sabato 28 luglio 2012

PROFANAZIONE DELL'OSTIA CONSACRATA



PROFANAZIONE DELL'OSTIA CONSACRATA

Nel 1980, in diverse chiese, era già in uso dare la particola sulla mano e mi si diceva che lo scopo era quello di avvicinare di più i fedeli a Gesù.
Ma allora non c’era nessuna disposizione ufficiale da parte della C.E.I., questo lo dico per dovere di cronaca, anche se qualcun’altro si ricorderà che la disposizione ufficiale del 1989, di fatto era già stata attuata da qualche sacerdote PROGRESSISTA IN EVIDENTE DISUBBIDIENZA ALLA CHIESA DI ROMA. Questa mia considerazione, per altro personalissima trova riscontro ad una lettera aperta scritta da un sacerdote che si rifiuta di dare la Comunione sulla mano ai fedeli; ma ne parleremo più avanti.
Immaginiamo, ora, una ipotetica intervista con uno specialista liturgico “SERIO”, e proviamo a fare delle domande.
D- Quale è il senso di questa novità liturgica?
R- La Chiesa permette ora di ricevere la Comunione anche sulla mano, però non lo comanda affatto, non obbliga, non impone un dovere, non vincola nessuno. I fedeli sono liberi di ricevere la Comunione sulla lingua o sulla mano. Nel caso che il sacerdote, ribelle alla disposizione della Chiesa, la quale vuole che l’attuale modo di distribuire la Comunione sulla lingua deve essere conservato, imponesse la Comunione sulla mano, i fedeli, senza
lasciarsi intimidire da nessuno, possono benissimo opporre un garbato ma fermo rifiuto, dando così prova di consapevolezza e fortezza cristiana.
D- Alcuni dicono che nei primi tempi della Chiesa la Comunione si dava sulla mano. E’ vero?
R- Nei primi tempi del cristianesimo c’era l’uso di dare la Comunione sulle mani perché, a causa delle frequenti persecuzioni contro i cristiani, la Chiesa si trovò nella necessità di permettere ai fedeli non solo do ricevere la Comunione sulla mano, ma di portarsela e conservarla a casa, affinché, in caso di pericolo imminente, di arresto improvviso, potessero comunicarsi per ricevere da Gesù Eucaristico la fortezza di affrontare anche il martirio. Cessate le persecuzioni, l’uso di ricevere la Comunione sulla mano durò a lungo perché gli inconvenienti, le irriverenze e le profanazioni di Gesù Eucaristico furono tanti e tali da indurre la Chiesa a introdurre l’uso di dare la Comunione sulla lingua. Nel quarto secolo infatti la Comunione sulle mani era considerata una pratica eccezionale permessa soltanto in circostanze speciali. San Basilio, Vescovo di Cesarea (370-379), dice chiaramente che il potere di ricevere la Comunione sulla mano è permesso solo in tempo di persecuzione, o, come accade con i monaci del deserto, quando ad amministrarla non c’era nessun sacerdote o diacono. All’inizio del V secolo il Papa S. Leone Magno (440-461) afferma che il ricevere la Comunione sulla lingua è un uso corrente. Poi nel sinodo di Rouen (650) fu dichiarato di non potersi più dare la Comunione sulla mano e venne decretato di darla esclusivamente sulla lingua.
D- Dal Vangelo di S. Matteo (26,26), si legge: “Or mentre essi mangiavano, avendo Egli preso del pane, lo spezzò e, dandolo ai discepoli, disse: Prendete e mangiate: Questo è il mio Corpo”, sembra di poter dedurre che anche i semplici fedeli possono prendere la Comunione sulla mano. Non le pare?
R- No, perché nell’ultima Cena gli Apostoli, quando presero nelle loro mani il Pane offerto a loro da Gesù, erano già sacerdoti, perché consacrati pochi istanti prima da Cristo con le parole (Lc 22,19) “Fate questo in memoria di me”. Cessate, come abbiamo già detto, le persecuzioni dei primi secoli, la Chiesa riservò l’amministrazione della Comunione ai soli sacerdoti. San Tommaso D’Aquino, il grande teologo della Chiesa, dice: “Il Corpo di Cristo appartiene ai sacerdoti … esso non sia toccato da nessuno che non sia consacrato, nessun’altra persona ha il diritto di toccarlo, eccetto in casi d’estrema necessità”. Il Concilio di Trento dichiara: “L’uso che solo il sacerdote dia la Comunione con le sue mani consacrate è Tradizione Apostolica”.
D- Certuni dicono che il ritorno all’uso dei primi della Chiesa è una cosa lodevolissima, è un grande progresso. E’ vero questo?
R- No, Il Papa Pio XII, nell’Enciclica “Mediator dei”, diceva a coloro che si sforzavano di ripristinare certe cerimonie e riti antichi: Un antico uso non è, a motivo della sua antichità, il migliore sia in se stesso, sia in relazione ai tempi posteriori”. Il ritorno quindi (in materia di disciplina liturgica) alle origini della Chiesa è essenzialmente antistorico, perché equivale non a un progresso, ma a un anacronistico regresso. Sarebbe
per esempio, un progresso se noi, abituati allo sfarzo della moderna illuminazione elettrica che inonda di luce le nostre vie ecc ., volessimo ritornare ai tempi antichi quando, per avere un po’ di luce, si doveva ricorrere alle torce, alle candele, alle lucerne a olio a petrolio? No certamente, perché questo sarebbe un assurdo regresso. Così il ritorno all’uso primitivo della Comunione sulla mano non è un progresso, un doloroso regresso. Il suo uso infatti mostrò a quei tempi, abbastanza chiaramente, tutti gli inconvenienti che si verificavano allora e che gli scritti dei Padri della Chiesa stanno ad attestarlo. Per questo la Chiesa, appena trovò il modo migliore della Comunione sulla lingua, abolì completamente l’antico uso della Comunione sulla mano.
D- Perché allora il ritorno all’antico uso viene esaltato da tanti?
R- Il ritorno all’antico uso della Comunione sulla mano è in realtà una delle tante bandiere di comodo sventolate dai modernisti odierni. Verrebbe da domandare loro: voi esaltante tanto la Comunione sulla mano come un glorioso ritorno all’antico, e perché allora non esaltate il ripristino dell’antico digiuno Eucaristico (dalla mezzanotte al momento della Comunione)? Perché non esaltate il ripristino della veste sacerdotale, voluta e tante volte raccomandata dal Papa? Non lo fate perché non vi conviene! Voi che in campo dottrinale (dogma, morale, ecc.) non siete più per l’antico ma per il nuovo con la scusa che i tempi sono cambiati? Perciò il ritorno all’antico uso della Comunione sulla mano è una dolorosa retrocessione dal maligno al peggio; forse è mancanza di fede
nella presenza reale di Cristo nell’Eucarestia; forse è diabolica volontà di esporre l’Ostia Santa a irriverenze e profanazioni!
D- Ma allora come mai, dopo più di mille anni, la Comunione sulla mano è stata di nuovo permessa?
R- Dopo il Concilio Vaticano II, la Comunione sulla mano è stato un deplorevole abuso introdotto in alcune nazioni nordiche influenzate dal protestantesimo, e tale e tale abuso è serpeggiato purtroppo qua e là anche in Italia. Dapprima il Papa Paolo VI oppose un secco rifiuto, raccomandando energicamente di restare fermi al modo tradizionale di ricevere la Comunione sulla lingua ed elenca, fra i motivi della sua contrarietà:
1)- La Comunione sulla lingua previene molto più efficacemente il pericolo delle profanazioni e della caduta dei frammenti;
2)- Il timore che la Comunione data sulla mano avrebbe illanguidito la fede e il fervore Eucaristico del popolo;
3)- Si sarebbe prestata a un traviamento del profondo significato del Dogma secondo teorie ereticali serpeggianti fin d’allora.
Per tutti questi motivi il Papa Paolo VI, mentre da una parte esortava con veemenza a restare fedeli alla Comunione sulla lingua, dall’altra parte consultava l’episcopato universale. I Vescovi, a stragrande maggioranza, si pronunziavano a favore della Comunione sulla lingua. In seguito (non sappiamo per quale tenebroso mistero che dirò sotto) Paolo VI, il 28 maggio 1969, con l’istruzione “Memoriale Domini” concedeva il
permesso della Comunione sulla mano soltanto nel caso che la maggioranza dei due terzi di ciascuna conferenza episcopale avesse insistito. La Conferenza Episcopale Italiana, dopo aver stentato per venti anni, ha raggiunto la maggioranza prescritta nel maggio del 1989 e così anche in Italia è stato concesso il permesso della Comunione sulla mano.
D- Taluni dicono che la Comunione sulla lingua non è conveniente per motivi d’igiene, evitando al sacerdote l’occasione di toccare l lingua dei fedeli e diffondere delle infezioni, come per esempio l’odierna Aids.
R- Premesso che l’Aids non si trasmette con la saliva, ma con altri mezzi ben noti ormai a tutti, si risponde che la preoccupazione dell’igiene è del tutto pretestuosa, poiché l’inconveniente di toccare la lingua dei fedeli accade molto raramente, infatti tanto il sacerdote quanto i fedeli usano la massima diligenza per evitarlo. E se qualche volta si dovesse verificare, il sacerdote può rimediare subito, lavandosi l’estremità delle dita con l’acqua dell’ampollina disponibile sull’Altare. Proprio per motivo d’igiene, il sacerdote, prima di Celebrare la Messa, suole lavarsi le mani, per cui nelle sacrestie c’è sempre un lavandino con acqua corrente. Durante la Messa, dopo l’Offertorio, il sacerdote si lava ancora una volta le dita. Quindi il motivo d’igiene non regge affatto. Invece è proprio con la Comunione sulla mano che i fedeli divengono veicolo d’infezioni contro se stessi. Le mani infatti che ricevono l’Ostia hanno toccato inevitabilmente maniglie e passanti di case e di negozi; hanno toccato sostegni di autobus; hanno maneggiato denaro carico di milioni di microbi; hanno stretto la mano di
conoscenti dello stesso vicino di banco nel dargli il solito “segno di pace”, ecc. E i bambini, che giuocano e toccano tutto, hanno le mani pulite? E di chi va in bagno senza lavarsi le mani, sono mani pulite? E perché quando ci si comunica sotto le due specie per “intenzione” (cioè bagnando la particola nel vino consacrato) è prescritto di dare l’Ostia soltanto sulla lingua? Il motivo d’igiene in questo caso non vale più? Soltanto l’ipocrisia può suggerire la Comunione sulla mano per motivi d’igiene!
D- Qualcuno dice: è poco serio e dignitoso ricevere la Comunione sulla lingua, facendosi imboccare come un bambino.
R- Questo non è vero, perché L’Eucarestia non è un cibo umano, ma è un Cibo Divino. La Comunione è la consumazione della Vittima Divina, Gesù Cristo, Immolatosi misticamente nella S. Messa, ch’è la rinnovazione del Sacrificio della Croce. L’uomo davanti a Dio, non può mai presumere di essere adulato, dovendo invece sentirsi e comportarsi come un bambino, sempre bisognoso d’essere imboccato, nella piena consapevolezza della propria assoluta impotenza nel campo soprannaturale.
D- Quali sono gli inconvenienti più gravi della Comunione sulla mano?
R- Gli inconvenienti principali e più gravi sono: La disperazione dei frammenti e la profanazione dell’Ostia Santa.
IL PIANO MASSONICO
PROFANAZIONE DELL’OSTI CONSACRATA
La Comunione sulla mano corrisponde a un preciso piano predisposto dai nemici di Cristo e della sua Chiesa. Il periodico francese “Vers Demain”, rivelando, nel 1970, un piano massonico, dava la seguente informazione:
“Esistono tre fasi del PIANO MASSONICO:
1)- Si deve riuscire con tutti i mezzi a far sì che nella Chiesa Cattolica si riceva la Santa Comunione in piedi.
2)- Si deve arrivare a fare in modo che l’Ostia sia data in mano ai comunicanti, per far sparire lentamente la fede e la devozione ed arrivare, così, all’ultima tappa.
3)- I credenti, in tal modo, vengono portati a credere che l’Eucarestia sia solo un pezzo di pane, un simbolo della Cena e, in definitiva, un simbolo della comune fratellanza mondiale” (cfr. rivista CHIESA VIVA – Novembre 1971).
Nel 1970 e il 1980 il Papa Giovanni Paolo II lanciò un grido d’allarme: “Giungono voci su casi di deplorevoli mancanze di rispetto nei confronti delle specie Eucaristiche …” (Dominicae Cenae, N. II)
In Italia sono avvenute molte profanazioni per usarle per le messe nere. Ma non solo.
Un bambino che diede l’Ostia al cane. Un giovane che si portò l’Ostia in trattoria e la taglia col coltello ... e molti altri sacrilegi.
Nella rivista SEGNO del febbraio-marzo 1990.
“Succede anche in Italia ciò che è successo e continua a succedere in tante altre nazioni: ricevere le Ostie consacrate sulla mano, trafugarle e andarle a vendere a un prezzo che oscilla dalle 50 100 euro, ai CENTRI MASSONICI, che hanno organizzato una fitta rete di raccolta di particole consacrate per distribuirle ai GRUPPI SATANICI, che le adoperano nei riti delle messe nere”.
I centri massoni circa già dal 1995 sono: a Catania, Messina, Siracusa, Reggio Calabria, Taranto, Bari,(2 centri ), Napoli (5 c.) Roma (26 c.), Firenze (2 c.) Arezzo (7 c.), Terni (6c.), Pisa (8 c.), Genova (12 c.), Milano (23 c.), Torino (17 c.), Brescia (15 c.), Verona (32 c.), Bassano del Grappa (14 c.), Vicenza (13 c.), Bologna (4 c.), Ferrara (3 c.), Padova (9 c.), Venezia (a c.), Pordenone (15 c.), Udine ( a c.), Trieste (12 c.).
Questi centri che ho elencati sono del 1995 a oggi 2012 saranno ancora aumentati.
Come si vede, è una mappa tristissima! E non è affatto completa! E non sono nominati certi paesi di provincia! Ma è tutta una rete fittissima che aumenta ogni giorno.