domenica 30 aprile 2017

LE RELIQUIE DEI SANTI






LE RELIQUIE DEI SANTI

Anche le reliquie dei santi forniscono una speciale protezione contro il diavolo e un aiuto afficace per la liberazione, perché tormentano il demonio e ne fiaccano le forze. Spesso gli esorcisti, durante il rito, si avvalgono di crocifissi contenenti una o più reliquie.
Il collare di san Vicinio e le spoglie del diacono e martire san Ciriaco meritano una particolare menzione, mentre illustreremo più avanti i fenomeni che si verificano presso la tomba del Servo di Dio Padre Matteo da Agnone.
San Vicinio, protovescovo di Sarsina (Forlì-Cesena), morì nel 330. Per ventisette anni esercitò il ministero episcopale e fu efficace esorcista. Per penitenza pregava curvo sotto peso di un macigno appeso al collo con una catena di ferro, il famoso “collare di San Vicino”, custodito nella cattedrale della località romagnola. Al contatto di questa reliquia, le persone tormentate dal maligno danno in escandescenze.
Il diacono san Ciriaco, potente esorcista e taumaturgo, fu invece martirizzato a Roma nell’anno 305. Era dei quattordici santi ausiliatori cari alla pietà popolare e il suo culto fin dal 1400 era diffuso in tutta Europa. Le sue reliquie sono particolarmente venerate nel Santuario di Torre le Nocelle, in provincia di Avellino e, fin dal 1600, esistono testimonianze scritte della loro efficacia contro il principe delle tenebre. Le persone afflitte da problemi diabolici reagiscono con manifestazioni di vario grado, specialmente davanti all’ampolla che racchiude il sangue versato dal santo per testimoniare la sua fede in Cristo.
Il caso più emblematico di cui sono testimone è quello di Gilbert, un bambino di sette anni venuto dalla Corsica con i suoi genitori, preoccupati per il ritardo mentale del figlioletto che si esprimeva come un bambino di tre anni. La famiglia, piuttosto agiata, gli aveva prodigato tutte le cure necessarie, senza risultati soddisfacenti.
L’handicap del bambino era accompagnato da fenomeni inquietanti. Fin da piccolo Gilbert manifestava avversione per le immagini sacre e le girava dall’altro lato per non vederle. Giungeva persino a disegnare sul muro con i propri escrementi delle croci rovesciate. Aveva inoltre strani poteri di chiaroveggenza. Sapeva ad esempio se una persona in abiti borghesi, mai incontrata prima, era consacrata a Dio, tanto che lo zio, per scherzo, gli diceva:”Gilbert, non ci daresti anche i numeri del lotto”?. Malgrado si esprimesse in modo confuso, faceva strani discorsi contro Dio e bestemmiava in modo perfettamente comprensibile. Da diversi mesi il bambino si rifiutava di vedere un uomo nero di cui aveva paura. Fantasie infantili, si potrebbe pensare, senonché il giorno del suo compleanno i genitori riempirono la casa di palloncini colorati. Quelli appesi nella sua cameretta scoppiarono da soli uno dopo l’altro, mentre i palloncini che addobbavano le altre stanze rimasero tutti integri. Il bambino spiegò:”E’ stato l’uomo nero, li ha infilzati con un coltello”. Tutti questi fatti lasciavano supporre un influsso diabolico, per cui i genitori decisero do fare un pellegrinaggio nei luoghi particolarmente vocati alla liberazione dal Maligno, in cerca di conferme. Giunti al Santuario di Torre Le Nocelle, appena Gilbert si avvicinò alla reliquia del sangue di San Ciriaco, avvertì un forte bruciore di stomaco mentre il ventre gli si gonfiava a vista d’occhio e una palla grossa come una mela gli roteava nella pancia. La madre si spaventò moltissimo. Il fenomeno durò pochi minuti, poi Gilbert, che ignorava lo scopo del viaggio guardando verso la sacrestia, in quel momento deserta, esclamò imapurito:”C’est dangereux là dedans! Là dentro è pericoloso!”, manifestando di sapere, per vie non comuni, che il luogo ha fama di liberazione. l’incontro con doversi esorcisti ha in seguito appurato che Gilbert è vittima di un problema al contatto con un gianto appartenuto a Padre Pio. Poco tempo dopo il pellegrinaggio, dopo aver ricevuto diverse benedizioni anche da un sacerdote della sua città, il bambino ha iniziato a parlare molto meglio, lasciando sbalorditi i medici per i rapidi progressi. In più, fin dalla sera del ritorno, è tornato a dormire nella sua cameretta, dopo che i genitori vi hanno messo un’immagine di San Ciriaco accendendo un cero in suo onore e recitando qualche preghiera al santo. Ai parenti stupiti, la madre di Gilbert ha risposto:”Cosa volete che vi dica? Sono cose che non si possono spiegare. Se non si ha fede, non si riesce a crederci!”

venerdì 28 aprile 2017

IL RUOLO DELLA MADRE DI DIO NELLA LOTTA CONTRO SATANA






IL RUOLO DELLA MADRE DI DIO
NELLA LOTTA CONTRO SATANA


Le parole umane non sono in grado di descrivere chi sia Colei che è divenuta vera Madre di Dio. A dire il vero, Ella, da se stessa, è soltanto una creatura, tuttavia è un essere talmente elevato da Dio che bisognerebbe capire chi è Dio per comprendere chi sia la Madre di Dio.
L’Onnipotente le ha affidato un ruolo speciale nella storia della salvezza e, ai piedi della croce di suo Figlio, Maria è diventata anche madre nostra e madre della Chiesa. Chi confida in lei ottiene tutto. Lo affermano i santi, in particolare i suoi più fervidi devoti, come San Bernardo, San Luigi Grignion de Montfort, San Massimiliano Kolbe e molti altri.
Per il demonio è un’umiliazione venire sconfitto da una donna, elevata da Dio al rango di Regina degli angeli. Il nome di Maria ha un impatto devastante su di lui, a riprova del fatto che la sua intercessione presso Dio è potentissima. Il ricorso alla Madonna lo fa soffrire terribilmente. Non a caso il XlX secolo, in cui il male ha raggiunto livelli senza precedenti, è stato anche il periodo con il maggior numero di apparizioni mariane. Laddove satana si scatena, anche la Madonna rafforza la battaglia, perché il suo ruolo, fino alla fine dei tempi, è di schiacciare il capo all’usurpatore, per strappargli le anime che apparendo solo a Dio.
Il diavolo negli esorcismi è costretto ad ammettere, rivolto alla Madonna: Non mi è simpatica per niente, Lei manipola il sangue del Figlio e il Figlio non le può dire mai di no. Ogni volta che lei prega, Lui interviene. Gli esorcisti affermano concordi che l’intercessione della Madre di Dio è un’arma letale contro l’avversario. E’ sufficiente invocarla per provocare una pioggia di bestemmie e di improperi al suo indirizzo. L’avversario detesta ogni preghiera a Maria, ma teme particolarmente il rosario, che definisce “un’arma che lo uccide”, “una cantilena maledetta, noiosa, dove si ripetono sempre le stesse cose”, ma che ha il potere si stremarlo e di togliergli le forze.
Fra Benigno è bastato estrarre la corona del rosario per mettere il nemico in fuga, dopo un’ora e mezza di esorcismi infruttuosi. Anche Mons. Andrea Gemma sostiene : La mia esperienza di esorcista mi dice che il rosario è un’arma micidiale contro il Maligno, e quasi sempre non c’è bisogno, dato che comincio l’esorcismo sempre dal rosario, di continuare con altre preghiere. Fa di questa vita mariana l’indossare lo scapolare di lei, la medaglia miracolosa, la corona stessa del rosario.
I santuari dedicati alla Madre di Dio e i luoghi delle apparizioni mariane sono infine dei veri e propri lager per il diavolo, perché lo tormentano al punto di costringerlo alla fuga. Sono diversi i casi di persone possedute che, dopo un serie di esorcismi, sono state infine liberate durante un pellegrinaggio a Lourdes, a Loreto o in altri luoghi mariani. Al Santuario di Caravaggio accorrevano da tutta Italia e dall’estero persone indemoniate. I Santuario dell’Avvocatella a Badia di Cava, in provincia di Salerno, è un altro luogo Mariano in cui si esprime la forza della Madre di Dio nella lotta contro il maligno, grazie anche all’opera del rettore benedettino padre Gennaro Costabile Lo Schiavo, che da tret’anni svolge il ministero di esorcista. Padre Gennaro conferma: Nel praticare gli esorcismi si nota una grande presenza della Madonna che fa soffrire enormemente lo spirito che molesta le persone. Il ricorso alla sua protezione, qualche preghiera mariana, qualche canto mariano mandano in tilt satana che, il più delle volte, attraverso il fedele tormenta urla: “Non la chiamare, che vada via, brucio alla sua presenza, mi fa soffrire di più, è la mia acerrima nemica, è la mia distruzione...” e così via.
Mentre il diavolo cerca di screditare la Madonna, le sue affermazioni ne mettono invece in risalto la grandezza. Ecco qualche esempio delle sue involontarie “confessioni”:
Maledetta, ogni volta che la Chiesa è in pericolo, lei arriva”.
Dovunque c’è lo Spirito di Dio io brucio. Stà zitto stronzo, se chiami Quella lì, Quella lo invia”.
Non lasciare che lei ficchi il naso maledetto, che metta le sue mani avide di anime, quelle manacce… Dove si ficca lei si prende tutto. Quella è una ladra”.
Maria gira come un moscone intorno ai sacerdoti, non si stanca mai, pur di salvarli, le inventa tutte”.
E’ consolante sapere che la nostra Madre Celeste veglia su do noi per salvarci dalle grinfie del maligno e proteggere in particolare i consacrati. Un giorno, il demonio ha rivelato a Padre Cipriano:”se non era lei… ho fatto di tutto per mandarti lontano”. Tutta fatica sprecata, grazie a Maria!

giovedì 27 aprile 2017

La radiestesia Pendolino e bacchetta

La radiestesia

Pendolino e bacchetta

Molta gente non sa che usare la bacchetta anche per trovare 
acqua nei terreni per scavarvi un pozzo è una pratica dei rabdomanti, radiestesia

Ma il pendolino è «cattolico»? Ma sì, proprio l’arte dei rabdomanti, capaci (almeno all’apparenza) di scovare oggetti o persone oscillando un pendolo sopra una mappa, o di trovare sorgenti d’acqua stringendo una bacchetta a forma di «Y»... Qualcuno avrà già storto il naso schifato, di fronte a simili «superstizioni». Ma, prima di chiudere il discorso, è meglio informarsi a fondo. Per esempio sapere che la radiestesia – così si chiama l’attività dei rabdomanti –, pur essendo praticata in Cina fin dal 2000 a.C., ha avuto tra i maggiori sostenitori e teorici in Occidente proprio dei preti. Anzi, il termine stesso di radiestesia (letteralmente «sensibilità ai raggi») fu inventato nel 1929 dall’abbé Alexis Timothéè Bouly, all’atto di fondare l’Associazione degli Amici della Radiestesia insieme al confratello e professore universitario abbé Bayard. Per loro non si trattava di nulla di esoterico, al contrario: la bacchetta o il pendolino (diffusosi dall’Ottocento in poi, in quanto strumento dall’apparenza più «scientifica») fungevano solo da «fragile antenna che ci permette di captare più facilmente le radiazioni nascoste» emanate da tutti gli oggetti esistenti, segno dunque della loro essenza spirituale. «Noi viviamo in un oceano di radiazioni che non riusciamo a percepire... Non dobbiamo far altro che rivelare la loro esistenza trasformandoci in ricercatori di vibrazioni viventi». In quegli stessi anni (1935) un altro sacerdote francese, anzi savoiardo, l’abbé Alexis Mermet etichettato come «il principe degli stregoni», figlio d’arte (anche padre e nonno erano rabdomanti), tentava di far assurgere la radiestesia a scienza sperimentale, elaborando una precisa teoria e inventando la tecnica della ricerca a distanza di sorgenti, metalli, corpi e anche malattie (teleradiestesia); secondo i suoi seguaci, avrebbe anche «conosciuto» l’incidente del dirigibile «Italia» di Umberto Nobile due giorni prima che la notizia fosse di pubblico dominio.È d’altronde l’epoca del trionfo della radio e il parallelo è evidente: il bastoncino funge da antenna mentre il rabdomante è il condensatore di onde, amplificate poi attraverso il movimento della mano. Durante l’ultima guerra l’uso della radiestesia si diffonde anche in ambienti cattolici per la ricerca di persone, in particolare dei propri cari dispersi sui fronti; il missionario padre Piero Gheddo, all’epoca bambino, ha conservato testimonianza delle manovre della zia con un pendolino sopra la carta geografica della Russia, dove si trovava il papà del futuro sacerdote. La Civiltà Cattolica del 20 marzo 1943 ne prende atto, dedicando un articolo a disquisire se «la radiestesia è una scienza?»: «In particolare la guerra con le sue ansie e i suoi timori, col mistero che ha steso su tante persone care, ha dato a questo genere di ricerche un’attualità impressionante». Tant’è vero che proprio nel marzo 1942 il Sant’Uffizio si pronuncia con una nota che è a tutt’oggi l’unica indicazione ecclesiastica ufficiale in materia: «Riguardo agli sconvenienti atteggiamenti che si compiono a danno della religione e della vera pietà a causa della pratica della radioestesia compiuta dai chierici al fine di conoscere eventi e circostanze relative ad alcune persone... gli Eccellentissimi Ordinari dei luoghi e i Superiori Religiosi proibiscano ai propri chierici e religiosi di procedere a quelle forme di divinazione tra le quali anche la Radioestesia». Un divieto che appare comunque relativo ai soli sacerdoti e alle ricerche di persone o alle divinazioni «magiche»; tant’è che pochi anni dopo l’Enciclopedia Cattolica, pur definendo la rabdomanzia «prassi ai margini dell’occulto e del magico, praticata spesso da persone prive di salda preparazione dottrinale e spesso inquinata da ignoranza, fanatismo, leggerezza, falsificazione», potrà concludere: «La disciplina cattolica non condanna né proibisce la pratica della radiestesia, salvo che essa scantoni nella superstizione». Infatti la rabdomanzia ha continuato a trovare importanti sostenitori tra i preti.Per esempio i missionari, costretti a cercare vene d’acqua in Africa : nel 1950 appare anche in Italia l’opuscolo Luce nelle tenebre. Nozioni pratiche di radiestesia specialmente dedicate ai missionari scritto dal francescano padre Jean-Louis Bourdoux «vecchio missionario al Matto (sic!) Grosso»; vi si insegna a trovare le sorgenti, i terreni fertili, i reperti archeologici, ma anche a individuare le malattie e i rimedi naturali per curarle – persino la lebbra –, tutto e sempre col pendolino. Negli anni Settanta un altro convinto radiestesista, il gesuita padre Fernando Bortone, prova ad applicare il principio alla medicina come se si trattasse di un esame spettroscopico o qualcosa del genere: «La cellula umana è un perfetto apparecchio ricevente le radiazioni cosmiche, sotto l’azione delle quali oscilla in armonia con le altre cellule del corpo». Ma non si deve credere che siano in numero minore, tra i religiosi, gli acerrimi nemici della rabdomanzia. Si comincia con Martin Lutero, per il quale era superstizione pura, e si prosegue con Pierre Violet, sacerdote che nel 1694 pubblicò un Trattato contro la nuova rabdomanzia o il nuovo modo di divinare con la bacchetta a forbice. Nel 1701 veniva invece messo all’Indice il libro dell’abate Vallemont, alias don Pietro de Larenes, intitolato La Fisica Occulta o Trattato della bacchetta divinatoria, in cui si avanzava la tesi dell’esistenza di «corpuscoli» captabili attraverso la famosa forcella lignea. Ben più tardi padre Agostino Gemelli, fondatore dell’Università Cattolica nonché studioso di psicologia, giudicò con la consueta irruenza «radiestesia e rabdomanzia fonti di illusioni e sintomi di disorientamento intellettuale». Una decina d’anni fa un gruppo di esorcisti piemontesi scriveva alla rivista Vita pastorale: «Come si fa ad assolvere il pendolino a questi chiari di luna dove la magia, la superstizione, lo spiritismo, la divinazione ne fanno un uso abbondantissimo?». Recente la condanna di don Roberto Tavelli, sacerdote pisano che ha appena licenziato il monumentale L’anima e il suo cuore. Fenomenologia spirituale ed esperienza del sacro (Cantagalli): «Lo status antropologico del radiestetista corrisponde chiaramente a quello del medium... Entrambi hanno disposto la propria anima alla comunicazione con istanze volitivo-intellettive estranee, spiriti intrusi nell’anima». Dunque «non esitiamo a stigmatizzare la pratica radiestesica quale reale arte divinatoria... L’implicazione con gli spiriti intrusi porta inequivocabilmente alla disgregazione dell’anima del radiestesista».Insomma: strumento demoniaco o grazia provvidenziale? Esoterismo occultista o fenomeno preternaturale? Il mondo cattolico non ha ancora pronunciato una parola definitiva sul tema, anzi i pareri si dividono nettamente tra chi nella rabdomanzia vede una subdola porta attraverso la quale pratiche eterodosse (se non addirittura sataniche) si farebbero strada nelle menti, e chi invece reputa uno spreco non avvalersi di forze delle quali non sappiamo ancora la spiegazione, ma che possono essere utilizzate per il bene. Armando Pavese, noto studioso di paranormale scomparso alcuni anni or sono, sosteneva così che «il pendolino non è un pericoloso strumento di magia come il coltello non è strumento di delitto, ma serve anche a usi leciti... L’automatismo che genera il movimento del pendolino non è un "potere magico" (che non esiste), ma un prodotto psico-biologico inerente l’essere umano. Non magia, ma natura». Pure l’altro esperto di fenomeni esoterici e «smascheratore» di sette padre François Dermine esita a catalogare la rabdomanzia (e la telepatia) tra i casi di occultismo, almeno quando venga usata la classica bacchetta e non il più subdolo pendolino: «Essi potrebbero effettivamente dipendere non da una intelligenza estranea, ma piuttosto da una causa del tutto naturale, per cui ci troveremmo di fronte a una forma di "sensibilità paranormale" ancora tutta da precisare, o di fronte alla cosiddetta sensitività fondata su presunte facoltà straordinarie». Rabdomanzia, il mistero continua; anche per i cattolici. 

 

Il Pendolino è senza alcun fondamento scientifico ed è considerato dalla Chiesa uno strumento di divinazione






Il Pendolino è senza alcun fondamento scientifico ed è considerato dalla Chiesa uno strumento di divinazione



Siamo nell'ambito della chiaroveggenza (pretesa di vedere a distanza cose, persone e avvenimenti) nel quale si inseriscono le tecniche "magiche" che utilizzano "strumenti": "cartomanzia" (mediante le carte), "rabdomanzia" (mediante le bacchette), "radiestesia" (mediante il pendolino), ecc. La radioestesia (lett. "radius", cioè "raggio"+"aisthesis", da quest'ultima deriva la parola "estetica" come "naturale percezione del mondo delle cose", significa "sensazione" o "percezione") sarebbe quella "scienza" o "facoltà" che consentirebbe ad alcune persone di percepire o "sentire" radiazioni elettromagnetiche o "raggi" a mezzo di un "pendolino" o di una bacchetta, rabdomanzia, per trovare l'acqua o per diagnosticare le malattie o scegliere cibi o medicinali o addirittura trovare persone scomparse. Infatti afferma il manuale "Iniziazione alla Radiestesia; un'antica scienza per la Nuova Era" di Giorgio Fanti, ed Iniziazione Mediterranee 1998 a pp.16-18.26: "Con il pendolino... si fa la diagnosi di malattie su persone e animali e si determina il medicamento più adatto per ciascuna malattia... con il pendolo imparerete ad acquisire il potere di entrare in comunicazione diretta con il vostro subcosciente dal quale otterete preziose informazioni... imparare [così] a dominare la propria volontà e le forze segrete che ognuno nasconde in sè... la radiestesia è la scienza che studia il modo di individuare a captare le radiazioni dei corpi, siano essi animali, vegetali o animali... Il radioestesista è perciò una persona dotata di una speciale sensibilità". Cosa reagirebbe alle "misteriose radiazioni"? "A reagire alle misteriose radiazioni [chiamate 'radiamenti', oscillazioni' e 'campi'] sarebbe piuttosto lo spirito di colui che vi fa ricorso... non i 'detector' (pendolo, bacchetta, ecc)... Tutto ciò sta a indicare che i radioestesisti assai spesso ricorrono a facoltà paranormali. Ciò che percepisccono e poi trasmettono non sono facoltà fisiche conosciute, bensì informazioni assunte per via extrasensoriali" (Harald Wiesendanger, "Il grande libro della guarigione spirituale", Mediterranee, 1994, p.206). Queste fantomatiche "radiazioni" o "energie sottili", le stesse "energie" che fuoriuscirebbero dai fantomatici "chakra", sarebbero riscontrabili, per i meno dotati, con il "pendolino": "Per controllare il funzionamento dei chakra, il metodo più semplice consiste nell'uso del pendolino. Chi ha dimestichezza con la percezione delle energie sottili potrà usare le mani, passandole sull'aura e su ciascun vortice allo scopo di rivelare blocchi, congestioni e alterazioni; oppure potrà ricorrere alla visione psichica, sempre che abbia sviluppato le doti di chiaroveggenza necessarie a vedere i corpi sottili, i loro colori, le disarmonie che questi presentano: per chi invece non è ancora giunto a simili stadi di sensitività, il pendolino rappresenterà un mezzo altrettanto valido" (Fabio Nocentini, "Iniziazione alla Cristalloterapia", ed Mediterranee 2002, p.37). Sebbene occorre che vi sia una "speciale sensibilità" si può allenare e incrementare questa "sensibilità" mediante corsi a pagamento, ad esempio, da 180 a 310 €. Occorrerebbe interrogare il pendolino o la bacchetta e captandone le vibrazioni delle "energie sottili" saperne leggere la "risposta" per poi scaricarne le "energie" mediante una calamita prima della successiva domanda. Sarebbe fondamentale anche "impregnare" il pendolo o la bacchetta, secondo le regole della magia contagiosa, del tipo di "energia" che occorre ricercare (ad es. impregnare il pendolo o la bacchetta della energia del tartufo se si cerca il tartufo, ecc.). Quindi esisterebbe una energia intelligente che saprebbe risponderebbe, a comando, a delle specifiche domande su salute, soldi e sesso. Sappiamo che esotericamente parlare di "energia intelligente" equivale a parlare dell'ambito preternaturale degli spiriti "Deva". Normalmente i radionici o radiestesisti aderiscono al movimento di guarigione olistica della New Age condividendone le dottrine fondamentali: panteismo, monismo, reincarnazione progressiva, autosviluppo del Sè fino ad acquisire poteri strabilianti, fisica olistica, ecc. Il sostrato è eterodosso rispetto all'insegnamento della Chiesa. Cosa vendono? Uno di questi "master" in radionica o raioestesia vende "circuiti radionici attivi" capaci di "apportare tutte le vitamine di cui ha bisogno un soggetto scarico" o "apportare energia maschile yang o femminile yin" o "ripristinare rapidamente in tutto il corpo ogni energia fisica perduta" o "rigenerare il magnetismo animale generale" o "guarire il fegato" o "per tosse e febbre" o "sviluppare il potenziale di ringiovanimento e rallentare la vecchiaia" o "per riequlibrare l'intestino ed espellere le feci" o "regolando tutto il sistema ormonale" o "recuperare le ore di sonno" o "per aiutare a dormire in modo corretto" o "aiutare il sistema ormonale a produrre la giusta quantità di melatonina" o "resistere agli attacchi psichici esterni, attacchi energetici, ecc." o "eliminare tutte le energie nocive" o "guarigione mentale" o "antidepressivo" o "guarigione psicosomatica" o "riequlibrio dei chakras" o "sviluppare la consapevolezza universale nel soggetto" o "sviluppare una conoscenza di se stessi" o "potenziando il magnetismo di guarigione personale" o "avere successo in tutte le aspirazioni". L'avvertenza è che questi "circuiti radionici attivi" o "grafici" non funzionano più se vengono fotocopiati e distribuiti ma solo "in originale" altrimenti "perderanno la loro carica energetica". Inoltre viene detto di "non esibirli o distribuirli perchè un uso improprio di altri può seriamente dannegiare".
In sostanza siamo in presenza della magia dei moderni talismani esoterici o mandala o "trucchi" da cui si promette, non raramente a pagamento, "potere e controllo" tipico dei guru o master della New Age.
Quali le caratteristiche costruttive e di utilizzo del pendolino? "Il pendolino deve essere di materiale naturale, a punta e simmetrico rispetto all'asse centrale; per quanto riguarda la lunghezza del filo o della catenella a cui è appeso, Brennan consiglia 15 centimetri ... Prima di adoperare il pendolino, è importante creare il vuoto mentale ... dobbiamo mantenerci mentalmente neutrali circa lo stato dei chakra che stiamo testando. Il pendolino deve essere tenuto molto vicino al chakra, senza però toccare il corpo della persona... dai movimenti del pendolino, da opportune tabelle, si riescono a capire quali chakra sono squilibrati. Se il terapeuta, grazie a doti sensitive, è in grado di sintonizzarsi con un determinato livello dell'aura, la lettura dei chakra effettuata tramite il pendolino si riferità a quel livello... Un chakra aperto e armonicamente attivo corrisponde alla rotazione circolare del pensolino in senso orario... [se è antiorario o con orbite ellittiche] si tratta di un chakra disarmonico che indica un'area problematica a livello psicologico... o fisico... segno che la persona non assorbe l'energia dal campo universale ma la emette verso l'esterno... maggiore è l'ampiezza del pendolino maggiore l'energia che passa nel cono del chakra... una diagnosi energetica [sui 7 corpi sottili]... con l'uso del pendolino... [la cura con cristalli, Fiori di Bach, ecc.]" (Fabio Nocentini, "Iniziazione alla Cristalloterapia", ed Mediterranee 2002, pp.37-40).
Il pendolino viene usato anche da alcuni OMEOPATI per individuare il "rimedio" da assegnare al paziente; ovviamente non esiste alcuna prova scientifica del funzionamento del pendolino! Infatti "nel 2002 venne condotto un trial scientifico che non ha rivelato prove della validità di questo trattamento. Durante questo esperimento vennero approntate 26 coppie di bottigliette: in ogni coppia una bottiglietta conteneva brionia e l'altra un placebo; quindi, fu richiesto a 6 omeopati di usare il pendolino per individuare dove si trovasse il rimedio. Benchè in genere gli omeopati fossero certi di scegliere correttamente, su 156 prove riuscirono solo 75 volte; un tasso di successo leggermente inferiore al 50%, più o meno quanto si potrebbe aspettare tirando ad indovinare" (Simon Singh, Edzard Ernst, "Aghi, pozioni e massaggi: la verità sulla medicina alternativa", Rizzoli, 2008, p.112). Quali sono le teorie pseudoscientifiche dietro alla dottrina del "corpo eterico" caratteristica dei tantrici e dei magnetizzatori (che parlano di "aura" o "energia sottile", di "spiriti Deva" e di fantomatici poteri acquisibili fino ad essere, come direbbe Patanjali, "superiori agli dei") e degli spiritisti (che parlano di "perispirito" o "corpi sottili" negando l'esistenza del demonio e quindi incoraggiandone l'evocazione)? Un pasticcio incomprensibile e un saccheggio improprio, tipico anche della parapsicologia, di concetti e di termini scientifici, filosofici e religiosi. Come sempre le "medicine alternative", così desiderose di essere legittimate in qualche modo dalla scienza ufficiale, si appoggiano non al metodo scientifico ma alle "prove anedottiche" e ai "sensitivi". Infatti afferma un esoterista: "Va precisato che, per quanto riguarda il valore delle diagnosi radioestetiche, attualmente non è stato compiuto alcuno studio sul piano scientifico. Pochi test sistematici in materia derivano sostanzialmente da singoli radioestesisti, per cui la loro affidabilità è necessariamente limitata. Che il metodo [funzioni]... [è confermato] da una grande quantità di sensitivi e loro clienti e da medici" (Harald Wiesendanger, "Il grande libro della guarigione spirituale", Mediterranee, 1994, p.206). Per attaccare bottone con i cristiani i "radionici" - coloro che studiano l'indimostrata azione della mente sulla materia facendo uso di pendoli, grafici, simboli, forme, strumenti di molti tipi - ricordano che la parola "Radiestesia", che ha sostituito la vecchia "Rabdomanzia", sarebbe stata coniata dall'abate svizzero Alessio Mermet (1866-1937) che sarebbe il padre della moderna "radiestesia". Sappiamo, purtroppo, che "nessuno è confermato in grazia". Il povero abate Mermet "decise che se un pendolo è sensibile ad un fiume sotterraneo, può rivelare qualcosa sul flusso sanguigno dei pazienti... I corpi, disse Mermet, emettono 'radiazioni' che producevano in lui flussi invisibili, colti dalle sue mani, in cui reggeva un pendolo come fosse un rivelatore. Mermet chiamò quest'arte 'radiestesia' e iniziò ad aumentare la distanza tra sè ed i suoi pazienti fino a che riuscì ad operare con la stessa efficacia, a chilometri di distanza, quando possedeva qualcosa che apparteneva al paziente su cui concentrare l'attenzione, come una fotografia o una ciocca di capelli" (Lyall Watson, "Oltre Supernatura", ed Mediterranee, 1992, p.234).
In realtà il pendolino è da rigettare non solo per la scienza ma anche per i cristiani! Vediamo a seguire il testo in italiano del Decreto del Sant'Uffizio, ora Congregazione per la Dottrina della Fede, del 26 marzo 1942 che condanna la radioestesia ed è tutt'ora in vigore:
Decreto del Sant'Uffizio sulla "Radioestesia":


"La Suprema Sacra Congregazione del Santo Uffizio riguardo agli sconvenienti atteggiamenti che si compiono a danno della religione e della vera pietà a causa della pratica della Radioestesia compiuta dai chierici al fine di conoscere eventi e circostanze relative ad alcune persone, e che sono stabilite nei canoni 138 e 139 ( § 1) del Codice di Diritto Canonico che riguardano i chierici e i religiosi che macchiano la loro condotta con atteggiamenti che offendono il loro ufficio e la dignità o che possono nuocere alla loro autorità, stabilisce queste cose che seguono: agli Eccellentissimi Ordinari dei luoghi e ai Superiori Religiosi, affinchè con una certa restrizione proibiscano ai propri chierici e religiosi di non procedere mai a quelle forme di divinazione tra le quali anche la Radioestesia, che scrutano le consultazioni sopraddette. Sarà compito degli stessi Ordinari o dei Superiori Religiosi, se ritenessero necessario ed opportuno, applicare sanzioni penali ad una trasgressione di questo tipo. Se qualche chierico o religioso dovesse perseverare nella trasgressione di questo divieto o avrà dato luogo a gravi sconvenienze o scandalo, gli Ordinari o i Superiori lo deferiscano a questo Sacro Supremo Tribunale".
Dato a Roma, dal Palazzo del S. Uffizio, giorno 26
Marzo 1942, Giovanni Pepe, Notaio della Suprema Sacra
Congregazione dei Santo Uffizio


Il Codice di Diritto Canonico (CIC) del 1917, citato dal Decreto del Sant'Uffizio del 26 marzo 1942, nei cann.138-139 affermava: "I chierici si astengano decisamente da tutte quelle attività che sviliscono il loro stato... Evitino anche quelle cose che non sono del tutto indecorose, ma che tuttavia sono estranee allo stato clericale". Attualmente nel Codice di Diritto Canonico (CIC) del 1983 ai cann. 1311.1321.1326.1328.1330 si ricorda che i "fedeli che compiono un delitto" cioè "una violazione esterna... di una legge o procetto ecclesiastico o della legge divina" che "provoca scandalo o altre grave danno o pericolo per tutta la comunità cristiana" possono "essere sottoposti ad una penitenza o ad un rimedio penale" tanto più severa tanto più c'è "un persistere ancora nel delinquere" evidenziando una "cattiva volontà". Pertanto nei canoni 138 e 139 del CIC del 1917 che hanno la loro corrispondenza nei canoni 1311.1321.1326.1328.1330 del CIC del 1983 citati nel Decreto del Sant'Uffizio sopra riportato, si evidenzia come i "chierici" debbano evitare la radioestesia e affini in quanto "attività indecorose" ed "estranee allo stato clericale" che "provocano scandalo", "danno" e "sono pericolose per la comunità ecclesiale".
L'Enciclopedia Cattolica (1953) alla voce "Radioestesia" ne evidenzia non solo la pseudoscientificità ma anche la preternaturalità che per "motivi di decenza e di prestigio" hanno portato la Chiesa a "proibire ai chierici e ai religiosi la pratica della radioestesia":


Dalla Enciclopedia Cattolica (1953) alla voce "Radioestesia":

"Denominazione di un gruppo particolare di fenomeni di chiaroveggenza diretta in cui la conoscenza dell'evento o dell'ente ricercato avviene per il rapporto che si stabilisce direttamente tra questo e il soggetto percepiente e con l'uso di particolari strumenti rivelatori: la bacchetta o forcina e il pendolo. La denominazione, usata nella presunzione che i fenomeni siano da attribuirsi a ipotetiche radiazioni o movimenti ondulatori emessi indistintemente da ogni corpo, potrebbe anche addirsi ad ogni fenomeno di chiaroveggenza; in pratica, però, il termine viene usato limitatamente per indicare la suddetta forma di rivelaioni o fatti o cose con la bacchetta (rabdomanzia: verga+divinazione) o col pendolo.  L'oggetto della ricerca dell'attività radbomantica o pendolare... è assai vario ed è rapprensentato da qualsiasi entità occulta a qualunque regno di natura appartenga, non esclusa qualità o quantità o ubicazione, anche nei riguardi dell'uomo, per il quale viene applicata anche come test dì diagnosi di sede e di natura, mezzo per la determinazione dei rimedi più adatti, per indagare perfino le interne condizioni psichiche e circostanze biologiche e sociali (sentimenti, rapporti di consanguineità, responsabilità, ecc.). Per uno studio particolareggiato del metodo della ricerca radioestetica si rimanda alle opere specializzate, da studiare con spìrito critico essendo largamente piene di precetti empirici, regole e conclusioni non motivate con severo metodo scientìfico, fatti non docu­mentati sufficientemente o di ambigua interpretazione [PSEUDOSCIENTIFICITA']. Gli strumenti comunemente usati sono la bacchetta o verga; ramoscello di nocciolo, olmo, canna d'India (esclusi i legni resinosi o di olivo), stecche di balena, rettilinei o piegati a V o Y, ottenuti con due elementi uniti insieme da un legaccio vegetale; o il pendolo, piccola massa del peso dai 30 ai 70 grammi, di materia varia (legno, osso, sostanze plastiche, metallo, eventual­mente anche l'orologio, ecc.) sospesa ad una catenella o filo (seta, lino, canapa) della lunghezza di 30-80 cm, secondo la particolare sensibilità [O anche "SENSITIVITA' AGLI SPIRITI"] dello sperimentatore e l'oggetto della ricerca. I movimenti di tali strumenti: innalzarsi o abbassarsi delia punta della bacchetta nelle mani dell'operatore; oscillazioni pendolari o circolari, destrorse o sinistrose, o ellittiche del pendolo, sarebbero indicative della presenza, la profondità, la natura, le particolari caratteristiche dell'oggetto della ricerca, secondo un codice interpretativo, spesso privo di una razionale giustificazione, empiricamente stabilito e spesso assai vario, nelle risposte più circostanziate, dall'uno all'altro sperimentatore. Le stesse molteplici modalità e previdenze dettate, indispensabili per la buona riuscita degli esperimenti, più che regole scientifiche razionalmente motivate, appaiono precetti empirici e personali. Non è possibile dare un assoluto giudizio sul valore della radioestesia in rapporto alla oggettività dei metodi e alla discutibile certezza dei risultati ottenuti. Prassi ai margini dell'occulto e del magico, praticata spesso da persone prive di salda preparazione dottrinale e incapaci dì una severa critica obbiettiva, viene spesso inquinata da ignoranza, fanatismo, leggerezza, falsificazione. Un tale giudizio vale particolarmente per le forme più straordinarie e impressionanti di applicazioni della radioestesia, quali la ricerca di persone o di loro qualità dall'indagine radioestetica della scrittura o della fotografia, di persone o di cose in rapporto al responso pendolare su carte topografiche, ecc. In tali casi, se i fatti sono realmente documentabili, parrebbe più probabile ammettere l'intervento di fattori di ordine preternaturale [CHE PROVENGONO DA SATANA!], particolarmente dove si tratti della rivelazione di eventi futuri liberi. La storia della radioestesia si perde nei tempi più antichi, confondendosi con i riti magici orientali e con le pratiche divinatorie dell'antichità pagana. Per motivi di decenza o di prestigio o per evitare occasione dì scandali, la Chiesa proibisce ai chierici e ai religiosi la pratica di quelle forme di radioestesia, che abbiano per oggetto circostanze e qualità di persone umane (diagnosi e cura della malattie, indagini su doti intellettuali e morali, durata della vita, circostanze e tempo della morte, ecc.)".


Il dott. Maurice Caillet, esimio dottore massone francese, faceva uso del pendolino ma quando sì convertì a Cristo capì che NON era una "attività innocente". Dice il dott Caillet: "Non avevo rotto ancora con ogni forma di esoterismo e di occultismo. In realtà, io non avevo rinunciato all'uso del pendolo e alla pratica della radioestesia, pensando che si trattasse di pratiche innocenti.  A febbraio, ritornando dal nostro abituale [dopo la conversione] passaggio a Lourdes, Claude [mia moglie] mi suggerì di cessare anche questa attività. Eravamo sull'autostrada e viaggiavo attorno ai 130 all'ora. Benchè io sia di temperamento piuttosto calmo, nell'udire quelle parole frenai così brutalmente da lasciare la traccia dei pneumatici sull'asfalto e afferrai con violenza un braccio di mia moglie, minacciando di gettarla fuori dalla vettura. Fortunatamente, mi sono reso conto all'istante che quella violenza improvvisa non poteva venire da me ma dall'Avversario, Satana, infuriato perchè avrei potuto infine liberarmi del mio ultimo legame con le forze occulte. Al nostro ritorno a casa, gettai nel fuoco i pendolini e tutti i libri che trattavano di radioestesia. Da allora abbiamo perso ogni sensibilità nei riguardi delle correnti telluriche e il nostro sonno non ne è stato mai più disturbato" (Maurice Caillet, "Ero massone: la mia conversione dalla massoneria alla fede", 2010, Piemme, p.151). Occorre evitare di farsi "ingannare dal demonio", come afferma lo stimato esorcista di Torino don Giuseppe Capra, e non utilizzare il pendolino (link interno).
Afferma il prof Padre Joseph Marie Verlinde: "L'esperienza dimostra che la radioestesia agisce spesso da porta di entrata alle pratiche occulte ... il radioestesista si mette in stato di TRANCE, cioè di maggior ricettività alle informazioni che vengono dal mondo dell'occulto ... Le esperienze più approfondite [sulla radioestesia] sono state forse quelle condotte dal prof Rocard che però non ebbero successo ... L'esperienza pastorale mi ha mostrato i danni che può creare su persone - addirittura su famiglie intere - l'uso del pendolo anche a fini lodevoli e senza contropartita economica. Non dimentichiamo che la radioestesia è anche usata per evocare gli spiriti ... sulle lettere dell'alfabeto ... Non appena perdiamo il contatto fisico [e dimostrabile] con il fenomeno, l'informazione può essere percepita solo per medianità [perchè il contesto è la cratofania]" (Padre Joseph Marie Verlinde, "Attacco al cristianesimo", ed carismatici francescani, 2008, pp.142-143).
In conclusione la scienza, il buon senso nonchè il Magistero della Chiesa sconsigliano l'utilizzo del pendolino.

LE SUPERSTIZIONI






LE SUPERSTIZIONI

Don G. Tomaselli Tipografia RAFFAELE Messina


INTRODUZIONE
Una piaga popolare religiosa è la superstizione. Più si è ignoranti delle, verità della Fedi e più si tende alla superstizione.
Poiché nell'esercizio del Ministero Sacerdotale mi sono imbattuto in molti casi. Curiosi e tipici, credo bene riportati in questo scritto, affinché si comprenda la vacuità della superstizione e si sappiano giudicare certi fatti che sono stimati strabilianti.
PRELUDIO
Avevo ultimato il mio lavoro in Parrocchia, verso l'imbrunire, quando due uomini, ansanti e preoccupati, così vennero a parlarmi:
Reverendo, non vogliate rifiutarvi! E' pronta la macchina per condurvi nella vicina città. Si tratta di un caso urgentissimo. Fatelo per carità!
Di. che si tratta?
Un giovane è sotto l'influsso diabolico. Ha una fattura addosso e non. sappiamo,chi gliela abbia procurata. La madre è disperata.. Si è rivolta alla fattucchiera, ma invano. Si. aspetta. voi !
E credete che io sia un altro fattucchiere.
No, Reverendo! Ma quello che può fare il Sacerdote, nessun altro è capace di farlo!
Andai in casa del sofferente. Il giovane era a letto. Da qualche rilievo fatto dal suo sguardo e da alcune domande, compresi la situazione. Dunque dissi: Il giovane non ha il diavolo addosso; non ha alcuna fattura; è affetto da forte esaurimento nervoso.
Eppure la zingara che l'ha curato dice che c'è la fattura e che essa è capace di toglierla, ma non subito; per liberarlo vuole altre trecento mila lire. Noi non possiamo più dare denaro. Abbiamo venduto tante masserizie e ci rimane solo la casetta. Per amore della guarigione saremmo quasi disposti a vendere la casa!
E non vi siete accorti che la donna, che vuol togliere la fattura, è un'imbrogliona ed una ladra? Se voi la denunziaste, verrebbe arrestata!... Il giovane è esaurito. Andate all'ospedale psichiatrico di Siracusa; sottoponete il paziente ad una visita e presto potrà guarire. Ma non rivolgetevi più alla fattucchiera.
Dopo un po, di mesi ero ritornato nella stessa città. Lungo la via mi fermarono una donna e un giovane.
Non ci riconoscete?
Non ricordo bene.
Questo è mio figlio, quello che era ammalato e che voi veniste a visitare quella sera.
Come sta ora?
Proprio bene! Fu visitato nell'ospedale, fece una buona cura e si rimise perfettamente.
Quanto denaro avete sprecato, dandolo alla fattucchiera!
E' l'ignoranza che ci porta fuori strada!...
Questo è uno dei cento fatti capitatimi. Poiché è molto diffusa la piaga della superstizione, vediamo di vederne l'essenza il modo di combatterla.


LA SUPERSTIZIONE
La superstizione è il culto divino resa a chi non è Dio, ovvero a Dio, ma in modo indecoroso. E' un peccato grave di per sé può anche essere peccato veniale, secondo le circostanze o l'ignoranza di chi la pratica o vi presta fede.
Si chiama idolatria, quando si presta il culto divino ad una creatura, come fanno i pagani, privi della luce del Vangelo. Nelle nazioni civili non esiste l'idolatria.
La superstizione è detta « indovinazione », quando per opera del demonio si vogliono conoscere le cose occulte.
Si chiama astrologia l'arte di conoscere il futuro osservando gli astri. Alcuni eventi si possono prevedere ed è lecito farlo: l'eclissi, le fasi lunari, le piogge, le tempeste... E' superstizione invece arguire dagli astri le azioni libere degli uomini e gli eventi umani.
La oniromanzia è l'arte d'indovinare il futuro per mezzo dei sogni.
La vana osservanza o magia è la superstizione per cui si cerca di fare qualche cosa con l'aiuto del demonio.
Si chiama «rievocazione degli spiriti » o spiritismo, il fenomeno del così detto « tavolo parlante » con tutte le circostanze che l'accompagnano.
Nella trattazione ci fermeremo soltanto sui punti più comuni della superstizione.


L'INDOVINAZIONE
Correva voce a Catania che una sonnambula indovinasse il futuro. Molti andavano a consultarla.
Una donna, che amava molto il marito, sborsando una somma domandò:
Che cosa dite di mio marito?
E' un brav'uomo! E' la vostra felicità: Però non vivrà a lungo; prima dei sessantacinque anni morrà e voi rimarrete vedova!
Era tanta la fiducia nella sonnambula, che la risposta fu ritenuta infallibile.
La sposa cominciò a preoccuparsi, sino a fissarsi nel pensiero della sua sventura.
Il marito cercò di distrarla, ma fu invano. Visite mediche, cure, viaggi... finché la poveretta impazzì e fu rinchiusa nel manicomio di Palermo. Dopo alcuni anni moriva.
Il marito è ancora in vita e abita nella mia borgata.
Che cosa pensare della scienza del futuro? E' possibile?


IL FUTURO LIBERO
Noi possiamo avere la conoscenza del passato e del presente; il futuro prossimo possiamo arguirlo dalle circostanze, ma non con esattezza. Così, un valente politico, esaminando avvenimenti privati e pubblici della propria nazione e delle limitrofe, potrebbe dire: Fra questo numero di anni, facilmente ci sarà una guerra e forse avrà la peggio la tale nazione. Conviene prepararsi!
Il futuro necessario si può prevedere con esattezza; ad esempio, gli astronomi annunziano l'eclissi totale o parziale del sole ovvero, della luna, fissandone anche i minuti di durata.
Il futuro libero, dipendente dalla volontà umana, nessuno può prevederlo, soltanto Dio. Qualche futuro libero non è conosciuto neppure dagli Angeli e dalla stessa Madonna. Così il giorno del Giudizio Universale, o fine del mondo, è conosciuto soltanto da Dio, come ebbe ad affermare Gesù Cristo nel Vangelo.
Chiunque pretende d'indovinare il futuro libero; o è un pazzo o un imbroglione; chi gli presta fede, è uno sciocco.
Posto ciò, chiediamo: Il demonio conosce il futuro libero? No! Iddio non glielo permette; questo si rileva dalla stessa ragione, dagli insegnamenti dei più grandi teologi e dalle prove false che il demonio ha dato, allorché ha preteso d'indovinare il futuro. Però, essendo un'intelligenza superiore, il demonio può arguire meglio degli uomini certi futuri, ma non con certezza.


SONNAMBULAINDOVINA
Se realmente gl'indovini conoscessero il futuro, i capi belligeranti si rivolgerebbero ad essi, sia per decidersi a dichiarare la guerra, sia per conoscere l'esito di una. battaglia. Invece si sa che anticamente qualche condottiero andava a consultare l'oracolo, ma al presente neppure si pensa a ciò, essendoci la convinzione nelle persone intelligenti che nessuno può prevedere il futuro.
A Catania, durante il periodo bellico, una donna faceva la sonnambulaindovina. Prediceva gli avvenimenti futuri con grande sfacciataggine.
Ripetendosi le incursioni aeree sulla città, la sonnambula per non restare vittima delle bombe, si rifugiò nel paesetto di Palagonia.
Se questa donna avesse previsto il futuro, avrebbe dovuto prevedere anche l'orario delle incursioni ed il luogo dove sarebbero cadute le bombe; avrebbe quindi potuto restare a Catania, mettendosi in luogo sicuro.
Dunque, non è ignoranza prestare fede a ciò che dicono le sonnambule?


IL PRESENTE LONTANO
Si va dagli indovini per conoscere il presente lontano, cioè presente riguardo al tempo e lontano riguardo al luogo. E' possibile conoscere ciò naturalmente?
L'uomo ha bisogno di vedere e di sentire per conoscere qualche cosa. Se io mi trovo a Roma, non posso vedere ciò che sta avvenendo nell'Oceano Pacifico.
Per via soprannaturale il presente lontano si può conoscere. Nella vita dei Santi si leggono tanti episodi in merito. San Pio V, ad esempio, da Roma assisteva alla battaglia di Lepanto. Queste visioni o illustrazioni soprannaturali sono fenomeni che Iddio permette di tanto in tanto in alcuni Santi.
Oggi abbiamo la televisione, o visione a distanza; è un fenomeno naturale che si attua per mezzo dell'elettricità ed abbisogna dell'apparecchio trasmittente e di quello ricevente; la radio porta le onde sonore, mentre la televisione porta a distanza le immagini.
Appare la differenza fra l'illustrazione celeste e la televisione; la prima ha luogo per opera divina, senza mezzi esterni; la seconda ha bisogno di apparecchi appositi.
L'uomo non conosce il presente lontano, massimamente se è occulto, La Questura sfrutterebbe certamente questa capacità umana se esistesse. Senza interrogare testimoni e senza arresti preventivi, si troverebbero gli assassini latitanti, le casseforti nascoste, ecc...
In occasione di concorsi e di esami difficili,. potrebbero conoscersi in antecedenza i terni e le versioni che il Ministero prepara e suggella.
Tutto ciò non si è ottenuto, malgrado i grandi progressi della scienza.
Il demonio potrebbe conoscere il presente lontano? Essendo un puro spirito, può andare in un attimo da un capo all'altro del mondo del mondo e può conoscere quanto avviene nei luoghi più reconditi. Può il demonio comunicare agli uomini tali conoscenze? Se Iddio glielo permette ed in certi limiti. Ma poiché gli angeli ribelli sono i padri della menzogna, non sempre dicono il vero.
Se qualche volta il demonio apparisse visibilmente e si mettesse a disposizione per comunicare notizie di avvenimenti lontani, non è lecito rivolgersi a lui, perché è grave peccato mettersi in relazione col nemico di Dio.
Si dà il caso di certi infelici che vendono l'anima a satana e qualche volta per opera diabolica possono essere informati di fatti lontani. E' pure peccato rivolgersi a questa gente per avere notizie... e si tenga conto che non sempre il demonio dice la verità.
Per motivo di studio anni or sono ebbi un. colloquio con uno di questi tali, che aveva fatto il patto con satana. Quanta pena mi fece il suo stato! Quanto soffriva, poveretto! Lo esortai a sciogliersi dalle relazioni diaboliche, ma mi diceva non essergli più possibile. Prima di allontanarmi, mi disse: Lei ora parte da questa città. Vada in qualunque luogo; ritorni qua in seguito e le dirò esattamente dove sarà andato, quali persone avrà incontrato, quali fatti le saranno capitati.
Conoscete anche il futuro?
No! Soltanto gli avvenimenti che accadono al presente in luoghi lontani. E il demonio che viene a riferirmeli.
Mi rifiutai di ritornarci, dicendo non essere lecita apprendere notizie per opera diabolica.


IL MILITARE DI MODICA
Ci sono dunque di quelli che possono conoscere le cose occulte e le lontane. E' male rivolgersi ad essi per informazioni. I veri indovini però sono, assai rari. Appena entrati gli Americani in Sicilia per l'occupazione bellica, molti militari si dispersero per l'isola. Uno di essi, per avere i mezzi di vivere, si diede a fare l'indovino nella città di Modica.
Sparvasi la voce, uomini e donne a lui si rivolgevano per avere notizie dei congiunti militari.
Che cosa poteva rispondere? Chiedeva da quanto tempo non avessero ricevuto corrispondenza, domandava una fotografia e dopo faceva da Sibilla:
Vostro figlio è in mano dei nemici! Però è trattato bene, perchè è di buon cuore.
Questo militare è disperso; ma presto raggiungerà il reggimento. Fra tre mesi vi scriverà.
Il tale giovane è morto!...
Il tal altro entro questo mese ritornerà in famiglia all'improvviso...
Ricordo che passando al mattino davanti all'abitazione di questo indovino, prima ancora che la sua porta si aprisse, la gente aspettava con ansia il turno; chi portava denaro, chi pane, chi panieri di frutta. Qualche previsione si avverava, la maggior parte no.
Una famiglia mise sulla porta il segno del lutto, credendo che il figlio militare fosse morto. La madre si ammalò, sino a tenere il letto. Dopo qualche tempo il militare, creduto morto, rientrava in famiglia.
Due donne un giorno contrastavano, una per provare che l'indovino era infallibile, l'altra per il contrario. Decisero di fare la prova.
Che cosa dite di mio figlio che combatteva in Africa?
E' salvo! Al presente briga per avere un posto sul piroscafo e partirà da Massaua fra dieci giorni. Non passerà un mese e riabbraccerete vostro figlio.
Invece mio figlio è a casa da due settimane.
E allora perché venite da me?
Per dimostrare a mia comare che voi imbrogliate la gente!
Andatevene via e non mi seccate più!


UN CASO
Era celebre in una città un indovino fattucchiere. Era un po' religioso... ma a modo suo... Me lo segnalarono ed andai a trovarlo. Mi accolse gentilmente.
Voi credete che c'è Dio? Certamente!
Ed allora perché non cambiate mestiere?
Devo vivere.
M'interesserò io a non farvi mancare il necessario. Però smettetela una buona volta!... Siete voi convinto che ingannate il prossimo?
Comprendo che le mie risposte non hanno fondamento: ma per l'esperienza di tanti anni, so regolarmi discretamente nel responsi. Mi aiutano anche alcuni libri che consulto.
Potrei vederli?
Eccoli!
Che stranezza di libri!... La cabala, la Scienza occulta, la Necromanzia Orientale, l'Astrologo... ecc...
Questi libri fanno perdere la testa! Distruggeteli!
Dopo qualche tempo volli accertarmi se l'indovino l'avesse smessa.
Padre, ho deciso di salvare l'anima mia, però la gente viene di continuo e non riesco ad allontanarla.
Chiudete la porta!
Ho provato; ma battono e ribattono... e poi, mi s'inginocchiano dinanzi, anche piangendo!
Che cosa vi si domanda?
Le ragazze vogliono sapere se il fidanzato sia sincero, se convenga scegliere questo o quell'altro giovane; le signore domandano il talismano contro il malocchio; tanti uomini il rimedio per certi malesseri.
Poiché avete detta che desiderate salvarvi l'anima, approfittate per salvare le anime altrui. Eccovi un po' d'immaginette sacre; a chi verrà, direte di mettersi in grazia di Dio con la confessione e darete un'immaginetta.
Caso stranissimo! D'ordinario gl'indovini non lasciano il mestiere, perché lucroso, ma l'uomo di cui parlo, ebbe la forza di troncare tutto e rimettersi in grazia di Dio.
Quando, trovandomi in sacrestia, mi si presentavano uomini e donne, facce del tutto nuove, e chiedevano di confessarsi, domandavo loro: chi vi ha indirizzato a me?
Il tale uomo ci ha consigliato di venirci a confessare!
Dicevo fra me: Il sacerdote difficilmente riesce a far riavvicinare ai sacramenti certe anime, e un fattucchiere invece è subito ascoltato!


A MARSALA
Esercitano l'arte d'indovinare e di togliere o fare le fatture specialmente le donne, dette comunemente megere o zingare.
Sogliono essere di vita poco corretta; ma per carpire la buona fede dei clienti, si dimostrano deferenti verso la religione.
Prima di dare un responso, talune si raccolgono in preghiera, dicendo d'invocare gli spiriti buoni, fanno dei larghi segni di Croce, accendono la lampada a Gesù e alla Madonna e dopo si pronunziano. Alle volte consigliano di andare in chiesa, per far comprendere che la loro opera non viene dal demonio. Esortano, e spesso obbligano, a ritornare per avere rinnovati gli scongiuri. Al cliente sogliono dare il talismano, cioè qualche cosa da portare addosso, notte e giorno, con la proibizione assoluta di aprirlo per vederne il contenuto.
Molti anni fa ero a Marsala. Quattro persone mi chiesero la Benedizione sacerdotale.
Tra voi, c'è qualcuno che sta male?
Sì, questa nostra figlia.
Da molto tempo?
Da parecchi anni. Quanto denaro speso invano! E dire che porta addosso il talismano.
Chi l'ha dato?
Una :donna che fa miracoli e toglie fatture.
Fatemelo vedere.
A patta che non lo apra! Capiteranno disgrazie a chi lo apre ed alla nostra famiglia.
State tranquilli! Sulle cretinerìe bisogna riderci!
Mentre aprivo il talismano, mirai i presenti; qualcuno tremava per la paura; gli altri erano in attesa di qualche cataclisma e guardavano impalliditi.
Cosa c'era dentro?
... Un fagiolo nero ed uno bianco, un pezzetto di nastro rosso ed un pizzico di terra colorata...
E voi, persone intelligenti, avete prestato fede ad una megera ed avete stimato per cose dell’altro mondo due fagioli!... Raccomandatevi a Dio e non date ascolto alle corbellerie di questa o quella comare!


FURBIZIA
Quale sistema adoperano le fattucchiere per farsi un nome e formarsi la clientela? Alcune lavorano individualmente; altre sono organizzate, tutte però giocano di astuzia. Si sa che la donna perduta è come un serpente e ne escogita tante. Esaminando però bene le cose, si scoprono i trucchi. Mi diceva un avvocato. Ero in campagna con la famiglia, quando i contadini facevano la trebbia. A passi lenti vidi avanzare una donna, che si fermò silenziosa sull'aia.
Cosa volete?
Potrei chiedervi molto; mi contento di poco. Datemi una buona misura di grano.
A che titolo?
Gratuito!... E' per il vostro bene.
Che significa?
Io tolgo le fatture e posso anche farle. Sappiate che il cavallo che vi mori il mese scorso, fu per effetto di fattura. Se non mi date il grano, vi avverrà di peggio! Mi soggiunse l'avvocato: Io e i miei restammo interdetti alla notizia del cavallo, che realmente era morto il mese precedente... Dunque, si pensava, sarà qualche strega. Accontentiamola e mandiamola via!
Da persona intelligente l'avvocato volle andare a fondo alla questione. Partita la megera, rincasò il nipotino di otto anni..
Uccio, hai visto quella donna vestita di nero?
Sì, mi ha incontrato nel sentiero.
Ti ha detto qualche cosa?
Mi ha chiesto il nome, dov'è la nostra casa e poi mi ha domandato: « Vi è morto qualcuno? ». Io risposi: « l'anno passato mori il cavallo »
Ti ha chiesto altro?
Mi ha detto di allontanarmi subito da lei.
L'avvocato capi la furbizia di quella donna.


ORGANIZZAZIONE
Quando le fattucchiere si organizzano bene, facilmente impressionano or questa or quella famiglia e spillano quattrini.
L'altro giorno venne a trovarmi un padre di famiglia; era assai addolorato.
Non riesco mi diceva a tirare la vita. Da pochi anni sono sposato e sono già stanco. Mia moglie è ammalata; non può allattare il figlioletto; questi da alcuni mesi deperisce sempre più. Il denaro che guadagno non basta. Buona parte dei mensile devo portarlo ad una donna, che si è impegnata a togliere la fattura dalla mia casa. Alla prossima visita devo portarle altre settanta mila lire.
Ma voi siete matto! Così bisognoso e sprecate il denaro? Non andate da questa donna!
Intanto mi ha indovinato tutto! E' una sconosciuta; si è presentata a casa mia e mi ha detto: « Da che siete sposato, andate di male in peggio. Vostra moglie è ammalata da circa un anno; il vostro bimbo, che si chiama Alfio, è pure ammalato e, se io non tolgo la fattura, presto morrà. Noi: siamo tredici donne in questa città e c'interessiamo di togliere la jattura da tacite famiglie... ». Come ha potuto indovinare ogni cosa?
Come siete ingenuo! Siete un uomo e vi fate burlare da una donna! Queste tredici fattucchiere organizzate vanno in giro a carpire notizie. Quando :prevedono qualche utilità, prendono informazioni da diverse persone e poi fanno il colpo. Le notizie che vi ha dato quella donna, saranno state assunte presso il vostro vicinato.


CHE LIETA FINE!...
Andai a visitare un uomo che aveva una gamba paralizzata. Lo esortai ad uniformarsi alla volontà di Dio ed a pregare.
« Eh sì mi disse non mi resta altro che Dio! Gli uomini sono sono incapaci di aiutarmi, anzi sono ladri!
Come sarebbe a dire?
Avevo la speranza di guarire, perché una donna aveva chiamato gli spiriti benigni; ed invece sono stato ingannato. Ma adesso questa signora è in carcere.
Raccontatemi il fatto.
Poiché i medici non riuscivano a guarirmi, mi rivolsi ad una donna. Mia moglie andò a trovarla, le raccontò tutto e le fu chiesto un abito da signorina e due paia di scarpine.
Perché devo darvi questa roba? Se mio marito guarirà, ve la porterò.
Allora non guarirà mai!..,. Io chiamo l'anima di una signorina morta, che scende subito col suo corpo e vuole essere vestita. Se non c'è l'abito, non scende.
Ma l'ammalato guarirà di sicuro? Entro quattro mesi.
Io continuò il paralitico aspettai cinque mesi e non vedendo miglioramento, mandai a richiedere l'abito. La donna non si faceva mai trovare in casa. Interessai la Questura e fu costretta a dire tutto. Confessò che aveva venduto veste .e scarpine e quindi fu arrestata per truffa.
Che lieta fine! Questa fattucchiera avrebbe fatto meglio a prevedere l'arresto!


IL DIAVOLO DI CARTESIO
Avviene d'imbattersi in qualche indovino ambulante. Suole essere un uomo che porta un apparato scenico e con un trucco semplicissimo guadagna profumatamente la giornata. L'apparecchio è un bastone, ornato, da fettucce a colori; verso l'estremità è ricoperto con un largo drappo, dentro cui sta la mano del truffatore. Si vede un vaso di vetro con acqua e dentro vi sta il folletto, chiamato « il diavolo di Cartesio ». L'indovino predice il futuro e nelle risposte si regola secondo la categoria di persone! Non è difficile, con un po', d'intelligenza e di pratica, accontentare i richiedenti. Il diavoletto dal fondo del vaso; spicca un salto, ovvero si solleva e fa un inchino, qualche volta tentenna, a destra od a sinistra. L'indovino è padrone dei movimenti del folletto, perchè sa come toccare il bottoncino a valvola, posto alla base del vaso.
Un giorno un giovanotto disse ad uno di questi tali: togliete la mano dall'ordigno e poi vedremo cosa farà il diavoletto!
L'indovino lo guardò con rabbia, per dirgli: Fammi guadagnare il pane!


ALTRE CREDENZE
Più sfacciato è l'inganno di coloro che danno il foglio della fortuna, servendosi dell'uccello ammaestrato.
Un piffero suona la zampogna ed un altro tiene l'uccello nella gabbia, alla cui base si trovano dei mucchietti di fogli scritti. Si lascia cadere un granello di becchime nei vari mucchietti e l'uccello prende il grano ed il foglio.
I popolani sogliono leggere con avidità lo scritto, prestando fede a quanto di lusinghiero viene detto.
Se fosse vero che costoro indovinano la fortuna, la prima dovrebbero procurarla: a loro stessi, che per lo più sono più disperati degli altri.
Non pochi si lasciano illudere dai cartomanti, che facendo la cabala sulle carte da gioco, pretendono d'indovinare la sorte altrui.
E' anche superstizione rivolgersi al chiromante, il quale osservando la palma della mano predice la sorte più o meno felice ed anche il tempo della morte.
In un secolo di tanto progresso della scienza, pare impossibile che possano sussistere queste credenze!


IL SOGNO
E' superstizione prestare fede ai sogni.. Il sogno è lavoro di fantasia; più questa è eccitata e più si sogna. Influisce sul sogno una forte impressione della giornata, o l'ultimo pensiero avuto prima del sonno, o una cattiva digestione... Le donne sono più soggette ai sogni perchè hanno il sistema; nervoso più debole di quello degli uomini.
Il sogno potrebbe essere una visione soprannaturale, il che accade di raro. Si può riconoscere dalla serietà della visione, dalla logicità delle scene, dalla consonanza con i principi dommatici e morali e dai buoni effetti che lascia nell'anima. Per giudicare in proposito, ci si rivolga a qualche Sacerdote molto istruito, perchè il caso sia bene studiato. Nel sogno soprannaturale potrebbe esserci o l'apparizione di qualche anima del Purgatorio o di qualche santo.
Venne a casa mia una donna e così parlò:
L'altra notte vidi in sogno la signora... morta parecchi anni addietro e mi disse: « Va' a trovare mia figlia Maria, la quale è preoccupata perchè abbisogna di denaro. Dille che nel penultimo cassetto dell'armadio, tra le camicie, ci sono due biglietti di banca ».
La mattina andai dalla signorina Maria a narrare il fatto. Non voleva prestarmi fede; alla fine si decise a guardare. Trovò proprio nel posto indicato i due biglietti di banca. Non credeva ai suoi occhi e soggiunse: « Quante volte ho rovistato questo cassetto e mai ho visto denaro! ».
Come giudicare un tal sogno? L'orfana avrà pregato per la mamma defunta e questa forse sarà andata in suo aiuto, apparendo ad una vicina di casa.
In quest'ultimi mesi il Bollettino Salesiano, fra i molti fatti, riportava il seguente:
Una Suora, Figlia di Maria Ausiliatrice, trovandosi in missione in Oriente, si era ammalata sino a dover stare sempre seduta. Il male si era attaccato alle ossa ed era incurabile. Dopo alcuni anni si rivolse al Beato Don Michele Rua, perchè intercedesse per la sua guarigione. Una notte la Suora sognò un Sacerdote.
Chi siete voi?
Sono Don Rua.
Allora ottenetemi da Dio la salute.
Ma tu fai lungo il giorno la Comunione spirituale?
Prima ero assidua; ora ho trascurato.
Più Comunioni spirituali!... Tu guarirai, però fra, un anno. Preparatevi voi Suore a partire da questa Missione, perchè presto sarete cacciate.
Questo aogno la Suora lo raccontò alle Consorelle. Dopo qualche tempo tutta la comunità religiosa fu costretta a partire. All'anniversario del sogno la Suora guarì improvvisamente ed ora sta bene.
Come appare, questo sogno è una vera visione.


LA CABALA
Tolti questi casi eccezionali, i sogni sono da disprezzare.
Ebbi un colloquio con un ricevitore del botteghino del lotto.
Come trascorrete la giornata?
A sentire i sogni della gente ed a smorfiarli.
Cos'è la smorfia?
C'è un libro che spiega il significato dei sogni e si chiama Càbala ! A persone, ad oggetti ed a luoghi, corrisponde un numero. Quando mi raccontano un sogno, studio le circostanze e poi scelgo i numeri.
E quando voi smorfiate i sogni, il terno del lotto è sicuro?
Fra centomila capita forse di indovinarne uno.
Dunque, vedete che la càbala è una stupidaggine.
Intanto, guai a me se non facessi così! I clienti si rivolterebbero!


I TRE NUMERI
E' superstizione la ricerca dei numeri nei casi dolorosi della vita.
Era sul letto il cadavere di una signora. Mentre i becchini si disponevano a pigliarlo per deporlo nella cassa, sopraggiunse il figlio militare. Momenti di commozione! Una donna esclamò:
« Cassa da morto!... Figlio!... Pianto!... Bisogna giocare al lotto i tre numeri corrispondenti. Certamente si vincerà!
Sulla linea ferroviaria « Agrigento Caltanissetta », mentre in una stazione si chiudevano gli sportelli, una popolana emise un grido. L'indice della mano destra fu stritolato dallo sportello, chiuso con furia. Povera donna, come spasimava! Pallida come un cencio, si adagiò sul sedile ed intanto ripeteva:
Dito... uno!... Sangue... venticinque!... E il treno che numero ha?... Per carità, informateci!...
Treno...: cinquantatrè!
Grazie!... Subito andrò a giocare. Chi sa se il botteghino del lotto è aperto!... Speriamo! ... Dito... uno; sangue;.. venticinque; treno... cinquantatré!
I viaggiatori guardavano l'infelice e mentre dapprima, la compassionavano, finirono col ridere.


LA. VANA OSSERVANZA
La vana osservanza, o magia, è la superstizione per mezzo della quale si cerca di ottenere qualche effetto con l'aiuto del demonio, chiamato esplicitamente o implicitamente.
C'è chi chiama il demonio per ricevere soccorso in qualche bisogno particolare. Ciò costituisce un gravissimo peccato. Ma può il demonio aiutare? Egli è nemico giurato di ogni uomo e in tutto quello che può fare; ha sempre di mira il danno dell'anima. E' avvenuto qualche volta, non sempre però avviene, che il demonio si sia presentato; ha dato qualche momentaneo aiuto, ma poi ha fatto pagare caro il suo servizio.
Certe zingare chiamano il demonio; altre intendono chiamarlo, ma fanno degli atti religiosi strani e vani.
Per carpire di più la buona fede della gente, d'ordinario le megere protestano di non volere ricorrere al demonio, anzi di rivolgersi a Dio e ai Santi. Difatti tengono sul tavolo immagini sacre, lampade accese o recitano preghiere
Quali consigli sogliono dare le fattucchiere?
Prendere l'acqua benedetta da sette fonti, in diverse chiese, e dopo aspergere gli angoli della casa tre volte al giorno. Trascorso qualche tempo, così dicono, la casa resta libera dal malocchio.
Fare benedire un anello tre volte, da tre Sacerdoti, ed offrirlo al fidanzato. In tal modo il fidanzamento non si scioglierà.
Domandare sette bocconi di pane a sette donne, che portano il nome di « Grazia ». Mangiandoli, ritorna la salute.
Spargere di nottetempo un pugno di sale sulla soglia della vicina di casa. Qualunque fattura resterà innocua.
Gettare un limone ricoperto di spilli o di aghi, nell'abitazione del nemico, perché abbia inizio la fattura.


IL LIBRO
Affinché il responso sia più accreditato, i cultori della cosiddetta «magia » adoperano qualche libro... che i superstiziosi chiamano portentoso.
Ero giovanetto, studente delle prime classi ginnasiali: Un Sacerdote condusse me ed altri giovani alle falde dell'Etna, nella zona dei castagneti. Sostammo nella casa dl un boscaiolo.
Ci sovvenne che questi era un famoso indovino, operatore di prodigi sanitari,
Signor Carmelo, volete indovinare qualche cosa a noi?
Indovino quando credo bene e quando c'è bisogno!
E come fate?
Recito il Credo e poi apro il libro del « Cinquecento ».
Volete mostrarmelo?
Volentieri!... In sogno mi apparvero i folletti, mi dissero di praticare una fossa alta un metro, vicino alla mia porta, ed io avrei trovato il libro misterioso... Eccolo! Il Sacerdote interruppe: Voi ingannate il prossimo! Questo libro lo tengo anch'io e tutti gli Ecclesiastici; è uno dei quattro volumi del Breviario Romano.
Nossignore! Questo è il libro della magia!
E come lo adoperate?
Quando vengono a me gli ammalati, apro il libro, a caso, e poi dò il rimedio. Ecco un esempio.
Aperto il libro, si fermò sul versetto ottavo del Salmo 51: « Sicut oliva fructifera in domo Dei!... ». Ecco, Reverendo, il rimedio! « Sicut oliva » significa « succo di oliva », cioè olio. Per guarire è necessario l'olio.
Ma cosa dite!... In latino, « sicut » significa « come » !
Continuando la lettura, si giunse ad un'altra frase...: « magis quam ».
Ecco disse il boscaiolo qui c'è la magia! « Magis! ».
Ignorante; « Magis » in latino vuol dire « più! ».
Nossignore!
Noi giovanetti comprendevamo un po' di latino e ridevamo di cuore all'udire tante stravaganze!
Per più di .trent'anni il boscaiolo esercitò l'arte magica... ricevendo molti doni, in natura o in denaro.


CREDENZE SUPERSTIZIOSE
E' difficile far conoscere tutte le vane credenze che circolano. Mi atterrò alle più :comuni, alle quali sono attaccate anche certe persone istruite ed aristocratiche.
Un colonnello di Sanità, durante la guerra del 191518, diede ordine ad un soldato di contare i letti di un camerone dell'ospedale.
Il militare si trovò nell'imbroglio: i numeri progressivi giungevano a quaranta, mentre i letti erano trentanove.
Signor colonnello, c'è un mistero in quel çamerone! Quaranta posti e trentanove letti!
Andiamo a vedere!
Il colonnello cominciò dall'uno; dal sedici saltò al diciotto.
Scusi, manca il diciasette!
Marmotta! E tu vorresti mettere il diciassette al letto di un soldato ammalato? Questo numero apporta disgrazia e deve sparire!
Intelligente questo colonnello! Per legge dei contrari, tutti i militari che non portavano il diciassette, avrebbero dovuto rimanere esenti dalle malattie, dalle ferite e dalla morte.
Supponiamo però che questo colonnello giocasse alla Sisal e gli toccassero in sorte, vincendo, diciassette milioni. Forse direbbe: « Ne prendo soltanto sedici!? ».


IL TREDICI
Cugino dei diciassette è il numero tredici.
Un gruppo di giovanotti aveva indetto un pranzo. Quando tutto era pronto a tavola e ci si disponeva a prendere cibo, uno ebbe la felice idea di contare i commensali: erano tredici.
Io non comincio a mangiare; ci capiterà qualche disgrazia.
Neppure io! soggiunse un secondo. E così un terzo.
O uno di voi concluse uno spìritoso rinunzia al pranzo, oppure invitiamo un altro e saremo quattordici!
Non tardò a passare per quei pressi un uomo.
Per carità, venite a farci compagnia! Si tratta di pranzare con noi, perché non vogliamo trovarci in tredici.
Il felice avventore, forse abbonato all'appetito, non se lo fece dire due volte. Il pranzo procedette bene. Prima che la comitiva si levasse da tavola, il quattordicesimo ringrazio e parti.
Finito il pranzo, uno dei giovanotti andò a riprendere il pastrano, lasciato nell'anticamera, e non lo trovò. L'aveva portato via l'ultimo arrivato. Tra il dispiacere e la rabbia, il giovane derubato esclamò:
Non è il numero tredici che porta sfortuna, bensì il quattordici! Se non fosse venuto a mangiare il quattordicesimo, avrei ancora il mio pastrano!
Ora i più benevoli, ma sempre superstiziosi, chiamano il tredici « portafortuna » ; da qui l'origine delle cartoline rappresentanti il « 13 » in segna di augurio e lo spillo col « 13 » che si porta al petto.


IL ROSSO
Non si conosce il motivo, per cui il colore rosso debba essere preso come talismano contro il malocchio. Osserviamo i cavalli di tante carrozze e carri! Fettucce rosse sulla testa. attaccate al capestro, sul bordo... Entriamo nella stanza di certi popolani: nastri rossi alle spalliere del letto, altri cuciti ai guanciali; nastri rossi perfino ai piedi del Crocifisso
Dei nastrini rossi sogliono darne anche le fattucchiere ai loro clienti, raccomandando di portarli sempre addosso.


IL CORNETTO
E' superstizione il ferro di cavallo attaccato all'uscio di casa, allo scopo di allontanare la iattura,.
Sono degni di compassione coloro che portano il cornetto come ciondolo, o legato alla catenella dell'orologio. Diventano addirittura ridicoli, quando alla vista di un corteo funebre o di qualche scena triste, dànno di piglio al cornetto sperando chi sa quale protezione.
Spiritosa la risposta di quel padre di famiglia al suo bambino, il quale, avendo visto un grosso corno di bufalo nell'atrio di un palazzo, sopra una mensoletta, chiese: ; Babbo, perchè quel. corno?
Figlio miò... è stemma di famiglial


LA GOBBA
Che colpa ha un povero uomo ad essere gobbo? I superstiziosi si guardano bene dall'avvicinarlo!..: La gobba, dicono, è apportatrice di guai.
E' ridicolo che una persona, prima di parlare ad un gobbo o di affidargli un incarico, si perda in certe sciocche considerazioni: Se la gobba è perfetta, cioè sulle spalle sul petto, nessuna paura, anzi è contro il malocchio; se è invece sulle spalle soltanto, conviene osservare se è a centro, ovvero se tende a destra o a sinistra... gobba a levante... gobba. a ponente...; secondo la posizione, le disgrazie sono più facili o più difficili a capitare. .


TOCCO FERRO!
Il Sacerdote deve sempre guardarsi con l'occhio della fede, come anello di congiunzione tra Dio e l'umanità. Le persone veramente religiose non hanno paura della vista del Ministro di Dio, anzi sanno avvantaggiarsi della sua presenza.
Un giorno si scatenò un forte temporale; i tuoni erano terrificanti e la viva luce dei lampi faceva allibire. Ero a tavola con i miei familiari. Rivolsi la parola ad una delle mie sorelle: Ricordo che tu da giovinetta, all'udire i tuoni ed a vedere il guizzo del lampo, correvi a nasconderti e mettevi la testa fra due guanciali. Come mai ora sei così serena?
Mi trovo vicino a te Sacerdote e non ho paura del temporale; il Signore ama molto i suoi Ministri e li protegge più degli altri. Per questo al cominciare del cattivo tempo sono venuta a sedermi al tuo fianco.
Chi non ha il sentimento religioso, vede nel Sacerdote il foriero dei malanni. Quante volte, attraversando qualche via, ho sentito esclamare: Tocco ferro!...
Ogni brutta giornata!...
E quante altre volte, montando sull'auto o sul treno, ho visto rattristarsi i volti di taluni, i quali sommessamente o a voce alta hanno esclamato:
Oggi non si arriverà a destinazione! Viaggia un Prete!
Che cosa meritano questi superstiziosi? Una risposta? Fiato sprecato! E' già troppo uno sguardo di commiserazione!
PRESSO IL MORIBONDO
Di quante stranezze può essere testimonio il Sacerdote nell'esercizio del suo Ministero!
Avevo assistito, a Trapani, un calzolaio gravemente infermo.
Trascorsi alcuni giorni, vidi comparirmi innanzi una donna:
Padre, venite da ciel calzolaio! Ancora non è morto, intanto soffre assai.
Gli ho somministrati tutti i conforti religiosi; farò qualche altra visita.
Non ritardate a venire! E' meglio che muoia presto, perchè l'agonia sua è spasimante.
Cosa intendete dire?
Venendo il Prete, l'infermo muore più presto.
Siete sicura di ciò?... Bel concetto avete dei Preti!
Andai dal moribondo, il quale gemeva nell'agonia.
Una donna... molto intelligente... disse:
Se quest'uomo soffre assai e non può morire, significa che nella sua vita ha ucciso qualche gatto!
Mentre recitavo le preghiere degli agonizzanti, servendomi del Rituale, un'altra donna mi disse:
Reverendo, leggete il libro capovolto, così quest'uomo muore subito!
Che cosa pensare di tanta ignoranza superstiziosa?


AL FONTE BATTESIMALE
Molte volte, trovandomi presso il fonte per amministrare il Battesimo al bambini, ho udito qualcuno dei presenti:
Voi, padre e madre, allontanatevi dal fonte!
Ho visto i genitori appartarsi in un angolo della chiesa e restare estranei alla funzione.
Anche questa è superstizione. Si crede che il bambino abbia a morire presto, se genitori stanno presso il fonte battesimale.


TRISTI PRESAGI
Poichè ho accennato all'esercizio del Sacro Ministero, riporto un altro dei tanti episodi avvenutimi.
Ero a Messina; verso le ore cinque del mattino, fui chiamato da una signora ad assistere un moribondo, affetta da polmonite doppia.
Al ritorno la signora mi tenne compagnia. Lungo la via incontrammo un gatto, il quale, neanche a farlo apposta, si pose tra i piedi della donna. Un calcio alla bestiola e si proseguì. Il gatto ritornò.
Ah! povero mio compare esclamò la signora questa volta morrà; non c'è più speranza!
E come fate a dirlo?
Per il gatto! Il gatto ruba e la morte ruberà il mio compare; l'ho cacciato ed è ritornato; vuol dire che è inutile ogni cura... specialmente che il gatto è nero!... Finanche un'ora fa, quando io venni a chiamarvi in Parrocchia, ci fu il primo avviso, poichè mentre battevo al portone, suonava la sirena del vapore; questo suono significa, partenza. Oggi mio compare partirà per l'altra vita!
Fu inutile ogni tentativo di smontarla.


L'ACQUA SPARSA
Per i superstiziosi tutto può dare appiglio ad apprensioni. Cade un po' di olio sulla tavola? Segno di disgrazia. Si versa invece un bicchiere di vino? E' fortuna.
Anche l'alzarsi dal letto diviene un problema.
Chi sa che cosa mi capiterà oggi! Scesi dal letto e per primo posai il piede sinistro! Ma non deve avvenire più questo sbaglio!
Trovare dell'acqua versata da altri di buon mattino sulla scala o davanti l'uscio, è segno di jattura.
Ero in sacrestia e mi disponevo a celebrare la S. Messa. Una donna mi pregò d'un favore: Padre, venite in casa di una mia amica, perchè questa mattina ha trovato la scala cosparsa di acqua; teme che sia stata la vicina a far ciò, perchè le vuole male.
Ed io cosa dovrei fare?
Dare una benedizione e così scompare la jattura.
Ma credete che io abbia tempo da perdere con queste corbellerie?
Fatelo per l'anima dei vostri morti!
Dite all'amica che non abbia paura; non c'è nulla di reale.
Finita la Messa, ritornò la donna:
Ma per carità! La mia vicina non può scendere dalla scala, se prima non viene il Prete. Intanto ha premura di uscire per fare la spesa ed è lì che aspetta voi!
Ditele che io non verrò ed è inutile insistere!
Dicevo dopo tra me: Quella donna sarà tanto impressionata, che, niente di difficile, facendo la scala abbia a cadere davvero ed allora direbbe: Ecco la fattura della vicina!


LA CATENA DI S. ANTONIO
Sogliono arrivare delle lettere anonime, per lo più tassate, le quali apportano tanto panico. E' la così detta « Catena di S. Antonio », che viene diffusa con tanta devozione (?) fuor di proposito.
Chi riceve una lettera, deve mandarne altre tredici. Guai, dicono i superstiziosi, a strappare la lettera o a non completare la catena! Ci sono inesorabilmente dei gravi castighi divini.
La prima volta che mi pervenne una di queste lettere, fu dentro un Istituto e la trovai al mattino sotto il guanciale. Ci risi su e la strappai. Nessuna disgrazia mi sopraggiunse. In seguito, nel Sacro Ministero, quante me ne hanno consegnate i fedeli, tutte le ho distrutte... senza risentirne mai conseguenze.


IL VENERDI'
Anche il tempo, come sarebbe il giorno o il mese, è motivo di superstizione.
Ero sull'auto. Salì una signorina, che nella fretta stava per cadere vicino alla bussola.
E dire esclamò che oggi non è venerdì!
Il venerdì è considerato dai superstiziosi quale giorno di sventura. C'è infatti chi non si mette in viaggio in detto giorno, chi non indossa l'abito nuovo, chi non fa una compra...
Eppure il venerdì, più che altri giorni della settimana, è sacro, perchè ricorda il giorno della nostra Redenzione, cioè della morte di Gesù Cristo in Croce.


MAGGIO AGOSTO
I mesi più infelici dell'anno, sempre per gl'ignoranti, sono maggio e agosto. Invito i lettori ad osservare il movimento che si svolge nelle Parrocchie alla fine di aprile e di luglio! Quanta premura per avere i documenti matrimoniali in tempo! Se non si riesce a sposare alla fine di aprile, si rimanda a giugno.
Ma perchè tanta paura di maggio mese dei fiori, sacro al culto della Madonna? E non sono i superstiziosi propriamente detti che agiscono così; ci sono tanti altri che si lasciano trascinare dalla corrente. Significativo, degno di cartolina del pubblico, è quanto sto per narrare.
Due sposi contrastavano; dalle parole vennero ai fatti e l'uomo ebbe la peggio. Per non compromettere la, sua libertà, lo sposo ricorse al commissario.
Denuncio mia moglie! Si deve arrestare! In un momento di rabbia mi ha assestato sulla testa cinque colpi di padella!
Mo è proprio vero? E voi non vi siete rivoltato?
Mi sono rivoltato e mi ha preso a calci! Ma ciò che importa è la testa; me l'ha fracassata!
Fate vedere! Togliete il cappello!... Ma la testa è intatta; non si vede nulla di particolare!
Ma voi non dovete vedere la mia testa! Bisogna vedere la padella! L'ha fracassata!
Il commissario sorrise; poi soggiunse: Scommetto che vi siete sposato in maggio!
Nossignore, in aprile!
Forse, se aveste contratto il matrimonio a maggio, non vi sarebbe capitato quanto avete narrato.
Una riflessione! E' un fatto che molti non sposano nei due mesi menzionati. I giornali sono pieni di fattacci: mariti che abbandonano le mogli e viceversa; sposi che percuotono, feriscono o ammazzano la compagna della vita, ecc... Forse avvengono tali disastri morali per il matrimonio di maggio?


USANZA
A proposito di matrimonio, si fa conoscere un'usanza vana che ho riscontrato in diversi luoghi.
Ho chiesto a diversi novelli sposi: Voi mercoledì avete celebrato le nozze. Domenica però non siete venuti a Messa!
Ecco la risposta: Il primo giorno festivo, dopo contratto il matrimonio, i novelli sposi non devono uscire di casa é specialmente non devono andare in chiesa! Come appare, quest'usanza sa di superstizione .


MA, INSOMMA!
Dio solo regge il mondo; l'uomo è libero dei suoi atti.
Se fossero le fattucchiere a disporre degli eventi umani, non sarebbe più il Creatore a reggere il mondo, ma le creature.
Il demonio è un essere potente; eppure non è libero di fare ciò che vuole; se potesse farlo, apporterebbe subito la morte a tutti i Sacerdoti, affinché non salvino le anime; troncherebbe subito la vita a chi fosse in peccato mortale, affinché perisca nell'Inferno.
Se ciò non è in facoltà del demonio, come può essere in facoltà di una zingara o di un imbroglione qualsiasi? Se le fattucchiere e gl'indovini avessero il potere che si attribuiscono o che loro viene attribuito, sarebbero esseri superiori, mentre in realtà sono persone irreligiose, spesso immorali e di poca o niuna cultura.
A costoro, per metterli alla prova, si potrebbe dire: Quando i capi di governo si riuniscono per dichiarare una guerra, perchè voi non condensate tutta la vostra capacità per far cambiar l'idea dei governanti?... E voi indovini, perchê non indavinate i vincitori della Sisal innanzi tempo?... Anzi, perchè non formulare ogni settimana, a vostro favore, la lista delle squadre vincitrici? Diverreste subito milionari e miliardari!


I SALVATORI
Nella trattazione della vana osservanza, si mette una pagina sui «salvatori» per chiarire un fatto che qua e là si verifica.
Ci sono taluni, dimoranti in città o spesso in campagna, i quali conoscono i segreti per curare delle malattie, servendosi di erbe o di decotti speciali. Sono detti costoro «salvatori», perchè in breve tempo fanno risanare le ferite o riacquistare la perfetta sanità. Ciò che non si ottiene dai medici, si ha per opera dei salvatori.
E' lecito andare da essi?
Non c'è alcun male a consultarli, perchè qui si tratta di pratica, di rimedi naturali e di segreti. Non sarebbe lecito andare da costoro, se oltre ai rimedi naturali, adoperassero vane formule e segni religiosi, annettendo una forza superiore ed infallibile.
Vive al presente un contadino, che ha dato la salute a tanti infermi, adoperando certe erbe. Non può immaginarsi quanti l'abbiano preferito ai medici. Fu accusato e dovette presentarsi al tribunale. I medici pretendevano che il contadino non ricevesse più alcun cliente; l'accusa era l'abuso di professione. Il presidente del tribunale disse: Mia moglie fu curata da voi medici e rimaneva sempre inferma; l'ha curata questo contadino ed è guarita. Può benissimo continuare ad aiutare il prossimo; gli è interdetto soltanto l'uso delle ricette da presentarsi in farmacia.


LO SPIRITISMO
Dicesi spiritismo l'arte di comunicare con gli spiriti, per conoscere per mezzo di loro cose occulte.
E' questa una superstizione, perchè si rende in qualche modo onore al demonio, ed è una superstizione peggiore delle altre, perchè sa di eresia e di empietà.
Non è lecito assistere, presente il «medium» o no, ai discorsi o alle manifestazioni spiritiche, anche per scopo di curiosità o per aumentare la fede nel soprannaturale, interrogando le anime dei trapassati o gli spiriti. Non è di certo cosa lecita il ritenere i libri che insegnano ed approvano la superstizione di qualunque genere e nominatamente la rievocazione degli spiriti.
E' ormai di pubblica ragione che il romanziere Pitigrilli si sia convertito assistendo a sedute spiritiche; ha ritrattato i suoi scritti immorali ed oggi scrive buoni libri. Non perchè qualcuno possa convertirsi, diviene lecito prendere parte a tali sedute.
Mi fu presentato un foglio, scritto a caratteri grandi. Il medium aveva legato ai un piede del tavolo una matita, aveva rivolto delle domande e subito dopo il tavola si mosse, lasciando lo scritto sulla carta. Mi sono pervenuti due grossi plichi di manoscritti, contenenti la materia di due libri: « Vita e morte », « Che cosa è la vita?.„.
Il tutto fu dettato, in diverse riprese, in una sala, a Catania, ove si rievocavano gli spiriti; erano presenti parecchi professari.
La dottrina dei due libri può comperidiarsi così: Verità e menzogna. Io mandai i manoscritti al Rettor Magnifico di un Ateneo, il quale confermò il mia giudizio.
Nelle sedute spiritiche il demonio fa di tutto per ingannare; è molto intelligente e, sperando di ottenere molto, ricorre a delle astuzie particolari. Così, ad esempio, nel trattato « Vita e morte » dopo aver detto che i Comandamenti di Dio si devono osservare, che la legge divina si fonda sui grandi amori: « Amare Dio » e « Amare il prossimo » (questa è la verità), passa subito alla menzogna e cioè: Chi manca agli cordini divini, appena muore, presentandosi a Dio, non viene ammesso al Paradiso e deve andare a purificarsi in un altro corpo umano; avvenuta la seconda morte, se non è ben purificato, deve andare in un altro corpo ancora... finchè sia giunto alla perfezione voluta da Dio.
Questa è la teoria della trasmigrazione degli spiriti, o metempsicosi; non si può ammettere, perchè è direttamente contraria a quanto insegna Gesù Cristo. Ammettendo questa trasmigrazione, si annulla l'Inferno, perchè dopo tante e tante reincarnazioni, alla fine si è purificati e necessariamente si andrebbe in Paradiso.
Con questa teoria il demonio si propone di non far preoccupare gli uomini dei giudizio di Dio, perchè avrebbero tempo di purificarsi e quindi... possono peccare.


LA RIEVOCAZIONE
E' superstizione rievocare le anime dei trapassati.
Più di una donna, rimasta vedova, mi ha detto: Potrei andare in una casa, ove c'è un tale che chiama mio marito, morto da tempo, e me lo farà vedere e potrò parlargli?
Ho risposto: Non è lecito andare, perchè queste cose potrebbero essere trucchi ovvero opere diaboliche.
Realmente il demonio potrebbe pigliare le sembianze di una data persona e muoversi e parlare come essa.
Nell'Antico Testamento, e precisamente nel Deuteronomio, al capo 18, verso 10, si legge un ordine espresso di Dio: « Non vi sia tra di voi chi interroghi gl'indovini o domandi la verità ai morti, perchè il Signore abbomina tutte queste cose ».


NON TUTTO E' VERO!
Quando c'è di vero nei fenomeni spiritici?
I fatti sono evidenti. Certi fenomeni si possono spiegare con leggi naturali; altri superano l'ambito della natura, ma questi son rari, forse il cinque per cento, secondo la dichiarazione del professore Heredia, che per diciotto anni seguì le principali sedute spiritiche d'America.
Nei fenomeni preternaturali non si pensi che siano ad agire gli Angeli buoni. Questi eccelsi Spiriti non si mettono di certo a disposizione di un medium, il quale suole essere un superstizioso, poco o per niente praticante della vita cristiana e spesso immorale. Se fossero gli Angeli buoni a produrre i fenomeni meravigliosi, come il suono di un pianoforte toccato da mano ìnvisibile, la levitazione di una persona che resta sospesa in aria, il sollevarsi di un tavolo dal pavimento al tetto, ecc..., come conciliare l'opera degli Angeli con gli effetti della preghiera? Il medium raccomanda agli astanti di non tenere addosso immagini sacre; se qualcuno prega, d'ordinario avvengono scene terribili, quali: batoste ai presenti, mobili che si sconquassano, finestre che si spalancano da sole, rumori assordanti.
L'OSSESSIONE
Poiché ho accennato all'opera diabolica, completo l'argomento dando qualche notizia sull'ossessione. Rimando il lettore ad una mia precedente pubblicazione: « Gli Angeli ribelli »
Ho dovuto fare gli esorcismi, o scongiuri, a diverse persone, dietro facoltà ottenuta da mio Vescovo, e quindi parlo per esperienza.
Il demonio entra in un cuore, quando si commette il peccato mortale; non si avverte nulla all'esterno, ma la presenza del demonio nell'anima apporta noia per il bene, ripugnanza della preghiera e dei Sacramenti, forte attrattiva al male, specialmente all'impurità.
Il demonio può prendere possesso di un corpo umano, senza impossessarsi però dell'anima; abbiamo avuto delle persone di santa vita prese dall'ossessione: Santa. Gemma Galgani e la Serva di Dio Suor Benigna Consolata Ferrero ebbero questo tormento.
Lo spirito infernale può entrare anche nel corpo degli animali; un esempio l'abbiamo nel santo Vangelo, quando Gesù liberò l'indemoniato di Gerasa ed i demoni, che erano un esercito, entrarono nel corpo di cinquemila maiali, i quali pascolavano in quei pressi, e tutti si precipitarono nel lago di Genezaret.
Un luogo, ovvero un oggetto, può avere l'ossessione.
IL FENOMENO NERVOSO
I casi di ossessione diabolica sono rari. Chi non ha esperienza in proposito, facilmente confonde i fenomeni diabolici con quelli prodotti dall'isterismo e dalla forte nevrastenia.
A Modica si parlava, anni or sono, di un caso strano. Un fanciullo, dicevano i familiari, era preso dallo spirito, che chiamavano benigno, perché nulla diceva o faceva contro le cose sante. Io parlai al medico che lo curava e mi rispose: I fenomeni che vedo, non sono di mia competenza, non so né spiegarli né trovarne il rimedio.
Per circa due settimane la casa del fanciullo fu meta di pellegrinaggi.
Per insistenza. del genitore, andai a trovare il paziente, in compagnia di un giovane universitario.
Feci le domande di rito, per assicurarmi della presenza del demonio, ma tutto fu negativo. Chiesi alla madre: In passato vostro figlio ha avuto di questi disturbi? Si, verso i sette anni; però erano passeggeri. E voi avete mai sofferto disturbi nervosi? Sì, di tanto in tanto. Non preoccupatevi! Vostro figlio è ammalato di nervi; ha bisogno di cure ricostituenti.
Un fenomeno nervoso di questo fanciullo: mentre teneva gli occhi chiusi, ovvero la faccia rivolta altrove senza che lui se ne accorgesse, avvicinavo la mia mano alla sua; prima ancora che la toccassi, alla distanza di uno o due centimetri, la ritirava subito; per ipersensibilità, per fluido magnetico naturale, avvertiva la vicinanza di un corpo, prima del contatto.
L'ammalato si rimise e potè darsi agli studi.
Non si sia perciò troppo facili a chiare fenomeni diabolici i fenomeni puramente naturali.


O LUI... O IO!
Quando però vi fossero dei forti indizi di vera ossessione, allora è il caso di parlarne al Parroco o ad altro sacerdote competente. Il Ministro di Dio studierà i fenomeni e ne metterà a conoscenza il Vescovo. Questi, e lui solo, può dare facoltà di fare gli esorcismi. D'ordinario ogni Curia Vescovile ha un sacerdote incaricato di ciò.
Nella vera ossessione, ed anche in altri casi, non si chiami mai il fattucchiere o la zingara; sarebbe peccato. Purtroppo anche certe famiglie religiose mancano a tale riguardo e si appigliano a mezzi leciti ed illeciti.
Una giovane diciassettenne era molestata dal demonio; fui incaricato io a fare gli esorcismi.
Quale non fu la mia sorpresa a vedere presso il letto della sofferente un uomo... da me ben conosciuto, chiamato « il caccia diavoli! ».
E quest'uomo che cosa sta a fare qui?
E' un amico di famiglia; di tanto in tanto viene a trovarci.
O lui, o io! Mettetelo alla porta!
Quando un giorno ebbi comodità di parlare al « caccia diavoli », gli raccomandai di mettersi in grazia di Dio, di fare il Precetto Pasquale... Ma egli mi rispose:
Comprendete, Reverendo, che non posso accostarmi ai Sacramenti; dovrei lasciare per sempre il mio mestiere!
Quando si ha fede, quale aiuto può sperarsi da una persona lontana da Dio? Il Sacerdote è incaricato di pregare e di agire.


NORME DA SEGUIRE
Presento dei suggerimenti, che per esperienza personale giudico assai utili nei casi di ossessione
1) Non si ascoltino i consigli delle persone incompetenti, che suggeriscono cose superstiziose.
2) L'affare principale è questo: stiano in grazia di Dio tutti i familiari e specialmente chi ha l'ossessione. C'è una credenza, superstiziosa: se un ossesso va a confessarsi o ricevere la S. Comunione, non potrà mai liberarsi dal demonio. Ciò è falso. Coloro che io ho esorcizzato, li ho confessati e quasi giornalmente si sono comunicati. Quando il demonio sta nel corpo di chi vive in grazia di Dio e si comunica spesso, soffre assai, per cui facilmente ed al più presto va via. E' importante quello che manifestò il demonio, allorché ogni mattina portavo la santa Comunione ad un'ossessa: Lucifero maledice il momento in cui mi ha fatto mettere piede in questa casa. Me ne andrò per sempre, perché non posso riuscire nell'impresa.
E non era soltanto l'indemoniata a ricevere i Sacramenti, ma anche i genitori i fratelli e le sorelle.
3) Quando in famiglia c'è un ossesso, non si stia a chiacchierare con esso, mentre il demonio si manifesta; non si rivolgano. domande di curiosità. Il Rituale Romano; proibisce anche al Sacerdote esorcista di fare interrogazioni inutili e capricciose. Piuttosto i presenti preghino, possibilmente in comune. Consiglio una preghiera, molto efficace che suggerisco sempre alle anime tormentate da Satana. E' l'invocazione del Divin Sangue. Giova servirsene anche nelle. tentazioni: « Scenda, o Signore, il tuo Sangue sopra quest'anima per fortificarla e liberarla e sopra il demonio per abbatterlo! »
Lo spirito infernale resta schiacciato dalla potenza del Sangue di Gesù Cristo. L'anno scorso un Sacerdote Camilliano mi diceva: Nel paesetto, ove io dimoro, c'è un'ossessa. Tanti esorcismi si sono fatti, ma ancora non è liberata. Proprio ieri, dentro la Matrice, alla presenza di tanti Sacerdoti e molti fedeli, l'incaricato dal Vescovo lottò circa tre ore per cacciare il demonio.
Reverendo risposi io se lei si trovasse in simili circostanze, ripeta l'invocazione del Divin Sangue.
L'indomani ritornò da me il Camilliano dicendomi:
Andai dall'ossessa; ripetei alcune volte la preghiera del Divin Sangue e subito il demonio la lasciò.
Ancora un esempio.
Non è trascorso molto tempo, venne a trovarmi una famiglia affittissima, perché in casa c'era un caso di ossessione. Mi narrarono le vicende; l'esorcista autorizzato continuava le preghiere di rito, ma nessun miglioramento appariva.
Raccomandai, come al solito, la grazia di Dio nel cuore dei familiari e la recita della preghiera del Divin Sangue, per 50 volte, in forma di Rosario.
Trascorsa qualche settimana, ritornarono gl'interessati: Le cose continuano! Ma avete perseverato nella preghiera del Sangue di Gesù? No, abbiamo smesso subito, perché dicendo questa orazione, i disturbi s'intensificavano. Avete fatto male; se il demonio s'arrabbia di più, è segno che tale preghiera lo tormenta assai. Ripigliatela e non smettetela finché il demonio si stancherà. Mi ubbidirono.
I fenomeni di ossessione si protrassero ancora quindici giorni e poi tutto cessò. Oggi quella persona gode di ottima salute ed ogni giorno va a comunicasi.


IN UNA FAMIGLIA
Come sono rare le ossessioni corporali, così quelle di un luogo o di un oggetto. Alcuni mesi fa ero in viaggio; un padre di famiglia, che da tempo desiderava incontrarsi con me, avutane l'occasione, mi confidò quanto espongo:
Mia moglie era a letto; io ero fuori casa. All'improvviso nel cuore della notte sentì un rumore insolito; era caduto l'orologio a sveglia. Questo trovavasi in alto, sopra l'armadio; al primo salto l'orologio andò nel centro della camera. Segnava le ore dodici, non dimostrava alcun guasto e non era capovolto, quasi fosse stato posto delicatamente sul pavimento. Presa da paura, rimise la sveglia sull'armadio.
L'indomani, mentre la mia signora lavorava in un'altra stanza, alle dodici precise, l'orologio spiccò il solito salto e andò nel centro della stanza. Erano presenti i miei figlioletti, tutti piccoli, e corsero dalla mamma a raccontare l'accaduto.
Un altro giorno mi figlio, lattante di pochi mesi, lasciato adagiato sul letto, fu trovato sotto il letto, senza che alcuno si trovasse nella camera. Un'altra volta, sparito dalla culla, dopo tante ricerche, fu trovato nel ripostiglio della legna, in mezzo alle fascine; i suoi capelli a riccioli erano intrecciati in modo strano e non si riusciva a ricomporli.
Udita la narrazione, esortai il povero uomo a raccontare tutto al Suo Vescovo o al Vicario Generale, per sapere il da farsi.


IN UN ISTITUTO
Sono a conoscenza di un'altra infestazione locale, verificatasi in un Istituto Religioso:
Tre anni or sono, dalla mezzanotte all'una sulla grande terrazza dell'Istituto un plotone di soldati faceva esercizi ginnastici. Si udiva la voce del comandante e si avvertivano i passi cadenzati dei soldati. Si andava ad osservare in terrazza e c'era nessuno; cominciava subito la ginnastica nel corridoio del pianterreno. Il fatto si ripeteva con frequenza, tanto che i dimoranti presso l'Istituto fecero le rimostranze con la Superiora. I fenomeni, erano accompagnati da altri fatti curiosi, quali: apparizioni di personaggi ad alcune Suore ed a qualche educanda. Una Suora mi disse: Dopo aver visto, qui, presso questo letto, un uomo strano, che accompagnai fuori della porta e poi svanì, pensai l'indomani sera di chiudere a chiave, dall'interno, la mia stanza. Nella notte si udì un gran fracasso; la porta si spalancò e cosa pure la finestra dirimpetto. Misi la seguente sera una medaglia della Madonna attaccata alla finestra; l'indomani mattina non c'era più...
Siccome i disturbi si ripetevano nell'Istituto, consigliai che dalle undici alla mezzanotte, due Suore a turno pregassero in Cappella.
Si udiva allora un campanello suonare misteriosamente in diversi ambienti dell'Istituto.
Che cosa fare in tali casi? I superstiziosi sarebbero corsi dalle megere per essere aiutati; invece la Superiora Generale narrò ogni particolare all'Autorità Ecclesiastica e fui incaricato io dall'Arcivescovo a fare le preghiere di rito.
Si fece la Via Crucis solenne, nell'interno dell'Istituto, e tutti i disturbi cessarono.


DON BOSCO FANCIULLO
Quanto ho esposto, è realtà; però il popolo superstizioso crede che ogni rumore notturno, ovvero ogni fenomeno che faccia paura, sia segno d'infestazione diabolica.
Si legge nella vita di S. Giovanni Bosco, che quando era giovinetto, trovavasi una sera dentro la stalla, in compagnia di amici. Si raccontavano storielle. Si avvertì intanto un rumore insolito nella stanzetta sovrastante. Tutti tacquero e trattennero il respiro, sapendo non trovarsi lassù alcuno. Il rumore si ripeteva ad intermittenze. Si pensò: E' il demonio che vuol farci paura. Non si aveva il coraggio di andare a vedere. Qualcuno... coraggioso... si decise a farlo ma mentre era sulla scaletta, riavvertito il rumore, tornò indietro. Don Bosco, veramente coraggioso e pratico, prese il lume e andò a verificare la causa del rumore. Che cosa era capitato? Una gallina aveva fatto cadere il crivello del grano e vi era rimasta dentro; di tanto in tanto si muoveva e trascinava anche il crivello. Conclusione: una risata generale.
Il professore Heredia racconta il forte panico di una famiglia, avvertendo ogni notte, alla solita ora, tre colpi alla parete. Si pensava a qualche fenomeno di spiritismo, fu invitato il professore a dare il suo giudizio. Di che cosa si trattava? Nell'abitazione attigua c'era un uomo, abituato a fare una fumatina dopo il primo sonno. Alla fine, puliva la pipa, battendola tre volte sul muro.
Questi esempi ci dicono di non essere proclivi a chiamare fatti preternaturali o disturbi diabolici, quei fenomeni naturali, di cui s'ignora momentaneamente la causa.


CONCLUSIONI PRATICHE
Ho parlato della superstizione in genere ed in ispecie. Mi preme venire alle conclusioni pratiche.
Ricevo visite da vicini e da lontani, essendo anche esercizio di Sacro Ministero consolare gli afflitti e consigliare i dubbiosi. Però le visite più seccanti e che certo di troncare, sono quelle che riguardano le credenze superstiziose. Non sembrerebbe a prima vista che nel mondo ci siano tante credenze, ma bisogna trovarsi a contatto con tanta povera gente per convincersene.
Riporto solo qualche caso, avvenutomi in questo periodo, mentre scrivo sulla superstizione.


UNA LETTERA
Ho sul tavolo una lettera. E' una giovane, da me sconosciuta, che scrive: « Reverendo, sono ammalata; mi sono curata e non guarisco; certamente mi hanno lanciata. qualche fattura!... ».
Giudichi il lettore!...
Certe malattie in particolari organismi, con una buona cura, si possono eliminare per sempre; altre col tempo riappaiono.
Ci sono malanni invece che non si possono curare; il medico fa dei tentativi, ma invano; questo si spiega facilmente: l'organismo è in tale stato di debolezza, che non risente l'effetto delle medicine; i farmaci aiutano l'azione della natura, ma quando questa non ha risorse sufficienti, soccombe.
Ciò si verifica specialmente nelle malattie del sistema nervoso, le più difficili a curarsi.
Che cosa dovrei rispondere alla suddetta signorina? Faccia di tutto per curarsi e si raccomandi a Dio che l'aiuti; ma non pensi a nessuna fattura!


UNA VISITA
Giorni addietro fui visitato da una signora, allarmata più del bisogno.
Che cosa desiderate da me?
Una Benedizione particolare! Ho un giardino che deperisce sempre più. Molte piante di arancio sono seccate; altre fruttano poco; non posso più avere il ricavato di prima. Ho qui, nel fazzoletto, un pugno di terra del mio giardino; speriamo che la Benedizione del Sacerdote allontani la jattura dalla mia proprietà!
Quale jattura?
Sono andata da una donna che indovina tutto e mi ha detto che nel giardino c'è il malocchio di qualche vicino.
Ah! voi credete al malocchio?... Rispondetemi: Gli agricoltori del vostro giardino bestemmiano?
Questo vizio l'hanno i miei coloni. E la domenica lavorano nel giardino?
Non, rispettano né sabato e né domenica!
Ed allora, non cercate la disgrazia della proprietà nel malocchio, ma nel peccato. E' Dio che benedice la fatica dell'uomo. Come volete che benedica i sudori dei vostri coloni, quando bestemmiano o profanano il giorno festivo?
Cosa posso farci io?
Raccomandate loro che allontanino le offese di Dio e riparate voi per i loro peccati. Non pensate perciò alla jattura!


SIATE GIUDIZIOSA!
Un'altra donna mi diceva:
Ho bisogno di pace; non so più cosa fare per serenare la mia mente! Sono andata da tanti, ma nessuno mi può aiutare! Io rasento la disperazione! Mio marito prima mi amava, era affezionato alla famiglia, portava denaro in casa... Da che una donnaccia gli ha praticato la «fattura», è cambiato.
Come fate a dire che trattasi di fattura?
Non può spiegarsi diversamente. La stessa zingara, che consultai tempo fa, me lo assicurò. Una vicina di casa mia, che si intende di fattucchiere, poco per volta se l'è affezionato ed ormai egli sta più in casa di lei che in famiglia. Gli ho dato a bere, più volte, un bicchiere di vino, con dentro una mistura prodigiosa che mi diede la zingara, ma mio marito peggiora sempre. Vengo da voi, Padre, affinché diate una benedizione a lui ed a tutta la famiglia, perché tutta la casa va verso la rovina. Anche i miei figli sono ribelli ed una. figliola è sempre ammalata.
Vi prego di essere sincera! Vostro marito va in chiesa, si confessa, si comunica, prega?
Mai... mai! Bestemmie e parolacce, senza timore di Dio!
Se è sulla cattiva strada, non è conseguenza della .fattura, ma del suo cuore guasto. Non ha saputo frenare il cuore, la passione ha preso il sopravvento e si è dato al vizio. Ed allora, tutti gli sposi e le spose, che calpestano la legge divina e si danno agli amori illeciti, tutti sono vittime della fattura?... E' la disonestà, è la lontananza da Dio, che fanno perdere vostro marito. Avete detto che la casa vostra va in rovina! Ma voi vi accostate ai Sacramenti?
Con l'animo in amarezze come posso avvìcìnarmi a Dio? Neppure vado a Messa la domenica!
Siate giudiziosa! Le vostre cose vanno male, perchè in casa regna il demonio, cioè il peccato. State tutti in grazia di Dio, pregate, recitate il Rosario ogni giorno, consacrate la famiglia al Sacro Cuore di Gesù ed al Cuore Immacolato di Maria. E' la mano del Signore che vi tocca, perchè sta scritto: « Non c'è pace per gli empi! ».


SETE DI DENARO!
L'avidità del denaro è una sete cocente. Non si dimentichi che il denaro è un ottimo servitore, oppure un pessimo padrone.
Chi si lascia dominare dal desiderio sfrenato della ricchezza, è capace di calpestare qualunque comandamento di Dio.
Perchè tanti si dànno alla pratica del sortilegio, della fattura e di ogni genere di superstizione? Per amore del denaro!
Se si raccogliesse il denaro che si porta a tutte le fattucchiere, si giungerebbe a somma ingente, perchè ci sono famiglie che si dissanguano, pur di ottenere gli aiuti immaginari dalle megere.
Conosco, ad esempio, una donna, che ormai si è formata. un'ottima posizione finanziaria; veste con pompa; quando va dai clienti a prestare l'opera sua, è prelevata dalla macchina; ci si rivolge a lei come ad oracolo infallibile. Come può decidersi questa donna a troncare la sua vile professione, con tanto denaro che guadagna?
Ecco il suggerimento che si dà ora ai bisognosi di aiuto! Invece di portare denaro alle fattucchiere e sprecarlo peccando, si utilizzi in bene. Si faccia della carità ai poveri, per amore di Dio; la carità attira la benedizione di Dio, mentre l'opera degli indovini l'allontana. Si faccia celebrare qualche Santa Messa in suffragio delle anime del Purgatorio, perchè queste possano intercedere presso Dio ed apportare aiuto alle miserie umane.
Giova anche far celebrare qualche Sarita Messa in riparazione dei peccati della famiglia, perchè più si ripara la Divinità offesa e più abbondante scende la misericordia di Dio.
COME COMPORTARSI
Tutti sappiamo che questo mondo è valle di lacrime. Le miserie umane sono innumerevoli. Le malattie, che sogliono spingere a ricorrere alle fattucchiere, sono volute o permesse da Dio per i suoi santi fini.
Eccoti guarito disse Gesù al paralitico che da trentotto anni giaceva a letto
ma non peccare più, affinché non ti abbia a capitare di peggio. (Giovanni: v, 14). Certe malattie, dunque, son permesse da Dio per castigo dei peccati, specialmente dell'impurità.
Maestro dissero gli Apostoli perchè quest'uomo nascesse cieco, ha peccato lui oppure i suoi genitori?
Gesù rispose: Nè lui, nè i suoi genitori hanno peccato; ma è così perchè si manifestino in lui le opere di Dio! E lo guarï (S. Giovanni: 9, 2).
Ci sono malattie che Dio permette, affinchè gl'interessati si rivolgano a Lui con fede per esserne liberati; Dio resta glorificato di ciò ed opera anche dei prodigi, come si può constatare a Lourdes, nei vari Santuari e come avviene in tanti angoli della terra.
Si legge infatti nella Sacra Scrittura: « Rivolgetevi a me, o voi tutti, e sarete salvi, poiché io sono Dio e non altri! » (Cantico di Isaia: 45). « Offri a Dio il sacrificio della lode e rendi all'Altissimo i tuoi voti.
Nel giorno della tribolazione, chiamami; io ti libererò e tu mi onorerai » (Salmo 49). Come mai tanti si rivolgono a Dio per essere liberati da certe pene e non sono esauditi?
Risponde S. Agostino: « Non si è ascoltati da Dio, perchè si prega male, col male o chiedendo il male ».
Si prega male, quando si ha poca fede o si smette di pregare se non si riceve subito la grazia.
Si prega male, quando si è in disgrazia di Dio, con peccati di odio, o d'impurità, o d'ingiustizie; non può pretendere di ricevere favori dal Signore colui che non è nella sua amicizia.
Si chiedono male cose, quando si domandano grazie che potrebbero essere nocive all'anima; in tal caso Dio concede altri favori.


BATTAGLIA E . . . SCONFITTA
Una persona è intenta a lavorare nella sua stanzetta. D'un tratto, ecco farsi avanti il demonio, in modo invisibile ma reale. Egli presenta alla fantasia delle scene di peccato; ma esse son subito respinte. Fallito il primo colpo, il demonio tenta il secondo e più forte. Ripresenta le stesse immagini, ma a colori più vivi ed attraenti. L'anima dovrebbe subito ricorrere a Dio con umiltà, senza fermarsi a discutere con il maligno; ma disgraziatamente presume di se stessa e si ferma volontariamente a contemplare la tentazione.
Ottenuto ciò, il demonio va avanti e dice: Perchè, o anima, non metti in pratica quanto pensi? Non posso; Dio me lo proibisce! Ma che male fai del resto? Non sei forse libera della tua volontà? Acconsenti adunque! Temo che Iddio mi castighi! E tu non sai che Dio è buono e compatisce l'umana miseria? E' vero, ma so anche che Egli è giusto e terribile punitore della colpa! Va bene; però di raro punisce la colpa! Del resto te ne confesserai! E se mi mancasse il tempo? Non sei di certo sul letto di morte!
Durante questa lotta, la mente si è offuscata e la volontà, resa debole, cede infine alla tentazione.
La misera anima pensa d'aver trovata la felicità; ma dopo pochi istanti sente tutta l'amarezza del peccato; sa di essere sola nella stanza; eppure guarda attorno temendo di vedere qualcuno; ha paura di presentarsi ad altri, quasi il peccato le si potesse leggere in fronte; il rimorso le fa sentire la sua terribile voce.
Adamo, Adamo, che cosa hai fatto? disse Dio al primo uomo dopo la colpa. Ed ora lo stesso rimprovero si ripete a te, o anima infelice, che sei caduta in peccato!


IL NUMERO DI:I PECCATI
Sant'Alfonso, Dottore di Santa Chiesa, dice: « Se Dio
castigasse subito chi l'offende, non si vedrebbe di certo ingiuriato come ora si vede; ma 'poiché il Signore non castiga subito, i peccatori pigliano animo a peccare di più. E' bene sapere però che Dio non aspetta e sopporta sempre; come Egli tiene fissato per ciascun uomo il numero dei giorni di vita, così tiene anche determinato a ciascuno il numero dei peccati che vuol perdonargli: a chi cento, a chi dieci, a chi uno. Vi è chi trovasi nell'Inferno per un solo peccato.
« Quanti vivono molti anni nei peccati; ma quando termina il numero delle colpe fissato da Dio, sono colti dalla morte e vanno all'Inferno
Anima cristiana;,"non aggiungere peccato a peccato! Tù dici',` Dìo è Misericordioso! Eppure, con tutta questa misericordia, quanti ognï giorno vanno all'Inferno!