sabato 13 agosto 2022

IL FATTO DAVVERO INSOLITO


 IL FATTO DAVVERO INSOLITO


Ogni esorcista si avvale di laici che aiutano nel ministero, soprattutto attraverso la preghiera ma anche nel contenere l'ira dei posseduti durante l'esorcismo. Presumo che, per un compito così delicato e particolare, ci vogliano assistenti molto preparati ma soprattutto persone umili e di grande fede.

Sì, è così, si scelgono persone umili che fanno un cammino spirituale e che non cerchino di scavalcare l'esorcista.
L'assistente deve essere un aiuto non l'attore principale.
Rammento un fatto molto interessante che mi è accaduto anni fa.
Ero stato invitato in una parrocchia per una serie d'incontri e in quella stessa parrocchia, una volta al mese, veniva celebrata una Santa Messa seguita dalla preghiera di guarigione. Il celebrante arrivò la mattina con tutta la sua équipe. Tra di loro vi era quella che si potrebbe chiamare segretaria o factotum. Gestiva tutto lei ed era sempre lei a fare la prima cernita per i colloqui con il sacerdote.
La mattina in cui arrivarono ero in cripta a ricevere gli ammalati e come mia abitudine a metà mattina salii per andare in cucina a prendere un caffè. Passai davanti alla signora tuttofare. La salutai gentilmente senza fermarmi, ma con la coda dell'occhio vidi che iniziò a tremare fortemente per poi cadere a terra. Tornai sui miei passi, la guardai e, mentre tutti pensarono a un malore fisico, mi resi conto che vi era ben altro. Mi chinai, le feci un segno di croce sulla fronte e una breve preghiera di esorcismo a bassa voce. Improvvisamente la signora riprese conoscenza e chiese meravigliata che cosa fosse accaduto. Le suggerii di farsi fare una particolare preghiera di liberazione e a quel punto, consigliata anche dai presenti che avevano visto tutto, mi chiese un colloquio privato.
La ricevetti nella cripta, le feci alcune domande e poi iniziai la preghiera di esorcismo. Entrò subito in crisi fino a perdere conoscenza. Le pupille scomparvero e gli occhi divennero totalmente bianchi. I miai aiutanti facevano molta fatica a tenerla ferma. A quel punto non ebbi più dubbi su ciò che realmente aveva la signora ma, invece di continuare la preghiera, mi fermai perché volevo che fosse presente anche il sacerdote. Era importante che si rendesse conto del poco doscernimento che aveva fatto nello scegliere la signora come suo factotum.
Il sacerdote che inizialmente non voleva scendere, rimase sconvolto nel vedere il suo braccio destro in quello stato. Cercai di spiegargli di che cosa si trattasse. Mi accorsi subito che, benché facesse preghiere di liberazione e guarigione, non aveva nessuna esperienza di esorcismo. Lo rassicurai e iniziai la preghiera. Gli spiriti si manifestarono subito. Non erano anime dannate ma veri demoni e anche tra i maggiori: Belzebul, Satana, Lucifero. Sono tre demoni distinti nonostante che alcuni dicano che si tratta di un unico demone con nomi diversi. Si trovavano nella signora da parecchi anni.
Esorcizzai il primo e alle parole: "Ecce Crucem Domini, fugite partes adversae" notai una grande insofferenza. Compresi di dover insistere con questa frase e la ripetei senza interruzione e senza pietà, tenendo il crocifisso, che stringevo fra le mani, sotto i suoi occhi. La donna si contorse, si piegò, si girò, ruggì finché disse gridando: "Vedo quella croce che mi sta cadendo addosso. Mi schiaccia, non la sopporto più. Me ne vado".
Arrivò il secondo demone e quando invocai il nome di Maria andò su tutte le furie. Allora continuai a pregarla con insistenza.Iniziai l'Ave Maria in swahili. Mi venne spontaneo avendola recitata per tanti anni in quella lingua. Quale meraviglia quando lo spirito gridando disse: "Non pregate in lingue perché mi distruggete". A quel punto dissi a tutti di recitare lìAve Maria in varie lingue: latino, italiano, francese, swahili e inglese. Non respiravano nemmeno.
Recitavamo le preghiere del Padre Nostro e dell'ave Maria ed altre in tutte queste lingue. Si dimenò, si agitò finché gridò: "Quella donna mi sta schiacciando il capo, me ne vado" e si teneva la testa tra le mani proprio come una persona che sente un dolore lancinante. A quel punto emettendo un forte grido se ne andò.
Era il turno del terzo demone che si rivelò particolarmente duro, sfidante orgoglioso e sprezzante. Iniziai la preghiera dell'esorcismo più completo e forte, quello del Papa Leone XIII. Questo spirito si agitava quando dicevo: "Te lo ordina il sangue dei martiri". Si agitava fortemente e rivolgendosi verso di me, ma sempre ad occhi chiusi, mi diceva: "Però te ne abbiamo fatti fuori tanti dei tuoi cristiani e continueremo ancora." Quello che disse era vero perché mi trovavo in italia a causa della guerra che aveva già fatto migliaia di morti in Congo. Continuai la preghiera: "Imperat tibi sanguis martirum", fino a quando fridò: "Basta, basta! Sto affogando in un mare di sangue". E il respiro si fece affannoso, proprio come uno che sta affogando e inghiottendo acqua. Uscito anche il terzo la donna riprese i sensi. Era sfinita. Chiese cosa fosse successo. La rassicurammo dicendole che non era successo niente di grave. Le chiesi se mi conoscesse, se sapesse che ero un missionario. Rispose che era la prima volta che mi vedeva e che non sapeva nulla di me.
Salutai il sacerdote che era sempre più sconvolto e pensai all'importanza del discernimento quando si scelgono gli aiutanti. Ci vuole poco per rovinare un ministero come quello della liberazione.
Questo tipo di persone possono dare dei consigli agli ammalati, consigli che sembrano saggi ma che invece peggiorano la situazione e, inoltre, possono impedire agli spiriti di manifestarsi.

(Padre Riccardo Nardo esorcista)