sabato 6 maggio 2017

L’IMPOSIZIONE DELLE MANI

L’IMPOSIZIONE DELLE MANI


In quanto segno sacramentale, la Tradizione riserva l’imposizione delle mani ai presbiteri e ai genitori sui figli. Il suo improprio è nato in ambito protestante ed è stato mutuato dal rinnovamento carismatico cattolico. Benedetto XVI, durante l’udienza generale del 10 gennaio 2007, ha chiarito l’origine e lo scopo dell’imposizione delle mani nella Chiesa Cattolica.
Il gesto dell’imposizione delle mani può avere vari significativi. Nell’antico testamento il gesto ha soprattutto il significato di trasmettere un incarico importante, come fece Mosè con Giosuè (cfr. Nm 27,18-23), designando così il suo successore. In questa linea anche la Chiesa di Antiochia utilizzerà questo gesto per inviare Paolo e Barnaba in missione ai popolo del mondo (cfr. At 13,3). Ad una analoga imposizione delle mani su Timoteo, per trasmettergli un incarico ufficiale, fanno riferimento le due Lettere paoline a lui indirizzate (cfr. 1Tm 4,14; 2Tm 1,6). Che si trattasse di un’azione importante, da compiere dopo discernimento, si desume da quanto si legge nella Prima Lettera a Timoteo: Non aver fretta di imporre le mani ad alcuno, per non farti complice dei peccati altrui (5,22).
Quindi vediamo che il gesto dell’imposizione delle mani si sviluppa nella linea di un segno sacramentale. Nel caso di Stefano e compagni si tratta certamente della trasmissione ufficiale, da parte degli apostoli, di un incarico e insieme dell’implorazione di una grazia per esercitarlo.

Padre Cipriano si attiene alla tradizione e sostiene che solo i sacerdoti possono imporre le mani. Questo gesto, che è alquanto ricorrente nei gruppi di preghiera, nasconde tra l’altro un’insidia sottile: Chi impone le mani – afferma l’esorcista – rischia di credersi superiore agli altri e si espone facilmente al peccato di orgoglio, che può favorire l’azione del demonio. I gruppi carismatici dovrebbero sempre essere guidati da un sacerdote prudente e preparato.

Bisogna fare attenzione anche ai guaritori che impongono le mani a scopo terapeutico. Spiega mons. Cattenoz:
In alcune medicine, dette naturali, vengono invocate entità superiori per ottenere la guarigione. Possono essere magnetizzatori, guaritori, ma anche kinesiterapeuti e osteopati che impongono le mani sui loro pazienti durante il consulto, recitando delle formule. Generalmente questi poteri vengono sviluppati in seguito ad una ricerca esoterica o occulta. Gli apprendisti imparano un “approccio” medico e terapeutico, spesso definitivo “olistico” - cioè che considera l’uomo nella sua totalità di anima e corpo, cosa che in sé non ha nulla di contestabile, al contrario, perché la Chiesa non ha mai smesso di preconizzare una medicina umana, completa, vicina ai pazienti -, ma che, in realtà, si spinge ben oltre. Poiché non si conoscono le entità invocate durante queste sedute, la Chiesa rifiuta ogni comportamento di questo tipo, compreso il “dono” popolare di “spegnere il fuoco”, cioè di guarire le “bruciature”. Essa esorta quindi ogni paziente che dovesse trovarsi in queste situazioni a evitare di riprodurle e, nel caso in cui vi si trovi involontariamente, a pregare Gesù in silenzio. Il motivo è sempre uguale: siamo tempio dello Spirito Santo..

Secondo l’esperienza di alcuni esorcisti, tra i quali Don Amorth, anche i maghi partecipano ai grandi raduni carismatici, confusi tra la folla, per imporre le mani e maledire le persone in nome di satana. Non stupisce che alcune persone, reduci da assemblee carismatiche, lamentino in seguito mali seri inspiegabili.


Ma l’imposizione delle mani, anche quando non viene effettuata da maghi o guaritori, comporta sempre dei rischi. Un religioso francese mi ha raccontato la sua esperienza, che non costituisce un caso isolato. Nei gruppi carismatici cattolici – ha affermato – si prega gli uni sugli altri. E’ una consuetudine copiata dai protestanti, che la considerano una cosa normale, ma si può restarne seriamente inquinati. Parlo di inquinamento, perché co sono persone che dentro non sono buone e, quando impongono le mani, trasmettono negatività. Ne ho fatto esperienza mentre ero diacono. Ero molto arrabbiato con il mio superiore di seminario e ho chiesto a un gruppetto di conoscenti di pregare su di me. Qualcuno mi ha imposto le mani e subito ho sentito come un colpo di pugnale sulla spalla. Il dolore è rimasto anche dopo la preghiera, peggiorando il mio stato. Cos’era accaduto? L’ho capito con l’aiuto del mio padre spirituale. Poiché non stavo bene, ero in collera con il mio superiore e nutrivo del rancore nei suoi confronti, ero più esposto all’azione del demonio e ho facilmente assorbito le negatività che qualcuno mi ha trasmesso con l’imposizione delle mani. Il mio padre spirituale mi ha fatto capire che dovevo chiedere perdono al mio superiore e, quando l’ho fatto, tutto è rientrato nell’ordine. Certe esperienze aiutano a riflettere.
Persino Padre Matteo La Grua, pur essendo un fautore dell’imposizione delle mani, mette in guardia: Non deve imporre la mano chi eventualmente si è caricato di negatività o non si sente in pace: potrebbe scaricare sull’infermo il suo stato d’animo.
Anche i sacerdoti possono essere imprudenti. Ho visto i pazienti di un esorcista partecipare talvolta a raduni carismatici nei quali un incausto sacerdote invita l’assemblea a imporre le mani gli uni sugli altri durante l’invocazione dello Spirito Santo, cosa che fanno ovviamente anche i posseduti. E’ vero che il diavolo non si trasmette per contagio, ma questo gesto potrebbe avere conseguenze imprevedibili per chi lo fa e per chi lo riceve.
Sarebbe auspicabile, invece di rincorrere le mode del momento, approfondire meglio la conoscenza della dottrina cattolica per salvaguardarsi dagli abusi e dai cattivi consiglieri, in quanto l’ignoranza è il nemico principale del credente e, sotto certi aspetti, è più pericolosa del diavolo. Solo l’eucarestia e la confessione sono i mezzi privilegiati con cui il signore salva, libera e guarisce il suo popolo. E’ sempre attuale l’esortazione di Dante alighieri: avete il vecchio e il nuovo Testamento e il Pastor della Chiesa che vi guida: questo vi basti a vostro salvamento.