diavolo potrebbe esercitare il suo potere nefasto che solo la preghiera neutralizza.
Iniziò l'esorcismo con la presenza del consueto gruppetto di preghiera. Cominciò con la recita del Santo Rosario finalizzato alla liberazione di Attilia e di sua madre, alla conversione del padre di Attilia ed alla protezione di tutti i presenti da ogni vendetta, ritorsione ed attacco degli spiriti immondi. Venne invocata anche la presenza di Maria Santissima, di S. Michele Arcangelo, dei santi Arcangeli, degli angeli custodi e di molti santi; il demonio confermò anche la presenza di Padre Emiliano Tardif.
Durante la recita del Rosario l'esorcista impose a distanza la mano su Attilia la quale mostrò d'essere a disagio. Alla fine dell'esorcismo la ragazza confidò ai presenti che nel momento dell'imposizione delle mani da parte dell'esorcista aveva sentito una forza invisibile premerle le spalle a tal punto che si sentiva schiacciare. Dopo il canto allo Spirito Santo e la preghiera in lingue l'esorcista le impose una mano sulla testa ed incominciò a leggere l'esorcismo di Leone XIII. Attilia si mise a sbuffare ed all'invocazione "…umiliati sotto la potente mano di Dio…." emise dei paurosi ruggiti. L'esorcista continuò e invitò Arturo di bagnarle il viso con l'acqua di Lourdes. Attilia cessò di ruggire. Sebbene l'acqua di Lourdes fosse fredda, quando alcune gocce cadevano sulla mano dell'esorcista posta sulla testa della ragazza lo stesso la sentiva calda. Anche Arturo confermò questa sensazione allorché intingeva le dita nella medesima.
"Chi sei in nome di Gesù Cristo?!" la interrogò l'esorcista.
Il demonio non rispose.
"Sei ancora il pirata? Rispondi in nome dell'Immacolata e dello Spirito Santo di verità!"
Attilia annuì.
"Dove sei stato ucciso? Nel mar Mediterraneo o nell'oceano? Rispondi in nome della Santissima Trinità!"
"Nell'oceano" rispose il pirata, senza però manifestare l'arroganza della volta precedente.
"Di che nazionalità eri?"
"Inglese e francese" disse il demonio dopo ripetuti inviti dell'esorcista, spiegando che era figlio di un inglese e di una francese.
"Ero importante io!" aggiunse l'anima dannata con un sorriso sardonico di compiacimento.
"Che cosa ricevono i fedeli che pregano devotamente la Madonna davanti alla grotta di Lourdes? Rispondi in nome dell'Immacolata!" comandò l'esorcista, intercalando la lettura delle preghiere.
"Le grazie" rispose il diavolo dopo ripetuti inviti dell'esorcista che incominciò a leggere il salmo 18, mentre il gruppetto pregava sommessamente il Rosario.
"…Invoco il Signore, degno di lode, e sarò salvato dai miei nemici. Mi circondavano flutti di morte, mi travolgevano torrenti impetuosi; già mi avvolgevano i lacci degli inferi, gia mi stringevano agguati mortali. Nel mio affanno invocai il Signore, nell'angoscia gridai al mio Dio: dal suo tempio ascoltò la mia voce, al suo orecchio pervenne il mio grido….." - "Ti piace Davide? L'autore di questo salmo?".
Il diavolo fece una smorfia di disgusto.
"Preferisci ovviamente certi personaggi pubblici, uomini e donne, che conducono disinvoltamente una vita in contrasto con la Parola di Dio?".
L'anima dannata annuì decisa e sorrise molto compiaciuta.
"Quando qualcuno invoca Dio Onnipotente, come ci insegna Davide nel salmo; Lui che è Padre dell'umanità che cosa fa? Rispondi in nome di Gesù!"
"Interviene" rispose lo spirito immondo.
Diversamente dalla volta precedente il demonio denotò stanchezza e non incrociava più le braccia in atteggiamento di ribellione. Segno evidente che le preghiere effettuate durante il primo esorcismo, unite ad un maggior impegno di preghiera di Attilia, stavano facendo il loro effetto.
Durante la lettura del salmo il demonio manifestava comunque avversione nei confronti delle parole di tale orazione ispirata.
"E' vero, come ha affermato una posseduta, che un indemoniato che prega davanti alla grotta di Lourdes riceve un impulso tale e quale un esorcismo concelebrato da centomila preti? Rispondi in nome dello Spirito Santo di verità!"
"Non così tanti" replicò il diavolo.
"Quanti allora?! Rispondi in nome di Gesù!"
"Alcuni".
"Alcuni o tanti?" lo incalzò l'esorcista.
"Tanti!" ammise il diavolo, mostrando d'essere costretto da una forza superiore a rettificare le menzogne.
"Che cosa ha promesso la Madonna a quanti pregheranno davanti all'altare del santuario della Madonna di Rue de Bac? Rispondi in nome dell'Immacolata!".
"La salvezza".
"E poi?! Rispondi per il sangue di Cristo!"
"Le grazieee" aggiunse il diavolo, mostrando segni di sofferenza e costrizione soprannaturale.
"Che cosa ricevono i pellegrini che si recano in pellegrinaggio dove la Madonna è apparsa o ha lasciato un segno della sua presenza? In quei santuari riconosciuti dalla Chiesa? Rispondi solo la verità! In nome di Dio!".
Dopo ripetuti inviti dell'esorcista, motivati dal fatto che il demonio non voleva evidentemente confessare delle verità a lui scomode, il pirata disse: "Le grazie".
"Sempre?" lo incalzò l'esorcista.
"Sempre!" ammise, suo malgrado, l'anima dannata.
"E' per questo allora che tu ostacoli costantemente il pellegrinaggio ai santuari?"
Il diavolo si mise a sghignazzare, annuendo compiaciuto.
"In un libro S. Michele Arcangelo è considerato il patrono degli ammalati, perché? Rispondi in nome di Maria Santissima e di Dio Onnipotente!".
Poiché il demonio non rispondeva, l'esorcista invitò Arturo a bagnare con costanza il viso di Attilia ed alla fine, dopo ripetuti ordini in nome di Dio, il diavolo confermò che S. Michele Arcangelo concede numerose grazie di guarigione a chi lo invoca con fede, soprattutto se si tratta di malattie d'origine diabolica.
L'esorcista lesse un brano del Vangelo "E questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno i demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano i serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno, imporranno le mani ai malati e questi guariranno. - Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu assunto in cielo e sedette alla destra di Dio. Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore operava insieme con loro e confermava la parola con i prodigi che l'accompagnavano" (Mc. 16,16 seg.).
"Come mai quest'imperativo eterno del Signore, a tuo danno e per la felicità delle persone, non viene quasi più applicato?! Rispondi in nome di Dio Onnipotente!" chiese l'esorcista.
Il demonio si mise a sogghignare molto soddisfatto.
"Allora sei tu l'ispiratore?!" lo incalzò l'esorcista e l'anima dannata annuì col capo, sempre sogghignando.
L'esorcista lesse altre preghiere, mentre il gruppetto continuava la recita dei Rosari.
"E' importante la devozione a S. Giuseppe? Rispondi in nome della Sacra famiglia!"
"Sìì".
"E' vero che S. Giuseppe è il santo più grande dopo la Madonna? Rispondi in nome della Santissima Trinità".
"Sì" confermò il diavolo, annuendo anche col capo.
"Concede molte grazie S. Giuseppe?".
"Sì".
"Perché è chiamato il santo della buona morte? Rispondi in nome dello Spirito Santo!"
"Aiuta a morire bene" rispose il pirata, dopo ripetuti inviti in nome di Dio e spruzzate di acqua di Lourdes.
"Cioè tiene lontani voi diavoli nel momento della morte?!".
"Sìì".
"Che cosa sono le discoteche? Sono le vostre chiese? " continuò l'esorcista.
"Alcune" [4].
"E' vero che in certe discoteche si trovano anche dei maghi per catturare i giovani? Rispondi in nome dell'Immacolata che ha a cuore la gioventù!"
Il diavolo annuì compiaciuto.
"E' vero che alcuni giovani, dopo le serate in discoteca…."
"si recano nei cimiteri a violare le tombe!" [5] lo interruppe il demonio.
"Che cos'è la droga? E' la tua comunione? Rispondi per il sangue di Cristo!".
L'anima dannata confermò col capo.
"La droga ha trovato spazio in quanti hanno abbandonato le preghiere e l'Eucarestia?".
"Sì"
"Il bastone di Mosè è prefigura di quale preghiera? Rispondi in nome di Dio Onnipotente!"
Il diavolo non voleva rispondere e sbuffava; l'esorcista allora invitò Arturo a bagnare il viso di Attilia con acqua benedetta.
"Il Padre Nostro" disse il diavolo alla fine, fornendo una risposta sottilmente teologica.
"Da solo o accompagnato dalle Ave Maria?" lo incalzò l'esorcista.
Il pirata annuì.
"Allora è prefigura del Rosario, che ovviamente comprende anche il Padre Nostro? Rispondi in nome di Maria Santissima!" continuò l'esorcista.
"Sìì" ammise il diavolo, annuendo decisamente.
"Perché in Francia si è abbattuto recentemente uno strano uragano? E' stato un castigo di Dio? Rispondi solo la verità in nome dell'Onnipotente Dio!"
Il diavolo annuì ed ammise che era la conseguenza della legalizzazione dell'equiparazione della coppie gay con la coppia (un uomo ed una donna) voluta dal disegno creativo di Dio. Affermò inoltre che gli omosessuali non convertiti vanno all'inferno, come del resto previsto nella Sacra Scrittura.
"Il cardinale Siri affermò che l'AIDS è un castigo di Dio. E' veramente un castigo? Rispondi in nome della Madre della Verità eterna!".
"Sìì" ammise il diavolo, manifestando costrizione soprannaturale e debolezza in quanto le preghiere lo sfiancavano.
L'esorcista poi lesse il passo biblico "….perché Dio non ha creato la morte e non gode per la rovina dei viventi. Egli infatti ha creato tutto per l'esistenza; le creature del mondo sono sane, in esse non c'è veleno di morte, né gli inferi regnano sulla terra….." (Sap. 1,13)
"Perché ci sono molte malattie nel mondo se Dio ha detto che le creature del mondo sono sane? Rispondi in nome della Santissima Trinità! Ovviamente non parlo di quelle malattie che alcuni santi desiderano in unione con le sofferenze di Cristo".
"Perché si prega poco!" dichiarò l'anima dannata.
"Anche perché, come insegna S. Paolo [6], si commettono i peccati? " lo rintuzzò l'esorcista. Lo spirito immondo annuì con un sorriso sardonico di compiacimento.
"I tumori possono essere considerati una ribellione di alcune cellule nei confronti dell'organismo. Voi diavoli siete la ribellione per eccellenza in quanto vi siete rivoltati a Dio! Siete voi la causa dei tumori?"
"Sìì" ammise l'anima dannata.
L'esorcista sollevò il Rosario con una mano e mostrandolo al diavolo gli disse: "E' questa preghiera l'elisir della salute ed il rimedio contro ogni male?! L'orazione che la Madonna di Medjugorje ha chiamato preghiera dei miracoli! Rispondi in nome di Maria Santissima!"
"Sìì" ammise, costretto da una forza superiore che il diavolo dichiarò essere la Madonna, mentre manifestava l'intenzione di voler strappare la corona del Rosario che Attilia teneva tra le mani; smise solo quando l'esorcista gli ordinò di non romperla.
"Qual è il moderno vitello d'oro?" continuò l'esorcista.
Il diavolo non rispose. L'esorcista quindi invitò Arturo ad aspergere il viso di Attilia con l'acqua di Lourdes.
"E' la televisione? Dove tu predichi attraverso alcuni tuoi profeti? Rispondi in nome di Gesù, nostro Dio e Signore!"
"Sìì" ammise il demonio.
"Perché le famiglie si dividono?"
"Tu lo sai!" replicò il demonio.
"Sì, ma voglio che tu lo dica agli altri!"
"Perché si guarda troppa televisione al posto di pregare".
"E' importante la preghiera comunitaria? Rispondi in nome di Dio!"
"Molto".
"E quella familiare?!"
"Molto!" rispose il diavolo, annuendo con decisione.
"Parla delle manipolazioni genetiche" gli intimò l'esorcista.
"Non si devono fare!" disse il diavolo.
"Perché sono contrarie al piano creativo di Dio?" domandò l'esorcista.
"Sììì".
"E le fecondazioni artificiali?!" continuò l'esorcista.
"Anche quelle non si devono fare". Poi il diavolo imprecò contro i partecipanti del gruppo esorcistico apostrofandoli "Maledetti!"
"Qual è l'azione più importante per compiere le opere di Dio? Rispondi in nome di Gesù!"
"La fede! [7]" rispose il pirata.
"Ma la Scrittura parla anche delle opere?" ribattè l'esorcista.
"Tutte e due [8]" disse il diavolo.
Il demonio aggiunse anche, incalzato dall'esorcista, che nel momento del Giudizio aveva udito la voce di Dio che gli aveva mostrato tutti peccati compiuti in vita dei quali non aveva chiesto perdono e poi la voce gli aveva ordinato, come insegnato da Gesù nel Vangelo (Mt. 25,41), d'andare all'inferno.
"Che cosa vuole dire la Madonna, per tuo tramite, all'umanità? Rispondi in nome di Maria Santissima!"
"Bisogna pregare di più!".
"Dove?" chiese l'esorcista.
"Nelle case!"
Dopo circa un'ora e mezza di preghiere, l'anima dannata denotava grande stanchezza. Allora l'esorcista, dopo aver ricevuto conferma che i due spiriti immondi rimasti se ne sarebbero andati a Pasqua se Attilia avesse continuato a pregare il rosario, concluse l'esorcismo.
La ragazza non ricordava nulla di quanto aveva detto e manifestava l'ignoranza biblica tipica di molti cristiani.
Durante la notte l'esorcista venne svegliato da strani passi e rumori accompagnati dal soffio aggressivo di un animale. L'esorcista si mise a pregare il Rosario che portava al dito ed i rumori cessarono immediatamente.

I SINTOMI DELLE PRESENZE MALEFICHE





I SINTOMI DELLE PRESENZE MALEFICHE


di don Raul Salvucci (esorcista)

Il píù grande problema che dì secolo in secolo ha turbato i sonni di chi intende occuparsi di queste realtà è comunque quello dì capire come e quando si può raggiungere la certezza che ci siano realmente realtà spiritiche o non si tratti invece di autentiche malattie. È questa difficoltà di fondo che induce molti a dubitare dell'esistenza di questa realtà, scaricando ingiustamente tutto sulle malattie mentali o nervose.
Avendo con la mia esperienza di oltre venti anni seguito direttamente, e a volte per lungo tempo, migliaia di casi, ho potuto raccogliere ricorrenti e costanti indicazioni per poter offrire alle persone sofferenti alcuni punti che ritengo validi e sicuri per la diagnosi delle presenze malefiche.
Le mie indagini non sono basate su intuizioni particolari, di cui sono assolutamente dotato, e neppure su particolare sensibilità che consenta, tastando il corpo del paziente, di scoprire la presenza delle negativítà. Uso invece dei test di ricerca che sono accessibili a tutti e che ognuno che lo voglia può fare comodamente su se stesso.
Il "fai da te"
È oggi molto ricercato. I tre capitoli che seguono sono un tentativo, spero utile e positivo, di trasportarlo nel tetro e misterioso mondo dell'occulto, dove sembrano, rari e introvabili, esperti sicuri per il difficile rebus.
Del mio LIBRO (Indicazioni pastorali di un esorcista) riprendo un Capitolo (Parte IV Capitolo 7), che giudico non solo importante, ma anche innovativo: "I SINTOMI DELLE PRESENZE MALEFICHE", ove vengono riportati "12 sintomi" di tali presenze.
Di essi i primi tre sono fondamentali, nel senso che se non vi sono tutti e tre, non c'è maleficio; al contrario se ci sono tutti e tre si può avere la certezza che il maleficio vi sia.
Nei tre capitoli che seguiranno riporterò per intero i "tre segni" fondamentali di cui sto parlando, rimandando poi al LIBRO stesso per avere la conoscenza e la spiegazione degli altri dieci segni che qui non vengono riprodotti.
Primo sintomo: l'attacco notturno contro il sonno
La testa viene colpita incessantemente di giorno e di notte. Ma l'attacco fondamentale e più decisivo, per la distruzione della mente (psiche) e di riflesso poi di tutto il corpo, viene inferto nella notte, perché durante la passività del sonno le forze del male possono agire più comodamente.
Strumenti ordinari di tali disturbi sono gli oggetti fatturati che vengono immessi nei cuscini, in modo che il contatto diretto con la testa renda più forte ed efficace la loro radiazione malefica.
I sintomi nei disturbi del sonno sono: difficoltà ad addormentarsi, risvegliarsi presto e non prendere più sonno, avere incubi, sognare cioè cose brutte e angoscianti che si esprimono con forza nella mente generando spavento, come sensazioni di cadere dall'alto, guidare una macchina che non si riesce a controllare, vivere una situazione paurosa dalla quale non c'è via di scampo. È tale la forza di questi incubi che spesso risvegliano il paziente lasciandolo in uno stato di paura e di sconvolgimento.
Questi sintomi possono essere tutti o solo in parte, secondo la costituzione dei vari organismi.
Quel che conta, per capire se sono fatti naturali o no, è quello di guardare alle conseguenze che si riscontrano quando la notte finisce: quando è ora di alzarsi per affrontare gli impegni della giornata, ci si sente più stanchi e sfiniti di quando si è andati a letto. Il sonno non solo non è stato riposante, ma ha creato un senso di sfinitezza generale su tutto il corpo, per cui non ci si vorrebbe alzare. Alzandosi, diventa difficilissimo affrontare e portare avanti i normali impegni che prima si facevano con una certa soddisfazione, poiché ora diventano una ininterrotta tortura.
Perché questo accanimento nella notte?
Nella testa c'è la centralina di tutti i comandi che regolano e ordinano il movimento di tutte le parti del corpo. La funzionalità di questo centro di comando e di controllo è assicurata dal ricambio che avviene durante il periodo del sonno: quando si perde in quantità notevole il sonno, non si ha più la potenza per agire normalmente. Perciò l'attacco sistematico al sonno è il principio di distruzione della vita ed elimina gradualmente nel soggetto colpito la possibilità di ogni resistenza all'azione demolitrice degli spiriti del male. L'attacco all'organo centrale della nostra vita psichica e vegetativa apre la porta al potere di trascinare una persona dove si vuole.
Effetti dei disturbi del sonno. Quando tutte le notti, senza interruzione si subisce una tale violenza, non è soltanto il fisico a subirne le conseguenze, ma anche e soprattutto la resistenza psichica a crollare, con una catena di conseguenze che non è facile catalogare. Provo tuttavia a fame un elenco:
- perdita della personalità e della libertà per il proprio comportamento.
Dopo la devastazione del recupero che un buon sonno dovrebbe offrire, si indebolisce la capacità di controllo e di autonomia, cosicché gli influssi spiritici fanno da padroni.
Così si spiega, per esempio, la completa inversione di tendenza del bravo marito che si sente stranamente attratto dalla donna estranea che ricorre a questi mezzi. Un marito ottimo, sereno e affettuoso, attaccatissimo ai figli, molto legato alla moglie, di colpo non si riconosce più. Non ama più, non vede più i figli, soffre di stare in casa, si chiude in sè stesso, sembra inebetito, non dorme più i suoi sonni tranquilli, tradisce un interno contrasto. È come se una forza invisibile, di cui lui stesso non capisce la provenienza, lo portasse a fare ciò che non vorrebbe.
Bisogna precisare che, in questi casi, una perdita delle capacità di volere non è totale come nell'ossessione diabolica, ma è talmente forte che, se non c'è un carattere consolidato unito a una difesa religiosa, non si è capaci di resistere.
Tanta comprensione e tanta delicatezza verso chi attraversa questi traumi è indispensabile per evitare il peggio;
- la mente è sconvolta
Una continua "suggestione mentale" la tiene continuamente in opera di giorno e nelle ore di insonnia della notte.
Pensieri falsi, interpretazioni distorte, risentimenti, immaginazioni al di fuori di ogni realtà Martellano la testa per giorni, per mesi, e alla fine riescono a imporre false certezze che al momento opportuno esplodono e diventano dirompenti, con espressioni e comportamenti incomprensibili a chi li recepisce. È un vero martirio che, quando arriva al culmine, scatena atteggiamenti violenti, rabbiosi, asociali soprattutto con i familiari e apre purtroppo la via a ricoveri in reparti di psichiatria o a prescrizioni di forti dosi di psicofarmaci, che in questi casi non risolvono nulla, anzi attenuano la capacità di reagire alle forze del male;
- questa agitazione mentale
crea la "deconcentrazione", cioè l'incapacità di fermare la mente per concentrarsi sulle cose da fare. Chi lavora in ufficio non é efficiente e commette pericolosi errori. Il ragazzo che va a scuola non riesce ad applicarsi, la mente fugge continuamente dalle pagine del libro e quel poco che si è letto viene subito cancellato dalla forza dei pensieri inutili che tengono banco. In genere in questi casi i genitori dicono inconsapevolmente che non ha voglia di studiare, ma poi aiutati ad approfondire, riconoscono che il ragazzo non riesce ad applicarsi:
- la stanchezza mentale
genera un senso di avvilimento che investe la persona: la rende abitualmente triste, la porta a rinchiudersi sempre più in sè stessa, le crea la sensazione che tutto stia crollando, che ormai non potrà andare più avanti. Nei momenti più acuti, tutto diventa più nero del nero e la catastrofe totale sembra ormai inevitabile. Questo stato a volte diviene l'anticamera del suicidio;
- la mente così turbata
porta indirettamente a un altro fenomeno: la ricerca del letto, chiudendosi in camera anche nelle ore del giorno. Oggi il caso di giovani e ragazzi che gradualmente restringono la loro vita a questa forma solo vegetativa, rifuggendo da ogni impegno e dal frequentare la vita sociale, è sempre più frequente, man mano che dilaga maggiormente il ricorso alle forme dell'occulto. in questi casi il letto attira sempre, Perché nel letto o nel cuscino c'è qualcosa di fatturato che richiama la persona, al fine di poter continuare a sprigionare su di lei la sua azione malefica anche nelle ore in cui normalmente non si dovrebbe stare a letto. Chi è soggetto a queste cose deve tener presente la regola che nel letto e nella camera ci deve stare il meno possibile. Deve cercare invece di evadere dalla casa, uscire all'aperto, cambiare ambiente, creare rapporti sociali e di incontro.
Secondo sintomo: gravi disturbi allo stomaco
Degli oggetti fatturati fatti ingerire e che poi rimangono nello stomaco ho già parlato qua e là nelle pagine precedenti, spiegando le tecniche del maleficio e rispondendo alle domande al riguardo.
Qui voglio sottolineare l'importanza fondamentale del fatto. La fattura opera sulla vittima per mezzo di influssi negativi prodotti da oggetti fisici, preparati precedentemente con riti propiziatori nei laboratori dei maghi.
Si comprende facilmente che più l'oggetto fatturato è vicino come distanza e presente come continuità di tempo alla persona, più è efficace l'azione malefica.
Quindi gli oggetti possono essere messi nella casa o nei dintorni immediati di casa, nel laboratorio o nell'ufficio, dentro l'auto, nei cuscini.
Ma in ogni caso dato che la gente si muove, il contatto con queste cose viene continuamente interrotto e a volte per tempi lunghi: in ufficio non ci si sta sempre, nella casa o nell'auto neppure, sul cuscino la testa ci riposa solo nelle ore della notte.
La carica più efficace è quindi quella di piazzare il fatturato all'interno del corpo stesso: così, più che vicino, è al di dentro e la continuità non si interrompe mai neppure per qualche minuto. L'oggetto può essere di minuscole proporzioni, sia di materia solida che liquida e non è difficile creare occasioni per cui una persona possa mangiare o bere qualcosa preparato allo scopo.
Una persona che faceva "manovalanza" per un mago, poi convertitasi, mi ha raccontato di una delle pratiche che ha visto fare in laboratorio.
Dalla donna che voleva ottenere un legame d'amore con un uomo, si faceva portare il sangue delle mestruazioni.
Lo essiccava e lo fatturava, quindi lo scioglieva in acqua e il liquido veniva iniettato con la siringa dentro i cioccolatini che all'interno hanno la parte molle o contengono liquori; poi in qualche modo finivano per essere offerti all'uomo.
Questa testimonianza è sicura.
Se però non trovano un modo naturale di farli abboccare all'amo, agiscono in modo preternaturale per mezzo di spiriti come ordinariamente fanno con la roba che si trova dentro i cuscini.
L'oggetto nello stomaco agisce ininterrottamente ventiquattro ore su ventiquattro, i sintomi che possono svelarne la presenza sono principalmente:
- difficile digestione , senso di pieno allo stomaco per cui si pensa di non dover mangiare, a volte anche difficoltà o ripugnanza a ingerire cibi (anoressia), dolori e pesantezza, conati di vomito ripetuti e anche violenti a seguito dei quali spesso non esce niente, se non un po' di saliva, altre volte escono cose strane: questo è segno positivo di liberazione;
- riflessi negativi sul funzionamento dell'intestino provocati dall'azione devastante sulla digestione;
- un sintomo particolare, che può sembrare un pò strano, è un' ondata di angoscia che parte dallo sterno e sale fino alla gola e alla testa.
Sono molti i pazienti che avvertono come i momenti dì pessimismo più nero, che generano attimi di supremo sconforto, abbiano origine Proprio da qualcosa che parte dallo stomaco e arriva alla testa per via esterna.
In questi casi oltre all'uso di bere acqua santa e di condire i cibi con olio e sale benedetti, giovano anche il mangiare poco e con frequenza e l'uso moderato di farmaci che aiutano la digestione.
Ritorna sempre la domanda di come sia possibile, nel continuo passare del cibo nello stomaco, che queste piccole particelle malefiche rimangano per anni e anni ferme nello stomaco.
Un film sulle apparizioni di Lourdes, che ha avuto un gran successo qualche anno fa, si apriva con la solenne affermazione: "Per coloro che credono tutto è possibile, per coloro che non credono nessuna spiegazione è sufficiente"
Cosi è: per chi crede a queste cose, anche per questo fatto è possibile una spiegazione. Se si pensa che queste particelle di cibo ingerite sprigionano potenzialità negative ininterrottamente ventiquattro ore su ventiquattro, come si è detto, si può anche comprendere che parte di questa energia venga utilizzata perché il materiale resti posizionato là dove si trova, mentre l'altro cibo, finita la digestione, passa all'intestino.
Quando l'azione potente della presenza dello Spirito Santo, nella vita del credente che fa un sincero cammino di fede, ridurrà gradualmente la potenza malefica di queste particelle, esse non avranno più neppure la forza per rimanere nello stomaco e usciranno per via intestinale come gli altri cibi.
Il mondo dell'occulto è come l'elettronica: chi non ne conosce i punti base come i bit, i chips, gli input, non potrà mai spiegarsi la multiforme operatività di aggeggi così piccoli.
Il mondo dell'occulto ha alcune realtà fondamentali; una volta comprese e accettate, si spiega tutto.
Per coloro che invece negano tutto a priori e in blocco, con la frasetta degna delle intelligenze più elevate: "Ma che sono queste cretinate!", nessuna spiegazione è sufficiente. pastori della chiesa e laicisti illuminati, copritevi sempre dietro tale espressione: la beatitudine accordata agli ignoranti sarà sempre con voi. "
Terzo sintomo: avversione al sacro
"Una volta accettato il principio esposto sopra, che soltanto una barriera religiosa può contrastare il filale con tutte le sue svariate manifestazioni, resta evidente che Satana farà del tutto perché la persona che vuoi colpire si allontani gradualmente da ogni pratica religiosa, sia individuale che collettiva.
Questo è il terzo dei tre segni fondamentali per giudicare se si è colpiti da azioni malefiche; è di grande importanza perché fa comprendere più a fondo come la reale via di liberazione non passa attraverso iniziative esterne alla persona, ricercate negli operatori della magia o anche nei ministri della chiesa. Cercare affannosamente una mano santa, che dall'esterno tolga questo male, è normalmente l'impegno principale di chi si sente colpito da fenomeni preternaturali.
Ho letto da un esposto esteso da un esorcista francese, che il fatto che lo aveva maggiormente sorpreso era che, tra le tante persone che aveva ricevuto, non ce n'era stata una sola che fosse arrivata da lui col pensiero di dover fare lei stessa qualcosa per essere liberata. Tutti avevano la Precisa sensazione che dovevano trovare qualcuno che avesse il potere di spazzare via il male allo stesso modo con cui il dentista strappa via il dente malato.
È così anche in Italia.
È importante perciò che in presenza di questi disturbi, il paziente scopra che ha subito una sottile ma sistematica difficoltà nell'incontro con Dio.
Comincerà allora a rendersi conto che soltanto con un graduale ritorno alla pratica religiosa potrà raggiungere la liberazione.
"Da quanto tempo hai incominciato ad avvertire questi fenomeni strani?"
"Da quanto tempo hai incominciato a distaccarti dalla pratica religiosa?"
Sono queste le due domande che rivolgo successivamente alle persone con cui tratto, per aiutarle a convincersi di questa realtà. Cercando di ricostruire l'inizio dei mali e quello del distacco dalla religione, scoprono con sorpresa che coincidono e comprendono il significato di questa coincidenza. Capire poi che la ripresa della vita religiosa sia la via migliore per difendersi, scaturisce come conseguenza logica.
Esaminiamo ora nei particolari i principali aspetti dell'avversione al sacro:
- distacco graduale per chi in qualche modo è praticante. Si incomincia spesso con pensieri. vaghi sulla fede: forse non è vero niente, se Dio ci fosse perché c'è tanto male, a che serve pregare e andare in chiesa...
- mille motivi si sommano gradualmente per non far trovare più il tempo per pregare personalmente o per andare in chiesa;
- come ci sì mette a pregare, la testa parte. Si stabilisce, per esempio, alla sera, prima di andare a letto, di recitare alcune preghiere tra le più comuni. Si inizia, ma dopo un po' ci si accorge che la mente se ne è andata altrove, le preghiere stabilite non sono state dette perché, come un colpo di spugna porta via lo scritto dalla lavagna, così qualcosa di invisibile ha cancellato il programma fissato;
- disagio a stare in chiesa e a partecipare comunque a preghiere comunitarie. Dato che la preghiera fatta insieme ad altri è sempre più efficace, è anche perciò la più ostacolata. Stando insieme in chiesa per le celebrazioni liturgiche si possono sentire sensazioni di stanchezza, di nausea, di confusione mentale, di svenimento.
Sentiamo spesso dire ai paziente: "Io in chiesa non propriamente è che non ci vado, ma non mi sento di stare con gli altri, preferisco perciò intrattenermi un po' quando non c'è nessuno".
-La stessa difficoltà si trova per le partecipazioni alle preghiere nei gruppi ecclesiali, La prima volta che le persone vengono da me, se avverto che c'è veramente qualcosa di malefico, chiedo loro l'impegno a partecipare a qualcuna delle diverse riunioni di preghiera che facciamo per queste situazioni, come esporrò più avanti.
L'adesione in genere c'è, ed è anche sincera, in vista di una possibile guarigione. Ma le metto subito in guardia, specialmente quando il caso ha una certa gravità: "Stai attento che da solo, almeno le prime volte, non ce la farai a venire; perciò accordati con qualche persona di famiglia o qualche conoscente per venire insieme".
Anche il rapporto con il sacerdote esorcista non è bene che sia tenuto completamente segreto; senza l'aiuto di qualche familiare o di qualche persona amica, il cammino per un avvicinamento maggiore a Dio sarà stroncato da Satana fin dall'inizio, in mille maniere diverse.
Sono quattro i sintomi principali che disturbano la preghiera in questi casi: la mente non riesce a concentrarsi per via di continue distrazioni, una strana voglia di sbadigliare senza interruzione, il bisogno dì ridere, di ridere tanto, una sonnolenza profonda che non si riesce a vincere.
Una volta cercavo di liberare con l'esorcismo una signora colpita da un maleficio. Nonostante fosse molto religiosa, seria e tanto desiderosa di guarigione, non riusciva a trattenersi dal ridermi forte in faccia e se ne scusava con me provando tanta angoscia. Ma noi che siamo del mestiere sappiamo, anche attraverso gli indemoniati, che quello di riderci in faccia è uno degli atteggiamenti più comuni degli spiriti del male. Testoni proprio questi diavoli! Nonostante tutte le legnate che hanno ricevuto in duemila anni da ministri del Signore Gesù, non hanno ancora imparato il proverbio che dice: "Ride bene chi ride per ultimo".
Termina qui la lunga descrizione dei tre sintomi fondamentali che svelano la presenza e l'azione delle presenze malefiche.

LE CAUSE DIRETTE DEI DISTURBI DEMONIACI






LE CAUSE DIRETTE DEI DISTURBI DEMONIACI



<> (Gesù e Maria)
1. APPASSIMENTO DELLA FEDE.

Quando la fede si attenua, immediatamente nascono elementi che scatenano le ostilità diaboliche, in quanto la persona si allontana da Dio.

2. C'È LA FEDE MA IL PECCATO È CONDIZIONE ABITUALE DI VITA.
Quando l'uomo sceglie il peccato come condizione abituale di vita, viene a galla l'orgoglio, l'odio. Il diavolo sa aspettare ed anche dopo anni di questo tipo di condizione di vita può agire con la vessazione.

3. LA MAGIA.
Questa attività dell'uomo è condannata da Dio. La magia è un insieme di pratiche, di formule verbali, di riti, per superare le normali capacità dell'uomo, attingendo alle forze del male. La DIVINAZIONE è una forma di magia diretta a fini buoni, ma volta ad accalappiare forze occulte diverse dalla divinità. Le CURE MAGICHE, per cui il mago usa filtri e amuleti e svolge cerimonie, con cui pensa di risolvere. Spesso il mago vende un amuleto perché la persona interessata abbia effetti particolari nel campo richiesto (lavoro, affetti) che gli uomini non sono in grado di ottenere. Si parla di MAGIA NERA, in cui il mago si collega con le forze del male, di una MAGIA BIANCA e di una ROSSA. Ma la distinzione è solo formale. L'indebolimento della fede è la spiegazione per cui molti vanno dai maghi, molto spesso ottenendo solo un peggioramento della situazione. Il mago è responsabile di fronte a Dio per questi atti.

4. LO SPIRITISMO.
Per questa attività si è in presenza di compartecipazione nella responsabilità da parte dei presenti alla seduta tenuta dal medium. Lo spiritismo nasce nel 1848 ad Haydesville (USA) a causa delle pratiche delle sorelle Fox. La Chiesa prese posizione il 4 agosto 1856 condannando i fatti ed ammonendo i fedeli. Il 24 aprile 1917 la Chiesa conferma la condanna: "È proibita ad ogni individuo la partecipazione a sedute spiritiche di qualsiasi genere". Solo a soggetti culturalmente ben preparati ed allo scopo di studio è concessa la partecipazione.

5. LE SUPERSTIZIONI.
È un vero mare magnum di preghiere, di riti religiosi, di azioni contro il I comandamento di Dio, che esige sia dato culto solo a Dio. Si hanno SUPERSTIZIONI VERE E PROPRIE IN SENSO STRETTO, quando si utilizzano formule che somigliano a riti e preghiere autenticamente religiose. Si hanno invece VANE OSSERVANZE quando si raccolgono abitudini non connesse alla religione, ma usate come tradizione popolare. È il caso, ad esempio, dell'oroscopo. In entrambi i casi il demonio è come un ladro che ruba del denaro. Sia che prenda i soldi e scappi, sia che li sostituisca con soldi falsi, la sua invadenza è manifesta.

6. IL SATANISMO.
È il punto massimo che il demonio può ottenere dagli uomini. Cioè la stessa proposta fatta a Gesù: io ti do tutto se mi adorerai. A differenza del passato, in cui viveva un po' come 'fuoco sotto cenere', nella società odierna il satanismo esplode con virulenza. Così si hanno sette sataniche, sette luciferiane e addirittura chiese. Tutti questi gruppi perversi si rifanno alle forme religiose antiche e si da culto, per esempio, alla piramide da cui verrebbero radiazioni benefiche. In Piemonte si organizzano viaggi per visitare le piramidi. Lavorano un po' con quella che è l'idea 'dei due principi', di Zaratustra: vi è un dio del bene e ciò che è bene; vi è un dio del male e ciò che è male. Il sole è visto come un essere bello e potente che inonda la terra, che si ricollega al culto antico della divinità solare, MITRA. A Roma vi erano alcuni mitrei (S. Prisca nell'Aventino) e lo stesso Costantino era seguace del dio Sole. S. Agostino era caduto nell'eresia manichea ed era schiavo di questo rito, di questa setta. S. Agostino, poi, si dichiarò che aveva 30-31 anni. I pagani adoravano gli idoli.
Ed ora passiamo a conoscere le cause indirette della vessazione diabolica.

1. LE FATTURE.
È possibile che Dio permetta ad alcune persone di fare del male ad altri. Sappiamo bene che leggi fondamentali di solidarietà legano gli uomini sia nella famiglia che nella società. Nell'ambito morale ci può essere una persona che da sola, o in collegamento con altre persone, si mette in contatto con le forze diaboliche e riesce ad operare il male su un individuo. È una operazione spirituale fatta attraverso oggetti determinati contro l'uomo che è spirito. Spesso si tratta solo di gente che fa chiacchiere, ma può capitare. È chiaro che se il cristiano si trova in una situazione di ordine di fronte a Dio, la fattura ottiene come effetto che la persona avverta solo un fastidio, un punzecchiare, un malessere. In questo caso si ha un punto di partenza e non uno di arrivo. Se la persona fatturata è in condizione di disordine dinanzi a Dio, allora è nelle condizioni ideali alla ricezione della fattura. Si ha qui un punto di partenza e uno di arrivo. Dobbiamo quindi cautelarci mettendoci in ordine, rendendo manifesti i SEGNI DELLA GRAZIA, che sono i Sacramenti e le azioni visibili.

Il mago per la fattura utilizza pupazzetti, intrugli, capelli, spilli, limoni tagliati a metà riempiti di spille. Poi dipende dalla zona in cui si effettua il rito. La vittima trova questi oggetti o li riceve in dono sotto forma di piccoli oggetti d'oro, piccoli ninnoli. Bisogna stare attenti, ma l'amore del prossimo è più grande e lo scambio di doni è cosa buona.

2. IL MALEFICIO.
È come la fattura, solo che non è espresso tramite oggetti. Le due parole sono quindi equivalenti. Il maleficio, comunque, si concretizza, secondo alcuni esorcisti, in piccoli oggetti, ma non sempre. Quando si vuole "lanciare" una malattia da cui una persona non possa guarire, il mago "concretizza", con un rito, cibi putrefatti in un determinato luogo. L'individuo si ammala ed appassisce fisicamente senza che i medici possano rendersi conto delle cause. Quando la persona maleficiata si sente avvolta da pensieri e paure che le rendono difficile agire anche nelle cose più normali, si è in presenza del maleficio di legamento. Quando in un rapporto di amore vi sono alternanze di odio-amore inspiegabili, in alternanza continua con susseguente spossatezza psichica, c'è il maleficio amatorio. Se l'individuo ha un'intossicazione morale, fisica, intellettuale tale che la sua vita ne è sconvolta con dolori di ogni genere e con depressioni psichiche deprimenti, c'è maleficio venefico. Quando il maleficiante agisce con spilli o altri oggetti acuminati sul pupazzo (di cera, di pongo...) e una determinata persona è colpita da mali nel modo corrispondente all'azione del mago, c'è maleficio di trasposizione di trasferimento.

3. IL MALOCCHIO.
È un segno di malevolenza che si esprime con uno sguardo, anche benevolo, ma che molto spesso è malevolenza. In ogni paese d'Italia vi sono tradizioni riguardo al malocchio. Ma il malocchio non esiste. Può capitare che i bambini si ammalino dopo aver incontrato una determinata persona che si ritiene lanci il malocchio. Ma è solo un caso. È quindi inutile andare dalle magare per le loro cerimonie strampalate, perché si rischia solo di far passare il diavolo.

4. LE MALEDIZIONI.
Molti mali fisici e morali vengono attribuiti alle maledizioni. E se io ricevo da una persona una maledizione, essa opererà il danno effettivamente? Staremmo freschi. Quante mamme, se il figlio rompe un oggetto, maledicono. E fra le persone, poi. Nella provincia di Frosinone è molto usato il: "Ti possano sparare". Secondo la Bibbia vi sono solo due casi in cui si può parlare di una rispondenza al cospetto di Dio della maledizione. È il caso della MALEDIZIONE DEI GENITORI. Non tutte le parole dette nelle esasperazioni per sofferenza hanno valore. Solo quando i figli fanno qualcosa che va contro il Verbo, contro il rispetto che si deve ai genitori. Se, per il torto ricevuto, in un momento di esasperazione, il genitore emette la maledizione, in qualche modo può essere accettata da Dio e il figlio deve temerlo. Mentre per gli altri nove comandamenti vi è garantita la benedizione e l'assistenza di Dio, per il quarto comandamento, "onora il padre e la madre", il Signore influisce direttamente sul tempo che si ha sulla terra. A Roma nel 1944, in zona Garbatella, in tempo di guerra, una povera signora era bersagliata in maniera violenta dal figlio, che arrivò a prendere il coltello e a minacciare la madre. Ecco, in questa situazione se la madre butta fuori una maledizione, può essere certa di essere ascoltata. Il Siracide dice: "Chi abbandona il padre è come una bestia, chi insulta la madre è maledetto dal Signore".
Se un matrimonio viene celebrato senza la benedizione dei genitori, ciò comporta dei pericoli in quanto questo matrimonio viene celebrato con un elemento essenziale in meno. Ma se il giovane evita lo scontro frontale coi genitori e, dopo una prudente consultazione, ritenga di andarci lo stesso, non deve pensare di ricevere una maledizione, malgrado l'animo sia sicuramente rammaricato. C'è il caso, poi, della MALEDIZIONE DEL POVERO. Se il povero, esasperato, ad uno cui si è rivolto per chiedergli aiuto e questa persona, pur avendo tutti i poteri per aiutarlo non lo aiuta, ma anzi usa parole di scherno e di disprezzo, lancia una maledizione contro costui, questa viene convalidata da Dio. Bisogna quindi avere slancio di amore il più ampio possibile verso gli altri: un sorriso, sostare un attimo.
Vi è pure una maledizione di ordine ecclesiale, la MALEDIZIONE DEL SACERDOTE. Il sacerdote riceve da Dio ciò che è necessario alla vita del rapporto degli uomini con Dio. Un missionario in Cina ed un sacerdote di Roma lanciarono maledizioni che si sono verificate in maniera impressionante. La Chiesa non ha mai dato maledizioni di nessun genere; può però scomunicare, e la scomunica è pena medicinale per scuotere l'uomo. Nel Codice di Diritto Canonico vi sono scomuniche già decise (si dice "lata sententia") ma ne sono previste altre decise di volta in volta ("ferenda sententia").
È attivo il primo tipo di scomunica quando vi è APOSTASIA DALLA FEDE, cioè quando coscientemente il fedele aderisce a gruppi scismatici; o se l'ABORTO è effettivamente effettuato; se vi è PROFANAZIONE DELLE SPECIE CONSACRATE O ASPORTAZIONE E CONSERVAZIONE A SCOPO SACRILEGO; infine CONTRO LA MASSONERIA.

Gesù ha scelto i suoi Apostoli, li ha tenuti con se per tre anni, li ha imbevuti del suo amore e della sua dottrina, li ha colmati della sua grazia, ha fatto passare nelle loro mani i suoi poteri spirituali. Lo Spirito Santo ha poi confermato e vivificato ogni cosa. Tra i poteri consegnati a Gesù agli Apostoli emergono:
a) fare la Eucarestia in sua memoria;
b) rimettere i peccati col Battesimo e la Penitenza;
c) annunziare in modo infallibile la sua dottrina ;
d) esplicitare quanto da Lui stabilito in forma di principio (p.es. i Sacramenti).
Accanto a questi basilari poteri ve ne sono altri minori:
- "il dono dei miracoli e lo scacciare gli spiriti immondi".
"Diede loro il potere di scacciare gli spiriti immondi e di guarire ogni sorta di malattia" (Mt. 10,1).
"Egli allora chiamò a sé i Dodici e diede loro potere e autorità su tutti i demoni e di curare le malattie" (Lc. 9,1). "Io ho dato a loro la tua parola e il mondo li ha odiati perché essi non sono del mondo, come io non sono del mondo" (Gv. 17,14).
"Allora chiamò i Dodici, ed incominciò a mandarli a due a due e diede loro potere sugli spiriti immondi... E partiti, predicavano che la gente si convertisse, scacciavano molti demoni, ungevano di olio molti infermi e li guarivano" (Mc. 6,7; 6,12).
"Giovanni disse Lui: 'Maestro, abbiamo visto uno che scacciava i demoni nel tuo nome e glielo abbiamo vietato, perché non era dei nostri'. Ma Gesù disse: 'Non glielo proibite, perché non c'è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito dopo possa parlare male di me. Chi non è contro di noi, è per noi. Chiunque vi darà da bere un bicchiere d'acqua nel mio nome perché siete di Cristo, vi dico in verità che non perderà la sua ricompensa'". (Mc. 9,38).
Tutti i poteri, compreso quello di scacciare i demoni, sono affidati alla Chiesa, la quale li gestisce in modo rispondente alle esigenze del tempo. E, secondo l'attuale disciplina della Chiesa, "il Vescovo ha la pienezza del sacerdozio e della successione apostolica"; può quindi comandare ai demoni perché vadano via dai vessati. In più, ogni sacerdote ha la capacità di comandare ai demoni così da espellerli dai vessati; ma lo può fare solo su delega del Vescovo. La Chiesa considera "abusivi" e inefficaci gli Esorcismi praticati dai laici a cui manca il potere di base. Possono però pregare per gli ossessi. È vietato ai laici recitare le frasi degli Esorcismi ed imporre le mani. Durante il rito, officiato dal Vescovo o da un sacerdote autorizzato, possono prestare ogni aiuto necessario alla bisogna, oltre le preghiere. L'Esorcista lavora sulla base della Fede e ne fa la propria forza. Non c'è bisogno di un "carisma" particolare o di un fatto paranormale. Tuttavia alcuni santi sono arricchiti da Dio di "carismi", capacità paranormali, del dono dei miracoli, della "scrutazione dei cuori", della miracolosa diagnosi delle malattie; e per ciò ne sia benedetto il Datore d'ogni bene.
La parola Esorcismo è una translitterazione del greco "EX-ORKIZO", verbo che significa SCONGIURO.

Questa parola si trova di frequente nei papiri e nei libri esoterici dell'Egitto e di altri paesi orientali (soprattutto in Caldea), ed anche nei testi e negli usi greci e romani. Gli esorcismi pagani si effettuavano in alcuni templi di divinità con uso abbondante di formule magiche. Mentre nella Chiesa l'Esorcista mira a scacciare il demonio dai vessati e, quindi, cerca di costringerlo a manifestarsi per quello che è, per il nome con cui viene conosciuto, per i motivi della sua presenza, per eventuali corresponsabili umani di detta presenza; nell'uso pagano l'esorcista cercava di comandare lo spirito malvagio con forme di scongiuro o altri interventi verbali e rituali.
I fedeli che si sentono attaccati dal demonio in qualche forma, possono recitare la PREGHIERA DI LIBERAZIONE, preghiera generica molto efficace. La Chiesa effettua appunto gli Esorcismi che, oltre ad essere preghiera di liberazione, contengono in più l'autorità imperativa della Chiesa. Nel rito attualmente in uso è previsto un ESORCISMO PREBATTESIMALE, per il Battesimo dei bambini e degli adulti. Un ESORCISMO i DEL RITUALE ROMANUM, classico, con formule in latino, con 21 norme pratiche introduttive. Infine un ESORCISMO II-"IN SATANAM ET ANGELOS APOSTATICOS", detto di LEONE XIII, in quanto il Papa lo abbia redatto dopo una visione in cui le forze diaboliche si scatenavano nel mondo e, più furiosamente, contro la Chiesa.
Lo stesso Papa ordinò che al termine della S. Messa si recitasse la 'Salve Regina' ed un'invocazione a S. Michele Arcangelo. Questo esorcismo può essere recitato privatamente, non per eseguire un Esorcismo, ma come implorazione di grazie per tutta la Chiesa, per sé stessi e per i propri cari. Ma non pubblicamente, né ufficialmente. Il cristiano è Esorcista per sé stesso, ma non può esercitarlo per altri.