le rivelazioni di Stefania caterina
e l’esotero-occultismo
GRIS
L’appartenenza delle rivelazioni di Stefania Caterina al cultic milieu viene ulteriormente attestata dal fatto che i personaggi Ashtar Sheran e sua moglie Kalna sono notoriamente legati all’ambito dell’esotero-occultismo e del New Age[1]. Per constatarlo, basta citare alcuni dati.
Nel libro Veritas Vincit (la verità vince) dettato nel 1959 al medium Herbert Victor Speer di Berlino tramite “scrittura telepatica” da Ashtar Sheran, anche qui «comandante in capo della flotta spaziale extraplanetaria» a nome della “Fratellanza Cosmica”, veniamo a sapere che questi nostri fratelli del pianeta Metharia del sistema solare di Alfa Centauri, autodefinitisi “santini”, hanno la missione di impedire guerre mondiali sulla Terra servendosi di astronavi gigantesche e di portare la “nuova rivelazione” di matrice teosofica: credenze esoteriche, reincarnazione e cristianesimo alquanto sincretista. L’autore extraterrestre ci comunica che «siamo stati male informati» e che la Sacra Scrittura è bugiarda in quanto sarebbero stati i “santini” a istruire Mosè e a dettargli le Tavole della Legge in una nave spaziale; la nube del monte Sinai altro non sarebbe stata che un’astronave e gli Israeliti avrebbero scambiato per Dio il «messaggero della nave spaziale». I profeti della Bibbia erano solo dei medium, mentre gli stessi “santini” sono in contatto con Cristo e hanno collaborato al miracolo di Fatima. Leggiamo pure in questo libro che «l’ateismo è una follia, ma anche la vostra religione, alterata com’è presentemente, non è accettabile per nessuna persona intelligente»[2].
Di Ashtar Sheran, sappiamo che è stato evocato dai medium berlinesi del Mediale Friedenskreis, associazione fondata appunto da Herbert Victor Speer nel 1955, e dalla medium italiana Germana Grosso. Anche la contessa Roland d’Oultremont ne aveva parlato, in una conferenza tenuta dalla Società Teosofica del Belgio[3], definendolo il «capo degli extraterrestri».
L’eco del contattismo americano raggiunge l’Italia negli anni ’50, fra l’altro sulle colonne della prima rivista ufologica italiana Spazio e Vita (1958-1959). Agli inizi degli anni ’60 cominciano a farsi conoscere i primi contattisti italiani, le cui vicende sono descritte con curiosità dalla stampa. Un ruolo preminente è assunto in quel decennio dal Centro (o Gruppo) Alaya di Venezia, ormai scomparso, che si distingue tra i numerosi centri che, a livello internazionale, ricevono messaggi da Ashtar Sheran o Shteran, comandante della Flotta Intergalattica.
Nel 1962, un certo Eugenio Siragusa proclama di essere stato contattato, alle pendici dell’Etna, da extraterrestri ( Esseri di luce) autodefinitisi come “messaggeri di Dio” e poi presentatisi con i loro nomi e le loro funzioni: Asthar Sheran, comandante della flotta spaziale nel settore del sistema solare (confermato anche da altri contattisti), Woodok, capitano dell’astronave Cristal-bel, e infine Adoniesis, la sua guida personale. Il Siragusa fonda il Centro Studi di Fratellanza Cosmica (denominato anche “Nonsiamosoli”) e inizia la propria missione incentrata sulla convinzione che «gli extraterrestri dicono di essere disposti a manifestarsi pubblicamente al mondo e a concedere un aiuto scientifico e tecnologico in grado di proiettare l’umanità verso un futuro di inimmaginabile progresso spirituale e materiale»[4]. Nel 1988, il testimone passa a Giorgio Bongiovanni che, con il fratello Filippo, direttore della rivista Nonsiamosoli, vanta anche lui dei contatti con gli extraterrestri. Nel 1989 a Porto Sant’Elpidio (Ascoli Piceno), gli sarebbe apparsa la Madonna di Fatima, dalla quale avrebbe ricevuto le stimmate.
Nel 1980 Giorgio Dibitonto asserisce di essere stato contattato da un extraterrestre sceso da un disco volante, presso Genova, e definitosi come “l’arcangelo Raffaele”; per di più si intrattiene con una certa Kalna… Segue poi la fondazione della “Missione Cosmica – NovaConvivia” e la pubblicazione di un libro intitolato Angeli in astronave, presentato con entusiasmo da don Corrado Balducci, teologo e noto demonologo, che narra la strabiliante esperienza del contattista. Nel 1995 egli dà inizio alla rivista NovaConvivia, finalizzata alla diffusione delle rivelazioni e dei messaggi provenienti dagli extraterrestri in chiave spirituale e religiosa. Al centro delle preoccupazioni del Dibitonto sta la profezia relativa «al terzo segreto di Fatima e ai fatti che precedono il Regno dei Mille Anni...», ossia una tremenda guerra accompagnata dalla spietata lotta intrapresa dal demonio contro i figli del Padre celeste; il libro lascia intendere che saranno gli angeli in astronave mandati da Dio a salvare l’umanità: «Nessuno, proprio nessuno, sulla terra può ormai salvare il pianeta dalla rovina alla quale è stato avviato da uomini insensati»...
Degna di menzione è la C.O.O.P. C.O.S.M.O. (Cooperativa Operante Opportunità di Pace – Condivisione Olistica Simbiosi Multiplanetaria Organizzata) ; si tratta del movimento fondato dalla pistoiese Anna Federighi, che riceverebbe dal 1989 messaggi non solo di trapassati ma pure di entità cosmiche accomunate dal desiderio di aiutare gli uomini nel loro cammino evolutivo. Agli inizi del 1996, la vita della contattista conosce una svolta grazie all’intervento di Aquila Bianca, sciamano del Nuovo Messico che si proclama inviato del Comando di Ashtar Shteran (Coordinatore di tutte le Flotte Celesti), il quale rivela di avere come compito di aiutare l’uomo a risvegliare la propria coscienza in vista del nuovo millennio.
Potremmo allungare la lista con altri gruppi e personaggi contattisti, anche non italiani, ma quanto detto basta per far capire che l’esperienza di Stefania Caterina, a sua volta contattata da Ashtar Sheran, Kalna, l’arcangelo Raffaele ed altri, non nasce dal nulla. Visitando i vari siti internet con la parola-chiave “Ashtar Sheran”, si possono trovare gli stessi argomenti trattati in Oltre la grande barriera, eccezion fatta per la reincarnazione qui sostituita con la guarigione dell’albero genealogico o, meglio, la guarigione delle radici (cf p.191) spesso praticata con veri e propri dialoghi tra presunte anime purganti da una parte e P.Tomislav e sr.Stefania dall’altra.
Il clima respirato in questi siti rispecchia quasi del tutto l’orientamento della Società Teosofica, grande responsabile della diffusione dell’esotero-occultismo e della medianità, del contattismo e, soprattutto, delle dottrine e religioni orientali. E proprio al fine di cogliere meglio questo clima alquanto confuso che circonda la comunità e la fraternità Kraljice Mira e la stessa Stefania Caterina, può risultare utile menzionare la figura di Elisabetta Furlan, niente meno che responsabile delle fraternità di Roma e del Lazio negli anni dal 1996 e seguenti, vegetariana convinta, corresponsabile dell’Accademia Yoga (Associazione Culturale di studi esoterici orientali) sorta a Roma nel 1969 per iniziativa del marito Giorgio Furlan, iniziatrice del P.Tomislav alle varie tecniche di meditazione yoga. Tra le sue pubblicazioni, in maggioranza dedicate allo yoga, ne vanno citate tre, con la loro relativa presentazione. La prima è A colloquio con l’Angelo Guida (Produzioni Babaji-Yoga 1997), «di grande aiuto a chi cerca istruzioni su come percepire l’Angelo guida. Come sentirlo e contattarlo? […] Dall’esperienza del dialogo dell’autrice con il proprio Angelo dal nome Uriel»[5]. «Che differenza c’è tra l’Angelo Custode e l’Angelo Guida? Tutti possono percepire il proprio Angelo? A queste e tante altre domande risponde Uriel, l’Angelo Guida in contatto con l’autrice. In questo colloquio Uriel offre un Messaggio Universale a tutti»[6]. La seconda è A colloquio con l’Arcangelo Uriel (Produzioni Babaji-Yoga 2003): «l’Arcangelo Uriel […] spiega in questo secondo colloquio con l’autrice come entrare in contatto con il Maestro Interiore attraverso la Meditazione del Cuore»[7]. La terza è Le carte dell’Angelo Guida (Produzioni Babaji-Yoga), il cui titolo non ha bisogno di commenti. Va infine sottolineato, oltre al sapore dell’esotero-occultismo di queste opere, il continuo riferimento a Uriel, uno degli arcangeli non biblici citatati da Stefania Caterina.
I seguaci di quest’ultima, riferendosi a quanto detto precedentemente su Ashtar Sheran e - in modo specifico - al libro Veritas vincit, pensano di cavarsela qualificandolo come… «Micidiale depistaggio. Chiaramente l’inverso della rivelazione a Stefania Caterina! Ma a smascherarlo basta il fatto che l’autore sia un “medium” che fa occultismo, condannato da sempre dalla Chiesa perché è un esporsi direttamente all’azione di Satana. Il quale è padre della menzogna e astutamente mescola cose vere a cose false, in modo da screditare e confondere. Sconfessare la Scrittura, Mosè, i profeti biblici, tutta la teologia, negare l’esistenza dell’inferno è tipica ispirazione diabolica»[8].
Ma proprio riguardo a questo depistaggio, i casi sono due: o Stefania Caterina ha scopiazzato da queste fonti esotero-occulte, credendo che nessuno si sarebbe accorto di nulla e dando prova di un’ingenuità tanto più sconcertante quanto più arcinoti sono i “suoi” personaggi; oppure la fonte alla quale attinge Stefania Caterina è di provenienza medianica, per cui lo spirito o gli spiriti che si sono manifestati attraverso i medium precedenti continuerebbero a manifestarsi ora attraverso di lei in vesti cristianizzate e misticheggianti. La protagonista non sarebbe allora che una channel (più o meno consapevole), ed è l’ipotesi che sembra la più plausibile.
Il channel (“canale”), ricordiamolo, è il termine con il quale il New Age sostituisce quello di “medium”, troppo legato allo spiritismo classico che mirava semplicemente a mettere parenti ed amici in contatto con i cari estinti. Il neo-spiritismo del New Age nutre invece una pretesa più “alta”, ossia quella di agganciare delle entità “superiori” (personaggi famosi, extraterrestri, “maestri ascesi” o ascended masters, ecc.), detentori di mezzi capaci di aiutare la nostra povera umanità a uscire dalla situazione critica in cui versa attualmente e a proiettarsi, appunto, verso una nuova era di pace e di benessere universali.
IV Le falsità teologiche
Quasi a suggellare l’appartenenza delle rivelazioni di Stefania Caterina al cultic milieu facciamo ora riferimento agli elementi teologicamente inaccettabili frequenti in esse. Sottolineiamo en passant che tali rivelazioni trattano con una certa disinvoltura la Bibbia, inserendo elementi e nomi assenti nei testi sacri; gli arcangeli, per es., sono sette (p.58 e ss., p.79) e quelli dal nome non biblico intervengono correntemente nell’angelologia dell’esotero-occultismo e del New Age. Per di più, essi sono abusivamente resi partecipi del sacerdozio di Cristo: «Il nostro sacerdozio a favore dell’umanità, si inserisce pienamente nel sacerdozio di Gesù Cristo» (p.71).
Ma questi sono dei dettagli rispetto a due serie di errori che costituiscono la trama di fondo del libro. Una prima serie riguarda la sorte e la posizione delle anime terrestri o extraterrestri di fronte al bene e al male, dal momento del concepimento fino a dopo la morte.
Il motivo per cui le anime sono rinchiuse nel male sembra dipendere da una scelta del tutto personale: «Il punto cruciale della prova per ogni anima al momento del concepimento, è l’accettazione o meno di Gesù Cristo. […] Nel momento in cui l’anima accoglie Gesù Cristo, riceve lo Spirito Santo» (p.241). «Coloro che rifiutano Dio al momento del concepimento appartengono alle umanità più ribelli»[9]. «A seconda della sua scelta, l’anima si immette nella scia dei suoi progenitori, determinando così la sua appartenenza a questa o a quell’umanità. È sempre l’anima che sceglie, io non creo peccatori» (il Padre celeste, p.239).
In altre parole, non sembra più esistere il peccato originale dei progenitori che, come si desume dalla Rivelazione e dal Magistero ecclesiale, coinvolge poi l’umanità tutta intera: «la morte ha raggiunto tutti gli uomini, perché tutti hanno peccato» (Rm 5,12) e «Dio ha rinchiuso tutti nella disubbidienza, per usare a tutti misericordia» (Rm 11,32). Il peccato originale si tramuta dunque in un peccato attuale originario, commesso da ognuno al momento del concepimento: il peccato non è più trasmesso dai progenitori ma “scelto” da chi decide di commetterlo. E con questa scelta l’anima si trova a scegliere pure i suoi progenitori e, quindi, l’umanità (ribelle o meno) a cui si troverà ad appartenere. L’anima fedele «farà parte di una delle umanità fedeli che popolano l’universo. Le altre apparterranno a quelle umanità simili a loro, ed inizieranno il cammino di perfezione» (p.240). Oltre agli errori dottrinali, sorgono perciò dei problemi pratici a dir poco irrisolvibili o incomprensibili: come avviene la riunione dell’anima concepita all’umanità di sua scelta? Implica un continuo passaggio o trasferimento di anime appena concepite da un’umanità all’altra?!
Le altre umanità i cui progenitori non si sono ribellati vivono una specie di paradiso terrestre su altri pianeti (cf p.119). «Il nostro pianeta è bellissimo» (p.133), ecc. Tuttavia anche i defunti appartenenti alle umanità dell’universo rimaste fedeli a Dio sono in purgatorio, in quanto desiderano eliminare ogni conseguenza del peccato che li abbia eventualmente coinvolti, seppure indirettamente.
Altrove si legge che «le anime dei bambini abortiti si trovano generalmente in purgatorio, ma la loro sorte dipende molto dalla risposta che essi danno nel momento in cui vengono abortiti» (p.169). Si viene poi a sapere che le varie malattie o infermità derivano dal peccato: «S. Raffaele mi ha spiegato che l’autismo è proprio una di quelle malattie che trovano la loro causa nella chiusura iniziale dell’anima a Dio. […] Questo blocco si manifesterà nell’uomo sotto diversi aspetti, giungendo nei casi più gravi a causare patologie serie, come appunto l’autismo» (p.243). Una simile e tremenda lettura del mistero del male e della malattia, oltre a riproporre una specie di legge del karma (peso delle azioni passate sul presente) in salsa cristiana, cozza contro l’insegnamento che Gesù impartisce riguardo ai Galilei uccisi da Pilato: «Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subito tale sorte? No, vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. O quei diciotto, sopra i quali rovinò la torre di Siloe e li uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo» (Lc 13,2-5).
Dopo il giudizio finale, i demoni e i dannati «non avranno più memoria di ciò che sono stati, né conoscenza di ciò che sono. Ristagneranno nel loro nulla» (p.283); un’affermazione, questa, che ripropone la stessa ingiustizia presente nella dottrina della reincarnazione dove l’individuo non ricorda più chi era nella vita precedente e nemmeno, quindi, il motivo per cui egli subisce la pena o punizione di un ulteriore ritorno nella carne.
Su un altro versante, Dio concede all’anima dopo la morte «di poter ancora riflettere, di pentirsi e ricevere il perdono dei peccati» (p.60); anche qui ci troviamo in aperta contraddizione con la Sacra Scrittura e il magistero, secondo i quali dopo la morte «viene il giudizio» (Eb 9,27). Si dice pure che le anime defunte necessitano del battesimo: «Mi è stato detto chiaramente che nessuna anima entra in paradiso senza aver ricevuto il battesimo» (p.182). «Le anime di persone non battezzate, chiedevano il battesimo. Tutte affermavano che senza di esso non si può entrare in paradiso» (p.157; cf. pure 73). «Quando sono morta, sono finita in purgatorio perché non ero battezzata» (p.74). Addirittura «i bambini abortiti mi hanno chiesto soprattutto il battesimo» (p.170); e la stessa sorte dovrebbe toccare ai bambini “congelati” e poi eliminati (cf p.171).
Il battesimo tanto evocato qui è quello “in Spirito Santo e fuoco”, applicato sia ai vivi (terrestri ed extraterrestri) sia ai defunti; infatti, nell’ormai prossima fase dell’evangelizzazione cosmica, «sono previste le grazie più potenti, a cominciare dal battesimo in Spirito Santo e fuoco, per attirare a Dio l’intera umanità» (p.289). «Dio desidera che sia data ad ogni uomo di buona volontà la possibilità di ravvedersi e di decidersi per Gesù Cristo, senza il quale non c’è salvezza. Per questa fase sono previste le grazie più potenti, a cominciare dal battesimo in Spirito Santo e fuoco, per attirare a Dio l’intera umanità»[10]. Il battesimo sacramentale pare ormai eclissato, anche per motivi molto concreti e materiali: «Mi è stato detto che noi vivi siamo troppo legati al simbolismo dell’acqua, ma che il battesimo è opera dello Spirito Santo» (p.183); la rinuncia al simbolismo dell’acqua si impone, tanto più che su alcuni pianeti «è difficile trovare l’acqua come sulla Terra» (p.184)… L’amore verso questi extraterrestri è talmente forte da indurre i terrestri a mettere da parte il segno sacramentale dell’acqua istituito da Gesù Cristo stesso…
Una seconda serie di errori teologici scaturisce dall’onnipresente confusione tra la dimensione soprannaturale e quella naturale, tra la dimensione spirituale e quella fisica. Riguardo alla prima «Nel vortice trinitario è generata la grande vibrazione della vita, che è diretta emanazione dell’immenso vibrare di amore fra le tre Persone della SS.Trinità. […] Ogni creatura inizia così a vibrare secondo la frequenza che le è propria, e da qui comincia la vita» (pp.23-24). Se le cose stanno davvero così, l’emanazione si sostituisce alla creazione, per cui viene necessariamente meno la distinzione tra naturale e soprannaturale; infatti le “vibrazioni” dell’universo diventano una diretta emanazione di quelle trinitarie e ne condividono la natura, come i raggi condividono la stessa natura del sole da cui emanano.
La confusione tra la dimensione spirituale e quella fisica deriva direttamente dalla concezione altrettanto confusa e ambigua della prima: «Fra tutte le leggi operanti nella creazione, tre sono quelle fondamentali, dalle quali dipendono tutte le altre: la legge della luce, del suono-vibrazione e del calore. Queste tre leggi sono, al contempo, fisiche e spirituali. Regolano il funzionamento del cosmo e del microcosmo che è l’uomo, composto di anima e corpo. La legge della luce discende direttamente dal Padre, la legge del suono-vibrazione dal Figlio, la legge del calore dallo Spirito Santo» (p.222). «Sappiate che in Dio non esiste divisione fra l’aspetto spirituale e quello fisico. […] Noi uomini di Alfa Centauri lo sappiamo bene e non causiamo mai fratture fra la realtà spirituale e quella fisica. Entrambe costituiscono per noi un insieme armonioso, che trae origine da Dio e fa ritorno a Dio» (p.228).
Concretamente, ciò significa che dal progresso o dal regresso spirituale scaturisce un progresso o un regresso fisico. «Quando un essere vivente è toccato dall’amore di Dio, attraverso Gesù Cristo, vibra ad una certa frequenza. Non si tratta soltanto di qualcosa di spirituale ma di una realtà fisica» (p.231). «I vostri corpi manifestano una luce che è originale in ciascuno di voi, perché è proporzionale alla vostra santità» (p.252). «La conversione opera come una vera e propria cura disintossicante per l’anima e per il corpo. Essa porta la persona ad immergersi in Dio. Senza la conversione è molto difficile combattere la morte» (p.274). «Più lo spirito dell’uomo è in armonia con Dio, più questo processo è semplice ed immediato. Ne consegue che uno spirito aperto a Dio, rende la persona sana e armoniosa su tutti i livelli» (p.247). «La salute del pianeta sul quale vivete dipende dalla qualità del vostro rapporto con Dio. Se l’umanità si convertisse a Dio, la Terra migliorerebbe fino a guarire. […] Per questo l’opera di redenzione non può riguardare solo l’uomo ma anche l’intera creazione, perché uomo e creato procedono di pari passo» (pp.106 e 107). Da queste citazioni si desume che la gratia sanans sia in grado di riportarci all’integrità originaria.
Per di più santità e malvagità acquistano pure esse uno spessore fisico e materiale: «Attorno alla vostra persona, si trova l’aura. Essa è un campo energetico che circonda il corpo umano. L’aura si sprigiona dall’anima, è la manifestazione esterna della sua potenza. […] L’aura forma uno scudo attorno alla persona, ed è in grado di intercettare e di respingere le onde del male. Non si tratta però soltanto di un fenomeno di tipo fisico. L’aura è legata a ciò che l’anima vive» (p.251). La santità diventa una barriera fisica contro il demonio per cui, nelle anime che si offrono a Dio, Satana «si scontra con la barriera, così come è costretto a scontrarsi con la Grande Barriera del Cielo, e non può oltrepassarla» (pp.254 e 256). La preghiera respinge le negatività ed è «una forza che agisce in voi» (p.273). L’angelo custode forma una barriera attorno al suo protetto. «Si tratta di una protezione reale, concreta, che crea attorno alla persona un grande campo magnetico in grado di respingere il male fisico e spirituale» (p.72).
Al contrario, il male provocato dal demonio diventa una sorta di sostanza o di essere (mentre, come si sa, è metafisicamente il contrario, ossia la privazione di un qualcosa che è dovuto a una creatura: per l’uccello, la privazione delle ali costituisce un male). «Lucifero ed i suoi angeli, in collaborazione con l’uomo peccatore e ribelle, con la loro azione hanno creato un vortice del tutto opposto a quello trinitario, il vortice di Satana […] Anche da questo vortice promana una grande vibrazione, quella della morte. Essa si oppone alla vibrazione divina della vita, e genera odio, peccato, malattia» (p.24). Il male si presenta dunque come un’entità positiva (reale) di modo che, con il progredire della santità, «il vortice satanico è destinato ad indebolirsi sempre più, fino a non trovare più posto nell’universo» (p.25); questa visione ottimistica contraddice il dato rivelato che parla del crescere attraverso i secoli del «mistero dell’iniquità» (2Ts 2,7) al quale Gesù si riferisce quando si chiede se «il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra» (Lc 18,8).
In ogni modo, se esiste un legame inscindibile tra la dimensione spirituale e quella fisica e se si prevede una regressione progressiva ma sicura del male spirituale, allora c’è da pensare che l’umanità si stia orientando verso una situazione paradisiaca di benessere e di pace universali, a un regno di Dio e a una venuta intermedia e gloriosa di Dio o di Gesù Cristo qui sulla Terra e nel nostro universo; in altri termini, non è esagerato pensare che la china naturale di Oltre la grande barriera sia millenarista.
Si parla infatti di una discesa della Gerusalemme nuova (cf p.203) e si dice che «l’integrità del popolo di Dio che è la Chiesa, non è soltanto una tappa, ma è una prerogativa essenziale, una condizione irrinunciabile affinché si instauri il regno di Dio. Parlo del regno di Dio non come di una fantasia o di qualcosa di simbolico, ma come del potere del popolo santo di Dio di governare, assieme al Creatore, tutto l’universo» (p.204). «Si arriva all’immacolatezza, che protegge dall’influsso di Satana, e alla comunione che è frutto della vita integra. L’integrità attualizza la potenza dello Spirito Santo in voi. Dio desidera che il regno dei cieli diventi una realtà» (p.206). Qualcuno potrà obiettare che questi singoli testi siano interpretabili e che si riferiscano all’avvento ultra-terreno e ultra-mondano del regno dei cieli, ma il contesto ci porta in tutt’altra direzione.
Infine, inutile dire che sia il vocabolario (vortice, vibrazione, aura, ecc.), sia la confusione tra lo spirituale e il fisico, sia il proiettarsi verso una nuova era ideale comportano delle innegabili affinità, e con la summenzionata Accademia Yoga (Associazione Culturale di studi esoterici orientali)[11], e con la letteratura esotero-occultista e New Age per i quali tutto si riduce a energia o a vibrazioni, la divinità si identifica con una forma di energia vibratoria o fluidica ultra sottile, lo spirituale si confonde con il materiale sub-atomico e il progresso umano consiste nell’adeguarsi alla giusta frequenza vibratoria.
Per tale letteratura, le realtà materiali altro non sono che una forma più grezza della stessa energia condensatasi o solidificatasi, un po’ come un gas diventato solido: «Un’antica e importante credenza condivisa dagli uomini attraverso i secoli vuole che il corpo fisico non sia altro che il riflesso di una serie di più sottili corpi di energia al nostro interno, e che questi corpi sottili di energia riflettano la vibrazione della Sorgente Divina»[12]. Talvolta queste teorie vengono espresse in termini pseudo-scientifici, destinati a ricollegare la nostra realtà più o meno grossolana a quella vera, di natura sub-atomica; stando al fondatore della Meditazione Trascendentale, Maharishi Mahesh Yogi, non a caso laureato in fisica, le scoperte di questa disciplina scientifica svelano l’esistenza di uno strato di particelle sempre più sottili che a loro volta poggiano su di un campo che sta alla base di tutto l’essere, di tutta l’energia, di tutto l’agire e del pensare: «Al disotto del più sottile strato di tutto ciò che esiste nel campo relativo, vi è il campo astratto, assoluto del puro Essere, che è non-manifestato e trascendentale. […] Ogni cosa è l’espressione di quella pura esistenza, o assoluto Essere, che è il costituente essenziale di tutta la vita relativa. L’Uno eterno, l’Essere assoluto non-manifestato, manifesta se stesso in molte forme di vita e di esistenza nella creazione»[13].
La stessa vita spirituale viene spiegata nell’esotero-occultismo e nel New Age in termini fisici e energetici: «Le tue preghiere mi mandano scosse di energia e mi aiutano a comunicare con te»[14].
Quindi, tra le due realtà, divina e materiale, come pure tra l’ambito spirituale e quello fisico, non esiste nessuna differenza o distinzione qualitativa, di natura; siamo in presenza di un vero e proprio continuum, di cui il concetto di “fluido” universale teorizzato da Allan Kardec costituiva una significativa esemplificazione. In tale prospettiva, le creature non sono altro che prolungamenti o emanazioni della divinità di cui condividono naturalmente l’essenza.
Tocchiamo dunque con mano l’assenza di un’autentica mentalità metafisica protesa alla ricerca della natura delle diverse realtà esistenti[15], per cui vengono ritenute valide le sole differenze quantitative a scapito delle differenze qualitative (di natura): «Numerose fonti medianiche parlano di questa gerarchia di tassi vibratori crescenti all’interno di un’unica sostanza universale»[16].
Il New Age non è in grado di capire che il fisico ultra sottile rimarrà sempre nell’ambito fisico e che la materia, seppure la più assottigliata e rarefatta, non diventerà mai spirituale.
E, a nostro avviso, lo stesso discorso va applicato alle rivelazioni di Stefania Caterina.
V La comunità, il P.Tomislav Vlasić e Stefania Caterina
Il cammino di Stefania Caterina si intreccia in maniera praticamente inscindibile con quello del P.Tomislav, dal quale è stata seguita, e con quello della comunità-fraternità da lui fondata. «Nel 1997-98, le esperienze diventano forti; il 14 febbraio 1998, con l’offerta della sua vita in sacrificio a Gesù per mezzo di Maria, si è aperto tutto. […] Sr.Stefania è stata vagliata dalla comunità, osservata e promossa così che la comunità l’ha scelta come responsabile generale per le sorelle e vice-responsabile di tutta la comunità, della famiglia spirituale» (registrazione).
La sorte e il compimento del messaggio della veggente esprimono l’impegno spirituale di tutta la comunità-fraternità: «Sr. Stefania è cresciuta in questa dimensione grazie alla comunità e al fatto che avete offerto la vostra vita. Tutto ciò che Dio dona, lo dona a favore di tutti. Tutto ciò che si sviluppa si sviluppa all’interno di una famiglia spirituale; tutto lo sviluppo dipende molto dalla risposta della famiglia spirituale, di ciascuno di noi. Ciò che avviene in uno è frutto della comunione di tutti e non è cosa personale. […] Queste rivelazioni private sono state progressive, dipendenti dall’offerta della nostra vita. Dio dà le grazie per queste elevazioni» (registrazione).
L’offerta dello stesso P.Tomislav sembra rivestire un’importanza del tutto singolare: «Io da sacerdote, ho seguito e ho offerto la vita, perché tutto ciò che passa attraverso di lei possa essere protetto da un sacerdote che sacrifica tutto e perché lei stessa sia immersa nella luce di Dio. Naturalmente io offro la mia vita per ciascuno di voi; ma ho seguito lei da vicino per questo compito grande» (registrazione).
Con queste premesse, è impensabile che il messaggio di Stefania Caterina possa essere accantonato dai protagonisti di questa vicenda e dai loro seguaci, anche dopo i provvedimenti drastici adottati nel 2005 dall’arcivescovo di Chieti-Vasto mons. Bruno Forte: richiesta al fondatore di rinunciare alla guida della comunità e di trasferirsi altrove (nei primi mesi del 2007), esonero in perpetuo della veggente da qualsiasi incarico all’interno della comunità e rigetto delle rivelazioni, dichiarate non conformi alla dottrina della fede cattolica; nel febbraio del 2007, la Caterina è sollecitata a ritirarsi dalla comunità. Tali provvedimenti non impediscono appunto al P.Tomislav di ribadire durante il succitato incontro del 2007: «Nell’anno giubilare la Madonna ha detto di essere venuta a Medjugorje proprio per portare questo programma di ricapitolazione di tutto l’universo in Gesù Cristo, e che è arrivato il momento di comunicarlo e di entrare in questo programma. Io vedo questa tappa nuova di questa famiglia spirituale, una missione qua. Questo programma passa attraverso coloro che offrono la vita in sacrificio a Cristo attraverso il cuore immacolato di Maria. La ricapitolazione passerà così» (registrazione). La stessa veggente ritiene che «da Medjugorje è iniziata la fase finale del grande piano divino per riportare a Cristo l’umanità. Maria SS mi ha inoltre detto che le esperienze da me vissute si legano particolarmente a Medjugorje» (p.45)[17].
Riferendosi alla situazione venutasi a creare con gli stessi messaggi e dopo il 2005, il fondatore non si scompone affatto: «è uno spazio nuovo e enorme che si apre davanti a noi. Così lo fu per Israele che doveva raggiungere dall’Egitto la Terra promessa. Qui si tratta di un esodo cosmico, della creatura nuova nei cieli nuovi e nella terra nuova» (registrazione). Al di là dell’ambiguità della formulazione, viene lasciato intendere ai membri della comunità-fraternità che questa situazione costituisce un’occasione ideale per compiere un salto di qualità, proiettando la loro spiritualità di anime offerte verso uno scopo ancora più concreto e trasformandoli in altrettanti “eletti” scelti per partecipare in prima linea al compimento di una missione cosmica e nobilissima. Lo stesso P.Tomislav dichiara: «Io mi ritiro in ubbidienza, mi fa molto bene ritirarmi, pregare e stare in pace e in armonia» (registrazione); la dolorosa uscita del fondatore e della veggente e la loro sofferenza offerta sono colte come un dono e un segno di autenticità che porterà la stessa Chiesa a cogliere finalmente il carattere soprannaturale dei messaggi.
Siamo quindi in grado di constatare che le rivelazioni di Stefania Caterina portano a una radicalizzazione o a una esasperazione delle motivazioni della comunità-fraternità nella direzione di una fede sempre più basata sullo straordinario (apparizioni, visioni, locuzioni, ecc.) e sull’attesa di avvenimenti non meno straordinari: extraterrestri dotati di mezzi potentissimi da incontrare e da affiancare nel rinnovare la faccia della terra e nell’evangelizzare il cosmo.
L’insieme della vicenda, inutile dirlo, favorisce perciò un atteggiamento di de-responsabilizzazione e di fuga dalla realtà, inducendo a sentirsi esonerati dalle fatiche della conversione e da un serio impegno umano e spirituale; si dimentica troppo facilmente che il presunto e sospirato incontro con gli extraterrestri non sarebbe in grado di provocare di per sé una svolta nella vita concreta, personale e sociale, e genererebbe solo confusione. Che senso ha, infatti, il parlare di unione e di unità interplanetaria, dimenticando le divisioni e i conflitti del nostro pianeta di fronte ai quali rimane impotente la tecnologia più avanzata?
In questa prospettiva, si capisce che la consegna del silenzio adottata a livello “ufficiale” dalla comunità-fraternità relativamente ai messaggi non va affatto scambiata con un ripudio. Anzi! Ciò non è proprio possibile in quanto implicherebbe ipso facto il ripudio del messaggio di Medjugorje dai quali essi vengono fatti scaturire e priverebbe di qualsiasi fondamento la regola stessa della comunità Kraljice Mira che si ispira direttamente alla vita di offerta, di immacolatezza, di integrità, ecc. vissuta su Alfa Centauri. Qui, stando a quanto rivela Kalna, «uomo e donna non sono in conflitto fra loro; vivono nell’armonia della legge di Dio» (p.135), prendono insieme le decisioni e, come già detto, anche i sacerdoti hanno una sposa; da ciò deriva che la responsabilità di ogni comunità venga affidata a un “padre” e a una “madre” e che sempre il P.Tomislav sia stato affiancato a una donna, come Francesco a Chiara: prima con la tedesca Agnes Heupel e, in seguito, con Stefania Caterina.
Due fatti vengono inoltre a smentire la tesi del suddetto ripudio: il primo è la massiccia diffusione e distribuzione ad opera della medesima comunità-fraternità del libro di Caterina ai sacerdoti e ai laici, soprattutto quelli legati a gruppi di preghiera e al Rinnovamento nello Spirito.
Il secondo è l’emarginazione e l’esclusione dei membri che hanno provato a fare chiarezza e che non si ‘offrono’ a favore di questo progetto interplanetario. Ma oltre alle premesse psicologiche e spirituali appena accennate, molti elementi rendono difficile l’abbandono della comunità, il reinserimento in qualche altra forma di vita consacrata o il ritorno allo stato laicale: ci sono gli anni di condizionamento mentale e spirituale incentrati sulla figura di un fondatore e di una veggente apparentemente ricolmi di doni carismatici e sulla speranza abilmente coltivata di poterli un giorno condividere; c’è il deserto spirituale e la solitudine ovunque diffusi, e che contrastano con l’impressione di vitalità offerta dalle vocazioni della comunità e delle fraternità nonché dalla presenza dei non pochi sacerdoti, secolari e religiosi che le frequentano. E, last but not least, c’è la copertura rassicurante dell’Ordine dei Frati Minori che consente ai consacrati di vestire da religiosi francescani, di vivere in conventi francescani e di inserirsi attivamente nelle diocesi. Nella diocesi di Camerino a Colfano (MC) e sempre in un convento dei Frati Minori, la casa per i novizi si è riempita, nonostante e dopo l’allontanamento di P. Vlasić e di Stefania Caterina; la sua guida è stata affidata a fra Sergio e a suor Stefania Consoli che dirige anche L’Eco di Maria (ex-Eco di Medjugorje), dove troviamo le meditazioni del fondatore e della veggente insieme alla parola del Papa e del magistero. Grazie alle donazioni di vari benefattori un’altra casa con il nome di “fortezza dell’Immacolata” si trova a Ghedi (BS), attualmente ferma per mancanza di permessi edilizi, mentre è stata costruita a Medjugorje la casa madre, la cui architettura rispecchia un percorso “iniziatico” proveniente dalle rivelazioni di Stefania Caterina; secondo alcuni, questa potrebbe essere il “segno” promesso dalla Madonna ai veggenti (altri pensano invece alla tanto agognata manifestazione degli extraterrestri).
Al termine di questa indagine, risulta superflua la consueta conclusione, essendo ormai chiare l’ambiguità e la gravità di una situazione nei confronti della quale non mancheranno di prendere posizione coloro che, all’interno della Chiesa, esercitano un ruolo di discernimento e di autorità.
[1] Sono migliaia i siti internet legati ad Ashtar Sheran.
[2] A. Sheran, Veritas vincit, Alaya, Venezia 1959, p. 47 (tratto dal libro di Armando Pavese, Poteri misteriosi della mente, Piemme, Casale Monferrato 2002).
[3] Cf http://jacquesfortier.tripod.com/Ashtar.htm,
[4] Da www.giorgiobongiovanni.it/eugeniosiragusa/index.htm.
[5] www.macrolibrarsi.it/libri/__a_colloquio_con_langelo_guida.php?cid=20&sid=59.
[6] www.accademiayoga.it/libri/libreria.htm.
[7] www.ilgiardinodeilibri.it/libri/__colloquio_arcangelo_uriel.php.
[8] www.medjugorje-bz.org/vis/index.html.
[9] “Stefania Caterina risponde” sul sito www.medjugorje-bz.org/vis/Stefania-contatti.html.
[10] www.lucidellesodo.it/pubblicazioni.html.
[11] «Om è la voce del Divino. In principio era la parola e la parola era con Dio e la parola era Dio. Om rappresenta l’immanenza, la potenza e la trascendenza del Divino, racchiuso e latente in tutte le cose esistenti nell’universo, siano esse cose grossolane o sottili, visibili o invisibili, organiche od inorganiche» (www.accademiayoga.it).
[12] S. MacLaine., Going within: a guide for inner transformation, Bantam books, New York 1991, p.111.
[13] Maharishi Mahesh Yogi, La scienza dell’essere e l’arte di vivere, ed.Astrolabio, Roma, 1970, p.211.
[14] M. Ferguson , The Aquarian Conspiracy, Personal and social transformation in the 1980s, J.P. Tarcher, Inc. 1980, p.209. La preghiera per i defunti è assimilata ad un bagno energetico: «Le energie positive (espresse anche con la preghiera) indirizzate ad un’Entità in stato di “sonno” o di difficoltà, hanno sempre dato grossi risultati, soprattutto se è un gruppo di persone ad agire in completa sintonia, all’unisono. Il Gruppo di Ancona ha potuto verificare più volte il beneficio di queste concentrazioni, realizzate anche visualizzando la persona, o l’Entità da aiutare […]: la positività del pensiero ha agito come un raggio laser, anche sul piano fisico» (Gruppo di Ancona, Storie di vita e d’infinito. Al di là della morte, prefazione di P. Giovetti, Hermes, Roma 1995, p.191).
[15] «L’occultismo è il segno della regressione della coscienza che ha perduto la forza di pensare il mistero e contemporaneamente di accettare la realtà oggettiva» (C. Gatto Trocchi., La magia? Un rito molto “razionale”, in Avvenire del 24 novembre 1996, p.22).
[16] J. Klimo, Channeling. Investigation on Receiving Information from Paranormal Sources, Jeremy Tarcher, Los Angeles , 1987, p.264.
[17] Sull’Eco di Maria di luglio-agosto 2008, in un articolo intitolato “L’annuncio di San Paolo nella luce di Maria”, Giuseppe Ferraro, autore della prefazione del libro di Stefania Caterina, membro della fraternità nonché facoltoso benefattore della Comunità Kraljice Mira, ribadisce questa perfetta concordanza «tra lo sfolgorante annuncio profetico dell’Apostolo [Paolo] ed il livello profondo del messaggio della Regina della Pace, che illumina di luce nuova “la vera ragione della sua venuta” (mess. 25.06.91). […] Infatti, la presenza di Maria a Medjugorje si inscrive indubbiamente in una tonalità chiaramente apocalittica, proiettata nell’orizzonte della seconda venuta di Cristo e del finale compimento dell’opera di salvezza. […] Lei, infatti, è inviata a rigenerare le membra del Corpo Mistico del Figlio, per preparare la Chiesa della terra alla grande missione. […] che attraverso di Lei si compia la definitiva “ricapitolazione in Cristo di tutte le cose, quelle del cielo come quelle della terra” (Ef 1,10). […] È questo un sigillo dei nuovi cieli e della terra nuova che Maria annunzia».