lunedì 20 agosto 2018

ESORCISTI AMBULANTI



ESORCISTI AMBULANTI

Dal libro l’esorcista quasi centenario
Negli atti degli Apostoli (19,13-14) parlano di esorcisti ambulanti che impararono ad usare il nome di Gesù nei loro esorcismi. La prassi esorcistica  nell’ebraismo è confermata da Giuseppe Flavio nelle Antichità giudaiche, e la troviamo anche nella misteriosa e affascinante comunità di Qumram.
Nel NT Gesù scaccia i demoni con la potenza della sua parola (Mc 4, 25-26), in virtù della potenza dello Spirito di Dio chec è in Lui (Mt 12,22-32), detto anche dito di Dio (Lc 11,20), imponendo le mani (Mc 5,32). I suoi discepoli ricevono da Cristo il potere di scacciare il maligno (Mt 10,7), e la riuscita dipende dalla potenza della parola di Cristo e dalla fede in Lui che si ottiene anche con la preghiera e il digiuno (Mc 9,28-29§), con l’imposizione delle mani (Mc 16,18). Importante quello che si legge nel capitolo 10 di San Luca, la potestà di esorcizzare non è conferita solo ai dodici apostoli ma viene estesa anche ai semplici discepoli:”Dopo questi fatti il Signore designò altri 72 discepoli e li inviò a due a due avanti a sé in ogni città o luogo dove stava per recarsi. I 72 tornarono pieni di gioia dicendo:”Signore anche i demoni si sottomettono a noi nel tuo nome”. Gesù disse:”Non rallegratevi però perché i demoni si sottomettono a voi, rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli” (Lc 10,1.17.20). La storia della Chiesa che nasce  dopo l’Ascensione di Gesù risorto al Cielo e la discesa dello Spirito Santo a Pentecoste è raccontata nel libro degli Apostoli dove spesso sono elencate le lotte degli apostoli e dei primi cristiani contro i diavoli e le varie forme di magia  e divinazione.
Nei primi secoli del cristianesimo l’uso degli esorcismi fu largamente praticato tanto  da istituire l’ordine dell’esorcistato. San Giustino, martirizzato a Roma nel 165, scriveva nell’Apologia: “Numerosi indemoniati in ogni parte del mondo e della vostra città, che non furono guariti da tutti gli altri esorcisti, incantatori e fattucchieri,  li guarirono e anche ora li guariscono molti dei nostri cristiani, facendo scongiuri nel nome di Gersù Cristo” (Apologia, II, 6). Il Papa Cornelio, martirizzato nel 253, in una sua lettera del 251 al vescovo Flavio di Antiochia, dopo dettagliate informazioni sul numero dei Presbiteri e Diaconi della Chiesa di Roma, parla anche degli esorcisti come di una “classe speciale” .
Tertulliano attesta anche il gesto liturgico dell’insufflazione cioè dell’uso di soffiare lentamente e lievemente addosso all’ossesso. La Tradizione Apostolica aggiunge segni di croce su vari parti del corpo come ad esempio sulla fronte, sulle orecchie e sul naso. Lattanzio, nel IV secolo attesta  il segno della croce unito all’invocazione del nome di Cristo. Tra il III e il IV secolo vengono introdotti tutti gli elementi del rito degli esorcismi caratteristici della liturgia romana. Tra i rituali di esorcismi più importanti bisogna menzionare il rituale di Paolo V del 1614 dal titolo: De exrcizandis obsessis a demonio. In esso, che è stato in vigore fino a pochi anni fa per essere rimpiazzato da un altro che lo riprende quasi integralmente, i vari gesti, letti alla luce delle formule che li accompagnavano, si caratterizzavano chiaramente per il riferimento alla vittoria di Cristo sul demonio e l’implorazione dello Spirito Santo che attua nel presente la sua vittoria pasquale e prende il posto lasciato libero dal demonio. Il 25 gennaio 1983 è stato prolungato il Nuovo Codice di Diritto Canonico che sancisce le innovazioni del Concilio Vaticano II. Riguardo agli esorcismi, il canone 1172 afferma:”Nessuno può proferire legittimamente esorcismi sugli ossessi, se non ne ha ottenuto dall’Ordinario del luogo peculiare ed espressa licenza”. Agli inizi degli anni 90 il settimanale l’Europeo riferì dell’attività esorcistica del servo di Dio Giovanni Paolo II. Riprendo uno stralcio dell’articolo: “Gli episodi sono noti ai membri della famiglia pontificia e ad alcuni esponenti della segreteria di Stato, “il fatto, “non deve meravigliare perché egli ha compiuto un gesto che spetta ad ogni Vescovo cattolico.
“Il diavolo è bugiardo, è il padre dei bugiardi”. E’ un seminatore di zizzania, fa litigare, induce nell’errore grave. “Il diavolo non ci butta addosso fiori, ma frecce infuocate, per ucciderci”.
Il 25 Ottobre 2014 si sono ritrovati a Sacrofano nei pressi di Roma l’associazione internazionale degli esorcisti, erano circa 300 giunti da tutto il mondo, sono tutti sacerdoti e religiosi, nessuna donna, e la loro missione è scacciare i demoni.
Non si tratta di un servizio semplice: i demoni molte volte sono violenti e per compiere un esorcismo occorre la presenza di più persone, spesso anche laici, che devono trattenere l’indemoniato affinché non si faccia male. Per scacciare definitivamente il diavolo dal corpo occorrono molte preghiere e numerose sedute. A volte servono anni. Non è facile trovare sacerdoti disposti a fare questo e spesso anche i vescovi diocesani hanno difficoltà a nominare esorcisti. Perciò, in una lettera indirizzata al presidente dell’Associazione internazionale, Padre Francesco Bamonte, in occasione del convegno degli esorcisti, il Papa ha espresso particolarmente apprezzamento per gli esorcisti poiché con il loro servizio esprimono l’amore e l’accoglienza della Chiesa verso quanti soffrono a causa dell’opera del maligno.
La Chiesa è molto rigorosa: prima di iniziare le pratiche per un esorcismo chiede sempre un’approfondita perizia psichiatrica per evitare che un problema mentale venga scambiato per una possessione diabolica.