«LA MIA
CONVERSIONE
AL
CATTOLICESIMO
LA
CONSIDERO CONCLUSA»
La motivazione: «Troppa debolezza con l'Islam»
Magdi Allam: «Mi allontano dalla Chiesa»
Magdi Allam: «Mi allontano dalla Chiesa»
La mia conversione al cattolicesimo la
considero conclusa». Lo dichiara Magdi Cristiano Allam dalle pagine de Il Giornale
spiegando che si tratta di «una scelta maturata anche di fronte alla realtà di
due Papi», ma ciò che «più di ogni altro fattore mi ha allontanato dalla Chiesa
-spiega- è la legittimazione dell'islam come vera religione di Allah come vero
Dio, di Maometto come vero profeta, del Corano come testo sacro, delle moschee
come luogo di culto».
LA SVOLTA - «Sono invece convinto - aggiunge - che l'Islam sia un'ideologia intrinsecamente violenta così come è stata storicamente conflittuale al suo interno e bellicosa al suo esterno. Ancor più sono convinto che l'Europa finirà per essere sottomessa all'islam, così come è già accaduto a partire dal Settimo secolo», «se non avrà la lucidità e il coraggio di denunciare l'incompatibilità dell'islam con la nostra civilità e i diritti fondamentali della persona, se non metterà al bando il Corano per apologia dell'odio».
LA SVOLTA - «Sono invece convinto - aggiunge - che l'Islam sia un'ideologia intrinsecamente violenta così come è stata storicamente conflittuale al suo interno e bellicosa al suo esterno. Ancor più sono convinto che l'Europa finirà per essere sottomessa all'islam, così come è già accaduto a partire dal Settimo secolo», «se non avrà la lucidità e il coraggio di denunciare l'incompatibilità dell'islam con la nostra civilità e i diritti fondamentali della persona, se non metterà al bando il Corano per apologia dell'odio».
«Continuerò - conclude Magdi Cristiano
Allam- a credere nel Gesù che ho sempre amato e a identificarmi orgogliosamente
con il cristianesimo come la civiltà che più di altre avvicina l'uomo al Dio
che ha scelto di diventare uomo».
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Oggi una delle notizie più fragorose per i cattolici è
la dichiarazione di un grande convertito, Magdi Cristiano Allam, a quanto pare ha deciso di fare un passo
indietro. Leggiamo dal web: «La Chiesa
Cattolica lo ha deluso ed è pronto a voltare pagina. Lo scrive lui stesso sulla
prima pagina del Giornale. “La
mia conversione al cattolicesimo la considero conclusa”, scrive spiegando che
si tratta di “una scelta maturata anche di fronte alla realtà di due Papi”, ma
ciò che “più di ogni altro fattore mi ha allontanato dalla Chiesa -spiega- è la
legittimazione dell’Islam come vera religione di Allah come vero Dio, di
Maometto come vero profeta, del Corano come testo sacro, delle moschee come luogo
di culto”. “Sono invece convinto -aggiunge- che l’Islam sia un’ideologia
intrinsecamente violenta così come è stata storicamente conflittuale al
suo interno e bellicosa al suo esterno. Ancor più sono convinto che l’Europa
finirà per essere sottomessa all’Islam, così come è già accaduto a partire dal
Settimo secolo”, “se non avrà la lucidità e il coraggio di denunciare
l’incompatibilità dell’Islam con la nostra civiltà e i diritti fondamentali
della persona, se non metterà al bando
il Corano per apologia dell’odio”».
La sua conversione e il Battesimo ricevuto da
Benedetto XVI avevano creato una risonanza favorevole al Cristianesimo,
considerando che veniva dal mondo musulmano ed occorreva una buona dose di
coraggio per compiere questo gesto. Consideriamo che era anche vicedirettore
del Corriere della Sera, si trattava
di un personaggio pubblico. La riflessione lo aveva condotto alla Verità e a
credere pubblicamente nella Divinità di Gesù.
Ancora oggi
è scortato per le minacce subite, per il coraggio di esprimere le sue
convinzioni. Ci dispiace però questa sua nuova posizione.
Chi è deluso per qualche scandalo o per altre
situazioni, non deve però rinunciare a partecipare alla Santa Messa, deve saper
distinguere e continuare a credere in Gesù che è sempre vivo e vicino a tutti.
La Chiesa Cattolica rimarrà sempre legata al Vangelo storico annunciato da
Gesù, non potranno lecitamente avvenire cambiamenti e la teoria dei teologi
modernisti sulla trasformazione della Santa Messa in una pia preghiera lascia
il tempo che trova. Non si può modificare la volontà di Gesù osservata per
duemila anni e che permane nel Vangelo.
Non è il caso del giornalista, ma proprio ieri ho
scritto che si cambia facilmente parere anche su Gesù, si esalta e si stendono
tappeti in un primo momento per poi scagliarsi contro come fecero molti ebrei
davanti a Pilato. Non chiesero la liberazione di Gesù, al contrario gridarono: “Crocifiggilo, crocifiggilo”. L’ingresso
trionfale del Signore e le grida: “Benedetto
Colui che viene nel nome del Signore”, erano evaporati velocemente.
Arriveremo in questi giorni a meditare sulle negazioni
di Pietro dopo l’arresto di Gesù, oggi consideriamo il comportamento falso ed
infame di Giuda. La sua premura nel lamentarsi dello spreco del profumo di
nardo era in realtà la manifestazione della sua avidità, bramava il denaro più
di tutto. I suoi pensieri e le parole scaturivano sempre dalla bramosia di
possedere altro denaro, quindi le sue proteste per lo spreco nascondevano un
altro obiettivo.
“Disse questo non
perché gli importasse dei poveri, ma perché era un ladro”, appunto, il Vangelo è preciso sulla sua vera
attività. Un ladro insieme a Gesù, tra gli Apostoli, condivise per tre anni
l’apostolato del Signore, predicò il Vangelo e compì anche miracoli. È un
mistero la concessione che fece Gesù a Giuda, una opportunità unica ma sprecata
per l’incapacità di controllare se stesso.
Quando una persona non controlla i suoi comportamenti
finisce sempre per eccedere, passare i limiti del decoro. Gesù alla Valtorta
disse che a causa dei suoi molti e coscienti peccati mortali, in Giuda si
incarnò satana.
In effetti,
la sua inclinazione all’inganno e alle diffamazioni, aprirono la porta del
cuore a satana e questi vi prese dimora.
L’affermazione di Giuda mi fa pure riflettere sulle
parole anche belle che vengono dette da molti, ma che sono sterili, manca la
sincera volontà di compiere quanto affermato. Sappiamo che alle parole spesso
non seguono i fatti, non si compiono quelle buone opere indicate nel Vangelo.
Giuda si distingue come l’uomo che affermava una cosa mentre ne pensava
un’altra. Questo avviene a molti anche per questioni minori e si può cadere se
non c’è il controllo dei propri pensieri.
Perché se
poi gli altri si accorgono che uno compie il contrario di quanto affermato, non
è una bella testimonianza.
Dobbiamo impegnarci di più nel controllo dei pensieri
e bisogna parlare dopo aver riflettuto, senza avventatezza e precipitazione
coinvolgente. La coerenza deve esistere tra i pensieri e le parole che si
pronunciano, considerando che i pensieri sono emanazioni di un buon cuore e di
una intensa spiritualità.
Gesù in mezzo ai giudei era il Santissimo che
splendeva di Luce propria, ovviamente tutto in Lui era perfetto, anche la
correlazione tra Cuore, pensieri e parole. Questa sua trasparenza onestissima
causava nei giudei agitazioni disumane, l’odio aumentava in essi e non
cercavano alcun rimedio per calmarlo. L’unico rimedio era la soluzione finale
di triste memoria, quindi, l’uccisione di Gesù. La loro cattiveria li spinse a
cercare la morte di Lazzaro perchè diventato testimone credibile della Divinità
di Gesù.
Anche a noi
credenti la trasparenza onestissima causa le reazioni di quanti sono
alleati con il Male, ma rimaniamo inamovibili.