PROFANAZIONE DELL'OSTIA CONSACRATA
Nel 1980, in diverse chiese, era già in uso dare la particola sulla
mano e mi si diceva che lo scopo era quello di avvicinare di più i fedeli a
Gesù.
Ma allora non c’era nessuna
disposizione ufficiale da parte della C.E.I., questo lo dico per dovere di
cronaca, anche se qualcun’altro si ricorderà che la disposizione ufficiale del
1989, di fatto era già stata attuata da qualche sacerdote PROGRESSISTA IN
EVIDENTE DISUBBIDIENZA ALLA CHIESA DI ROMA. Questa mia considerazione, per
altro personalissima trova riscontro ad una lettera aperta scritta da un
sacerdote che si rifiuta di dare la Comunione sulla mano ai fedeli; ma ne
parleremo più avanti.
Immaginiamo, ora, una ipotetica
intervista con uno specialista liturgico “SERIO”, e proviamo a fare delle
domande.
D- Quale è il senso di questa
novità liturgica?
R- La Chiesa permette ora di
ricevere la Comunione anche sulla mano, però non lo comanda affatto, non
obbliga, non impone un dovere, non vincola nessuno. I fedeli sono liberi di
ricevere la Comunione sulla lingua o sulla mano. Nel caso che il sacerdote,
ribelle alla disposizione della Chiesa, la quale vuole che l’attuale modo di
distribuire la Comunione sulla lingua deve essere conservato, imponesse la
Comunione sulla mano, i fedeli, senza
lasciarsi
intimidire da nessuno, possono benissimo opporre un garbato ma fermo rifiuto,
dando così prova di consapevolezza e fortezza cristiana.
D- Alcuni dicono che nei primi
tempi della Chiesa la Comunione si dava sulla mano. E’ vero?
R- Nei primi tempi del
cristianesimo c’era l’uso di dare la Comunione sulle mani perché, a causa delle
frequenti persecuzioni contro i cristiani, la Chiesa si trovò nella necessità
di permettere ai fedeli non solo do ricevere la Comunione sulla mano, ma di
portarsela e conservarla a casa, affinché, in caso di pericolo imminente, di
arresto improvviso, potessero comunicarsi per ricevere da Gesù Eucaristico la
fortezza di affrontare anche il martirio. Cessate le persecuzioni, l’uso di
ricevere la Comunione sulla mano durò a lungo perché gli inconvenienti, le
irriverenze e le profanazioni di Gesù Eucaristico furono tanti e tali da
indurre la Chiesa a introdurre l’uso di dare la Comunione sulla lingua. Nel quarto
secolo infatti la Comunione sulle mani era considerata una pratica eccezionale
permessa soltanto in circostanze speciali. San Basilio, Vescovo di Cesarea
(370-379), dice chiaramente che il potere di ricevere la Comunione sulla mano è
permesso solo in tempo di persecuzione, o, come accade con i monaci del
deserto, quando ad amministrarla non c’era nessun sacerdote o diacono.
All’inizio del V secolo il Papa S. Leone Magno (440-461) afferma che il
ricevere la Comunione sulla lingua è un uso corrente. Poi nel sinodo di Rouen
(650) fu dichiarato di non potersi più dare la Comunione sulla mano e venne
decretato di darla esclusivamente sulla lingua.
D-
Dal Vangelo di S. Matteo (26,26), si legge: “Or mentre essi mangiavano, avendo
Egli preso del pane, lo spezzò e, dandolo ai discepoli, disse: Prendete e
mangiate: Questo è il mio Corpo”, sembra di poter dedurre che anche i semplici
fedeli possono prendere la Comunione sulla mano. Non le pare?
R- No, perché nell’ultima Cena
gli Apostoli, quando presero nelle loro mani il Pane offerto a loro da Gesù,
erano già sacerdoti, perché consacrati pochi istanti prima da Cristo con le
parole (Lc 22,19) “Fate questo in memoria di me”. Cessate, come abbiamo già
detto, le persecuzioni dei primi secoli, la Chiesa riservò l’amministrazione
della Comunione ai soli sacerdoti. San Tommaso D’Aquino, il grande teologo
della Chiesa, dice: “Il Corpo di Cristo appartiene ai sacerdoti … esso non sia
toccato da nessuno che non sia consacrato, nessun’altra persona ha il diritto
di toccarlo, eccetto in casi d’estrema necessità”. Il Concilio di Trento
dichiara: “L’uso che solo il sacerdote dia la Comunione con le sue mani
consacrate è Tradizione Apostolica”.
D- Certuni dicono che il
ritorno all’uso dei primi della Chiesa è una cosa lodevolissima, è un grande
progresso. E’ vero questo?
R- No, Il Papa Pio XII,
nell’Enciclica “Mediator dei”, diceva a coloro che si sforzavano di
ripristinare certe cerimonie e riti antichi: Un antico uso non è, a motivo
della sua antichità, il migliore sia in se stesso, sia in relazione ai tempi
posteriori”. Il ritorno quindi (in materia di disciplina liturgica) alle
origini della Chiesa è essenzialmente antistorico, perché equivale non a un
progresso, ma a un anacronistico regresso. Sarebbe
per
esempio, un progresso se noi, abituati allo sfarzo della moderna illuminazione
elettrica che inonda di luce le nostre vie ecc ., volessimo ritornare ai tempi
antichi quando, per avere un po’ di luce, si doveva ricorrere alle torce, alle
candele, alle lucerne a olio a petrolio? No certamente, perché questo sarebbe
un assurdo regresso. Così il ritorno all’uso primitivo della Comunione sulla
mano non è un progresso, un doloroso regresso. Il suo uso infatti mostrò a quei
tempi, abbastanza chiaramente, tutti gli inconvenienti che si verificavano
allora e che gli scritti dei Padri della Chiesa stanno ad attestarlo. Per
questo la Chiesa, appena trovò il modo migliore della Comunione sulla lingua,
abolì completamente l’antico uso della Comunione sulla mano.
D- Perché allora il ritorno
all’antico uso viene esaltato da tanti?
R- Il ritorno all’antico uso
della Comunione sulla mano è in realtà una delle tante bandiere di comodo
sventolate dai modernisti odierni. Verrebbe da domandare loro: voi esaltante
tanto la Comunione sulla mano come un glorioso ritorno all’antico, e perché
allora non esaltate il ripristino dell’antico digiuno Eucaristico (dalla
mezzanotte al momento della Comunione)? Perché non esaltate il ripristino della
veste sacerdotale, voluta e tante volte raccomandata dal Papa? Non lo fate
perché non vi conviene! Voi che in campo dottrinale (dogma, morale, ecc.) non
siete più per l’antico ma per il nuovo con la scusa che i tempi sono cambiati?
Perciò il ritorno all’antico uso della Comunione sulla mano è una dolorosa
retrocessione dal maligno al peggio; forse è mancanza di fede
nella
presenza reale di Cristo nell’Eucarestia; forse è diabolica volontà di esporre
l’Ostia Santa a irriverenze e profanazioni!
D- Ma allora come mai, dopo più
di mille anni, la Comunione sulla mano è stata di nuovo permessa?
R- Dopo il Concilio Vaticano
II, la Comunione sulla mano è stato un deplorevole abuso introdotto in alcune
nazioni nordiche influenzate dal protestantesimo, e tale e tale abuso è
serpeggiato purtroppo qua e là anche in Italia. Dapprima il Papa Paolo VI
oppose un secco rifiuto, raccomandando energicamente di restare fermi al modo
tradizionale di ricevere la Comunione sulla lingua ed elenca, fra i motivi
della sua contrarietà:
1)- La Comunione sulla lingua
previene molto più efficacemente il pericolo delle profanazioni e della caduta
dei frammenti;
2)- Il timore che la Comunione
data sulla mano avrebbe illanguidito la fede e il fervore Eucaristico del
popolo;
3)- Si sarebbe prestata a un
traviamento del profondo significato del Dogma secondo teorie ereticali
serpeggianti fin d’allora.
Per tutti questi motivi il Papa
Paolo VI, mentre da una parte esortava con veemenza a restare fedeli alla
Comunione sulla lingua, dall’altra parte consultava l’episcopato universale. I
Vescovi, a stragrande maggioranza, si pronunziavano a favore della Comunione
sulla lingua. In seguito (non sappiamo per quale tenebroso mistero che dirò
sotto) Paolo VI, il 28 maggio 1969, con l’istruzione “Memoriale Domini”
concedeva il
permesso
della Comunione sulla mano soltanto nel caso che la maggioranza dei due terzi
di ciascuna conferenza episcopale avesse insistito. La Conferenza Episcopale
Italiana, dopo aver stentato per venti anni, ha raggiunto la maggioranza
prescritta nel maggio del 1989 e così anche in Italia è stato concesso il
permesso della Comunione sulla mano.
D- Taluni dicono che la
Comunione sulla lingua non è conveniente per motivi d’igiene, evitando al
sacerdote l’occasione di toccare l lingua dei fedeli e diffondere delle
infezioni, come per esempio l’odierna Aids.
R- Premesso che l’Aids non si
trasmette con la saliva, ma con altri mezzi ben noti ormai a tutti, si risponde
che la preoccupazione dell’igiene è del tutto pretestuosa, poiché
l’inconveniente di toccare la lingua dei fedeli accade molto raramente, infatti
tanto il sacerdote quanto i fedeli usano la massima diligenza per evitarlo. E
se qualche volta si dovesse verificare, il sacerdote può rimediare subito,
lavandosi l’estremità delle dita con l’acqua dell’ampollina disponibile sull’Altare.
Proprio per motivo d’igiene, il sacerdote, prima di Celebrare la Messa, suole
lavarsi le mani, per cui nelle sacrestie c’è sempre un lavandino con acqua
corrente. Durante la Messa, dopo l’Offertorio, il sacerdote si lava ancora una
volta le dita. Quindi il motivo d’igiene non regge affatto. Invece è proprio
con la Comunione sulla mano che i fedeli divengono veicolo d’infezioni contro
se stessi. Le mani infatti che ricevono l’Ostia hanno toccato inevitabilmente
maniglie e passanti di case e di negozi; hanno toccato sostegni di autobus;
hanno maneggiato denaro carico di milioni di microbi; hanno stretto la mano di
conoscenti
dello stesso vicino di banco nel dargli il solito “segno di pace”, ecc. E i
bambini, che giuocano e toccano tutto, hanno le mani pulite? E di chi va in
bagno senza lavarsi le mani, sono mani pulite? E perché quando ci si comunica
sotto le due specie per “intenzione” (cioè bagnando la particola nel vino
consacrato) è prescritto di dare l’Ostia soltanto sulla lingua? Il motivo
d’igiene in questo caso non vale più? Soltanto l’ipocrisia può suggerire la
Comunione sulla mano per motivi d’igiene!
D- Qualcuno dice: è poco serio
e dignitoso ricevere la Comunione sulla lingua, facendosi imboccare come un
bambino.
R- Questo non è vero, perché L’Eucarestia
non è un cibo umano, ma è un Cibo Divino. La Comunione è la consumazione della
Vittima Divina, Gesù Cristo, Immolatosi misticamente nella S. Messa, ch’è la
rinnovazione del Sacrificio della Croce. L’uomo davanti a Dio, non può mai
presumere di essere adulato, dovendo invece sentirsi e comportarsi come un
bambino, sempre bisognoso d’essere imboccato, nella piena consapevolezza della
propria assoluta impotenza nel campo soprannaturale.
D- Quali sono gli inconvenienti
più gravi della Comunione sulla mano?
R- Gli inconvenienti principali
e più gravi sono: La disperazione dei frammenti e la profanazione dell’Ostia
Santa.
IL PIANO MASSONICO
PROFANAZIONE DELL’OSTI CONSACRATA
La Comunione sulla mano
corrisponde a un preciso piano predisposto dai nemici di Cristo e della sua
Chiesa. Il periodico francese “Vers Demain”, rivelando, nel 1970, un piano
massonico, dava la seguente informazione:
“Esistono tre fasi del PIANO
MASSONICO:
1)- Si deve riuscire con tutti
i mezzi a far sì che nella Chiesa Cattolica si riceva la Santa Comunione in
piedi.
2)- Si deve arrivare a fare in
modo che l’Ostia sia data in mano ai comunicanti, per far sparire lentamente la
fede e la devozione ed arrivare, così, all’ultima tappa.
3)- I credenti, in tal modo,
vengono portati a credere che l’Eucarestia sia solo un pezzo di pane, un
simbolo della Cena e, in definitiva, un simbolo della comune fratellanza
mondiale” (cfr. rivista CHIESA VIVA – Novembre 1971).
Nel 1970 e il 1980 il Papa
Giovanni Paolo II lanciò un grido d’allarme: “Giungono voci su casi di
deplorevoli mancanze di rispetto nei confronti delle specie Eucaristiche …”
(Dominicae Cenae, N. II)
In Italia sono avvenute molte
profanazioni per usarle per le messe nere. Ma non solo.
Un bambino che diede l’Ostia al
cane. Un giovane che si portò l’Ostia in trattoria e la taglia col coltello ...
e molti altri sacrilegi.
Nella rivista SEGNO del
febbraio-marzo 1990.
“Succede
anche in Italia ciò che è successo e continua a succedere in tante altre
nazioni: ricevere le Ostie consacrate sulla mano, trafugarle e andarle a
vendere a un prezzo che oscilla dalle 50 100 euro, ai CENTRI MASSONICI, che
hanno organizzato una fitta rete di raccolta di particole consacrate per
distribuirle ai GRUPPI SATANICI, che le adoperano nei riti delle messe nere”.
I centri massoni circa già dal
1995 sono: a Catania, Messina, Siracusa, Reggio Calabria, Taranto, Bari,(2
centri ), Napoli (5 c.) Roma (26 c.), Firenze (2 c.) Arezzo (7 c.), Terni
(6c.), Pisa (8 c.), Genova (12 c.), Milano (23 c.), Torino (17 c.), Brescia (15
c.), Verona (32 c.), Bassano del Grappa (14 c.), Vicenza (13 c.), Bologna (4
c.), Ferrara (3 c.), Padova (9 c.), Venezia (a c.), Pordenone (15 c.), Udine (
a c.), Trieste (12 c.).
Questi centri che ho elencati
sono del 1995 a oggi 2012 saranno ancora aumentati.
Come si
vede, è una mappa tristissima! E non è affatto completa! E non sono nominati
certi paesi di provincia! Ma è tutta una rete fittissima che aumenta ogni
giorno.