L’AVARIZIA
Quando fate la carità non pubblicizzatelo perché lo sappiano tutti in modo da ricevere applausi, lodi…
In diverse parrocchie si fa carità per protagonismo, per essere ammirati; ma se poi passa un vero povero che chiede del cibo, del denaro, o vende oggetti religiosi per guadagnare qualcosa per la sua famiglia o per aiutare altre famiglie disagiate la parrocchia, i laici mostrano avarizia, senza interesse chiudono il cuore.
L’avarizia è il secondo dei sette peccati,dei vizi capitali, è un peccato.
Luca, capitolo 12.
“Or qualcuno della folla gli disse: «Maestro, di' a mio fratello che divida con me l'eredità» (13). Ma egli gli disse: «O uomo, chi mi ha costituito giudice e arbitro su di voi?» (14). Poi disse loro: «Fate attenzione e guardatevi dall'avarizia, perché la vita di uno non consiste nell'abbondanza delle cose che possiede» (15). Ed egli disse loro una parabola: «La tenuta di un uomo ricco diede un abbondante raccolto (16); ed egli ragionava fra sé dicendo: Che farò, perché non ho posto dove riporre i miei raccolti? (17) E disse: "Questo farò, demolirò i miei granai e ne costruirò di più grandi, dove riporrò tutti i miei raccolti e i miei beni, (18) poi dirò all'anima mia: Anima, tu hai molti beni riposti per molti anni; riposati, mangia, bevi e godi (19). Ma Dio gli disse: "Stolto, questa stessa notte l'anima tua ti sarà ridomandata e di chi saranno le cose che tu hai preparato?" (20) Così avviene a chi accumula tesori per sé e non è ricco verso Dio» (21)”.
L’avarizia, avidità, ingordigia, egoismo, il pensare solo a se stessi fondamentali, o mortali, secondo l’elenco che ci è pervenuto dalla tradizione cristiana e che sto considerando in questo periodo. Quali sono? (1) la superbia, (2) l’avarizia, (3) la lussuria, (4) l’ira, (5) la gola, (6) l’invidia, (7) l’accidia.
l termine “avarizia”, l’essere avari, gretti, spilorci, taccagni, tirchi, in italiano non esprime completamente il concetto biblico espresso dal secondo peccato capitale. Al concetto di “avarizia” bisogna associare quello di “cupidigia” che, secondo la Bibbia, è la radice di tutti i mali, l’atteggiamento, cioè, che abbiamo verso i beni di questo mondo.
Riprendo in questo modo un’antica spiegazione del concetto: “Quando … il cuore dell’uomo è in sé confuso e turbato e l’anima ha perduto il conforto di Dio, allora egli cerca un vano sollievo nei beni di questo mondo. L’avarizia … è una brama che si ha nel cuore di possedere cose terrene. Altri dicono che l’avarizia consiste nell’ammassare molti beni, senza dare nulla a chi è nel bisogno. Si capisce che l’avarizia non riguarda solo la terra e gli averi, ma talvolta anche il sapere e la gloria: in ogni specie di eccesso c’è avarizia e cupidigia! E la differenza fra l’avarizia e la cupidigia è questa: la cupidigia consiste nel bramare quello che non si ha e l’avarizia sta nel tenere e serbare quello che si ha, senza giusta necessità”.
La prima è dunque desiderare avidamente, la seconda avidamente conservare per se stessi ed accumulare. L’avarizia è l’avidità, il movimento centrifugo che cerca di afferrare per sé i beni di questo mondo. La misericordia, invece è il movimento centripeto a dare, a condividere con altri i beni del mondo, persino con chi non se lo merita.
Altri hanno detto (cito a memoria): “l’avarizia può derubarci di gran parte della nostra umanità, ci può spogliare di ogni compassione. Quando si diventa infatuati del perseguire ricchezze, perdiamo del tutto il buon senso”.
L’avarizia è un altro dei peccati capitali e mortali: perché essa conduce ad altri peccati, come la menzogna, il furto, il gioco d’azzardo[i][ii], l'usura, l'inganno, la durezza con il prossimo, la frode, la perfidia, lo spergiuro, la violenza, il tradimento, l'indurimento del cuore contro la misericordia, il sospetto ed il giudizio temerario, la rapina. Una persona avara o avida diventa posseduta, posseduta da ciò che possiede: è una schiavitù senza dubbio mortale.
La Bibbia dice: “L'avidità del denaro infatti è la radice di tutti i mali e, per averlo grandemente desiderato, alcuni hanno deviato dalla fede e si sono procurati molti dolori” (1 Ti. 6:10). Anticamente, per indicare l’avidità si parlava di concupiscenza, o cupidigia, il desiderio immoderato di possedimenti temporali che può essere valutato in denaro. Non è sbagliato provvedere a noi stessi ed alle nostre famiglie, e nemmeno è sbagliato risparmiare per il futuro: è sbagliato l’accumulo fine a sé stesso, ed è qualcosa che ci fa spostare lo sguardo dal culto e dal servizio dovuto al Dio vero e vivente e concentrarlo sul culto e servizio di un idolo.
Virtù opposte sono il sapersi accontentare, e la generosità. Il Nuovo Testamento dice: “Ora la pietà è un mezzo di grande guadagno, quando uno è contento del proprio stato” (1 Ti. 6:6).
Hanno scritto: “L’avarizia è grande mancanza di sapienza, una follia filosofica, perché presume che la felicità venga dal possedere, dall’avere cose. Questa è una menzogna”. Eppure milioni di persone ne sono ingannate.
Gesù e l’avarizia
Nei Vangeli Gesù dice: “Guardatevi dall’avarizia” (Lu. 12:15), o meglio: “Guardatevi e tenetevi lontano da ogni cupidigia” (CEI), perché vi è una grande varietà o forme di cupidigia, di avarizia. C’è avidità di denaro, …avidità di giocattoli per adulti, avidità di prestigio, avidità di sicurezza futura, l’avidità d’avere più ancora, quando uno è già ricco. Agur dice bene in Pr. 30:8,9 “Non darmi né povertà né ricchezza, cibami del pane che mi è necessario, perché, una volta sazio, non ti rinneghi e dica: Chi è l’Eterno? Oppure, divenuto povero, non rubi e profani il nome del mio Dio”. Vi è pure l’avidità che ci porta a desiderare essere in controllo totale delle situazioni e dell’uso egoistico dei beni. Siamo avidi di cose materiali, perché non abbiamo alcuna soddisfazione interiore con Dio.
Vi sono molti tipi di avarizia, e Gesù ci dice di stare in guardia contro tutte le sue varianti. Evidentemente questo è un compito costante, una vocazione, simile a quella del carceriere. Dobbiamo tenere l’avarizia sotto chiave,. Dobbiamo legarla a ceppi e catene. Dobbiamo metterla sotto custodia, vigilando sempre a che non fugga.
Rinuncia. Cristo chiese ai Suoi discepoli di rinunciare a tutti i possedimenti terreni, di lasciarci dietro ogni cosa e di seguirlo. Egli non vuole che nulla si frapponga al discepolato. Forse che la cupidigia ti sta ostacolando o rallentando? Forse oggi dovresti essere più onesto di quanto tu sia stato recentemente. Nella tua vita, forse che l’avidità, la cupidigia, la concupiscenza, costituisce un problema, un peccato? Spesso, per essere discepoli di Gesù è necessaria determinazione. Gesù disse: “Nessuno che ha messo la mano all’aratro e poi si volge indietro, è adatto per il regno di Dio” (Lu. 9:62).
In diverse parrocchie si fa la lista per il cibo per le famiglie bisognose del paese, della città; ma ci sono famiglie che nel loro nascondimento hanno problemi economici, non arrivano a fine mese, non hanno soldi per pagare la luce, il necessario, né il cibo necessario. Per un uomo è umiliante andare a dire alla Parrocchia di essere aiutato perché non ha cibo per la sua famiglia con bambini a carico, perché poi fanno il giro del paese e quella famiglia viene discriminata, mal guardata, ecc…
Si faccia la carità in modo da non pubblicizzare per essere ammirati, lodati…
La carità non si fa solo a chi va in Chiesa, a chi è cattolico, ma a tutti quelli che hanno bisogno ma senza pubblicizzare per non umiliare chi riceve.