lunedì 1 luglio 2019

LE LOCUZIONI


LE LOCUZIONI

Esse consistono in parole mediante le quali Dio, Gesù, i santi, i defunti o gli angeli, buoni o cattivi, trasmettono il loro pensiero a qualche essere umano vivente. Stando alla testimonianza dei santi, si riducono a tre forme. Le prime, sentite chiaramente attraverso l’udito come provenienti da una voce normale, si chiamano perciò vocali, auricolari, oppure corporali; sembra che i mistici, depositari di confidenze divine più intime, quindi indicibili, ricevano poche di queste comunicazioni più materiali.
Parlando di se stessa in terza persona, Santa Teresa di Gesù dice  che nemmeno udì mai nulla con le orecchie del corpo, tranne due volte in cui, peraltro, non capì alcunché di ciò che le veniva detto, né seppe di cosa si trattasse.
Le seconde non sono percepite dal di fuori, ma dal di dentro, nell’anima e in maniera sensibile; perciò si chiamano immaginarie.
Non bisogna per questo attribuirle all’immaginazione, tanto più che esse non sempre cessano quando si vuole o quando si cerca di distrarsi da esse.
Le terze locuzioni infine, dette intellettuali, non si odono sensibilmente, né con i sensi esterni né con quelli interni, ma si rivolgono direttamente all’intelletto, come avviene nelle comunicazioni angeliche. Qui ogni altro pensiero si ferma, di modo che l’attenzione resta assorta in esse al punto da vanificare qualsiasi opposizione.

Dal libro: Carismatici, sensitivi e medium – Francois Marie Dermine –Ediz. Studio Domenicano – Collana: Teologia