sabato 13 agosto 2022

Il nuovo rituale degli esorcisti preparato da incompetenti.


 Il nuovo rituale degli esorcisti preparato da incompetenti.


Nella revisione dei testi liturgici sull'esorcismo, per l'aggiornamento susseguente al Concilio, e una volta di più gli tocca prendere atto dell'incredulità
del Vaticano circa l'esistenza di Satana. Don Amorth e altri esorcisti Immaginano di venir consultati in merito dell'apposita commissione cardinalizia: "Invece niente. Invece, a sorpresa, il 4 giugno 1990 è apparso un nuovo rituale ad interim, senza che nessuno di noi fosse stato consultato, nemmeno a voce, nemmeno per telefono".
Il testo viene inviato agli esorcisti, perché lo sperimentino sul campo, esperimendo in seguito le loro osservazioni, attraverso i vescovi, le Conferenze ipiscopali, la Congregazione del culto divino. Ma accade che anche a causa dei troppi attori coinvolti "in Vaticano non arrivò nessuna osservazione. Nessuna" racconta Don Amorth. "Noi esorcisti avremmo avuto molto da dire. La lettura è la prova del nuovo rituale fu infatti per noi assolutamente disastrosa. Era fin troppo evidente che il nuovo rituale era stato preparato da persone che mai avevano fatto esorcismi in vita loro è mai vi avevano assistito".
Diciotto esorcisti, dunque, di diverse nazionalità, si riuniscono, discutono e mettono per iscritto le loro osservazioni, che consegnano "alla Conferenza Episcopale Italiana, alla Congregazione per il culto divino e una copia fu data direttamente in mano a Papa Giovanni Paolo II che davanti ai nostri occhi la prese e ci ringraziò. Il 22 novembre 1998 esce la versione ufficiale del nuovo rituale. Ricorda Don Amorth di una morte che "la nostra delusione fu grandissima. Il testo definitivo con nostra sorpresa ricalcava sostanzialmente l'edizione ad interim, non con però l'aggiunta di macroscopici errori". Ne cita alcuni: "Il testo vietava di fare uso di esorcismi nei casi di maleficio, casi che causano oltre il 90% di disturbi diabolici. E ancora il testo vietava di fare esorcismi se non si ha la certezza della presenza del demonio. È assurdo. È solo facendo esorcismi che si ha la certezza che si tratta di possessione oppure no!
In più chi stese questo testo non si accorse di contraddire il Catechismo della Chiesa Cattolica dove si afferma che gli esorcismi vanno fatti sia in caso di possessione, sia in caso di disturbi causati dal demonio. In questi disturbi non c'è mai la possessione, non c'è ma la presenza del demonio dentro il corpo delle persone, come non c'è quando si esorcizzano gli animali, le case, gli oggetti". Nessuna delle osservazioni solo al disprezzo" commenta Don Amorth. All'interno della Congregazione per il culto divino essi vengono accusati di promuovere "una campagna contro il rito". Per Don Amorth, "accusa indecente".
In conclusione, "per fortuna in extremis il cardinale Jorge Arturo Medina Estevez, nel 1996 divenne prefetto della Congregazione del culto divino, riuscì con un colpo di mano dell'ultimo minuto a inserire una particolare notificazione in cui si concedette agli esorcisti di servirsi ancora del vecchio rituale facendone una richiesta al vescovo.
Fu la nostra salvezza. Tutti potemmo continuare a esorcizzare col vecchio rituale, a mio avviso l'unico efficace contro il demonio".
C'è ancora da dire che nella vicenda ebbe un ruolo non secondario in senso positivo il cardinale Joseph Ratzinger, al tempo prefetto della dottrina della fede e membro della commissione per la revisione del rito dell'esorcismo. "Egli è stato l'unico a ricercare e ad ascoltare il parere di noi esorcisti anche se poi purtroppo tale parere non è stato condiviso dagli altri suoi colleghi" chiosa Don Amorth. Il futuro Benedetto XVI comprende che l’esperienza di questi preti di prima linea è preziosa e la ricerca al contrario degli altri cardinali e sono meno avveduti.