lunedì 23 ottobre 2017

Iniziazione occulta di Maometto

Iniziazione occulta di Maometto


Per una analisi complessiva del fenomeno Islam non possiamo considerare solo il Corano, ma anche le tradizioni che sono sorte a partire da Maometto.
E le tradizioni non fanno certo onore al messaggio coranico. Infatti a convalidare la tesi demonologica, è proprio la storia islamica. Siamo a conoscenza di una tradizione occulta che fa riferimento allo stesso profeta.
Afferma il giudice Carlo Palermo:”Secondo gli sciiti, Alì, genero di Maometto, era stato da questi iniziato alle conoscenze segrete che ogni iman “capo” trasmetteva ereditariamente sotto forma di una sostanza celeste luminosa, che faceva di lui qualcosa di molto simile a una divinità incarnata. Gli iman furono in tutto dodici per gli sciiti detti duodecimali, e ciò sino all’anno 878. Da allora la dinastia degli iman si sarebbe tenuta misteriosamente nascosta per riapparire con i madhì, definitivamente, alla fine del mondo” (Palermo 1996: 114).
Il giudice Palermo è un grande esperto del mondo dell’Islam, delle sue suddivisioni confessionali e delle frange estremiste che operano in tutto il mondo (compreso in Italia) in collaborazione badate bene con la massoneria e la mafia.
Dunque, siamo in possesso di fonti sicure. Il testo citato solleva un nugolo di domande, cui bisogna rispondere. Chi ha istruito nell’occultismo Maometto? Che cosa è questa sostanza celeste che si trasmette da iman ad iman fino alla fine dei tempi? E perché gli iman si sono organizzati a gruppi di dodici? Che cosa lega alcune frange islamiche alla massoneria internazionale?
Alla base della rivelazione di Maometto sta una presunta apparizione angelica (malefica), ma anche dei contatti che ebbe, da mercante qual’era, con gli ebrei.
Tesi più verosimile è la seguente: Maometto ebbe un’iniziazione occulta dagli Ebrei della tribù maledetta, i figli della terra di Dan, che si tramandano il grande segreto della nascita dell’anticristo e hanno il potere di evocarne lo spirito, tramite dei rituali, che gli stessi massoni conoscono grazie alla tradizione sorta dai cavalieri crociati (specifico i crociati si riferisce ai massoni, non quelli a difesa di Cristo). Maometto, in uno di questi rituali, ha avuto l’apparizione celeste dell’anticristo e il mandato per creare le possibilità idonee alla venuta dell’anticristo-uomo: distruzione del cristianesimo ed opere inique.
Maometto tramandò il diabolico segreto al genero Alì e questi a un gruppo di dodici iman. E’ chiara la subdola intenzione di imitare, e qui incide l’azione dello spirito dello Pseudoprofeta, la struttura della chiesa primitiva, fondata sui dodici apostoli. La sostanza celeste che si trasmettono tramite rituali è l’imitazione diabolica del crisma apostolico che conferiscono alla stregua dell’investitura vescovile.
Anche tra i massoni vi è un rituale di investitura che fa pensare a qualcosa di analogo. Possono sembrare queste delle facili congetture demonologiche, eppure la verità sale sempre a galla.
Così scopriamo nella tradizione coranica, qual è il vero dio che adorano, e non è sempre il nome di Allah quello che affiora dalle loro credenze, ma nientemeno che satana.
Ritorno al discorso dei crociati perché molti non lo sanno che all’inizio del XIV secolo si infiltrarono i massoni nell’ordine dei crociati.
Nel 1118 nove cavalieri francesi si recarono nel regno cristiano di Gerusalemme, fondato dai crociati di Goffredo di Buglione, circa vent’anni prima. Essi volevano costituire una nuova cavalleria che, allo stesso tempo, fosse monastica e cavalleresca. Pronunciarono i voti di castità, povertà ed obbedienza innanzi a Teoclete, patriarca cristiano di Gerusalemme. Quei cavalieri si prefissero la difesa del passo del cosiddetto passaggio d’Athlit, che si innalzava sulla via tra San Giovanni d’Acri e Gerusalemme.
Questi nove cavalieri avevano assunto come loro compito quello di proteggere i pellegrini che si recavano in Terra Santa. Dopo appena un decennio, vi erano 300 cavalieri al posto dei nove iniziali e la milizia ai loro ordini contava tremila soldati. La costituzione all’Ordine Templare du data dal Concilio di Troyes, il 13 di gennaio del 1128. Essi, un secolo dopo, erano ricchissimi e potentissimi.
All’inizio del XIV secolo cominciarono a correre srane voci sull’ordine, che, ben presto, divennero accuse gravissime: apostasia, idolatria, sacrilegio, sodomia, stregoneria e omicidi rituali. Lo scandalo li travolse e decretò la condanna dell’Ordine.
Il 13 Ottobre del 1307, Filippo il Bello, col benestare di Clemente V, fece arrestare i Templari con loro ventiduesimo Gran Maestro Jacques de Molay e ordinò il sequestro dei loro beni.
L’ordine dei Templari fece proprio l’esoterismo islamico. Svolse un importante ruolo nel diffondere in Europa il sufismo nella sua forma originale, quella mediorentale.
Il sufismo, corrente mistica, che si sviluppò all’islamismo già al tempo di Maometto, fu condannato con accanimento dall’ortodossia islamica.

Da Quando è iniziata la festa di Ognissanti?

Da Quando è iniziata la festa di Ognissanti?


La parola “Holy” “ween” - recita il sacerdote Don Villa su Chiesa Viva del Gennaio 2004, va interpretata: “ All (Saints) eve”, e significherebbe: “la veglia di tutti i Santi”, il che ci porta a pensare alla nostra festa cristiana di “tutti i Santi”.
Molti popoli dell’Europa antica festeggiavano la successione delle stagioni mescolando la festa dei morti con quella dei vivi; ma la Chiesa, in seguito, rimpiazzò tale festa pagana con quella di “tutti i Santi”.
In seguito, nel 731, papa Gregorio III fece erigere, nella Basilica costantiniana di San Pietro in Vaticano a Roma, una cappella dedicata proprio a “tutti i Santi”, con Messa e Ufficio nel giorno 1° Novembre; nell’anno 837, tale festa fu estesa a tutto l’impero carolingio.
La Chiesa aggiunge al 2 Novembre l’indomani di quella festa di “tutti i Santi” anche la festa dei “defunti”.

mercoledì 11 ottobre 2017

L’INFLUSSO DEL DEMONIO (5)


 
L’INFLUSSO DEL DEMONIO


L’inganno del demonio


Nella sua tattica aggressiva contro l’uomo il demonio utilizza anche l’inganno.
Una delle mosse del maligno è quella di ingannare e di far credere, simulare, insinuare errori e menzogne.
Il demonio illude le persone sotto apparenza di bene. Infatti inganna l’anima nei sensi esterni con rappresentazioni che assomigliano a quelle genuine; nei sensi interni, con immagini apparentemente più belle e più perfette; nell’intelletto con notizie intellettuali molto involute; e con parole interiori successive simili a quelle vere così da far credere molte menzogne.
Il demonio è anche pieno di astuzie. Cerca il lato debole dell’anima per poter concentrare le sue forze: con furbizia il maligno si colloca al punto di passaggio dal senso allo spirito; in modo da carpire l’anima nelle sue due parti, superiore e inferiore.

L’INFLUSSO DEL DEMONIO (4)




L’INFLUSSO DEL DEMONIO


 
La suggestione diabolica


Si hanno due tipi di suggestione: la prima, quella estrema, si riduce a una semplice presentazione dell’oggetto ai sensi; seconda, più interna e più vicina alle facoltà superiori dell’uomo, si identifica con la persuasione.
Il demonio è causa del peccato non in maniera diretta ed efficace, ma solo come patrocinatore e presentatore dell’oggetto appetibile”.
La suggestione sulla fantasia propone all’intelletto un nuovo ordinamento di fantasmi da considerarsi: è una specie di illuminazione ma assai differente da quella che l’angelo può procurare.
Parallelamente a questa suggestione persuasiva dell’intelletto, il fantasma produce un’alterazione negli appetiti inferiori.
Nello stesso momento in cui la suggestione della fantasia procura all’intelletto un nuovo campo d’indagine, e agli appetiti inferiori questa alterazione, la volontà riceve dall’intelletto la presentazione di un bene apparente e dà agli appetiti inferiori una facilitazione a conseguirlo.
Nessuna sostanza creata può muovere la volontà, se non mediante il bene intellettualmente conosciuto. E può farlo in quanto le mostra che qualcosa è un bene da farsi: il che equivale a persuadere. Dunque nessuna sostanza creata può agire sulla volontà, o essere causa della nostra deliberazione, che facendo opera di persuasione.
Quindi il demonio è giunto attraverso questo processo a influire indirettamente sulla volontà; ora sta in potere di quest’ultima acconsentire o non acconsentire.
Il Dottore Mistico ci fa sapere che gli individui coi quali il demonio adopera lo stratagemma della suggestione, non sono unicamente i cattivi, ma anche le anime pie.
Sembra che il diavolo ne abbia fatto uso con lo stesso Nostro Signore Gesù Cristo per la terza tentazione nel deserto, dopo i quaranta giorni di digiuno: lo abbia fatto per suggestione spirituale, perché non era possibile far vedere a Gesù con gli occhi del corpo tante cose.
Riguardo ai sensi interni il diavolo può inserire nell’animo molte suggestioni per mezzo delle notizie e dei discorsi della memoria, facendola cadere in molte impurità e in parecchi peccati. Con molta efficacia può imprimere nella memoria e nella fantasia, false notizie e forme. Per mezzo della memoria il diavolo provoca molti danni. Inoltre può suggerire all’immaginazione orribili bestemmie e imprimere visioni immaginarie.
Relativamente alla parte conoscitiva razionale, il demonio può intromettersi con locuzioni, formando nell’intelletto concetti o parole interiori. Inoltre può rappresentare all’anima, sempre per suggestione, molte notizie intellettuali; vi può inserire molte suggestioni per mezzo dei pensieri; può imprimere o suggerirle apprensioni o visioni spirituali.
Possiamo concludere che la suggestione è una modalità che l’ingerenza dello spirito maligno riveste quando si prefigge di far aderire l’anima con forza alle cose che egli le propone.

mercoledì 4 ottobre 2017

L’INFLUSSO DEL DEMONIO (3)

L’INFLUSSO DEL DEMONIO


 
La rivelazione del demonio con l’uomo


Adesso vediamo le modalità dell’influenza del diavolo sull’uomo elencate praticamente da San Giovanni della Croce.
Il demonio non può niente sull’anima che non sia attraverso le operazioni delle sue potenze.
Sono i sensi esterni e le facoltà interne della parte inferiore che gli aprono il varco. Se non fosse per queste potenze non si potrebbe conoscere quello che avviene nell’anima.
Nei sensi esterni il demonio può agire con la rappresentazione di oggetti esteriori offrendo, per esempio, alla vista figure di santi; all’udito parole lusinghiere; all’olfatto odori molto soavi; al palato dolcezze di sapori; al tatto diletto di tocchi molto delicati: adesca i sensi per poi indurli al male.
Nella memoria sensitiva può intromettersi aggiungendovi forme, notizie, discorsi.
Alla fantasia e all’immaginazione può rappresentare, senza il concorso di alcun senso esteriore, le stesse immagini e specie di soggetti, sia belli sia turpi.
Il senso corporeo interno, cioè l’immaginativa e la fantasia, è veramente simile a un porto: il demonio accorre con le sue mercanzie d’immagini, forme e figure naturali e soprannaturali per offrirle all’intelletto.
L’immaginazione e la fantasia sono porta d’ingresso dell’anima.
Il demonio arriva all’intelletto mediante le suddette visioni corporali, apprensioni sensitive e visioni immaginative, ma lo spirito maligno arriva anche a infiltrarsi nelle comunicazioni del tutto spirituali: tali comunicazioni interiori e puramente spirituali sono meno raggiungibili dal demonio.
Adesca l’anima mediante notizie intellettuali, rappresentando alle volte falsamente colpe altrui, cattive coscienze, cattive persone affinché se ne parli male così da cadere in infamie, in peccati e in afflizioni di spirito.
I suoi peggiori inganni entrano precisamente per mezzo delle notizie e dei discorsi della memoria. Di qui traggono origine tutti i mali che egli arreca. Dispone di un potere in materia di rivelazione e di parole e locuzioni interiori.
Riguardo agli appetiti sensitivi lo spirito maligno può eccitarvi i turpi movimenti nel senso: lo spirito di fornicazione, con forti tentazioni, brutti pensieri e rappresentazioni nella fantasia, arreca tremende pene.
Quanto alla volontà, il diavolo riesce a destarvi, per mezzo di percezioni e apprensioni corporali, soltanto i primi moti.
Mediante locuzioni successive è capace di muovere la volontà affinché stimi e apprezzi quelle comunicazioni interne in modo che vi si dedichi e occupi l’anima in ciò che non è virtù. Con questi e altri artifici, indirettamente il diavolo può inserire nella volontà sentimenti di superbia, di presunzione, di vanità.
Inoltre può spingerla a mancare contro la carità verso il prossimo, a commettere peccati d’ira, d’invidia, di gola spirituale.

lunedì 2 ottobre 2017

L’INFLUSSO DEL DEMONIO (2)

L’INFLUSSO DEL DEMONIO


Sulla volontà umana

Abbiamo visto che accidentalmente l’azione degli spiriti incide sull’intelletto ma non giunge a coinvolgere la volontà.
L’Aquinate nega all’angelo la capacità di muovere la volontà umana all’atto, quindi il demonio non può influire sulla volontà dell’uomo attraverso gli oggetti in modo da poterlo precipitare nel peccato. La libertà si impone anche a Satana:
Sebbene il potere del demonio sia semplicemente maggiore del potere dell’uomo, tuttavia sotto un certo aspetto non è maggiore, cioè quanto agli atti del libero arbitrio, che non possono essere costretti: poiché di questi atti l’uomo stesso è il padrone e non il demonio; e così l’uomo può resistere alla sua tentazione.
Il demonio dovrà agire dall’esterno e dovrà ricorrere alla persuasione, facendo sorgere nell’uomo quei sentimenti che potranno influire sulla volontà solo come disposizione anteriori.
Il demonio può conoscere i nostri pensieri?
La soluzione che Tommaso d’Aquino dà al quesito si presenta nel seguente modo.
L’intelletto non può esplicitare la sua attività senza servirsi di ciò che proviene dai sensi.
E’ vero che l’intelletto è assolutamente spirituale ma è anche vero che nel presente stato di cose la sua attività è subordinata all’attività di altre facoltà direttamente collegate a organi corporali, cioè le facoltà sensitive.
Quindi questo materiale esistente in noi sotto forma di particolari modificazioni organiche, per essere usato nell’intelletto, deve venire spiritualizzato, spogliato cioè, attraverso un processo di astrazione, di tutto ciò che sa di sensibile, particolare: la filosofia tomistica parla di fantasma o specie sensibile nel primo caso, di specie intelligibile dopo il processo di astrazione.
Un volta pronto, interviene la volontà per orientare l’intelletto a servirsene in modo o nell’altro, e formulare così in concreto un determinato pensiero.
Il demonio, in forza della sua natura angelica, conosce la natura dei nostri pensieri meglio di qualsiasi uomo e anche di noi stessi:
Il demonio, che vede l’anima in se stessa, la conosce meglio dell’uomo, che ne indaga la natura attraverso i suoi atti, i demoni manifestano i pensieri degli uomini in quanto li conoscono per mezzo di alcuni indizi corporei, lo stesso segno corporeo, in generale, può riferirsi a molti effetti. Ma tuttavia, nei casi particolari, ci sono alcune differenze, che il demonio può percepire meglio dell’uomo.
In questo modo indiretto è certo che il demonio può conoscere alcuni pensieri umani.
Gli rimane tuttavia preclusa la possibilità di entrare nel intimo della nostra intelligenza e volontà; il demonio non conosce l’uso attuale che facciamo dei nostri pensieri e dei nostri moti interiori: “Quantunque il demonio conosca alcune cause dei nostri pensieri, tuttavia non le conosce tutte poiché non conosce il movimento della volontà”.
Nel fondo dell’anima dove non può penetrare il demonio, né il senso naturale, né l’intelletto, risiede sostanzialmente il Maestro divino: dentro il cuore gli spiriti non hanno possibilità di accesso.
Riepilogando il pensiero di Tommaso possiamo dire che il demonio può agire: direttamente sui corpi quanto il moto locale, indirettamente sui sensi e sulla fantasia.
Dalla fantasia l’influsso si estende all’intelletto e alla volontà.
Quindi il potere concesso a satana verso di noi è ridotto a una pura mutazione locale degli enti corporei perché l’influsso diretto sulle potenze spirituali dell’uomo gli è negato.



L’INFLUSSO DEL DEMONIO (1)






L’INFLUSSO DEL DEMONIO


SULL’INTELLIGENZA UMANA, SULLA FANTASIA E SUI SENSI



Oggi è un fatto indiscusso che le idee e le immagini sensibili si possono comunicare dal cervello di una persona vivente a quello di un’altra e questa comunicazione si compie benissimo quando la mente di uno dei due, il trasmittente o il ricevente, è in attitudine di passività.
Ora, se tanto avviene nei fenomeni telepatici, nelle difficili condizioni in cui due persone si trovano, quanto maggiormente, quanto più facilmente uno spirito puro non può presentare all’anima le sue suggestioni?
Innanzitutto c’è da dire che il demonio, quantunque angelo decaduto, conserva in comune con l’angelo la natura e il modo naturale di agire:
Quanto alla potenza della propria natura, i demoni possono fare le stesse cose che fanno gli angeli buoni. C’è una differenza nell’uso di questa potenza. Gli angeli buoni intendono aiutare gli uomini verso il bene e verso la verità, invece il demonio intende impedire.
Quindi si potrà dire dell’azione diabolica tutto quello che si può dire dell’azione angelica. Ora vediamo il modo con cui l’angelo può influire sulla intelligenza umana: “ Un angelo è in grado di illuminare un altro angelo (oppure un uomo) a conoscere qualcosa, aggiungendo intellettualità”.
Riguardo alle specie intellettuali l’uomo le riceve estraendole dall’immagine che gli forniscono i sensi, mentre l’angelo, nell’istante stesso in cui è creato, riceve insieme con la propria natura anche le specie intellettuali delle altre creature.
L’influsso di un’intelligenza superiore su una inferiore è da Tommaso D’Aquino detto “illuminazione” e consiste nelle manifestazioni di verità possedute da un altro.
Tuttavia questo influsso non può essere diretto né con infusione di nuove specie, che solo Dio può fare, né modificando le specie già esistenti nell’intelletto umano.
Tutto questo si riferisce alla natura angelica, mentre “gli angeli cattivi introducono pensieri nel seguente modo: danno luce alle immagini riconvenute nella fantasia in maniera tale che – giusta il darsi di differenti composizioni delle stesse – dalle immagini possono essere tratte nuove intenzioni.
Al diavolo non conviene illuminare l’intelletto dell’uomo altrimenti è possibile sapere ciò che ha egli stesso in mente: “Perciò resta che la persuasione interiore del diavolo e qualsiasi sua rivelazione non avviene per mezzo di una illuminazione dell’intelletto, ma soltanto per una certa impressione nelle potenze sensibili interiori ed esteriori.
Come avviene tutto ciò?
Il demonio modifica la potenza sensitiva o immaginativa precisamente non alterandola se non in conseguenza di un movimento locale, poiché non può di per sé imprimere nuove specie.
Tuttavia, la modifica facendola maturare in rapporto al sito o in rapporto al luogo, non certo componendo la sostanza dell’organo, ma muovendo gli spiriti e gli uomini.
Siccome le apparizioni immaginarie sono causate da una mutazione locale degli uomini corporali, allora la creatura angelica potrà indirettamente influire sulla fantasia , influendo sugli organi corporali.
L’angelo muove l’immaginazione non imprimendo immagini mai viste attraverso i sensi, mediante il moto locale degli spiriti e degli umori.
Quindi i sensi possono essere mossi all’interno: essi si alterano quando si turbano gli spiriti vitali e gli umori organici.
Non solo, esiste un’azione diabolica del tutto esterna: gli angeli possono presentare ai sensi oggetti sensibili o esistenti già nella natura o formati da loro stessi, come fanno quando assumono un corpo.
Poiché gli angeli possono agire sul corpo, essi possono anche inclinare l’uomo a comportarsi in un modo piuttosto che in un altro, influendo sulla sua immaginazione, stimolando in vari modi le passioni.
Una conferenza l’abbiamo dalla scienza medica che ha messo in maggior luce l’influsso che i fattori fisiologici esercitano sulla vita psicologica, e cosi ha reso ancora più facile concepire le insidie dei demoni attuate attraverso un influsso degli stati fisiologici.