venerdì 31 gennaio 2014

IL DISCERNIMENTO SPIRITUALE DELLA POSSESSIONE

IL DISCERNIMENTO SPIRITUALE DELLA POSSESSIONE

L’attenta osservazione delle modalità e delle regole che condizionano il manifestarsi e il ripetersi di una sospetta possessione demoniaca, permette di scoprire se essa c’è realmente. Per tale motivo, chi si è trovato di fronte a vari casi di autentica possessione demoniaca è più facilitato nel discernere quelle vere da quelle false.  Ecco perché alla pietà, alla scienza, alla prudenza e alla integrità di vita di chi esamina la persona sofferente è di grande importanza che si  aggiunga anche l’esperienza. Il Rituale Romanum alla norma n.2 dl Titulus XII De exorcizandis obsessis a demonio, dice :L’esorcista deve applicarsi a trarre molti insegnamenti da autori esperti e dalla sua stessa esperienza. 
Come dicevo nell’introduzione, vi sono tre categorie di persone che oggi cercano un esorcista: una prima, costituita da quelle che sono convinte di essere perseguitate o  possedute dal demonio, ma non lo sono; una seconda, costituita da quelle che volutamente o inconsapevolmente simulano di essere possedute; una terza, costituita da coloro che subiscono realmente fenomeni e disturbi dovuti a un’azione straordinaria del demonio. Le prime attribuiscono direttamente allo Spirito del male ogni cosa negativa che capiti loro: Gli affari vanno male? E’ colpa del demonio. Mi hanno sicuramente fatto una fattura! In famiglia tutto va male? E’ colpa dl demonio! Ho una malattia? E’ colpa del demonio!. Dice giustamente Don Amorth:Vi sono persone che hanno la mania di essere posseduti e fanno il giro di tutti gli esorcisti, fino a che non ne trovano uno che finalmente dice loro: Sì, tu hai un demonio!. A tal proposito scrive l’esorcista Fra Benigno:A volte, per convincere qualcuno che è propenso a pensare di essere posseduto o vessato dal Maligno [e non lo è], dico più o meno così: Senta, non vorrei che lei reagisca, adesso, alla stessa maniera di quel tale che era convinto di avere un cancro e che, quando il medico diagnosticò che cancro non c’era, se ne ritornò a casa triste e desolato. Ebbene, il suo non è assolutamente un caso di possessione o di vessazione. Gioisca per quello che le sto dicendo e se ne ritorni a casa.
In questa prima categoria non c’è una simulazione, ma solo una convinzione errata, senza fenomeni e senza reazioni particolari. Considerando invece la seconda categoria, costituita da coloro che simulano una possessione, quei soggetti che si comportano così, volontariamente, sono persone che non hanno il coraggio di ammettere le proprie incapacità e le proprie fragilità. Non volendo assumersi le proprie responsabilità, vanno dall’esorcista fingendo le stesse reazioni proprie di un posseduto, sperando che il sacerdote si lasci ingannare e attribuisca tali fenomeni a una possessione demoniaca, che in realtà non c’è.  Costoro non vogliono  né maturare né crescere, perché sanno che, smascherate le loro fragilità, devono darsi da fare per vincerle e allora scaricano sulla presunta possessione la colpa dei loro mali. La vita è sacrificio per tutti, impegno per se stessi e per gli altri: se quei tali vivono male, fanno vivere male anche gli altri, se allora per essere lasciati in pace da chi gli sta intorno, scaricano sul demonio le proprie responsabilità, per questioni di comodo. Tra le false possessioni annoveriamo anche quelli che si fingono posseduti volontariamente perché, soffrendo carenze di affetto, cercano in tal modo di richiamare l’attenzione e la compassione su di sé per averne.
Collochiamo pure, sempre in questo quadro di simulazione, coloro che agiscono così involontariamente, o per somatizzazione o per suggestione. In alcuni soggetti che hanno letto o sentito parlare di queste cose o hanno visto scene scioccanti o hanno sentito le urla di vere o presunte persone possedute, le somatizzazioni o le suggestioni possono manifestarsi in pseudo possessioni. Le somatizzazioni sono disturbi mentali, che provocano sintomi e malesseri fisici reali, la cui gravità e durata non possono essere imputate a una patologia oggettiva. Si tratta di alterazioni della salute, a volte più gravi a volte meno gravi la cui origine è psichica e, a mio parere, anche morale e spirituale. Derivano infatti da memorie dolorose dell’infanzia o della gioventù, da carenze affettive o da ferite della vita mai guarite, da figure materne e paterne che sono mancate, da violenze subite o procurate, da insufficienza di maturità psicologico-affettiva, dalla propria personalità danneggiata e bisognosa di essere ricostruita, da odi, risentimenti e perdoni non dati, da disordini in campo sessuale, da peccati gravi mai confessati. In tutte queste situazioni, l’influsso del demonio, se può esserci stato, è da considerarsi sul piano dell’azione ordinaria, per cui non c’è bisogno di esorcismo (eccetto il caso in cui si riscontrassero i segni tipici dell’autentica azione straordinaria del demonio). Necessita, invece, una profonda guarigione interiore, che è il risultato non di una serie di esorcismi, ma di un autentico cammino di preghiera, presentando a Cristo Gesù tutte le nostre ferite e tutto ciò che di negativo (subìto o commesso da noi) c’è stato nella nostra vita passata affinché egli, entrando con il suo amore e il suo perdono in queste aree della nostra vita, le risani e gli effetti che permangono nel presente possano così gradualmente scomparire. In questo cammino, naturalmente, non può essere trascurato il sacramento della Confessione, senza il quale non può esserci mai vera e profonda guarigione interiore.
A un esorcista attento, soprattutto se ha avuto a che fare nel corso del suo ministero con le vere possessioni, è facile riconoscere una pseudo possessione da somatizzazione, perché non si può imitare facilmente il comportamento di un posseduto. Questi, infatti, parla perfettamente lingue, del tempo presente o del passato, che non conosce, dice cose o cita fatti che non può in alcun modo sapere; sprigiona una forza sproporzionata al proprio sapere; sprigiona una forza sproporzionata al proprio peso e alla propria età; mostra una profonda avversione a tutto ciò che è sacro, pur ignorandone la presenza nascosta o manifesta altri fenomeni che non rientrano nelle possibilità di una persona, ma solo in quelle di un essere non umano e che poi elencherò. Di per sé, come dirò anche più avanti, non è da escludere che anche una somatizzazione possa avere origine da un’azione straordinaria del demonio, ma bisogna che vi siano una serie di indizi, che sono quelli che ho sopra riportato o altri, che esamineremo estesamente tra breve. Certamente la grande maggioranza delle somatizzazioni è di origine psichica, psicologica, morale o spirituale. Un altro aspetto della simulazione involontaria è il fenomeno della suggestione, dal momento che essa non è mai associata alle manifestazioni tipiche del posseduto. Chi è suggestionato dal timore della possessione, simula quelle che egli ritiene le reazioni di un posseduto: in genere, nel suggestionato, si manifesta l’avversione al sacro perché egli ha sentito che di fronte a una immagine sacra o all’esorcista stesso doveva muoversi, agitarsi, inveire; la forza che sprigiona dal corpo è una reazione emotiva e nervosa; le lingue sconosciute sono, in realtà, un linguaggio inventato dalla sua fantasia, perché non corrispondono ad alcuna lingua che si parli attualmente nel mondo o che è stata parlata nel passato, e se è una lingua che oggi si parla nel mondo o che è stata parlata nel passato, potrebbe essere stata da lui precedentemente imparata. Quando però, queste manifestazioni si associano a fenomeni che esulano assolutamente dalle capacità di quella persona e non sono riconducibili a espressioni della sua personalità, alla sua cultura e alla sua esperienza, passata o recente, e che quindi vanno al di là delle immagini, pulsioni, sensazioni e ricordi nati dall’interazione con la realtà esterna e che l’inconscio e il subconscio possono rielaborare, allora l’ipotesi della suggestione e/o della simulazione volontaria o involontaria di possessione non regge più e la possessione può diventare così evidente, che l’azione straordinaria del demonio diviene una certezza morale. Ne vedremo alcuni esempi nell’elenco che sto per riportare. Una di queste manifestazioni del demonio è proprio così come la Bibbia, in particolare il Nuovo Testamento, lo rivela: una personalità dinamica, piena di odio implacabile e dotata di una volontà decisa a distruggere la persona che possiede, un avversario pieno di astuzia e d’inganno, che ben sa quello che è in grado di fare e i suoi limiti. Invece c’è una falsa possessione, si manifestano idee e concetti popolari che riproducono quello che la persona stessa immagina sia il demonio. Tuttavia, nel medesimo tempo, l’esorcista deve essere molto accorto perché, quando c’è una vera possessione, il demonio, proprio per la sua grande intelligenza, pur di depistarlo – soprattutto nella fase delicatissima del discernimento – può mettere in atto il trucco di manifestare comportamenti grotteschi ed espressioni ridicole, in modo da far pensare a una malattia mentale.
Un altro criterio importante, per distinguere la possessione da una malattia psichica, è che la persona posseduta alterna momenti di crisi a periodi di calma, nei quali torna pressoché tranquilla e normale, riuscendo a svolgere le sue attività senza eccessive difficoltà, al punto che, chi incontra, non sospetta minimamente del male che l’affligge. Non così accade per la malattia psichica, che invece è costante.
Un ulteriore criterio di discernimento è il seguente: una persona posseduta, il giorno p di notte, può avere momenti di crisi, durante i quali il demonio può fare apertamente segno della sua presenza. Tuttavia, quando c’è una possessione reale, egli è costretto a manifestarsi anche se non vuole, obbligato dall’esorcismo o dalla preghiera o, a volte, persino dalla sola presenza di una persona che viva in profonda comunione con Dio. Per questo motivo, come vedremo più avanti, di fronte a un fondato sospetto, l’esorcista può procedere come a un fondato sospetto, l’esorcista può procedere come è implicitamente permesso dal nuovo rito a un esorcismo della sola forma invocativa, che ha funzione, oltre che di liberazione, anche di esplorazione e di diagnosi. Propri perché l’esorcismo – e solo l’esorcismo – può verificare se i fenomeni di sospetto nascondono una causa malefica o no, i primi esorcismi hanno importanza diagnostica più che curativa.  Vi sono, però, due situazioni in cui le cose si complicano. In primo luogo, quando subentra nel soggetto una reale possessione, che va ad aggravar una precedente debolezza psicologica o una malattia psichica o fisica in atto, per cui si soffrono, allo stesso tempo, reali mali psicologici, psichici o fisici, insieme a un’azione straordinaria del demonio, per cui bisogna ricorrere sia al medico, sia all’esorcista. Una seconda situazione particolare si verifica quando una malattia fisica, psichica o determinante tendenze e comportamenti sono prodotti da una possessione: in questo caso, come accennavo precedentemente, anche una somatizzazione potrebbe essere un apparente male psicologico, dietro al quale il demonio tenta, in realtà, di nascondere la sua azione straordinaria.
A tal riguardo, conosco vari casi di psichiatrici che avevano imbottito di farmaci i loro pazienti, mentre essi non ne avevano affatto bisogno: la guarigione è avvenuta quando hanno iniziato a ricever esorcismi.  E non si è trattato, evidentemente, di un semplice effetto psicologico, come se l’esorcismo fosse un placebo, ma di un’autentica liberazione da un’azione straordinaria del maligno.
Scrive il padre Francoise Dermine, domenicano: Se la malattia può esistere regolarmente al di fuori di un’azione diabolica, rimane pur vero che quest’ultima sfrutta naturalmente gli stati morbosi, soprattutto quelli della mente, determinandoli p aggiungendosi; inoltre, “le scoperte scientifiche non offrono nessun valido argomento per negare la realtà del maligno …
Senza voler cadere in eccessi, noi siamo attualmente a considerare la possibilità di una influenza maligna, sia come fenomeno aggiunto, che aggrava talvolta una alterazione psichica in atto, sia come causa di una malattia psichica evidente, che ne è solamente l’effetto . (…) Conviene esaminare la qualità e la tonalità sintomi. Molte affezioni neuro psichiche presentano sintomi analoghi a quelli della infestazione maligna. Allucinazioni interne ed esterne possono trovarsi negli psicastenici e negli isterici; deliri, idee impulsive possono trovarsi nei malinconici e in tante forme di depressione psichica; possono anche ritrovarsi negli infestati” (parole scritte dallo psicanalista Philippe Madre nel suo libro Ma liberaci dal male, REM, Roma 1980, pp. 87-88). E se è vero che “tutto il mondo giace sotto il potere del maligno” (1Gv 3,8), allora c’è da pensare che ci troviamo di fronte a un’azione a tutto campo del demonio, che l’influsso malefico sia più frequente e diffuso di quanto sembri e non goda della debita attenzione nella genesi di certi nostri mali. San Pio da Pietrelcina come del resto il beato carmelitano spagnolo P. Francesco Palau, sosteneva, per esempio, che molti degenti ospedali psichiatrici in realtà non sono ammalati, bensì vittime di mali preternaturali. Santa Teresa di Gesù Bambino non esitava a imputare la malattia dalla quale fui colpita veniva certamente dal demonio. (…) Non so descrivere una malattia così strana: ora sono persuasa che era opera del demonio, ma per molto tempo dopo la mia guarigione ho creduto di aver fatto apposta a essere malata, e quello fu un vero martirio per la mia anima” (Opere complete, Libreria Editrice Vaticana, Roma 1997; qui Manoscritto A ai nn. 86 e 88).
La casistica storica registra una vasta gamma di fenomeni demoniaci straordinari, che ora presenterò. Invito, però, il lettore a non fare l’errore di pensare che debbano manifestarsi tutti insieme, nel medesimo caso di possessione: essi hanno soltanto un valore indicativo, nel senso che, quando più numerosi appaiono tali segni, sintomi o manifestazioni in chi subisce una crisi di sospetta possessione, tanto più crescerà la certezza dell’azione diabolica.
1) Parlare o comprendere lingue sconosciute alla persona

Durante una manifestazione di possessione demoniaca può accadere che una persona:
-         · Parli perfettamente lingue che non ha mai imparato
-         · sia moderne che antiche, facendo discorsi coerenti e ordinati – e le comprenda, se altri le parlano; 
-         · Scriva in maniera automatica e rapida cose vari, in lingua sconosciuta.

2) Conoscenza di cose o fatti che la persona non può sapere

Durante una manifestazione di possessione, il demonio, attraverso la persona, può:
-          ·Rivelar qualcosa  di segreto o un peccato nascosto;
-          · Chiamare per nome una persona sconosciuta al posseduto;
-         · Dir  fatti nascosti o dimenticati dei presenti, che la persona posseduta non può saper (nella vita di Santi l’origine di questo fenomeno non è certamente diabolico, ma soprannaturale);
-          · Riportar avvenimenti che stanno accadendo a distanza o avvenimenti del passato (anche questo fenomeno può avere un’origine soprannaturale o diabolica);
-          · Recitare interi brani di libri mai letti né ascoltati dalla persona posseduta;
-          · Sostenere discussioni teologiche  elevate, che la persona non è in grado di fare, o dibattere anche su argomenti i più disparati.  Per esempi, una persona, che ha scarse e superficiali conoscenze religiose, comincia a manifestare altri pensieri teologici (quando c’è una schizofrenia, si manifesta solo quello che esiste nel subconscio o nei ricordi che sono nella sua memoria).

Nella mia esperienza di esorcista, quando ho un caso nuovo, dopo aver pregato e fatto pregare per molti giorni lo Spirito Santo perché venga in aiuto al mio discernimento, alle volte ho presentato oggetti – quali, ad esempio, crocifissi, corone del Rosario, medagliette ecc. – mando, nel nome di Gesù, di dirmi di chi fossero, dopo una iniziale riluttanza a rispondere, mi sono sentito dire esattamente il nome della persona alla quale quegli oggetti appartenevano. Ricordo, ad esempio, che una volta una persona mi presentò per un giorno un guanto di Padre Pio, che io nascosi in una busta. Era impossibile poterne conoscere il contenuto dall’esterno ma, appena la tirai fuori di tasca, il demonio, attraverso quella persona, urlò: Quel guanto no, quel guanto no! Togli quel guanto!. Quale non fu lo stupore dei familiari, che nulla sapevano del contenuto di quella busta, quando, aprendola davanti a loro, videro che c’era realmente un guanto di stoffa, senza dita, perché era uno di quelli che Padre Pio portava per coprire le sue stigmate.
Altre volte, ancora, ho presentato una candela, senza dire da quale chiesa o santuario fosse stata prelevata. Ho domandato al demonio, nel nome di Gesù, di dirmi da dove giungesse e mi sono sentito rispondere con precisione l’esatta provenienza. Un’altra volta avevo ermeticamente chiuso in un sacchetto una reliquia , ho ordinato al demonio, nel nome di Gesù, di dirmi cosa c’era in quel sacchetto che avevo in mano. Il demonio già da un po’ di tempo stava cercando di far credere a quella donna posseduta di essere pazza e, in un primo momento, mi rispose: Non te lo dirò mai, perché se te lo dico, lei non crederà più di essere pazza. Io con decisione gli ordinai di nuovo, nel nome di Gesù, di dirlo. Il demonio continuava a gridare che non l’avrebbe mai detto. Ma, dopo poco, cominciò a cedere e gridò:E’ un osso. 
A questa risposta subito dissi: E’ vero, è un osso, ma di chi è quest’osso?. Con grande sforzo, come se dovesse superare una ripugnanza invincibile, rispose: Santa e si fermò. Allora lo incalzai, continuando a ordinargli di proseguire e, un istante dopo, ecco che disse: Gemma, Gemma!. E io ancora insistetti e domandai: Gemma chi?. E lui, ormai capitolando completamente, esclamò: Galgani, Galgani!. Io e i miei collaboratori, pieni di gioia, lodammo il Signore e ringraziammo Santa Gemma Galgani.

Un’altra volta avvenne la stessa cosa con una reliquia di Santa Maria Goretti, dopodiché il demonio esclamò: E’ perfettina, precisina, la santarellina. Mi ha offeso profondamente questa bastarda, tanto ce ne sono a milioni che non sono come lei, a me basta e avanza!. Un altro giorno, senza dire che cosa fosse, presentai, durante un esorcismo, una reliquia della Santa Croce. Dopo un iniziale ritrosia a rispondere, il demonio disse, con evidente fatica, come di chi è senza più forze: Dio in se stesso. In questo oggetto si “trova” Dio. Dio stesso, lo sai, è grazia, amore e potenza, è la mia dannazione. Non posso parlarne di più perché mi uccide. In questa croce c’è amore, potenza, perdono. Dio in se stesso è amore per voi, voi esseri umani. L’unico che vi ama, non credete a nessun altro, non credete a noi, non possiamo amarvi, possiamo solo distruggervi. E’ lui che mi obbliga a dire questo, ecco perché sto soffrendo così tanto.
Durante un altro esorcismo, avendo una teca di alluminio chiusa, nella quale c’era un frammento della Santa Croce, la presentai e domandai che cosa ci fosse in quella teca che avevo fra le mani. Il demonio rispose: E’ la Croce del tuo Dio!. Una volta senza svelarne l’origine, al posto dell’acqua benedetta ho messo nell’aspersorio acqua proveniente dalla sorgente che la Madonna fece scaturire durante le apparizioni a Santa Bernadetta a Lourdes,  subito il demonio disse con rabbia: Questa è melma della fogna. E’ acqua che è uscita da quello schifo e solo fango può essere. Gli ho ordinato nel nome di Gesù di dirmi chiaramente che cosa intendeva affermare con queste parole.                        
Dopo poco sempre più arrabbiato rispose: Viene da quella grotta maledetta di Lourdes.
Qualcuno potrebbe dire: E’ telepatia! Il demonio non c’entra niente!. Io rispondo: Non credo affatto alla telepatia, semplicemente perché, se il demonio non può leggere i pensieri della mente dell’uomo, ma può solo provocare a dedurli, figurarsi se lo può fare un uomo (a meno che non sia Dio stesso a rivelarglieli). Solo in due situazioni il demonio può conoscere direttamente ciò che sta pensando una persona: se Dio glielo fa sapere e se l’esorcista pronuncia mentalmente le parole dell’esorcismo. In quest’ultimo caso, però, non si tratta di telepatia, perché l’esorcista più che un pensiero, sta dando l’ordine sia pure mentalmente, al demonio, nel nome di Gesù, di andarsene. Se poi ancora qualcuno volesse sostenere l’ipotesi della telepatia, allora, mi chiedo, come si possa spiegare questo fatto: Per il discernimento, un esorcista, dopo aver molto pregato e fatto pregare, presenta una reliquia o un oggetto che nemmeno lui sa a chi appartenga, ma lo sa solo chi gliel’ha dato. Ebbene: succede che il demonio indichi con precisione di chi sia quel sacro oggetto!             
L’esorcista si accerta, successivamente, e trova piena conferma da coloro che glielo avevano prestato. Tutto ciò accade – e credo che Dio lo permetta proprio per questo – sia per aiutare l’esorcista, sia per compassione nei confronti di chi è tornato dal demonio, affinché non permanga più alcun dubbio sull’origine della sua sofferenza.

Se Dio permette, il demonio può rivelare segreti della coscienza di persone, se questi segreti non sono stati già assolti mediante la confessione e il perdono. Un esorcista ricorda che il demonio attraverso una donna posseduta si rivolse a un uomo non conosciuto da quella donna e gli disse: Tu durante l’ultima guerra hai ucciso due persone per interessi privati e non ne hai mai chiesto perdono! Se non sei ancora in mio poter lo devi a tua mamma che hai interposto tra me e te un uomo di preghiere.

Uno dei casi più importanti per l’abbondanza delle manifestazioni e per la chiarissima evidenza dell’intervento diabolico, è quello dei due fratelli Burner di Illfurt in Alsazia : Teobaldo, nato il 21 agosto 1855 e Giuseppe nato il 29 aprile 1857, i quali dall’autunno del 1864 a quello del 1869, soffrirono una fortissima possessione diabolica con una serie di fenomeni che tutti hanno potuto ripetutamente osservare e che furono accuratamente raccolti  e che indirettamente furono causa di un numero notevole di seri propositi di vita migliore e di conversioni. Alcuni fra i numerosissimi episodi accaduti di conoscenza di fatti che il demonio manifestava attraverso i due bambini, e che essi non potevano sapere, sono questi.
Un giorno un abitante di Spechabac, villaggio vicino a Illfurt, venne a visitare i due bambini. A metà strada egli passò vicino a un ceppo di vite con dolcissima uva. La tentazione era forte, e già egli stava per cogliere un grappolo, quando vi resistette e procedette il suo cammino. Ma quale non fu il suo stupore, arrivando in casa Butner, di sentire la voce del demonio dirgli attraverso i due bambini: Non è vero che hai trovato per strada della magnifica uva? Perché non l’hai colta? Era così dolce!. Non di rado vi furono dei visitatori che come colpiti dal fulmine, fuggirono pallidi e tremanti quando satana svelava loro improvvisamente qualche loro terribile segreto o qualche grave peccato della loro vita trascorsa che essi credevano ormai dimenticati, oppure sconosciuti.
Un giorno il sindaco di una città vicino a Strasburgo, avendo molto sentito parlare dei due bambini, decise di andare a visitarli con un assessore e un gruppo dei suoi consiglieri comunali; essendo stati informati che il demonio attraverso quei bambini spesso rinfacciava i peccati dei visitatori, si recarono tutti in chiesa a confessarsi e poi partirono alla volta di Illfurt. I bambini ignoravano del tutto chi essi fossero, né furono preavvisati del loro arrivo, ma appena essi li videro, il demonio esclamò attraverso Teobaldo: Ecco il sindaco di … con l’assessore e altri consiglieri, e tutti con la coscienza ben poco tranquilla, perché sono andati in chiesa a farsela raschiare prima di venire qui! Ma c’è uno di loro che non si è messo in regola, perché non ha detto di aver rubato delle rape.          
E il demonio subito affermò seccamente: Essi non hanno ricevuto il denaro!. Ascoltando queste parole, tutti i presenti compresero che era vero ciò che era stato detto e allora il sindaco, intimorito, esclamò: Andiamocene, signori miei! Ci mancherebbe solo che costui rimproverasse qualche cosa anche a me!.
Un giorno senza che i bambini ne conoscessero la provenienza, il sacerdote inviò loro dei fichi benedetti. Essi li rifiutarono con orrore, gridando: Buttate via queste teste di sorci!                              
Il calottino (si riferiva al sacerdote) li ha avvelenati con le sue smorfie!. Se gli venivano portati cibi o bevande in cui precedentemente, senza che essi lo sapevano , qualcuno avesse lasciato cadere delle gocce di acqua benedetta, essi rifiutavano sistematicamente di prenderli e alle volte sbattevano contro il muro il piatto o il bicchiere che però non si rompeva mai: queste reazioni erano assenti se le gocce d’acqua benedetta non erano state versate sulle pietanze o nelle bevande.

3) Forza fisica o peso abnorme

Durante una manifestazione di possessione demoniaca, la persona:
-           · Può sviluppare (ma non necessariamente) una forza fisica sproporzionata per il peso o per l’età che ha (durante un esorcismo, un ragazzo di 11 anni faceva letteralmente "volare" quattro uomini robusti, che cercavano di immobilizzarlo; una ragazzina di 14 anni, che pesava circa 40 chili, durante la manifestazione della possessione era in grado di buttare per aria sei persone, impegnate a tenerla ferma);
-         · Può trasportare, da una parte all’altra, pesi che, per l’età e per la condizione fisica, sono del tutto fuori dalle sue possibilità (durante la manifestazione della possessione, persone adulte e bambini  hanno sollevato pesi che più persone non avrebbero potuto sollevare; addirittura bambini posseduti hanno trasportato oggetti pesantissimi, che non avrebbero potuto in alcun modo spostare.                        
      Un bambino di 10 anni, durante un esorcismo, sollevò un tavolo enorme e pesante: l’esorcista, tastandogli i muscoli delle braccia, constatò che non avrebbe mai potuto farlo con le sue sole forze);
-          ·Può assumere un peso enorme, come un blocco di marmo, diventando inamovibile e tornaconto alla normalità solo grazie alla preghiera e alla benedizione del sacerdote.

4) Avversione al sacro

Il nuovo rito degli esorcismi, riportando l’avversione al sacro come uno dei segni della possibile azione straordinaria del demonio, dice: Il maligno è nemico di Dio e di quanto mette in contatto i fedeli con l’agire salvifico divino, per cui occorre fare attenzione  anche ad altri segni, soprattutto di ordine morale e spirituale, che rivelano, sotto forma diversa, l’intervento diabolico. Possono essere una forte avversione a Dio, alla Santissima Persona di Gesù, alla Beata Vergine Maria, ai Santi, alla Chiesa, alla Parola di Dio, alle realtà sacre, soprattutto ai sacramenti, alle immagini sacre. Occorre fare attenzione al rapporto tra tutti questi segni con la fede  l’impegno spirituale nella vita cristiana.
Il demonio, nemico acerrimo di Dio e avversario spietato dell’uomo, odia tutto ciò che è sacro o che ha riferimento alla vita e al progresso spirituale dell’uomo, per questo i periodi di crisi non più facilità insorgono di fronte a tutto quello che reca sollievo spirituale, come compier una pratica di pietà, recitare un’orazione, visitar un luogo sacro, prendere oggetti benedetti, ricevere una benedizione, sentir parlare di cose spirituali. Nei casi più gravi, i periodi di crisi possono esser determinati anche da quelle azioni che comportano un sollievo puramente naturale, come il mangiare, il bere, prendersi una lecita distensione, un divertimento sano, esprimere un desiderio, eccetra .
L’avversione al sacro, che ha origine in una possessione, si può manifestare in tanti modi diversi. Una persona:
-         · Può aver ripugnanza alla preghiera, anche se ha sempre pregato;
-          · Se inizia a pregare, o qualcuno prega per lei, anche solo mentalmente, può mettere rutti o tossi continue, vomito;
-          · Può non riuscire ad aver un minimo di attenzione nel seguire le preghiere o le celebrazioni;
-          · Può avere una ripugnanza invincibile per i luoghi santi e, se riesce a entrarvi, può avere reazioni come sbadigli irrefrenabili e colpi di sonno, tosse irrefrenabile, eruttazioni, sensazioni di stanchezza, di nausea, di confusione mentale, di svenimento; se vi è una celebrazione liturgica, talvolta non può nemmeno più star in chiesa;
-          · Accostandosi al soprannaturale, può aver pensieri osceni;
-          · Può non riuscire a pregare, perché la bocca si blocca: non può pronunciare neppure la prima parola di una preghiera, come il Padre nostro;
-         ·Può respingere, anche con furore, l’invito a ripetere o a leggere brani della Sacra Scrittura;
-         · Può sentirsi male nei pressi dei tabernacoli, nei santuari mariani o nei luoghi dove sono conservate reliquie di santi;
-          · Può avvertire come un peso insopportabile la mano dl sacerdote imposta sulla testa;
-          · Può ricevere bruciature sul corpo a seguito del contatto con il Crocifisso o con altri oggetti sacri;
-          · Può non riuscir ad alzarsi alla panca per andare a ricevere l’eucaristia e, se ci riesce, la bocca e i denti talvolta si chiudo, come paralizzati;
-          S riesce a ricevere la Santa Comunione, a volte può sentire un sapore molto gradevole e trovare grande difficoltà nell’ingoiarla e una volta inghiottita, può sentire stimolo a vomitare;
-         · La domenica e nei giorni dell’anno in cui ci sono feste liturgiche importanti sta molto male;
-          · Può esser sensibile e avere ripugnanza per tutto ciò che è benedetto: acqua, cibi, vestiti, oggetti sacri (immagini, corone del Rosario, crocifissi, reliquie …) , anche se l’acqua, i cibi o i vestiti, vengono dati senza che sappia che sono stati benedetti (ad esempio: facendole indossare dei vestiti benedetti, può accadere che, appena li ha indossati, se li strappi di dosso, non sopportandone il contatto; l’acqua benedetta potrebbe essere subito sputata, senza rendersi conto del perché; se è stata messa una medaglietta benedetta nel guanciale, può accadere che non voglia più usare quel cuscino). Si noti, però, che anche in questi test il demonio può riuscire a nascondersi: possono essere prove indicative, perciò, solo in caso positivo. Se un oggetto è insensibile ad esse, non si può assolutamente escludere la presenza malefica: il demonio fa di tutto, infatti, per non farsi scoprire.
-          · Racconta Don Amorth: Una mamma era affranta per le stranezze che notava in un suo figliolo: in certi momenti si arrabbiava con urla pazzesche, bestemmiava e poi, quando ritornava calmo, non ricordava nulla di questo suo comportamento. Non pregava e non avrebbe accettato di farsi benedire da un sacerdote. Un giorno, mentre il figlio era al lavoro e, come al solito, era uscito indossando la sua tuta da meccanico, la madre fece benedire i vestiti con l’apposita preghiera del Rituale. Di ritorno dal lavoro, il figlio si tolse la tuta sporca e si rivestì, senza nulla sospettare. Dopo pochi secondi si tolse i vestiti con furia, quasi se li strappò di dosso, e si rimise la tuta da lavoro senza dire nulla. Non ci fu verso che indossasse più quei vestiti benedetti, distinguendoli bene dagli altri del suo piccolo guardaroba, che non erano stati benedetti. Questo fatto dimostrava ulteriormente la necessità di esorcismi su quel giovanotto.
-         · A una mamma di una ragazza di 10 anni, che ha notato fatti insoliti nella figlia, al punto da sospettare seriamente di una presenza malefica, don Amorth ha consigliato di cucinarle la minestra con acqua benedetta. Ha provato e ha visto che tutte le volte che le mette il piatto davanti, la figlia, senza neppure assaggiare la minestra, dice: Non mi va, e mette il piatto da parte, senza nessuna reazione violenta. Se invece non ha usato l’acqua benedetta, questo non succede;
-         · Può avere reazioni violente, che la rendono furiosa e aggressiva, anche se di propria natura non lo è. In particolare, rompe oggetti, si scaglia sui presenti. Tutto questo può accadere anche se c’è qualcuno che sta pregando solo mentalmente. Capita frequentemente, in questi casi, che la persona, ritornata alla calma, non ricordi più nulla del suo comportamento.
-          · Una famiglia, abbastanza numerosa, era a tavola e tutti stavano mangiando e chiacchierando. Il padre, fortemente insospettito da strani comportamenti del figlio, cominciò a recitare mentalmente l’Ave Maria. Non era neppure giunto a piena di grazia, che questo figlio si alzò di scatto gridando: Papà, smettila!.

Nelle norme del Titulus XII De exorcizandis obsessis a demonio del Rituale Romanum si lascia aperto il campo alla possibilità di ulteriori segni, di fenomeni e di presenze demoniache straordinarie, quando si dice: e altri fenomeni di questo genere che più sono numerosi e più sono indicativi (n.3). Ecco, di seguito, un lungo elenco da un’esperienza di secoli. Si consideri sempre che essi possono presentarsi, in una persona posseduta, nel corso di una manifestazione del maligno, sia durante l’esorcismo sia al di fuori di esso:
-          · La persona può cadere come in una specie di sonno profondo e sul suo volto comincia ad apparire l’espressione della collera; poi il viso si stravolge, si sfigura, si deforma;
-          · Gli occhi possono apparire fiammeggianti, oppure completamente sbarrati, senza il battere delle ciglia; oppure si chiudono, in maniera serrata e, se si aprono (con gran fatica) si vedono le pupille completamente rivoltante, in su o in giù, nella cavità orbitale; queste manifestazioni possono anche verificarsi alternandosi l’una all’altra;
-          · Può cambiare il timbro della voce, che si deforma in cupa, cavernosa oppure baritonale o lugubre o rauca; altre volte, invece, diviene stridula, metallica;
-          · Con le mani e con le dita quella persona può fare gesti e segni tipici della stregoneria o del satanismo o di gruppi esoterocciltisti; oppure mostra i pugni serrati in segno di sfida (quando è una vera possessione, è il demonio stesso che fa questi gesti attraverso la persona);
-          · Se la crisi avviene durante l’esorcismo, il posseduto insulta e tenta di aggredire in particolare l’esorcista;
-          · Qualche volta queste manifestazioni si accompagnano a conati di vomito o a schiuma dalla bocca;
-          · Il posseduto può subire addirittura modifiche alle articolazioni del corpo, con allungamenti momentanei delle braccia o dei piedi o delle dita o delle mani, quasi fossero di gomma elastica;
-          · Può imitare i movimenti e i versi di un’animale, emettendo ghigni bestiali: ad esempio ringhiare o abbaiare come un cane; ululare come un lupo nelle notti di luna piena; miagolare, muoversi e saltare con un gatto; grugnire come un maiale; correre in giro a quattro zampe; può assumere i movimenti e le espressioni di un volatile (potrebbe esser quello di un corvo, oppure muovere il collo e cantare come un gallo); può strisciare e sibilare come un serpante;
-         · Può vomitare oggetti come aghi, chiodi, pezzi di catene, sassi, ciocche di capelli, vetri, pezzi di stoffa, carne, fiori, corde, anelli, orecchini e altre cose tra le più varie. Questi oggetti sono quelli sui quali p stato operato il maleficio. Essi ordinariamente fuoriescono dalla bocca, ma non sempre provengono dallo stomaco della persona, così si spiega perché il posseduto non subisce mai danni fisici, anche quando ad esempi escono grossi pezzi di vetro, si tratta infatti di un’azione di transfert dell’oggetto maleficiato nell’istante in cui esce dalla bocca; in genere questo fenomeno è segno della progressiva liberazione della persona, ma la liberazione non è legata necessariamente a queste manifestazioni;
-          Può avere comportamenti strani, inspiegabili, di cui poi non ricorda più nulla e dei quali non è cosciente mentre li compie. Ad esempio:
·         Balla, spinta da una forza che spesso la costringe a farlo in maniera frenetica, sino a cadere sfinita (tale fenomeno è molto frequente nei casi di auto possessione dei riti magico-spiritici dell’Africa e del Sud-America);
·         Suona perfettamente strumenti musicali, senza aver mai imparato a usarli o canta perfettamente secondo i canoni musicali, senza conoscerli; il canto può anche essere associato al ballo irrefrenabile.
Nel 1920 una donna posseduta dal demonio, in certe ore del giorno una forza misteriosa si impossessava del suo corpo ed ella, benché con riluttanza, ballava su di un ritmo di tango per ore e ore, sino a caderne sfinita; nel medesimo tempo cantava canti, romanzi, brani d’opera mai da lei prima uditi, teneva lunghe conferenze in lingue straniere, mai imparate, a folle immaginarie.                    
La donna ricevette esorcismi nel convento di Santa Maria di Campagna a Piacenza da padre Pier Paolo Veronesi su mandato del Vescovo Monsignor Pellizzari.
·         Prende le posizioni più strane e stupefacenti, come camminare a ritroso su una parete o addirittura con i piedi sul soffitto e la testa in giù;
·         Qualcun altro è stato alzato dal suolo, sospeso nell’aria e poi riportato a terra; oppure trasportato a grande altezza e a grande distanza dal luogo dove è stato prelevato (nel caso dell’autentica estasi il fenomeno della levitazione è di origine soprannaturale).
Nella mia esperienza di esorcista ricordo che un giorno il parroco mi inviò a benedire in una casa. Quella famiglia aveva un ragazzo, seduto su una poltrona e fino a un attimo prima calmissimo, cominciò a urlare, entrando poco dopo in una specie di sonno, finché in silenzio scivolò verso il pavimento. Senza toccare terra, levitando a circa quattro, cinque centimetri dal suolo, sotto gli occhi attoniti dei genitori e dei nonni che non avevano mai visto una cosa del genere, iniziò a sibilare e a fare gli stessi movimenti di un serpente, muovendosi in quel modo per la stanza.
Nel 1920 l’allora Vescovo di Piacenza, Monsignor Pellizzari, affidò a padre Per Paolo Veronesi il ministero dell’esorcismo per una donna, che ho già sopra citato. Qualche tempo prima che fosse sottoposta agli esorcismi, ella, oltre a malesseri vari e a fenomeni sconcertanti, un giorno aveva letteralmente volato a circa mezzo metro da terra, attraversando i campi e salendo la collina in direzione della chiesa, presso la quale si stava recando con i suoi familiari. Vedendola arrivare, i fedeli che stavano uscendo dalla chiesa, presi da terrore, cominciarono a urlare e a gesticolare. Nello  stesso tempo delle galline, che razzolavano sui campi, fuggirono svolazzando e alcuni cani presenti , spaventati, cominciarono ad abbaiare. La donna, continuando nel suo volo, arrivò sul piazzale della chiesa; tutti in preda al panico le fecero largo e lei, sempre in volo, con la testa bassa e facendo sterzo della persona, infilò la porta semiaperta della chiesa e andò a cadere lunga distesa proprio davanti all’altare maggiore, su cui era esposto il quadro di Sant’Espedito.                       
Il parroco accorse e, intuita la cosa, la benedisse. La donna rinvenne e per diversi giorni stette benissimo.
Racconta il sacerdote esorcista francescano, fra Benigno: E’ stato uno dei casi più gravi che io abbia mai incontrato: il maligno lo faceva soffrir terribilmente attraverso battiture che lasciavano segni sul suo corpo. Una volta, lo trasportò di notte nel cimitero ed egli si svegliò seduto sopra una tomba. Immaginarsi la paura di trovarsi solo e chiuso in quel posto! A fatica dovette scavalcare le mura di cinta, provocandosi escoriazioni. Lo stesso percorso, in senso inverso, infatti, per come sono strutturate le mura di quel cimitero, non era possibile farlo.
Narra Don Gabriele Amorth: Un sacerdote esorcizzava a chiesa chiusa in Africa. A un certo punto la persona posseduta si è sollevata dalla sedia, levitando in alto lentamente, sino a toccare con la testa il soffitto della chiesa. Il piccolo gruppetto dei familiari e  degli amici presenti era terrorizzato al pensiero che potesse improvvisamente cader e sfracellarsi. Il sacerdote ha fatto segno di stare calmi, ha continuato tranquillamente l’esorcismo e lentamente la persona posseduta è scesa e si è andata a seder; poi si è svegliata dalla trance, senza ricordare nulla.


ALTRI SEGNI INDIZIARI DELLA POSSESSIONE
Altri segni indiziari di una possessione, possono essere:
-          · Avvicinandosi il giorno dell’incontro con l’esorcismo, talora proprio il giorno precedente, la persona sta molto male oppure è inquieta, nervosa, anche se non è stata avvertita dell’incontro;
-          · Essa cerca tutte le scuse possibili per non andare dall’esorcista, con impedimenti di vario genere, come malesseri fisici o avvenimenti avversi; in questi casi, se non ha qualcuno che la costringa, la persona non va all’appuntamento (può essere una reazione solo psicologica, è vero, ma potrebbe anche trattarsi di un tentativo del demonio per sottrarsi agli esorcismi);
-          · Anche se la persona riesce, con grande sforzo, a recarsi dall’esorcista, prova già da casa un malessere crescente, che arriva al culmine quando, giunta dall’esorcista, questi comincia a pregare;
-          · Talvolta il posseduto fa sogni o ha visoni in cui ha l’illusione che il Signore o la Madonna o qualche santo lo abbia liberato: così evita di andare all’appuntamento con l’esorcista, magari facendogli sapere di essere già liberato;
-         · Alle volte il demonio finge di essere uscito dal corpo e di aver cessato di arrecare disturbo, sperando così che la sua vittima non vada più dall’esorcista.

Passo ora a elencare alcune disfunzioni fisiche e mali psichici e psicologici che possono essere originati da un’azione straordinaria del demonio, in concomitanza con i fenomeni sopra descritti. Sottolineo fortemente che i mali che sto per descrivere, per quanto alcuni siano gravi o gravissimi, se non sono collegati in qualche modo ai fenomeni sopra descritti o alle cause che possono stare all’origine di un’azione straordinaria del demonio, e che ho precedentemente elencate, non è possibile considerarli di origine malefica. Quando, però, quest’azione c’è realmente, tali eventi potrebbero  manifestarsi e, come vedremo, possono essere identici o simili a quelli che vengono curati dai medici o dagli psichiatrici. Un indizio, che può far sospettare la loro origine malefica, è il seguente: le persone che ne soffrono, non ricevono alcun giovamento dalle cure mediche, ma solo dalle benedizioni e dagli esorcismi, accompagnati da un cammino di preghiera:
-          · Malesseri fortissimi, soprattutto alla testa e allo stomaco, solo in alcune ore precise della giornata o in certi giorni della settimana, refrattari a qualunque farmaco e senza nessun riscontro dagli strumenti clinici;
-         · Grande difficoltà a dirigere il cibo, pur non avendo alcun male allo stomaco;
-         · Non avere alcun effetto o addirittura subire l’effetto contrario da farmaci che normalmente guariscono quella malattia: ad esempio, mali alla testa e allo stomaco refrattari a qualunque farmaco; oppure un calmante che eccita di più. Ciò può dipendere, certamente, anche da cause naturali, per cui questo fatto da solo non significa nulla: se però è associato ad altri fenomeni, tra quelli precedentemente riportati, e si vede che con una benedizione la persona comincia a migliorare, potrebbe esservi una origine malefica. E’ il caso, ad esempio, di una persona che, non potendo dormire, dopo una benedizione riprende a dormire normalmente;
-         · Indebolimento progressivo del corpo, senza nessun riscontro clinico di malattia fisiologica, psicologica o psichiatrica;
-          · Avere momenti di cecità, di sordità o di mutezza; o vivere stati di improvviso inebetimento o di confusione mentale, pur essendo perfettamente sani;
-         · Avere svenimenti improvvisi, durante i quali, se qualcuno prega, anche solo mentalmente, o se un sacerdote impartisce delle benedizioni, la persona reagisce violentemente;
-          · Avere paralisi temporanee, in determinate ore del giorno o della notte o in certi giorni della settimana; o anche paralisi permanenti (se si attenuano o scompaiono grazi a benedizioni e a preghiere di liberazione, può sussistere il fondato sospetto di una causa malefica, per cui si può intervenire con l’esorcismo);
-        ·  Avere modificazioni delle funzioni fisiche fondamentali del corpo, che vengono o accelerate o ritardate o sospese o comunque modificate: nutrizione, crescita, generazione, digestione, secrezione, circolazione del sangue, respirazione, assimilazione, mestruazioni, fecondazione, canale spermatico come legato ecc. (anche in questo caso si può sospettare una presenza malefica solo se tali problemi fisici sono collegati a circostanze iniziali e a modalità particolari);
-         · Avere un senso di soffocamento, perché la gola si gonfia oppure è stretta, come per strangolamento (tale fenomeno può accentuarsi particolarmente se durante  benedizioni, le preghiere di liberazione o gli esorcismi viene poggiata la stola alla gola o al collo della persona).

Avere :
-          · Sensazione di qualcosa che si muove alla bocca del stomaco;
-          · Sensazione di un boccone in gola, che sale e che scende;
-          · Male al ventre;
-          · Gonfiore del ventre;
-          · Colpi nel ventre;
-          · Sensazione di corrente gelida o di fiamme nel ventre;
-         · Il male che, talvolta, si sposta in altre zone del corpo, senza che i medici ne comprendano le cause e senza che si ottenga frutto con i farmaci:
-        · Crisi di vomito frequenti;
-        ·  Parti del corpo che palpitano;
-         · Sensazione al capo e nel corpo, come se fossero infiammati;
-         · Sensazione d’improvvise ventate di freddo o di caldo che attraversano il corpo oppure solo le braccia o le reni;
-         ·Tumori maligni, che i medici hanno diagnosticato come irrimediabili e che invece scompaiono dopo benedizioni o preghiere di liberazione;
-         ·Insonnie tetre, con frequenti incubi;
-          ·Voci nella mente, di cui a volte si riesce talvolta a percepire il senso, altre volte no;
-          · Un blocco dl cervello, che genera uno stato confusionale, a tal punto da non ricordare più nemmeno la propria identità né il luogo in cui si trova;
-         · Un’improvvisa chiusura allo studio: un giovane, intelligente e ch non ha mai avuto difficoltà a scuola, improvvisamente non riesce più a studiare perché non riesce più a concentrarsi;
-         · L’impressione di essere fissati, anche se si è soli in un luogo chiuso;
-         · Improvvisi sensi di terrore, senza alcun motivo che lo giustifichi;
-         · Bisogno irrefrenabile di ridere in situazioni tutt’altro che allegre (può essere un fatto nervoso o una reazione psicologica; si può sospettare un’azione malefica sempre secondo i criteri suggeriti in precedenza);
-         · La tendenza a evitare le cose liete e a ricercare quelle tristi;
             Infine, può capitare:
-          · di  sentirsi toccati da una mano invisibile;
-          · si possono vedere persone o cose che altri non vedono (può trattarsi di suggestioni, di sdoppiamenti di personalità, di allucinazioni: anche qui vi sono fondati sospetti di azioni malefiche se si verificano le condizioni sopra citate).
O può succedere:
-          · di mangiare e di dormire poco;
-          · di mangiare e di dormire molto;
-         · di sentire il cervello (o un’altra parte del corpo) come trafitto da spilli, da spilloni, da chiodi o da lame (questo fenomeno può verificarsi anche nel caso delle sole vessazioni).

Consapevole della delicatezza estrema dell’argomento e per evitare gli equivoci che facilmente potrebbero generarsi in questo campo (considerando, cioè, i fenomeni sopra citati solo dal punto di vista puramente umano, senza nemmeno ipotizzare un possibile riferimento alla possessione demoniaca) concludo ripentendo, ancora una volta, che tali fenomeni normalmente dipendono da cause ordinarie; possono far sospettare un’azione straordinaria del demonio solo se associati ad altri sintomi, riportati nell’insieme di questo elenco e, in particolare, se sono riconducibili a certi fatti, a seguito dei quali hanno iniziato a manifestarsi. Facciamo un esempio: Un ragazzo – al quale non piacciono i film dell’orrore né è abituato a vederli e che neppure ha subito o ha assistito a scene di violenza – subisce continui incubi nel sonno, avverte mal di testa o mal di stomaco, di cui non ha mai sofferto; non riesce più a studiare, a riposare, né a mangiare. Scopriamo che tutto è iniziato dopo una seduta spiritica, fatta con i suoi amici. Certamente i disturbi che manifesta potrebbero essere semplicemente l’effetto di uno shock, cioè di una forte paura che ha provato dentro di sé, ma se in alcuni momenti della giornata, e in maniera particolare mentre prega, rivelasse segni, sintomi o fenomeni strani (durante i quali mostra di conoscere fatti o lingue che non può sapere, manifesta una avversione al sacro che non ha mai avuto prima di allora al punto da diventare furioso, aggressivo, e presenta qualche altro fenomeno tra quelli sopra elencati, oppure tra quelli elencati in precedenza nei casi di vessazione od ossessione), allora potrebbe trattarsi di un’azione straordinaria del demonio. Tanto più il sospetto diventerebbe certezza morale, quanto più numerosi si riscontrano segni, manifestazioni o fenomeni particolari.

(Padre Francesco Bamonte)