giovedì 27 aprile 2017

LE SUPERSTIZIONI






LE SUPERSTIZIONI

Don G. Tomaselli Tipografia RAFFAELE Messina


INTRODUZIONE
Una piaga popolare religiosa è la superstizione. Più si è ignoranti delle, verità della Fedi e più si tende alla superstizione.
Poiché nell'esercizio del Ministero Sacerdotale mi sono imbattuto in molti casi. Curiosi e tipici, credo bene riportati in questo scritto, affinché si comprenda la vacuità della superstizione e si sappiano giudicare certi fatti che sono stimati strabilianti.
PRELUDIO
Avevo ultimato il mio lavoro in Parrocchia, verso l'imbrunire, quando due uomini, ansanti e preoccupati, così vennero a parlarmi:
Reverendo, non vogliate rifiutarvi! E' pronta la macchina per condurvi nella vicina città. Si tratta di un caso urgentissimo. Fatelo per carità!
Di. che si tratta?
Un giovane è sotto l'influsso diabolico. Ha una fattura addosso e non. sappiamo,chi gliela abbia procurata. La madre è disperata.. Si è rivolta alla fattucchiera, ma invano. Si. aspetta. voi !
E credete che io sia un altro fattucchiere.
No, Reverendo! Ma quello che può fare il Sacerdote, nessun altro è capace di farlo!
Andai in casa del sofferente. Il giovane era a letto. Da qualche rilievo fatto dal suo sguardo e da alcune domande, compresi la situazione. Dunque dissi: Il giovane non ha il diavolo addosso; non ha alcuna fattura; è affetto da forte esaurimento nervoso.
Eppure la zingara che l'ha curato dice che c'è la fattura e che essa è capace di toglierla, ma non subito; per liberarlo vuole altre trecento mila lire. Noi non possiamo più dare denaro. Abbiamo venduto tante masserizie e ci rimane solo la casetta. Per amore della guarigione saremmo quasi disposti a vendere la casa!
E non vi siete accorti che la donna, che vuol togliere la fattura, è un'imbrogliona ed una ladra? Se voi la denunziaste, verrebbe arrestata!... Il giovane è esaurito. Andate all'ospedale psichiatrico di Siracusa; sottoponete il paziente ad una visita e presto potrà guarire. Ma non rivolgetevi più alla fattucchiera.
Dopo un po, di mesi ero ritornato nella stessa città. Lungo la via mi fermarono una donna e un giovane.
Non ci riconoscete?
Non ricordo bene.
Questo è mio figlio, quello che era ammalato e che voi veniste a visitare quella sera.
Come sta ora?
Proprio bene! Fu visitato nell'ospedale, fece una buona cura e si rimise perfettamente.
Quanto denaro avete sprecato, dandolo alla fattucchiera!
E' l'ignoranza che ci porta fuori strada!...
Questo è uno dei cento fatti capitatimi. Poiché è molto diffusa la piaga della superstizione, vediamo di vederne l'essenza il modo di combatterla.


LA SUPERSTIZIONE
La superstizione è il culto divino resa a chi non è Dio, ovvero a Dio, ma in modo indecoroso. E' un peccato grave di per sé può anche essere peccato veniale, secondo le circostanze o l'ignoranza di chi la pratica o vi presta fede.
Si chiama idolatria, quando si presta il culto divino ad una creatura, come fanno i pagani, privi della luce del Vangelo. Nelle nazioni civili non esiste l'idolatria.
La superstizione è detta « indovinazione », quando per opera del demonio si vogliono conoscere le cose occulte.
Si chiama astrologia l'arte di conoscere il futuro osservando gli astri. Alcuni eventi si possono prevedere ed è lecito farlo: l'eclissi, le fasi lunari, le piogge, le tempeste... E' superstizione invece arguire dagli astri le azioni libere degli uomini e gli eventi umani.
La oniromanzia è l'arte d'indovinare il futuro per mezzo dei sogni.
La vana osservanza o magia è la superstizione per cui si cerca di fare qualche cosa con l'aiuto del demonio.
Si chiama «rievocazione degli spiriti » o spiritismo, il fenomeno del così detto « tavolo parlante » con tutte le circostanze che l'accompagnano.
Nella trattazione ci fermeremo soltanto sui punti più comuni della superstizione.


L'INDOVINAZIONE
Correva voce a Catania che una sonnambula indovinasse il futuro. Molti andavano a consultarla.
Una donna, che amava molto il marito, sborsando una somma domandò:
Che cosa dite di mio marito?
E' un brav'uomo! E' la vostra felicità: Però non vivrà a lungo; prima dei sessantacinque anni morrà e voi rimarrete vedova!
Era tanta la fiducia nella sonnambula, che la risposta fu ritenuta infallibile.
La sposa cominciò a preoccuparsi, sino a fissarsi nel pensiero della sua sventura.
Il marito cercò di distrarla, ma fu invano. Visite mediche, cure, viaggi... finché la poveretta impazzì e fu rinchiusa nel manicomio di Palermo. Dopo alcuni anni moriva.
Il marito è ancora in vita e abita nella mia borgata.
Che cosa pensare della scienza del futuro? E' possibile?


IL FUTURO LIBERO
Noi possiamo avere la conoscenza del passato e del presente; il futuro prossimo possiamo arguirlo dalle circostanze, ma non con esattezza. Così, un valente politico, esaminando avvenimenti privati e pubblici della propria nazione e delle limitrofe, potrebbe dire: Fra questo numero di anni, facilmente ci sarà una guerra e forse avrà la peggio la tale nazione. Conviene prepararsi!
Il futuro necessario si può prevedere con esattezza; ad esempio, gli astronomi annunziano l'eclissi totale o parziale del sole ovvero, della luna, fissandone anche i minuti di durata.
Il futuro libero, dipendente dalla volontà umana, nessuno può prevederlo, soltanto Dio. Qualche futuro libero non è conosciuto neppure dagli Angeli e dalla stessa Madonna. Così il giorno del Giudizio Universale, o fine del mondo, è conosciuto soltanto da Dio, come ebbe ad affermare Gesù Cristo nel Vangelo.
Chiunque pretende d'indovinare il futuro libero; o è un pazzo o un imbroglione; chi gli presta fede, è uno sciocco.
Posto ciò, chiediamo: Il demonio conosce il futuro libero? No! Iddio non glielo permette; questo si rileva dalla stessa ragione, dagli insegnamenti dei più grandi teologi e dalle prove false che il demonio ha dato, allorché ha preteso d'indovinare il futuro. Però, essendo un'intelligenza superiore, il demonio può arguire meglio degli uomini certi futuri, ma non con certezza.


SONNAMBULAINDOVINA
Se realmente gl'indovini conoscessero il futuro, i capi belligeranti si rivolgerebbero ad essi, sia per decidersi a dichiarare la guerra, sia per conoscere l'esito di una. battaglia. Invece si sa che anticamente qualche condottiero andava a consultare l'oracolo, ma al presente neppure si pensa a ciò, essendoci la convinzione nelle persone intelligenti che nessuno può prevedere il futuro.
A Catania, durante il periodo bellico, una donna faceva la sonnambulaindovina. Prediceva gli avvenimenti futuri con grande sfacciataggine.
Ripetendosi le incursioni aeree sulla città, la sonnambula per non restare vittima delle bombe, si rifugiò nel paesetto di Palagonia.
Se questa donna avesse previsto il futuro, avrebbe dovuto prevedere anche l'orario delle incursioni ed il luogo dove sarebbero cadute le bombe; avrebbe quindi potuto restare a Catania, mettendosi in luogo sicuro.
Dunque, non è ignoranza prestare fede a ciò che dicono le sonnambule?


IL PRESENTE LONTANO
Si va dagli indovini per conoscere il presente lontano, cioè presente riguardo al tempo e lontano riguardo al luogo. E' possibile conoscere ciò naturalmente?
L'uomo ha bisogno di vedere e di sentire per conoscere qualche cosa. Se io mi trovo a Roma, non posso vedere ciò che sta avvenendo nell'Oceano Pacifico.
Per via soprannaturale il presente lontano si può conoscere. Nella vita dei Santi si leggono tanti episodi in merito. San Pio V, ad esempio, da Roma assisteva alla battaglia di Lepanto. Queste visioni o illustrazioni soprannaturali sono fenomeni che Iddio permette di tanto in tanto in alcuni Santi.
Oggi abbiamo la televisione, o visione a distanza; è un fenomeno naturale che si attua per mezzo dell'elettricità ed abbisogna dell'apparecchio trasmittente e di quello ricevente; la radio porta le onde sonore, mentre la televisione porta a distanza le immagini.
Appare la differenza fra l'illustrazione celeste e la televisione; la prima ha luogo per opera divina, senza mezzi esterni; la seconda ha bisogno di apparecchi appositi.
L'uomo non conosce il presente lontano, massimamente se è occulto, La Questura sfrutterebbe certamente questa capacità umana se esistesse. Senza interrogare testimoni e senza arresti preventivi, si troverebbero gli assassini latitanti, le casseforti nascoste, ecc...
In occasione di concorsi e di esami difficili,. potrebbero conoscersi in antecedenza i terni e le versioni che il Ministero prepara e suggella.
Tutto ciò non si è ottenuto, malgrado i grandi progressi della scienza.
Il demonio potrebbe conoscere il presente lontano? Essendo un puro spirito, può andare in un attimo da un capo all'altro del mondo del mondo e può conoscere quanto avviene nei luoghi più reconditi. Può il demonio comunicare agli uomini tali conoscenze? Se Iddio glielo permette ed in certi limiti. Ma poiché gli angeli ribelli sono i padri della menzogna, non sempre dicono il vero.
Se qualche volta il demonio apparisse visibilmente e si mettesse a disposizione per comunicare notizie di avvenimenti lontani, non è lecito rivolgersi a lui, perché è grave peccato mettersi in relazione col nemico di Dio.
Si dà il caso di certi infelici che vendono l'anima a satana e qualche volta per opera diabolica possono essere informati di fatti lontani. E' pure peccato rivolgersi a questa gente per avere notizie... e si tenga conto che non sempre il demonio dice la verità.
Per motivo di studio anni or sono ebbi un. colloquio con uno di questi tali, che aveva fatto il patto con satana. Quanta pena mi fece il suo stato! Quanto soffriva, poveretto! Lo esortai a sciogliersi dalle relazioni diaboliche, ma mi diceva non essergli più possibile. Prima di allontanarmi, mi disse: Lei ora parte da questa città. Vada in qualunque luogo; ritorni qua in seguito e le dirò esattamente dove sarà andato, quali persone avrà incontrato, quali fatti le saranno capitati.
Conoscete anche il futuro?
No! Soltanto gli avvenimenti che accadono al presente in luoghi lontani. E il demonio che viene a riferirmeli.
Mi rifiutai di ritornarci, dicendo non essere lecita apprendere notizie per opera diabolica.


IL MILITARE DI MODICA
Ci sono dunque di quelli che possono conoscere le cose occulte e le lontane. E' male rivolgersi ad essi per informazioni. I veri indovini però sono, assai rari. Appena entrati gli Americani in Sicilia per l'occupazione bellica, molti militari si dispersero per l'isola. Uno di essi, per avere i mezzi di vivere, si diede a fare l'indovino nella città di Modica.
Sparvasi la voce, uomini e donne a lui si rivolgevano per avere notizie dei congiunti militari.
Che cosa poteva rispondere? Chiedeva da quanto tempo non avessero ricevuto corrispondenza, domandava una fotografia e dopo faceva da Sibilla:
Vostro figlio è in mano dei nemici! Però è trattato bene, perchè è di buon cuore.
Questo militare è disperso; ma presto raggiungerà il reggimento. Fra tre mesi vi scriverà.
Il tale giovane è morto!...
Il tal altro entro questo mese ritornerà in famiglia all'improvviso...
Ricordo che passando al mattino davanti all'abitazione di questo indovino, prima ancora che la sua porta si aprisse, la gente aspettava con ansia il turno; chi portava denaro, chi pane, chi panieri di frutta. Qualche previsione si avverava, la maggior parte no.
Una famiglia mise sulla porta il segno del lutto, credendo che il figlio militare fosse morto. La madre si ammalò, sino a tenere il letto. Dopo qualche tempo il militare, creduto morto, rientrava in famiglia.
Due donne un giorno contrastavano, una per provare che l'indovino era infallibile, l'altra per il contrario. Decisero di fare la prova.
Che cosa dite di mio figlio che combatteva in Africa?
E' salvo! Al presente briga per avere un posto sul piroscafo e partirà da Massaua fra dieci giorni. Non passerà un mese e riabbraccerete vostro figlio.
Invece mio figlio è a casa da due settimane.
E allora perché venite da me?
Per dimostrare a mia comare che voi imbrogliate la gente!
Andatevene via e non mi seccate più!


UN CASO
Era celebre in una città un indovino fattucchiere. Era un po' religioso... ma a modo suo... Me lo segnalarono ed andai a trovarlo. Mi accolse gentilmente.
Voi credete che c'è Dio? Certamente!
Ed allora perché non cambiate mestiere?
Devo vivere.
M'interesserò io a non farvi mancare il necessario. Però smettetela una buona volta!... Siete voi convinto che ingannate il prossimo?
Comprendo che le mie risposte non hanno fondamento: ma per l'esperienza di tanti anni, so regolarmi discretamente nel responsi. Mi aiutano anche alcuni libri che consulto.
Potrei vederli?
Eccoli!
Che stranezza di libri!... La cabala, la Scienza occulta, la Necromanzia Orientale, l'Astrologo... ecc...
Questi libri fanno perdere la testa! Distruggeteli!
Dopo qualche tempo volli accertarmi se l'indovino l'avesse smessa.
Padre, ho deciso di salvare l'anima mia, però la gente viene di continuo e non riesco ad allontanarla.
Chiudete la porta!
Ho provato; ma battono e ribattono... e poi, mi s'inginocchiano dinanzi, anche piangendo!
Che cosa vi si domanda?
Le ragazze vogliono sapere se il fidanzato sia sincero, se convenga scegliere questo o quell'altro giovane; le signore domandano il talismano contro il malocchio; tanti uomini il rimedio per certi malesseri.
Poiché avete detta che desiderate salvarvi l'anima, approfittate per salvare le anime altrui. Eccovi un po' d'immaginette sacre; a chi verrà, direte di mettersi in grazia di Dio con la confessione e darete un'immaginetta.
Caso stranissimo! D'ordinario gl'indovini non lasciano il mestiere, perché lucroso, ma l'uomo di cui parlo, ebbe la forza di troncare tutto e rimettersi in grazia di Dio.
Quando, trovandomi in sacrestia, mi si presentavano uomini e donne, facce del tutto nuove, e chiedevano di confessarsi, domandavo loro: chi vi ha indirizzato a me?
Il tale uomo ci ha consigliato di venirci a confessare!
Dicevo fra me: Il sacerdote difficilmente riesce a far riavvicinare ai sacramenti certe anime, e un fattucchiere invece è subito ascoltato!


A MARSALA
Esercitano l'arte d'indovinare e di togliere o fare le fatture specialmente le donne, dette comunemente megere o zingare.
Sogliono essere di vita poco corretta; ma per carpire la buona fede dei clienti, si dimostrano deferenti verso la religione.
Prima di dare un responso, talune si raccolgono in preghiera, dicendo d'invocare gli spiriti buoni, fanno dei larghi segni di Croce, accendono la lampada a Gesù e alla Madonna e dopo si pronunziano. Alle volte consigliano di andare in chiesa, per far comprendere che la loro opera non viene dal demonio. Esortano, e spesso obbligano, a ritornare per avere rinnovati gli scongiuri. Al cliente sogliono dare il talismano, cioè qualche cosa da portare addosso, notte e giorno, con la proibizione assoluta di aprirlo per vederne il contenuto.
Molti anni fa ero a Marsala. Quattro persone mi chiesero la Benedizione sacerdotale.
Tra voi, c'è qualcuno che sta male?
Sì, questa nostra figlia.
Da molto tempo?
Da parecchi anni. Quanto denaro speso invano! E dire che porta addosso il talismano.
Chi l'ha dato?
Una :donna che fa miracoli e toglie fatture.
Fatemelo vedere.
A patta che non lo apra! Capiteranno disgrazie a chi lo apre ed alla nostra famiglia.
State tranquilli! Sulle cretinerìe bisogna riderci!
Mentre aprivo il talismano, mirai i presenti; qualcuno tremava per la paura; gli altri erano in attesa di qualche cataclisma e guardavano impalliditi.
Cosa c'era dentro?
... Un fagiolo nero ed uno bianco, un pezzetto di nastro rosso ed un pizzico di terra colorata...
E voi, persone intelligenti, avete prestato fede ad una megera ed avete stimato per cose dell’altro mondo due fagioli!... Raccomandatevi a Dio e non date ascolto alle corbellerie di questa o quella comare!


FURBIZIA
Quale sistema adoperano le fattucchiere per farsi un nome e formarsi la clientela? Alcune lavorano individualmente; altre sono organizzate, tutte però giocano di astuzia. Si sa che la donna perduta è come un serpente e ne escogita tante. Esaminando però bene le cose, si scoprono i trucchi. Mi diceva un avvocato. Ero in campagna con la famiglia, quando i contadini facevano la trebbia. A passi lenti vidi avanzare una donna, che si fermò silenziosa sull'aia.
Cosa volete?
Potrei chiedervi molto; mi contento di poco. Datemi una buona misura di grano.
A che titolo?
Gratuito!... E' per il vostro bene.
Che significa?
Io tolgo le fatture e posso anche farle. Sappiate che il cavallo che vi mori il mese scorso, fu per effetto di fattura. Se non mi date il grano, vi avverrà di peggio! Mi soggiunse l'avvocato: Io e i miei restammo interdetti alla notizia del cavallo, che realmente era morto il mese precedente... Dunque, si pensava, sarà qualche strega. Accontentiamola e mandiamola via!
Da persona intelligente l'avvocato volle andare a fondo alla questione. Partita la megera, rincasò il nipotino di otto anni..
Uccio, hai visto quella donna vestita di nero?
Sì, mi ha incontrato nel sentiero.
Ti ha detto qualche cosa?
Mi ha chiesto il nome, dov'è la nostra casa e poi mi ha domandato: « Vi è morto qualcuno? ». Io risposi: « l'anno passato mori il cavallo »
Ti ha chiesto altro?
Mi ha detto di allontanarmi subito da lei.
L'avvocato capi la furbizia di quella donna.


ORGANIZZAZIONE
Quando le fattucchiere si organizzano bene, facilmente impressionano or questa or quella famiglia e spillano quattrini.
L'altro giorno venne a trovarmi un padre di famiglia; era assai addolorato.
Non riesco mi diceva a tirare la vita. Da pochi anni sono sposato e sono già stanco. Mia moglie è ammalata; non può allattare il figlioletto; questi da alcuni mesi deperisce sempre più. Il denaro che guadagno non basta. Buona parte dei mensile devo portarlo ad una donna, che si è impegnata a togliere la fattura dalla mia casa. Alla prossima visita devo portarle altre settanta mila lire.
Ma voi siete matto! Così bisognoso e sprecate il denaro? Non andate da questa donna!
Intanto mi ha indovinato tutto! E' una sconosciuta; si è presentata a casa mia e mi ha detto: « Da che siete sposato, andate di male in peggio. Vostra moglie è ammalata da circa un anno; il vostro bimbo, che si chiama Alfio, è pure ammalato e, se io non tolgo la fattura, presto morrà. Noi: siamo tredici donne in questa città e c'interessiamo di togliere la jattura da tacite famiglie... ». Come ha potuto indovinare ogni cosa?
Come siete ingenuo! Siete un uomo e vi fate burlare da una donna! Queste tredici fattucchiere organizzate vanno in giro a carpire notizie. Quando :prevedono qualche utilità, prendono informazioni da diverse persone e poi fanno il colpo. Le notizie che vi ha dato quella donna, saranno state assunte presso il vostro vicinato.


CHE LIETA FINE!...
Andai a visitare un uomo che aveva una gamba paralizzata. Lo esortai ad uniformarsi alla volontà di Dio ed a pregare.
« Eh sì mi disse non mi resta altro che Dio! Gli uomini sono sono incapaci di aiutarmi, anzi sono ladri!
Come sarebbe a dire?
Avevo la speranza di guarire, perché una donna aveva chiamato gli spiriti benigni; ed invece sono stato ingannato. Ma adesso questa signora è in carcere.
Raccontatemi il fatto.
Poiché i medici non riuscivano a guarirmi, mi rivolsi ad una donna. Mia moglie andò a trovarla, le raccontò tutto e le fu chiesto un abito da signorina e due paia di scarpine.
Perché devo darvi questa roba? Se mio marito guarirà, ve la porterò.
Allora non guarirà mai!..,. Io chiamo l'anima di una signorina morta, che scende subito col suo corpo e vuole essere vestita. Se non c'è l'abito, non scende.
Ma l'ammalato guarirà di sicuro? Entro quattro mesi.
Io continuò il paralitico aspettai cinque mesi e non vedendo miglioramento, mandai a richiedere l'abito. La donna non si faceva mai trovare in casa. Interessai la Questura e fu costretta a dire tutto. Confessò che aveva venduto veste .e scarpine e quindi fu arrestata per truffa.
Che lieta fine! Questa fattucchiera avrebbe fatto meglio a prevedere l'arresto!


IL DIAVOLO DI CARTESIO
Avviene d'imbattersi in qualche indovino ambulante. Suole essere un uomo che porta un apparato scenico e con un trucco semplicissimo guadagna profumatamente la giornata. L'apparecchio è un bastone, ornato, da fettucce a colori; verso l'estremità è ricoperto con un largo drappo, dentro cui sta la mano del truffatore. Si vede un vaso di vetro con acqua e dentro vi sta il folletto, chiamato « il diavolo di Cartesio ». L'indovino predice il futuro e nelle risposte si regola secondo la categoria di persone! Non è difficile, con un po', d'intelligenza e di pratica, accontentare i richiedenti. Il diavoletto dal fondo del vaso; spicca un salto, ovvero si solleva e fa un inchino, qualche volta tentenna, a destra od a sinistra. L'indovino è padrone dei movimenti del folletto, perchè sa come toccare il bottoncino a valvola, posto alla base del vaso.
Un giorno un giovanotto disse ad uno di questi tali: togliete la mano dall'ordigno e poi vedremo cosa farà il diavoletto!
L'indovino lo guardò con rabbia, per dirgli: Fammi guadagnare il pane!


ALTRE CREDENZE
Più sfacciato è l'inganno di coloro che danno il foglio della fortuna, servendosi dell'uccello ammaestrato.
Un piffero suona la zampogna ed un altro tiene l'uccello nella gabbia, alla cui base si trovano dei mucchietti di fogli scritti. Si lascia cadere un granello di becchime nei vari mucchietti e l'uccello prende il grano ed il foglio.
I popolani sogliono leggere con avidità lo scritto, prestando fede a quanto di lusinghiero viene detto.
Se fosse vero che costoro indovinano la fortuna, la prima dovrebbero procurarla: a loro stessi, che per lo più sono più disperati degli altri.
Non pochi si lasciano illudere dai cartomanti, che facendo la cabala sulle carte da gioco, pretendono d'indovinare la sorte altrui.
E' anche superstizione rivolgersi al chiromante, il quale osservando la palma della mano predice la sorte più o meno felice ed anche il tempo della morte.
In un secolo di tanto progresso della scienza, pare impossibile che possano sussistere queste credenze!


IL SOGNO
E' superstizione prestare fede ai sogni.. Il sogno è lavoro di fantasia; più questa è eccitata e più si sogna. Influisce sul sogno una forte impressione della giornata, o l'ultimo pensiero avuto prima del sonno, o una cattiva digestione... Le donne sono più soggette ai sogni perchè hanno il sistema; nervoso più debole di quello degli uomini.
Il sogno potrebbe essere una visione soprannaturale, il che accade di raro. Si può riconoscere dalla serietà della visione, dalla logicità delle scene, dalla consonanza con i principi dommatici e morali e dai buoni effetti che lascia nell'anima. Per giudicare in proposito, ci si rivolga a qualche Sacerdote molto istruito, perchè il caso sia bene studiato. Nel sogno soprannaturale potrebbe esserci o l'apparizione di qualche anima del Purgatorio o di qualche santo.
Venne a casa mia una donna e così parlò:
L'altra notte vidi in sogno la signora... morta parecchi anni addietro e mi disse: « Va' a trovare mia figlia Maria, la quale è preoccupata perchè abbisogna di denaro. Dille che nel penultimo cassetto dell'armadio, tra le camicie, ci sono due biglietti di banca ».
La mattina andai dalla signorina Maria a narrare il fatto. Non voleva prestarmi fede; alla fine si decise a guardare. Trovò proprio nel posto indicato i due biglietti di banca. Non credeva ai suoi occhi e soggiunse: « Quante volte ho rovistato questo cassetto e mai ho visto denaro! ».
Come giudicare un tal sogno? L'orfana avrà pregato per la mamma defunta e questa forse sarà andata in suo aiuto, apparendo ad una vicina di casa.
In quest'ultimi mesi il Bollettino Salesiano, fra i molti fatti, riportava il seguente:
Una Suora, Figlia di Maria Ausiliatrice, trovandosi in missione in Oriente, si era ammalata sino a dover stare sempre seduta. Il male si era attaccato alle ossa ed era incurabile. Dopo alcuni anni si rivolse al Beato Don Michele Rua, perchè intercedesse per la sua guarigione. Una notte la Suora sognò un Sacerdote.
Chi siete voi?
Sono Don Rua.
Allora ottenetemi da Dio la salute.
Ma tu fai lungo il giorno la Comunione spirituale?
Prima ero assidua; ora ho trascurato.
Più Comunioni spirituali!... Tu guarirai, però fra, un anno. Preparatevi voi Suore a partire da questa Missione, perchè presto sarete cacciate.
Questo aogno la Suora lo raccontò alle Consorelle. Dopo qualche tempo tutta la comunità religiosa fu costretta a partire. All'anniversario del sogno la Suora guarì improvvisamente ed ora sta bene.
Come appare, questo sogno è una vera visione.


LA CABALA
Tolti questi casi eccezionali, i sogni sono da disprezzare.
Ebbi un colloquio con un ricevitore del botteghino del lotto.
Come trascorrete la giornata?
A sentire i sogni della gente ed a smorfiarli.
Cos'è la smorfia?
C'è un libro che spiega il significato dei sogni e si chiama Càbala ! A persone, ad oggetti ed a luoghi, corrisponde un numero. Quando mi raccontano un sogno, studio le circostanze e poi scelgo i numeri.
E quando voi smorfiate i sogni, il terno del lotto è sicuro?
Fra centomila capita forse di indovinarne uno.
Dunque, vedete che la càbala è una stupidaggine.
Intanto, guai a me se non facessi così! I clienti si rivolterebbero!


I TRE NUMERI
E' superstizione la ricerca dei numeri nei casi dolorosi della vita.
Era sul letto il cadavere di una signora. Mentre i becchini si disponevano a pigliarlo per deporlo nella cassa, sopraggiunse il figlio militare. Momenti di commozione! Una donna esclamò:
« Cassa da morto!... Figlio!... Pianto!... Bisogna giocare al lotto i tre numeri corrispondenti. Certamente si vincerà!
Sulla linea ferroviaria « Agrigento Caltanissetta », mentre in una stazione si chiudevano gli sportelli, una popolana emise un grido. L'indice della mano destra fu stritolato dallo sportello, chiuso con furia. Povera donna, come spasimava! Pallida come un cencio, si adagiò sul sedile ed intanto ripeteva:
Dito... uno!... Sangue... venticinque!... E il treno che numero ha?... Per carità, informateci!...
Treno...: cinquantatrè!
Grazie!... Subito andrò a giocare. Chi sa se il botteghino del lotto è aperto!... Speriamo! ... Dito... uno; sangue;.. venticinque; treno... cinquantatré!
I viaggiatori guardavano l'infelice e mentre dapprima, la compassionavano, finirono col ridere.


LA. VANA OSSERVANZA
La vana osservanza, o magia, è la superstizione per mezzo della quale si cerca di ottenere qualche effetto con l'aiuto del demonio, chiamato esplicitamente o implicitamente.
C'è chi chiama il demonio per ricevere soccorso in qualche bisogno particolare. Ciò costituisce un gravissimo peccato. Ma può il demonio aiutare? Egli è nemico giurato di ogni uomo e in tutto quello che può fare; ha sempre di mira il danno dell'anima. E' avvenuto qualche volta, non sempre però avviene, che il demonio si sia presentato; ha dato qualche momentaneo aiuto, ma poi ha fatto pagare caro il suo servizio.
Certe zingare chiamano il demonio; altre intendono chiamarlo, ma fanno degli atti religiosi strani e vani.
Per carpire di più la buona fede della gente, d'ordinario le megere protestano di non volere ricorrere al demonio, anzi di rivolgersi a Dio e ai Santi. Difatti tengono sul tavolo immagini sacre, lampade accese o recitano preghiere
Quali consigli sogliono dare le fattucchiere?
Prendere l'acqua benedetta da sette fonti, in diverse chiese, e dopo aspergere gli angoli della casa tre volte al giorno. Trascorso qualche tempo, così dicono, la casa resta libera dal malocchio.
Fare benedire un anello tre volte, da tre Sacerdoti, ed offrirlo al fidanzato. In tal modo il fidanzamento non si scioglierà.
Domandare sette bocconi di pane a sette donne, che portano il nome di « Grazia ». Mangiandoli, ritorna la salute.
Spargere di nottetempo un pugno di sale sulla soglia della vicina di casa. Qualunque fattura resterà innocua.
Gettare un limone ricoperto di spilli o di aghi, nell'abitazione del nemico, perché abbia inizio la fattura.


IL LIBRO
Affinché il responso sia più accreditato, i cultori della cosiddetta «magia » adoperano qualche libro... che i superstiziosi chiamano portentoso.
Ero giovanetto, studente delle prime classi ginnasiali: Un Sacerdote condusse me ed altri giovani alle falde dell'Etna, nella zona dei castagneti. Sostammo nella casa dl un boscaiolo.
Ci sovvenne che questi era un famoso indovino, operatore di prodigi sanitari,
Signor Carmelo, volete indovinare qualche cosa a noi?
Indovino quando credo bene e quando c'è bisogno!
E come fate?
Recito il Credo e poi apro il libro del « Cinquecento ».
Volete mostrarmelo?
Volentieri!... In sogno mi apparvero i folletti, mi dissero di praticare una fossa alta un metro, vicino alla mia porta, ed io avrei trovato il libro misterioso... Eccolo! Il Sacerdote interruppe: Voi ingannate il prossimo! Questo libro lo tengo anch'io e tutti gli Ecclesiastici; è uno dei quattro volumi del Breviario Romano.
Nossignore! Questo è il libro della magia!
E come lo adoperate?
Quando vengono a me gli ammalati, apro il libro, a caso, e poi dò il rimedio. Ecco un esempio.
Aperto il libro, si fermò sul versetto ottavo del Salmo 51: « Sicut oliva fructifera in domo Dei!... ». Ecco, Reverendo, il rimedio! « Sicut oliva » significa « succo di oliva », cioè olio. Per guarire è necessario l'olio.
Ma cosa dite!... In latino, « sicut » significa « come » !
Continuando la lettura, si giunse ad un'altra frase...: « magis quam ».
Ecco disse il boscaiolo qui c'è la magia! « Magis! ».
Ignorante; « Magis » in latino vuol dire « più! ».
Nossignore!
Noi giovanetti comprendevamo un po' di latino e ridevamo di cuore all'udire tante stravaganze!
Per più di .trent'anni il boscaiolo esercitò l'arte magica... ricevendo molti doni, in natura o in denaro.


CREDENZE SUPERSTIZIOSE
E' difficile far conoscere tutte le vane credenze che circolano. Mi atterrò alle più :comuni, alle quali sono attaccate anche certe persone istruite ed aristocratiche.
Un colonnello di Sanità, durante la guerra del 191518, diede ordine ad un soldato di contare i letti di un camerone dell'ospedale.
Il militare si trovò nell'imbroglio: i numeri progressivi giungevano a quaranta, mentre i letti erano trentanove.
Signor colonnello, c'è un mistero in quel çamerone! Quaranta posti e trentanove letti!
Andiamo a vedere!
Il colonnello cominciò dall'uno; dal sedici saltò al diciotto.
Scusi, manca il diciasette!
Marmotta! E tu vorresti mettere il diciassette al letto di un soldato ammalato? Questo numero apporta disgrazia e deve sparire!
Intelligente questo colonnello! Per legge dei contrari, tutti i militari che non portavano il diciassette, avrebbero dovuto rimanere esenti dalle malattie, dalle ferite e dalla morte.
Supponiamo però che questo colonnello giocasse alla Sisal e gli toccassero in sorte, vincendo, diciassette milioni. Forse direbbe: « Ne prendo soltanto sedici!? ».


IL TREDICI
Cugino dei diciassette è il numero tredici.
Un gruppo di giovanotti aveva indetto un pranzo. Quando tutto era pronto a tavola e ci si disponeva a prendere cibo, uno ebbe la felice idea di contare i commensali: erano tredici.
Io non comincio a mangiare; ci capiterà qualche disgrazia.
Neppure io! soggiunse un secondo. E così un terzo.
O uno di voi concluse uno spìritoso rinunzia al pranzo, oppure invitiamo un altro e saremo quattordici!
Non tardò a passare per quei pressi un uomo.
Per carità, venite a farci compagnia! Si tratta di pranzare con noi, perché non vogliamo trovarci in tredici.
Il felice avventore, forse abbonato all'appetito, non se lo fece dire due volte. Il pranzo procedette bene. Prima che la comitiva si levasse da tavola, il quattordicesimo ringrazio e parti.
Finito il pranzo, uno dei giovanotti andò a riprendere il pastrano, lasciato nell'anticamera, e non lo trovò. L'aveva portato via l'ultimo arrivato. Tra il dispiacere e la rabbia, il giovane derubato esclamò:
Non è il numero tredici che porta sfortuna, bensì il quattordici! Se non fosse venuto a mangiare il quattordicesimo, avrei ancora il mio pastrano!
Ora i più benevoli, ma sempre superstiziosi, chiamano il tredici « portafortuna » ; da qui l'origine delle cartoline rappresentanti il « 13 » in segna di augurio e lo spillo col « 13 » che si porta al petto.


IL ROSSO
Non si conosce il motivo, per cui il colore rosso debba essere preso come talismano contro il malocchio. Osserviamo i cavalli di tante carrozze e carri! Fettucce rosse sulla testa. attaccate al capestro, sul bordo... Entriamo nella stanza di certi popolani: nastri rossi alle spalliere del letto, altri cuciti ai guanciali; nastri rossi perfino ai piedi del Crocifisso
Dei nastrini rossi sogliono darne anche le fattucchiere ai loro clienti, raccomandando di portarli sempre addosso.


IL CORNETTO
E' superstizione il ferro di cavallo attaccato all'uscio di casa, allo scopo di allontanare la iattura,.
Sono degni di compassione coloro che portano il cornetto come ciondolo, o legato alla catenella dell'orologio. Diventano addirittura ridicoli, quando alla vista di un corteo funebre o di qualche scena triste, dànno di piglio al cornetto sperando chi sa quale protezione.
Spiritosa la risposta di quel padre di famiglia al suo bambino, il quale, avendo visto un grosso corno di bufalo nell'atrio di un palazzo, sopra una mensoletta, chiese: ; Babbo, perchè quel. corno?
Figlio miò... è stemma di famiglial


LA GOBBA
Che colpa ha un povero uomo ad essere gobbo? I superstiziosi si guardano bene dall'avvicinarlo!..: La gobba, dicono, è apportatrice di guai.
E' ridicolo che una persona, prima di parlare ad un gobbo o di affidargli un incarico, si perda in certe sciocche considerazioni: Se la gobba è perfetta, cioè sulle spalle sul petto, nessuna paura, anzi è contro il malocchio; se è invece sulle spalle soltanto, conviene osservare se è a centro, ovvero se tende a destra o a sinistra... gobba a levante... gobba. a ponente...; secondo la posizione, le disgrazie sono più facili o più difficili a capitare. .


TOCCO FERRO!
Il Sacerdote deve sempre guardarsi con l'occhio della fede, come anello di congiunzione tra Dio e l'umanità. Le persone veramente religiose non hanno paura della vista del Ministro di Dio, anzi sanno avvantaggiarsi della sua presenza.
Un giorno si scatenò un forte temporale; i tuoni erano terrificanti e la viva luce dei lampi faceva allibire. Ero a tavola con i miei familiari. Rivolsi la parola ad una delle mie sorelle: Ricordo che tu da giovinetta, all'udire i tuoni ed a vedere il guizzo del lampo, correvi a nasconderti e mettevi la testa fra due guanciali. Come mai ora sei così serena?
Mi trovo vicino a te Sacerdote e non ho paura del temporale; il Signore ama molto i suoi Ministri e li protegge più degli altri. Per questo al cominciare del cattivo tempo sono venuta a sedermi al tuo fianco.
Chi non ha il sentimento religioso, vede nel Sacerdote il foriero dei malanni. Quante volte, attraversando qualche via, ho sentito esclamare: Tocco ferro!...
Ogni brutta giornata!...
E quante altre volte, montando sull'auto o sul treno, ho visto rattristarsi i volti di taluni, i quali sommessamente o a voce alta hanno esclamato:
Oggi non si arriverà a destinazione! Viaggia un Prete!
Che cosa meritano questi superstiziosi? Una risposta? Fiato sprecato! E' già troppo uno sguardo di commiserazione!
PRESSO IL MORIBONDO
Di quante stranezze può essere testimonio il Sacerdote nell'esercizio del suo Ministero!
Avevo assistito, a Trapani, un calzolaio gravemente infermo.
Trascorsi alcuni giorni, vidi comparirmi innanzi una donna:
Padre, venite da ciel calzolaio! Ancora non è morto, intanto soffre assai.
Gli ho somministrati tutti i conforti religiosi; farò qualche altra visita.
Non ritardate a venire! E' meglio che muoia presto, perchè l'agonia sua è spasimante.
Cosa intendete dire?
Venendo il Prete, l'infermo muore più presto.
Siete sicura di ciò?... Bel concetto avete dei Preti!
Andai dal moribondo, il quale gemeva nell'agonia.
Una donna... molto intelligente... disse:
Se quest'uomo soffre assai e non può morire, significa che nella sua vita ha ucciso qualche gatto!
Mentre recitavo le preghiere degli agonizzanti, servendomi del Rituale, un'altra donna mi disse:
Reverendo, leggete il libro capovolto, così quest'uomo muore subito!
Che cosa pensare di tanta ignoranza superstiziosa?


AL FONTE BATTESIMALE
Molte volte, trovandomi presso il fonte per amministrare il Battesimo al bambini, ho udito qualcuno dei presenti:
Voi, padre e madre, allontanatevi dal fonte!
Ho visto i genitori appartarsi in un angolo della chiesa e restare estranei alla funzione.
Anche questa è superstizione. Si crede che il bambino abbia a morire presto, se genitori stanno presso il fonte battesimale.


TRISTI PRESAGI
Poichè ho accennato all'esercizio del Sacro Ministero, riporto un altro dei tanti episodi avvenutimi.
Ero a Messina; verso le ore cinque del mattino, fui chiamato da una signora ad assistere un moribondo, affetta da polmonite doppia.
Al ritorno la signora mi tenne compagnia. Lungo la via incontrammo un gatto, il quale, neanche a farlo apposta, si pose tra i piedi della donna. Un calcio alla bestiola e si proseguì. Il gatto ritornò.
Ah! povero mio compare esclamò la signora questa volta morrà; non c'è più speranza!
E come fate a dirlo?
Per il gatto! Il gatto ruba e la morte ruberà il mio compare; l'ho cacciato ed è ritornato; vuol dire che è inutile ogni cura... specialmente che il gatto è nero!... Finanche un'ora fa, quando io venni a chiamarvi in Parrocchia, ci fu il primo avviso, poichè mentre battevo al portone, suonava la sirena del vapore; questo suono significa, partenza. Oggi mio compare partirà per l'altra vita!
Fu inutile ogni tentativo di smontarla.


L'ACQUA SPARSA
Per i superstiziosi tutto può dare appiglio ad apprensioni. Cade un po' di olio sulla tavola? Segno di disgrazia. Si versa invece un bicchiere di vino? E' fortuna.
Anche l'alzarsi dal letto diviene un problema.
Chi sa che cosa mi capiterà oggi! Scesi dal letto e per primo posai il piede sinistro! Ma non deve avvenire più questo sbaglio!
Trovare dell'acqua versata da altri di buon mattino sulla scala o davanti l'uscio, è segno di jattura.
Ero in sacrestia e mi disponevo a celebrare la S. Messa. Una donna mi pregò d'un favore: Padre, venite in casa di una mia amica, perchè questa mattina ha trovato la scala cosparsa di acqua; teme che sia stata la vicina a far ciò, perchè le vuole male.
Ed io cosa dovrei fare?
Dare una benedizione e così scompare la jattura.
Ma credete che io abbia tempo da perdere con queste corbellerie?
Fatelo per l'anima dei vostri morti!
Dite all'amica che non abbia paura; non c'è nulla di reale.
Finita la Messa, ritornò la donna:
Ma per carità! La mia vicina non può scendere dalla scala, se prima non viene il Prete. Intanto ha premura di uscire per fare la spesa ed è lì che aspetta voi!
Ditele che io non verrò ed è inutile insistere!
Dicevo dopo tra me: Quella donna sarà tanto impressionata, che, niente di difficile, facendo la scala abbia a cadere davvero ed allora direbbe: Ecco la fattura della vicina!


LA CATENA DI S. ANTONIO
Sogliono arrivare delle lettere anonime, per lo più tassate, le quali apportano tanto panico. E' la così detta « Catena di S. Antonio », che viene diffusa con tanta devozione (?) fuor di proposito.
Chi riceve una lettera, deve mandarne altre tredici. Guai, dicono i superstiziosi, a strappare la lettera o a non completare la catena! Ci sono inesorabilmente dei gravi castighi divini.
La prima volta che mi pervenne una di queste lettere, fu dentro un Istituto e la trovai al mattino sotto il guanciale. Ci risi su e la strappai. Nessuna disgrazia mi sopraggiunse. In seguito, nel Sacro Ministero, quante me ne hanno consegnate i fedeli, tutte le ho distrutte... senza risentirne mai conseguenze.


IL VENERDI'
Anche il tempo, come sarebbe il giorno o il mese, è motivo di superstizione.
Ero sull'auto. Salì una signorina, che nella fretta stava per cadere vicino alla bussola.
E dire esclamò che oggi non è venerdì!
Il venerdì è considerato dai superstiziosi quale giorno di sventura. C'è infatti chi non si mette in viaggio in detto giorno, chi non indossa l'abito nuovo, chi non fa una compra...
Eppure il venerdì, più che altri giorni della settimana, è sacro, perchè ricorda il giorno della nostra Redenzione, cioè della morte di Gesù Cristo in Croce.


MAGGIO AGOSTO
I mesi più infelici dell'anno, sempre per gl'ignoranti, sono maggio e agosto. Invito i lettori ad osservare il movimento che si svolge nelle Parrocchie alla fine di aprile e di luglio! Quanta premura per avere i documenti matrimoniali in tempo! Se non si riesce a sposare alla fine di aprile, si rimanda a giugno.
Ma perchè tanta paura di maggio mese dei fiori, sacro al culto della Madonna? E non sono i superstiziosi propriamente detti che agiscono così; ci sono tanti altri che si lasciano trascinare dalla corrente. Significativo, degno di cartolina del pubblico, è quanto sto per narrare.
Due sposi contrastavano; dalle parole vennero ai fatti e l'uomo ebbe la peggio. Per non compromettere la, sua libertà, lo sposo ricorse al commissario.
Denuncio mia moglie! Si deve arrestare! In un momento di rabbia mi ha assestato sulla testa cinque colpi di padella!
Mo è proprio vero? E voi non vi siete rivoltato?
Mi sono rivoltato e mi ha preso a calci! Ma ciò che importa è la testa; me l'ha fracassata!
Fate vedere! Togliete il cappello!... Ma la testa è intatta; non si vede nulla di particolare!
Ma voi non dovete vedere la mia testa! Bisogna vedere la padella! L'ha fracassata!
Il commissario sorrise; poi soggiunse: Scommetto che vi siete sposato in maggio!
Nossignore, in aprile!
Forse, se aveste contratto il matrimonio a maggio, non vi sarebbe capitato quanto avete narrato.
Una riflessione! E' un fatto che molti non sposano nei due mesi menzionati. I giornali sono pieni di fattacci: mariti che abbandonano le mogli e viceversa; sposi che percuotono, feriscono o ammazzano la compagna della vita, ecc... Forse avvengono tali disastri morali per il matrimonio di maggio?


USANZA
A proposito di matrimonio, si fa conoscere un'usanza vana che ho riscontrato in diversi luoghi.
Ho chiesto a diversi novelli sposi: Voi mercoledì avete celebrato le nozze. Domenica però non siete venuti a Messa!
Ecco la risposta: Il primo giorno festivo, dopo contratto il matrimonio, i novelli sposi non devono uscire di casa é specialmente non devono andare in chiesa! Come appare, quest'usanza sa di superstizione .


MA, INSOMMA!
Dio solo regge il mondo; l'uomo è libero dei suoi atti.
Se fossero le fattucchiere a disporre degli eventi umani, non sarebbe più il Creatore a reggere il mondo, ma le creature.
Il demonio è un essere potente; eppure non è libero di fare ciò che vuole; se potesse farlo, apporterebbe subito la morte a tutti i Sacerdoti, affinché non salvino le anime; troncherebbe subito la vita a chi fosse in peccato mortale, affinché perisca nell'Inferno.
Se ciò non è in facoltà del demonio, come può essere in facoltà di una zingara o di un imbroglione qualsiasi? Se le fattucchiere e gl'indovini avessero il potere che si attribuiscono o che loro viene attribuito, sarebbero esseri superiori, mentre in realtà sono persone irreligiose, spesso immorali e di poca o niuna cultura.
A costoro, per metterli alla prova, si potrebbe dire: Quando i capi di governo si riuniscono per dichiarare una guerra, perchè voi non condensate tutta la vostra capacità per far cambiar l'idea dei governanti?... E voi indovini, perchê non indavinate i vincitori della Sisal innanzi tempo?... Anzi, perchè non formulare ogni settimana, a vostro favore, la lista delle squadre vincitrici? Diverreste subito milionari e miliardari!


I SALVATORI
Nella trattazione della vana osservanza, si mette una pagina sui «salvatori» per chiarire un fatto che qua e là si verifica.
Ci sono taluni, dimoranti in città o spesso in campagna, i quali conoscono i segreti per curare delle malattie, servendosi di erbe o di decotti speciali. Sono detti costoro «salvatori», perchè in breve tempo fanno risanare le ferite o riacquistare la perfetta sanità. Ciò che non si ottiene dai medici, si ha per opera dei salvatori.
E' lecito andare da essi?
Non c'è alcun male a consultarli, perchè qui si tratta di pratica, di rimedi naturali e di segreti. Non sarebbe lecito andare da costoro, se oltre ai rimedi naturali, adoperassero vane formule e segni religiosi, annettendo una forza superiore ed infallibile.
Vive al presente un contadino, che ha dato la salute a tanti infermi, adoperando certe erbe. Non può immaginarsi quanti l'abbiano preferito ai medici. Fu accusato e dovette presentarsi al tribunale. I medici pretendevano che il contadino non ricevesse più alcun cliente; l'accusa era l'abuso di professione. Il presidente del tribunale disse: Mia moglie fu curata da voi medici e rimaneva sempre inferma; l'ha curata questo contadino ed è guarita. Può benissimo continuare ad aiutare il prossimo; gli è interdetto soltanto l'uso delle ricette da presentarsi in farmacia.


LO SPIRITISMO
Dicesi spiritismo l'arte di comunicare con gli spiriti, per conoscere per mezzo di loro cose occulte.
E' questa una superstizione, perchè si rende in qualche modo onore al demonio, ed è una superstizione peggiore delle altre, perchè sa di eresia e di empietà.
Non è lecito assistere, presente il «medium» o no, ai discorsi o alle manifestazioni spiritiche, anche per scopo di curiosità o per aumentare la fede nel soprannaturale, interrogando le anime dei trapassati o gli spiriti. Non è di certo cosa lecita il ritenere i libri che insegnano ed approvano la superstizione di qualunque genere e nominatamente la rievocazione degli spiriti.
E' ormai di pubblica ragione che il romanziere Pitigrilli si sia convertito assistendo a sedute spiritiche; ha ritrattato i suoi scritti immorali ed oggi scrive buoni libri. Non perchè qualcuno possa convertirsi, diviene lecito prendere parte a tali sedute.
Mi fu presentato un foglio, scritto a caratteri grandi. Il medium aveva legato ai un piede del tavolo una matita, aveva rivolto delle domande e subito dopo il tavola si mosse, lasciando lo scritto sulla carta. Mi sono pervenuti due grossi plichi di manoscritti, contenenti la materia di due libri: « Vita e morte », « Che cosa è la vita?.„.
Il tutto fu dettato, in diverse riprese, in una sala, a Catania, ove si rievocavano gli spiriti; erano presenti parecchi professari.
La dottrina dei due libri può comperidiarsi così: Verità e menzogna. Io mandai i manoscritti al Rettor Magnifico di un Ateneo, il quale confermò il mia giudizio.
Nelle sedute spiritiche il demonio fa di tutto per ingannare; è molto intelligente e, sperando di ottenere molto, ricorre a delle astuzie particolari. Così, ad esempio, nel trattato « Vita e morte » dopo aver detto che i Comandamenti di Dio si devono osservare, che la legge divina si fonda sui grandi amori: « Amare Dio » e « Amare il prossimo » (questa è la verità), passa subito alla menzogna e cioè: Chi manca agli cordini divini, appena muore, presentandosi a Dio, non viene ammesso al Paradiso e deve andare a purificarsi in un altro corpo umano; avvenuta la seconda morte, se non è ben purificato, deve andare in un altro corpo ancora... finchè sia giunto alla perfezione voluta da Dio.
Questa è la teoria della trasmigrazione degli spiriti, o metempsicosi; non si può ammettere, perchè è direttamente contraria a quanto insegna Gesù Cristo. Ammettendo questa trasmigrazione, si annulla l'Inferno, perchè dopo tante e tante reincarnazioni, alla fine si è purificati e necessariamente si andrebbe in Paradiso.
Con questa teoria il demonio si propone di non far preoccupare gli uomini dei giudizio di Dio, perchè avrebbero tempo di purificarsi e quindi... possono peccare.


LA RIEVOCAZIONE
E' superstizione rievocare le anime dei trapassati.
Più di una donna, rimasta vedova, mi ha detto: Potrei andare in una casa, ove c'è un tale che chiama mio marito, morto da tempo, e me lo farà vedere e potrò parlargli?
Ho risposto: Non è lecito andare, perchè queste cose potrebbero essere trucchi ovvero opere diaboliche.
Realmente il demonio potrebbe pigliare le sembianze di una data persona e muoversi e parlare come essa.
Nell'Antico Testamento, e precisamente nel Deuteronomio, al capo 18, verso 10, si legge un ordine espresso di Dio: « Non vi sia tra di voi chi interroghi gl'indovini o domandi la verità ai morti, perchè il Signore abbomina tutte queste cose ».


NON TUTTO E' VERO!
Quando c'è di vero nei fenomeni spiritici?
I fatti sono evidenti. Certi fenomeni si possono spiegare con leggi naturali; altri superano l'ambito della natura, ma questi son rari, forse il cinque per cento, secondo la dichiarazione del professore Heredia, che per diciotto anni seguì le principali sedute spiritiche d'America.
Nei fenomeni preternaturali non si pensi che siano ad agire gli Angeli buoni. Questi eccelsi Spiriti non si mettono di certo a disposizione di un medium, il quale suole essere un superstizioso, poco o per niente praticante della vita cristiana e spesso immorale. Se fossero gli Angeli buoni a produrre i fenomeni meravigliosi, come il suono di un pianoforte toccato da mano ìnvisibile, la levitazione di una persona che resta sospesa in aria, il sollevarsi di un tavolo dal pavimento al tetto, ecc..., come conciliare l'opera degli Angeli con gli effetti della preghiera? Il medium raccomanda agli astanti di non tenere addosso immagini sacre; se qualcuno prega, d'ordinario avvengono scene terribili, quali: batoste ai presenti, mobili che si sconquassano, finestre che si spalancano da sole, rumori assordanti.
L'OSSESSIONE
Poiché ho accennato all'opera diabolica, completo l'argomento dando qualche notizia sull'ossessione. Rimando il lettore ad una mia precedente pubblicazione: « Gli Angeli ribelli »
Ho dovuto fare gli esorcismi, o scongiuri, a diverse persone, dietro facoltà ottenuta da mio Vescovo, e quindi parlo per esperienza.
Il demonio entra in un cuore, quando si commette il peccato mortale; non si avverte nulla all'esterno, ma la presenza del demonio nell'anima apporta noia per il bene, ripugnanza della preghiera e dei Sacramenti, forte attrattiva al male, specialmente all'impurità.
Il demonio può prendere possesso di un corpo umano, senza impossessarsi però dell'anima; abbiamo avuto delle persone di santa vita prese dall'ossessione: Santa. Gemma Galgani e la Serva di Dio Suor Benigna Consolata Ferrero ebbero questo tormento.
Lo spirito infernale può entrare anche nel corpo degli animali; un esempio l'abbiamo nel santo Vangelo, quando Gesù liberò l'indemoniato di Gerasa ed i demoni, che erano un esercito, entrarono nel corpo di cinquemila maiali, i quali pascolavano in quei pressi, e tutti si precipitarono nel lago di Genezaret.
Un luogo, ovvero un oggetto, può avere l'ossessione.
IL FENOMENO NERVOSO
I casi di ossessione diabolica sono rari. Chi non ha esperienza in proposito, facilmente confonde i fenomeni diabolici con quelli prodotti dall'isterismo e dalla forte nevrastenia.
A Modica si parlava, anni or sono, di un caso strano. Un fanciullo, dicevano i familiari, era preso dallo spirito, che chiamavano benigno, perché nulla diceva o faceva contro le cose sante. Io parlai al medico che lo curava e mi rispose: I fenomeni che vedo, non sono di mia competenza, non so né spiegarli né trovarne il rimedio.
Per circa due settimane la casa del fanciullo fu meta di pellegrinaggi.
Per insistenza. del genitore, andai a trovare il paziente, in compagnia di un giovane universitario.
Feci le domande di rito, per assicurarmi della presenza del demonio, ma tutto fu negativo. Chiesi alla madre: In passato vostro figlio ha avuto di questi disturbi? Si, verso i sette anni; però erano passeggeri. E voi avete mai sofferto disturbi nervosi? Sì, di tanto in tanto. Non preoccupatevi! Vostro figlio è ammalato di nervi; ha bisogno di cure ricostituenti.
Un fenomeno nervoso di questo fanciullo: mentre teneva gli occhi chiusi, ovvero la faccia rivolta altrove senza che lui se ne accorgesse, avvicinavo la mia mano alla sua; prima ancora che la toccassi, alla distanza di uno o due centimetri, la ritirava subito; per ipersensibilità, per fluido magnetico naturale, avvertiva la vicinanza di un corpo, prima del contatto.
L'ammalato si rimise e potè darsi agli studi.
Non si sia perciò troppo facili a chiare fenomeni diabolici i fenomeni puramente naturali.


O LUI... O IO!
Quando però vi fossero dei forti indizi di vera ossessione, allora è il caso di parlarne al Parroco o ad altro sacerdote competente. Il Ministro di Dio studierà i fenomeni e ne metterà a conoscenza il Vescovo. Questi, e lui solo, può dare facoltà di fare gli esorcismi. D'ordinario ogni Curia Vescovile ha un sacerdote incaricato di ciò.
Nella vera ossessione, ed anche in altri casi, non si chiami mai il fattucchiere o la zingara; sarebbe peccato. Purtroppo anche certe famiglie religiose mancano a tale riguardo e si appigliano a mezzi leciti ed illeciti.
Una giovane diciassettenne era molestata dal demonio; fui incaricato io a fare gli esorcismi.
Quale non fu la mia sorpresa a vedere presso il letto della sofferente un uomo... da me ben conosciuto, chiamato « il caccia diavoli! ».
E quest'uomo che cosa sta a fare qui?
E' un amico di famiglia; di tanto in tanto viene a trovarci.
O lui, o io! Mettetelo alla porta!
Quando un giorno ebbi comodità di parlare al « caccia diavoli », gli raccomandai di mettersi in grazia di Dio, di fare il Precetto Pasquale... Ma egli mi rispose:
Comprendete, Reverendo, che non posso accostarmi ai Sacramenti; dovrei lasciare per sempre il mio mestiere!
Quando si ha fede, quale aiuto può sperarsi da una persona lontana da Dio? Il Sacerdote è incaricato di pregare e di agire.


NORME DA SEGUIRE
Presento dei suggerimenti, che per esperienza personale giudico assai utili nei casi di ossessione
1) Non si ascoltino i consigli delle persone incompetenti, che suggeriscono cose superstiziose.
2) L'affare principale è questo: stiano in grazia di Dio tutti i familiari e specialmente chi ha l'ossessione. C'è una credenza, superstiziosa: se un ossesso va a confessarsi o ricevere la S. Comunione, non potrà mai liberarsi dal demonio. Ciò è falso. Coloro che io ho esorcizzato, li ho confessati e quasi giornalmente si sono comunicati. Quando il demonio sta nel corpo di chi vive in grazia di Dio e si comunica spesso, soffre assai, per cui facilmente ed al più presto va via. E' importante quello che manifestò il demonio, allorché ogni mattina portavo la santa Comunione ad un'ossessa: Lucifero maledice il momento in cui mi ha fatto mettere piede in questa casa. Me ne andrò per sempre, perché non posso riuscire nell'impresa.
E non era soltanto l'indemoniata a ricevere i Sacramenti, ma anche i genitori i fratelli e le sorelle.
3) Quando in famiglia c'è un ossesso, non si stia a chiacchierare con esso, mentre il demonio si manifesta; non si rivolgano. domande di curiosità. Il Rituale Romano; proibisce anche al Sacerdote esorcista di fare interrogazioni inutili e capricciose. Piuttosto i presenti preghino, possibilmente in comune. Consiglio una preghiera, molto efficace che suggerisco sempre alle anime tormentate da Satana. E' l'invocazione del Divin Sangue. Giova servirsene anche nelle. tentazioni: « Scenda, o Signore, il tuo Sangue sopra quest'anima per fortificarla e liberarla e sopra il demonio per abbatterlo! »
Lo spirito infernale resta schiacciato dalla potenza del Sangue di Gesù Cristo. L'anno scorso un Sacerdote Camilliano mi diceva: Nel paesetto, ove io dimoro, c'è un'ossessa. Tanti esorcismi si sono fatti, ma ancora non è liberata. Proprio ieri, dentro la Matrice, alla presenza di tanti Sacerdoti e molti fedeli, l'incaricato dal Vescovo lottò circa tre ore per cacciare il demonio.
Reverendo risposi io se lei si trovasse in simili circostanze, ripeta l'invocazione del Divin Sangue.
L'indomani ritornò da me il Camilliano dicendomi:
Andai dall'ossessa; ripetei alcune volte la preghiera del Divin Sangue e subito il demonio la lasciò.
Ancora un esempio.
Non è trascorso molto tempo, venne a trovarmi una famiglia affittissima, perché in casa c'era un caso di ossessione. Mi narrarono le vicende; l'esorcista autorizzato continuava le preghiere di rito, ma nessun miglioramento appariva.
Raccomandai, come al solito, la grazia di Dio nel cuore dei familiari e la recita della preghiera del Divin Sangue, per 50 volte, in forma di Rosario.
Trascorsa qualche settimana, ritornarono gl'interessati: Le cose continuano! Ma avete perseverato nella preghiera del Sangue di Gesù? No, abbiamo smesso subito, perché dicendo questa orazione, i disturbi s'intensificavano. Avete fatto male; se il demonio s'arrabbia di più, è segno che tale preghiera lo tormenta assai. Ripigliatela e non smettetela finché il demonio si stancherà. Mi ubbidirono.
I fenomeni di ossessione si protrassero ancora quindici giorni e poi tutto cessò. Oggi quella persona gode di ottima salute ed ogni giorno va a comunicasi.


IN UNA FAMIGLIA
Come sono rare le ossessioni corporali, così quelle di un luogo o di un oggetto. Alcuni mesi fa ero in viaggio; un padre di famiglia, che da tempo desiderava incontrarsi con me, avutane l'occasione, mi confidò quanto espongo:
Mia moglie era a letto; io ero fuori casa. All'improvviso nel cuore della notte sentì un rumore insolito; era caduto l'orologio a sveglia. Questo trovavasi in alto, sopra l'armadio; al primo salto l'orologio andò nel centro della camera. Segnava le ore dodici, non dimostrava alcun guasto e non era capovolto, quasi fosse stato posto delicatamente sul pavimento. Presa da paura, rimise la sveglia sull'armadio.
L'indomani, mentre la mia signora lavorava in un'altra stanza, alle dodici precise, l'orologio spiccò il solito salto e andò nel centro della stanza. Erano presenti i miei figlioletti, tutti piccoli, e corsero dalla mamma a raccontare l'accaduto.
Un altro giorno mi figlio, lattante di pochi mesi, lasciato adagiato sul letto, fu trovato sotto il letto, senza che alcuno si trovasse nella camera. Un'altra volta, sparito dalla culla, dopo tante ricerche, fu trovato nel ripostiglio della legna, in mezzo alle fascine; i suoi capelli a riccioli erano intrecciati in modo strano e non si riusciva a ricomporli.
Udita la narrazione, esortai il povero uomo a raccontare tutto al Suo Vescovo o al Vicario Generale, per sapere il da farsi.


IN UN ISTITUTO
Sono a conoscenza di un'altra infestazione locale, verificatasi in un Istituto Religioso:
Tre anni or sono, dalla mezzanotte all'una sulla grande terrazza dell'Istituto un plotone di soldati faceva esercizi ginnastici. Si udiva la voce del comandante e si avvertivano i passi cadenzati dei soldati. Si andava ad osservare in terrazza e c'era nessuno; cominciava subito la ginnastica nel corridoio del pianterreno. Il fatto si ripeteva con frequenza, tanto che i dimoranti presso l'Istituto fecero le rimostranze con la Superiora. I fenomeni, erano accompagnati da altri fatti curiosi, quali: apparizioni di personaggi ad alcune Suore ed a qualche educanda. Una Suora mi disse: Dopo aver visto, qui, presso questo letto, un uomo strano, che accompagnai fuori della porta e poi svanì, pensai l'indomani sera di chiudere a chiave, dall'interno, la mia stanza. Nella notte si udì un gran fracasso; la porta si spalancò e cosa pure la finestra dirimpetto. Misi la seguente sera una medaglia della Madonna attaccata alla finestra; l'indomani mattina non c'era più...
Siccome i disturbi si ripetevano nell'Istituto, consigliai che dalle undici alla mezzanotte, due Suore a turno pregassero in Cappella.
Si udiva allora un campanello suonare misteriosamente in diversi ambienti dell'Istituto.
Che cosa fare in tali casi? I superstiziosi sarebbero corsi dalle megere per essere aiutati; invece la Superiora Generale narrò ogni particolare all'Autorità Ecclesiastica e fui incaricato io dall'Arcivescovo a fare le preghiere di rito.
Si fece la Via Crucis solenne, nell'interno dell'Istituto, e tutti i disturbi cessarono.


DON BOSCO FANCIULLO
Quanto ho esposto, è realtà; però il popolo superstizioso crede che ogni rumore notturno, ovvero ogni fenomeno che faccia paura, sia segno d'infestazione diabolica.
Si legge nella vita di S. Giovanni Bosco, che quando era giovinetto, trovavasi una sera dentro la stalla, in compagnia di amici. Si raccontavano storielle. Si avvertì intanto un rumore insolito nella stanzetta sovrastante. Tutti tacquero e trattennero il respiro, sapendo non trovarsi lassù alcuno. Il rumore si ripeteva ad intermittenze. Si pensò: E' il demonio che vuol farci paura. Non si aveva il coraggio di andare a vedere. Qualcuno... coraggioso... si decise a farlo ma mentre era sulla scaletta, riavvertito il rumore, tornò indietro. Don Bosco, veramente coraggioso e pratico, prese il lume e andò a verificare la causa del rumore. Che cosa era capitato? Una gallina aveva fatto cadere il crivello del grano e vi era rimasta dentro; di tanto in tanto si muoveva e trascinava anche il crivello. Conclusione: una risata generale.
Il professore Heredia racconta il forte panico di una famiglia, avvertendo ogni notte, alla solita ora, tre colpi alla parete. Si pensava a qualche fenomeno di spiritismo, fu invitato il professore a dare il suo giudizio. Di che cosa si trattava? Nell'abitazione attigua c'era un uomo, abituato a fare una fumatina dopo il primo sonno. Alla fine, puliva la pipa, battendola tre volte sul muro.
Questi esempi ci dicono di non essere proclivi a chiamare fatti preternaturali o disturbi diabolici, quei fenomeni naturali, di cui s'ignora momentaneamente la causa.


CONCLUSIONI PRATICHE
Ho parlato della superstizione in genere ed in ispecie. Mi preme venire alle conclusioni pratiche.
Ricevo visite da vicini e da lontani, essendo anche esercizio di Sacro Ministero consolare gli afflitti e consigliare i dubbiosi. Però le visite più seccanti e che certo di troncare, sono quelle che riguardano le credenze superstiziose. Non sembrerebbe a prima vista che nel mondo ci siano tante credenze, ma bisogna trovarsi a contatto con tanta povera gente per convincersene.
Riporto solo qualche caso, avvenutomi in questo periodo, mentre scrivo sulla superstizione.


UNA LETTERA
Ho sul tavolo una lettera. E' una giovane, da me sconosciuta, che scrive: « Reverendo, sono ammalata; mi sono curata e non guarisco; certamente mi hanno lanciata. qualche fattura!... ».
Giudichi il lettore!...
Certe malattie in particolari organismi, con una buona cura, si possono eliminare per sempre; altre col tempo riappaiono.
Ci sono malanni invece che non si possono curare; il medico fa dei tentativi, ma invano; questo si spiega facilmente: l'organismo è in tale stato di debolezza, che non risente l'effetto delle medicine; i farmaci aiutano l'azione della natura, ma quando questa non ha risorse sufficienti, soccombe.
Ciò si verifica specialmente nelle malattie del sistema nervoso, le più difficili a curarsi.
Che cosa dovrei rispondere alla suddetta signorina? Faccia di tutto per curarsi e si raccomandi a Dio che l'aiuti; ma non pensi a nessuna fattura!


UNA VISITA
Giorni addietro fui visitato da una signora, allarmata più del bisogno.
Che cosa desiderate da me?
Una Benedizione particolare! Ho un giardino che deperisce sempre più. Molte piante di arancio sono seccate; altre fruttano poco; non posso più avere il ricavato di prima. Ho qui, nel fazzoletto, un pugno di terra del mio giardino; speriamo che la Benedizione del Sacerdote allontani la jattura dalla mia proprietà!
Quale jattura?
Sono andata da una donna che indovina tutto e mi ha detto che nel giardino c'è il malocchio di qualche vicino.
Ah! voi credete al malocchio?... Rispondetemi: Gli agricoltori del vostro giardino bestemmiano?
Questo vizio l'hanno i miei coloni. E la domenica lavorano nel giardino?
Non, rispettano né sabato e né domenica!
Ed allora, non cercate la disgrazia della proprietà nel malocchio, ma nel peccato. E' Dio che benedice la fatica dell'uomo. Come volete che benedica i sudori dei vostri coloni, quando bestemmiano o profanano il giorno festivo?
Cosa posso farci io?
Raccomandate loro che allontanino le offese di Dio e riparate voi per i loro peccati. Non pensate perciò alla jattura!


SIATE GIUDIZIOSA!
Un'altra donna mi diceva:
Ho bisogno di pace; non so più cosa fare per serenare la mia mente! Sono andata da tanti, ma nessuno mi può aiutare! Io rasento la disperazione! Mio marito prima mi amava, era affezionato alla famiglia, portava denaro in casa... Da che una donnaccia gli ha praticato la «fattura», è cambiato.
Come fate a dire che trattasi di fattura?
Non può spiegarsi diversamente. La stessa zingara, che consultai tempo fa, me lo assicurò. Una vicina di casa mia, che si intende di fattucchiere, poco per volta se l'è affezionato ed ormai egli sta più in casa di lei che in famiglia. Gli ho dato a bere, più volte, un bicchiere di vino, con dentro una mistura prodigiosa che mi diede la zingara, ma mio marito peggiora sempre. Vengo da voi, Padre, affinché diate una benedizione a lui ed a tutta la famiglia, perché tutta la casa va verso la rovina. Anche i miei figli sono ribelli ed una. figliola è sempre ammalata.
Vi prego di essere sincera! Vostro marito va in chiesa, si confessa, si comunica, prega?
Mai... mai! Bestemmie e parolacce, senza timore di Dio!
Se è sulla cattiva strada, non è conseguenza della .fattura, ma del suo cuore guasto. Non ha saputo frenare il cuore, la passione ha preso il sopravvento e si è dato al vizio. Ed allora, tutti gli sposi e le spose, che calpestano la legge divina e si danno agli amori illeciti, tutti sono vittime della fattura?... E' la disonestà, è la lontananza da Dio, che fanno perdere vostro marito. Avete detto che la casa vostra va in rovina! Ma voi vi accostate ai Sacramenti?
Con l'animo in amarezze come posso avvìcìnarmi a Dio? Neppure vado a Messa la domenica!
Siate giudiziosa! Le vostre cose vanno male, perchè in casa regna il demonio, cioè il peccato. State tutti in grazia di Dio, pregate, recitate il Rosario ogni giorno, consacrate la famiglia al Sacro Cuore di Gesù ed al Cuore Immacolato di Maria. E' la mano del Signore che vi tocca, perchè sta scritto: « Non c'è pace per gli empi! ».


SETE DI DENARO!
L'avidità del denaro è una sete cocente. Non si dimentichi che il denaro è un ottimo servitore, oppure un pessimo padrone.
Chi si lascia dominare dal desiderio sfrenato della ricchezza, è capace di calpestare qualunque comandamento di Dio.
Perchè tanti si dànno alla pratica del sortilegio, della fattura e di ogni genere di superstizione? Per amore del denaro!
Se si raccogliesse il denaro che si porta a tutte le fattucchiere, si giungerebbe a somma ingente, perchè ci sono famiglie che si dissanguano, pur di ottenere gli aiuti immaginari dalle megere.
Conosco, ad esempio, una donna, che ormai si è formata. un'ottima posizione finanziaria; veste con pompa; quando va dai clienti a prestare l'opera sua, è prelevata dalla macchina; ci si rivolge a lei come ad oracolo infallibile. Come può decidersi questa donna a troncare la sua vile professione, con tanto denaro che guadagna?
Ecco il suggerimento che si dà ora ai bisognosi di aiuto! Invece di portare denaro alle fattucchiere e sprecarlo peccando, si utilizzi in bene. Si faccia della carità ai poveri, per amore di Dio; la carità attira la benedizione di Dio, mentre l'opera degli indovini l'allontana. Si faccia celebrare qualche Santa Messa in suffragio delle anime del Purgatorio, perchè queste possano intercedere presso Dio ed apportare aiuto alle miserie umane.
Giova anche far celebrare qualche Sarita Messa in riparazione dei peccati della famiglia, perchè più si ripara la Divinità offesa e più abbondante scende la misericordia di Dio.
COME COMPORTARSI
Tutti sappiamo che questo mondo è valle di lacrime. Le miserie umane sono innumerevoli. Le malattie, che sogliono spingere a ricorrere alle fattucchiere, sono volute o permesse da Dio per i suoi santi fini.
Eccoti guarito disse Gesù al paralitico che da trentotto anni giaceva a letto
ma non peccare più, affinché non ti abbia a capitare di peggio. (Giovanni: v, 14). Certe malattie, dunque, son permesse da Dio per castigo dei peccati, specialmente dell'impurità.
Maestro dissero gli Apostoli perchè quest'uomo nascesse cieco, ha peccato lui oppure i suoi genitori?
Gesù rispose: Nè lui, nè i suoi genitori hanno peccato; ma è così perchè si manifestino in lui le opere di Dio! E lo guarï (S. Giovanni: 9, 2).
Ci sono malattie che Dio permette, affinchè gl'interessati si rivolgano a Lui con fede per esserne liberati; Dio resta glorificato di ciò ed opera anche dei prodigi, come si può constatare a Lourdes, nei vari Santuari e come avviene in tanti angoli della terra.
Si legge infatti nella Sacra Scrittura: « Rivolgetevi a me, o voi tutti, e sarete salvi, poiché io sono Dio e non altri! » (Cantico di Isaia: 45). « Offri a Dio il sacrificio della lode e rendi all'Altissimo i tuoi voti.
Nel giorno della tribolazione, chiamami; io ti libererò e tu mi onorerai » (Salmo 49). Come mai tanti si rivolgono a Dio per essere liberati da certe pene e non sono esauditi?
Risponde S. Agostino: « Non si è ascoltati da Dio, perchè si prega male, col male o chiedendo il male ».
Si prega male, quando si ha poca fede o si smette di pregare se non si riceve subito la grazia.
Si prega male, quando si è in disgrazia di Dio, con peccati di odio, o d'impurità, o d'ingiustizie; non può pretendere di ricevere favori dal Signore colui che non è nella sua amicizia.
Si chiedono male cose, quando si domandano grazie che potrebbero essere nocive all'anima; in tal caso Dio concede altri favori.


BATTAGLIA E . . . SCONFITTA
Una persona è intenta a lavorare nella sua stanzetta. D'un tratto, ecco farsi avanti il demonio, in modo invisibile ma reale. Egli presenta alla fantasia delle scene di peccato; ma esse son subito respinte. Fallito il primo colpo, il demonio tenta il secondo e più forte. Ripresenta le stesse immagini, ma a colori più vivi ed attraenti. L'anima dovrebbe subito ricorrere a Dio con umiltà, senza fermarsi a discutere con il maligno; ma disgraziatamente presume di se stessa e si ferma volontariamente a contemplare la tentazione.
Ottenuto ciò, il demonio va avanti e dice: Perchè, o anima, non metti in pratica quanto pensi? Non posso; Dio me lo proibisce! Ma che male fai del resto? Non sei forse libera della tua volontà? Acconsenti adunque! Temo che Iddio mi castighi! E tu non sai che Dio è buono e compatisce l'umana miseria? E' vero, ma so anche che Egli è giusto e terribile punitore della colpa! Va bene; però di raro punisce la colpa! Del resto te ne confesserai! E se mi mancasse il tempo? Non sei di certo sul letto di morte!
Durante questa lotta, la mente si è offuscata e la volontà, resa debole, cede infine alla tentazione.
La misera anima pensa d'aver trovata la felicità; ma dopo pochi istanti sente tutta l'amarezza del peccato; sa di essere sola nella stanza; eppure guarda attorno temendo di vedere qualcuno; ha paura di presentarsi ad altri, quasi il peccato le si potesse leggere in fronte; il rimorso le fa sentire la sua terribile voce.
Adamo, Adamo, che cosa hai fatto? disse Dio al primo uomo dopo la colpa. Ed ora lo stesso rimprovero si ripete a te, o anima infelice, che sei caduta in peccato!


IL NUMERO DI:I PECCATI
Sant'Alfonso, Dottore di Santa Chiesa, dice: « Se Dio
castigasse subito chi l'offende, non si vedrebbe di certo ingiuriato come ora si vede; ma 'poiché il Signore non castiga subito, i peccatori pigliano animo a peccare di più. E' bene sapere però che Dio non aspetta e sopporta sempre; come Egli tiene fissato per ciascun uomo il numero dei giorni di vita, così tiene anche determinato a ciascuno il numero dei peccati che vuol perdonargli: a chi cento, a chi dieci, a chi uno. Vi è chi trovasi nell'Inferno per un solo peccato.
« Quanti vivono molti anni nei peccati; ma quando termina il numero delle colpe fissato da Dio, sono colti dalla morte e vanno all'Inferno
Anima cristiana;,"non aggiungere peccato a peccato! Tù dici',` Dìo è Misericordioso! Eppure, con tutta questa misericordia, quanti ognï giorno vanno all'Inferno!