Sacro Cuore di Gesù
di Antonio Borrelli
Sacro Cuore di Gesù, confido in Te!
Dolce Cuore del mio Gesù, fa ch’io t’ami
sempre più!
O Gesù di amore acceso, non Ti avessi mai
offeso!
Queste sono alcune delle tante amorose e
devote giaculatorie, che nei secoli sono state e sono pronunciate dai cattolici
in onore del Sacro Cuore di Gesù, che nella loro semplice poesia, esprimono la
riconoscenza per l’amore infinito di Gesù dato all’umanità e nello stesso tempo
la volontà di ricambiare, delle tante anime infiammate e innamorate di Cristo.
Al Sacro Cuore di Gesù, la Chiesa
Cattolica, rende un culto di “latria” (adorazione solo a Dio,
Gesù Cristo, l’Eucaristia), intendendo così onorare:
1 – il Cuore di Gesù Cristo, uno degli
organi simboleggianti la sua umanità, che per l’intima unione con la
Divinità, ha diritto all’adorazione;
2 – l’amore del Salvatore per gli uomini,
di cui è simbolo il Suo Cuore.
Questa devozione già praticata nell’antichità
cristiana e nel Medioevo, si diffuse nel secolo XVII ad opera di San Giovanni
Eudes (1601-1680) e soprattutto di Santa Margherita Maria Alacoque (1647-1690).
La festa del Sacro Cuore fu celebrata per la prima volta in Francia,
probabilmente nel 1685.
Santa Margherita Maria Alacoque, suora
francese, entrò il 20 giugno 1671 nel convento delle Visitandine di
Paray-le-Monial (Saone-et-Loire), visse con grande semplicità e misticismo la
sua esperienza di religiosa e morì il 17 ottobre 1690 ad appena 43 anni.
Sotto questa apparente uniformità, si
nascondeva però una di quelle grandi vite del secolo XVII, infatti nel semplice
ambiente del chiostro della Visitazione, si svolsero le principali tappe
dell’ascesa spirituale di Margherita, diventata la messaggera del Cuore di Gesù
nell’epoca moderna.
Ella già prima di entrare nel convento,
era dotata di doni mistici che si accentuarono con la sua nuova condizione di
religiosa; ebbe numerose manifestazioni mistiche, ma nel 1673 cominciarono le
grandi visioni che resero famoso il suo nome; esse furono quattro rivelazioni
principali, oltre numerose altre di minore importanza.
La prima visione avvenne il 27 dicembre
1673, festa di San Giovanni Evangelista, Gesù le apparve e Margherita si sentì “tutta
investita della divina presenza”; la invitò a prendere il posto che San
Giovanni aveva occupato durante l’Ultima Cena e le disse:“Il mio divino Cuore è
così appassionato d’amore per gli uomini, che non potendo più racchiudere in sé
le fiamme della sua ardente carità, bisogna che le spanda. Io ti ho scelta per
adempiere a questo grande disegno, affinché tutto sia fatto da me”.
Una seconda visione le apparve agli inizi
del 1674, un venerdì; il divin Cuore si manifestò su un trono di fiamme, più
raggiante del sole e trasparente come cristallo, circondato da una corona di
spine simboleggianti le ferite inferte dai nostri peccati e sormontato da una
croce, perché dal primo istante che era stato formato, era già pieno d’ogni
amarezza.
Sempre nel 1674 le apparve la terza
visione, anche questa volta un venerdì dopo la festa del Corpus Domini; Gesù si
presentò alla Santa tutto sfolgorante di gloria, con le sue cinque Piaghe,
brillanti come soli e da quella sacra umanità uscivano fiamme da ogni parte, ma
soprattutto dal suo mirabile petto che rassomigliava ad una fornace e essendosi
aperto, ella scoprì l’amabile e amante Cuore, la vera sorgente di quelle
fiamme.
Poi Gesù lamentando l’ingratitudine degli
uomini e la noncuranza rispetto ai suoi sforzi per far loro del bene, le chiese
di supplire a questo. Gesù la sollecitò a fare la Comunione al primo
venerdì di ogni mese e di prostrarsi con la faccia a terra dalle undici a
mezzanotte, nella notte tra il giovedì e il venerdì.
Vennero così indicate le due principali
devozioni:
1) la Comunione al primo venerdì
di ogni mese; 2) l’Ora Santa di adorazione.
La quarta rivelazione più meravigliosa e
decisiva, ebbe luogo il 16 giugno 1675 durante l’ottava del Corpus Domini. Nostro Signore le disse
che si sentiva ferito dalle irriverenze dei fedeli e dai sacrilegi degli empi,
aggiungendo: “Ciò che mi è ancor più sensibile è che sono i cuori a me
consacrati che fanno questo”.
Gesù chiese ancora che il venerdì dopo
l’ottava del Corpus Domini, fosse dedicato a una festa particolare per onorare
il suo Cuore e con Comunioni per riparare alle offese da Lui ricevute. Inoltre
indicò come esecutore della diffusione di questa devozione, il Padre spirituale
di Margherita, il gesuita San Claude de la Colombiere (1641-1682),
superiore della vicina Casa dei Gesuiti di Paray-le-Monial.
Margherita Maria Alacoque proclamata Santa
il 13 maggio 1920 da Papa Benedetto XV, ubbidì all’appello divino fatto
attraverso le visioni e divenne l’apostola di una devozione che doveva
trasportare all’adorazione dei fedeli al Cuore divino, fonte e focolaio di
tutti i sentimenti che Dio ci ha testimoniati e di tutti i favori che ci ha
concessi.
Le prime due cerimonie in onore del Sacro
Cuore, presente la Santa mistica, si ebbero nell’ambito del Noviziato
di Paray il 20 luglio 1685 e poi il 21 giugno 1686, a cui partecipò
tutta la Comunità delle Visitandine.
A partire da quella data, il movimento non
si sarebbe più fermato, nonostante tutte le avversità che si presentarono
specie nel XVIII secolo circa l’oggetto di questo culto. Nel 1765 la Sacra
Congregazione dei Riti affermò essere il cuore di carne simbolo
dell’amore; allora i giansenisti intesero ciò come un atto di idolatria,
ritenendo essere possibile un culto solo al cuore non reale ma metaforico.
Papa Pio VI (1775-1799) nella bolla “Auctorem
fidei”, confermava l’espressione della Congregazione notando che si adora il
Cuore “inseparabilmente unito con la Persona del Verbo”.
Il 6 febbraio 1765 Papa Clemente XIII
(1758-1769) accordò alla Polonia e all’Arciconfraternita romana del Sacro Cuore
la festa del Sacro Cuore di Gesù; nel pensiero del Papa questa nuova festa
doveva diffondere nella Chiesa, i passi principali del messaggio di Santa
Margherita, la quale era stata lo strumento privilegiato della diffusione di un
culto, che era sempre esistito nella Chiesa sotto diverse forme, ma dandogli
tuttavia un nuovo orientamento.
Con lei non sarebbe più stata soltanto una
amorosa contemplazione e un’adorazione di quel “Cuore che ha tanto amato”, ma anche una
riparazione per le offese e ingratitudini ricevute, tramite il perfezionamento
delle nostre esistenze.
Diceva la Santa che “l’amore
rende le anime conformi”, cioè il Signore vuole ispirare nelle anime un
amore generoso che, rispondendo al suo, li assimili interiormente al divino
modello.
Le visioni e i messaggi ricevuti da Santa Margherita Maria Alacoque furono e resteranno per sempre un picco spirituale, dove venne ricordato al mondo, l’amore appassionato di Gesù per gli uomini e dove fu chiesta a loro una risposta d’amore, di fronte al“Cuore che si è consumato per essi”.
Le visioni e i messaggi ricevuti da Santa Margherita Maria Alacoque furono e resteranno per sempre un picco spirituale, dove venne ricordato al mondo, l’amore appassionato di Gesù per gli uomini e dove fu chiesta a loro una risposta d’amore, di fronte al“Cuore che si è consumato per essi”.
La devozione al Sacro Cuore trionfò nel
XIX secolo e il convento di Paray-le-Monial divenne meta di continui pellegrinaggi;
nel 1856 con Papa Pio IX la festa del Sacro Cuore divenne universale per tutta la
Chiesa Cattolica.
Sull’onda della devozione che ormai
coinvolgeva tutto il mondo cattolico, sorsero dappertutto cappelle, oratori,
Chiese, Basiliche e Santuari dedicati al Sacro Cuore di Gesù; ricordiamo uno
fra tutti il Santuario “Sacro Cuore” a Montmartre a Parigi,
iniziato nel 1876 e terminato di costruire dopo 40 anni; tutte le categorie
sociali e militari della Francia, contribuirono all’imponente spesa.
Proliferarono quadri e stampe raffiguranti
il Sacro Cuore fiammeggiante, quasi sempre posto sul petto di Gesù che lo
indica agli uomini; si organizzò la pia pratica del 1° venerdì del mese, i cui
aderenti portano uno scapolare con la raffigurazione del Cuore; si composero le
meravigliose “Litanie del Sacro Cuore”; si dedicò il mese di giugno
al suo culto.
Affinché il culto del Cuore di Gesù,
iniziato nella vita mistica delle anime, esca e penetri nella vita sociale dei
popoli, iniziò, su esortazione di Papa Pio IX del 1876, tutto un movimento di “Atti
di consacrazione al Cuore di Gesù”, a partire dalla famiglia a quella di
intere Nazioni ad opera di Conferenze Episcopali, ma anche di illuminati e
devoti governanti; cito per tutti il presidente dell’Ecuador, Gabriel Garcia
Moreno (1821-1875).
Fu tanto il fervore, che per tutto
l’Ottocento e primi decenni del Novecento, fu dedicato al culto del Sacro
Cuore, che di riflesso sorsero numerose congregazioni religiose, sia maschili
che femminili, tra le principali vi sono: “Congregazione dei Sacerdoti
del Sacro Cuore” fondata nel 1874 dal Beato Leone Dehon (Dehoniani); “Figli
del Sacro Cuore di Gesù” o Missioni africane di Verona, congregazione
fondata nel 1867 da San Daniele Comboni (Comboniani); “Dame del Sacro
Cuore” fondate nel 1800 da Santa Maddalena Sofia Barat; “Ancelle
del Sacro Cuore di Gesù” fondate nel 1865 dalla Beata Caterina
Volpicelli, diversi Istituti femminili portano la stessa denominazione.
Attualmente la festa del Sacro Cuore di
Gesù viene celebrata il venerdì dopo la solennità del Corpus Domini, visto che
detta ricorrenza è stata spostata alla domenica; il sabato che segue è dedicato
al Cuore Immacolato di Maria, quale segno di comune devozione ai Sacri Cuori di
Gesù e Maria, inscindibili per il grande amore donato all’umanità.
In un papiro egiziano di circa 4000 anni
fa, troviamo l’espressione della comune nostalgia d’amore: “Cerco un
cuore su cui appoggiare la mia testa e non lo trovo, non ci sono più amici!”.
Lo sconosciuto poeta egiziano era dolente
per ciò, ma noi siamo più fortunati, perché l’abbiamo questo Cuore e questo
amico, al pari di San Giovanni Evangelista che poggiò fisicamente il suo capo
sul petto e Cuore di Gesù.
Possiamo avere piena fiducia in un simile
amico, Egli vivendo in perfetta intimità col Padre, sa e può rivelarci tutto
ciò che serve per il nostro bene.