sabato 13 agosto 2022

DON DOLINDO E LA SUA SENSIBILITÀ NELL'AVVERTIRE LA PRESENZA DEL MALIGNO.


 DON DOLINDO E LA SUA SENSIBILITÀ NELL'AVVERTIRE LA PRESENZA DEL MALIGNO.


Don Dolindo avvertiva a pelle la presenza del maligno,
con pari sensibilità rispetto all'entità celesti. Una volta era andato a benedire un'abitazione che si credeva infestata dal demonio in via Tribunali, a Spaccanapoli.
Entrato nel palazzo, molto antico, sul momento avvertì come "una percezione di santità", "una particolare effusione di Grazia". Tuttavia, appena giunto sulla soglia dell'appartamento dove viveva con la figlia e la donna che lo aveva chiamato, una forza invisibile gli diede uno spintone sul petto facendolo quasi precipitare giù per le scale. E quel contatto causato allo zio anche forti giramenti di testa. Alla scena assistette una strada lunga stralunata Enzina Cervo. Il diavolo, quindi c'era. Ma entrando in casa Don Dolindo percepi' di nuovo una fragranza celestiale, in particolare oltre il muro di una stanza. In quel luogo erano dunque presenti, a un tempo, la forza del Cielo e quella delle tenebre. Fece subito delle ricerche e scoprì che nella casa accanto era vissuto il santo gesuita Francesco di Geronimo 1642-1716, stabilendo il centro della sua attività Apostolica. Alla sua intercessione si rivolse allora lo zio, per liberare l'appartamento e le sue abitazioni dall'influenza diabolica. E nella comunione dei Santi il rito riuscì.