mercoledì 20 giugno 2012
LA PREGHIERA
Padre Giulio Maria Scozzaro
Molti cattolici sono stati orientati negli ultimi decenni verso una spiritualità scatenata e sregolata. Mentre Gesù nel Vangelo ci invita ripetutamente al raccoglimento nella preghiera e la Madonna a Medjugorje afferma che la preghiera deve diventare interiore, moltissime parrocchie invece preferiscono le preghiere esaltate ed elettrizzate.
Le preghiere che esaltano e rallegrano il corpo non possono mai considerarsi vere preghiere.
Bisogna distinguere la preghiera che si fa al cospetto di Dio in Chiesa dai momenti di fraternità gioiosi che si devono tenere nell’oratorio o le catechesi dentro la Chiesa in cui non viene svolta alcuna azione liturgica. La preghiera rivolta a Dio in Chiesa, come la Santa Messa e l’Adorazione Eucaristica soprattutto, sono momenti unici in cui si devono manifestare l’adorazione e il profondo ringraziamento alla Santissima Trinità.
In questi momenti non si può esprimere la lode con l’esaltazione o il frastuono o gridi che dovrebbero essere canti. Meno si ama Gesù e più si cercano queste esteriorità, al contrario più si ama Gesù ed aumenta di intensità il desiderio del raccoglimento e della preghiera contemplativa.
Lo dice il Signore nel Vangelo: “Quando pregate, non siate simili agli ipocriti che amano pregare stando ritti nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, per essere visti dagli uomini. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa.
Tu invece, quando preghi, entra nella tua camera e, chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
Pregando poi, non sprecate parole come i pagani, i quali credono di venire ascoltati a forza di parole.
Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno ancor prima che gliele chiediate” (Mt 6,5-8).
Rileggete con attenzione questi versetti ed entrate nella mentalità di Gesù, sul significato che dà alla vera preghiera, sul raccoglimento e sulla preziosità della contemplazione, sinonimo di considerazione approfondita di una Verità del Vangelo, dell’Eucaristia, della Madonna, ecc.
Le indicazioni date da Gesù non dicono che bisogna fare silenzio durante i momenti liturgici, il silenzio esteriore è indispensabile nella meditazione, nelle preghiere (Santo Rosario), durante l’esposizione dell’Eucaristia. Sono momenti di Grazia che ci arriva dal Cuore del Signore.
Anche in questi momenti sono previsti i canti, come devono esserci durante la Santa Messa e l’Adorazione Eucaristica. Quali canti? Quelli che indica il Papa o altri simili alle canzonette di Sanremo? Oltre i canti gregoriani che sono considerati quelli idonei per le cose sacre, ci sono
migliaia di canti liturgici belli e spirituali, non c’è alcuna necessità di ricercare canti profani o che contengono riferimenti religiosi ma hanno ritmi pagani.
Bisogna decidersi se durante le funzioni in Chiesa si vuole dare gloria a Dio o a se stessi!
Nella giornata ci sono molte ore per cantare quello che si vuole, per sfoderare esaltazione e contentezza, perché anche nella Santa Messa si devono inserire comportamenti irreligiosi e spesso sacrileghi? In parrocchia ci saranno locali dove fermarsi per fraternizzare e divertirsi, perché si devono paganizzare i momenti più importanti della nostra religiosità in Chiesa?
L’argomento che ho trattato lo collego con una domanda che oggi Gesù ci dice nel Vangelo: “Potete bere il calice che Io bevo, o essere battezzati nel battesimo in cui Io sono battezzato?”. Questa frase era diretta principalmente agli Apostoli, chiamati ad imitare Gesù anche nel martirio, ma ad ognuno di noi viene chiesta la disponibilità a rivivere la Vita di Gesù, quindi, a vivere la preghiera come momento di santificazione.
E se si vuole seguire seriamente Gesù, non si può assolutamente perdere la testa durante le funzioni in Chiesa, con espressioni di esaltazione e di canti esecrabili. Chi ama Gesù nelle funzioni liturgiche vuole adorarlo intimamente e ringraziarlo.
Quanto è celestiale quella Chiesa in cui durante le funzioni liturgiche si eseguono canti gregoriani o altri canti sacri, effettuati con interiore partecipazione e una gioia intensa! La stessa funzione acquista più sacralità, la partecipazione è intensamente soprannaturale. Non ci vuole molto a comprendere che possiamo dare degnamente lode a Gesù nella modalità che vuole Lui e non seguendo le nostre scelte umane e inquinate dall’orgoglio.
CONTINUIAMO LE INTENSE PREGHIERE ALLA MADONNA CON LA RECITA GIORNALIERA DEL SANTO ROSARIO PER ME, PER VINCERE L’ATTACCO PORTATO DA SATANA, SCIOGLIENDO QUESTO NODO OPPRESSIVO. CHI MI VUOLE BENE, PREGHI MOLTO PER ME.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.