martedì 4 giugno 2013

LA DONNA E LA MODA



LA DONNA E LA MODA


In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: “Avete inteso che fu detto: Non commettere adulterio, ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore” (Mt.5,27-28).
Dice San Paolo: “O non sapete che il vostro corpo è tempio dello Spirito Santo che è in voi e che avete da Dio e che non appartenete a voi stessi? Infatti siete stati comprati a caro prezzo. Glorificate dunque Dio nel vostro corpo!” (1^Cor.6,19-20).
Oh donna, la moda ti ha svestita quasi del tutto, e non hai più vergogna! Sei convinta, anzi, di esserti aggiornata, di esserti liberata da certi “tabù” fastidiosi. In verità, tu hai semplicemente perduto il fascino più grande che possedevi: quello del pudore!
Rifletti un po’ seriamente…
- Tu affermi che, con le tue nudità, non fai nulla di male. E perché, allora, i peccati e le violenze sessuali sono spaventosamente aumentati e i costumi morali sono scesi così in basso?
- Tu non hai, quasi mai, intenzione di peccare. Malgrado questa tua intenzione di non voler peccare, resta il fatto che, con la tua nudità, provochi il maschio.
- Dicci di non essere obbligata a preoccuparti di quanto potrà pensare l’uomo. Ma parli come Caino, al quale non interessava il bene di suo fratello! Tu sei, per natura, così generosa che non sopporteresti che un tuo simile muoia nell’indigenza. Strana pietà la tua! Avverte i bisogni fisici di un corpo e non avverte i bisogni, ben più importanti, dello spirito!
- Ma io voglio essere semplicemente elegante e moderna. Ma tu non puoi, per essere elegante e moderna, mettere sotto i piedi la legge della tua Fede e il bene spirituale dei tuoi fratelli!
- Ma tutte sono così!…
E non ti accorgi, così dicendo e facendo, di avvilirti profondamente? Vuoi regolarti secondo quanto dicono e fanno gli altri, o secondo la tua coscienza e la legge della tua Fede? Sei così schiava dell’opinione pubblica da temere più un “risolino” ironico che il giudizio di Dio? Ci tieni tanto ad essere libera e indipendente, e ti adatti così pecorilmente ad una tirannia anonima e capricciosa, qual è la moda? E la chiami modernità e libertà la tua?
- Gli uomini si sono oramai abituati anche a certe nudità!… Lo credi?… Ma anche se così fosse, non ti è lecito profanare il tuo corpo mettendolo in mostra! Ma io ti dico: non ti illudere!… a certe nudità non ci si abitua mai! Quelli che dicono di essersi abituati, molto probabilmente o sono degli… anormali o degli… ipocriti viziosi! Ricordati bene: i casti di corpo e di mente non si abitueranno mai! Le tue nudità, perciò, rischiano sempre di rovinare un fratello!
- Né dire che tu sei molto più modestamente vestita di tante altre… E’ una illusione credersi a posto solo perché si è meno svestite… Anche quelle che hanno ridotto il vestito a uno straccetto, possono vantarsi di essere più coperte di altre!
Devi ritornare… donna! La donna è un prodigio di generosità, un tesoro di modestia e di pudore, un angelo di conforto. Ma la donna provocante mette in moto i sensi e gli istinti. Ti meravigli, poi, che il maschio ti consideri, spesso, solo femmina?
Torna ad essere donna e cristiana. Vestiti con dignità e modestia… Hai tutto da guadagnare! Sarai spiritualmente più libera e più forte. Sarai anche più apprezzata, più desiderata, più rispettata!
Guai ai genitori che danno scandalo e che permettono ai figli di dare scandalo in società! Guidate i figli con l’esempio e la parola, con la vigilanza e la preghiera, con l’amore e, talvolta, con la verga. La responsabilità maggiore della moda indecente pesa sopra di voi, o perché ne date il triste esempio, o perché la permettete senza rimorso, o perché siete troppo deboli nell’educazione della prole! Questi sono peccati di cui renderete conto alla Giustizia Divina!
“Fuggire le occasioni prossime di peccato”. State attente a non frequentare certi luoghi dove l’indecenza sembra legalizzata: come certe spiagge, discoteche, locali di ritrovo, ecc.
“Tutto il mondo giace sotto il potere del maligno” (1^Gv.5,19). L’opera diabolica penetra dappertutto. Satana gode nel vedere queste donne al suo servizio e già conta di averle nell’Inferno. La Divina Giustizia distrusse le città immorali di Sodoma e Gomorra.
O donne, siate modeste! Non rimanete come strumenti nelle mani di Satana! Operate affinché non si compiano castighi Divini per tali vanità.
“Nudità”. Questa parola indica solo la pelle non coperta, ma vale anche per coloro che indossano vestiti maschili, vestiti trasparenti, aderenti, o che comunque mettono in risalto le forme, le quali hanno effetti rovinosi peggiori dei minivestiti!
Aveva profetizzato la piccola veggente di Fatima, la beata Giacinta Marto, nel 1917: 'Verranno certe mode che offenderanno molto Nostro Signore. Le persone che servono Iddio non debbono seguire le mode. La Chiesa non ha mode. Nostro Signore è sempre lo stesso. I peccati che portano più anime all'Inferno sono i peccati impuri. Se gli uomini sapessero che cos'è l'eternità, come farebbero di tutto per cambiare vita!...'
“Desidero che voi tutti, miei carissimi figli spirituali, attacchiate con l’esempio e senza alcun rispetto umano una santa battaglia contro la moda indecente. Dio sarà con voi e vi salverà!… Le donne che cercano la vanità nelle vesti non possono sentirsi mai appartenere a Cristo, e codeste perdono ogni ornamento dell’anima non appena questo idolo entra nei loro cuori. Si guardino da ogni vanità nei loro vestimenti, perché il Signore permette la caduta di queste anime per tali vanità”. (San Pio da Pietrelcina)
GRAZIA SU GRAZIA E’ UNA DONNA PUDICA, NON SI PUO’ VALUTARE IL PESO DI UN’ANIMA MODESTA (Sir. 26,15)
“Ugualmente voi, mogli, state sottomesse ai vostri mariti perché anche se alcuni si rifiutano di credere alla parola, vengano dalla condotta delle mogli, senza bisogno di parole, conquistati considerando la vostra condotta casta e rispettosa. Il vostro ornamento non sia quello esteriore – capelli intrecciati, collane d’oro, sfoggio di vestiti -; cercate piuttosto di adornare l’interno del vostro cuore con un’anima incorruttibile piena di mitezza e di pace: ecco ciò che è prezioso davanti a Dio. Così una volta si ornavano le sante donne che speravano in Dio; esse stavano sottomesse ai loro mariti, come Sara che obbediva ad Abramo, chiamandolo signore. Di essa siete diventate figlie, se operate il bene e non vi lasciate sgomentare da alcuna minaccia. E ugualmente voi, mariti, trattate con riguardo le vostre mogli, perché il loro corpo è più debole, e rendete loro onore perché partecipano con voi della grazia della vita: così non saranno impedite le vostre preghiere” (1^Pt.3,1-7).

Alcune visioni private della Beata Giacinta di Fatima
Nel poco tempo passato sulla terra dopo le apparizioni, e anche nel periodo da esse abbracciato, Francesco e Giacinta, ma soprattutto questa ultima, ebbero separatamente diverse visioni. Riferiremo ora le principali, che sono quelle di Giacinta. “Vidi il Santo Padre ...”.
Una volta, circa a mezzogiorno, presso il pozzo della casa dei genitori di Lucia, Giacinta chiese a Lucia:
- “Non hai visto il Santo Padre?”
- “No”.
- “Non so come è andata, ma ho visto il Santo Padre in una casa molto grande, in ginocchio davanti a un tavolo, piangente con le mani sul viso; fuori dalla casa vi era molta gente e alcuni gli tiravano pietre, altri gli
lanciavano imprecazioni e gli dicevano molte brutte parole. Povero Santo Padre, dobbiamo pregare molto per lui!”. (Cfr. “Memórias” III, p. 229; G. De Marchi, p. 117; W. T. Walsh, p. 143; L. G. da Fonseca, p. 152).
Una sera dell'agosto 1917, mentre i veggenti erano seduti sulle rocce del colle del Cabeço, Giacinta si mise improvvisamente a recitare la preghiera loro insegnata dall'Angelo, e dopo un profondo silenzio disse alla cugina: - “Non vedi tante strade, tanti sentieri e campi pieni di gente che piange perché ha fame e non ha niente da mangiare? E il Santo Padre in una chiesa, che prega davanti al Cuore Immacolato di Maria? E tanta gente che prega con lui?” (Cfr. “Memórias” III, p. 228; G. De Marchi, p. 117; W. T. Walsh, p. 142; L. G. da Fonseca, p. 152).
Un giorno, in casa di Giacinta, Lucia la trovò molto pensierosa e le chiese:
- “Giacinta, a che cosa stai pensando ?”
- “Alla guerra che deve venire. Deve morire tanta gente! E va quasi tutta all'inferno! Devono essere distrutte molte case e devono morire molti sacerdoti. Vedi, io vado in Cielo, e tu, quando vedrai di notte la luce che
quella Signora ha detto che viene prima, vienici anche tu”. (Cfr. “Memórias” III, p. 228; G. De Marchi, p. 280; W. T. Walsh, p. 144;L. G. da Fonseca, p. 179).

Ultime visioni di Giacinta
Alla fine dell'ottobre 1918, Francesco e Giacinta si ammalarono, quasi nello stesso tempo. Andando a fare loro visita, Lucia trovò Giacinta al sommo della gioia. Ella gliene spiegò la ragione:
“La Madonna ci è venuta a trovare, e ha detto che molto presto viene a prendere Francesco per portarlo in Cielo. E a me ha chiesto se volevo convertire ancora altri peccatori. Le ho detto di sì. Mi ha detto che sarei
andata in un ospedale, e che là avrei sofferto molto. Di soffrire per la conversione dei peccatori, in riparazione dei peccati contro il Cuore Immacolato di Maria e per amore di Gesù. Ho chiesto se tu saresti venuta
con me. Mi ha detto di no. Questo è quello che mi spiace di più. Mi ha detto che mi ci porterà mia madre e che poi resterò là da sola!” (Cfr. “Memórias” I, p. 70; G. De Marchi, p. 268; W. T. Walsh, p. 243; L. G.da
Fonseca, p. 169.)
Durante la malattia dei due veggenti, Lucia faceva loro visita di frequente. Allora conversavano a lungo sugli avvenimenti di cui erano stati protagonisti. Trascriviamo alcune osservazioni di Giacinta:
“Ormai mi manca poco per andare in Cielo. Tu resti qui per dire che Dio vuole stabilire nel mondo la devozione al Cuore Immacolato di Maria. Quando sarà il momento di dirlo, non nasconderti, dì a tutti che Dio ci concede le Grazie attraverso il Cuore Immacolato di Maria, di chiederle a lei, che il Cuore di Gesù vuole che, al suo fianco, si veneri il Cuore Immacolato di Maria. Chiedano la pace al Cuore Immacolato di Maria che Dio ha affidato a lei. Se potessi mettere nel cuore di tutti la luce che ho qui dentro nel petto a bruciarmi e a farmi amare tanto il Cuore di Gesù e il Cuore di Maria!” (Cfr. “Memórias” III, p. 234; G. De Marchi, p. 287; W. T. Walsh, p. 261)
“Vedi, sai? Nostro Signore è triste perché la Madonna ci ha detto di non offenderlo più, che era già molto offeso e che nessuno ci fa caso; continuano a fare gli stessi peccati”.(Cfr. “Memórias” III, p. 236;
G. De Marchi, p. 285; W. T.Walsh, p. 261).
Alla fine del dicembre 1919, la Madonna comparve nuovamente a Giacinta, che riferi il fatto alla cugina in questi termini: “Mi ha detto che andrò a Lisbona, in un altro ospedale; che non rivedrò né te né i miei genitori; che dopo avere sofferto molto, morirò sola; ma che non devo avere paura, che mi viene a prendere lei là per portarmi in Cielo”. (Cfr. “Memórias” I, pp. 74 e 76; G. De Marchi, p. 289; W. T. Walsh, p. 262; L. G. da Fonseca, p. 179).

Nel luglio 1919 Giacinta era stata portata all'ospedale di Vila Nova de Ourém, e vi era rimasta due mesi.
“Chi ti ha insegnato tante cose?”
Trasportata a Lisbona, Giacinta rimase prima in un orfanotrofio vicino alla chiesa di Nossa Senhora dos Milagres, poi fu portata all'ospedale Dona Estefánia. Nel primo di questi istituti fu assistita da madre Maria da
Purificação Godinho, che prese nota - anche se non sempre letteralmente - delle sue ultime parole.
Ne riproduciamo di seguito alcune, impregnate di tono profetico, di spirito soprannaturale e di insegnamenti. De Marchi le pubblica raccolte per argomento.
Riguardo alla guerra
“La Madonna disse che nel mondo ci sono molte guerre e discordie.
“Le guerre non sono altro che il castigo per i peccati del mondo.
“La Madonna non può più trattenere il braccio del suo amato Figliuolo sul mondo.
“Bisogna far penitenza. Se non si emendano verrà il castigo. Gesù è profondamente indignato per i peccati e delitti che si commettono in Portogallo. Per questo un terribile cataclisma di ordine sociale minaccia
il nostro paese e specialmente la città di Lisbona. Si scatenerà, come pare, una guerra civile di carattere anarchico e comunista, accompagnata da saccheggi, uccisioni, incendi e distruzioni d'ogni specie. La capitale si
convertirà in una immagine dell'inferno. Nell'occasione in cui la Giustizia divina, offesa, infliggerà tanto spaventoso castigo, tutti quelli che potranno fuggano da questa città. Questo castigo, ora predetto, conviene
che sia annunziato a poco a poco, con la debita discrezione”. (Cfr. G. De Marchi, p. 302; W. T. Walsh, pp. 267-268).
“Se gli uomini non si emenderanno, la Madonna invierà al mondo un castigo quale non si vide mai e, prima che alle altre nazioni, alla Spagna”. (Cfr. G. De Marchi, p. 109)
Giacinta parlava anche di “grandi avvenimenti mondiali che si dovrebbero realizzare verso il 1940”. (Cfr. G. De Marchi, p. 109).
Sui sacerdoti e sui governanti
“Mia madrina, preghi molto per i peccatori!
“Preghi molto per i sacerdoti!
“Preghi molto per i religiosi!
“I sacerdoti devono occuparsi solo delle cose di Chiesa!
“I sacerdoti devono essere puri, molto puri!
“La disobbedienza dei sacerdoti e dei religiosi ai loro superiori ed al Santo Padre offende molto Gesù.
“Mia madrina, preghi molto per i governanti!
“Guai a quelli che perseguitano la Religione di Gesù.
“Se il Governo lasciasse in pace la Chiesa e lasciasse libertà alla santa religione, sarebbe benedetto da Dio”. (Cfr. G. de Marchi, p. 303; W. T. Walsh, p. 268)
Sopra il peccato
“I peccati che portano più anime all'inferno sono i peccati della carne.
“Verranno certe mode che offenderanno molto Gesù.
“Le persone che servono Dio non devono seguire la moda. La Chiesa non ha mode. Gesù è sempre lo stesso.
“I peccati del mondo sono molto grandi.
“Se gli uomini sapessero ciò che è l'Eternità, farebbero di tutto per cambiar vita.
“Gli uomini si perdono, perché non pensano alla morte di Gesù e non fanno penitenza.
“Molti matrimoni non sono buoni, non piacciono a Gesù non sono di Dio”. (Cfr. G. de Marchi, pp. 301-302)
Sulle virtù cristiane
“Madrina mia, non vada in mezzo al lusso; fugga le ricchezze! Sia molto amica della santa povertà e del silenzio. Abbia molta carità anche con chi è cattivo. Non parli male di nessuno e fugga chi dice male. Abbia molta pazienza, perché la pazienza ci porta in Cielo. La mortificazione e i sacrifici sono molto graditi a Nostro Signore.
“La confessione è un sacramento di misericordia. Per questo bisogna avvicinarsi al confessionale con confidenza e gioia. Senza confessione non c'è salvezza. “La Madre di Dio desidera molte anime vergini, che si leghino a lei con il voto di castità.
“Per essere religiosa bisogna essere molto pura nell'anima e nel corpo”.
- “E sai che vuol dire essere pura?”, chiede madre Godinho.
- “Lo so, lo so. Essere pura nel corpo vuol dire custodire la castità. Ed essere pura nell'anima vuol dire non fare peccati: non guardare ciò che non si deve vedere; non rubare; non mentire; dir sempre la verità, anche quando ci costa ...”.
“Chi non adempie le promesse che fa alla Madonna, non avrà mai pace.
“I medici non hanno luce e scienza per curare bene gli ammalati, perché non hanno amor di Dio”.
- “Chi t'insegnò tante cose?”, chiede madre Godinho.
- “Fu la Madonna, ma alcune cose le penso io. Mi piace tanto pensare!”. (Cfr. G. de Marchi, pp. 303-304; W. T. Walsh, pp. 268-269)

Tratto da “Fatima, messaggio di tragedia o di speranza?” ed. Luci sull'Est