lunedì 12 novembre 2018

MOLTI ALL’INTERNO DELLA CHIESA NON CREDONO AGLI ESORCISMI


MOLTI ALL’INTERNO DELLA CHIESA NON CREDONO AGLI ESORCISMI

Dal libro in viaggio con l’esorcista

Domanda cronista a Don Sini:
E’ vero che molti all’interno della Chiesa cattolica, non credono più agli esorcismi e pensano che siano un reflusso medievale o peggio ancora superstizione?
Capita sempre più spesso di sentire che anche tra i credenti, tra gli uomini di Chiesa, tra gli stessi vescovi, ci sia chi nega l’azione straordinaria del demonio fino a possedere una persona. Con una giustificazione piuttosto infantile si ragiona più o meno così: Se Dio è bontà infinita, come può permettere che il maligno infligga delle sofferenze così forti agli uomini e persino ai bambini? Non negano l’esistenza del diavolo, questa sarebbe un’eresia, visto che è una realtà presente sin dalle prime pagine della Bibbia, ma escludono la possibilità che possa prendere possesso di una creatura umana. Tanto è vero che molte diocesi in Italia non hanno un esorcista nominato dal vescovo e allora tante persone afflitte dal maligno seguono dei percorsi purtroppo fuori dalla Chiesa.
Secondo i dati forniti dall’Associazione Internazionale degli Esorcisti AIE sono 404 gli esorcisti nel mondo, ai quali si aggiungono 124 ausiliari e un numero imprecisato che non rientra tra i soci dell’Associazione Internazionale, unico ente in materia riconosciuto dal vaticano. In Italia 240 esorcisti e 62 ausiliari, che devono fare i conti con una domanda crescente a causa del propagarsi dell’occultismo e del satanismo. Un culto, quest’ultimo, diffuso non solo nelle grandi metropoli, ma anche nei paesi di provincia. Se diamo uno sguardo agli altri Paesi non c’è da stare molto allegri. La Francia vede 15 esorcisti iscritti, la Spagna 12, L’Australia 3, la Svizzera 2, la Germania 3. La situazione diventa ancora più triste in alcuni Paesi come il Giappone o la Cina, dove vi è un solo esorcista, in Paesi enormi come il Brasile, 17 volte più grande dell’Italia per estensione, dove vi sono appena 5 esorcisti. Non è migliore la situazione in Africa, dove nel Congo, per esempio, vi è un solo esorcista.
Il famoso esorcista Padre Gabriele Amorth affermava”suscitando ira di alcuni vescovi” che se un vescovo ravvede per alcune persone la necessità non solo di un parroco o di un cappellano negli ospedali, ma anche di un esorcista per combattere contro il maligno e non lo nominasse, commetterebbe un peccato mortale di omissione. Lui stesso confessava di avere avuto in qualche momento la sensazione di essere uno degli ultimi baluardi contro il maligno, l’ultimo baluardo contro un fenomeno in crescita.
Certo, un esorcista va preparato, perché non eserciti il suo ministero in modo volutamente spettacolare o ambiguo, oppure con metodi dubbi e atteggiamenti non corrispondenti alle norme con le quali la Chiesa regola l’esercizio del ministero. Per questo l’AIE sta elaborando le linee guida a cui riferirsi in ogni circostanza per una corretta prassi del ministero degli esorcisti.