ESORCISTI
AMBULANTI
Dal libro l’esorcista quasi
centenario
Negli atti
degli Apostoli (19,13-14) parlano di esorcisti ambulanti che impararono ad
usare il nome di Gesù nei loro esorcismi. La prassi esorcistica nell’ebraismo è confermata da Giuseppe Flavio
nelle Antichità giudaiche, e la troviamo anche nella misteriosa e affascinante
comunità di Qumram.
Nel NT Gesù
scaccia i demoni con la potenza della sua parola (Mc 4, 25-26), in virtù della
potenza dello Spirito di Dio chec è in Lui (Mt 12,22-32), detto anche dito di
Dio (Lc 11,20), imponendo le mani (Mc 5,32). I suoi discepoli ricevono da
Cristo il potere di scacciare il maligno (Mt 10,7), e la riuscita dipende dalla
potenza della parola di Cristo e dalla fede in Lui che si ottiene anche con la preghiera
e il digiuno (Mc 9,28-29§), con l’imposizione delle mani (Mc 16,18). Importante
quello che si legge nel capitolo 10 di San Luca, la potestà di esorcizzare non
è conferita solo ai dodici apostoli ma viene estesa anche ai semplici
discepoli:”Dopo questi fatti il Signore designò altri 72 discepoli e li inviò a
due a due avanti a sé in ogni città o luogo dove stava per recarsi. I 72
tornarono pieni di gioia dicendo:”Signore anche i demoni si sottomettono a noi
nel tuo nome”. Gesù disse:”Non rallegratevi però perché i demoni si
sottomettono a voi, rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti
nei cieli” (Lc 10,1.17.20). La storia della Chiesa che nasce dopo l’Ascensione di Gesù risorto al Cielo e
la discesa dello Spirito Santo a Pentecoste è raccontata nel libro degli Apostoli
dove spesso sono elencate le lotte degli apostoli e dei primi cristiani contro
i diavoli e le varie forme di magia e
divinazione.
Nei primi
secoli del cristianesimo l’uso degli esorcismi fu largamente praticato
tanto da istituire l’ordine
dell’esorcistato. San Giustino, martirizzato a Roma nel 165, scriveva
nell’Apologia: “Numerosi indemoniati in ogni parte del mondo e della vostra
città, che non furono guariti da tutti gli altri esorcisti, incantatori e
fattucchieri, li guarirono e anche ora
li guariscono molti dei nostri cristiani, facendo scongiuri nel nome di Gersù
Cristo” (Apologia, II, 6). Il Papa Cornelio, martirizzato nel 253, in una sua
lettera del 251 al vescovo Flavio di Antiochia, dopo dettagliate informazioni
sul numero dei Presbiteri e Diaconi della Chiesa di Roma, parla anche degli
esorcisti come di una “classe speciale” .
Tertulliano
attesta anche il gesto liturgico dell’insufflazione cioè dell’uso di soffiare
lentamente e lievemente addosso all’ossesso. La Tradizione Apostolica aggiunge
segni di croce su vari parti del corpo come ad esempio sulla fronte, sulle
orecchie e sul naso. Lattanzio, nel IV secolo attesta il segno della croce unito all’invocazione
del nome di Cristo. Tra il III e il IV secolo vengono introdotti tutti gli elementi
del rito degli esorcismi caratteristici della liturgia romana. Tra i rituali di
esorcismi più importanti bisogna menzionare il rituale di Paolo V del 1614 dal
titolo: De exrcizandis obsessis a demonio. In esso, che è stato in vigore fino
a pochi anni fa per essere rimpiazzato da un altro che lo riprende quasi
integralmente, i vari gesti, letti alla luce delle formule che li
accompagnavano, si caratterizzavano chiaramente per il riferimento alla
vittoria di Cristo sul demonio e l’implorazione dello Spirito Santo che attua
nel presente la sua vittoria pasquale e prende il posto lasciato libero dal
demonio. Il 25 gennaio 1983 è stato prolungato il Nuovo Codice di Diritto
Canonico che sancisce le innovazioni del Concilio Vaticano II. Riguardo agli
esorcismi, il canone 1172 afferma:”Nessuno può proferire legittimamente
esorcismi sugli ossessi, se non ne ha ottenuto dall’Ordinario del luogo
peculiare ed espressa licenza”. Agli inizi degli anni 90 il settimanale
l’Europeo riferì dell’attività esorcistica del servo di Dio Giovanni Paolo II.
Riprendo uno stralcio dell’articolo: “Gli episodi sono noti ai membri della
famiglia pontificia e ad alcuni esponenti della segreteria di Stato, “il fatto,
“non deve meravigliare perché egli ha compiuto un gesto che spetta ad ogni
Vescovo cattolico.
“Il diavolo è
bugiardo, è il padre dei bugiardi”. E’ un seminatore di zizzania, fa litigare,
induce nell’errore grave. “Il diavolo non ci butta addosso fiori, ma frecce
infuocate, per ucciderci”.
Il 25
Ottobre 2014 si sono ritrovati a Sacrofano nei pressi di Roma l’associazione
internazionale degli esorcisti, erano circa 300 giunti da tutto il mondo, sono
tutti sacerdoti e religiosi, nessuna donna, e la loro missione è scacciare i
demoni.
Non si
tratta di un servizio semplice: i demoni molte volte sono violenti e per compiere
un esorcismo occorre la presenza di più persone, spesso anche laici, che devono
trattenere l’indemoniato affinché non si faccia male. Per scacciare
definitivamente il diavolo dal corpo occorrono molte preghiere e numerose
sedute. A volte servono anni. Non è facile trovare sacerdoti disposti a fare
questo e spesso anche i vescovi diocesani hanno difficoltà a nominare
esorcisti. Perciò, in una lettera indirizzata al presidente dell’Associazione
internazionale, Padre Francesco Bamonte, in occasione del convegno degli
esorcisti, il Papa ha espresso particolarmente apprezzamento per gli esorcisti
poiché con il loro servizio esprimono l’amore e l’accoglienza della Chiesa
verso quanti soffrono a causa dell’opera del maligno.
La Chiesa è
molto rigorosa: prima di iniziare le pratiche per un esorcismo chiede sempre
un’approfondita perizia psichiatrica per evitare che un problema mentale venga
scambiato per una possessione diabolica.