martedì 8 febbraio 2011

Lo spiritismo

Lo spiritismo

tratto da "Come riconoscere le trappole del Demonio" di Mons. Bolobanic

Una delle più pericolose ramificazioni dell'occultismo è sicuramente lo spiritismo. È il tentativo di mettersi in contatto con le anime dei defunti o gli spiriti. Questa pratica esiste da sempre presso tutte le popolazioni e culture. Quasi sempre qui è presente un'altra persona - il cosiddetto medium - cioè, l'intermediario tra gli spiriti e le persone. Il medium presta la sua voce, i gesti, la scrittura... allo spirito dal quale si chiede di segnalare la sua presenza. Quegli spiriti sono sempre i demoni. Può capitare che si impossessino di qualcuno dei presenti. La Chiesa ha sempre condannato qualsiasi tipo di partecipazione alle sedute spiritistiche. Dai consigli di Satana non si può mai imparare niente di positivo.
Questa pratica invece, come qualsiasi forma occulta e misteriosa, attrae l'uomo provocando la sua curiosità. Di conseguenza i bambini già nelle scuole elementari, compresa la gioventù delle scuole superiori e delle università, cadono nella tentazione di invocare gli spiriti nel gruppo. Ovviamente lo fanno anche gli adulti. So di un'équipe di intellettuali, dunque studiosi con la laurea, che regolarmente organizza sedute spiritistiche.
Dalla mia lunga esperienza sono arrivato alla conclusione che tutti quelli che hanno praticato lo spiritismo, di norma, hanno pensieri neri e prima o poi, nelle situazioni critiche pensano a suicidarsi, e tanti lo fanno. Il Demonio trionfa quando, alla vittima che gli si avvicina entrando nel suo cerchio incantato, toglie il senso della vita portandola sull'orlo dal quale non vedrà la via di scampo. In uno stato così angosciante e depressivo l'uomo tenta di togliersi la vita molto facilmente. I sempre più frequenti suicidi negli ultimi tempi dalle nostre parti sono provocati dallo spiritismo e dalle altre pratiche occulte e magiche.
Si pongono le domande: È possibile richiamare gli spiriti? Alle sedute spiritistiche appaiono solamente gli spiriti cattivi? Tanti le fanno tenendo presente il caso che riporta la Bibbia quando Saul, il re d'Israele, consultò una negromante (donna-medium), comandandole: "Pratica la divinazione per me con uno spirito. Evocami colui che ti dirò" (1 Sani 28, 8). Effettivamente si presentò lo spirito del defunto, Samuele. Dio ha permesso questo evento eccezionale. È importante notare il grido e la sorpresa del medium, come il rimprovero da parte di Samuele: "Perché mi hai disturbato e costretto a salire?" (1 Sani 28,15). Bisogna rispettare e non disturbare i morti. Questo è l'unico esempio del genere nella Bibbia, e, lo sottolineo, un'eccezione. L'unica cosa che possiamo fare e della quale i nostri defunti necessitano, sono le preghiere per la liberazione delle loro anime dal purgatorio. Dio non permette di usarle per realizzare i nostri progetti terrestri.
Desidero attirare l'attenzione dei miei colleghi sacerdoti consigliandoli di aprire gli occhi davanti alla situazione impregnata dalle varie forme di satanismo nella quale viviamo. La gente intorno a noi si sta affogando nel male mentre noi continuiamo ad ignorarla con disinteresse ed inerzia. E gli spiriti maligni lavorano intensamente con l'unico scopo finale: dividere la vittima da Dio, indurla a peccare, introdurla nell'angoscia, nella depressione, allontanandola nella disperazione. Il Sacerdote, per mezzo sacramentale dell'Ordine è l'unico invitato ed autorizzato a combattere e vincere il male con la forza e l'aiuto di Cristo. Le persone si aspettano esattamente quello da noi. Se non le accettiamo cercando di capirle, se non le aiutiamo, portiamo un'enorme responsabilità davanti al Signore per le loro cadute. Schiacciati dal male che è sempre più forte nell'uomo, cercano il rimedio da qualche altra parte. Ricorrendo di solito ai maghi, vari guaritori, veggenti, per mezzo di vie occulte, di nuovo malefiche, le anime non si liberano ma si stringono sempre più forte nel cerchio incantato dal quale non vedono l'uscita. Purtroppo, incontro quotidianamente casi del genere.