martedì 8 febbraio 2011

Un fenomeno estremo e inquietante

Un fenomeno estremo e inquietante


tratto da "Una voce grida..."
di Andrea Menegotto

"Ma Gesù gli rispose: "Vattene, satana! Sta scritto: Adora il Signore Dio tuo e a lui solo rendi culto " (Mt 4,10)
Parlando di satanismo ci si riferisce a persone, gruppi o movimenti che in forma più o meno organizzata praticano l’adorazione e l’evocazione del demonio. Per maggior precisione riportiamo la definizione di Massimo Introvigne [1]:
"Il satanismo - da un punto di vista storico e sociologico - può essere definito come l’adorazione o la venerazione, da parte di gruppi organizzati in forma di movimento, tramite pratiche ripetute di tipo culturale o liturgico, del personaggio chiamato Satana o Diavolo nella Bibbia" [2].
Può essere utile, in via preliminare, una precisazione che aiuti opportunamente a distinguere possessione e satanismo; afferma ancora Introvigne:
"Benché la frequentazione di gruppi satanisti possa - secondo molti esorcisti - aprire la porta a ‘disturbi’ di tipo diabolico, possessione e satanismo non vanno confusi . Non tutte le persone ‘disturbate’ dal Demonio sono passate dal satanismo (alcuni sono buoni cristiani) e non tutti i satanisti sperimentano fenomeni di possessione o di ‘disturbo’ diabolico" [3].
Potremmo dire che se il satanista cerca il diavolo, il posseduto viene trovato dal diavolo che lo "disturba" a livello fisico, psicologico e spirituale. Quindi, non tutti i satanisti sono "posseduti", né tutti i "posseduti" sono satanisti, anzi la vita di molti Santi e Beati presenta episodi reali e documentati in cui il demonio esercita un’azione di "disturbo". Fra questi possiamo ricordare don Calabria e suor Maria del Gesù Crocifisso (beatificati da Giovanni Paolo II). Nella loro vita ci sono stati veri e propri periodi di possessione diabolica, in cui hanno detto e fatto cose contrarie alla loro fede senza avere alcuna colpa o responsabilità perché era il demonio ad agire servendosi delle loro membra, mentre la loro anima era comunque rivolta a Dio. Questi periodi di grave sofferenza hanno senza dubbio contribuito alla loro santificazione. Dunque, satanismo e possessione diabolica sono fenomeni estremamente diversi e non necessariamente collegati, anche se - secondo il parere di vari studiosi ed esorcisti - le pratiche occulte come la magia, lo spiritismo e, appunto, il satanismo possono costituire una buona porta d’entrata per problemi quali la possessione diabolica.
1. Il satanismo in generale
A livello ideologico si possono distinguere due correnti di satanismo: esiste un "satanismo impersonale" (qualificabile anche come "razionalista" e "materialista"), il quale ritiene che Satana non è una persona e propone l’affermarsi dell’uomo contro Dio, contro la morale e contro ogni autorità e limite. Il "satanismo personale" (qualificabile come "occultista"), invece, pretende di poter dare all’uomo la felicità attraverso l’adorazione di Satana, da qui deriva l’esigenza di un culto che si esprime attraverso sacrifici e soprattutto con la "messa nera", che è fondamentalmente una parodia blasfema della Messa Cattolica . Il corpo nudo di una donna funge da altare su cui viene appoggiato il calice dove viene insozzata l’Eucarestia, trafugata dai Tabernacoli. Oppure si verificano "orge rituali", pare in effetti che la componente sessuale abbia un ruolo fondamentale nel satanismo in quanto la ripetizione dell’atto separato dal suo fine procreativo è interpretata in senso magico come voler dare origine all’anima della persona (non tutti infatti avrebbero un’anima immortale, ma solo coloro che sono capaci di "costruirsela" con apposite tecniche). Notizie di questi riti sono spesso annunciate nei telegiornali o riportate nella cronaca di vari quotidiani. Spesso comunque i riti del satanismo personale (occultista) possono essere gli stessi di quello impersonale, è però il significato attribuito ad essere differente. Per i satanisti occultisti la liturgia del culto rappresenta una vera adorazione a Satana, mentre per quelli razionalisti è semplicemente una metodologia ricca di simboli, che ha lo scopo di liberare i praticanti da quelle che vengono qualificate come "superstizioni religiose". Pare che in Italia la maggior parte dei satanisti appartenga a quello che gli studiosi definiscono come "satanismo acido", un’atmosfera in cui, più che ai contenuti demoniaci e anticristiani, si dà maggior risalto al consumo di droghe.
I gruppi satanici si macchiano talvolta di alcuni delitti come la violenza carnale, gli omicidi rituali e la profanazione di tombe. In genere i frequentatori di tali gruppi sono giovani attratti dall’idea di trasgredire la morale ordinaria in nome di un’assoluta libertà. A proposito dei satanisti, però, il prof. Introvigne invita comunque alla prudenza nelle cifre che sono spesso gonfiate. I satanisti veri e propri sono pochi, quelli organizzati in chiese e movimenti sono meno di 5.000 nel mondo, i gruppi più difficili da censire (gruppi giovanili o "selvaggi") non dovrebbero comprendere invece più di 10.000 persone. Gli omicidi satanici accertati hanno mantenuto il ritmo medio di uno all’anno nel mondo dal 1980 al 1985. Pur ammettendo un certo numero di omicidi satanici non scoperti - che sono comunque da distinguere dagli omicidi di gruppi occultisti non-satanici - , si è comunque lontani dai 50.000 casi l’anno denunciati da un’associazione americana "anti-sette" [4]. E’ invece più frequente la violenza carnale anche su minori. spesso, infatti, i gruppi satanici sono dediti più alla pornografia che non al vero e proprio culto al demonio, dato che si rifanno nella maggior parte dei casi al "satanismo impersonale". Resta comunque validissima la considerazione del prof. Introvigne:
"La malizia e la perversione dei satanisti sono le stesse sia che uccidano o violentino dieci persone o dieci milioni: basta un solo delitto per essere un delinquente" [5].
Purtroppo, troppo spesso la televisione si rivela un ottimo mezzo di propaganda per i satanisti: Marco Dimitri, presidente e fondatore dei "Bambini di Satana" di Bologna, celebre per le sue notevoli vicende giudiziarie, ammette infatti che senza la sua assidua partecipazione ai "talk show" televisivi, il suo gruppo di cinque o sei persone non sarebbe arrivato mai ai circa duecento adepti attuali. Per arginare il fenomeno occorrerebbe quindi incominciare a chiudere le porte della televisione ai satanisti, per non permettere a "piccoli pervertiti di provincia e cialtroni senza scrupoli" [6] di farsi pubblicità attirando a sè altri seguaci.
2. Il satanismo dei Bambini di Satana
Dopo aver cercato di dare uno sguardo generale al fenomeno del satanismo, cerchiamo ora di esaminare da vicino la realtà di un gruppo satanico, soffermandoci proprio sui Bambini di Satana. Attingeremo le nostre informazioni dal volume di Massimo Introvigne Indagine sul satanismo. Satanisti e anti-satanisti dal seicento ai nostri giorni, edito da Mondadori (Milano 1994). Innanzitutto occorre dire che la denominazione completa è quella di "Bambini di Satana Luciferiani"; essi rappresentano probabilmente il gruppo più grande del satanismo "pubblico" italiano. Il loro fondatore è lo stesso presidente Marco Dimitri, che è nato nel 1963. Prima di fondare i Bambini di Satana, intorno al 1980, Dimitri frequenta a Bologna il gruppo ufologico della "Fratellanza cosmica", il cui leader era Roberto Negrini, un appassionato seguace del mago inglese Aleister Crowley [7]. Quest’ultimo nasce nel 1875 e muore nel 1947, è tradizionalmente ritenuto un satanista, anche se propriamente - secondo un’interpretazione rigorosamente sociologica e storica - è un occultista, dato che si differenzia dal satanista classico in quanto adotta una filosofia atea anche se piena di simboli. Crowley apre comunque la strada a tutti coloro che hanno cercato di riscoprire il satanismo nelle sue varie forme; Dimitri resta fortemente influenzato dall’ideologia crowleyana, soprattutto per quanto riguarda l’idea della potenza assoluta dell’individuo, di cui il sesso è manifestazione. Oggi dichiara che fin dalla più tenera età mostra tendenze sataniche che lo avviano al satanismo vero e proprio: già dal 1982 organizza infatti riti diabolici nella provincia di Forlì, nel pesarese e nella sua città, Bologna. Inizialmente i riti si svolgevano in luoghi isolati, in seguito il gruppo che si costituisce attorno a Dimitri si raduna in un tempio a celebrare le "messe nere" e le "messe rosse" in cui, secondo quanto afferma il fondatore, si ricorre a rapporti sessuali ed anche omosessuali e sado-masochistici per scatenare determinate energie. L’iniziazione avviene tracciando sulla fronte dell’iniziato, che è nudo, il numero 666 (numero che si riferisce alla "bestia" di cui si parla in Apocalisse 13,18) con il sangue del fondatore detto "la grande Bestia". Così questi riceve "il marchio della Bestia". L’iniziato firma anche un patto con il proprio sangue tramite il quale si impegna a mantenere il segreto e proclama il demonio suo dio per tutto il tempo e oltre. Gli adepti possono accedere ai rituali solo mostrando la tessera di appartenenza che viene pagata a scadenza annuale.
I Bambini di Satana offrono una gamma completa di servizi rituali agli adepti: si va dai matrimoni fra uomo e donna a quelli fra uomo e uomo o donna e donna, ma esistono anche matrimoni a tre, secondo le diverse combinazioni, cioè "uomo-uomo-uomo", "donna-donna-donna", "uomo-donna-uomo" e "donna-uomo-donna". Ci sono poi anche matrimoni fra coppie di qualunque tipo e quello fra parenti di qualunque grado. Per i cattolici e gli aderenti alle altre religioni è prevista una cerimonia di annullamento del rito battesimale, che precede il battesimo satanico. Si conclude la serie di servizi con i rituali di possessione diabolica e di dannazione di persone e oggetti. Il testo base è il Vangelo Infernale, un’opera che per metà descrive rapporti sessuali di tutti i tipi, un’altra parte è invece un elenco di nomi di demoni ed infine l’ultima parte è una descrizione in cui vengono approfondite le ragioni della magia ed i rituali magici. Qui è evidente l’influsso di Crowley, ma emerge anche chiaramente la filosofia satanica che anima i Bambini di Satana.
Essa è riassumibile in sei punti:
a. esaltazione del vizio;
b. l’arte viene esaltata come "demoniaca" per eccellenza;
c. la guerra è vista come forza positiva;
d. la scienza è anch’essa esaltata perché ritenuta nemica delle religioni;
e. lo spirito è visto come confidenza orgogliosa in se stessi;
f. infine viene esaltata anche la ricchezza.
Segue un "catechismo amorale" che proclama che solo nel satanismo vi è la possibilità di realizzare materialmente i propri desideri.
Dimitri non è per niente modesto nelle sue pretese, in quanto si proclama come unico riferimento del culto demoniaco mondiale.
I Bambini di Satana nel 1992 hanno avuto noie giudiziarie a causa di un’irruzione dei Carabinieri durante un rituale in cui la sacerdotessa giaceva nuda sull’altare. Per Dimitri le conseguenze penali non sono state gravi, anche se ha perso il suo lavoro di guardia giurata e si è dedicato alla professione di mago. La pubblicità anche negativa e la sua partecipazione alle trasmissioni televisive hanno comunque incrementato il numero degli aderenti. Recentemente lo stesso gruppo è stato fatto oggetto di diverse accuse più gravi [8]; occorre precisare a tal proposito che il compito di stabilire la consistenza delle stesse spetta alla Magistratura e non è certo di nostra competenza. La lettura del fenomeno che noi stiamo conducendo, che è una lettura storica, sociologica e portata avanti secondo un’ottica cattolica, invece, deve necessariamente soffermarsi su altri aspetti del problema.
Innanzitutto occorre rilevare che nell’ideologia del gruppo fondato da Dimitri rientrano in effetti temi tipicamente satanici, quindi non è possibile liquidare il problema riducendo il tutto all’aspetto sessuale e pornografico, anche se questo gioca un ruolo decisivo all’interno del gruppo. Nonostante l’ideologia tipicamente satanica, però, Dimitri ed i suoi adepti appaiono piuttosto come "satanisti di secondo piano". I veri satanisti sono pochi e vivono nell’assoluta discrezione, ben sapendo che la loro sussistenza è affidata proprio a questa. Essi non frequentano le televisioni e non indossano borchie e magliette con scritte inneggianti a Satana - come fanno Dimitri ed i suoi seguaci - ma spesso girano in giacca e cravatta con valigetta ventiquattrore. Non a caso le due "Chiese di Satana" di Torino, entrambe aventi tra i 60 ed i 70 adepti, sono popolate da imprenditori (quella appartenente al filone del "satanismo impersonale" o "razionalista"), professionisti e commercianti (quella appartenente al filone del "satanismo personale"). Per incominciare a risolvere il problema che il satanismo pone alla società, occorrerebbe allora, ancora prima che un’azione legale, possibile solo nel caso ci siano prove concrete - e non è sempre così facile averle -, un’opera di demistificazione nei confronti di personaggi che appaiono spesso più desiderosi di dare sfogo ai propri istinti sessuali e di esibizionismo che di incontrare e sperimentare la presenza di chi dicono di venerare.
3. Satanismo e musica rock
Un ambito di particolare diffusione del satanismo è poi la cosiddetta "musica satanica", al rock inteso come strumento di propaganda del satanismo possono essere rivolte due principali accuse:
1. Prendendo in esame i testi delle canzoni si può notare che una certa parte del rock contemporaneo propaganda l’occulto, il satanismo e la violenza fino al suicidio. In genere, la maggior parte dei gruppi i cui dischi contengono riferimenti al satanismo provengono dall’ambito del rock più duro (l’"heavy metal", soprattutto nella versione detta "black metal"), molti gruppi di origine nordica rivendicano poi radici anti-cristiane. Anche le copertine dei dischi riportano spesso immagini sataniche o magiche: già un disco dei "Beatles" ("Sergeant Pepper") raffigurava sulla copertina il volto di Crowley, a cui già si è fatto cenno. Crowley apre la strada a tutti coloro che hanno cercato di riscoprire il satanismo nelle sue varie forme, la comparsa della sua effigie sulla copertina del disco dei "Beatles" è dunque significativa. Non lo sono in grado minore alcune immagini parecchio raccapriccianti: un disco dei "Torr" rappresenta Gesù sulla croce in putrefazione, in un altro dei "Celtic Frost" Gesù appare con le braccia allargate, usato come fionda per lanciare un proiettile, infine una copertina dei "Deliverance" riporta la foto di una bambina con scritto sulla fronte "devil’s meat" (carne per il diavolo). Questi sono solo pochi esempi che riguardano le copertine dei dischi, va notato inoltre che spesso vari cantanti appaiono in scena con simboli satanici e anti-cristiani che si ritrovano poi non raramente riportati sui biglietti d’invito delle discoteche o dei grandi raduni chiamati "rave" (delirio). Anche da questi traspare un odio profondo contro il Cristianesimo, le immagini sacre vengono derise ed offese e tutto ciò senza il minimo rispetto per il sentimento religioso di molte persone e, prima ancora, per il semplice e comune buon gusto. Se la maggioranza dei musicisti rock afferma che la scelta per i temi satanici è un’operazione puramente commerciale (in tal modo intendono fare leva sul desiderio di trasgressione di molti giovani), altri - fra cui Jimmy Page dei "Led Zeppelin" e King Diamond - risultano realmente coinvolti nell’occulto o nel satanismo. Ancora una volta in accordo con quanto afferma Massimo Introvigne, dissentiamo dalla tendenza di origine americana che ritiene il rock nel suo complesso come satanico, dati i ritmi violenti che verrebbero adottati. Questa posizione porta infatti a dichiarare satanico anche il cosiddetto "rock cristiano", che si propone di promuovere e diffondere il Cristianesimo, volendo essere uno strumento di Evangelizzazione rivolto soprattutto ai più giovani. In questo ambito si muovono vari gruppi di Evangelizzazione [9] sia protestanti che cattolici e, ultimamente, in Italia il Rinnovamento nello Spirito Santo adotta anche questo metodo di Evangelizzazione; la critica appare dunque fortemente inadeguata.
2. La seconda accusa che viene rivolta al rock è quella che si basa sulla questione dei messaggi nascosti nei dischi, che conterrebbero idee e frasi dal contenuto satanico. Spesso si dà a questi messaggi un’importanza esagerata o si pensa che il satanismo musicale sia soltanto questo [10], mentre occorre prendere in considerazione anche la prima e non infondata critica al rock [11]. Esistono due tipi di messaggi nascosti: il primo tipo è rappresentato dai messaggi al contrario, che sono tecnicamente incisi al rovescio (secondo la tecnica del "backward masking", che deve essere distinta dall’inserimento di messaggi subliminali diretti). Ascoltando normalmente una canzone si percepiscono solo rumori, ma poi, facendo girare il disco al contrario mediante particolari apparecchiature, emergono frasi dotate di un senso logico talora - purtroppo - satanico. Un esempio notevole è la canzone dei "Queen" dal titolo "One vision", in cui si trova la frase: "Mio dolce Satana, io ho visto il sabba" (nella tradizione magica il "sabba" è l’assemblea notturna di streghe e stregoni presieduti dal diavolo). Il secondo tipo di messaggi nascosti nei dischi è rappresentato dai messaggi bifronti. In tal caso, facendo girare normalmente il disco si trovano frasi normalissime, ma al contrario queste assumono un significato satanico. Un esempio notevole è la frase dei "Led Zeppelin" in "Over the hill and far away", che al contrario recita così: "Noi non siamo veramente ricchi. tutto è per Satana. Si, Satana è veramente il signore. Noi resteremo per sempre in lui". Certamente, quando le frasi sataniche sono brevi potremmo essere in presenza di forzature nell’interpretare il significato, ma quando le frasi sono lunghe e frequentemente ricorre la parola "Satana" non si può parlare solamente di casualità.
I messaggi nascosti non sono necessariamente capaci di influenzare l’ascoltatore in quanto si depositano nel suo inconscio pur non essendo questi consapevole di recepirli, secondo la classica teoria dei messaggi subliminali. Molti studiosi in maniera superficiale affermano che i messaggi contenuti nei dischi sarebbero in grado di spingere l’ascoltatore al satanismo, alla droga, alla violenza e al suicidio. In effetti ci sono stati vari casi di suicidio collegati alla musica, ma risulta pressoché impossibile - come mostra l’esperienza giudiziaria americana - attribuire le cause della morte esclusivamente ad un disco, dato che in genere sussiste un insieme di fattori concomitanti. Vari studi e verifiche scientifiche affermano dunque l’esistenza effettiva di messaggi nascosti in molti dischi; gli specialisti però non ritengono generalmente il cervello umano in grado di percepire tali messaggi, anzi, pressoché nessuna persona umana è capace di recepire il significato di un messaggio verbale al contrario rimettendolo mentalmente al diritto. E’ differente il caso dei messaggi subliminali diretti (e cioè non registrati al contrario), in quanto questi possono influenzare numerose persone, tuttavia i messaggi celati nella musica rock sono in genere registrati al contrario. Chi ritiene che i messaggi al contrario e bifronti abbiano una notevole efficacia si rifà in genere agli studi di William H. Yarroll, Jr., il quale sostiene che se la parte sinistra del cervello non riesce a decifrare un messaggio, lo invia alla parte destra che è detta "creatrice", che lavorerà col messaggio come riflettendolo in uno specchio. Yarroll è presentato come scienziato e neurologo, in realtà le sue credenziali scientifiche sono pressoché inesistenti, ma - ciò che è peggio - la sua teoria dei rapporti fra la parte destra e quella sinistra del cervello si ispira alle idee di Marilyn Ferguson, una delle principali portavoce del New Age [12].
Se la critica ad un certo tipo di rock come strumento di diffusione del satanismo vuole essere fondata su solide basi scientifiche non può quindi riferirsi alla teoria di Yarroll in quanto il New Age si rifà largamente ad una visione olistica del mondo, per cui scienza, fantasia e mito spesso finiscono per ritrovarsi sul medesimo piano. Anche una critica dal punto di vista cristiano non può basarsi su questa teoria, dato che il New Age insiste su una visione del mondo e dell’uomo molto lontana da quella del Cristianesimo.
Al di là delle reali possibilità che i messaggi al contrario o bifronti hanno di influenzare inconsapevolmente il cervello, è importante notare che - secondo una prospettiva strettamente teologica - è significativo il fatto che venga adottato, anche se solo come scongiuro o consacrazione del disco al demonio (posto che l’ascoltatore non è in grado di percepirlo), un linguaggio rovesciato. Questo è infatti tipico degli ambienti delle "messe nere", dove le preghiere cristiane sono recitate al contrario. Il male è visto come l’assoluto contrario del bene, quindi il messaggio al contrario è un modo di rivolgersi al demonio per glorificarlo. E’ quindi probabile che alcuni musicisti abbiano voluto realizzare dei piccoli rituali attraverso i loro dischi. Questi purtroppo diventano un mezzo per avvicinare i giovani al satanismo.
4. Alcune considerazioni
Volendo trarre qualche conclusione sul fenomeno del satanismo, è possibile sviluppare almeno tre diversi ambiti di considerazioni.
1. Il satanismo rappresenta senza dubbio un fenomeno inquietante, la cui pericolosità sociale non è certo da sottovalutare, anche se, come abbiamo messo in luce, è necessario non enfatizzare le cifre e dare informazioni corrette sull’argomento. Diversamente si finisce per favorire lo stesso satanismo, che alcune volte trae vantaggio dal fatto che semplicemente si parli di esso, magari anche in maniera negativa, ma non adatta. Informazioni scorrette o enfatizzazioni del fenomeno da parte dei mass-media - come mostra il caso dei Bambini di Satana - possono infatti favorire l’affluenza soprattutto dei giovani verso i gruppi satanici. Quindi, lo studio e l’informazione sul satanismo sono senza dubbio importantissimi, purché siano condotti con competenza e non in maniera tale da scatenare ingenue e malsane curiosità che possono spingere ad accostarsi a qualche gruppo satanico.
2. Dal punto di vista sociologico - secondo lo schema di classificazione proposto dal CESNUR - il satanismo si presenta a tutti gli effetti come un fenomeno estremo. Esso infatti viene collocato nell’ultima (quarta) fase della classificazione dei movimenti magici. Essi sono caratterizzati dalla pretesa di essere la "vera Chiesa" (prima fase), di essere "il Cristo" (seconda fase) oppure di essere "Dio" (terza fase). I movimenti satanisti nascono dalla delusione per non aver potuto ottenere le capacità e i poteri di Dio, nonostante gli sforzi tipici dell’occultismo e della magia cerimoniale, da qui la negazione di Dio e l’adorazione del suo avversario, il diavolo.
3. Secondo una prospettiva cattolica il culto al demonio appare come un atto gravemente peccaminoso, in quanto si oppone al primo comandamento ("Non avrai altri dei di fronte a me"). Il culto a Satana è una forma di idolatria, di essa si occupa anche il Catechismo della Chiesa Cattolica al n. 2113 che così afferma:
"L’idolatria non concerne soltanto i falsi culti del paganesimo. Rimane una costante tentazione della fede. Consiste nel divinizzare ciò che non è Dio. C’è idolatria quando l’uomo onora e riverisce una creatura al posto di Dio. Si tratti degli dèi o dei demoni (per esempio il satanismo), del potere, del piacere, della razza, degli antenati, dello Stato, del denaro, ecc. "Non potete servire a Dio e a mammona", dice Gesù (Mt 6,24). Numerosi martiri sono morti per non adorare "la Bestia", rifiutando perfino di simulare il culto. L’idolatria respinge l’unica Signoria di Dio; perciò è incompatibile con la comunione divina".

NOTE
In questa trattazione faccio ampio riferimento alle ricerche del prof. Massimo Introvigne, Direttore scientifico del CESNUR (Centro Studi sulle nuove Religioni), che ringrazio, oltre che per la puntuale e costante collaborazione, anche per la supervisione di questo lavoro.
Massimo Introvigne, Indagine sul satanismo. Satanisti e anti-satanisti dal seicento ai nostri giorni, Mondadori, Milano 1994, p. 12.
Ibid., "Cialtroni promossi dal teatrino televisivo", in "Avvenire", 11\6\1996. Per maggiori dettagli: cfr. M. Introvigne, Indagine sul satanismo, cit., pp. 9-13.
Sui movimenti "anti-sette": cfr "Il passato che non vuole passare" (parte III), in M. Introvigne, Il sacro postmoderno. Chiesa, relativismo e nuova religiosità, Gribaudi, Milano 1996, pp. 141-253 e, in particolare sui movimenti "anti-satanisti", dello stesso autore, Indagine sul satanismo, cit.
Ibid., art.cit.
Ibid.
Su Crowley: cfr. Ibid., Indagine sul satanismo, cit., pp. 216-226.
Sugli esiti di queste vicende giudiziarie - che hanno visto (20\6\1997) l’assoluzione "perché il fatto non sussiste" di sei esponenti (o presunti tali) dei Bambini di Satana Luciferiani e la condanna del solo Dimitri per un reato fiscale minore, cfr. i due comunicati stampa del CESNUR, in italiano e in inglese.
Ci riferiamo, ad esempio, al cantautore messicano Martin Valverde e, per quanto riguarda il Rinnovamento nello Spirito Santo allo spettacolo musicale di Evangelizzazione "...E sarà festa", inserito nel progetto "Colonna di fuoco" (che ha avuto inizio durante la XIX Convocazione Nazionale del RnS; Rimini, 25-28\4\1996) e al Concerto di Evangelizzazione tenutosi a Brescia il 29\7\1995 durante lo svolgimento dell’incontro di formazione all’Evangelizzazione "Europa, alzati!"
Sul punto e sull’ambiente culturale in cui hanno origine gli studi sul satanismo nella musica cfr. il cap. 2, parte III: "La grande caccia ai satanisti (1980-1990)", in M. Introvigne, o. c., pp. 321-382, in particolare pp. 360-367.
Il giornalista Carlo Climati, che da anni svolge ricerche in questo campo ed ha pubblicato un volume sul fenomeno del satanismo nella musica dà una visione chiara del problema: Carlo Climati, Inchiesta sul rock satanico, Piemme, Casale Monferrato (Alessandria) 1996. Una visione sintetica dell’argomento è rappresentata da due interviste allo stesso autore: "Satanismo e musica moderna", inserto in "Venite e vedrete" n. 43-1\1995 e "Un pericolo concreto", in "SIR" n. 58-4\9\1996 e "Rinnovamento nello Spirito Santo" n. 11\1996.
Su Marilyn Ferguson: cfr. M. Introvigne, Storia del New Age. 1962-1992, Cristianità, Piacenza 1994, pp. 137-138.