LE
RELIQUIE DEI SANTI
Anche
le reliquie dei santi forniscono una speciale protezione contro il
diavolo e un aiuto afficace per la liberazione, perché tormentano il
demonio e ne fiaccano le forze. Spesso gli esorcisti, durante il
rito, si avvalgono di crocifissi contenenti una o più reliquie.
Il
collare di san Vicinio e le spoglie del diacono e martire san Ciriaco
meritano una particolare menzione, mentre illustreremo più avanti i
fenomeni che si verificano presso la tomba del Servo di Dio Padre
Matteo da Agnone.
San
Vicinio, protovescovo di Sarsina (Forlì-Cesena), morì nel 330. Per
ventisette anni esercitò il ministero episcopale e fu efficace
esorcista. Per penitenza pregava curvo sotto peso di un macigno
appeso al collo con una catena di ferro, il famoso “collare di San
Vicino”, custodito nella cattedrale della località romagnola. Al
contatto di questa reliquia, le persone tormentate dal maligno danno
in escandescenze.
Il
diacono san Ciriaco, potente esorcista e taumaturgo, fu invece
martirizzato a Roma nell’anno 305. Era dei quattordici santi
ausiliatori cari alla pietà popolare e il suo culto fin dal 1400 era
diffuso in tutta Europa. Le sue reliquie sono particolarmente
venerate nel Santuario di Torre le Nocelle, in provincia di Avellino
e, fin dal 1600, esistono testimonianze scritte della loro efficacia
contro il principe delle tenebre. Le persone
afflitte da problemi diabolici reagiscono con manifestazioni di vario
grado, specialmente davanti all’ampolla che racchiude il sangue
versato dal santo per testimoniare la sua fede in Cristo.
Il
caso più emblematico di cui sono testimone è quello di Gilbert, un
bambino di sette anni venuto dalla Corsica con i suoi genitori,
preoccupati per il ritardo mentale del figlioletto che si esprimeva
come un bambino di tre anni. La famiglia, piuttosto agiata, gli aveva
prodigato tutte le cure necessarie, senza risultati soddisfacenti.
L’handicap
del bambino era accompagnato da fenomeni inquietanti. Fin da piccolo
Gilbert manifestava avversione per le immagini sacre e le girava
dall’altro lato per non vederle. Giungeva persino a disegnare sul
muro con i propri escrementi delle croci rovesciate. Aveva inoltre
strani poteri di chiaroveggenza. Sapeva ad esempio se una persona in
abiti borghesi, mai incontrata prima, era consacrata a Dio, tanto che
lo zio, per scherzo, gli diceva:”Gilbert, non ci daresti anche i
numeri del lotto”?. Malgrado si
esprimesse in modo confuso, faceva strani discorsi contro Dio e
bestemmiava in modo perfettamente comprensibile. Da diversi mesi il
bambino si rifiutava di vedere un uomo nero di cui aveva paura.
Fantasie infantili, si potrebbe pensare,
senonché il giorno del suo compleanno i genitori riempirono la casa
di palloncini colorati. Quelli appesi nella sua cameretta scoppiarono
da soli uno dopo l’altro, mentre i palloncini che addobbavano le
altre stanze rimasero tutti integri. Il bambino spiegò:”E’ stato
l’uomo nero, li ha infilzati con un coltello”. Tutti questi fatti
lasciavano supporre un influsso diabolico, per cui i genitori
decisero do fare un pellegrinaggio nei luoghi particolarmente vocati
alla liberazione dal Maligno, in cerca di conferme. Giunti al
Santuario di Torre Le Nocelle, appena Gilbert si avvicinò
alla reliquia del sangue di San Ciriaco, avvertì un forte bruciore
di stomaco mentre il ventre gli si gonfiava a vista d’occhio e una
palla grossa come una mela gli roteava nella pancia. La madre si
spaventò moltissimo. Il fenomeno durò pochi minuti, poi Gilbert,
che ignorava lo scopo del viaggio guardando verso la
sacrestia, in quel momento deserta, esclamò imapurito:”C’est
dangereux là dedans! Là dentro è pericoloso!”, manifestando di
sapere, per vie non comuni, che il luogo ha fama di liberazione.
l’incontro con doversi esorcisti ha in seguito appurato che Gilbert
è vittima di un problema al contatto con un gianto appartenuto a
Padre Pio. Poco tempo dopo il pellegrinaggio, dopo aver ricevuto
diverse benedizioni anche da un sacerdote della sua città, il
bambino ha iniziato a parlare molto meglio, lasciando sbalorditi i
medici per i rapidi progressi. In più, fin dalla sera del ritorno, è
tornato a dormire nella sua cameretta, dopo che i genitori vi hanno
messo un’immagine di San Ciriaco accendendo un cero in suo onore e
recitando qualche preghiera al santo. Ai parenti stupiti, la
madre di Gilbert ha risposto:”Cosa volete che vi dica? Sono cose
che non si possono spiegare. Se non si ha fede, non si riesce a
crederci!”