Discernimento degli spiriti e dei veri
dai falsi profeti.
“Nel soprannaturale vi sono due correnti: quello che viene da Dio e quello che viene dal nemico di Dio.
Esteriormente
sono quasi identici, perché Satana sa simulare.
Ma
questi sono i segni che distinguono i miei: pace profonda; ordine nel
manifestarsi dei fenomeni; accrescimento delle facoltà naturali di intelligenza
e memoria; ricordo di ciò che si è visto ed udito con perfetta esattezza.
Nel
soggetto si verifica una volenterosa fretta di fare ciò che dico, che fa
elevare in maniera rapida ma duratura e superiore alle comuni volontà di
santificarsi; non è mai contento del bene raggiunto, ma lavora instancabilmente
per giungere a perfezione più grande, non per orgoglio ma per amore di Me. In
quelli che non sono miei, ma sono falsi contemplativi e strumenti del demonio,
manca anzitutto questa instancabile metamorfosi, mentre si beano di ciò che
hanno. Talora, all’inizio, hanno avuto realmente doni da me; ma poi cominciano
a provare l’orgoglio di essere qualcosa, che cresce smisuratamente fino a
diventare mostruoso. Si mettono l’aureola di false luci. Sfruttano la celebrità
per incoronarsi.
Si
contemplano e si sentono già a posto e già arrivati; si accecano ed Io mi
ritiro, perché ormai, anche se non lo vedono, in loro parla Satana.
Preferiscono la bella veste, la celebrità ed i battimani alla croce, la nudità,
le spine, il nascondimento, l’assiduo operare in se stessi… Sono istrioni della
santità e Dio li abbandona al padre della Menzogna e delle Tenebre.
Un
segno evidente: anche se in apparenza non regrediscono, è visibile anche ai
superficiali che non migliorano. Osservate il vaso! Osservate se è umile
all’eccesso, se è santamente operoso all’eccesso. Se vedete che la sua
evoluzione al bene è lenta o manca, aprite gli occhi. Apriteli due volte se
vedete che ha piacere ad essere notata. Apriteli settanta volte se la trovate
superba ed in menzogna…”. Ecco un altro passo dove si parla del discernimento
degli spiriti, specie di Satana: “Non è possibile fare errore tra Dio e Satana,
fra voci celesti e voci infernali, se chi le ode tiene presente non le delizie
delle parole, ma gli effetti che esse producono. Satana può scimmiottare Dio
nell’eloquio, ma non può comunicare quella grazia e pace che sempre producono
le parole divine o di spiriti di luce. Non può produrre grazia e santità,
perché le sue parole sono sempre mescolate ad insinuazioni che non possono
essere accolte da un’anima in grazia. E non può produrre senso di pace, perché
l’anima in grazia trasale di orrore per le voci infernali, e anche se
l’individuo non ha altri segni per riconoscere chi è lo spirito che parla,
basta questo brivido d’anima per dare all’uomo il segnale che è la Tenebra
quella che in quel momento si manifesta”.
MARIA VALTORTA (Quaderni ‘45-50, 214-218).
MARIA VALTORTA (Quaderni ‘45-50, 214-218).