sabato 13 agosto 2022

I «mille anni» nelle aspirazioni dei santi


 I «mille anni» nelle aspirazioni dei santi


Fin dal suo tempo, Pietro Galatino, citato dall’A. Lapide (pag. 1136, vol. XIX) disse che i mille anni nei quali satana sarà legato debbono computarsi da Gesù Cristo, e per la loro maggior parte dal Pastore angelico, ossia dal grande Pontefice sotto il cui pontificato si realizzerà la sconfitta del regno del male e lo splendore del regno di Dio e del trionfo della Chiesa sulla terra. Egli dice che questo Pontefice sarà di ammirabile umiltà, sapienza e santità, avrà dodici apostoli come Gesù Cristo, e con essi riformerà la Chiesa, restituendola allo splendore degli apostoli. Questo Pontefice singolare è annunciato e promesso anche da santa Caterina da Siena, dal Beato Amedeo e da altri santi.

In ogni epoca della Chiesa, in realtà, c’è stata sempre una forte aspirazione e una viva speranza in un periodo di vita santa, pacifica e soprannaturale e in un manifesto e universale regno del bene su questa povera terra. Satana fu legato da Gesù Cristo nella redenzione, ma la Chiesa ha atteso e attende ancora una vittoria più smagliante sul nemico infernale. L’attese nel periodo delle persecuzioni e dei martiri, e satana sembrò veramente legato dopo la vittoria di Costantino il grande, e dopo l’editto da lui emanato in favore del cristianesimo nel 313. La religione cristiana, infatti, si dilatò gloriosamente in tutto il mondo allora conosciuto per mille anni. Dopo questi anni e specialmente nell’epoca del così detto Rinascimento, satana sembrò sciolto, poiché da quel tempo cominciò a poco a poco l'apostasia delle nazioni da Dio, apostasia che ebbe un impulso terribile con la disgraziata comparsa del protestantesimo, ed è giunta al Suo culmine nella storia moderna e contemporanea.

Nonostante però la prodigiosa vittoria di Costantino e la protezione da lui accordata alla Chiesa, il periodo della dilatazione del Cristianesimo non può dirsi un periodo di santità: esso anzi fu funestato da eresie, da lotte e soprattutto dalla comparsa di Maometto, caratteristico e feroce anticristo della sua epoca. La Chiesa attende ancora il suo grande periodo di trionfo, soprattutto spirituale. poiché la sua grande aspirazione non è quella di trionfare politicamente, ma di salvare le anime e glorificare il Signore.

Il Pontefice, sotto il cui regno si dovrà compiere questo trionfo dovrà essere eccezionalmente santo e forte, ed il trionfo della Chiesa dovrà avverarsi dopo un periodo di grandi tribolazioni, e, come tutto fa credere, dopo una guerra sterminatrice e disastrosa che sarà seguita o accompagnata da fiere persecuzioni contro la Chiesa medesima.

Tutto fa credere e sperare che la guerra e le persecuzioni che l'accompagnano sia proprio la seconda guerra mondiale, della quale siamo stati vittime e spettatori. In questa guerra, satana è sembrato non solo sciolto dai ceppi nei quali era stato stretto dopo la redenzione, ma è sembrato addirittura padrone del mondo. Noi perciò attendiamo con fede come imminente la comparsa di un grande capo di stato e di un grande Pontefice che ridonino la pace al mondo e alla Chiesa.

Hitler, questo esiziale anticristo dell’epoca nostra, nell’incominciare la spaventosa guerra che ha insanguinato e insanguina il mondo, disse che guerreggiava per assicurare alla Germania un periodo di supremazia, di sviluppo e dì pace per mille anni. Il millennio stava anche nelle sue aspirazioni sfrenate e criminali. La Chiesa invece, attende dalla misericordia di Dio il regno trionfante del Redentore nelle anime, e confida in un millennio dì santificazione e di pacifico trionfo sull’empietà e sul male. In questo periodo, che già si delinea, sarà sconfitta la bestia che viene dal mare e quella che viene dalla terra, l'imperialismo apostata e la falsa scienza, e ci sarà una mirabile fioritura di spirito cristiano e di santità.

La Chiesa non avrà bisogno di fare delle novità, non dovrà mutare la sua costituzione, ma dovrà solo valorizzare nei fedeli quelle ammirabili ricchezze che essa possiede. Splenderà di vivissima luce la verità, e i Sacramenti, e soprattutto l'Eucaristia, rinnoveranno la vita cristiana. La santità fiorirà in maniera splendente tra le anime consacrate al Signore, tra i sacerdoti, le suore e i semplici fedeli. La vera carità allevierà tutte le sofferenze umane, e sarà sostituita a tutte le utopie degli attuali avvelenatori e corruttori del popolo. Finirà — speriamolo fermamente — l’ignominia della vita mondana con tutte le sue aberrazioni teoretiche e pratiche, finiranno le degradazioni della moda, del malcostume della prepotenza, del ladrocinio, e ci sarà un tenore di vita più semplice che allevierà notevolmente le preoccupazioni del pellegrinaggio terreno.

Commento dal Capitolo 20 dell'Apocalisse

di don Dolindo Ruotolo