lunedì 1 luglio 2019

LE VISIONI


LE VISIONI

Passiamo qui dall’udire al vedere; sempre, però, nelle tre forme attribuite alle locuzioni e riconosciute da santi dottori come Sant’Agostino e San Tommaso D’Aquino. Ci sono infatti le visioni esterne o corporali, alle quali ci si riferisce quando si parla di apparizioni, le visioni immaginarie, e ci sono quelle intellettuali.
Le visioni corporali si producono quando l’occhio percepisce un oggetto naturalmente invisibile all’essere umano, per l’intervento di un corpo reale oppure di una o più immagini offerte da un agente esterno e che provocano l’impressione della presenza effettiva di un oggetto  o di un corpo. Le visioni immaginarie, invece derivano da rappresentazioni colte non con gli occhi bensì dai soli sensi interni dell’immaginazione, e superano di gran lunga in chiarezza l’effettiva percezione di realtà fisiche esteriori. Insistiamo nell’affermare che le visioni immaginarie non sono da confondere con un fenomeno allucinatorio, frutto del delirio o della fantasia della mente umana. Tuttavia rimane spesso difficile distinguere tra visioni corporali e immaginarie: senza negare la possibilità assoluta delle prime, è più facile che si abbia a che fare con le seconde. Non trascuriamo, poi, il fatto che tali fenomeni si presentano facilmente alle contraffazioni diaboliche: la teologia cattolica riconosce infatti agli angeli, buoni o decaduti, la capacità di impressionare i nostri sensi con vibrazioni acustiche o forme visive.
Ciò che si diceva appena sopra circa le locuzioni auricolari dei mistici vale a fortiori per le apparizioni: più un’anima progredisce nella vita mistica, mano ha visioni corporali. Santa Teresa D’Avila, parlando ancora di sé in terza persona, dice: “Se si tratta di vista con gli occhi del corpo, non saprei dirne nulla, perché la persona suddetta, di cui posso parlare con tanti particolari, non ha mai avuto tal genere di visioni”.
Le visioni intellettuali consistono in conseguenze soprannaturali che giungono attraverso uno sguardo immediato e semplice dell’intelligenza, senza, cioè, nessuna rappresentazione interna o esterna; essendo tuttavia legate alle comunicazioni mistiche più che a quelle profetiche, non rientrano nell’oggetto di questo nostro studio.

Dal libro: Carismatici, sensitivi e medium – Francois Marie Dermine –Ediz. Studio Domenicano – Collana: Teologia