sabato 18 febbraio 2012

False apparizioni di Manduria

False apparizioni di Manduria

Debora Moscongiuri nasce a Manduria  nel 1973.
All’età di sei anni il suo patrigno diventa seguace di Sai Baba, e Debora e suo fratello vengono spesso spalmati di notte  con la Wibuti.
All’età di otto anni vede nella sua stanza “un’entità malvagia”, esperienza che condivide col fratellino più piccolo.
All’età di 13 anni la madre si accosta alla Chiesa mentre il patrigno è comunista.
Vive una situazione familiare difficile causata anche dalla separazione della madre (con la quale ha un rapporto difficile) dal marito.
Ha un’adolescenza normale, frequenta discoteche, ha un fidanzato e non è religiosa, anzi piuttosto atea di ideologia comunista.
A diciotto anni “sente” una voce maschile che la chiama “figlia”, che la invita a seguire un giusto cammino e a non frequentare più le discoteche, e Debora obbedisce.
La voce continua a manifestarsi diverse volte e Debora si allontana sempre più dalle sue compagnie.
Nel 1992, durante una processione a Crosia (Cosenza), vede dinanzi a sé una luce che parlandole la invita ancora a seguirla nel giusto cammino spirituale.
Conosce Vincenzo Fullone, “presunto veggente stimmatizzato” di Crosia, che afferma di vivere esperienze mistiche, tipo la passione di Cristo, e partecipa ad un ritiro spirituale della durata di 15 giorni condotto dallo stesso Vincenzo.
Al suo rientro a casa il 29 settembre del 1992 inizia il fenomeno della lacrimazione delle immagini della Madonna e di Gesù.
Qualche tempo dopo contatta  nuovamente Vincenzo  Fullone, che le nega ogni aiuto e la invita a non cercarlo più in quanto ha diversi problemi da risolvere.
Il mese successivo le appare in casa la Madonna annunciata da tre globi luminosi, che le promette un posto accanto a suo Figlio e la invita ad offrire le sue sofferenze per la salvezza dei peccatori.
Da quel momento le apparizioni diventano frequenti e si manifestano più volte al giorno.
Le appaiono Gesù, san Francesco, p. Pio e addirittura il diavolo che la picchia furiosamente.
Nel 1993 la Madonna le chiede di far costruire una cappella in località Cittucittu, che sarà chiamata “Celeste Verdura”, che vuol dire Perdurante verde nella grazia celeste e Getsemani Santo, e sceglie il giorno 23 di ogni mese come giorno dell’apparizione pubblica durante la quale consegnerà a Debora un messaggio per i fedeli di tutto il mondo.
In quel periodo fa la sua comparsa sulla scena un altro sedicente stimmatizzato, Giorgio Bongiovanni, ufologo, le cui teorie, tipiche del new age, col cattolicesimo non hanno niente a che fare, che organizza una conferenza per farle ottenere qualche appoggio dato che la Chiesa non sembra condividere le rivelazioni di Debora.
Durante la lacrimazione di sangue di un immagine della Madonna, un analista dell’ospedale preleva un campione di siero che risulterà essere del gruppo AB.
La veggente viene condotta a Zagarolo da Mons. Milingo, il quale, dopo averla ascoltata e pregato con lei, esclude l’infestazione diabolica e decide di tenerla in osservazione.
In quel periodo, Debora ha una visione nella quale vede un albero di ulivo.
Messasi alla ricerca di tale albero, lo trova vicino alla Celeste Verdura e comprende che quello è il luogo dove la Madonna intende far sorgere la cappellina.
Debora ha diversi sacerdoti che la seguono come padri spirituali.
Oggi, dopo diversi confronti con le autorità ecclesiastiche, molti di questi hanno deciso di non occuparsene più.
Uno di questi “padri spirituali” si preoccupava di riunire gruppi di preghiera intorno a Debora, e durante i loro incontri tenutisi in varie parti d’Italia, alla presenza di Debora  le immagini sacre avrebbero trasudato olio d’oliva o sangue.
Nell’agosto del 1995 durante una processione tenutasi a Sturno (Av), guidata da Debora e da don Mario Minichiello, parroco avellinese, una statua trasuda olio e sangue, provocando l’intervento dei carabinieri che sequestrano la statua e sottopongono Debora e i suoi familiari raggiunti da un’informazione di garanzia, ad una ispezione anche corporale.
Don Mario rimane al fianco di Debora, organizza per lei convegni a Montreal in Canada e diffonde le fenomenologie riguardanti le veggente attraverso la distribuzione di immaginette.
Nel dicembre del1995, su sollecitazione di una visione che le avrebbe predetto avvenimenti sensazionali nella sua prossima manifestazione, Debora telefona alla redazione di Misteri esponendo quanto accadrà e chiede alla Rai Tv di intervenire con una troupe, perché avrebbe ricevuto l’Eucaristia dalla visione.
Don Mario Minichiello, presente all’evento si premura di prendere in consegna l’Ostia che Debora però non riceve da nessuna visione e che si trova già sulla lingua della veggente.
Incominciano a interessarsi del fenomeno illustri scienziati esperti del settore, come il dottor Giorgio Gagliardi, del Centro Ricerche e Studi sulla psicofisiologia degli Stati di Coscienza,  il prof. Adalberto Piazzoli e il prof. Luigi Garlaschelli dell’università di Pavia, entrambi membri del CICAP, e il dott. Lunetta del laboratorio di anatomia patologica dell’Ospedale S.Anna di Como.
Un esperimento condotto su delle fiale che si sarebbero miracolosamente riempite d’olio ha dimostrato che queste sarebbero state manomesse e riempite da qualcuno, escludendo quindi qualunque intervento diverso da quello umano.
Gli studiosi sono concordi nel ritenere che i fenomeni legati a Debora Moscogiuri non sono da ritenersi autentici, ma come lo stesso CICAP afferma “un maldestro tentativo di inganno”(vedi relazione del CICAP).
Il dottor Giorgio Gagliardi inoltre afferma che neanche le videocassette sulle quali sarebbero registrate le estasi o la fenomenologia riguardante Debora, possono costituire scientificamente materiale probatorio.
Le devozioni della “Celeste Verdura”
Il Signore Gesù chiede a Debora che il contenuto dei dialoghi tra Lui e la “veggente” venga raccolto in un opera definita dal Signore stesso “Sapienza rivelata del Dio vivente”, una raccolta delle esperienze mistiche di Debora e delle sue lotte interiori, la cui lettura è considerata dai seguaci della “Celeste Verdura”, un sostegno per la meditazione della Parola di Dio.
Nel messaggio del 28/8/1999 infatti la visione la definisce “…l’ABC della conoscenza sulla libertà interiore” e nel messaggio del 10/03/1999 dice ancora: “…Io torno a visitarvi attraverso la Sapienza Rivelata del Dio Vivente”.
Tra le rivelazioni contenute in quest’opera apprendiamo del culto degli angeli Uriel e Lechitiel (di cui si fa portavoce un altro presunto mistico stimmatizzato: frà Elia), angeli sconosciuti nel mondo cristiano, ma molto noti nel mondo esoterico del new age; si proclama la devozione al volto Santo di Gesù colpito e oltraggiato secondo la quale il Signore concederebbe la liberazione dai tormenti.
Altra devozione miracolosa sarebbe quella alle lacrime di sangue e di olio della Vergine Maria, sulla cui però origine divina diversi e accreditati scienziati e teologi (tra cui anche il Vescovo di Oria come vedremo) dissentono.
Le rivelazioni ci offrono poi un rito di “Unzione” con olio benedetto, dove per olio benedetto si intende quello di cui abbiamo già parlato nell’episodio delle fiale, e che dovrebbe avvenire nel seguente modo:
“Bagnando il dito nell’olio benedetto, si dovranno compiere cinque segni di croce, in onore alle cinque piaghe di Cristo, inviato per allietare gli afflitti di Sion e per risanare tutti coloro che stanno sotto il potere di satana. Questi segni si compiono nelle nostre cinque zoni vitali, per consacrare a Maria le parti vitali del corpo e dell’anima.
1.  Segno la mia fronte per purificare la mia mente ed aprirla alla celeste illuminazione;
2.  segno le mie labbra perché purifichi il linguaggio e la mia bocca divenga vocazione manifesta dell’inno di lode a Dio;
3.  segno il mio cuore (anche alla base del collo) perché Gesù ci ha liberati dalla circoncisione, ricreandolo puro nel suo Cuore trafitto;
4.  segno con la croce le palme delle mani perché non indurirò il mio cuore e non chiuderò la mia mano davanti al mio fratello bisognoso nelle necessità in cui si ritrova.
Nell’atto dell’unzione pregherò così: “…Maria,Madre dell’ulivo benedetto-Gesù, Santissima Vergine dell’olio, toccaci, amaci e guariscici nel cuore, a tuo modo con il tuo amore…”

La vergine avrebbe anche promesso ai pellegrini che avrebbero percorso in ginocchio o a piedi nudi, la cosiddetta “Via dolorosa Mariana”, un lastricato di pietre aguzze che conduce al tempio eretto dai seguaci di Debora, grandi grazie.
Su richiesta della Vergine, Debora ha poi fondato il MAVE, Movimento dell’Amore della Vergine dell’Eucaristia, che si incarica di promuovere la missione evangelizzatrice di Debora nel mondo raccogliendo offerte per tale scopo e per costruire nuove parrocchie, di cui l’associazione vanta la costruzione di sei, solo che non sappiamo dove e quali siano.
Debora sarebbe inoltre depositaria di 12 segreti di cui tre resi noti, ma anche in questo caso non sappiamo a chi e quando sarebbero stati svelati e quale sarebbe il loto contenuto.
Sui fatti di Manduria, il Vescovo si espresse negativamente con un comunicato, prima nella persona di Mons. Armando Franco, la cui morte fu definita dai protagonisti della Celeste Verdura una punizione esemplare, poi dal suo successore, Mons. Marcello Semeraro, attuale Vescovo della Diocesi di Albano, che pur in quella sede si è trovato costretto a emettere un nuovo comunicato relativo alla veggente.
Ne riportiamo sotto le parti salienti:
…5. Non è pertanto, in nessun modo conforme all’autentica e sincera devozione alla Santa Madre di Dio, diffondere pretese apparizioni della Madonna e devozioni che hanno dello stravagante. La devozione mariana, coma ha insegnato molte volte Giovanni Paolo II e di recente il 24 settembre 2000, deve rifuggire da “ogni forma di superstizione e di vana credulità, accogliendo nel giusto senso, in sintonia con il discernimento ecclesiale, ben fondato sulla Scrittura e sulla Tradizione, le manifestazioni straordinarie della Beata Vergine Maria”. Nei fatti di Manduria, però, la non corrispondenza a questi criteri è facilmente percepibile dai contenuti delle medesime devozioni propagandate. Per quanto con eclettica e cangiante mescolanza con altre, si potrebbero annotare nel nostro caso le seguenti devozioni: alle lacrime sanguinose e oleose di Maria SS.ma, all’olio effuso dalla statua di Maria, alla Piaga destra del Volto di Gesù.

6. Alla luce di quanto sopra, riguardo i fenomeni che accadrebbero sul territorio di Manduria (Ta), riguardanti apparizioni presunte della Beata Vergine Maria, lacrimazioni di sangue o trasudazioni di olio da statue della Madonna e di Cristo crocifisso, con al centro Debora Moscogiuri (oggi Marasco), non essendoci episodi che inducano a mutare la posizione assunta sin dall’inizio dei fatti dall’autorità ecclesiastica di questa Diocesi di Oria ed essendocene invece, altri che suggeriscono di confermarla, si ribadisce quanto affermato il 25 marzo del 2001, e cioè che:

a)      nei fatti di Manduria, più che ricerca di Dio e della Sua Verità Rivelata, si nota la ricerca con ogni mezzo del sensazionale e dello spettacolo, amplificata dai moderni mezzi di comunicazione. Nel discernimento tradizionale della santa Chiesa, invece, già questi elementi esteriori fanno sorgere gravissimi dubbi. Le persone davvero inviate da Dio per manifestare qualcosa alla Chiesa hanno sempre fatto il possibile per occultare eventuali fenomeni straordinari, che accadevano loro, ben sapendo quale pericolo correvano per la virtù dell’umiltà, che è la guida d’ogni altra virtù.

b)      Fin dagli inizi sino ad oggi, nessun sacerdote del clero diocesano e religioso, all’interno della Diocesi, ha aderito ai presunti fenomeni di Manduria, ritenendoli non veritieri. Lo stesso si dica dei fedeli laici impegnati e dei semplici fedeli. Il fenomeno, in effetti, ha il suo seguito fuori della Diocesi di Oria e in ambienti ben precisi.

c)      Nelle persone al centro dei fatti è mancata sin dall’inizio la docilità alle direttive del Vescovo. La morte del Vescovo Mons. Armando Franco, avvenuta il 15 dicembre 1997, fu ed è ancora oggi, più volte, esplicitamente, a voce e per iscritto, spiegata come esemplare punizione di Dio e della Madonna. Ugualmente, i personaggi al centro delle vicende di Manduria in più occasioni mostrano disprezzo per tutti coloro che non approvano la versione dei fenomeni di cui si dicono protagonisti. Ogni prudente e saggio direttore di spirito, invece, sa bene che, in casi come questo, è tipico accusare l’autorità ecclesiastica di persecuzione o di altro e di attribuire al giudizio di Dio eventuali disgrazie di chi non approva il loro comportamento.

Alla luce di quanto sopra, si rinnova ai fedeli l’invito ad intensificare la loro preghiera e ad assumere atteggiamenti prudenti, perché tutto ciò che non viene da Dio non turbi e non disperda il gregge sul quale veglia l’amore materno della Vergine Benedetta e per il quale Gesù, vero Figlio di Dio, ha versato il Suo Sangue prezioso. Si ribadisce che le riunioni che periodicamente si svolgono in Manduria non hanno alcuna approvazione ecclesiastica e si tengono al di fuori della necessaria comunione con la legittima autorità ecclesiastica. Allo stesso modo si precisa che nessun ministro sacro è autorizzato a celebrarvi riti sacri. È pure esclusa, per qualsiasi sacerdote, ogni facoltà di amministrarvi Sacramenti. Essendovi fondato motivo di supporlo, si ricorda infine che quanti simulano uno stato religioso, così come quanti, religiosi o laici, esercitano illegittimamente un ministero sacro, sono soggetti alle pene ecclesiastiche (cfr CIC cc. 1378-1383).
Oria, 22 febbraio 2002
Festa della Cattedra di San Pietro
Marcello Semeraro – Vescovo di Oria
Taranto, 26/01/2007
Luigi Corrente (GRIS Taranto)