Padre Raffele Talmelli, psichiatra ed esorcista, nel suo pregevole libro: «Ecco io vedo i cieli aperti
Padre Raffele Talmelli, psichiatra ed esorcista, nel suo pregevole libro: «Ecco io vedo i cieli aperti» , in cui smaschera molte opere del diavolo, quanto mai attuali, e ben più subdole della possessione diabolica, tra cui i falsi misticismi.
Lo afferma con rara competenza Padre Raffele Talmelli, psichiatra ed esorcista, nel suo pregevole libro: «Ecco io vedo i cieli aperti» , in cui smaschera molte opere del diavolo, quanto mai attuali, e ben più subdole della possessione diabolica, tra cui i falsi misticismi.
Carismi, veggenze, guarigioni, stigmate, a volte sono opere diaboliche o patologie psichiche di cui Padre Talmelli è esperto, e di cui offre una panoramica dettagliata ed esaustiva.
Oggigiorno troppa gente basa la propria fede sulle rivelazioni private, anziché sul Magistero e l’esorcista avvisa: «Non va sottovalutata l’opera dei falsari o del Maligno, che tramite astute rivelazioni di per sé ineccepibili nel contenuto, diffondono il sospetto che il discernimento del Magistero non sia corretto o addirittura illegittimo.
Nelle descrizioni delle malattie psichiche elencate da Talmelli, non facciamo fatica a riconoscere qualche mistico, stigmatizzato o visionario che ci è capitato di incontrare o di leggere le torbide vicende su qualche rivista o sito internet. La santità, afferma la Chiesa - ed è bene ricordarlo - non dipende dai fenomeni mistici, ma dalle virtù della persona.
Satana si maschera bene, anche dietro i carismi, ma se una persona non coltiva le virtù, non è onesta, né umile, non vive una vita sacramentale e non è inserita in una dimensione ecclesiale, non può trattarsi che di opera diabolica. Anche le stigmate possono ingannare. È sempre Talmelli ad affermare che esse «compaiono solo in persone la cui vita è già profondamente conformata alla passione di Cristo e rappresentano una sorta di sigillo soprannaturale di una conformazione esistenziale già radicalmente avvenuta. Diversamente siamo sicuramente di fronte a una patologia o ad un fenomeno di origine diabolica…. Se i fenomeni sono veramente mistici vanno a coronare virtù eroiche».
Quindi attenzione a rincorrere carismatici, veggenti e stigmatizzati di cui pullula il mondo e l'Italia. Vale sempre il vecchio adagio: «non è tutto oro ciò che luccica». Mi raccontava un anziano gesuita che durante l’infanzia passava ore a osservare le serpi nascoste nell’erba, avvinto dalla loro abilità nel catturare i passeri. La serpe restava immobile e fissava la preda. L’uccello, ipnotizzato da qualcosa che misteriosamente lo attraeva, scendeva di ramo in ramo, finché giunto a terra, si avvicinava al suo carnefice e veniva fagocitato in un baleno.
Satana stuzzica la nostra curiosità per esporci ai pericoli e poi fagocitarci senza che ce ne accorgiamo. Quando lo scopriamo potrebbe essere tardi!
Talmelli, con la sua competenza di psichiatra e di esorcista, ci avvisa: «I segni tradizionali della possessione sono una sorta di caricatura dei carismi straordinari: il dono delle lingue e dell’interpretazione, della profezia, del discernimento degli spiriti, e persino della guarigione; ancora possono essere presenti fenomeni psicofisici quale levitazione, digiuno prolungato, stigmate, leggerezza o pesantezza». È necessario quindi fare attenzione ad altri segni, soprattutto di ordine morale, che rivelano sotto forma diversa, l’intervento diabolico.
Quindi attenzione a rincorrere carismatici, veggenti e stigmatizzati di cui pullula il mondo e l'Italia. Vale sempre il vecchio adagio: «non è tutto oro ciò che luccica». Mi raccontava un anziano gesuita che durante l’infanzia passava ore a osservare le serpi nascoste nell’erba, avvinto dalla loro abilità nel catturare i passeri. La serpe restava immobile e fissava la preda. L’uccello, ipnotizzato da qualcosa che misteriosamente lo attraeva, scendeva di ramo in ramo, finché giunto a terra, si avvicinava al suo carnefice e veniva fagocitato in un baleno.
Satana stuzzica la nostra curiosità per esporci ai pericoli e poi fagocitarci senza che ce ne accorgiamo. Quando lo scopriamo potrebbe essere tardi!
Talmelli, con la sua competenza di psichiatra e di esorcista, ci avvisa: «I segni tradizionali della possessione sono una sorta di caricatura dei carismi straordinari: il dono delle lingue e dell’interpretazione, della profezia, del discernimento degli spiriti, e persino della guarigione; ancora possono essere presenti fenomeni psicofisici quale levitazione, digiuno prolungato, stigmate, leggerezza o pesantezza». È necessario quindi fare attenzione ad altri segni, soprattutto di ordine morale, che rivelano sotto forma diversa, l’intervento diabolico.