La Grande Profezia l'Anno dell' Anticristo
Avendo dimostrato con il metodo numerologico il senso simbolico, temporale e cronologico del ’numero della Bestia’, abbiamo voluto giustificare teologicamente la ’Grande Profezia’ sull’Anticristo riguardo la sua venuta nel 1998. Tutte le altre profezie suffragano questo dato, come abbiamo visto nel precedente capitolo, illustrandone particolari e circostanze più dettagliate.
1. COMMENTO ANALITICO:
Cercheremo ora di contestualizzare le R. P. = Rivelazioni Private, non più col metodo numerologico, come si é fatto fin d’ora, ma col metodo profetico - rivelativo accompagnato e suffragato dal metodo storico.
1.1. L’IMPOSTAZIONE DEMONOLOGICA
La rivelazione del senso cronologico della cifra della Bestia, fa parte integrante della motivazione iniziale della rivelazione privata con finalità pubblica. La Madonna infatti ha intenzione di far comprendere i segreti dell’Apocalisse aprendo il "libro sigillato". Non c’é da stupirsi se finalmente, dopo tante elucubrazioni teologiche, spesso fuorvianti, scopriamo per intervento della Donna vestita di sole, il vero significato della cifra dell’Anticristo. Dallo studio fatto sui primi Padri della Chiesa, e su sant’Ireneo in particolare, abbiamo appurato la cognizione del senso cronologico compreso nel numero 666, all’interno del modulo della settimana universale. Però il senso cronologico dedotto dai Padri della Chiesa comprendeva tutto il tempo dell’attuazione del mistero dell’iniquità, senza specificare bene i tempi e le modalità. Con le R. P. possiamo ricavare sia i tempi che le modalità dell’azione della Triade infernale.
Abbiamo quindi: a) L’era di Satana. È protagonista di un primo tempo che intercorre dal peccato di Adamo fino al peccato di deicidio di Giuda l’Iscariota. È questa l' 'Ora' di Satana: "Viene il principe di questo mondo" (G v 14, 30); "E intinto il boccone, lo prese e diede a Giuda Iscariota, figlio di Simone. E allora, dopo quel boccone, Satana entrò in lui" (Gv 13,10). È il principe di questo mondo (Gv 12, 31).Osserviamo che Satana non ha nessun potere né su Cristo, né sui suoi amici (specialmente su Maria e Giovanni). Di minor rilevanza é l’azione degli altri due componenti della Triade infernale. Essi comandano e orientano, insieme a Satana, l’azione delle schiere diaboliche per indurire il cuore degli Ebrei e far gridare loro il fatidico ‘crucifige!’. Solitamente Satana agisce da 'Spirito immondo', ma non manca di apparire in forme concrete, come nella forma del ’serpente’ tentatore (Gn 3,1), più subdolamente in 'angelo di luce' (2 Cor 11, 4): cosi esce dal mondo pretersensibile, entrando nel nostro, per poter ingannare e suggestionare le vittime predestinate.
b) L’era dell’Anticristo. Comprende un secondo tempo, che intercorre dal rinnegamento della divinità e messianicità di Cristo da parte dei farisei, fino alla blasfema opposizione dell’Anticristo-uomo. L’Anticristo dapprima opera nella storia come ‘Spirito immondo’ in stretta collaborazione con lo Spirito dello Pseudoprofeta, e poi sarà la volta di manifestarsi come Anticristo-uomo. La presenza dello Spirito dell’Anticristo é sentita dagli apostoli, tant’è che lo stesso evangelista Giovanni segnala ai fedeli I ‘ora’ dell’Anticristo: "Figlioli, questa é l’ultima ora. Come avete udito che deve venire l’Anticristo, di fatto ora molti anticristi sono apparsi. Da questo sappiamo che é l’ultima, ora (...).
Chi é il menzognero se non colui che nega che Gesù é il Cristo’? L’Anticristo é colui che nega il Padre e il Figlio" (1Gv 2, 18-22). In questo scorcio di secolo l’Anticristo opera nell’apparenza di un essere umano. Non si é incarnato, come una certa letteratura demonologica afferma, senza tenere in debita considerazione le prerogative divine (L’Incarnazione é una prerogativa esclusiva di Dio), cosi che certe possibilità sono solo di competenza divina. Una demonologia che afferma l’incarnazione dell’Anticristo é sostanzialmente manichea nella sua impostazione di base.
La Triade infernale é composta da creature e da creature agiscono. Dunque è bene evidenziare che l’Anticristo-uomo non é l’incarnazione del figlio di Satana, ma la possessione demoniaca di un uomo. La possessione e la cattiva imitazione dei demoni dell’Incarnazione di Cristo. Un uomo di questo secolo cederà alle lusinghe dell’Anticristo, cosa che non fece Gesù quando fu tentato dal diavolo, che gli promise la gloria dei regni se si fosse prostrato dinanzi (Lc 4, 1-12). Questo uomo, per accedere al potere dei regni del mondo, si é prostrato all’Anticristo, con il cuore, la volontà e l’anima, per farsi possedere interamente dallo Spirito immondo.
È cosi che compare l’Anticristo- uomo. Si tratta in poche parole di un Nuovo Giuda. Solo in questa prospettiva demonologica s’intende il processo numerologico della moltiplicazione del numero della Bestia, 666, per uno, per due, per tre. Nei primi due prodotti l’Anticristo si manifesta come Spirito, nel terzo in un Uomo, posseduto dal suo Spirito. Le R.P. confermano il dato biblico della venuta dell’Anticristo come persona umana e ne indicano la data, come abbiamo già detto, nel 1998, chiarendo che quel periodo sarà il ’vertice’ della purificazione, della tribolazione e dell’apostasia. Da ciò deduciamo due considerazioni: La prima: che l’Anticristo-uomo é già nato e vive in mezzo a noi. La seconda: che il 1998 sarà il culmine del tempo del regno della Bestia, cioè dei tre anni e mezzo predetti da Daniele (Dn 7, 25), e ribaditi dall’Apocalisse (Ap 11,3; 12,6; 12,14; 13,5). "Qui sta la sapienza. Chi ha intelligenza calcoli il numero della bestia: essa rappresenta un nome d’uomo. E tal cifra e 666" (Ap 13,18).
Ci vogliono appunto due mezzi per calcolare il numero della Bestia: la sapienza e l’intelligenza. La sapienza é un dono di Dio, l’intelligenza é una dote naturale. Ora, con le R.P. abbiamo ottenuto un ’dono’ dalla Sede della sapienza, la Madre di Dio, per poter calcolare con intelligenza tutte le potenzialità simboliche del numero 666. È la Sapienza che apre la mente e il cuore ad accettare, in virtù della fede, gli avvenimenti futuri, quali che essi siano, terribili e gloriosi, per poter ben accogliere Cristo che si manifesta. Alla nostra capacità di credere si affida la Madonna, incitandoci a combattere gagliardamente la battaglia.
Si tratta di una lotta più a livelli di Spiriti, che a livello umano. Per questo il nostro atto di fede deve essere più convinto, più consapevole, più consono alla realtà del combattimento. Non dobbiamo disdegnare nessun aiuto che ci viene dall’alto, al contrario, é più, dobbiamo chiederlo. Soprattutto dobbiamo chiedere l’aiuto dei nostri angeli custodi, veri fari di luce in quei giorni di tenebre. Gli angeli hanno il compito di essere 'luce del nostro cammino', 'difesa della nostra vita', combattendo con noi, la stessa battaglia per ottenere la medesima vittoria. In particolar modo l’arcangelo Gabriele ha il compito di rivestirci della sua stessa 'fortezza di Dio’; l’arcangelo Raffaele verserà il 'balsamo sulle nostre ferite', l’arcangelo Michele ci difenderà dai terribili attacchi di Satana.
Essi formano la parte più forte della schiera vittoriosa agli ordini della Celeste condottiera. Gli angeli sono agli ordini della loro Regina per sconfiggere la Triade Infernale. Le R. P., dunque, altro non sono che non una lezione continua della Donna della rivelazione atta a preparare i capi (=sacerdoti) dell’esercito cristiano (= i fedeli), contro l’esercito di atei, comunisti, massoni e apostati, che stanno per muoversi contro la Chiesa al fine di distruggerla, ponendo sul trono di Pietro, nel Vaticano, il loro capo, la 'Statua animata', l’Anticristo. Parte della cristianità ha abbassato la guardia, dopo il crollo del muro di Berlino nel 1989, proprio mentre, nello stesso anno, la Madre di Dio rivelava a vari mistici, il piano delle tre bestie, svelando il volto mondano dell' "enorme Drago rosso" e delle altre due bestie (ossia il marxismo, la massoneria e la massoneria ecclesiastica), e annunciando la venuta del protagonista del diabolico.
1.2. LETTURA TEOLOGICA DELLA STORIA
Le R. P. forniscono degli elementi per una lettura teologica della storia. Non si tratta di richiamare singoli fatti storici apparentemente distanti o contrastanti tra loro, ma dobbiamo cercare quale legame che esiste in essi. Nei messaggi mariani si ravvisa un legame demonologico (lo Spirito dell’Anticristo), che si sviluppa nel corso dell'evoluzione storica, non solo nella strategia d’attacco alla dottrina e all’istituzione ecclesiastica, ma anche all’interno di essa si sviluppa un crescendo di iniquità, che porta, come in una gestazione, alla nascita dell’Anticristo-Uomo. Pertanto, é bene ritornare all’origine degli avvenimenti indicati da Maria per verificare e comprovare la lettura teologica delle R. P. Intanto é un fatto incontrovertibile che il comunismo é uno dei tanti prodotti del 'giudaismo massonico'.
Ricordiamo che Carlo Marx era un ebreo e, tra l’altro, fondatore della loggia denominata la Lega dei Fratelli Internazionali (Mantero 1992: 150). Le recenti vittorie dei partiti comunisti o ex-comunisti (adesso preferiscono nascondersi dietro le etichette di partito di sinistra o di partito socialista) in alcuni paesi europei sono abbastanza indicative, a conferma della cecità di tanti cristiani, del pericolo dell’annientamento, prima ideologico e sociale, poi fisico, secondo quanto dicono le R. P. II sonnambulismo spirituale dei cristiani, nonostante le tante 'sveglie', con apparizioni, messaggi, conversioni, guarigioni e il miracolo del sole a Fatima, li sta portando verso l’autoestinzione a causa del compromesso storico con il "diavolo rosso". Ma non é tutto. Pensiamo all’azione occulta della massoneria, che dietro il paravento delle attività filantropiche, sta conducendo su scala mondiale una campagna strategica per indurre la popolazione mondiale all’adorazione della ’Statua’ immonda. Basti ricordare, tra tante testimonianze di ex-massoni e i vari documenti, il programma dei Protocolli dei Savi di Sion.
La prima edizione in lingua russa del 1905 porta sul frontespizio la scritta: "II grande nel piccolo, e l’Anticristo come possibilità immediata di governo". II testo raccoglie, come spiegano i traduttori e gli editori, i processi verbali delle riunioni segrete del congresso sionista svoltosi in Bale nel 1897. I Protocolli parlano di "un piano ’messianico’ di governo dell’umanità, per assicurarne il benessere sotto la direzione vigilante e saggia del 'sovrano universale ebreo' ". Ancora una volta, come ieri, sono gli Ebrei a voler crocifiggere il Signore Gesù, nel suo Corpo Mistico (cfr. At 9, 3-6). Non tutti, per grazia di Dio. Molti sono gli Ebrei, i giusti e i poveri in spirito, gli anawin di oggi. Essi attendono il vero messia, il messia glorioso comunemente atteso dai cristiani accorti, il Cristo della Parusia intermedia, che metterà fine alle divisioni tra l’ebraismo e il cristianesimo, fonte di innumerevoli guai. Intanto i nuovi farisei stanno lavorando perché ciò non si avveri mai. Chiariamo, una volta per tutte, che questa non é una posizione antisemita. Stiamo affermando relativamente agli Ebrei due realtà completamente diverse, anzi antitetiche. Vi é una parte di essi che lavora per la comparsa nel mondo dell’Anticristo e l’altra che crede ancora, dopo tanti errori di valutazione dovuti alla mancanza di attenzione al dato biblico, alla venuta gloriosa del Messia.
Significativa in tal senso e la citazione di J.N.S.R. nel suo ultimo libro: "Rientrando a casa, vengo a sapere che gli Ebrei avanzano nella ricerca del Messia. Ho ricevuto il libro del Rabbino Simha Perlmutter, che scrive: ‘Con voi, Cristiani, attendo la Parusia’ "(J.N.S.R., 1998: 225). Ora, tra i gruppi ebraici, noi stiamo parlando del più pericoloso ed agguerrito contro la Chiesa cattolica, che é per l’appunto il 'giudaismo massonico'. Di questo gruppo fanno parte gli ebrei più facoltosi, e spesso i più dotati per capacita politiche ed economiche. Probabilmente il gruppo é formato con appartenenze trasversali agli altri gruppi, politici e religiosi.
Infatti una prima conferma può venire dall’uccisione del primo ministro Yitzhak Rabin il 4 novembre del 1995 ad opera di uno studente ebreo, che ha portato il partito della destra, nel quale é forte la presenza di gruppi religiosi estremisti, al governo di Israele. Sta di fatto che sono quelli che creano la storia (ad esempio: é documentata la partecipazione del giudaismo massonico alla rivoluzione russa del 1918 é nelle fila della nomenclatura russa per vari decenni). Ci si chiede: come mai esiste un gruppo di Ebrei che attende "L’Anticristo come possibilità immediata di governo" e lavora alacremente perché ciò accada, mentre i cristiani continuano in una pressoché totale ignoranza dell’argomento, nonostante i passi neotestamentari e i continui avvertimenti celesti? La domanda forte é questa. Può la Bibbia, su questi quesiti, dirci qualcosa? E, soprattutto, l’Apocalisse ignora questo gruppo di Ebrei?
Crediamo di poter rispondere avendo individuato la situazione. II giudaismo massonico, nella sua più alta espressione etnica, ha sicuramente origine nella famigerata tribù di Dan, da cui verrà, stando agli asserti profetici generali, l’Anticristo. II profeta Geremia predice: "Da Dan si sente lo sbuffare dei suoi (dell’Anticristo) cavalli (L’esercito di iniqui di cui é il capo); a/ rumore dei nitriti dei suoi destrieri trema tutta la terra. Vengono e divorano il paese e quanto in esso si trova, la citata e i suoi abitanti (la persecuzione contro i cristiani e il resto degli ebrei)" (Gr 8,16). II profeta é consapevole della gravità del fatto e della causa che l’hà originato, perciò getta un grido di allarme, che noi, cristiani accorti, facciamo nostro: "Guai a noi che siamo perduti! Purifica il tuo cuore dalla malvagità (la conversione dell’umanità, come ci ricorda la Madonna di Fatima, può liberarci dal castigo), Gerusalemme, perché possa uscirne salva.
Fino a quando albergheranno in te pensieri d’iniquità ? Ecco, una voce reca la notizia di Dan, si annunzia la sventura (la venuta dell’Anticristo) dalle montagne di Efraim. Annunziatelo alle genti (abbiamo il dovere di annunciare la venuta dell’Anticristo per prepararci alle persecuzioni, alle tentazioni e, per chi ha I’onore, al martirio), fatelo sapere a Gerusalemme. Gli assedianti vengono da una terra lontana, mandano urla contro le città di Giuda. Come custodi d’un campo l’hanno circondata, perché si é ribellata contro di me. Oracolo del Signore" (Gr 4, 13-17). L’origine giudaica dell’Anticristo e attestata dall’Antico Testamento (oltre Geremia vedi Nm 24,17 e Is 14,12) é suffragata dall’esegesi patristica (s. Ireneo, s. Ippolito, ecc.) e ripresa poi da s. Tommaso e F. Suarez.
Successivamente sorsero fantasiose interpretazioni, che non hanno nessun aggancio biblico e che, dunque, non consideriamo affatto. A tutt’oggi l’interpretazione patristica viene messa in discussione non per la validità filologica dei Padri, ma per non disturbare l’attività ecumenica. Si tolgono cosi tutti i riferimenti antisemiti anche, e notate il paradosso, dalla Bibbia stessa! Ma non é l’antisemitismo il vero problema. La verità é che, con questo pretesto, non si vogliono accettare non solo le profezie bibliche, che ancora pungono gli empi, ma anche la medesima Tradizione che viene messa in discussione, e ciò non lo possiamo accettare, se ci riteniamo cristiani cattolici. Molte profezie creano insofferenza quando le coscienze non sono a posto. Chi ammette un contenuto antisemita nelle profezie citate e nelle relative interpretazioni mostra di non aver capito né la Bibbia, né tantomeno la teologia cattolica. Senza entrare nei dettagli, già nella Genesi la discendenza adamitica si divide in due, quella di Set (il figlio buono dei progenitori) e quella di Caino (il fratricida). Tutta la Bibbia fino all’Apocalisse conosce questa distinzione "ereditaria" (nel Nuovo Testamento si usano le distinzioni 'figli della luce' e 'figli delle tenebre' o più chiaramente 'figli del diavolo'). Gli stessi Ebrei si guardano le spalle dai loro consanguinei (ad uccidere Rabin é stato un ebreo!), dai discendenti di Caino, che sembrano essere in comunicazione con Satana, l’omicida per eccellenza.
Ora, se puntiamo il dito sugli Ebrei della tribù di Dan é solo per indicare la pericolosità di questi, tanto per i cristiani quanto per tutti gli ebrei delle dodici tribù. Ciò é segno di grande prudenza, coraggio e discernimento, qualità queste che mancano ai vigliacchi e alle "sentinelle" debosciate. È questa la posizione che prima era giudaica (i profeti, non dimentichiamolo, sono di razza ebrea), ripresa e aggiornata dalla prospettiva cristiana dai Padri della Chiesa e, a loro volta suffragata dalle profezie contemporanee). Noi, lo ripetiamo, stiamo mettendo in guardia il popolo cristiano e anche quello ebraico, se ci vuole ascoltare, dal pericolo che sta per venire dalla tribù di Dan e, più in particolare, dal giudaismo massonico.
La profezia di Geremia dovrebbe essere di monito a tutti. Ancora una volta stiamo ignorando o sottovalutando, se non proprio falsificando, le Sacre Scritture, e ciò non fa altro che accelerare il progresso del mistero dell’iniquità. È pur vero che le profezie dell’Antico Testamento sono un po’ oscure, ma se si ha l’accortezza di avvicinarsi alle profezie del Nuovo Testamento e, meglio ancora, anche alle rivelazioni private, molti discendenti di Set potrebbero salvarsi. Noi, che antisemiti non siamo, lo auguriamo di tutto cuore. Sicuramente vi starete domandando che cosa ha provocato la maledizione di Dio sulla tribù di Dan e qual è il rapporto dell’Anticristo con questa tribù.
Ed anche: che rapporto ha tutto questo con la profezia contemporanea. Innanzitutto diamo uno sguardo alle origini della tribù di Dan. Era una delle tribù che si stabilirono al Nord, dove conquistò la città di Lais (o Lesen) che ribattezzò Dan (Gs 19, 40-48; Gdc 18). Questa migrazione avvenne verso il 1100 a.C. La tribù é inoltre collegata a Giacobbe attraverso la schiava di Rachele (Gn 30, 1- 6). Ecco come gli ebrei della tribù di Dan attirarono la sacra ira di Dio. La tribù peccò nuovamente di idolatria su istigazione di Geroboamo, primo re del Regno del Nord (926-907). II re istituì, forse per motivi politici religiosi, il culto pagano dei vitelli d’oro, già condannato in precedenza (Es 32), e ripreso nei due santuari di Bethel e Dan, con un nuovo sacerdozio dipendente dalla sua autorità (cfr. 1 Re 12 e Hermann 1979: 264- 265).
Da una lettura teologica, anzi più specificamente demonologica, di questo fatto, si evince uno dei tanti interventi della Triade infernale nella storia del popolo eletto. In breve lo Spirito dell’Anticristo ha istigato il re Geroboamo, promettendogli potenza ed adulazione. In tal modo ha creato un regno indipendente dal regno di Giuda. Lo Spirito dell’Anticristo ha potuto così mettere in conflitto gli ebrei tra di loro (vi furono delle guerre tra il Regno del Nord e il Regno del Sud), servendosi pure dell’operato dello Spirito dello Pseudoprofeta, il quale istigò il re per creare un nuovo culto, che é in sostanza l’anticulto del Tempio di Gerusalemme. II Signore, vedendo l’ostinazione nel peccato di idolatria (L’avevano già fatto presso il Sinai) e prevedendone l’infedeltà nel futuro (con Sansone ci fu una possibilità di riscatto, ma egli tradì il voto di nazireato, 'vedi Gd 13, 4-5'), la maledì per sempre. Infatti, nessuno di questi entrerà nella tanto attesa Gerusalemme messianica secondo quanto ci rivela l’Apocalisse.
Delle tredici tribù di Nm 1, 20-43, l’ Apocalisse, infatti, ne cita dodici; e a loro volta, di queste dodici, solo un 'resto', simbolizzato dal numero 12000, ne saranno cittadini a premio della vigilanza avuta nei millenni. La fatica della vigilanza li riscatterà al momento della Parusia intermedia, e non vi saranno più impedimenti per riconoscere infine la messianicità e la divinità di Cristo Risorto. Al contrario, dai discendenti della tribù di Dan dobbiamo attendere l’Anticristo, il falso messia, ed essi stanno congiurando, per vendetta e su istigazione della Triade infernale, contro il regno di Dio, e in particolare contro le sue concretizzazioni storiche nell’ebraismo e nel cristianesimo.
I discendenti della tribù di Dan hanno intenzione di imporre di nuovo il culto idolatrico della 'statua animata', ossia porre l’Anticristo nel seggio di Pietro, nella seconda Gerusalemme (Roma). Ecco spiegato il perché una parte del giudaismo, gli ebrei della tribù di Dan, sta lavorando affinché ciò avvenga all’ombra delle Logge e all’insaputa di tutti, tranne dei più accorti, che si sforzano di leggere i 'segni dei tempi'. Noi, che antisemiti non siamo, auguriamo ai nostri 'fratelli maggiori' di prendere in considerazione il grido di allarme del profeta Geremia, prima dell’inevitabile sciagura (cfr. Gr 6, 22-26). Ho insistito tanto su questo tema, per dare un contesto storico alla rivelazione di La Salette, che introduce per la prima volta nella Chiesa la profezia dell’imminente avvento dell’Anticristo.
Notiamo infatti che la Madre di Dio svela progressiva mente il suo piano a partire dal 'Grande Messaggio', annunciato da M. Calvat il 19 settembre 1846, fino alla ’Grande Profezia’ dell’Anticristo di Vassula Ryden nel messaggio del 10 maggio 1995. Ecco che cosa annuncia la profezia di La Salette: "Le guerre si susseguiranno fino all’ultima, che sarà condotta dai dieci re (Ap 13,1) dell’Anticristo, i quali avranno tutti un unico intento e saranno i soli a governare il mondo (...) Vi sarà (negli ultimi tempi, i nostri) una specie di falsa pace nel mondo; si penserà soltanto a divertirsi, i cattivi si abbandoneranno ad ogni specie di peccato (...)
Durante questo tempo nascerà l’Anticristo da una religiosa ebrea, da una falsa vergine che sarà in comunicazione col vecchio Serpente (Satana), il maestro d’impurità; suo padre sarà un vescovo; nascendo vomiterà bestemmie, e avrà i denti, in una parola sarà (come) l’incarnazione’ del diavolo; emetterà grida spaventose, farà prodigi, non si nutrirà che d’impudicizia" (Mantero 1993: 281.285). Dall’analisi del linguaggio profetico del messaggio di M. Calvat, sorge una serie di considerazioni. Innanzitutto il linguaggio profetico va visto all’interno del linguaggio religioso di riferimento per essere ben inteso. Sappiamo che in Israele non vi sono congregazioni religiose femminili, dunque per 'religiosa ebrea' é da intendersi probabilmente una religiosa cristiana di origine ebraica. In ciò si ravvisa un richiamo alla profezia di Geremia, per la quale l’Anticristo non può che nascere da una donna della tribù di Dan.
Pertanto é da desumere che l’origine ebraica della religiosa ha quella appartenenza, e per tal motivo é 'in comunicazione con Satana', come del resto tutti gli appartenenti e i simpatizzanti di quella tribù, come vedremo innanzi. Satana, per permissione divina, deve cercare un corpo da far possedere allo Spirito dell’Anticristo nei discendenti della tribù maledetta e solo in questa gli e concesso di agire direttamente. Dal concubinato del vescovo con la suora si capisce che la parola ’incarnazione’ é un’espressione profetica da interpretare.
Solo nel caso che la suora ebrea avesse avuto un rapporto con Satana si poteva parlare di ’incarnazione’ del diavolo. Ma ciò non é successo, né poteva avvenire. II frutto di quel concubinato da origine ad un uomo per l’intervento lussurioso e sacrilego del 'vescovo', e non ad opera del diavolo. Successivamente avverrà la possessione ad opera dello Spirito dell’Anticristo. Si tratta a ben vedere di una possessione e non di una incarnazione. L’uomo che nascerà da quel sacrilego concubinato (sia la donna che l’uomo sono al servizio di Dio e, dunque, sacri, per cui peccano di lussuria e di sacrilegio) darà il suo consenso alle suggestioni dell’Anticristo per diventare il tanto temuto Anticristo-uomo.
Pertanto, desumiamo dall’analisi demonologica del 'Grande Messaggio' di La Salette l’origine dell’Anticristo-uomo ad opera della Triade Infernale, con il consenso di una 'religiosa ebrea' della tribù di Dan e di un 'vescovo', prefigurazioni queste della massoneria nella sua espressione più alta, il giudaismo massonico, e della massoneria ecclesiastica. Dunque, dalla concordanza profetica del messaggio di La Salette, siamo giunti alla conclusione che l’Uomo iniquo (2 Ts 2,9) ha un’origine ebraica e, per l’analisi demonologica del testo, che egli fa parte di un vasto disegno organizzato dalla Triade infernale, ai danni degli anawin e dei cristiani fedeli.
Dalla concordanza biblica deduciamo che l’origine ebraica non può che essere della tribù di Dan (la Parola di Dio non si contraddice mai), perché da questa tribù maledetta e idolatrica nascerà la 'Statua animata' dallo Pseudoprofeta. inoltre, dall’analisi storica ricaviamo fin d’ora che il grande progetto iniziato e coltivato nei millenni dalla suddetta tribù sta per realizzarsi nel giudaismo massonico mettendo sul trono di Pietro l’Anticristo-uomo. Ecco come bisogna interpretare, in chiave biblica-teologico-profetica, la scritta sul frontespizio dei Protocolli dei Savi di Sion:
"II grande nel piccolo. L’Anticristo come possibilità immediata di governo". Da ciò si può ben comprendere l’insistenza della Madonna nell’indicare nella massoneria e nella massoneria ecclesiastica il vero pericolo non solo per la Chiesa cattolica, ma per tutti gli uomini di buona volontà. Ma non é tutto. La rivelazione di La Salette concorda, secondo quanto si desume dalla rivelazione stessa, con il messaggio di Fatima. Per la verità il messaggio di Fatima é già una esplicazione del messaggio di La Salette. La Madonna, nei messaggi dati ai mistici, sta attuando una specie di "rivelazione cumulativa" al fine di illustrare meglio quanto scritto nelle Sacre Scritture. Con un linguaggio profetico sempre più chiaro illustra le vicende umane in chiave teologica, i tempi ultimi della prova e del castigo, ma anche dei ’doni’ riservati a chi persevera nella fede.
Anche il Papa ha intuito la continuità tra le più importarti rivelazioni mariane, quando afferma che tra le rivelazioni mariane vi é un rapporto, in vista della definitiva vittoria di Cristo: "Mentre entravo nei problemi della Chiesa universale, con l’elezione a Papa, portavo con me una simile convinzione: che cioè, anche in questa dimensione universale, la vittoria, se verrà, sarà riportata da Maria. Cristo vincerà per mezzo di lei, perché Egli vuole che le vittorie della Chiesa nel mondo contemporaneo e in quello futuro siano unite a Lei. Avevo, dunque, tale convinzione, anche se allora sapevo poco di Fatima. Presentivo, però, che c’era una certa continuità, a partire da La Salette, attraverso Lourdes, fino a Fatima" (Giovanni Paolo II 1994: 242-243).
La pedagogia di Maria, nel rivelare progressivamente i segreti di Dio e della storia futura, fa parte integrante della più complessiva pedagogia divina, che non come asseriscono alcuni teologi da strapazzo, lascia l’uomo impreparato di fronte agli eventi, quasi che quegli stessi dovessero piombare addosso come dei fulmini, ma lo prepara e lo avverte che c’é un limite. Limite oltrepassato il quale la Giustizia pronuncia il suo 'Basta'. Questa preparazione avviene solitamente con l’annuncio profetico. II profeta Amos testifica a tutti noi che: "Certo il Signore Dio non fa alcuna cosa senza aver prima rivelato i propri misteri ai profeti suoi servi" (Amos 3,7). Nelle rivelazioni mariane riscontriamo questa pedagogia divina che, per il tramite di Maria (la Santa Vergine é corredentrice con Cristo della salvezza, cfr. LG 8) rivela un tocco, se mi é concesso dire, femminile nelle attenzioni divine per l’uomo. Nelle profezie non troverete niente che dia adito ad una concezione catastrofista, apocalittica o allarmista della storia. Tutt’altro. Anche i temi più scottanti sono trattati con una dolcezza e una soavità che fanno ben sperare sull’intervento decisivo di Maria, la Donna vestita di sole.
Sia i giusti che i peccatori potranno trovare nel Suo Cuore Immacolato un sicuro rifugio nel giorno della tempesta, nel tempo della comparsa dell’Anticristo- uomo. Per tal motivo Ella stessa raccomanda di continuo la consacrazione al suo Cuore Immacolato e la recita continua del Rosario, che si presta ad essere l’unica arma efficace contro lo scatenamento infernale. Ed ancora riscontriamo nelle rivelazioni, non delle generiche considerazioni o ammonimenti, ma un preciso piano di preparazione nell’attesa della venuta e dell’Anticristo e della Parusia intermedia. Maria invita tutti i cristiani, nessuno escluso, a prepararsi nella preghiera e facendo quadro intorno alla suprema guida del Papa, nuovo Mosé in questo passaggio epocale dall’antico mondo al nuovo Regno di Dio sulla Terra.
In questo periodo ’si manifesterà il mistero dell’iniquità’, come aveva preannunciato s. Paolo nella seconda lettera ai Tessalonicesi. Adesso credo che sia chiaro chi si manifesterà e come si manifesterà. La massoneria ecclesiastica si sta preparando per creare, al pari di quello che fecero gli ebrei della tribù di Dan, un 'falso Cristo e una falsa Chiesa' da anteporre al vero Cristo e alla vera Chiesa. È triste notare come nell’ambito degli studi cattolici sulla massoneria, vi siano ancora dei sostenitori della loro presunta bontà. Don Rosario Esposito, autore di alcuni studi sulla massoneria, in una recente controversia sul giornale della CEI, afferma perentoriamente che la massoneria é una associazione socio culturale con finalità filantropiche e non una confessione religiosa (adoratori di Satana).
Mentre il giudizio della Chiesa, che si avvale degli studi dei massimi esperti del settore, é ancora negativo. Nella Dichiarazione sulla Massoneria, emessa dalla Congregazione per la dottrina della Fede del 26 nov. 1983, si legge: "La Chiesa mantiene immutato il suo giudizio negativo (sulla massoneria) ...e l’ascrizione a queste associazioni rimane proibita". Questo è il magistero pontificio che conferma un’ininterrotta tradizione. Infatti la Chiesa in più occasioni ha promulgato le sue bolle di scomunica sulla massoneria (1849, 1855, 1863, 1865, 1873), ma solo nel 1884, con l’enciclica Humanus genus, condannò con precisione dogmatica l’attività dei massoni colpevoli di diffondere l’ateismo e di operare su istigazione del diavolo. Questo é l’insegnamento di Leone XIII sulla massoneria: "Da quando per gelosia del demonio si è miserabilmente separata da Dio, l’umanità si é divisa in due campi nemici (...)
II primo é il regno di Dio sulla terra, cioè la vera Chiesa di Gesù Cristo. II secondo é il regno di Satana (...). Nel nostro tempo i fautori del male sembrano essersi coalizzati in un immenso sforzo sotto l’impulso e con l’aiuto di una società diffusa in un gran numero di luoghi e fortemente organizzata, la società dei Framassoni (...) Essa si propone di vanificare, nel seno della società civile, il magistero e l’autorità della Chiesa (...) Noi vi diciamo dunque: in primo luogo strappate alla massoneria la maschera di cui si copre e mostratela per quella che é...". Ma oltre al magistero, tanti studiosi divergono dall’opinione di don Rosario Esposito.
È bene mettere in guardia i sacerdoti e i fedeli che incautamente, hanno letto i suoi libri, dalle concezioni eterodosse di questo sacerdote. Infatti é un fautore della "doppia appartenenza" a Chiesa e Loggia, in barba ai pronunciamenti magisteriali succitati (cfr. Messori 1992: 480). Tra gli studiosi di sicura ortodossia, oltre al citato Piero Mantero, vi é un professore, Angelo Ventura, utile per la nostra ricerca, che in un convegno veneziano sui poteri occulti in Italia (nel 1984) ha dichiarato: "La storia della massoneria - specifica Ventura, mettendo le comunioni più potenti - conosce esperienze assai complesse e contraddittorie. In contrasto, ma spesso anche in singolare sincretismo con l’aspirazione illuminista, liberale, filantropica ed ugualitaria, vive in essa un’anima aristocratica e reazionaria alimentata in modo costante da una dottrina occulta sovrumana, venuta dalla notte dei tempi (dalla tribù di Dan?), riscoperta dai crociati e tramandata segretamente da misteriosi ordini cavallereschi (i templari, i rosa-croce ecc.).
Quindi, aggiunge lo studioso, la massoneria é anche ricettacolo di tendenze irrazionalistiche e misticheggianti, di riti misterici e pratiche occultistiche, tali da favorire fasi di progressivi sconfinamenti nel mondo profano e portare infine, in tempi di tensione politica, alla costituzione di un temibile centro di potere occulto dominato da gruppi conservatori e reazionari e aperto agli intrighi e alle cospirazioni, soprattutto alle alleanze con le 'organizzazioni eversive' specialmente quelle influenzate o gestite dal 'radicalismo di destra', come si é verificato con la ’P2’, la forma più deviata nella storia delle Logge coperte, e perciò segrete della massoneria italiana" (cit. in Nassi 1994: 64-65).
È plausibile pensare che il sapere occultistico e misticheggiante della massoneria provenga dal contatto che ebbero i crociati con gli ebrei superstiti in Palestina. Altrimenti non si spiegherebbe come la cultura massonica si basa sulla fusione delle dottrine cabalistiche, di chiara origine ebraica, con le dottrine gnostiche. A conferma di questa tesi citiamo Gerard Encausse, detto Papus, membro del Supremo Consiglio della Rosa- croce cabalistica: "La Scienza Massonica esiste; ma essa permette solo di ricostruire molti segreti di questo Ordine Venerabile e costituisce un adattamento della Kabbala ebraica da una parte e delle tradizioni gnostiche dall’altra, più o meno modificate dai Templari" (Papus 1985: 5). Gli Ebrei contattarono i Templari non certamente per insegnar loro la divina salvezza, ma per soddisfare la loro brama di potere iniziandoli a pratiche magiche e al culto del demonio (è il vero culto, palese o meno, di tutti i movimenti occultistici sia nel passato che nel presente), annunciando loro il prossimo regno degli inferi, che avrà come capo il duca di Satana, l’Anticristo. Questo culto praticato dagli ebrei della tribù di Dan dal tempo del re Geroboamo, per passare inosservato in terre cristiane non poteva non essere occulto, altrimenti sarebbe stato subito scoperto e debellato.
Difatti è significativo l’annientamento dei templari nel 14esimo secolo, accusati di magia, e di ogni sorte di pratiche occulte. Se é cosi, allora la Madonna ha ragione nell’indicare nella massoneria il maggior pericolo per la Chiesa. In effetti dall’analisi comparata della storia della tribù di Dan, del 'giudaismo massonico', e della massoneria in genere (e vedremo in seguito anche dell’islamismo) vi é una strana convergenza di forze occulte, politiche, religiose e culturali anticristiane che in definitiva trovano un riflesso nella profezia di Geremia: "Da Dan si sente lo sbuffare dei suoi cavalli; al rumore dei nitriti dei suoi destrieri trema tutta la terra. Vengono e divorano il paese e quanto in esso si trova, la città e i suoi abitanti" (Gr 8,16). Ora, credo, si può comprendere il senso di quella frase sul frontespizio dei Protocolli dei Savi di Sion, ossia II grande nel piccolo. L’Anticristo come possibilità immediata di governo. II grande nel piccolo ha questo significato. II "grande" Spirito dell’Anticristo prenderà in possesso (possessione diabolica accettata dal posseduto) un corpo umano, che é "piccolo", per poter entrare nella dimensione umana ed attuare il suo piano di conquista del governo mondiale dell’umanità, e iniziare cosi la persecuzione diretta contro il corpo mistico di Gesù Cristo. Questa é la "possibilità immediata" che attendono gli ebrei della tribù di Dan e tutti i seguaci che si sono associati nel corso della storia: massoni, comunisti, atei, ecclesiastici traditori, musulmani e apostati di ogni tipo. La Madre di Dio ci sollecita alla vigilanza, alla preghiera e alla lotta.
I tempi si avvicinano e la massoneria agisce con ogni mezzo per impedire che le anime si salvino e cosi vuole rendere vana l’opera della Redenzione compiuta da Cristo. Chi si oppone alla bestia nera? II Cuore Immacolato di Maria ha delineato una tattica per controbattere e vincere la subdola trama usata dalla massoneria. Per far questo forma tutti i suoi figli ad osservare scrupolosamente i dieci comandamenti di Dio; a vivere alla lettera il Vangelo; a praticare spesso i sacramenti, specie quelli della penitenza e della comunione eucaristica, come aiuti necessari per restare nella grazia di Dio; ad esercitare in maniera forte le virtù, per camminare sempre sulla strada del bene, dell’amore, della purezza e della santità. Qual’ é invece la strategia della massoneria? La massoneria si muove a tutti i livelli: economico, culturale e politico, per la conquista della leadership della società. II caso della ’P2’ é un monito per chi credesse ancora alla loro presunta bontà. II caso fu analizzato dalla Commissione parlamentare guidata da Tina Anselmi nel 1984, dopo aver sequestrato con un blitz militare e analizzato per intero l’archivio del capo, Gran Maestro, Licio Gelli. Essa giunse a conclusioni diametralmente opposte agli studi di don Rosario Esposito, che pure ha studiato su archivi (accuratamente preparati?) delle sedi della massoneria italiana.
Focalizziamo d’ora in poi l’attenzione sulla 'Grande Profezia' sull’Anticristo, analizzandola alla luce della teologia, del magistero e della storia.
Le R. P. = Rivelazioni Private, indicano in tre momenti storici le tre manifestazioni dello Spirito dell’Anticristo.
1.3. '666 X 1': L’APOGEO DI UNO DEI REGNI DELL’ANTICRISTO
Dalla moltiplicazione per uno, per due e per tre del numero della bestia, secondo un procedimento previsto dalla numerologia, abbiamo tre diversi prodotti: 666, 1332, 1998, che indicano dei momenti forti della presenza dell’Anticristo nella storia. Si tratta, pertanto, di una lettura teologica della storia e non di un mero riferimento storico. Non serve cercare che cosa é avvenuto in quell’anno, quanto piuttosto che significato ha avuto nella storia della Chiesa, e precisamente nell’evoluzione spirituale di questa, sapendo di essere, come dice san Paolo, in lotta non con il mondo o con la carne, ma contro i principati, le potestà e i troni dell’inferno. Notiamo da subito che le date indicano una progressione triangolare della micidiale potenza dello Spirito dell’Anticristo. Ogni sua venuta segna un duro colpo alla cristianità, e l’ultimo può esserle mortale se non si presta ascolto ai messaggi celesti. Ma andiamo con ordine. La venuta dell’Anticristo-spirito nel 666 d.C. ha sferrato il suo primo colpo, attaccando dottrinalmente il cristianesimo nelle sue fondamenta religiose, ossia il mistero della Trinità e il mistero della divinità di Gesù Cristo, con l’espansione politico-religiosa dell’Islam. Attenzione! L’anno indica non un singolo fatto storico, ma un periodo nel suo massimo vertice.
Infatti nel 666 d.C. si ha il culmine dell’espansione dell’Islam con il periodo del Califfato degli Omayyadi (661-750). Durante questo periodo i musulmani hanno già conquistato il Turkestan, l’Africa del Nord e la Spagna meridionale. Maometto, il fondatore dell’Islam, muore nel 632 e l’armata islamica fu fermata, per il decisivo intervento della Madonna, nel 732 a Poitiers (Francia) dal valoroso esercito di Carlo Martello. Che cosa é l’Islam? Vi chiederete, come é nato? Che rapporto vi é tra cristianesimo e islamismo? Perché la Madonna ravvisa nell’Islam la presenza dell’Anticristo? Vittorio Messori, con la sua lucida e precisa analisi storica dell’evento Islam, può darci una mano nel decifrare il mistero.
Vediamo in particolare come ha attaccato la fede cristiana Muhammad, il "degno di lode", il nostro Maometto. II suo pensiero, dopo una breve tradizione orale, é stato condensato in un libro, il Corano (=rivelazione a voce). Per i cristiani il Corano e uno scandalo: "lo scandalo di un ’Nuovissimo Testamento’, che dichiara superato il Nuovo Testamento cristiano" (Messori 1992: 612). Noi cristiani, che crediamo terminata la rivelazione divina (cominciata con Abramo e Mosé e terminata in Cristo), veniamo relegati a gente sorpassata, da compatire, perché avanzata si dall’Antico Testamento ma fermatasi li, senza passare al Corano, visto come la terza parte delle Scritture che iniziano con la Torah ebraica.
Ma la conversione delle popolazioni, un tempo, badate, cristiane, non avvenne per folgorazione. L’apostasia avvenne ad opera delle vicende militari e poi per la politica sociale (imposizione del diritto coranico), fiscale (chi non si convertiva pagava più contributi) e matrimoniale (solo i musulmani potevano sposare le cristiane), ma anche per le divisioni interne ai cristiani (il patriarcato di Alessandria si era staccato dal patriarcato di Costantinopoli per ragioni teologiche). A questo aggiungiamo una certa povertà teologica, maturatasi con la rottura della Tradizione e con l’uso esagerato del metodo allegorico di Origene, che proprio nella scuola di Alessandria ebbe il suo massimo utilizzo a scapito della corretta interpretazione e della Bibbia e della Tradizione.
Tra i massimi responsabili di questo gravissimo attentato alla Parola di Dio scripta et tradita, vi sono Origene, Tertulliano e Marcione. Quest’ultimo rifiutava perfino I’Antico Testamento in favore di alcuni libri del Nuovo. Pertanto i cristiani, impreparati a discernere lo Spirito dell’Anticristo e dello Pseudoprofeta, divisi tra diverse fazioni, avendo accolto l’immondezza delle eresie, si trovarono sguarniti di fronte all’ondata islamica. La caduta della Chiesa africana e di parte di quella mediorientale, deve esserci di esempio e di sprono per riaccostarci alle Scritture e riconoscere la strategia dell’Anticristo e l’azione di Dio, azione contrastata dalla Madre di Gesù, attraverso i suoi "capi" (gerarchia ecclesiastica) e i suoi "soldati" (i fedeli). E non si dica poi che non ne sapevamo niente! Non facciamoci sorprendere dal Nemico! Tutti i problemi teologici, politici, spirituali, morali, ruotano intorno alla stretta osservanza della Parola di Dio.
È questo il nocciolo del problema. È qui che dobbiamo fissare la nostra attenzione, il nostro cuore e il nostro spirito. Gesù promette a chi osserva la Sua Parola, il massimo: "Se uno mi ama, osserverà la mia Parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; la Parola che voi ascoltate non é mia, ma del Padre che mi ha mandato" (Gv 14, 23-24). E, in effetti, chi ha amato Gesù ha preferito alla mezzaluna la croce del martirio piuttosto che cadere nel peccato di apostasia. Anche noi, nel caso che la situazione mondiale precipiti a sfavore della Chiesa Cattolica, ormai unico baluardo della Verità, dobbiamo prepararci al martirio, come suprema testimonianza della nostra fedeltà a Cristo, alla Chiesa e alla Parola di Dio.
Intanto, prima che ciò accada, cerchiamo di testimoniare la fedeltà a Cristo e alla Chiesa rimanendo fedeli alla Bibbia che hanno trasmesso i primi cristiani e non le successive falsificazioni ad opera della Chiesa africana. La Chiesa africana fu infedele in questo compito e venne cancellata da una micidiale persecuzione. Non ebbe il sostegno della divina Provvidenza! Che ciò sia di monito a tutte le altre Chiese. La Madonna se ha detto che nel 666 c’é stata la prima manifestazione dell’Anticristo, non si sbaglia di certo, ed infatti lo documenteremo ancora.
Maometto si presentò ai suoi connazionali arabi come il "Messia", nel senso di rivelatore atteso e annunciato dalle Scritture giudeo-cristiane, fino al punto di falsificare il Vangelo stesso per dimostrare che la sua comparsa era predetta. Lo ripeto: tutti i guai dell’umanità sono provocati dalle falsificazioni delle Sacre Scritture. Basta una distrazione o un metodo sbagliato per la interpretazione ed ecco sventure a non finire. Che cosa ha fatto Muhammad? Ha cercato di farsi accettare sia dagli Ebrei che dai cristiani come il Messia atteso. Si é inventato di fronte agli Ebrei, scomodando la voce di Dio stesso, una sorta di albero genealogico che gli desse legittimità, inserendolo nel monoteismo giudeo-cristiano. Eccolo, dunque, assicurare che la Kaaba, il santuario della Mecca, era stato costruito da Abramo stesso, aiutato da Agar, la moglie schiava, e dal figlio Ismaele.
"Eccolo costruire, quello che Francesco Gabrieli chiama una fantastica, incredibile protostoria araba della quale tutto il Corano risuona, per tentare di inserire lui, l’isolato profeta, nella storia precedente" (cit. in Messori 1992: 632). Ai cristiani, invece, fece credere che Gesù stesso ne avrebbe predetto l’arrivo. Leggiamo nella Sura 61, versetto 6: Ricorda quanto Gesù, figlio di Maria, disse: "0 figli di Israele, io sono l’apostolo di Dio inviato a voi per confermare il Pentateuco che vi é stato dato prima di me e per annunciare un apostolo che verrà dopo di me il cui nome sarà ‘Ahmad’ ". Il Profeta, in effetti, aveva due nomi: Muhammad e Ahmad. Entrambi derivano dal verbo ’lodare’; Ahmad é un superlativo e significa "lodatissimo".
Ma dove mai Gesù annuncia l’arrivo di un Ahmad? Nel vangelo di Giovanni, risponde l’Islam, prima che i cristiani lo manipolassero per non riconoscere I’apostolo arabo. Leggiamo in effetti in Giovanni, nel discorso di addio di Gesù ai suoi: "lo pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Consolatore, perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito di verità che il mondo non può ricevere, perché non lo vede e non lo conosce" (Gv 14, 16s). Quel Consolatore (il quale, come ci spiegano ancor meglio altri passi evangelici é lo Spirito Santo) si dice in greco Parakleton, da cui il nostro ‘Paraclito’.
Ma, nella lingua greca, c’é una parola dal suono simile, periclytos, che vuol dire ‘nobilissimo’ o anche ‘lodatissimo’: in arabo, Ahmad, il nome di Maometto... Ecco la falsificazione operata dagli islamici per farsi accettare dai cristiani. Ma i più accorti se ne resero conto, ed opposero una strenua difesa. Chi invece aveva una cultura superficiale, e sono i più del Vangelo, furono tratti in inganno. E non crediamo che sia stato un caso isolato nella storia. Tuttora, innumerevoli sette operano la falsificazione dei testi sacri in modo davvero fantasioso. Non dimentichiamo le tante apostasie dei cristiani ad opera dei Mormoni, dei Testimoni di Geova, degli Avventisti del Settimo Giorno, dei Bambini di Dio, del Movimento di Riunificazione del reverendo Moon, dei Rastafariani ...solo per citare alcune sette pseudo- cristiane.
Tuttavia non manco, successivamente, a livello teologico, una opposizione convinta e decisa nel ritenere Maometto un ‘falso profeta’. Così la pensavano Giovanni di Segovia (De mittendo gladio spiritus saracenos, 1455); Dionigi il Certosino (Contra perfidiam Mahometi, 1460); Giovanni di Torquemada (Defensorium fidei, 1473); e soprattutto L. Marroci (Alcorani textus universus; cfr. in Lelong 1989: 69). Per una analisi complessiva del fenomeno Islam non possiamo considerare solo il Corano, ma anche le tradizioni che sono sorte a partire da Maometto.
E le tradizioni non fanno certo onore al messaggio coranico. Infatti a convalidare la tesi demonologica, é proprio la storia islamica. Siamo a conoscenza di una tradizione occulta che fa riferimento allo stesso Profeta. Afferma il giudice Carlo Palermo:
"Secondo gli sciiti, Ali, genero di Maometto, era stato da questi iniziato alle conoscenze segrete che ogni ‘iman’(capo) trasmetteva ereditariamente sotto forma di una ‘sostanza
celeste luminosa, che faceva di lui qualcosa di molto simile a una divinità incarnata. Gli ‘iman’ furono in tutto dodici per gli sciiti detti duodecimali, e ciò sino all’anno 878. Da allora la dinastia degli iman si sarebbe tenuta misteriosamente nascosta per riapparire con i ‘madhi; definitivamente, alla fine del mondo" (Palermo 1996: 114).
II giudice Palermo é un grande esperto del mondo dell’Islam, delle sue suddivisioni confessionali e delle frange estremiste che operano in tutto il mondo (compreso in Italia) in collaborazione - badate bene - con la massoneria e la mafia. Dunque, siamo in possesso di fonti sicure. II testo citato solleva un nugolo di domande, cui bisogna rispondere. Chi ha istruito nell’occultismo Maometto? Che cosa é questa sostanza celeste che si trasmette da iman ad iman fino alla fine dei tempi? E perché gli iman si sono organizzati a gruppi di dodici? Che cosa lega alcune frange islamiche alla massoneria internazionale? Alla base della rivelazione di Maometto sta una presunta apparizione angelica, ma anche dei contatti che ebbe, da mercante qual’ era, con gli ebrei.
L’ipotesi più verosimile é la seguente: Maometto ebbe un’iniziazione occulta dagli Ebrei della tribù maledetta, i figli della terra di Dan, che si tramandano il grande segreto della nascita dell’Anticristo e hanno il ’potere’ di evocarne lo spirito, tramite dei rituali, che gli stessi massoni conoscono grazie alla tradizione sorta dai cavalieri crociati. Maometto, in uno di questi rituali, ha avuto l’apparizione celeste dell’Anticristo e il mandato per creare le possibilità idonee alla venuta dell’Anticristo-uomo: distruzione del cristianesimo ed opere inique.
Maometto tramando il diabolico segreto al genero Ali e questi a un gruppo di dodici iman. È chiara la subdola intenzione di imitare, e qui incide l’azione dello Spirito dello Pseudoprofeta, la struttura della chiesa primitiva, fondata sui dodici apostoli. La ’sostanza celeste’ che si trasmettono tramite rituali é l’imitazione diabolica del ’crisma’ apostolico. Gli iman possiedono un ’crisma diabolico’ che conferiscono alla stregua dell’investitura vescovile. Anche tra i massoni vi é un rituale di ’investitura’ che fa pensare a qualcosa di analogo. Possono sembrare queste delle facili congetture demonologiche, eppure la verità sale sempre a galla. Cosi scopriamo nella tradizione coranica, qual’ é il vero dio che adorano, e non é sempre il nome di Allah quello che affiora dalle loro credenze, ma nientemeno che Satana. II grande filosofo Abu Hamid (1058-1112), fratello di Muhammad al- Ghazali, fu il fondatore del pensiero estremista sufi. Fu lui, infatti, a sostenere l’apologia di Satana in un esercizio di dialettica.
Dopo, altri cultori del sufismo ne avevano parlato: "L’elemento satanico fu sviluppato da Fatolo che autorizzò gli yazidi, una popolazione asiatica stanziata in Irak, ad adorare il Diavolo" (G. Mendel, Storia del sufismo, cit. in C. Palermo 1996: 115). Questi riti religiosi hanno le loro origini nel XII secolo e sono tuttora praticati in alcune regioni dell’India, della Turchia (da cui proviene l’attentatore del papa, Ali Agca) e dall’Egitto. È bene analizzare la storia dell’Islam perché tra il sufismo di Abu Hamid e il Califfato degli Omayyadi e Maometto vi é uno stretto rapporto di continuità.
Se la Madonna indica il 666 d.C. come l’apogeo di una manifestazione dell’Anticristo vi é una ragione che non é solo teologica, ma anche storica. Infatti il ’sufismo’ si presenta come l’espressione ’ortodossa’ dell’Islam. Dando una scorsa alle vicende storiche, notiamo che nel 656 venne assassinato il terzo califfo Othman, per mano di musulmani ribelli e molto probabilmente con l’approvazione, se non per l’istigazione, di Ali, cugino e genero del Profeta e quarto califfo. Ha luogo poi la guerra spietata tra i due pretendenti al califfato: da una parte Ali e i suoi partigiani che diventeranno gli ’sciiti’, con base in Irak e, dall’altra parte, Muheawiya, cugino del califfo assassinato e governatore di Damasco con i suoi siriani, che finirà per avere la meglio e fonderà la dinastia degli ’Omayyadi’ con Damasco per capitale, fino al 750. Se dai sunniti, ma neanche gli sciiti ne sono indenni, é emerso il culto satanico del sufismo nel dodicesimo secolo, ciò vuol dire che in precedenza questo culto era coltivato in segreto.
Pertanto, da califfo a califfo e da iman a iman, il culto a Satana si può far risalire per una linea occulta a Maometto, passando dalla dinastia degli Omayyadi, dove ebbe il suo massimo apogeo. È qui che punta il dito la Madonna, proprio sulla dinastia degli Omayyadi, ma indicando una parte, la migliore, indica il tutto. È un’affermazione poco ecumenica questa, ma mi trovo in buona compagnia se anche il Papa dopo aver affermato i principi della Nostra Aetate dice: "Chiunque, conoscendo l’Antico e il Nuovo Testamento, legga il Corano, vede con chiarezza il processo di riduzione della divina Rivelazione che in esso sé compiuto. È impossibile non notare l’allontanamento da ciò che Dio ha detto di Se stesso, prima nell’Antico Testamento per mezzo dei Profeti, e poi in modo definitivo nel Nuovo per mezzo del suo Figlio. Tutta questa ricchezza dell’autorivelazione di Dio, che costituisce il patrimonio dell’Antico e del Nuovo Testamento, nell’islamismo é stato di fatto accantonata" (Giovanni Paolo II 1994: 103-104).
Noi ci siamo spinti più in la nell’analisi dell’Islam e siamo giunti a questa conclusione: la religione di Maometto non solo accantona la ricchezza dell’autorivelazione di Dio, ma sostituisce al vero culto di Dio, quello del suo Avversario. Impiega tutti i mezzi, compreso il terrorismo, per ostacolare il culto della Santissima Trinità. E a farne le spese non sono solo i cristiani, ma anche il Papa stesso. Non dimentichiamo che all’attentato del 13 maggio 1981 partecipò un musulmano di incrollabile fede islamica. Carlo Palermo, nel libro citato, presenta una incredibile documentazione da cui si può dedurre la partecipazione all’attentato di una impressionante convergenza di forze anticristiane, come la massoneria, la Fratellanza musulmana fondamentalista, l’ayatollah Khomeyni, l’Olp, il colonnello Gheddafi, la mafia e anche la Cia: leggere per credere.
Pertanto, se la Madre di Dio afferma che nell’Islam vi é una grande manifestazione dell’Anticristo, la lettura che ci indica é una lettura demonologica del fatto storico. L’Islam, dice la Madonna, nega direttamente il mistero della divina Trinità e la divinità di nostro Signore Gesù Cristo. Con un paio di frasi la Madre celeste indica il piano demoniaco dell’opposizione islamica ai misteri di Dio. Ciò non é per niente estraneo alla loro teologia. Vale la pena citare quanto detto da un cristiano apostata, convertitosi all’Islam, Roger Garaudy, che in un libro recente, Promesse de l’Islam (cit. da Messori 1993: 369-372) enumera le divergenze di fondo tra cristianesimo e Islam:
"L’Islam rifiuta la Croce. Per un cristiano, questa costituisce una rivoluzione dell’idea di Dio che, suppliziato, cessa di essere visto secondo l’immagine di un monarca. Ma ciò, per un musulmano, é il massimo della bestemmia;
L’Islam rifiuta l’Incarnazione: nella sua affermazione della più intransigente trascendenza divina (Allah akbar, Dio é sempre più grande di ciò che ne possiamo pensare) non può accettare che si parli di un "Figlio di Dio" e meno ancora di una "Madre di Dio"; 3) l’Islam rifiuta la ‘Trinità’.
Dunque, la Madonna dice bene. Ma più di Garaudy é il Nuovo Testamento che le viene incontro e suffraga quanto Lei dice: "Chi è il menzognero (Maometto, Sai Baba, Russel...) se non colui che nega che Gesù è il Cristo (L’Incarnazione’? L’Anticristo é colui che nega il Padre e il Figlio" (e una formula binaria della Trinità) (1 Gv 2, 22). Potrei fermarmi a questa considerazione biblica, per suffragare quanto detto dalla Madonna ma, per comprendere più in profondità il fenomeno islamico, dobbiamo analizzare le sue primissime origini.
L’Islam sorge da una presunta rivelazione angelica. Maometto afferma che é l’arcangelo Gabriele che gli detta il Corano. Ma se il lettore ha seguito bene l’impostazione demonologica del libro, sa che i demoni si sanno travestire da ’angeli di luce’ (2 Cor 11, 4), e che solo per un dono speciale della sapienza possiamo discernere gli spiriti. Tutti i mistici hanno dovuto conoscere e praticare il discernimento degli spiriti per cautelarsi dalle possibili suggestioni diaboliche. San Paolo illustra ai cristiani i doni dello Spirito, perché non vuole "che restiate nell’ignoranza. Voi sapete infatti che, quando eravate pagani, vi lasciavate trascinare verso gli idoli, secondo l’impulso del momento. Ebbene, io vi dichiaro che nessuno che parii sotto l’azione dello Spirito di Dio, può dire che ‘Gesù é anatema’, come nessuno può dire ‘Gesù é il ‘Signore’ se non é sotto l’azione dello Spirito Santo" (1 Cor 12, 1-3).
Nell’azione dello Spirito Santo è compreso il carisma o dono di distinguere gli spiriti. Pertanto ci chiediamo e vi lasciamo la facoltà di rispondere: poteva Maometto, essendo un pagano, discernere gli spiriti buoni da quelli cattivi? E se non conosceva bene le Scritture ebraiche e cristiane (Maometto era un analfabeta, secondo gli storici), e figuriamoci la teologia di queste, come poteva comprendere che quella nuovissima rivelazione fosse un accrescimento o un discredito di quelle? Ed ancora: perché, se egli si considerava un inviato di Dio, un nuovo profeta, non ha prima, visto che non sapeva né leggere né scrivere, consultato le autorità ebraiche e cristiane, per un riscontro’?
E se unanimamente, dopo la cosiddetta predicazione profetica, i veri credenti in Abramo lo confutarono pubblicamente, perché ha insistito con le armi? Quando mai un profeta che predica il verbo di Dio, che é Bontà e Misericordia, ha usato la violenza omicida (gli ebrei della tribù medinese dei Quraiza furono sterminati da Maometto e dai suoi discepoli a sangue freddo, impiegando parecchie ore per sgozzare tutti i maschi adulti)? Può un uomo che si proclama profeta macchiarsi di sangue innocente, e continuare a dirsi e farsi chiamare come tale? A voi l’ardua sentenza.
1.4. '666 X 2' . L’APOGEO DELL’OPERA SCISMATICA E SECOLARIZZATRICE DELL’ANTICRISTO
Passiamo ora al secondo prodotto "storico" della moltiplicazione del numero della Bestia. Anche I’anno 1332 non é indicativo di un singolo fatto storico, ma di un periodo nel suo massimo vertice.
Ci troviamo, infatti, nel periodo del pontificato avignonese (1309-1378) e in particolare nel pontificato più "torbido e funesto" dei sette complessivi avuti in Francia, il pontificato di Giovanni XXII (7 agosto 1316 - 4 dicembre 1334; cfr. Knowles 1989: 443). La Madonna ci spiega che, in questo periodo storico, lo Spirito dell’Anticristo si é manifestato con un radicale attacco alla fede nella Parola di Dio. Per capire questa affermazione dobbiamo ricostruire e valutare le vicende storiche di quel periodo. In sintesi il soggiorno prolungato della Curia Romana é ritenuto il più critico della Storia della Chiesa.
Si é certi che il papato e la corte pontificia si compromisero in modo organico con i modelli e gli obiettivi del mondo temporale, e questo fece più danno alla Chiesa degli eccessi commessi in epoche precedenti dagli individui. Ricordiamo, ad esempio, le concessioni fatte dal papa Clemente V a Filippo IV. E, come se non bastasse, Giovanni XXII fu un papa eretico per le sue dottrine concernenti la povertà di Cristo e la teoria del ritardo della visione di Dio (però in punto di morte ritratto tutto). Ed ancora: l’occasione del Grande Scisma del 1378 é dovuta allo scandalo che il Vescovo di Roma risiedesse in una lussuosa dimora dall’altra parte delle Alpi. L’attacco dello Spirito dell’Anticristo si volge ora nella divisione della Chiesa (grande scisma, con due sedi papali in Roma e in Avignone) e nella formazione di numerose confessioni cristiane, dopo il cattivo esempio dato dai massimi vertici ecclesiastici.
Ma non é tutto. La strategia della Bestia amplia il suo raggio d’azione e si concentra nell’attacco alla fede nella Parola di Dio per un valore esclusivo, a detrimento della Fede, dato alla Scienza e alla Ragione. In questo periodo infatti Marsilio da Padova e Guglielmo di Occam minano le fondamenta della Chiesa e, ancor peggio, la fede nella Parola di Dio, con una prospettiva teologica rivoluzionaria ed eterodossa. Nel 1324 Marsilio da Padova pubblica il Defensor Pacis, diffondendo delle idee che nella modernità saranno il motore di nuovi rapporti tra Chiesa e Stato e tra uomo e mondo. In breve, egli sostiene, essendo un aristotelico, che il mondo era privo di ogni spirito e di ogni grazia; il papato era un’istituzione romana e non di origine divina; proponeva una concezione della vita positivista e secolarizzata.
Guglielmo di Occam, legato alla causa dei francescani scismatici, e a quella di Marsilio e di Luigi IV, nel suo libro Dialogo metteva in discussione l’istituzione divina del papato e l’infallibilità della Chiesa. II giudizio di E. Gilson su queste concezioni: "Privata così di ogni autorità per intervenire sul temporale, la Chiesa si trova quindi relegata nella sfera soprannaturale e di tutto ciò che prepara la vita futura. Quanto alla città, essa si amministra secondo l’arte dei suoi filosofi. La rottura della Cristianità é fin da questo momento un fatto compiuto" (Gilson 1986: 83).
Pertanto desumiamo dall’analisi storica, il cambio di strategia dello Spirito dell’Anticristo. Non aggredisce più la cristianità solo dall’esterno (gli attacchi dei saraceni continueranno comunque fino alla modernità), ma anche dall’interno con scismi ed eresie che avranno il loro epilogo nella Riforma protestante). È questo anche il periodo dei filosofi, afferma la Madonna, che iniziano gradualmente a costituire, come unico criterio di verità, la sola intelligenza umana. Inizia così il cammino che porterà l’umanità, e il cristianesimo in particolare, alle nuove concezioni di relativismo, secolarizzazione, pluralismo teologico che apriranno la strada alla comparsa dell’Anticristo-uomo. II compimento del mistero dell’iniquità non giunge, cosi come qualche spiritualista crede, solo nell’ordine spirituale, ma anche all’interno delle concretizzazioni storiche, politiche e culturali. Tutto viene corrotto progressivamente dal fumo di Satana.
1.5. '666 X 3'. L’APOGEO DELLA MANIFESTAZIONE DELL’ANTICRISTO NELLA STORIA
Infine, come per le precedenti date, dalla moltiplicazione del numero della Bestia per 3, otteniamo il fatidico anno, il 1998, che rappresenta non solo l’apogeo di un periodo storico, ma il vertice, e dunque la conclusione, di tutte le manifestazioni dell’Anticristo. II 1998 é il vertice del regno dell’Anticristo-uomo, di cui ancora non conosciamo il nome, ma sappiamo della sua origine e la sua strategia. Il periodo dell’Uomo iniquo sono i tre anni e mezzo citati dall’Apocalisse e ancor prima da Daniele. II 1998 viene indicato dalla Madonna come l’apogeo della purificazione, della grande tribolazione e dell’apostasia. Non l’inizio, dunque, ma il vertice. L’inizio ha avuto luogo già nelle prime comunità cristiane, come l’evangelista Giovanni ci segnala indicando l’ora’ dell’Anticristo.
Con i secoli, lo Spirito immondo, ha perfezionato la sua strategia rendendola sempre più incisiva, mortale e segreta ai danni dell’intera cristianità. Non si espone più con eserciti (il romano o il musulmano o il russo), non più con i filosofi e gli eretici, ben visibili nelle loro dottrine eterodosse, ma ora organizza la sua strategia in maniera occulta con centri di potere all’interno delle istituzioni e finanche nella chiesa. Sono i massoni, laici ed ecclesiastici, che aprono la porta alla comparsa dell’Uomo o della persona stessa dell’Anticristo.
II progetto politico della massoneria è mondiale, pertanto deve cercare assolutamente di smussare tutte le differenze che intercorrono tra i popoli, e finanche le religioni. Secondo lo studioso O. Nardi: "È chiaro che in questo nuovo quadro mondialista la Chiesa Cattolica é chiamata a rinunciare alla propria identità dogmatica e pretesa universalistica, adattando la propria dottrina alle esigenze della Chiesa Sinarchica. A tale scopo la Chiesa Cattolica avrebbe bisogno di un lungo ammaestramento che le verrebbe impartito dalla massoneria. Primo passo da compiere sarà quindi il superamento della mentalità antimassonica e il dialogo strutturale con le Logge" (Nardi 1989: 184).
La Chiesa Sinarchica é già una realtà storica nell’Unione Mondiale delle Chiese. La Chiesa Cattolica non vi aderisce perché ha subodorato l’intenzione relativista e livellatrice dell’Unione Mondiale delle Chiese, che é propriamente un’espressione concreta del progetto massonico. Se le altre Chiese hanno ceduto alla suggestione massonica, ciò deve mettere all’erta tutti i cattolici di un pericolo che é reale. II Gran Maestro della Massoneria italiana rileva come "la Chiesa Cattolica oggi sia l’unica nel mondo a sostenere, con argomentazioni filosofiche e dottrinali, la tesi dell’inconciliabilità (tra Chiesa e Massoneria). Infatti, non solo i più alti esponenti delle religioni non cristiane (ebraismo, islamismo ecc.), ma anche vescovi anglicani, ortodossi e luterani hanno aderito alla Massoneria, risolvendo in tal modo favorevolmente la tesi della conciliabilità" (Bernardo 1990: 146).
In questa prospettiva s’intende meglio il lavoro della massoneria ecclesiastica svelato dai vari messaggi soprannaturali. Un lavoro subdolo tendente a sminuire la dottrina di Cristo, che é in definitiva la Dottrina trasmessa dalla Chiesa Cattolica, in favore di un falso ecumenismo per neutralizzare e sconfiggere una volta e per sempre la Chiesa di Cristo. Concludiamo con una nota di speranza. Sarà ancora per l’intervento di Maria che vedremo schiacciato il nuovo quanto antico Nemico con il calcagno della Vergine, ossia con l’ausilio di tutti i suoi devoti. Se nel nome di Maria sono stati sconfitti i Turchi (Lepanto) e il comunismo (Fatima), ora é la volta della Massoneria, del materialismo marxista e dell’ateismo pratico, perché tutta l’umanità possa giungere al suo incontro con il Signore, il Cristo Parusiaco, e cosi sia purificata e completamente rinnovata, col trionfo finale del Cuore Immacolato di Maria nel mondo (le R. P. contemporanee).
E se qualcuno ha ancora qualche dubbio legga questo messaggio: "L’aria é piena dei fumi del vostro degrado. Tutto deperisce, uomini e bestie. Malattie, mori... questo é il regalo di Satana. I quattro elementi: l’aria, il fuoco, la terra e l’acqua sono sul punto di scatenarsi con forza. Essi sono stati creati da Dio, per i figli di Dio e non vogliono più essere posseduti dal padrone del male. Come l’uomo può arrestare questo processo di degradazione? Gesù é venuto a insegnarvi l’Amore e non l’odio.
È venuto a dirvi che solo il Bene può fermare il Male e se Dio ha mostrato come combattere il Male col Bene, voi dovete reagire di fronte a questa avanzata. Oggi possedete il rimedio: l’Armata più potente che Dio abbia messo in marcia per la Salvezza del Mondo. Ve l’ho descritta: é la Vittoria che illuminerà i Cieli e la Terra. La Santa Vergine vincerà schiacciando la testa dell’antico Serpente. Schieratevi dietro a Colei che ha ricevuto questo potere da Dio. Con la Sua Santa Armata di Arcangeli e di Angeli dell’Altissimo, Ella é oggi di fronte al Nemico, la Vergine potente, l’Immacolata a fianco di San Michele, che lancerà il grido di Vittoria: ‘Chi é come Dio?’ "( J.N.S.R. 1998: 88). Che Dio ci liberi, per intercessione del Cuore Immacolato di Maria, dai nostri nemici.
Brani tratti dal libro: Il tempo dell'Anticristo e la parusia intermedia © Edizioni Segno Udine