LE
SUPERSTIZIONI
Don G. Tomaselli Tipografia RAFFAELE Messina
INTRODUZIONE
Una piaga
popolare religiosa è la superstizione. Più si è ignoranti delle,
verità della Fedi e più si tende alla superstizione.
Poiché
nell'esercizio del Ministero Sacerdotale mi sono imbattuto in molti
casi. Curiosi e tipici, credo bene riportati in questo scritto,
affinché si comprenda la vacuità della superstizione e si sappiano
giudicare certi fatti che sono stimati strabilianti.
PRELUDIO
Avevo
ultimato il mio lavoro in Parrocchia, verso l'imbrunire, quando due
uomini, ansanti e preoccupati, così vennero a parlarmi:
Reverendo,
non vogliate rifiutarvi! E' pronta la macchina per condurvi nella
vicina città. Si tratta di un caso urgentissimo. Fatelo per carità!
Di. che si
tratta?
Un giovane
è sotto l'influsso diabolico. Ha una fattura addosso e non.
sappiamo,chi gliela abbia procurata. La madre è disperata.. Si è
rivolta alla fattucchiera, ma invano. Si. aspetta. voi !
E credete
che io sia un altro fattucchiere.
No,
Reverendo! Ma quello che può fare il Sacerdote, nessun altro è
capace di farlo!
Andai in
casa del sofferente. Il giovane era a letto. Da qualche rilievo fatto
dal suo sguardo e da alcune domande, compresi la situazione. Dunque
dissi: Il giovane non ha il diavolo addosso; non ha alcuna fattura; è
affetto da forte esaurimento nervoso.
Eppure la
zingara che l'ha curato dice che c'è la fattura e che essa è capace
di toglierla, ma non subito; per liberarlo vuole altre trecento mila
lire. Noi non possiamo più dare denaro. Abbiamo venduto tante
masserizie e ci rimane solo la casetta. Per amore della guarigione
saremmo quasi disposti a vendere la casa!
E non vi
siete accorti che la donna, che vuol togliere la fattura, è
un'imbrogliona ed una ladra? Se voi la denunziaste, verrebbe
arrestata!... Il giovane è esaurito. Andate all'ospedale
psichiatrico di Siracusa; sottoponete il paziente ad una visita e
presto potrà guarire. Ma non rivolgetevi più alla fattucchiera.
Dopo un po,
di mesi ero ritornato nella stessa città. Lungo la via mi fermarono
una donna e un giovane.
Non ci
riconoscete?
Non ricordo
bene.
Questo è
mio figlio, quello che era ammalato e che voi veniste a visitare
quella sera.
Come sta
ora?
Proprio
bene! Fu visitato nell'ospedale, fece una buona cura e si rimise
perfettamente.
Quanto
denaro avete sprecato, dandolo alla fattucchiera!
E'
l'ignoranza che ci porta fuori strada!...
Questo è
uno dei cento fatti capitatimi. Poiché è molto diffusa la piaga
della superstizione, vediamo di vederne l'essenza il modo di
combatterla.
LA
SUPERSTIZIONE
La
superstizione è il culto divino resa a chi non è Dio, ovvero a Dio,
ma in modo indecoroso. E' un peccato grave di per sé può anche
essere peccato veniale, secondo le circostanze o l'ignoranza di chi
la pratica o vi presta fede.
Si chiama
idolatria, quando si presta il culto divino ad una creatura, come
fanno i pagani, privi della luce del Vangelo. Nelle nazioni civili
non esiste l'idolatria.
La
superstizione è detta « indovinazione », quando per opera del
demonio si vogliono conoscere le cose occulte.
Si chiama
astrologia l'arte di conoscere il futuro osservando gli astri. Alcuni
eventi si possono prevedere ed è lecito farlo: l'eclissi, le fasi
lunari, le piogge, le tempeste... E' superstizione invece arguire
dagli astri le azioni libere degli uomini e gli eventi umani.
La
oniromanzia è l'arte d'indovinare il futuro per mezzo dei sogni.
La vana
osservanza o magia è la superstizione per cui si cerca di fare
qualche cosa con l'aiuto del demonio.
Si chiama
«rievocazione degli spiriti » o spiritismo, il fenomeno del così
detto « tavolo parlante » con tutte le circostanze che
l'accompagnano.
Nella
trattazione ci fermeremo soltanto sui punti più comuni della
superstizione.
L'INDOVINAZIONE
Correva
voce a Catania che una sonnambula indovinasse il futuro. Molti
andavano a consultarla.
Una donna,
che amava molto il marito, sborsando una somma domandò:
Che cosa
dite di mio marito?
E' un
brav'uomo! E' la vostra felicità: Però non vivrà a lungo; prima
dei sessantacinque anni morrà e voi rimarrete vedova!
Era tanta
la fiducia nella sonnambula, che la risposta fu ritenuta infallibile.
La sposa
cominciò a preoccuparsi, sino a fissarsi nel pensiero della sua
sventura.
Il marito
cercò di distrarla, ma fu invano. Visite mediche, cure, viaggi...
finché la poveretta impazzì e fu rinchiusa nel manicomio di
Palermo. Dopo alcuni anni moriva.
Il marito è
ancora in vita e abita nella mia borgata.
Che cosa
pensare della scienza del futuro? E' possibile?
IL
FUTURO LIBERO
Noi
possiamo avere la conoscenza del passato e del presente; il futuro
prossimo possiamo arguirlo dalle circostanze, ma non con esattezza.
Così, un valente politico, esaminando avvenimenti privati e pubblici
della propria nazione e delle limitrofe, potrebbe dire: Fra questo
numero di anni, facilmente ci sarà una guerra e forse avrà la
peggio la tale nazione. Conviene prepararsi!
Il futuro
necessario si può prevedere con esattezza; ad esempio, gli astronomi
annunziano l'eclissi totale o parziale del sole ovvero, della luna,
fissandone anche i minuti di durata.
Il futuro
libero, dipendente dalla volontà umana, nessuno può prevederlo,
soltanto Dio. Qualche futuro libero non è conosciuto neppure dagli
Angeli e dalla stessa Madonna. Così il giorno del Giudizio
Universale, o fine del mondo, è conosciuto soltanto da Dio, come
ebbe ad affermare Gesù Cristo nel Vangelo.
Chiunque
pretende d'indovinare il futuro libero; o è un pazzo o un
imbroglione; chi gli presta fede, è uno sciocco.
Posto ciò,
chiediamo: Il demonio conosce il futuro libero? No! Iddio non glielo
permette; questo si rileva dalla stessa ragione, dagli insegnamenti
dei più grandi teologi e dalle prove false che il demonio ha dato,
allorché ha preteso d'indovinare il futuro. Però, essendo
un'intelligenza superiore, il demonio può arguire meglio degli
uomini certi futuri, ma non con certezza.
SONNAMBULAINDOVINA
Se
realmente gl'indovini conoscessero il futuro, i capi belligeranti si
rivolgerebbero ad essi, sia per decidersi a dichiarare la guerra, sia
per conoscere l'esito di una. battaglia. Invece si sa che anticamente
qualche condottiero andava a consultare l'oracolo, ma al presente
neppure si pensa a ciò, essendoci la convinzione nelle persone
intelligenti che nessuno può prevedere il futuro.
A Catania,
durante il periodo bellico, una donna faceva la sonnambulaindovina.
Prediceva gli avvenimenti futuri con grande sfacciataggine.
Ripetendosi
le incursioni aeree sulla città, la sonnambula per non restare
vittima delle bombe, si rifugiò nel paesetto di Palagonia.
Se questa
donna avesse previsto il futuro, avrebbe dovuto prevedere anche
l'orario delle incursioni ed il luogo dove sarebbero cadute le bombe;
avrebbe quindi potuto restare a Catania, mettendosi in luogo sicuro.
Dunque, non
è ignoranza prestare fede a ciò che dicono le sonnambule?
IL
PRESENTE LONTANO
Si va dagli
indovini per conoscere il presente lontano, cioè presente riguardo
al tempo e lontano riguardo al luogo. E' possibile conoscere ciò
naturalmente?
L'uomo ha
bisogno di vedere e di sentire per conoscere qualche cosa. Se io mi
trovo a Roma, non posso vedere ciò che sta avvenendo nell'Oceano
Pacifico.
Per via
soprannaturale il presente lontano si può conoscere. Nella vita dei
Santi si leggono tanti episodi in merito. San Pio V, ad esempio, da
Roma assisteva alla battaglia di Lepanto. Queste visioni o
illustrazioni soprannaturali sono fenomeni che Iddio permette di
tanto in tanto in alcuni Santi.
Oggi
abbiamo la televisione, o visione a distanza; è un fenomeno naturale
che si attua per mezzo dell'elettricità ed abbisogna
dell'apparecchio trasmittente e di quello ricevente; la radio porta
le onde sonore, mentre la televisione porta a distanza le immagini.
Appare la
differenza fra l'illustrazione celeste e la televisione; la prima ha
luogo per opera divina, senza mezzi esterni; la seconda ha bisogno di
apparecchi appositi.
L'uomo non
conosce il presente lontano, massimamente se è occulto, La Questura
sfrutterebbe certamente questa capacità umana se esistesse. Senza
interrogare testimoni e senza arresti preventivi, si troverebbero gli
assassini latitanti, le casseforti nascoste, ecc...
In
occasione di concorsi e di esami difficili,. potrebbero conoscersi in
antecedenza i terni e le versioni che il Ministero prepara e
suggella.
Tutto ciò
non si è ottenuto, malgrado i grandi progressi della scienza.
Il demonio
potrebbe conoscere il presente lontano? Essendo un puro spirito, può
andare in un attimo da un capo all'altro del mondo del mondo e può
conoscere quanto avviene nei luoghi più reconditi. Può il demonio
comunicare agli uomini tali conoscenze? Se Iddio glielo permette ed
in certi limiti. Ma poiché gli angeli ribelli sono i padri della
menzogna, non sempre dicono il vero.
Se qualche
volta il demonio apparisse visibilmente e si mettesse a disposizione
per comunicare notizie di avvenimenti lontani, non è lecito
rivolgersi a lui, perché è grave peccato mettersi in relazione col
nemico di Dio.
Si dà il
caso di certi infelici che vendono l'anima a satana e qualche volta
per opera diabolica possono essere informati di fatti lontani. E'
pure peccato rivolgersi a questa gente per avere notizie... e si
tenga conto che non sempre il demonio dice la verità.
Per motivo
di studio anni or sono ebbi un. colloquio con uno di questi tali, che
aveva fatto il patto con satana. Quanta pena mi fece il suo stato!
Quanto soffriva, poveretto! Lo esortai a sciogliersi dalle relazioni
diaboliche, ma mi diceva non essergli più possibile. Prima di
allontanarmi, mi disse: Lei ora parte da questa città. Vada in
qualunque luogo; ritorni qua in seguito e le dirò esattamente dove
sarà andato, quali persone avrà incontrato, quali fatti le saranno
capitati.
Conoscete
anche il futuro?
No!
Soltanto gli avvenimenti che accadono al presente in luoghi lontani.
E il demonio che viene a riferirmeli.
Mi rifiutai
di ritornarci, dicendo non essere lecita apprendere notizie per opera
diabolica.
IL
MILITARE DI MODICA
Ci sono
dunque di quelli che possono conoscere le cose occulte e le lontane.
E' male rivolgersi ad essi per informazioni. I veri indovini però
sono, assai rari. Appena entrati gli Americani in Sicilia per
l'occupazione bellica, molti militari si dispersero per l'isola. Uno
di essi, per avere i mezzi di vivere, si diede a fare l'indovino
nella città di Modica.
Sparvasi la
voce, uomini e donne a lui si rivolgevano per avere notizie dei
congiunti militari.
Che cosa
poteva rispondere? Chiedeva da quanto tempo non avessero ricevuto
corrispondenza, domandava una fotografia e dopo faceva da Sibilla:
Vostro
figlio è in mano dei nemici! Però è trattato bene, perchè è di
buon cuore.
Questo
militare è disperso; ma presto raggiungerà il reggimento. Fra tre
mesi vi scriverà.
Il tale
giovane è morto!...
Il tal
altro entro questo mese ritornerà in famiglia all'improvviso...
Ricordo che
passando al mattino davanti all'abitazione di questo indovino, prima
ancora che la sua porta si aprisse, la gente aspettava con ansia il
turno; chi portava denaro, chi pane, chi panieri di frutta. Qualche
previsione si avverava, la maggior parte no.
Una
famiglia mise sulla porta il segno del lutto, credendo che il figlio
militare fosse morto. La madre si ammalò, sino a tenere il letto.
Dopo qualche tempo il militare, creduto morto, rientrava in famiglia.
Due donne
un giorno contrastavano, una per provare che l'indovino era
infallibile, l'altra per il contrario. Decisero di fare la prova.
Che cosa
dite di mio figlio che combatteva in Africa?
E' salvo!
Al presente briga per avere un posto sul piroscafo e partirà da
Massaua fra dieci giorni. Non passerà un mese e riabbraccerete
vostro figlio.
Invece mio
figlio è a casa da due settimane.
E allora
perché venite da me?
Per
dimostrare a mia comare che voi imbrogliate la gente!
Andatevene
via e non mi seccate più!
UN CASO
Era celebre
in una città un indovino fattucchiere. Era un po' religioso... ma a
modo suo... Me lo segnalarono ed andai a trovarlo. Mi accolse
gentilmente.
Voi credete
che c'è Dio? Certamente!
Ed allora
perché non cambiate mestiere?
Devo
vivere.
M'interesserò
io a non farvi mancare il necessario. Però smettetela una buona
volta!... Siete voi convinto che ingannate il prossimo?
Comprendo
che le mie risposte non hanno fondamento: ma per l'esperienza di
tanti anni, so regolarmi discretamente nel responsi. Mi aiutano anche
alcuni libri che consulto.
Potrei
vederli?
Eccoli!
Che
stranezza di libri!... La cabala, la Scienza occulta, la Necromanzia
Orientale, l'Astrologo... ecc...
Questi
libri fanno perdere la testa! Distruggeteli!
Dopo
qualche tempo volli accertarmi se l'indovino l'avesse smessa.
Padre, ho
deciso di salvare l'anima mia, però la gente viene di continuo e non
riesco ad allontanarla.
Chiudete la
porta!
Ho provato;
ma battono e ribattono... e poi, mi s'inginocchiano dinanzi, anche
piangendo!
Che cosa vi
si domanda?
Le ragazze
vogliono sapere se il fidanzato sia sincero, se convenga scegliere
questo o quell'altro giovane; le signore domandano il talismano
contro il malocchio; tanti uomini il rimedio per certi malesseri.
Poiché
avete detta che desiderate salvarvi l'anima, approfittate per salvare
le anime altrui. Eccovi un po' d'immaginette sacre; a chi verrà,
direte di mettersi in grazia di Dio con la confessione e darete
un'immaginetta.
Caso
stranissimo! D'ordinario gl'indovini non lasciano il mestiere, perché
lucroso, ma l'uomo di cui parlo, ebbe la forza di troncare tutto e
rimettersi in grazia di Dio.
Quando,
trovandomi in sacrestia, mi si presentavano uomini e donne, facce del
tutto nuove, e chiedevano di confessarsi, domandavo loro: chi vi ha
indirizzato a me?
Il tale
uomo ci ha consigliato di venirci a confessare!
Dicevo fra
me: Il sacerdote difficilmente riesce a far riavvicinare ai
sacramenti certe anime, e un fattucchiere invece è subito ascoltato!
A
MARSALA
Esercitano
l'arte d'indovinare e di togliere o fare le fatture specialmente le
donne, dette comunemente megere o zingare.
Sogliono
essere di vita poco corretta; ma per carpire la buona fede dei
clienti, si dimostrano deferenti verso la religione.
Prima di
dare un responso, talune si raccolgono in preghiera, dicendo
d'invocare gli spiriti buoni, fanno dei larghi segni di Croce,
accendono la lampada a Gesù e alla Madonna e dopo si pronunziano.
Alle volte consigliano di andare in chiesa, per far comprendere che
la loro opera non viene dal demonio. Esortano, e spesso obbligano, a
ritornare per avere rinnovati gli scongiuri. Al cliente sogliono dare
il talismano, cioè qualche cosa da portare addosso, notte e giorno,
con la proibizione assoluta di aprirlo per vederne il contenuto.
Molti anni
fa ero a Marsala. Quattro persone mi chiesero la Benedizione
sacerdotale.
Tra voi,
c'è qualcuno che sta male?
Sì, questa
nostra figlia.
Da molto
tempo?
Da parecchi
anni. Quanto denaro speso invano! E dire che porta addosso il
talismano.
Chi l'ha
dato?
Una :donna
che fa miracoli e toglie fatture.
Fatemelo
vedere.
A patta che
non lo apra! Capiteranno disgrazie a chi lo apre ed alla nostra
famiglia.
State
tranquilli! Sulle cretinerìe bisogna riderci!
Mentre
aprivo il talismano, mirai i presenti; qualcuno tremava per la paura;
gli altri erano in attesa di qualche cataclisma e guardavano
impalliditi.
Cosa c'era
dentro?
... Un
fagiolo nero ed uno bianco, un pezzetto di nastro rosso ed un pizzico
di terra colorata...
E voi,
persone intelligenti, avete prestato fede ad una megera ed avete
stimato per cose dell’altro mondo due fagioli!... Raccomandatevi a
Dio e non date ascolto alle corbellerie di questa o quella comare!
FURBIZIA
Quale
sistema adoperano le fattucchiere per farsi un nome e formarsi la
clientela? Alcune lavorano individualmente; altre sono organizzate,
tutte però giocano di astuzia. Si sa che la donna perduta è come un
serpente e ne escogita tante. Esaminando però bene le cose, si
scoprono i trucchi. Mi diceva un avvocato. Ero in campagna con la
famiglia, quando i contadini facevano la trebbia. A passi lenti vidi
avanzare una donna, che si fermò silenziosa sull'aia.
Cosa
volete?
Potrei
chiedervi molto; mi contento di poco. Datemi una buona misura di
grano.
A che
titolo?
Gratuito!...
E' per il vostro bene.
Che
significa?
Io tolgo le
fatture e posso anche farle. Sappiate che il cavallo che vi mori il
mese scorso, fu per effetto di fattura. Se non mi date il grano, vi
avverrà di peggio! Mi soggiunse l'avvocato: Io e i miei restammo
interdetti alla notizia del cavallo, che realmente era morto il mese
precedente... Dunque, si pensava, sarà qualche strega.
Accontentiamola e mandiamola via!
Da persona
intelligente l'avvocato volle andare a fondo alla questione. Partita
la megera, rincasò il nipotino di otto anni..
Uccio, hai
visto quella donna vestita di nero?
Sì, mi ha
incontrato nel sentiero.
Ti ha detto
qualche cosa?
Mi ha
chiesto il nome, dov'è la nostra casa e poi mi ha domandato: « Vi è
morto qualcuno? ». Io risposi: « l'anno passato mori il cavallo »
Ti ha
chiesto altro?
Mi ha detto
di allontanarmi subito da lei.
L'avvocato
capi la furbizia di quella donna.
ORGANIZZAZIONE
Quando le
fattucchiere si organizzano bene, facilmente impressionano or questa
or quella famiglia e spillano quattrini.
L'altro
giorno venne a trovarmi un padre di famiglia; era assai addolorato.
Non riesco
mi diceva a tirare la vita. Da pochi anni sono sposato e sono già
stanco. Mia moglie è ammalata; non può allattare il figlioletto;
questi da alcuni mesi deperisce sempre più. Il denaro che guadagno
non basta. Buona parte dei mensile devo portarlo ad una donna, che si
è impegnata a togliere la fattura dalla mia casa. Alla prossima
visita devo portarle altre settanta mila lire.
Ma voi
siete matto! Così bisognoso e sprecate il denaro? Non andate da
questa donna!
Intanto mi
ha indovinato tutto! E' una sconosciuta; si è presentata a casa mia
e mi ha detto: « Da che siete sposato, andate di male in peggio.
Vostra moglie è ammalata da circa un anno; il vostro bimbo, che si
chiama Alfio, è pure ammalato e, se io non tolgo la fattura, presto
morrà. Noi: siamo tredici donne in questa città e c'interessiamo di
togliere la jattura da tacite famiglie... ». Come ha potuto
indovinare ogni cosa?
Come siete
ingenuo! Siete un uomo e vi fate burlare da una donna! Queste tredici
fattucchiere organizzate vanno in giro a carpire notizie. Quando
:prevedono qualche utilità, prendono informazioni da diverse persone
e poi fanno il colpo. Le notizie che vi ha dato quella donna, saranno
state assunte presso il vostro vicinato.
CHE
LIETA FINE!...
Andai a
visitare un uomo che aveva una gamba paralizzata. Lo esortai ad
uniformarsi alla volontà di Dio ed a pregare.
« Eh sì
mi disse non mi resta altro che Dio! Gli uomini sono sono incapaci di
aiutarmi, anzi sono ladri!
Come
sarebbe a dire?
Avevo la
speranza di guarire, perché una donna aveva chiamato gli spiriti
benigni; ed invece sono stato ingannato. Ma adesso questa signora è
in carcere.
Raccontatemi
il fatto.
Poiché i
medici non riuscivano a guarirmi, mi rivolsi ad una donna. Mia moglie
andò a trovarla, le raccontò tutto e le fu chiesto un abito da
signorina e due paia di scarpine.
Perché
devo darvi questa roba? Se mio marito guarirà, ve la porterò.
Allora non
guarirà mai!..,. Io chiamo l'anima di una signorina morta, che
scende subito col suo corpo e vuole essere vestita. Se non c'è
l'abito, non scende.
Ma
l'ammalato guarirà di sicuro? Entro quattro mesi.
Io continuò
il paralitico aspettai cinque mesi e non vedendo miglioramento,
mandai a richiedere l'abito. La donna non si faceva mai trovare in
casa. Interessai la Questura e fu costretta a dire tutto. Confessò
che aveva venduto veste .e scarpine e quindi fu arrestata per truffa.
Che lieta
fine! Questa fattucchiera avrebbe fatto meglio a prevedere l'arresto!
Avviene
d'imbattersi in qualche indovino ambulante. Suole essere un uomo che
porta un apparato scenico e con un trucco semplicissimo guadagna
profumatamente la giornata. L'apparecchio è un bastone, ornato, da
fettucce a colori; verso l'estremità è ricoperto con un largo
drappo, dentro cui sta la mano del truffatore. Si vede un vaso di
vetro con acqua e dentro vi sta il folletto, chiamato « il diavolo
di Cartesio ». L'indovino predice il futuro e nelle risposte si
regola secondo la categoria di persone! Non è difficile, con un po',
d'intelligenza e di pratica, accontentare i richiedenti. Il
diavoletto dal fondo del vaso; spicca un salto, ovvero si solleva e
fa un inchino, qualche volta tentenna, a destra od a sinistra.
L'indovino è padrone dei movimenti del folletto, perchè sa come
toccare il bottoncino a valvola, posto alla base del vaso.
Un giorno
un giovanotto disse ad uno di questi tali: togliete la mano
dall'ordigno e poi vedremo cosa farà il diavoletto!
L'indovino
lo guardò con rabbia, per dirgli: Fammi guadagnare il pane!
ALTRE
CREDENZE
Più
sfacciato è l'inganno di coloro che danno il foglio della fortuna,
servendosi dell'uccello ammaestrato.
Un piffero
suona la zampogna ed un altro tiene l'uccello nella gabbia, alla cui
base si trovano dei mucchietti di fogli scritti. Si lascia cadere un
granello di becchime nei vari mucchietti e l'uccello prende il grano
ed il foglio.
I popolani
sogliono leggere con avidità lo scritto, prestando fede a quanto di
lusinghiero viene detto.
Se fosse
vero che costoro indovinano la fortuna, la prima dovrebbero
procurarla: a loro stessi, che per lo più sono più disperati degli
altri.
Non pochi
si lasciano illudere dai cartomanti, che facendo la cabala sulle
carte da gioco, pretendono d'indovinare la sorte altrui.
E' anche
superstizione rivolgersi al chiromante, il quale osservando la palma
della mano predice la sorte più o meno felice ed anche il tempo
della morte.
In un
secolo di tanto progresso della scienza, pare impossibile che possano
sussistere queste credenze!
IL SOGNO
E'
superstizione prestare fede ai sogni.. Il sogno è lavoro di
fantasia; più questa è eccitata e più si sogna. Influisce sul
sogno una forte impressione della giornata, o l'ultimo pensiero avuto
prima del sonno, o una cattiva digestione... Le donne sono più
soggette ai sogni perchè hanno il sistema; nervoso più debole di
quello degli uomini.
Il sogno
potrebbe essere una visione soprannaturale, il che accade di raro. Si
può riconoscere dalla serietà della visione, dalla logicità delle
scene, dalla consonanza con i principi dommatici e morali e dai buoni
effetti che lascia nell'anima. Per giudicare in proposito, ci si
rivolga a qualche Sacerdote molto istruito, perchè il caso sia bene
studiato. Nel sogno soprannaturale potrebbe esserci o l'apparizione
di qualche anima del Purgatorio o di qualche santo.
Venne a
casa mia una donna e così parlò:
L'altra
notte vidi in sogno la signora... morta parecchi anni addietro e mi
disse: « Va' a trovare mia figlia Maria, la quale è preoccupata
perchè abbisogna di denaro. Dille che nel penultimo cassetto
dell'armadio, tra le camicie, ci sono due biglietti di banca ».
La mattina
andai dalla signorina Maria a narrare il fatto. Non voleva prestarmi
fede; alla fine si decise a guardare. Trovò proprio nel posto
indicato i due biglietti di banca. Non credeva ai suoi occhi e
soggiunse: « Quante volte ho rovistato questo cassetto e mai ho
visto denaro! ».
Come
giudicare un tal sogno? L'orfana avrà pregato per la mamma defunta e
questa forse sarà andata in suo aiuto, apparendo ad una vicina di
casa.
In
quest'ultimi mesi il Bollettino Salesiano, fra i molti fatti,
riportava il seguente:
Una Suora,
Figlia di Maria Ausiliatrice, trovandosi in missione in Oriente, si
era ammalata sino a dover stare sempre seduta. Il male si era
attaccato alle ossa ed era incurabile. Dopo alcuni anni si rivolse al
Beato Don Michele Rua, perchè intercedesse per la sua guarigione.
Una notte la Suora sognò un Sacerdote.
Chi siete
voi?
Sono Don
Rua.
Allora
ottenetemi da Dio la salute.
Ma tu fai
lungo il giorno la Comunione spirituale?
Prima ero
assidua; ora ho trascurato.
Più
Comunioni spirituali!... Tu guarirai, però fra, un anno. Preparatevi
voi Suore a partire da questa Missione, perchè presto sarete
cacciate.
Questo
aogno la Suora lo raccontò alle Consorelle. Dopo qualche tempo tutta
la comunità religiosa fu costretta a partire. All'anniversario del
sogno la Suora guarì improvvisamente ed ora sta bene.
Come
appare, questo sogno è una vera visione.
LA
CABALA
Tolti
questi casi eccezionali, i sogni sono da disprezzare.
Ebbi un
colloquio con un ricevitore del botteghino del lotto.
Come
trascorrete la giornata?
A sentire i
sogni della gente ed a smorfiarli.
Cos'è la
smorfia?
C'è un
libro che spiega il significato dei sogni e si chiama Càbala ! A
persone, ad oggetti ed a luoghi, corrisponde un numero. Quando mi
raccontano un sogno, studio le circostanze e poi scelgo i numeri.
E quando
voi smorfiate i sogni, il terno del lotto è sicuro?
Fra
centomila capita forse di indovinarne uno.
Dunque,
vedete che la càbala è una stupidaggine.
Intanto,
guai a me se non facessi così! I clienti si rivolterebbero!
I TRE
NUMERI
E'
superstizione la ricerca dei numeri nei casi dolorosi della vita.
Era sul
letto il cadavere di una signora. Mentre i becchini si disponevano a
pigliarlo per deporlo nella cassa, sopraggiunse il figlio militare.
Momenti di commozione! Una donna esclamò:
« Cassa da
morto!... Figlio!... Pianto!... Bisogna giocare al lotto i tre numeri
corrispondenti. Certamente si vincerà!
Sulla linea
ferroviaria « Agrigento Caltanissetta », mentre in una stazione si
chiudevano gli sportelli, una popolana emise un grido. L'indice della
mano destra fu stritolato dallo sportello, chiuso con furia. Povera
donna, come spasimava! Pallida come un cencio, si adagiò sul sedile
ed intanto ripeteva:
Dito...
uno!... Sangue... venticinque!... E il treno che numero ha?... Per
carità, informateci!...
Treno...:
cinquantatrè!
Grazie!...
Subito andrò a giocare. Chi sa se il botteghino del lotto è
aperto!... Speriamo! ... Dito... uno; sangue;.. venticinque; treno...
cinquantatré!
I
viaggiatori guardavano l'infelice e mentre dapprima, la
compassionavano, finirono col ridere.
LA. VANA
OSSERVANZA
La vana
osservanza, o magia, è la superstizione per mezzo della quale si
cerca di ottenere qualche effetto con l'aiuto del demonio, chiamato
esplicitamente o implicitamente.
C'è chi
chiama il demonio per ricevere soccorso in qualche bisogno
particolare. Ciò costituisce un gravissimo peccato. Ma può il
demonio aiutare? Egli è nemico giurato di ogni uomo e in tutto
quello che può fare; ha sempre di mira il danno dell'anima. E'
avvenuto qualche volta, non sempre però avviene, che il demonio si
sia presentato; ha dato qualche momentaneo aiuto, ma poi ha fatto
pagare caro il suo servizio.
Certe
zingare chiamano il demonio; altre intendono chiamarlo, ma fanno
degli atti religiosi strani e vani.
Per carpire
di più la buona fede della gente, d'ordinario le megere protestano
di non volere ricorrere al demonio, anzi di rivolgersi a Dio e ai
Santi. Difatti tengono sul tavolo immagini sacre, lampade accese o
recitano preghiere
Quali
consigli sogliono dare le fattucchiere?
Prendere
l'acqua benedetta da sette fonti, in diverse chiese, e dopo aspergere
gli angoli della casa tre volte al giorno. Trascorso qualche tempo,
così dicono, la casa resta libera dal malocchio.
Fare
benedire un anello tre volte, da tre Sacerdoti, ed offrirlo al
fidanzato. In tal modo il fidanzamento non si scioglierà.
Domandare
sette bocconi di pane a sette donne, che portano il nome di « Grazia
». Mangiandoli, ritorna la salute.
Spargere di
nottetempo un pugno di sale sulla soglia della vicina di casa.
Qualunque fattura resterà innocua.
Gettare un
limone ricoperto di spilli o di aghi, nell'abitazione del nemico,
perché abbia inizio la fattura.
IL LIBRO
Affinché
il responso sia più accreditato, i cultori della cosiddetta «magia
» adoperano qualche libro... che i superstiziosi chiamano
portentoso.
Ero
giovanetto, studente delle prime classi ginnasiali: Un Sacerdote
condusse me ed altri giovani alle falde dell'Etna, nella zona dei
castagneti. Sostammo nella casa dl un boscaiolo.
Ci sovvenne
che questi era un famoso indovino, operatore di prodigi sanitari,
Signor
Carmelo, volete indovinare qualche cosa a noi?
Indovino
quando credo bene e quando c'è bisogno!
E come
fate?
Recito il
Credo e poi apro il libro del « Cinquecento ».
Volete
mostrarmelo?
Volentieri!...
In sogno mi apparvero i folletti, mi dissero di praticare una fossa
alta un metro, vicino alla mia porta, ed io avrei trovato il libro
misterioso... Eccolo! Il Sacerdote interruppe: Voi ingannate il
prossimo! Questo libro lo tengo anch'io e tutti gli Ecclesiastici; è
uno dei quattro volumi del Breviario Romano.
Nossignore!
Questo è il libro della magia!
E come lo
adoperate?
Quando
vengono a me gli ammalati, apro il libro, a caso, e poi dò il
rimedio. Ecco un esempio.
Aperto il
libro, si fermò sul versetto ottavo del Salmo 51: « Sicut oliva
fructifera in domo Dei!... ». Ecco, Reverendo, il rimedio! « Sicut
oliva » significa « succo di oliva », cioè olio. Per guarire è
necessario l'olio.
Ma cosa
dite!... In latino, « sicut » significa « come » !
Continuando
la lettura, si giunse ad un'altra frase...: « magis quam ».
Ecco disse
il boscaiolo qui c'è la magia! « Magis! ».
Ignorante;
« Magis » in latino vuol dire « più! ».
Nossignore!
Noi
giovanetti comprendevamo un po' di latino e ridevamo di cuore
all'udire tante stravaganze!
Per più di
.trent'anni il boscaiolo esercitò l'arte magica... ricevendo molti
doni, in natura o in denaro.
CREDENZE
SUPERSTIZIOSE
E'
difficile far conoscere tutte le vane credenze che circolano. Mi
atterrò alle più :comuni, alle quali sono attaccate anche certe
persone istruite ed aristocratiche.
Un
colonnello di Sanità, durante la guerra del 191518, diede ordine ad
un soldato di contare i letti di un camerone dell'ospedale.
Il militare
si trovò nell'imbroglio: i numeri progressivi giungevano a quaranta,
mentre i letti erano trentanove.
Signor
colonnello, c'è un mistero in quel çamerone! Quaranta posti e
trentanove letti!
Andiamo a
vedere!
Il
colonnello cominciò dall'uno; dal sedici saltò al diciotto.
Scusi,
manca il diciasette!
Marmotta! E
tu vorresti mettere il diciassette al letto di un soldato ammalato?
Questo numero apporta disgrazia e deve sparire!
Intelligente
questo colonnello! Per legge dei contrari, tutti i militari che non
portavano il diciassette, avrebbero dovuto rimanere esenti dalle
malattie, dalle ferite e dalla morte.
Supponiamo
però che questo colonnello giocasse alla Sisal e gli toccassero in
sorte, vincendo, diciassette milioni. Forse direbbe: « Ne prendo
soltanto sedici!? ».
IL
TREDICI
Cugino dei
diciassette è il numero tredici.
Un gruppo
di giovanotti aveva indetto un pranzo. Quando tutto era pronto a
tavola e ci si disponeva a prendere cibo, uno ebbe la felice idea di
contare i commensali: erano tredici.
Io non
comincio a mangiare; ci capiterà qualche disgrazia.
Neppure io!
soggiunse un secondo. E così un terzo.
O uno di
voi concluse uno spìritoso rinunzia al pranzo, oppure invitiamo un
altro e saremo quattordici!
Non tardò
a passare per quei pressi un uomo.
Per carità,
venite a farci compagnia! Si tratta di pranzare con noi, perché non
vogliamo trovarci in tredici.
Il felice
avventore, forse abbonato all'appetito, non se lo fece dire due
volte. Il pranzo procedette bene. Prima che la comitiva si levasse da
tavola, il quattordicesimo ringrazio e parti.
Finito il
pranzo, uno dei giovanotti andò a riprendere il pastrano, lasciato
nell'anticamera, e non lo trovò. L'aveva portato via l'ultimo
arrivato. Tra il dispiacere e la rabbia, il giovane derubato esclamò:
Non è il
numero tredici che porta sfortuna, bensì il quattordici! Se non
fosse venuto a mangiare il quattordicesimo, avrei ancora il mio
pastrano!
Ora i più
benevoli, ma sempre superstiziosi, chiamano il tredici «
portafortuna » ; da qui l'origine delle cartoline rappresentanti il
« 13 » in segna di augurio e lo spillo col « 13 » che si porta al
petto.
IL ROSSO
Non si
conosce il motivo, per cui il colore rosso debba essere preso come
talismano contro il malocchio. Osserviamo i cavalli di tante carrozze
e carri! Fettucce rosse sulla testa. attaccate al capestro, sul
bordo... Entriamo nella stanza di certi popolani: nastri rossi alle
spalliere del letto, altri cuciti ai guanciali; nastri rossi perfino
ai piedi del Crocifisso
Dei
nastrini rossi sogliono darne anche le fattucchiere ai loro clienti,
raccomandando di portarli sempre addosso.
IL
CORNETTO
E'
superstizione il ferro di cavallo attaccato all'uscio di casa, allo
scopo di allontanare la iattura,.
Sono degni
di compassione coloro che portano il cornetto come ciondolo, o legato
alla catenella dell'orologio. Diventano addirittura ridicoli, quando
alla vista di un corteo funebre o di qualche scena triste, dànno di
piglio al cornetto sperando chi sa quale protezione.
Spiritosa
la risposta di quel padre di famiglia al suo bambino, il quale,
avendo visto un grosso corno di bufalo nell'atrio di un palazzo,
sopra una mensoletta, chiese: ; Babbo, perchè quel. corno?
Figlio
miò... è stemma di famiglial
LA GOBBA
Che colpa
ha un povero uomo ad essere gobbo? I superstiziosi si guardano bene
dall'avvicinarlo!..: La gobba, dicono, è apportatrice di guai.
E' ridicolo
che una persona, prima di parlare ad un gobbo o di affidargli un
incarico, si perda in certe sciocche considerazioni: Se la gobba è
perfetta, cioè sulle spalle sul petto, nessuna paura, anzi è contro
il malocchio; se è invece sulle spalle soltanto, conviene osservare
se è a centro, ovvero se tende a destra o a sinistra... gobba a
levante... gobba. a ponente...; secondo la posizione, le disgrazie
sono più facili o più difficili a capitare. .
TOCCO
FERRO!
Il
Sacerdote deve sempre guardarsi con l'occhio della fede, come anello
di congiunzione tra Dio e l'umanità. Le persone veramente religiose
non hanno paura della vista del Ministro di Dio, anzi sanno
avvantaggiarsi della sua presenza.
Un giorno
si scatenò un forte temporale; i tuoni erano terrificanti e la viva
luce dei lampi faceva allibire. Ero a tavola con i miei familiari.
Rivolsi la parola ad una delle mie sorelle: Ricordo che tu da
giovinetta, all'udire i tuoni ed a vedere il guizzo del lampo,
correvi a nasconderti e mettevi la testa fra due guanciali. Come mai
ora sei così serena?
Mi trovo
vicino a te Sacerdote e non ho paura del temporale; il Signore ama
molto i suoi Ministri e li protegge più degli altri. Per questo al
cominciare del cattivo tempo sono venuta a sedermi al tuo fianco.
Chi non ha
il sentimento religioso, vede nel Sacerdote il foriero dei malanni.
Quante volte, attraversando qualche via, ho sentito esclamare: Tocco
ferro!...
Ogni brutta
giornata!...
E quante
altre volte, montando sull'auto o sul treno, ho visto rattristarsi i
volti di taluni, i quali sommessamente o a voce alta hanno esclamato:
Oggi non si
arriverà a destinazione! Viaggia un Prete!
Che cosa
meritano questi superstiziosi? Una risposta? Fiato sprecato! E' già
troppo uno sguardo di commiserazione!
PRESSO
IL MORIBONDO
Di quante
stranezze può essere testimonio il Sacerdote nell'esercizio del suo
Ministero!
Avevo
assistito, a Trapani, un calzolaio gravemente infermo.
Trascorsi
alcuni giorni, vidi comparirmi innanzi una donna:
Padre,
venite da ciel calzolaio! Ancora non è morto, intanto soffre assai.
Gli ho
somministrati tutti i conforti religiosi; farò qualche altra visita.
Non
ritardate a venire! E' meglio che muoia presto, perchè l'agonia sua
è spasimante.
Cosa
intendete dire?
Venendo il
Prete, l'infermo muore più presto.
Siete
sicura di ciò?... Bel concetto avete dei Preti!
Andai dal
moribondo, il quale gemeva nell'agonia.
Una
donna... molto intelligente... disse:
Se
quest'uomo soffre assai e non può morire, significa che nella sua
vita ha ucciso qualche gatto!
Mentre
recitavo le preghiere degli agonizzanti, servendomi del Rituale,
un'altra donna mi disse:
Reverendo,
leggete il libro capovolto, così quest'uomo muore subito!
Che cosa
pensare di tanta ignoranza superstiziosa?
AL FONTE
BATTESIMALE
Molte
volte, trovandomi presso il fonte per amministrare il Battesimo al
bambini, ho udito qualcuno dei presenti:
Voi, padre
e madre, allontanatevi dal fonte!
Ho visto i
genitori appartarsi in un angolo della chiesa e restare estranei alla
funzione.
Anche
questa è superstizione. Si crede che il bambino abbia a morire
presto, se genitori stanno presso il fonte battesimale.
TRISTI
PRESAGI
Poichè ho
accennato all'esercizio del Sacro Ministero, riporto un altro dei
tanti episodi avvenutimi.
Ero a
Messina; verso le ore cinque del mattino, fui chiamato da una signora
ad assistere un moribondo, affetta da polmonite doppia.
Al ritorno
la signora mi tenne compagnia. Lungo la via incontrammo un gatto, il
quale, neanche a farlo apposta, si pose tra i piedi della donna. Un
calcio alla bestiola e si proseguì. Il gatto ritornò.
Ah! povero
mio compare esclamò la signora questa volta morrà; non c'è più
speranza!
E come fate
a dirlo?
Per il
gatto! Il gatto ruba e la morte ruberà il mio compare; l'ho cacciato
ed è ritornato; vuol dire che è inutile ogni cura... specialmente
che il gatto è nero!... Finanche un'ora fa, quando io venni a
chiamarvi in Parrocchia, ci fu il primo avviso, poichè mentre
battevo al portone, suonava la sirena del vapore; questo suono
significa, partenza. Oggi mio compare partirà per l'altra vita!
Fu inutile
ogni tentativo di smontarla.
L'ACQUA
SPARSA
Per i
superstiziosi tutto può dare appiglio ad apprensioni. Cade un po' di
olio sulla tavola? Segno di disgrazia. Si versa invece un bicchiere
di vino? E' fortuna.
Anche
l'alzarsi dal letto diviene un problema.
Chi sa che
cosa mi capiterà oggi! Scesi dal letto e per primo posai il piede
sinistro! Ma non deve avvenire più questo sbaglio!
Trovare
dell'acqua versata da altri di buon mattino sulla scala o davanti
l'uscio, è segno di jattura.
Ero in
sacrestia e mi disponevo a celebrare la S. Messa. Una donna mi pregò
d'un favore: Padre, venite in casa di una mia amica, perchè questa
mattina ha trovato la scala cosparsa di acqua; teme che sia stata la
vicina a far ciò, perchè le vuole male.
Ed io cosa
dovrei fare?
Dare una
benedizione e così scompare la jattura.
Ma credete
che io abbia tempo da perdere con queste corbellerie?
Fatelo per
l'anima dei vostri morti!
Dite
all'amica che non abbia paura; non c'è nulla di reale.
Finita la
Messa, ritornò la donna:
Ma per
carità! La mia vicina non può scendere dalla scala, se prima non
viene il Prete. Intanto ha premura di uscire per fare la spesa ed è
lì che aspetta voi!
Ditele che
io non verrò ed è inutile insistere!
Dicevo dopo
tra me: Quella donna sarà tanto impressionata, che, niente di
difficile, facendo la scala abbia a cadere davvero ed allora direbbe:
Ecco la fattura della vicina!
LA
CATENA DI S. ANTONIO
Sogliono
arrivare delle lettere anonime, per lo più tassate, le quali
apportano tanto panico. E' la così detta « Catena di S. Antonio »,
che viene diffusa con tanta devozione (?) fuor di proposito.
Chi riceve
una lettera, deve mandarne altre tredici. Guai, dicono i
superstiziosi, a strappare la lettera o a non completare la catena!
Ci sono inesorabilmente dei gravi castighi divini.
La prima
volta che mi pervenne una di queste lettere, fu dentro un Istituto e
la trovai al mattino sotto il guanciale. Ci risi su e la strappai.
Nessuna disgrazia mi sopraggiunse. In seguito, nel Sacro Ministero,
quante me ne hanno consegnate i fedeli, tutte le ho distrutte...
senza risentirne mai conseguenze.
IL
VENERDI'
Anche il
tempo, come sarebbe il giorno o il mese, è motivo di superstizione.
Ero
sull'auto. Salì una signorina, che nella fretta stava per cadere
vicino alla bussola.
E dire
esclamò che oggi non è venerdì!
Il venerdì
è considerato dai superstiziosi quale giorno di sventura. C'è
infatti chi non si mette in viaggio in detto giorno, chi non indossa
l'abito nuovo, chi non fa una compra...
Eppure il
venerdì, più che altri giorni della settimana, è sacro, perchè
ricorda il giorno della nostra Redenzione, cioè della morte di Gesù
Cristo in Croce.
MAGGIO
AGOSTO
I mesi più
infelici dell'anno, sempre per gl'ignoranti, sono maggio e agosto.
Invito i lettori ad osservare il movimento che si svolge nelle
Parrocchie alla fine di aprile e di luglio! Quanta premura per avere
i documenti matrimoniali in tempo! Se non si riesce a sposare alla
fine di aprile, si rimanda a giugno.
Ma perchè
tanta paura di maggio mese dei fiori, sacro al culto della Madonna? E
non sono i superstiziosi propriamente detti che agiscono così; ci
sono tanti altri che si lasciano trascinare dalla corrente.
Significativo, degno di cartolina del pubblico, è quanto sto per
narrare.
Due sposi
contrastavano; dalle parole vennero ai fatti e l'uomo ebbe la peggio.
Per non compromettere la, sua libertà, lo sposo ricorse al
commissario.
Denuncio
mia moglie! Si deve arrestare! In un momento di rabbia mi ha
assestato sulla testa cinque colpi di padella!
Mo è
proprio vero? E voi non vi siete rivoltato?
Mi sono
rivoltato e mi ha preso a calci! Ma ciò che importa è la testa; me
l'ha fracassata!
Fate
vedere! Togliete il cappello!... Ma la testa è intatta; non si vede
nulla di particolare!
Ma voi non
dovete vedere la mia testa! Bisogna vedere la padella! L'ha
fracassata!
Il
commissario sorrise; poi soggiunse: Scommetto che vi siete sposato in
maggio!
Nossignore,
in aprile!
Forse, se
aveste contratto il matrimonio a maggio, non vi sarebbe capitato
quanto avete narrato.
Una
riflessione! E' un fatto che molti non sposano nei due mesi
menzionati. I giornali sono pieni di fattacci: mariti che abbandonano
le mogli e viceversa; sposi che percuotono, feriscono o ammazzano la
compagna della vita, ecc... Forse avvengono tali disastri morali per
il matrimonio di maggio?
USANZA
A proposito
di matrimonio, si fa conoscere un'usanza vana che ho riscontrato in
diversi luoghi.
Ho chiesto
a diversi novelli sposi: Voi mercoledì avete celebrato le nozze.
Domenica però non siete venuti a Messa!
Ecco la
risposta: Il primo giorno festivo, dopo contratto il matrimonio, i
novelli sposi non devono uscire di casa é specialmente non devono
andare in chiesa! Come appare, quest'usanza sa di superstizione .
MA,
INSOMMA!
Dio solo
regge il mondo; l'uomo è libero dei suoi atti.
Se fossero
le fattucchiere a disporre degli eventi umani, non sarebbe più il
Creatore a reggere il mondo, ma le creature.
Il demonio
è un essere potente; eppure non è libero di fare ciò che vuole; se
potesse farlo, apporterebbe subito la morte a tutti i Sacerdoti,
affinché non salvino le anime; troncherebbe subito la vita a chi
fosse in peccato mortale, affinché perisca nell'Inferno.
Se ciò non
è in facoltà del demonio, come può essere in facoltà di una
zingara o di un imbroglione qualsiasi? Se le fattucchiere e
gl'indovini avessero il potere che si attribuiscono o che loro viene
attribuito, sarebbero esseri superiori, mentre in realtà sono
persone irreligiose, spesso immorali e di poca o niuna cultura.
A costoro,
per metterli alla prova, si potrebbe dire: Quando i capi di governo
si riuniscono per dichiarare una guerra, perchè voi non condensate
tutta la vostra capacità per far cambiar l'idea dei governanti?... E
voi indovini, perchê non indavinate i vincitori della Sisal innanzi
tempo?... Anzi, perchè non formulare ogni settimana, a vostro
favore, la lista delle squadre vincitrici? Diverreste subito
milionari e miliardari!
I
SALVATORI
Nella
trattazione della vana osservanza, si mette una pagina sui
«salvatori» per chiarire un fatto che qua e là si verifica.
Ci sono
taluni, dimoranti in città o spesso in campagna, i quali conoscono i
segreti per curare delle malattie, servendosi di erbe o di decotti
speciali. Sono detti costoro «salvatori», perchè in breve tempo
fanno risanare le ferite o riacquistare la perfetta sanità. Ciò che
non si ottiene dai medici, si ha per opera dei salvatori.
E' lecito
andare da essi?
Non c'è
alcun male a consultarli, perchè qui si tratta di pratica, di rimedi
naturali e di segreti. Non sarebbe lecito andare da costoro, se oltre
ai rimedi naturali, adoperassero vane formule e segni religiosi,
annettendo una forza superiore ed infallibile.
Vive al
presente un contadino, che ha dato la salute a tanti infermi,
adoperando certe erbe. Non può immaginarsi quanti l'abbiano
preferito ai medici. Fu accusato e dovette presentarsi al tribunale.
I medici pretendevano che il contadino non ricevesse più alcun
cliente; l'accusa era l'abuso di professione. Il presidente del
tribunale disse: Mia moglie fu curata da voi medici e rimaneva sempre
inferma; l'ha curata questo contadino ed è guarita. Può benissimo
continuare ad aiutare il prossimo; gli è interdetto soltanto l'uso
delle ricette da presentarsi in farmacia.
LO
SPIRITISMO
Dicesi
spiritismo l'arte di comunicare con gli spiriti, per conoscere per
mezzo di loro cose occulte.
E' questa
una superstizione, perchè si rende in qualche modo onore al demonio,
ed è una superstizione peggiore delle altre, perchè sa di eresia e
di empietà.
Non è
lecito assistere, presente il «medium» o no, ai discorsi o alle
manifestazioni spiritiche, anche per scopo di curiosità o per
aumentare la fede nel soprannaturale, interrogando le anime dei
trapassati o gli spiriti. Non è di certo cosa lecita il ritenere i
libri che insegnano ed approvano la superstizione di qualunque genere
e nominatamente la rievocazione degli spiriti.
E' ormai di
pubblica ragione che il romanziere Pitigrilli si sia convertito
assistendo a sedute spiritiche; ha ritrattato i suoi scritti immorali
ed oggi scrive buoni libri. Non perchè qualcuno possa convertirsi,
diviene lecito prendere parte a tali sedute.
Mi fu
presentato un foglio, scritto a caratteri grandi. Il medium aveva
legato ai un piede del tavolo una matita, aveva rivolto delle domande
e subito dopo il tavola si mosse, lasciando lo scritto sulla carta.
Mi sono pervenuti due grossi plichi di manoscritti, contenenti la
materia di due libri: « Vita e morte », « Che cosa è la vita?.„.
Il tutto fu
dettato, in diverse riprese, in una sala, a Catania, ove si
rievocavano gli spiriti; erano presenti parecchi professari.
La dottrina
dei due libri può comperidiarsi così: Verità e menzogna. Io mandai
i manoscritti al Rettor Magnifico di un Ateneo, il quale confermò il
mia giudizio.
Nelle
sedute spiritiche il demonio fa di tutto per ingannare; è molto
intelligente e, sperando di ottenere molto, ricorre a delle astuzie
particolari. Così, ad esempio, nel trattato « Vita e morte » dopo
aver detto che i Comandamenti di Dio si devono osservare, che la
legge divina si fonda sui grandi amori: « Amare Dio » e « Amare il
prossimo » (questa è la verità), passa subito alla menzogna e
cioè: Chi manca agli cordini divini, appena muore, presentandosi a
Dio, non viene ammesso al Paradiso e deve andare a purificarsi in un
altro corpo umano; avvenuta la seconda morte, se non è ben
purificato, deve andare in un altro corpo ancora... finchè sia
giunto alla perfezione voluta da Dio.
Questa è
la teoria della trasmigrazione degli spiriti, o metempsicosi; non si
può ammettere, perchè è direttamente contraria a quanto insegna
Gesù Cristo. Ammettendo questa trasmigrazione, si annulla l'Inferno,
perchè dopo tante e tante reincarnazioni, alla fine si è purificati
e necessariamente si andrebbe in Paradiso.
Con questa
teoria il demonio si propone di non far preoccupare gli uomini dei
giudizio di Dio, perchè avrebbero tempo di purificarsi e quindi...
possono peccare.
LA
RIEVOCAZIONE
E'
superstizione rievocare le anime dei trapassati.
Più di una
donna, rimasta vedova, mi ha detto: Potrei andare in una casa, ove
c'è un tale che chiama mio marito, morto da tempo, e me lo farà
vedere e potrò parlargli?
Ho
risposto: Non è lecito andare, perchè queste cose potrebbero essere
trucchi ovvero opere diaboliche.
Realmente
il demonio potrebbe pigliare le sembianze di una data persona e
muoversi e parlare come essa.
Nell'Antico
Testamento, e precisamente nel Deuteronomio, al capo 18, verso 10, si
legge un ordine espresso di Dio: « Non vi sia tra di voi chi
interroghi gl'indovini o domandi la verità ai morti, perchè il
Signore abbomina tutte queste cose ».
NON
TUTTO E' VERO!
Quando c'è
di vero nei fenomeni spiritici?
I fatti
sono evidenti. Certi fenomeni si possono spiegare con leggi naturali;
altri superano l'ambito della natura, ma questi son rari, forse il
cinque per cento, secondo la dichiarazione del professore Heredia,
che per diciotto anni seguì le principali sedute spiritiche
d'America.
Nei
fenomeni preternaturali non si pensi che siano ad agire gli Angeli
buoni. Questi eccelsi Spiriti non si mettono di certo a disposizione
di un medium, il quale suole essere un superstizioso, poco o per
niente praticante della vita cristiana e spesso immorale. Se fossero
gli Angeli buoni a produrre i fenomeni meravigliosi, come il suono di
un pianoforte toccato da mano ìnvisibile, la levitazione di una
persona che resta sospesa in aria, il sollevarsi di un tavolo dal
pavimento al tetto, ecc..., come conciliare l'opera degli Angeli con
gli effetti della preghiera? Il medium raccomanda agli astanti di non
tenere addosso immagini sacre; se qualcuno prega, d'ordinario
avvengono scene terribili, quali: batoste ai presenti, mobili che si
sconquassano, finestre che si spalancano da sole, rumori assordanti.
L'OSSESSIONE
Poiché ho
accennato all'opera diabolica, completo l'argomento dando qualche
notizia sull'ossessione. Rimando il lettore ad una mia precedente
pubblicazione: « Gli Angeli ribelli »
Ho dovuto
fare gli esorcismi, o scongiuri, a diverse persone, dietro facoltà
ottenuta da mio Vescovo, e quindi parlo per esperienza.
Il demonio
entra in un cuore, quando si commette il peccato mortale; non si
avverte nulla all'esterno, ma la presenza del demonio nell'anima
apporta noia per il bene, ripugnanza della preghiera e dei
Sacramenti, forte attrattiva al male, specialmente all'impurità.
Il demonio
può prendere possesso di un corpo umano, senza impossessarsi però
dell'anima; abbiamo avuto delle persone di santa vita prese
dall'ossessione: Santa. Gemma Galgani e la Serva di Dio Suor Benigna
Consolata Ferrero ebbero questo tormento.
Lo spirito
infernale può entrare anche nel corpo degli animali; un esempio
l'abbiamo nel santo Vangelo, quando Gesù liberò l'indemoniato di
Gerasa ed i demoni, che erano un esercito, entrarono nel corpo di
cinquemila maiali, i quali pascolavano in quei pressi, e tutti si
precipitarono nel lago di Genezaret.
Un luogo,
ovvero un oggetto, può avere l'ossessione.
IL
FENOMENO NERVOSO
I casi di
ossessione diabolica sono rari. Chi non ha esperienza in proposito,
facilmente confonde i fenomeni diabolici con quelli prodotti
dall'isterismo e dalla forte nevrastenia.
A Modica si
parlava, anni or sono, di un caso strano. Un fanciullo, dicevano i
familiari, era preso dallo spirito, che chiamavano benigno, perché
nulla diceva o faceva contro le cose sante. Io parlai al medico che
lo curava e mi rispose: I fenomeni che vedo, non sono di mia
competenza, non so né spiegarli né trovarne il rimedio.
Per circa
due settimane la casa del fanciullo fu meta di pellegrinaggi.
Per
insistenza. del genitore, andai a trovare il paziente, in compagnia
di un giovane universitario.
Feci le
domande di rito, per assicurarmi della presenza del demonio, ma tutto
fu negativo. Chiesi alla madre: In passato vostro figlio ha avuto di
questi disturbi? Si, verso i sette anni; però erano passeggeri. E
voi avete mai sofferto disturbi nervosi? Sì, di tanto in tanto. Non
preoccupatevi! Vostro figlio è ammalato di nervi; ha bisogno di cure
ricostituenti.
Un fenomeno
nervoso di questo fanciullo: mentre teneva gli occhi chiusi, ovvero
la faccia rivolta altrove senza che lui se ne accorgesse, avvicinavo
la mia mano alla sua; prima ancora che la toccassi, alla distanza di
uno o due centimetri, la ritirava subito; per ipersensibilità, per
fluido magnetico naturale, avvertiva la vicinanza di un corpo, prima
del contatto.
L'ammalato
si rimise e potè darsi agli studi.
Non si sia
perciò troppo facili a chiare fenomeni diabolici i fenomeni
puramente naturali.
O LUI...
O IO!
Quando però
vi fossero dei forti indizi di vera ossessione, allora è il caso di
parlarne al Parroco o ad altro sacerdote competente. Il Ministro di
Dio studierà i fenomeni e ne metterà a conoscenza il Vescovo.
Questi, e lui solo, può dare facoltà di fare gli esorcismi.
D'ordinario ogni Curia Vescovile ha un sacerdote incaricato di ciò.
Nella vera
ossessione, ed anche in altri casi, non si chiami mai il fattucchiere
o la zingara; sarebbe peccato. Purtroppo anche certe famiglie
religiose mancano a tale riguardo e si appigliano a mezzi leciti ed
illeciti.
Una giovane
diciassettenne era molestata dal demonio; fui incaricato io a fare
gli esorcismi.
Quale non
fu la mia sorpresa a vedere presso il letto della sofferente un
uomo... da me ben conosciuto, chiamato « il caccia diavoli! ».
E
quest'uomo che cosa sta a fare qui?
E' un amico
di famiglia; di tanto in tanto viene a trovarci.
O lui, o
io! Mettetelo alla porta!
Quando un
giorno ebbi comodità di parlare al « caccia diavoli », gli
raccomandai di mettersi in grazia di Dio, di fare il Precetto
Pasquale... Ma egli mi rispose:
Comprendete,
Reverendo, che non posso accostarmi ai Sacramenti; dovrei lasciare
per sempre il mio mestiere!
Quando si
ha fede, quale aiuto può sperarsi da una persona lontana da Dio? Il
Sacerdote è incaricato di pregare e di agire.
NORME DA
SEGUIRE
Presento
dei suggerimenti, che per esperienza personale giudico assai utili
nei casi di ossessione
1) Non si
ascoltino i consigli delle persone incompetenti, che suggeriscono
cose superstiziose.
2) L'affare
principale è questo: stiano in grazia di Dio tutti i familiari e
specialmente chi ha l'ossessione. C'è una credenza, superstiziosa:
se un ossesso va a confessarsi o ricevere la S. Comunione, non potrà
mai liberarsi dal demonio. Ciò è falso. Coloro che io ho
esorcizzato, li ho confessati e quasi giornalmente si sono
comunicati. Quando il demonio sta nel corpo di chi vive in grazia di
Dio e si comunica spesso, soffre assai, per cui facilmente ed al più
presto va via. E' importante quello che manifestò il demonio,
allorché ogni mattina portavo la santa Comunione ad un'ossessa:
Lucifero maledice il momento in cui mi ha fatto mettere piede in
questa casa. Me ne andrò per sempre, perché non posso riuscire
nell'impresa.
E non era
soltanto l'indemoniata a ricevere i Sacramenti, ma anche i genitori i
fratelli e le sorelle.
3) Quando
in famiglia c'è un ossesso, non si stia a chiacchierare con esso,
mentre il demonio si manifesta; non si rivolgano. domande di
curiosità. Il Rituale Romano; proibisce anche al Sacerdote esorcista
di fare interrogazioni inutili e capricciose. Piuttosto i presenti
preghino, possibilmente in comune. Consiglio una preghiera, molto
efficace che suggerisco sempre alle anime tormentate da Satana. E'
l'invocazione del Divin Sangue. Giova servirsene anche nelle.
tentazioni: « Scenda, o Signore, il tuo Sangue sopra quest'anima per
fortificarla e liberarla e sopra il demonio per abbatterlo! »
Lo spirito
infernale resta schiacciato dalla potenza del Sangue di Gesù Cristo.
L'anno scorso un Sacerdote Camilliano mi diceva: Nel paesetto, ove io
dimoro, c'è un'ossessa. Tanti esorcismi si sono fatti, ma ancora non
è liberata. Proprio ieri, dentro la Matrice, alla presenza di tanti
Sacerdoti e molti fedeli, l'incaricato dal Vescovo lottò circa tre
ore per cacciare il demonio.
Reverendo
risposi io se lei si trovasse in simili circostanze, ripeta
l'invocazione del Divin Sangue.
L'indomani
ritornò da me il Camilliano dicendomi:
Andai
dall'ossessa; ripetei alcune volte la preghiera del Divin Sangue e
subito il demonio la lasciò.
Ancora un
esempio.
Non è
trascorso molto tempo, venne a trovarmi una famiglia affittissima,
perché in casa c'era un caso di ossessione. Mi narrarono le vicende;
l'esorcista autorizzato continuava le preghiere di rito, ma nessun
miglioramento appariva.
Raccomandai,
come al solito, la grazia di Dio nel cuore dei familiari e la recita
della preghiera del Divin Sangue, per 50 volte, in forma di Rosario.
Trascorsa
qualche settimana, ritornarono gl'interessati: Le cose continuano! Ma
avete perseverato nella preghiera del Sangue di Gesù? No, abbiamo
smesso subito, perché dicendo questa orazione, i disturbi
s'intensificavano. Avete fatto male; se il demonio s'arrabbia di più,
è segno che tale preghiera lo tormenta assai. Ripigliatela e non
smettetela finché il demonio si stancherà. Mi ubbidirono.
I fenomeni
di ossessione si protrassero ancora quindici giorni e poi tutto
cessò. Oggi quella persona gode di ottima salute ed ogni giorno va a
comunicasi.
IN UNA
FAMIGLIA
Come sono
rare le ossessioni corporali, così quelle di un luogo o di un
oggetto. Alcuni mesi fa ero in viaggio; un padre di famiglia, che da
tempo desiderava incontrarsi con me, avutane l'occasione, mi confidò
quanto espongo:
Mia moglie
era a letto; io ero fuori casa. All'improvviso nel cuore della notte
sentì un rumore insolito; era caduto l'orologio a sveglia. Questo
trovavasi in alto, sopra l'armadio; al primo salto l'orologio andò
nel centro della camera. Segnava le ore dodici, non dimostrava alcun
guasto e non era capovolto, quasi fosse stato posto delicatamente sul
pavimento. Presa da paura, rimise la sveglia sull'armadio.
L'indomani,
mentre la mia signora lavorava in un'altra stanza, alle dodici
precise, l'orologio spiccò il solito salto e andò nel centro della
stanza. Erano presenti i miei figlioletti, tutti piccoli, e corsero
dalla mamma a raccontare l'accaduto.
Un altro
giorno mi figlio, lattante di pochi mesi, lasciato adagiato sul
letto, fu trovato sotto il letto, senza che alcuno si trovasse nella
camera. Un'altra volta, sparito dalla culla, dopo tante ricerche, fu
trovato nel ripostiglio della legna, in mezzo alle fascine; i suoi
capelli a riccioli erano intrecciati in modo strano e non si riusciva
a ricomporli.
Udita la
narrazione, esortai il povero uomo a raccontare tutto al Suo Vescovo
o al Vicario Generale, per sapere il da farsi.
IN UN
ISTITUTO
Sono a
conoscenza di un'altra infestazione locale, verificatasi in un
Istituto Religioso:
Tre anni or
sono, dalla mezzanotte all'una sulla grande terrazza dell'Istituto un
plotone di soldati faceva esercizi ginnastici. Si udiva la voce del
comandante e si avvertivano i passi cadenzati dei soldati. Si andava
ad osservare in terrazza e c'era nessuno; cominciava subito la
ginnastica nel corridoio del pianterreno. Il fatto si ripeteva con
frequenza, tanto che i dimoranti presso l'Istituto fecero le
rimostranze con la Superiora. I fenomeni, erano accompagnati da altri
fatti curiosi, quali: apparizioni di personaggi ad alcune Suore ed a
qualche educanda. Una Suora mi disse: Dopo aver visto, qui, presso
questo letto, un uomo strano, che accompagnai fuori della porta e poi
svanì, pensai l'indomani sera di chiudere a chiave, dall'interno, la
mia stanza. Nella notte si udì un gran fracasso; la porta si
spalancò e cosa pure la finestra dirimpetto. Misi la seguente sera
una medaglia della Madonna attaccata alla finestra; l'indomani
mattina non c'era più...
Siccome i
disturbi si ripetevano nell'Istituto, consigliai che dalle undici
alla mezzanotte, due Suore a turno pregassero in Cappella.
Si udiva
allora un campanello suonare misteriosamente in diversi ambienti
dell'Istituto.
Che cosa
fare in tali casi? I superstiziosi sarebbero corsi dalle megere per
essere aiutati; invece la Superiora Generale narrò ogni particolare
all'Autorità Ecclesiastica e fui incaricato io dall'Arcivescovo a
fare le preghiere di rito.
Si fece la
Via Crucis solenne, nell'interno dell'Istituto, e tutti i disturbi
cessarono.
DON
BOSCO FANCIULLO
Quanto ho
esposto, è realtà; però il popolo superstizioso crede che ogni
rumore notturno, ovvero ogni fenomeno che faccia paura, sia segno
d'infestazione diabolica.
Si legge
nella vita di S. Giovanni Bosco, che quando era giovinetto, trovavasi
una sera dentro la stalla, in compagnia di amici. Si raccontavano
storielle. Si avvertì intanto un rumore insolito nella stanzetta
sovrastante. Tutti tacquero e trattennero il respiro, sapendo non
trovarsi lassù alcuno. Il rumore si ripeteva ad intermittenze. Si
pensò: E' il demonio che vuol farci paura. Non si aveva il coraggio
di andare a vedere. Qualcuno... coraggioso... si decise a farlo ma
mentre era sulla scaletta, riavvertito il rumore, tornò indietro.
Don Bosco, veramente coraggioso e pratico, prese il lume e andò a
verificare la causa del rumore. Che cosa era capitato? Una gallina
aveva fatto cadere il crivello del grano e vi era rimasta dentro; di
tanto in tanto si muoveva e trascinava anche il crivello.
Conclusione: una risata generale.
Il
professore Heredia racconta il forte panico di una famiglia,
avvertendo ogni notte, alla solita ora, tre colpi alla parete. Si
pensava a qualche fenomeno di spiritismo, fu invitato il professore a
dare il suo giudizio. Di che cosa si trattava? Nell'abitazione
attigua c'era un uomo, abituato a fare una fumatina dopo il primo
sonno. Alla fine, puliva la pipa, battendola tre volte sul muro.
Questi
esempi ci dicono di non essere proclivi a chiamare fatti
preternaturali o disturbi diabolici, quei fenomeni naturali, di cui
s'ignora momentaneamente la causa.
CONCLUSIONI
PRATICHE
Ho parlato
della superstizione in genere ed in ispecie. Mi preme venire alle
conclusioni pratiche.
Ricevo
visite da vicini e da lontani, essendo anche esercizio di Sacro
Ministero consolare gli afflitti e consigliare i dubbiosi. Però le
visite più seccanti e che certo di troncare, sono quelle che
riguardano le credenze superstiziose. Non sembrerebbe a prima vista
che nel mondo ci siano tante credenze, ma bisogna trovarsi a contatto
con tanta povera gente per convincersene.
Riporto
solo qualche caso, avvenutomi in questo periodo, mentre scrivo sulla
superstizione.
UNA
LETTERA
Ho sul
tavolo una lettera. E' una giovane, da me sconosciuta, che scrive: «
Reverendo, sono ammalata; mi sono curata e non guarisco; certamente
mi hanno lanciata. qualche fattura!... ».
Giudichi il
lettore!...
Certe
malattie in particolari organismi, con una buona cura, si possono
eliminare per sempre; altre col tempo riappaiono.
Ci sono
malanni invece che non si possono curare; il medico fa dei tentativi,
ma invano; questo si spiega facilmente: l'organismo è in tale stato
di debolezza, che non risente l'effetto delle medicine; i farmaci
aiutano l'azione della natura, ma quando questa non ha risorse
sufficienti, soccombe.
Ciò si
verifica specialmente nelle malattie del sistema nervoso, le più
difficili a curarsi.
Che cosa
dovrei rispondere alla suddetta signorina? Faccia di tutto per
curarsi e si raccomandi a Dio che l'aiuti; ma non pensi a nessuna
fattura!
UNA
VISITA
Giorni
addietro fui visitato da una signora, allarmata più del bisogno.
Che cosa
desiderate da me?
Una
Benedizione particolare! Ho un giardino che deperisce sempre più.
Molte piante di arancio sono seccate; altre fruttano poco; non posso
più avere il ricavato di prima. Ho qui, nel fazzoletto, un pugno di
terra del mio giardino; speriamo che la Benedizione del Sacerdote
allontani la jattura dalla mia proprietà!
Quale
jattura?
Sono andata
da una donna che indovina tutto e mi ha detto che nel giardino c'è
il malocchio di qualche vicino.
Ah! voi
credete al malocchio?... Rispondetemi: Gli agricoltori del vostro
giardino bestemmiano?
Questo
vizio l'hanno i miei coloni. E la domenica lavorano nel giardino?
Non,
rispettano né sabato e né domenica!
Ed allora,
non cercate la disgrazia della proprietà nel malocchio, ma nel
peccato. E' Dio che benedice la fatica dell'uomo. Come volete che
benedica i sudori dei vostri coloni, quando bestemmiano o profanano
il giorno festivo?
Cosa posso
farci io?
Raccomandate
loro che allontanino le offese di Dio e riparate voi per i loro
peccati. Non pensate perciò alla jattura!
SIATE
GIUDIZIOSA!
Un'altra
donna mi diceva:
Ho bisogno
di pace; non so più cosa fare per serenare la mia mente! Sono andata
da tanti, ma nessuno mi può aiutare! Io rasento la disperazione! Mio
marito prima mi amava, era affezionato alla famiglia, portava denaro
in casa... Da che una donnaccia gli ha praticato la «fattura», è
cambiato.
Come fate a
dire che trattasi di fattura?
Non può
spiegarsi diversamente. La stessa zingara, che consultai tempo fa, me
lo assicurò. Una vicina di casa mia, che si intende di fattucchiere,
poco per volta se l'è affezionato ed ormai egli sta più in casa di
lei che in famiglia. Gli ho dato a bere, più volte, un bicchiere di
vino, con dentro una mistura prodigiosa che mi diede la zingara, ma
mio marito peggiora sempre. Vengo da voi, Padre, affinché diate una
benedizione a lui ed a tutta la famiglia, perché tutta la casa va
verso la rovina. Anche i miei figli sono ribelli ed una. figliola è
sempre ammalata.
Vi prego di
essere sincera! Vostro marito va in chiesa, si confessa, si comunica,
prega?
Mai... mai!
Bestemmie e parolacce, senza timore di Dio!
Se è sulla
cattiva strada, non è conseguenza della .fattura, ma del suo cuore
guasto. Non ha saputo frenare il cuore, la passione ha preso il
sopravvento e si è dato al vizio. Ed allora, tutti gli sposi e le
spose, che calpestano la legge divina e si danno agli amori illeciti,
tutti sono vittime della fattura?... E' la disonestà, è la
lontananza da Dio, che fanno perdere vostro marito. Avete detto che
la casa vostra va in rovina! Ma voi vi accostate ai Sacramenti?
Con l'animo
in amarezze come posso avvìcìnarmi a Dio? Neppure vado a Messa la
domenica!
Siate
giudiziosa! Le vostre cose vanno male, perchè in casa regna il
demonio, cioè il peccato. State tutti in grazia di Dio, pregate,
recitate il Rosario ogni giorno, consacrate la famiglia al Sacro
Cuore di Gesù ed al Cuore Immacolato di Maria. E' la mano del
Signore che vi tocca, perchè sta scritto: « Non c'è pace per gli
empi! ».
SETE DI
DENARO!
L'avidità
del denaro è una sete cocente. Non si dimentichi che il denaro è un
ottimo servitore, oppure un pessimo padrone.
Chi si
lascia dominare dal desiderio sfrenato della ricchezza, è capace di
calpestare qualunque comandamento di Dio.
Perchè
tanti si dànno alla pratica del sortilegio, della fattura e di ogni
genere di superstizione? Per amore del denaro!
Se si
raccogliesse il denaro che si porta a tutte le fattucchiere, si
giungerebbe a somma ingente, perchè ci sono famiglie che si
dissanguano, pur di ottenere gli aiuti immaginari dalle megere.
Conosco, ad
esempio, una donna, che ormai si è formata. un'ottima posizione
finanziaria; veste con pompa; quando va dai clienti a prestare
l'opera sua, è prelevata dalla macchina; ci si rivolge a lei come ad
oracolo infallibile. Come può decidersi questa donna a troncare la
sua vile professione, con tanto denaro che guadagna?
Ecco il
suggerimento che si dà ora ai bisognosi di aiuto! Invece di portare
denaro alle fattucchiere e sprecarlo peccando, si utilizzi in bene.
Si faccia della carità ai poveri, per amore di Dio; la carità
attira la benedizione di Dio, mentre l'opera degli indovini
l'allontana. Si faccia celebrare qualche Santa Messa in suffragio
delle anime del Purgatorio, perchè queste possano intercedere presso
Dio ed apportare aiuto alle miserie umane.
Giova anche
far celebrare qualche Sarita Messa in riparazione dei peccati della
famiglia, perchè più si ripara la Divinità offesa e più
abbondante scende la misericordia di Dio.
COME
COMPORTARSI
Tutti
sappiamo che questo mondo è valle di lacrime. Le miserie umane sono
innumerevoli. Le malattie, che sogliono spingere a ricorrere alle
fattucchiere, sono volute o permesse da Dio per i suoi santi fini.
Eccoti
guarito disse Gesù al paralitico che da trentotto anni giaceva a
letto
ma non
peccare più, affinché non ti abbia a capitare di peggio. (Giovanni:
v, 14). Certe malattie, dunque, son permesse da Dio per castigo dei
peccati, specialmente dell'impurità.
Maestro
dissero gli Apostoli perchè quest'uomo nascesse cieco, ha peccato
lui oppure i suoi genitori?
Gesù
rispose: Nè lui, nè i suoi genitori hanno peccato; ma è così
perchè si manifestino in lui le opere di Dio! E lo guarï (S.
Giovanni: 9, 2).
Ci sono
malattie che Dio permette, affinchè gl'interessati si rivolgano a
Lui con fede per esserne liberati; Dio resta glorificato di ciò ed
opera anche dei prodigi, come si può constatare a Lourdes, nei vari
Santuari e come avviene in tanti angoli della terra.
Si legge
infatti nella Sacra Scrittura: « Rivolgetevi a me, o voi tutti, e
sarete salvi, poiché io sono Dio e non altri! » (Cantico di Isaia:
45). « Offri a Dio il sacrificio della lode e rendi all'Altissimo i
tuoi voti.
Nel giorno
della tribolazione, chiamami; io ti libererò e tu mi onorerai »
(Salmo 49). Come mai tanti si rivolgono a Dio per essere liberati da
certe pene e non sono esauditi?
Risponde S.
Agostino: « Non si è ascoltati da Dio, perchè si prega male, col
male o chiedendo il male ».
Si prega
male, quando si ha poca fede o si smette di pregare se non si riceve
subito la grazia.
Si prega
male, quando si è in disgrazia di Dio, con peccati di odio, o
d'impurità, o d'ingiustizie; non può pretendere di ricevere favori
dal Signore colui che non è nella sua amicizia.
Si chiedono
male cose, quando si domandano grazie che potrebbero essere nocive
all'anima; in tal caso Dio concede altri favori.
BATTAGLIA
E . . . SCONFITTA
Una persona
è intenta a lavorare nella sua stanzetta. D'un tratto, ecco farsi
avanti il demonio, in modo invisibile ma reale. Egli presenta alla
fantasia delle scene di peccato; ma esse son subito respinte. Fallito
il primo colpo, il demonio tenta il secondo e più forte. Ripresenta
le stesse immagini, ma a colori più vivi ed attraenti. L'anima
dovrebbe subito ricorrere a Dio con umiltà, senza fermarsi a
discutere con il maligno; ma disgraziatamente presume di se stessa e
si ferma volontariamente a contemplare la tentazione.
Ottenuto
ciò, il demonio va avanti e dice: Perchè, o anima, non metti in
pratica quanto pensi? Non posso; Dio me lo proibisce! Ma che male fai
del resto? Non sei forse libera della tua volontà? Acconsenti
adunque! Temo che Iddio mi castighi! E tu non sai che Dio è buono e
compatisce l'umana miseria? E' vero, ma so anche che Egli è giusto e
terribile punitore della colpa! Va bene; però di raro punisce la
colpa! Del resto te ne confesserai! E se mi mancasse il tempo? Non
sei di certo sul letto di morte!
Durante
questa lotta, la mente si è offuscata e la volontà, resa debole,
cede infine alla tentazione.
La misera
anima pensa d'aver trovata la felicità; ma dopo pochi istanti sente
tutta l'amarezza del peccato; sa di essere sola nella stanza; eppure
guarda attorno temendo di vedere qualcuno; ha paura di presentarsi ad
altri, quasi il peccato le si potesse leggere in fronte; il rimorso
le fa sentire la sua terribile voce.
Adamo,
Adamo, che cosa hai fatto? disse Dio al primo uomo dopo la colpa. Ed
ora lo stesso rimprovero si ripete a te, o anima infelice, che sei
caduta in peccato!
IL NUMERO
DI:I PECCATI
Sant'Alfonso,
Dottore di Santa Chiesa, dice: « Se Dio
castigasse
subito chi l'offende, non si vedrebbe di certo ingiuriato come ora si
vede; ma 'poiché il Signore non castiga subito, i peccatori pigliano
animo a peccare di più. E' bene sapere però che Dio non aspetta e
sopporta sempre; come Egli tiene fissato per ciascun uomo il numero
dei giorni di vita, così tiene anche determinato a ciascuno il
numero dei peccati che vuol perdonargli: a chi cento, a chi dieci, a
chi uno. Vi è chi trovasi nell'Inferno per un solo peccato.
« Quanti
vivono molti anni nei peccati; ma quando termina il numero delle
colpe fissato da Dio, sono colti dalla morte e vanno all'Inferno
Anima
cristiana;,"non aggiungere peccato a peccato! Tù dici',` Dìo è
Misericordioso! Eppure, con tutta questa misericordia, quanti ognï
giorno vanno all'Inferno!